Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - green demetr

#436
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
28 Ottobre 2024, 05:41:07 AM
Citazione di: Il_Dubbio il 27 Ottobre 2024, 18:41:09 PMA me sembra troppo poco anche solo per farsi assistere da uno di loro.
Come hanno eliminato i manicomi dovevano eliminare gli psichiatri.
Sottoscrivo la risposta di Jacopus, aggiungo solo che a me pare che non hai ancora capito la differenza tra psicologo e psichiatra.
Forse al massimo volevi dire gli psicologi, in quanto i sintomi sopratutto nelle malattie vere e proprie (psicosi) sono eliminati dai farmaci (e quelli li prescrive appunto solo lo psichiatra).
Quante malattie inoltre sono curate in maniera solo paliativa?
Per quanto riguarda le nevrosi, che è una malattia sociale, e che quindi investe tutte le nostre "certezze", anche lì il mercato offre soluzioni ad hoc, come i nuovi farmaci da ansia lieve, fino ai noti sonniferi etc..jacopus è stato fin troppo buono a parlare solo di cannabis, vogliamo parlare del mercato delle droghe illegali?
Assolutamente no, la psicologia è tutt'altro che una cosa banale e la sua comprensione che la malattia è profondamente radicata nella nostra stessa società, ne fa insieme un attore da gestire, da ammansire e da spuntare nei suoi fini politic, come molto presto si accorse la scuola di francoforte.
Infine sul concetto di malattia, l'occidente come sappiamo non agisce mai sulle cause di una malattia ma sempre sui suoi sintomi.
Questo non vale solo per la psicologia e la psichiatria contemporanee.
Questo naturalmente pone il problema che la psicanalisi, quella vera, quella freudiana, non può nemmeno asserirsi come terapia, e come cura. E' infatti un analisi.
Ma visto la confusione nell'approcciare alla materia psicologica, ancora oggi, questa sconosciuta, mi limito anche solo all'aver introdotto alcuni principi di discussione.
#437
Il corpo che si decompone porta inevitabilmente alla depressione.
Non credo che la depressione possa essere la base per la compassione.
Credo che la complessità crei non tanto un maggior movimento di un campo chiuso, ma che ingeneri proprio un altro campo.
Inesplorato dai più.
Poi sono arrivati i libri, e con loro la sapienza delle cose antiche.
La legge morale dentro di noi non è affatto così facilmente ottenibile.
Infatti nell'Eutifrone, il primo testo platonico, si apprende che una voce mi impedisce di parlare.
il testo parla del tradimento del figlio col padre.
Mi pare che già basterebbe questo a far capire che siamo molto lontani da quella morale di cui Platone sapeva molte cose, ma che criptava nei testi.
Figuriamoci la Bibbia.
E' risaputo che lo Zohar è un commento alla Bibbia.
In essa si parla dello TZITZUM, del ritiro di DIO dal Mondo.
E infatti barà significa allontanare nella radice.
Non creare...
Se pensiamo di aver capito qualcosa senza studiare veramente l'antichità, non capiremo mai niente del perchè l'anima è superiore al corpo.
Quali trasformazioni ha subito la gnosi per diventare cristianesimo?
Di cosa parla il cristianesimo e cosa è veramente la compassione?
Gesù fa i miracoli per compassione?
O il suo messaggio è tutt'altro.
Il Dio in croce, l'orfeo sbranato..perchè bisogna attraversare la morte per poter rinascere?
A me sembrano domande talmente lontane, che mi pare siamo caduti in un sistema talmento basico, che non riusciremo mai a recuperarle.
Non di certo in tarda età.
Quindi si non rimane che attendere la morte.
E nel frattempo trovare nel tentativo di comprensione (inutile probabilmente...visto che sia bibbia che platone parlano di comunità alla base di questa ricerca...) qualcosa della resistenza a cui nicce allude.
#438
Citazione di: PhyroSphera il 21 Ottobre 2024, 08:56:39 AMEsiste anche la logica del Sé nella nostra mente e se uno psicologo si interessa di poco non deve stravedere su quello che fa e negare i giusti discorsi altrui, tantomeno tacciarli di fantasiosità. Sarebbe disonesto e anche pericoloso per il prossimo.
Se con "un psicologo" si riferisce a me, io non lo sono, sono un bidello.
Se si riferisce a Freud, le ripeto, la critica è legata semplicemente al metodo stesso Freudiano. E dunque riguarda la cura, non il simbolo.
Se si riferisce alla critica che fa Baldini è assimilabile a quella che si può estendere ad Heidegger e Lacan, e in mezzo all'intero post-strutturalismo, o post-metafisica o post-verità contemporanea, ossia che questo presunto senso di qualcosa di "Altro" rispetto agli io individuali, non ha MAI e dico MAI oggetto.
E' una critica che mi ha colpito e facendo due rapidi conti, mi ha aperto la mente su molte cose "mie".
La mia è stata una "buttata a caso", mi spiace ma io faccio parte del volgo. In effetti se dovessimo parlare seriamente dovremmo stare ai testi.
Ma mi riesce difficile leggere Jung, trovo la sua lettura nicciana qualcosa di irrazionale e pretestuoso, quella la ho letta.
E dunque non posso che sentire puzza di bruciato ogni volta che viene tirato in mezzzo.
Su questo lei ha insomma ragione, sono prevenuto.
Qua nel forum c'era un ingegnere peruviano che lo citava spesso.
Le citazioni mi piacevano, ma non ha mai capito il senso generale che gli voleva dare questo utente.
Anche adesso quando lei parla di filosofia, religione, psicologia del sè, non so assolutamente di cosa stia parlando, e non mi pare che lei stia facendo alcuno sforzo per farmi-ci capire.
Cordiali saluti, almeno quelli me li concederà.
Sul fatto della pericolosità, e sul fatto che io neghi i discorsi altrui, non so nemmeno di cosa sta parlando.
Come se avessi il potere di negare i discorsi o qualsiasi altra cosa.
#439
Citazione di: PhyroSphera il 20 Ottobre 2024, 13:40:01 PMQuesta coincidenza che tu fai tra giusnaturalismo e religione non sta in piedi, innanzitutto per i monoteismi il cui àmbito è il soprannaturale, ma pure per i paganesimi, la cui ricerca di virtù non si fonda sui giudizi ma sulle stime.
A partire da questa coincidenza che tu cerchi di avvalorare non c'è da capire niente di sufficiente e tutti i ragionamenti risultano inadeguati. Difatti il quadro che tu componi è falso, al di sotto di una comprensione minima.
Innanzitutto bisogna capire in cosa consiste una fede religiosa; quindi notarne le opportunità nella realtà, distinguendo i falsi dai veri credenti, senza supporre che a un libro o un oggetto sacro ci si debba rapportare pedissequamente o passivamente.

