Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - daniele22

#436
Tematiche Filosofiche / Re: Il concetto di verità.
02 Agosto 2024, 11:45:17 AM
Citazione di: Alberto Knox il 01 Agosto 2024, 14:09:33 PMSì, abbiamo un bisogno immenso di grandi uomini che mettano se stessi al servizio del bene comune e non solo del propio.
Non ci sarebbe in verità bisogno di grandi uomini Alberto, bensì di un po' d'ordine mentale. A meno quindi che il sole non porti a ebollizione il nostro sangue se la nostra società fosse in declino sarebbe perché manca di giustizia. Manca più che altro un metro per definirla, ma il metro chi ce lo dovrebbe fornire? Il pensiero di un individuo, quello di una parte di individui, o quello di tutti gli individui? Ovviamente penso che il metro dovrebbe essere dato da tutti gli individui assieme ... ha ha ha ahhaaaaah! ... intendo con questo che dovrebbe saltar fuori dalla ragione umana, dall'umano pensiero, non dalla ragione del singolo; questo poiché la sfera emotiva vincolerebbe la ragione dell'individuo, e di conseguenza sarebbe opportuno, giusto, che tale sfera dovesse essere in parte emendata da una ragione collettiva comunque emotivamente direzionata, la quale però dovrebbe almeno elevarsi dall'emotività parcellizzata che si configura negli interessi di vario genere in cui si trova costretta la ragione individuale. Fintanto allora che l'individuo non abbia piena nozione, piena coscienza della distinzione che vi sarebbe tra quello che vi è là fuori e quello che sta dentro nella sua testa resteremmo inesorabilmente costretti a gravitare attorno a un concetto di giustizia arbitrario, intendi solo nel senso che puzza troppo di una imposizione elitaria accettata perché vagamente condivisibile pure da chi elite non è; è facile far capire che uccidere non è una buona azione. Tutto troppo umano insomma. E gli oggetti che gravitano attratti fatalmente verso questa nebulosa giustizia sarebbero, come già ventilato in post precedenti in questo topic, le molteplici e spesso inconciliabili descrizioni della realtà che produciamo facendone parte appunto. Non considerando cioè che tali popolazioni di varianti, i nostri discorsi appunto, probabilmente sarebbero l'esito del coinvolgimento di natura emotiva che pregna le nostre produzioni certo ben confezionate nella migliore delle ipotesi, ma poco convincenti ugualmente; e va ben che qua dentro a parte me sembra che quasi nessuno voglia convincere chicchessia, ma insomma, non facciamo i ridicoli! Convincere quindi di cosa? Convincere, per quel che mi riguarda, del fatto che la realtà di cui pensiamo di parlare non è quella là fuori ... Errata ed erratica presunzione mentale ... Se si vive costantemente calati in un mondo in cui la sfera emotiva è costantemente pronta a manifestarsi per via dell'incessante divenire che può stimolarla, come possiamo pretendere di comporre dipinti del reale epurandolo della memoria che tali stimolazioni producono in noi. La conoscenza è sinonimo di realtà, quella di un individuo però, ma lui non se ne dà conto, pensa che vi sia una separazione, e i giusti e gli ingiusti di cui tutti parlano inebriati dal libero arbitrio non sono definibili secondo il senso del decalogo mosaico. Anche un assassino, o peggio, un traditore, o un falso, possono essere nel giusto, ma noi non lo sapremo mai, nemmeno se ce lo dice lui; ulteriore risposta, limitante e inquietante, da fornire al "cosa posso conoscere" kantiano. Dato quindi che alla prima domanda avrei già risposto con due formulazioni distinte (quella precedente era che posso conoscere solo ciò che è utile), se ti piace Kant risponderei pure alla sua seconda domanda sul "cosa devo fare?"; dicendo che, purtroppo, devo convincere gli altri di questi loro limiti che perniciosamente oltrepassano senza ragione alcuna che non sia mossa da pretese di potere e/o vanagloria
#437
Tematiche Filosofiche / Re: Il concetto di verità.
