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Messaggi - Socrate78

#436
Sarebbe eccome responsabile, e tantissimo, del male obiettivo e reale che fa indipendentemente dalle cause, di cui onestamente me ne faccio un bel baffo e credo sia giusto. Le cause del crimine sono infatti materia di giurisprudenza che serve agli avvocati per far assolvere i peggiori criminali perché "tanto, poverini, sono malati" e via discorrendo e in questo modo le loro vittime sono in un loculo e loro al massimo si fanno tre-quattro anni. Non voglio comprendere il delinquente e non lo farò, mai.
#437
Può esistere anche la crudeltà genetica, non è dimostrato, ma se ad esempio una persona ha dei geni che fanno sì che ci sia (ipotizzo....) insufficiente secrezione cerebrale di neurotrasmettitori o squilibrio ecco che proprio quella configurazione particolare del suo cervello potrebbe corrispondere ad una tendenza di base alla crudeltà,magari non sempre manifesta, ma che si manifesterà quando l'ambiente avrà la sua influenza. Ti posso aggiungere molti altri casi peggiori ancora, ma non voglio influenzarti, tu tieni le tue opinioni come le mie. Amen.
#438
................E non a caso caro Jacopus l'Italia è il paese del garantismo, degli avvocati della difesa che dimezzano le condanne con ogni appiglio (non per nulla si dice avvocato del diavolo, eh sì...) anche per crimini gravissimi, delle sentenze sempre troppo miti anche di fronte ad una colpevolezza di una certa evidenza.  E' uno schifo Jacopus, e mi dispiace che tu non lo riconosca come me! Un serial killer che tortura si vede riconosciuta spesso la seminfermità mentale , hanno liberato tempo fa (me ne ricordo molto bene....) un certo signor Angelo Izzo massacratore del Circeo che aveva ingannato tutti con il suo pentimento ed approfittò della libertà vigilata per compiere gli stessi orrori se non peggio, tra i casi di cui si parla ancora adesso c'è quello di Marco Vannini (se n'è parlato a "Un giorno in pretura") in cui un ragazzo fu lasciato morire dissanguato per ore colpito da un colpo di pistola mentre si poteva salvare e l'hanno consapevolmente fatto morire tra atroci dolori, e gli hanno dato in Appello solo 5 ANNI!
No, è il paese del garantismo che ha troppe garanzie per i colpevoli.
#439
Scusa Jacopus, ma non ti dice niente già il : "Guai a chi scandalizza uno di questi miei piccoli (in senso generale, gente innocente, ma anche per antonomasia bambini): sarebbe bene che si caricasse una macina al collo e si gettasse nel più profondo dei mari!". E non si applica tanto più al caso di un pedofilo assassino? Altroché "scandalizzare" in quel caso! E' Cristo a dire chiaramente che alcuni peccati gravissimi (leggi poi crimini gravissimi per il codice penale) non saranno mai perdonati e chi li mette in atto nega in maniera irrimediabile il valore della sua stessa vita, al punto che è invitato addirittura al suicidio!!
#440
E' possibilissimo invece che io che mi professo cattolico ( e continuerò a farlo) invochi anche questo tipo di punizione e ti spiego anche il motivo, sebbene ammetto sia un po' complicato e non immediato da capire, ma non pensa ci sia davvero contraddizione, anzi. Proprio perché io, in quanto cristiano/cattolico (ma anche in modica parte rifacendosi alla visione veterotestamentaria....) ritengo che la vita umana abbia un valore assoluto e sia sacra, di conseguenza è alla fine naturale che io resti particolarmente indignato di fronte ai crimini orrendi esposti sopra (negazione del valore/vita=male gravissimo), la percezione del valore di qualcosa (la vita umana in questo caso) porta anche come immediata conseguenza il sentimento di indignazione verso il male e la forte percezione (più della media) della gravità di esso. Da qui quindi deriva il desiderio che venga fatta appunto giustizia in maniera anche estrema se l'estremità del crimine lo ravvisa, proprio perché il reo calpestando un valore importantissimo è come se avesse negato il valore della sua stessa vita.
#441
Scienza e Tecnologia / Re:Ma cos' è la morte?
04 Maggio 2019, 09:44:10 AM
Risposta: Prezzo orrendo da pagare per il peccato originale che ci ha allontanati in tempi primordiali dalla relazione con il Bene, vi basta come risposta?