Direi di ripartire dalla domanda cosa è una fede religiosa?
Sto facendo fatica a capire se stiamo facendo un discorso religioso di fede o antropologico (del sentimento umano, mi par di aver capito).
Io non ho fede, io ho la certezza che Dio esista, ed esiste in quanto indeterminatezza (non totalità).
Nella mia ricerca spirituale dell'infanzia ho notato che ad un certo punto c'è un muro, c'è un limita alle tecniche meditative per raggiungere Dio, e questo muro è il corpo stesso.
Non ho mai capito per esempio lo zen, quelle tecniche astruse per dimenticare di essere un io, per poter "sentire Dio" in una sorta di panteismo, che non mi appartiene.
L'io può tranquillamente sentire Dio, nella sua stessa meditazione, nel suo stesso sentirsi un onda sull'oceano, l'oceano SOPRA lo senti.
Non sono dunque un Cartesiano, uno di quelli che usa la ragione in maniera luciferina, per sostenere che l'io è sostanzialmente un automa.
Sono piuttosto un Pascaliano uno per cui il sentimento è tutto.
La spiritualità è anzitutto SENTIRE.
Ma se è sentire capisci bene che non può essere fede.
Superato il problema dell'approccio, rimane però la sostanza della religione.
Che sia per meditazione o per preghiera, a qualcosa, ad un oggetto dobbiamo riferirci.
Questo oggetto è la sapienza antica, che sia quella biblica o quella greca o quella cristiana per me poco importa.
L'importante è che sia antica, è che mi dia la sensazione di SENTIRE quello scarto abissale che divide storicamente la nostra triste contemporaneità a quei grandissimi tempi.
Per la gente che critica questa visione io manco mi ci soffermo, si tenessero le loro miserabili condizioni di servo.
La sapienza non può essere faccio degli esempi: quella dei libri magici degli egizi, dei mesopotamici o degli indiani.
La sapienza è quella misterica che nasce in egitto e si diffonde rielaborata come giudaismo, platonismo e gnosi varie (una di queste quella di qram è quella che darà vita poi alle prime comunità cristiane per esempio).
E' il progetto di Moraldi Luigi, lo trovi su wiki.
Per esempio in Matteo che è il primo che sto leggendo troviamo immediatamente riferimento ad Isaia. Non capisco dunque perchè neghi che il cristianesimo si basi sul giudaismo.Ma va bè non è quello che mi interessa dire, apriro 3d su quello per approfondimenti.
Ma certo lo sturm und drang, il romanticismo tedesco: è in cima alla mia ripresa di letture.
Qua non bisogna confondere: la ragione spirituale, NON é la ragione strumentale del modernismo che arriva dritto dritto nell'età contemporanea.
La ragione strumentale in fin dei conti è quella che si inventa Macchiavelli, il personaggio che più ha fatto male nella storia, studiato con cura da Hitler per esempio.
La ragione di cui parlo è ovviamente quella sapienziale quella che USA la capacità umana di SCOPRIRE (platonicamente parlando, gnosticament parlando) VIRTu'.
Sono le virtù che poi segnano il cammino umano, ne sono la stella polare, la strada che "salva".
Le virtù non sono qualcosa di gerarchico, non sono quelle che impongono un padrone ed uno schiavo.Non accetto perciò che tu le chiami "stime", manco fossero oggetti, miserabile denaro, far di conto, prezzare, e essere prezzolati.
Sono quelle che besnì scavano, che cadenzano il cammino spirituale, la verticalità di ciò che ci spinge verso l'ALTO.
Quello che affermo è che queste verità interiori sono completamente assenti nel mondo contemporaneo, che fa di tutto per ostacolarci nella lettura, nel pensare perchè tramite i libri noi le possiamo recuperare. (tapezzando le librerie di porcherie di ogni sorta di gusti e disgusti).
Chi mi ha formato non è stato tanto l'induismo e la meditazione, ma la lettura alle scuole medie di autori enormi come Orwel (la fattoria degli animali) Levi (se questo è un uomo) e poi AUTONOMAMENTE dostoevsky, kafka, poe, montale.
sono autori che ti fanno andare veramente a fondo, e lo fanno usando la razionalità del loro genio che ordina il caos della vita.
Lo rende armonia, e ritmo. Lo elevano.
non è durato uno sputo naturalmente, a vent'anni ero già alle prese con i bias sociali. troppi anni per superarli. e anche ora come allora che li superai, non resta che lo sconforto di vedere la dabbenaggine sentimentale degli stolti.
Il sentimentalismo non è il sentimento forse questo concetto va rafforzato nei miei interventi.
Sul giusnaturalismo la mia è più una scommessa, non ne so molto.
Il giusnaturalismo perchè avevo iniziato ad ascoltare Rosmini, di come la chiesa abbia un diritto della PERSONA, un indagare la giustizia dell'uomo in quanto SINGOLO, AUTO-DETERMINATO in quanto libero.
Non c'è bisogno dell'antropologia che è semplicemente la moda del momento.
non sono i cartelloni da guerre stellari alla fiera del libro di francoforte su harari a dire qualcosa di anche solo lontanamente vero.
la verità è da ricercare nel passato.
non negli scimpanzè, ma su queste cose mi sono stufato di scrivere.
ora voglio approfondire su cose mie.
#440
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
27 Ottobre 2024, 13:12:05 PM