01 Agosto 2024, 07:52:46 AM
Citazione di: Alberto Knox il 31 Luglio 2024, 17:44:27 PMci sono le norme etiche, ci sono le multe e ci sono gli arresti, ma sai cosa non c'è al riguardo? l'educazione. Che è il contrario di istruzione. is-truere , mettere dentro. E-ducere , tirare fuori. la scuola si occupa molto di istruire (ed è giusto) e ben poco di educare.  Si potrebbe dire che questo è compito dei genitori ma se questi non ne hanno gli strumenti per educare? allora dovrebbe intervenire la società visto che come dici il primato sull etica sta alla società e non all individuo.
chi insegna l'etica ai ragazzi?
Chiedilo alla sua dottrina Alberto. Il problema non è l'educazione, bensì l'educatore. Da quale pulpito predica la sua sapienza? ... segue altro, forse ed eventualmente
#438
Ciao e benvenuto ... ti auguro di ben adattarti al forum
#439
Tematiche Filosofiche / Re: Il concetto di verità.
31 Luglio 2024, 15:36:28 PM
Citazione di: Alberto Knox il 31 Luglio 2024, 12:14:52 PMil dolore può essere anche riferito a quello che gli altri fanno a te stesso , di conseguenza, conoscendo il dolore non vuoi farlo tu stesso agli altri. Ma questo non è affatto scontanto, vediamo bene come nella società chi si comporta in modo violento, o insulta è spesso una persona che ha una sofferenza di fondo "fu un antica miseria o un torto subito, a fare del ragazzo un feroce bandito" . E quindi?  cosa entra in gioco oltre il fatto di vedere la sofferenza altrui?


La conoscenza, l'esperienza del dolore, fatta salva una patologia che te lo procuri, viene solitamente riferita attribuendo cause all'altro da te, ma non ne conseguirebbe, come dici, che tu non voglia recarlo all'altro. Tra l'altro, normalmente, non è che uno voglia esplicitamente far del male all'altro, a meno che non si tratti di un sadico. E infatti, come dici, nella nostra società vediamo bene... Ora, Alberto, tu vedi chi si comporta in modo violento, ma io vedo pure chi fa del male in modo non violento magari favorendo la violenza e fa finta di non accorgersene, oppure mistifica. Proseguendo quindi, pur potendovi essere nel "reo" una sofferenza, tale sofferenza non è affatto scontata. Chiedi infine cosa entra in gioco oltre il vedere la sofferenza altrui? A livello dell'individuo potrebbe entrare in gioco il corredo genetico, ma non ho chiarezza nel merito; entra senz'altro in gioco, come già detto, gli esiti della tua relazione con altro da te, cose animate e non, fin dai primi vagiti. In sintesi: l'individuo può pretendere che la forza con cui affronta la vita, quindi anche il modo in cui lo fa, sia in un certo senso inviolabile, ma è l'insieme degli individui (non una casta) ad avere il primato a normare l'ethos in senso morale ed eventualmente contenere gli eccessi del troppo quando arrechi danno

Pensa che "Il bandito e il campione" ha occupato un'intera estate della mia vita, e naturalmente tifavo per Sante Pollastri. Ma chi era l'ipotetico traditore? Sulla faccenda vi furono pure delle schermaglie, ma mi sembra che de Gregori non si sia mai pronunciato. E affaticato ormai vaga tra questi caldissimi tour estivi ... almeno una volta potrebbe farlo evadere!
#440
Tematiche Filosofiche / Re: 𝜋
31 Luglio 2024, 08:34:22 AM
Citazione di: Eutidemo il 08 Luglio 2024, 11:19:54 AM
Ciao Bobmax. :)
Veramente io qui stavo parlando del "cerchio", e non del "punto"!
