Citazione di: Ipazia il 25 Novembre 2019, 23:55:50 PMciao Ipazia,
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Posto che in ogni caso nessun teorema scientifico o filosofico può arrogarsi di possedere una "visione della totalità", ma soltanto di "totalità" contingenti e contestuali.
Ma è proprio questa la differenza.
Il "pregiudizio filosofico" postato da Donquixote, consiste nella ricerca della verità.
Per quel che penso, nessuno o forse quasi nessuno può arrogarsi una verità "certa"(chissà Buddha, Gesù......)
Ma è la tensione verso questa verità che fa la differenza. Perchè cambia la vita e la prospettiva della vita. Il pensare a verità parziali cambia il quadro di riferimento e di conseguenza la ricaduta è anche di come si interpreta la vita, la cultura, e tutto ciò che ne consegue e deriva.
Per rimanere in tema, se penso alla morte in un quadro di verità parziali, sarei tentato di interpretare la morte come in sè-e-per -sè, e lo capisco.
Ma se allargo la prospettiva e dal particolare umano la mia indagine va oltre seppur comprendendo i domini fisici e naturali, non mi bastano più i paradigmi scientifici, materiali e naturali delle apparenze.
Chi dei filosofi moderni e contemporanei ha trattato della morte? Solo coloro che sanno andare oltre i domini naturali e fisici. Perchè i problemi più inquietanti nell'uomo sono anche i più scomodi da trattare, da argomentare ,da darci un senso una significazione che non sia fine a se stessa.