Citazione di: Il_Dubbio il 20 Ottobre 2024, 23:40:42 PMNon sono pratico, quindi non so quanti pazienti siano stati curati da questi terapeuti. Ma solitamente per stabilire che il metodo funziona ci dovrebbe essere una percentuale di guarigioni. Non basta dire che uno sia guarito, quando ce ne sono mille che non sono stati guariti. Anche uno che prega e che ha fede, potrebbe guarire da un problema emotivo rispetto ad esempio ad un male di vivere. Ma quella non è una guarigione, o meglio quella non è una cura medica, ma una cura spirituale. Ma siamo su piani completamente differenti.
Solitamente, come si fa per una malattia qualsiasi, ci si basa su una statistica di casi analoghi. Poi ci sono gli accertamenti diagnostici e infine la cura. Quindi curare un paziente significa avere una diagnosi, e poi sapere come curare il paziente che ha quella malattia. Diagnosi sbagliate sono rare se i sintomi e gli accertamenti sono inequivocabili. Quindi se il metodo funziona, dovrebbe esserci un numero alto di guarigioni.
.
Io parlavo di cura solo nel caso di Freud, per quanto riguarda i post-freudiani invece si parla "solo"di miglioramento dei sintomi.
Come scrivi ben tu, però allora anche una preghiera basterebbe. (e quindi ovvio che sventolino la loro ridicola bandierina della vittoria).
E infatti è vero, solo che la seconda è gratuita, invece la "cura" non lo è affatto.
Per quanto riguarda la cura con i farmaci è sostanzialmente un mercato della droga.
Selettori della dopamina, nei casi di depressione un aumento degli stessi, e in caso di bipolarismo di blocco degli stessi.
Lo psichiatra cura i sintomi, lo psicanalista migliora la terapia applicando tabelle comportamentali vagamente utili su questo posso essere d'accordo con Jacopus.
Sostanzialmente se smetti di prendere i farmaci ricadi nella "malattia", ossia torni ad avere sintomi (e torni a prendere farmaci).
Non sto qui a ricordare il caso Fentanil. Il mercato delle droghe è gigantesco e il maggior introito della big pharma (dopo i vaccini, neanche a dirlo).
E' molto semplicemente questo per cui nessuno studia Freud veramente.
Banalmente la nevrosi non si cura, si accetta. Quindi non ha nulla a che vedere con la malattia.
Il problema sta nell'accettazione, ossia nel sapersi guardare DENTRO.
Cosa di cui le scienze mediche non si occupano.
Loro (le scienza mediche) cercano FUORI nel cervello (ma non ricercando la complessità, ma la lobotomia ovviamente)...purtroppo viviamo tempi buj bujssimi.
Si continua a essere presi per i fondelli, e anzi siamo noi stessi che vogliamo per primi essere presi per i fondelli.
#441
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
27 Ottobre 2024, 12:51:35 PM
Citazione di: iano il 20 Ottobre 2024, 01:10:30 AMo magari semplicemente quelle domande nella diversa filosofia perdono di senso, per cui smetteremo di tormentarci, o comportandone la diversa filosofia di nuove,
Bè la questione è personale, per quel che mi riguarda le domande della filosofia hanno perso senso da tempo.
Ho sempre trovato le discussioni (del forum) utili a non far spegnere del tutto il cervello.
Spesso nella disperazione la filosofia ha avuto valore di sfogo critico.
Ma il suo senso è stato perso da tempo.
Ora all'alba dei 50anni con il corpo che si sta disfacendo, sto tentando di iniziare quel colloquio con gli antichi che Leopardi fece a vent'anni.
Ma l'esito moderno di quel dialogo non è altro che la presa di coscienza della morte in vita.
Eppure in quella coscienza, in quel sapere, qualcosa di positivo, qualcosa che nutre l'anima, ormai unita al corpo da un sottilissimo fuscello, c'è indubitabilmente.
Per quanto riguarda titoli come Platone è meglio del Prozac, bè parlano da soli di come banalizzare e rendere inoffensivo Platone.
Al solito l'occidente è la repubblica delle banane.
#442
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
20 Ottobre 2024, 00:57:18 AM
Citazione di: iano il 20 Ottobre 2024, 00:27:48 AMPiù facile quindi sbottonarsi con un'estraneo che a tutti questi tabù sociali non è soggetto.
Il problema non sono i tabù sociali, ma quelli familiari.
Poichè per la stragrande della maggioranza dei casi, la fissazione è qualcosa che avviene al suo interno.
Sapere per esempio che una persona o un oggetto o una azione (od una inazione) sono la mia fissazione, non cambia granchè rispetto ai meccanismi che servono a che il nostro agire e pensare non cambino, ossia la ripetizione stessa. Ciò che si ripete non cambia.
In un certo tale senso a cambiare dovrebbe essere il nostro stesso amore materno. E ciò è impossibile (se non che disumano).
In questo senso siamo tutti nevrotici, sin tanto che questo amore è coperto (al male del mondo).
Purtroppo può anche avvenire che invece che coprire decidiamo di distruggere qualsiasi cosa che ci si para davanti.
E' la società contemporanea che a me a volte pare già psicotica e dunque incurabile.
Ma dobbiamo rimanere con la speranza che ancora non è così.
Per questo un amico è meglio di un analista. ec...
#443
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
20 Ottobre 2024, 00:45:20 AM
Citazione di: Jacopus il 19 Ottobre 2024, 11:05:36 AMMa il trattamento psicoanalitico non è solo l'apprendimento dei meccanismi sublimatori edipici che ci permettono di convivere con i nostri sintomi. È un dialogo, eminentemente filosofico. È una ricerca di senso che attraversa tutti gli stati affettivi arcaici dell'uomo, utilizzando al posto dell'azione il simbolo (linguaggio), la memoria (biografia) e l'accesso attraverso linguaggio e memoria all'inconscio.