***
Comunque, se vogliamo proprio "anapoditticamente" contendere O.T., per contrapposti "assiomi", per quanto riguarda il "punto":
- se tu scrivi: "L'infinitesimo non può essere ridotto a un punto, per la semplice ragione che l'infinitesimo ha una dimensione, il punto no."
- allora io posso legittimamente limitarmi a replicare, in modo altrettanto assiomatico: "L'infinitesimo corrisponde a un punto, per la semplice ragione che entrambi devono avere una infinitesima dimensione."
Un assioma vale l'altro!
***
Se invece vogliamo contendere per contrapposti "ragionamenti", il mio "sillogismo" (forse sbagliato) in base al quale io sono pervenuto alla conclusione -in contrasto con l'aprioristico assioma di Euclide- che il "punto" ha una sua dimensione, ancorchè "infinitesimale" è il seguente:
.
PREMESSA MAGGIORE
Un segmento di retta, secondo tutti i libri di geometria, è una parte di retta delimitata da due "punti", detti "estremi"; e se i due "estremi" vengono definiti "punti" (anche da Euclide), non vedo perchè mai non definire "punti" anche gli elementi di quel segmento di retta delimitato dai due "punti estremi".
.
PREMESSA MINORE
Ne consegue che non mi pare che ci siano convincenti argomenti per negare che un "segmento di retta" sia costituito da un "insieme di punti messi in fila", i quali costituiscono i suoi "elementi costitutivi".
.
CONCLUSIONE
E poichè un insieme di elementi privi di dimensione non può dar luogo ad un insieme che possieda tale requisito, considerando che, invece, un segmento di retta, che è costituita da un insieme di infiniti punti messi in fila, possiede la dimensione della lunghezza, allora vuol dire che ognuno dei punti che la compongono, per quanto piccolo e "incommensurabile" esso sia, ha anch'esso una sua infinitesimale dimensione.
***
.
***
Come ho detto, il mio "sillogismo" forse è sbagliato; ma, finchè non mi si dimostra in qual  modo, io non posso che pervenire sempre alla stessa identica e testarda conclusione! ::)
***
.
***
Un cordiale saluto! :)
***

Ciao Eutidemo, forse dovresti pensare al punto come fosse solo una coordinata; in geometria piana definita da due variabili. Così dopo puoi misurare qualsiasi segmento di retta e i decimali li decidi tu.
Un saluto
#441
Tematiche Filosofiche / Re: Il concetto di verità.
31 Luglio 2024, 08:25:00 AM
Citazione di: Alberto Knox il 30 Luglio 2024, 20:18:24 PMsì ma questo fa parte della formazione e autorealizzazione del propio sè , non si nasce già con le esperienze, solo facendo esperienza e poi confrontando l'esperienza con altre possiamo crescere e autorealizzarci e fondare una propia morale e quindi un certo comportamento etico , perchè poi alla fine è di questo che si parla . Quando è stata la prima volta che l'uomo ha provato rimorso? evidentemente deve essere accaduto qualcosa . è quando ti accade qualcosa che ti fa male che impari cos'è la morale autonoma . Certo si viene educati nel tenere un certo comportamento etico ma poi è l'esperienza che te la fa penetrare nella mente, nelle viscere e giù fino alle ossa. è qualcosa che ti rimane impresso come l inchiostro sulla carta, non ha caso la parola "carattere" deriva etimologicamente  da incisione, impronta, stampo. Il primato sta alla morale autonoma non a quella eteronoma.
Penso sia utile poter fissare dei punti altrimenti non ci si capisce. Secondo me l'individuo, quando viva in società, è un anonimo; è nulla più che un'impronta genetica che fin da quando nasce soffre e gode. Il suo comportamento non si cura di rivolgersi a valori morali, che gli vengono invece impartiti dalla collettività quando questa ritenga che la sua (dell'individuo) tecnica di vita debordi in modi poco sostenibili dalla tradizione in uso. Pertanto riterrei che Il codice morale non possa che essere di natura eteronoma. Se tu quindi ti formi una legge morale autonoma questo deriva dal fatto che conosci il dolore e non vuoi riservarlo agli altri, ma questa nozione è l'altro che te la fornisce
#442
Tematiche Spirituali / Re: Conosci te stesso!
