Buona sera Phil, ti ringrazio per aver citato il teorico "cono dell'esperienza o "piramide dell'apprendimento" di Dale. Mi fa pensare ad una frase che disse Benjamin Franklin:
"Dimmelo e lo dimenticherò. Insegnamelo e lo ricorderò. Coinvolgimi e lo imparerò".
Questa frase anticipa il significato della "piramide di Dale".

È il cosiddetto cono o piramide dell'apprendimento, anche noto come cono di Dale, dal nome del pedagogista statunitense Edgar Dale (1900-1985), che ne fece menzione per la prima volta nel 1946 (all'interno di un suo volume dedicato all'uso degli audiovisivi nell'apprendimento).
La piramide/cono rappresenta graficamente il livello di ritenzione dell'esperienza di apprendimento, associando percentuali differenti a diverse attività: se la memoria trattiene soltanto il 10 % di quello che si legge e il 20 % di ciò che si ascolta, guardando un video la percentuale sale a circa il 50% delle informazioni veicolate dal medium.
Un tale ordinamento gerarchico si presta facilmente a sostenere la bontà dell'uso di metodologie attive di apprendimento contro la lezione del docente dalla cattedra.
Ma le percentuali presenti nella piramide sono false, mai usate da Edgar Dale, furono aggiunte e manipolate dopo la sua morte per dare maggior significato al suo concetto teorico, che è valido, basato sulla polisensorialità, al coinvolgimento crescente dei sensi e delle emozioni.
Dimentichiamo con facilità quello che leggiamo, mentre invece ricordiamo bene le cose che facciamo, o su cui ci confrontiamo con altre persone.
Le video-presentazioni animate combinano messaggi testuali da leggere, una voce da ascoltare e un video da osservare. Per questa ragione rappresentano il miglior stimolo visivo.
Nell'ambito scolastico studiare senza un metodo rappresenta una fatica, uno sforzo, un impegno; qualcosa da evitare perciò non dà i "frutti sperati". Per fare in modo che lo studio diventi anche un'attività interessante può essere utile convertire i concetti in immagini, in questo modo i ricordi si imprimono meglio e più a lungo nella memoria.
Se il metodo di studio si basa esclusivamente su lettura di testi e ascolto di lezioni, è poco probabile che si riesca a ricordare tutto e ad imparare in fretta.
L'apprendimento diventa attivo quando si trasforma in azione: ripetendo, parlando ad alta voce e mettendo in pratica ciò che si è studiato, per esempio parlare una lingua straniera. In tal modo viene favorita la motivazione allo studio, cresce la consapevolezza dell'utilità di saper padroneggiare una lingua straniera ed aumenta la fiducia nelle proprie capacità.
Dagli studi di Kaahneman e Klain sull'efficacia dell'esperienza si può dedurre che nell'acquisire una determinata competenza ci sono due variabili fondamentali:
L'eterogeneità e il feedback immediato.
Prova a pensare ai giorni in cui stavi imparando ad andare in bicicletta, migliorando la tua capacità di stare in equilibrio in terreni diversi, di sterzare nelle varie curve, di frenare al momento giusto.
Il numero di variabili che hanno inciso sull'apprendimento di questa competenza è eterogeneo: salite, pendenze, angolatura della curva. Le condizioni per imparare sono perfette.
Il piacere dovuto alla capacità di mantenere l'equilibrio, infatti, o il dolore dovuto a una caduta, sono stati immediati e hanno funzionato da rinforzo sull'apprendimento.
"Dimmelo e lo dimenticherò. Insegnamelo e lo ricorderò. Coinvolgimi e lo imparerò".
Questa frase anticipa il significato della "piramide di Dale".

È il cosiddetto cono o piramide dell'apprendimento, anche noto come cono di Dale, dal nome del pedagogista statunitense Edgar Dale (1900-1985), che ne fece menzione per la prima volta nel 1946 (all'interno di un suo volume dedicato all'uso degli audiovisivi nell'apprendimento).
La piramide/cono rappresenta graficamente il livello di ritenzione dell'esperienza di apprendimento, associando percentuali differenti a diverse attività: se la memoria trattiene soltanto il 10 % di quello che si legge e il 20 % di ciò che si ascolta, guardando un video la percentuale sale a circa il 50% delle informazioni veicolate dal medium.
Un tale ordinamento gerarchico si presta facilmente a sostenere la bontà dell'uso di metodologie attive di apprendimento contro la lezione del docente dalla cattedra.
Ma le percentuali presenti nella piramide sono false, mai usate da Edgar Dale, furono aggiunte e manipolate dopo la sua morte per dare maggior significato al suo concetto teorico, che è valido, basato sulla polisensorialità, al coinvolgimento crescente dei sensi e delle emozioni.
Dimentichiamo con facilità quello che leggiamo, mentre invece ricordiamo bene le cose che facciamo, o su cui ci confrontiamo con altre persone.
Le video-presentazioni animate combinano messaggi testuali da leggere, una voce da ascoltare e un video da osservare. Per questa ragione rappresentano il miglior stimolo visivo.
Nell'ambito scolastico studiare senza un metodo rappresenta una fatica, uno sforzo, un impegno; qualcosa da evitare perciò non dà i "frutti sperati". Per fare in modo che lo studio diventi anche un'attività interessante può essere utile convertire i concetti in immagini, in questo modo i ricordi si imprimono meglio e più a lungo nella memoria.
Se il metodo di studio si basa esclusivamente su lettura di testi e ascolto di lezioni, è poco probabile che si riesca a ricordare tutto e ad imparare in fretta.
L'apprendimento diventa attivo quando si trasforma in azione: ripetendo, parlando ad alta voce e mettendo in pratica ciò che si è studiato, per esempio parlare una lingua straniera. In tal modo viene favorita la motivazione allo studio, cresce la consapevolezza dell'utilità di saper padroneggiare una lingua straniera ed aumenta la fiducia nelle proprie capacità.
Dagli studi di Kaahneman e Klain sull'efficacia dell'esperienza si può dedurre che nell'acquisire una determinata competenza ci sono due variabili fondamentali:
L'eterogeneità e il feedback immediato.
Prova a pensare ai giorni in cui stavi imparando ad andare in bicicletta, migliorando la tua capacità di stare in equilibrio in terreni diversi, di sterzare nelle varie curve, di frenare al momento giusto.
Il numero di variabili che hanno inciso sull'apprendimento di questa competenza è eterogeneo: salite, pendenze, angolatura della curva. Le condizioni per imparare sono perfette.
Il piacere dovuto alla capacità di mantenere l'equilibrio, infatti, o il dolore dovuto a una caduta, sono stati immediati e hanno funzionato da rinforzo sull'apprendimento.