Ti rimando al Baldini per quanto riguarda la sua lotta al post-freudismo.

Il meccanismo sublimatorio che ho scoperto e che mi ha cambiato il punto di vista è quello della introiezione di oggetti esterni alla fissazione (che di per sè è la sostituzione del desiderio verso la madre).
Baldini naturalmente come lamenta Koba si ferma all'uscio, è compito della filosofia usare il tranfert come strumento di liberazione dell'io rispetto al super-io.
Se ben ci pensiamo L'hegel della prefazione e i capitoli 1-2-4 della fenomenologia (che appena riesco introiettare continuerò meglio ad approfondire) fa un percorso simile, quando distingue l'io dal soggetto.
La grandezza di Hegel è quello di capire che il soggetto è già un sostituto dell'io.
Che gli oggetti stessi formamo quel particolare sintomo dell'angoscia dell'io, che è visto dall'io stesso, come qualcosa che egli non è, qualcosa che gli sta sopra, e che non lo lascia vivere, qualcosa che soprassiede, e che hegel chiama correttamente SOGGETTO.*
In un facile parallelo il soggetto hegeliano coincide con il super-io freudiano.
Hegel però si ferma rispetto all'invenzione freudiana.
Non conosce la ripetizione, il senso di colpa, e invece che liberare l'io, lo dichiara MORTO.
Non conosce il meccanismo della ripetizione (il metodo dialettico) e della sua resistenza (la sostizunione della libertà individuale con quella sociale, come è evidente nel suo successivo filosofia del diritto, ma anche nel proseguio della fenomenologia stessa già avviato nel capitolo quattro.)
Non conosce le pulsioni di morte.
A conti fatti, con tutto il disprezzo che provo verso Kant, almeno in Kant la libertà individuale non viene MAI MENO.
Dunque Kant rimane l'ultimo filosofo metodologico vero.