31 Luglio 2024, 08:22:52 AM
Citazione di: Alberto Knox il 30 Luglio 2024, 20:34:01 PMquesto mi suona come dialetto veneziano , cosa vuol dire?
Letteralmente "non è mai finita". Cioè, quando pensi di conoscerti può succedere sempre qualcosa che dissesta l'opinione che avevi fino a quel momento di te stesso. Come dire "mai dire mai"
#443
Tematiche Spirituali / Re: Conosci te stesso!
30 Luglio 2024, 16:29:18 PM
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 29 Luglio 2024, 10:08:17 AMQuando ci si trova in determinate situazioni, si capiscono tante cose. Voi cosa fate per conoscere voi stessi?  ;)

Sinceramente non ho mai fatto una ricerca simile a livelli consapevoli. Penso comunque di avere un sufficiente profilo di me; dovuto sicuramente alle relazioni che ho intrattenuto con l'altro da me, in particolare con le persone; osservo molto il comportamento delle altre persone che conosco, senza pregiudizio, e questo mi aiuta a fronteggiarle senza farmi invadere troppo, o di ivdere io . C'è voluto del tempo, comunque no' la xé mai finìa
#444
Tematiche Filosofiche / Re: Il concetto di verità.
30 Luglio 2024, 15:56:57 PM

Mai sentito, ma leggendo questo  breve commento al suo pensiero e l'ancora più breve virgolettato tenderei ad essere in sintonia con lui.
"La logoterapia è stata ideata da Frankl come intervento per aiutare a ritrovare il senso della propria esistenza. In quanto tale, essa si fonda su una concezione propria dell'uomo, con postulati di base e dottrine che la giustificano, nella convinzione che "non c'è una psicoterapia senza una teoria dell'uomo ed una sottostante filosofia della vita" (Frankl 1998b, p. 31)."
#445
Tematiche Filosofiche / Re: Il concetto di verità.
30 Luglio 2024, 07:11:43 AM
Citazione di: Alberto Knox il 29 Luglio 2024, 15:54:23 PMSì daniele , quello studio dice così, ma io non penso di essere agito solo dai miei impulsi istintuali come dice invece lo studio. Non lo penso perchè io posso reprimere certe pulsioni o istinti con la ragione , soffermarmi, soppesare , analizzare e poi prendere una decisione. Certo che mi è capitato di agire in maniera istintiva e molte volte. Ma non sempre, quel non sempre mi fa capire che se anche nel mio cervello si attivano prima quelle zone adebite all azione come spinta ad agire io posso fermarmi e rifletterci su. Quello studio mi ha fatto capire che il cervello è molto legato ai meccanismi evolutivi arcaici che ci han portato da arrampicarci sugli alberi a cammire eretti e guardare le stelle , il mio cervello parte in quarta, istintivamente sa già cosa fare. Il trucco sta nel non far decidere a un organo del mio corpo quello che devo fare. Per quanto riguarda kant se le chiesto , si è chiesto che cosa posso sapere , che cosa devo fare, che cosa mi è lecito sperare. E poi ha scritto il suo lavoro
Per curiosità ho fatto una piccola ricerca in merito allo studio e mi è saltato fuori questo articolo datato 2011:
https://www.scienzainrete.it/articolo/neuroni-decidono-noi/tommaso-bruni/2011-04-05
Il fatto che nell'esperimento si chiedesse di decidere di fare una cosa mi sembrerebbe un po' forzare l' inferenza che successivamente se ne trae.