#442
Apro questo topic per discutere di un tema difficile, spinoso, cioè se di fronte a reati di enorme gravità (serial killers, pedofili assassini, mafiosi stragisti, ecc.) la pena di morte possa essere ammissibile. Io credo di sì, spesso la cronaca nera ci mostra sempre più spesso reati commesse da gente che secondo me non possono purtroppo essere più definite persone, ma semmai belve o addirittura demoni, mostri, per la lucidità, la crudeltà e il cinismo con cui delinquono.
E' di qualche settimana fa il caso del patrigno che ha massacrato di botte un bambino (aveva l'intestino spappolato!..), oppure casi gravissimi di pedofili assassini.
Ora, il problema in questi casi è stabilire se la funzione rieducatrice della pena può avere un senso per questi "soggetti" (uso un termine neutro.....): io credo che se un individuo si sia così incancrenito del male, non sia rieducabile, e comunque niente, anche la migliore rieducazione, può ripagare il male enorme che in passato ha fatto, le vite innocenti (o anche forse non così innocenti, ma sempre vite......) che ha distrutto, quindi meglio estirparlo dalla vita, perché lui per primo non la merita avendola calpestata, se calpesti in maniera così crudele un bene importantissimo come la vita non devi averlo nemmeno tu.
Spero di non avervi fatto iniziare la giornata con un thread forse per alcuni molto pesante, voi che cosa ne pensate?
#443
@Odradek: Ricorda che io crederò sempre in Dio, nell'al di là, nell'anima, in Cristo, sono sicuro che la vita non sia solo questa qui che viviamo e che tra l'altro è piuttosto breve, non è nulla se paragonata al lasso di tempo di millenni o di ere. Ma tu che cosa ne sai, come fai a dimostrare che Dio non esiste e che siamo solo un mucchio di cellule che un giorno con la morte marciranno in putrefazione? Come fai a dirlo se non si sa nemmeno se il mondo che vedi, che tocchi, sia reale davvero così come tu e io lo vediamo (perché è così per molti aspetti....), quindi come fai a dire che non esiste nessuna realtà diversa da questa?  Secondo alcune teorie della fisica quantistica anche la solidità della materia stessa sarebbe il frutto di un inganno dei sensi, poiché il cervello percepirebbe come solido e consistente ciò che invece è solo una successione ravvicinata di onde di energia.  Io sono convinto dell'esistenza del trascendente, e non sto nemmeno a dirti perché ci credo, ma tu non hai rispetto per chi crede dicendo nel post con cui hai esordito  che si tratta di un mucchio di sciocchezze , se per te si tratta di deliri e di idiozie sarà una tua opinione ma non puoi dirlo con certezza. La ragione umana è limitata, non è in grado secondo me di concepire tutta una realtà superiore e trascendente che io credo esista invece.  Ribadisco con il mio concetto che se siamo ridotti a materia il nostro stesso valore viene svilito, perché allora l'amore che cosa sarebbe? Sarebbe una molecola come l'ossitocina o la dopamina, che di per sé sono solo una successione di atomi dal valore assolutamente neutro, né buono né cattivo. Io credo che siamo molto di più, e che il nostro cervello sia come un semplice mezzo, una specie di decoder di cui l'anima si serve, allo stesso modo come il televisore che trasmette il programma, ma il programma (software/anima) continua a esistere anche senza di esso, anche quando è rotto, quindi ritengo che ci sia una continuazione dell'esistenza anche dopo la morte del corpo, un'esistenza puramente immateriale.
#444
Ora però riflettiamo anche su un altro aspetto (etico) del materialismo, secondo me poco (se non per nulla) considerato. Se si riduce tutto a semplice materia, cioè a risultato di mere reazioni chimiche, anche i pensieri, i sentimenti, tutto, l'uomo che cosa diventa? Viene reificato, diventa un mero oggetto tra gli oggetti, una macchina, magari ben congegnata, ma pur sempre una macchina risultato di reazioni chimiche. Anche il sentimento più nobile diventerebbe una fredda reazione chimica tra atomi e scadrebbe a mera illusione. Se quindi non esiste una realtà oltre la materia, diventa almeno dal mio punto di vista legittimo lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, poiché verrebbe meno il concetto stesso di dignità dell'essere umano e i valori morali stessi sarebbero illusori. O non vi sembra corretto?