Il fatto è che dopo kant i fantasmi di morte, con l'accellerazione della tecnica, sono diventati sempre più violenti fino ad arrivare all'orrore non visto da nessuno ovviamente della nostra società di reietti.

L'io non solo ha perso la sua libertà, ma persino la sua volontà.

Il più grande conoscitore di questa dimensione rimane per me nietzche.

infatti il primo a parlare di "resistenza"(al vero) è nicce!!!

infatti i filosofi non si interrogano MAI sul falso, sulla BUGIA ( un pò come fanno i post-freudiani, e i post-strutturalisti, per non parlare dei propagandisti).
Le verità che vendono sono piene di malvagità, risentimento, violenza.

Nice non mise a punto il meccanismo della pulsione di morte, ossia di quella forza uguale e inversa alla pulsione all'introiezione dell'altro.
Perchè non conosceva il meccanismo di tranfert.
Egli nicce, si prodigò in una guerra diseguale contro il male.
Uno sforzo titanico ed eroico.

Il transfert laddove concepito nella giusta direazione (coscienza di classe etc..) è invece l'arma più dirompente che freud ci ha lasciato.
La scuola di francoforte lo aveva annusato praticamente subito.

Quindi visto che mi pare anche tu la segua: non rimane che parlarne nel forum.



* e che marx chiamerà feticcio

#444
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
20 Ottobre 2024, 00:18:12 AM
Citazione di: Il_Dubbio il 19 Ottobre 2024, 22:59:37 PMSi può aiutare gli esseri umani conoscendo il modo di aiutarli.

Io non so come aiutare chi ha bisogno, posso stargli vicino e dirgli qualche parola di conforto, ma non ho un metodo.

Ma chi dice di avere la possibilità di aiutare il prossimo deve avere un metodo che può mettere a disposizione.

Cioè siamo coscienti che c'è un mare di gente che viene fregata dal "prossimo" per molto meno?

Per me è il minimo conoscere il metodo.




Il metodo è quello tansferale a partire dall'isolamento di dati veritativi.
La falsificazione è quella della cura, se il paziente non viene curato i dati supposti veri dall'inizio (quello che dice il paziente, guidato dall'analista) vanno re-interrogati.
Dunque il metodo è quello classico deduttivo.
Questo  nel metodo scientifico freudiano.
Ma poichè siamo in un forum filosofico ti rimando all'industria culturale e alla costruzione di un pensiero post-freudiano, che come in tutti gli altri casi costruisce il suo inverso, ossia un metodo emotivo.
E dunque come dici anche tu antiscientifico, e infatti viene chiamato SUGGESTIVO.
Se pensi di stare bene allora stai bene.