A prescindere quindi dall'esperimento per me sarebbe chiaro che tu puoi "migliorare" te stesso solo se entri in conflitto con l'azione che hai fatto giudicandola riprovevole. Ma un autoemendamento sull'azione sarebbe possibile solo la prima volta che tu hai compiuto l'azione. Cioè ci dovrebbe già essere qualcosa in te che ti dice che c'è qualcosa che non andava in quello che hai fatto; altrimenti solo gli altri potrebbero darti la possibilità di cambiare, o, in alternativa, un'esperienza che ti dissuada dal reiterare l'azione. In ogni caso, se hai un "vizio", non è scontato che tu possa sbarazzartene e la cosiddetta forza di volontà ... beh, questa sì secondo me è una grossa balla.
Per finire con Kant anch'io mi sono chiesto cosa posso conoscere e la risposta che mi sono dato è: solo ciò che è utile all'essere umano; immagino quindi che la realtà che sta là fuori possa essere di gran lunga ben più vasta di quello che noi si possa sapere di essa
#446
Tematiche Filosofiche / Re: Il concetto di verità.
29 Luglio 2024, 14:23:27 PM
Citazione di: Alberto Knox il 28 Luglio 2024, 11:50:03 AMNo Daniele , era riferito a ciò che hai detto di pensaperbene alias pandizucchero. Per il resto non sono qui per convincere nessuno e rispetto il tuo punto di vista.
Alberto, ti ringrazio del tuo avere rispetto per il mio pensiero, ma questa sembra un'affermazione che tende a chiudere un dialogo nel quale ciascuno di noi si arrocca nella sua tesi senza più esporla a critica. Giusto quindi per riaprire il dialogo ti riporto a un tuo pensiero espresso l'otto dicembre scorso nelle tematiche filosofiche (Oltre la cenere - post 39).
"Si è scoperto che , attraverso degli esperimenti neuropisichiatrici, e potendo vedere su un monitor il flusso sanguigno che attiva aree del cervello deputati all azione e poi a qualle aree deputate invece alla decisione. Ebbene facendo questi esperimenti si è scoperto che la parte del cervello che si attiva per prima quando facciamo una scelta non è quella della decisione ma quella dell azione. Cosa vuol dire? vuol dire che tu prima agisci e poi interpreti quella tua azione secondo quella che è la tua canzone preferita che ti piace cantare e così via ma in realtà c'è prima l'istinto, poi la decisione. Ma sai che c'è? c'è che io poi posso rivedere la mia azione , quell azione istintiva che ho fatto la posso pesare, soppesare e posso riformarla e il giorno dopo, quando sarò nella stessa situazione, agirò diversamente."
Non so se il dato sia confermato dalla scienza, ma di sicuro la mia tesi "filosofica" si sposa benissimo con questa visione e anche il commento che tu hai offerto in quel frangente tende a coincidere con la mia tesi. Sembra invece che Kant si disinteressi di questioni psichiche circa l'umana azione intellettuale volta a stabilire a cosa corrisponda la conoscenza. Quello che pesa infine sarebbe proprio la possibilità di rivedere le proprie azioni, nel nostro caso quelle intellettuali
#447
Tematiche Filosofiche / Re: Il concetto di verità.
28 Luglio 2024, 07:12:10 AM
Citazione di: Alberto Knox il 27 Luglio 2024, 18:20:55 PM. meglio non dire nulla
Se era riferito a me non ho capito. Comunque avendo letto il tuo dialogo con iano ho trattenuto questo tuo pensiero: "se invece di guardare le cose guardi come il soggetto arriva a conoscere le cose allora sei sulla stessa onda" (quella di Kant). Per conto mio il soggetto non arriva a conoscere le cose descrivendole in modo costretto dalle forme a priori, ma le conosce per la loro significatività nell'hic et nunc. Il nostro sguardo sulla realtà non è libero, ma preoccupato ed è per questo che la realtà risulta infine soggettiva. Appartenendo cioè alla stessa specie abbiamo molte preoccupazioni simili, e di qui un'intersoggettività che giunge a sfiorare un'oggettività, ma ciascun individuo, in quanto a preoccupazioni, presenterebbe varianti di queste da mettere addirittura in crisi l'intersoggettività della specie. Ripensa a quell'esempio che mi avevi a suo tempo fornito sul fatto che andavi a prendere la tua ragazza alla stazione ... e che tutte le cose circostanti non esistevano tanto eri teso ad individuare la tua ragazza. Ebbene, di questo tipo sarebbe il nostro atteggiamento speculativo sulla realtà
#448
Tematiche Filosofiche / Re: Il concetto di verità.