#445
Apro questo thread per cercare di discutere sulla veridicità o falsità della dottrina materialistica, cioè di quella posizione secondo cui l'unica realtà esistente è la materia e quindi l'uomo sarebbe il proprio corpo, non esistendo una dimensione spirituale. Questa posizione è sostenibile oppure no? Apparentemente è corretta, poiché effettivamente se cambia la struttura biochimica del cervello (materia) cambiano e si modificano anche le sensazioni, i pensieri o il modo di pensare. Tuttavia esiste un'aporia di non poco conto. Il corpo (e anche il cervello con le sue sinapsi) infatti cambia in continuazione, in ogni istante, ma ciò che non cambia è l'autocoscienza, cioè quel sentimento che mi porta a dire di essere sempre IO in ogni circostanza, anche con un corpo mutato. Quindi da dove deriva l'autocoscienza? Non può, almeno a mio parere, essere riferita al corpo, poiché questo muta e se noi fossimo il nostro corpo, se esso esaurisse tutto il nostro essere, allora dovremmo anche sentirci qualcosa di diverso di volta in volta. Non vi pare? Di conseguenza il corpo è lo strumento con cui l'energia spirituale si esprime, il corpo con i suoi stati può condizionare questo livello energetico, ma la fisicità non esaurisce tutto il mio essere. O no?
#446
Dio è Amore e Conoscenza al massimo grado, in Lui convivono sia il perfetto Bene Morale sia la piena conoscenza di tutte le cose che sono state, che sono e saranno. In Dio non esiste il Tempo ma solo l'Eternità e tutte le cose sono comprese in maniera istantanea e piena, senza quindi i concetti di prima e di dopo tipici del ragionare umano. Se si può definire Dio in maniera forse più materialistica ma secondo me efficace si può concepire il divino come un immenso ammasso di energia che produce solo fenomeni mentali, come pensieri, sentimenti, un qualcosa di molto vicino a quello che Dante stesso concepì quando definì Dio alla fine del Paradiso come "Luce intellettuale, piena d'amore.....". Ti basta, Viator?
#447
Uno Stato che ammetta la schiavitù invece non può essere democratico. Non può esserlo perché la democrazia si basa sul presupposto che la legge sia uguale per tutti e che tutto il popolo abbia dei diritti, e quindi se si ammette la schiavitù è come sostenere che una parte consistente di popolazione NON ha diritti ed è inferiore giuridicamente agli altri. Le forme dello Stato schiavista potrebbero anche essere democratiche con un Parlamento eletto dagli uomini liberi, ma finché si sostiene che una parte di popolazione non ha diritti e può essere considerata alla stregua di merce, non si potrà mai parlare di democrazia dal mio punto di vista.
#448
In Jugoslavia ai tempi di Tito era in auge il modello di proprietà sociale dei mezzi di produzione, si tentò appunto di democratizzare la vita delle fabbriche attraverso l'autogestione degli operai, che prendevano in maniera collegiale le decisioni. Ma quel modello creò squilibri difficili da gestire e alla fine fallì. Ora, il problema é: questo tipo di democratizzazione è sbagliata e fallimentare di per sé oppure ci furono degli errori contestuali che la portarono a fallire in quella precisa esperienza? Fallì per cause interne al sistema o esterne?
#449
Il buddismo non mi interessa, non salva l'uomo affatto ma anzi lo fa vivere in una condizione di "morte", poiché fa vivere la persona in una specie di supremo distacco che non è vera vita, come detto sopra si distrugge la parte buona della vita per difendersi da quella cattiva del dolore. Il fatto che il piacere sia transitorio non significa che non sia vero e non è detto che una volta finito ci sia davvero il vuoto dentro di noi, non ci sarà questo vuoto se siamo in grado di dare un senso alla nostra esistenza in qualche modo. E poi chi l'ha detto che la sofferenza è così totalmente cattiva? E' il dolore che indica che siamo umani, che siamo vivi davvero, è la sofferenza che ci fa comprendere i nostri limiti e le nostre debolezze e ci fa mettere nei panni degli altri deboli come noi. Solo Cristo salva davvero, guarisce davvero l'uomo, le altre religioni/filosofie sono paragonabili semmai a cure palliative che non fanno sentire il dolore, ma non guariscono l'uomo dal male di vivere.
#450
Ci sono contraddizioni de facto, nel senso che secondo me se l'amministrazione sospende l'imputato per motivi di sicurezza significa che logicamente tende più a ritenerlo colpevole che innocente! E' logica questa, infatti per quale motivo il rapporto fiduciario dovrebbe interrompersi se si presume che l'imputato sia innocente?