Compito della filosofia è farti capire che stai male, malissimo.
salve.
#445

Citazione di: Koba II il 19 Ottobre 2024, 10:32:32 AMa nevrosi possa portare in modo naturale all'espressione di un'etica dell'amore. Piuttosto impedisce che in coloro che già è presente questa attitudine all'amore possano manifestarsi deviazioni distruttive.
Ma manca completamente il ragionamento sulla mia (nuova) lettura sulla resistenza (alla cura del sè) e su tutto ciò che è rimozione.
La sublimazione non significa assolutamente niente, se non vista nell'ottica dell'amicizia (il tranfert).
Dimentichi infatti che la filosofia fa la parte del nevrotico narcisista.
E infatti la filosofia è narcisista per eccellenza, non solo dimentica i corpi, ma dimentica pure la morale individuale, relegando tutto ad una forza regolatrice superiore.
Ne avremo parlato mille volte della inferiorità totale della filosofia, se non diventa filosofia critica.
Una filosofia che colpisca la società, e non che la rafforzi come nel caso di Cartesio e ancora peggio di Spinoza.
I loro uomini connotati dalla macchinicità e dalla more geometrico, quello della necessità APRIORI...

Baldini non è un filosofo, critica la concezione di suggestione, ma poi la prende a modello quando si parla di miglioramento (e mai di guarigione).
Oscilla tra le vette del pensiero freudiano e le sue pecche evidenti.


Infatti Socrate (e con lui il canone occidentale che non sa leggerlo) è una maschera, è il personaggio negativo da NON seguire.
Altrimenti non capiremo MAI Platone.

La vera filosofia che si perde negli infiniti doppi di Platone non sa mai decidere per quello giusto, ossia quello morale.
Ma basterebbe riprendere in mano per l'ennesima volta nice per capirlo una voltà di più ancora meglio, sempre meglio.

La visione morale è la dimensione della pulsione che nella complessità della sua apertura all'altro, diventa da sessuale a comunitaria, nel senso di polis, nel senso di ricerca COMUNE della felicità.
E non ricerca delle cure ai veleni (con relative tavole del super-io della distinzione tra bene e male), del farmacon, della seduzione, delle regole e del diritto positivo che portano dritto dritto all'inferno del totalitarsimo contemporaneo.

In cui la comunità non è quella dei giudici (degli elohim, degli dei) ma è quella della verità.

Capisco la difficoltà in un periodo storico che praticamente le pulsioni le distrugge con sistematica cura.

La tua affermazione finale sa quindi di beffa. 
#446
Citazione di: Koba II il 17 Ottobre 2024, 17:38:40 PMMa il vero mistero è come queste sei lezioni ti possano aver cambiato la vita.
Sinceramente, non capisco.

Mi ha cambiato in termini di relazioni personali.
Infatti cosa cambia se si è affetti da una fissazione?
Sia chiaro il lungo seminario è improntato a far vedere, sulla scorta di Freud, come l'intera società sia formata da individui malati.
Ritenersi esenti è già un errore fondamentale per cui si finirà per avere relazioni già alla base morte, e mia opinione, quindi non-relazioni.
Ma questa mia opinione alla luce della fissazione da cui parto come appare?
All'improvviso mi sono accorto dell'assurdità della mia posizione personale.
Il problema è che questa mia assurdità coincide con l'assurdità di tante altre.

1
Ma affrontiamolo pure da una questione filosofica.
Quella che mi interessa: come può l'io liberarsi del soggetto?
Eravamo rimasti a che Hegel avesse letto benissimo l'inappartenenza dell'io alla conoscenza dei suoi oggetti.
Ma quando l'oggetto baionetta gli si è presentato in quel di Jena, le cose si sono invertite rapidamente.
Ecco che la morale individuale kantiana, si è trasformata in quella sociale (e per tanto dittatoriale), di nuovo relegando l'io alla sua ombra.
L'io individuale libero, diventa il NOI coatto della storia.
Il problema del tempo che nel primo capitolo (e nella prefazione) si era giustamente consegnato al feticcio del linguaggio universale, viene rimosso, e sostituito dal DIRITTO.
La dialettica negativa che aveva avuto il merito di distinguere l'io individudale dalla sua ombra storica viene rimosso.
La filosofia di Hegel che viene poi ereditata da Heidegger, viene poi ulteriormente svuotata di moralità, verso mondi salvifici immaginari, che però non devono avere corrispettivi terreni. Da Heidegger al post-strutturalismo, all'immondizia del neo-realismo e della filosofia analitica contemporanea il passo è assai breve.
Il problema dell'io e della morale della sua libertà viene completamente dimenticato.
La filosofia si è ammalata gravemente ed è morta.
Grandi cantori come Leopardi e Nietzche vi hanno costruito un bellissimo monumento.