28 Luglio 2024, 06:27:55 AM
Citazione di: iano il 27 Luglio 2024, 18:38:08 PMMi pare ci sia stato qualcuno che lo abbia ipotizzato, ma non ricordo chi (forse Aristotele?).  Però ormai nessuno accetta più questa ipotesi.
Quindi forse volevi dire un altra cosa.

Aristotele proprio no. Se tu avessi detto (forse Carneade?) ti avrei messo un like
#449
Tematiche Filosofiche / Re: Il concetto di verità.
27 Luglio 2024, 17:54:16 PM
Citazione di: Alberto Knox il 27 Luglio 2024, 14:18:20 PMla cosa si fa ridondante e circolare. Quello su cui vorrei tornare per un momento è sapere come la pensate riguardo l assunzione di kant secondo cui noi conosciamo attraverso giudizi determinanti. Se prendo in mano un foglio della stampante io non mi limito a prendere atto della sua presenza come oggetto, intanto gli attribuisco un colore bianco ma  so che altri esseri potrebbero vederlo di un altro colore oppure non vederlo affatto . gli attribuisco una dimensione spaziale, applico su di esso una geometria, è rettangolare . Ha un certo peso , un certo spessore , permane nel tempo e nello spazio. E posso dire anche ciò che non è, non è elastico, non è resistente a prove di torsione ecc. tutte queste descrizioni che io do  kant li chiama giudizi determinanti. In un certo senso ho tracciato i confini del foglio di carta tramite i miei giudizi?
Nella mia visione, come spesso ripetuto, la conoscenza non parte dai sensi. Chiaro sarebbe che tutti quelli che pensano che la conoscenza parta dalla elaborazione dell'immagine percepita dai sensi si troverebbero di fatto in questo errore iniziale. Di persone che in tal senso la pensano come me non ho testimonianza alcuna e Kant non sarà certo tra questi. Più che ragionevole sarebbe per me pensare che sia io ad essere in errore, ma non ho ancora dubbi al riguardo. Pertanto, per come la penso, i giudizi determinanti potrebbero essere espressi solo temporalmente a valle della conoscenza che già si possiede di un qualsiasi oggetto, non a costituirla
#450
Tematiche Filosofiche / Re: Il concetto di verità.
27 Luglio 2024, 17:52:06 PM
Citazione di: pandizucchero il 27 Luglio 2024, 11:00:56 AM@daniele22

Tu dici "Cos'è la verità? La verità è che si è concluso il tour de France 2024."
Ne sei sicuro?
Magari  continua su  stati di materia energia diversi dal nostro stato.
Su questo pianeta l'unica verità è che la verità è latitante.
Perfino questa frase potrebbe essere non vera o vera a metà,e ciò conferma proprio il fatto che la verità è latitante
Allora siccome io odio i paradossi, dico:"su questo pianeta l'unica verità sta nel dire che, PROBABILMENTE, la verità è latitante e quindi non se ne vede neppure l'ombra!"
Gli unici che cercano di formattare uomini e cose proponendo/imponendo verità sono soltanto dei burattini e dei burattinai la cui baracca terrena fa acqua da tutte le parti!

Ciao Pensarbene, ne sono certo per quello che ci è dato di sapere. Ma dimmi, stai facendo qualche esperimento su di noi a nostra insaputa?