2
Come detto si tratta di tornare ai greci.
E infatti le risposte migliori alle domande filosofiche le
abbiamo in Freud che RILEGGE la tragedia greca.
Ossia spostando l'attenzione dall'Edipo che abita a Tebe, a quello che andrà a vivere a Colono.
Dall'edipo che VEDE (soggetto, io sono etc...) ma NON VEDE, all'edipo che non vede ma che sente (l'io).

3
Naturalmente nella lezione la frase mi è risultata apodittica, si tratterebbe di andare a leggere l'Edipo a Colono, opera credo molto meno nota della prima.
Si tratta di lavorare intellettualmente.

4
Ma io sono anni che non lavoro intellettualmente.
Provavo un dolore fisico nel farlo.

5
All'improvviso mi si è chiarito il perchè.

6.
Baldini infatti si concentra sopratutto sulla resistenza.

7.
Mi sono sempre concentrato sulla rimozione.
Mai sulla resistenza.
E' la resistenza che mi prostrae.

8.
Le cose sono migliorate, come ci si aspetterebbe dall'analisi.
Per un attimo.

9.
All'improvviso ho visto la problematica della rimozione legata così indissolubilmente con la resistenza, che come in un flash, ho capito che le cose sono peggio del peggio che io ho sempre pensato.

10.
Baldini capisce e legge che il transfert è la questione dell'amicalità.
Quello che non legge è che l'amicalità è totalmente prigioniera della nostra società.
Poichè l'amicalità è l'unica speranza per un cambio della socialità stessa.

11.
Ma una società di fissati, non potrà che avere come regole quelle stesse della fissazione.
Regolate dalla resistenza alla rimozione della fissazione.

12.
La regola ha preso completamente il posto della morale.

Ma allora.

Quella che Nietzche chiamava resistenza allora cosa è?
Voglio dire che cosa rimane di essa?

Chiudersi nei mausolei della filosofia antica? Se non riusciamo a vivere noi, come possiamo resuscitare loro i greci?

Non vorrei sembrarti troppo svolazzante: ma non è idem col Cristo?

So che a te non interessa molto la psicanalisi, per via delle critiche di psicologismo.
In generale sono d'accordo.

Ma nel tecnico del particolare (poichè quella di Freud è una scienza), l'introiezione dell'altro come oggetto medio, mi ha cambiato completamente l'orizzonte.
Non vedo più marionette davanti a me, ma persone, doloranti, sofferenti,
ognuno con la propria di fissazione.
Poichè la fissazione potrebbe essere qualsiasi, non è sempre quella univoca che i manualetti presentano.
La teoria che Baldini riporta della necessità della degradazione degli oggetti medi rispetto a quello della fissazione, è una grande apertura.
E' la grande lezione di Apuleio in realtà.
Psiche rinuncia ad evirare Eros (thanatos).

Dobbiamo resistere ad amare, sebbene quell'amore viene venduto come odio dalla società.
Amare chi ci odia, sembra veramente tanto il messaggio cristiano che viene partorito dalla filosofia greco-romana.

Amare gli individui, preservare sempre la loro libertà ad uscire dallo stato di cattività che si instaura tra noi umani vittime di una civiltà che ha finito di esistere probabilmente.
E non importa ai fini della salvezza.
La salvezza è sempre ulteriore.
#447
Attualità / Re: Libano
16 Ottobre 2024, 22:08:53 PM
Citazione di: Ipazia il 16 Ottobre 2024, 21:03:22 PMUn ripasso per chi continua ad ostentare ignoranza sulle modalità della nascita di Israele e sulla sua legittimità storica:

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Lohamei_Herut_Israel
E brava, era proprio la battaglia che dimostra come la Wiki sia ormai ostaggio del mondo arabo, un pò come l'Europa, vediamo se gli USa con Trump si salvano.
(il mio maestro però parlava di pagina rimossa...forse era un altra battagli ancora).

Solo alla terza pagina di ricerca google (chissà come mai vero?) dopo un chiassoso gruppo di globalisti di sinistra (vedo che anche nei nomi, si sono tolti la maschera di comunisti) ho trovato questo:

https://www.ugei.it/deir-yassin-tra-storia-e-disinformazione

Ecco all'epoca scrivevano i giovani che si sfiorava l'antisemitismo: no! no! è antisemitismo!

sto leggendo anche:
https://www.e-brei.net/index.php?mact=CGBlog,cntnt01,detail,0&cntnt01articleid=1025&cntnt01returnid=39

https://www.meforum.org/middle-east-quarterly/book-reviews/deir-yassin-the-end-of-the-myth

cit:"Fatalities are an inevitable corollary of war, yet there is a fundamental difference between combat deaths and mass slaughter, which did not occur at Deir Yassin. Still, debunking the Deir Yassin myth, which has become a central plank of the Palestinian Nakba narrative, is a Sisyphean task. But facts and history do matter, and Tauber is to be congratulated for setting the record straight on all counts."

I fatti contano.

La strategia araba è sempre la stessa da più di cento anni a questa parte...
La follia dell'occidente è grande!
#448
Attualità / Re: Libano
16 Ottobre 2024, 21:56:54 PM
Citazione di: niko il 15 Ottobre 2024, 16:58:25 PMIsraele, ad oggi, non rischia seriamente di scomparire,
Duemila razzi, 200 missili balistici...e Israele non rischia di sparire????

Direi che da questa distorsione, nata dallo stare in panciolle dai vostri divani la dice lunga su ogni cosa che dite.

Ora la Meloni va in Libano...eh sì che quando ha fatto patti bilaterali con questi dittatori (Egitto, Algeria etc...), era stata avvisata che avrebbe procurato danni.

Ora deve fare i salti mortali carpiati per dire qualcosa che non ci porti ancora di più nelle morse dell'Iran.

Frattanto l'Europa gioca a stare con il piede in due staffe, con l'Iran, ma anche con L'Arabia di Al Sulami (con i loro accordi "energetici", ossia con l'immissione di capitali arabi a fare massa finanziaria (debito), mascherati dietro il "cambiamento climatico" su cui tanto i giovani antisemiti di tutto il mondo sbavano, a riprova che questi la storia mai e poi la studiano su libri storici...ma bensì sui bignami della wiki , e di cui il co-fondatore ha già lamentato l'intrusione di interessi finanziari dietro alcune voci, di solito quelle storiche....come qualcuno fa...vedi sopra): lo ripeto per chi di competenza, non si rischia così a occhio di rimanerne schiacciati?
#449
Attualità / Re: Libano
15 Ottobre 2024, 00:51:11 AM
Citazione di: niko il 15 Ottobre 2024, 00:34:16 AMhe i mussulmani presto attaccheranno l'Italia... ma fatti un'altro trip...e prendilo da uno spacciatore migliore...
Non ho detto i musulmani ma i paesi musulmani, ossia quei governi che usano l'islamismo per i loro deliri personali, visto che si tratta spesso di arabi miliardari che non hanno alcun contatto con la realtà della povera gente, dei serfi. Nè di noi miserabili, nè dei loro di miserabili.
Se non ti sei accorto che Israele è sotto un attacco incrociato, e dunque pianificato a tavolino dalle alte sfere e papaveri, sei tu quello sotto trip 8) .
Fidati di uno scemo, la supponenza dell'Europa che non sta succedendo niente di grave è da gabbia dei matti :D

E comunque è dal 1946 che Israele aspetta che gli arabi facciano pace!
Quindi fidati anche tra gli incontri più famosi, è stato ben più di una volta sola! (penso ovviamente ti riferisci al chiodo fisso della sinistra ossia sharon etc..etc..).

Eppure a Camp David le cose andarono in maniera diversa e documentata.
#450
Citazione di: Jacopus il 09 Ottobre 2024, 22:44:49 PMNon so da dove prendi questi spunti, Green. La psicoanalisi, nella sua versione detta "teoria dell'attaccamento", quindi successiva a Freud...
Mi piacerebbe che spiegassi meglio la tua posizione, affinchè possa capire e magari anche modificare o arricchire la mia posizione sull'argomento.
Si tratta di Franco Baldini https://www.youtube.com/watch?v=cWl-_lXoXn8&list=PLAyJlvs9yVHbeWTYr2Bl-UxGG6NdI1vhO

I primi 6 episodi, capisco che si tratti di un seminario lungo, circa 6 ore.
Ma a me ha cambiato la vita, il mio maestro ha detto di diffidare, lo posso capire perchè in effetti sembra proprio uno di quei personaggi del : "a me gli occhi" etc..
E invece io credo che il suo lavoro obliquo sull'immenso corpus freudiano, sia di una utilità fondamentale.
Notevole anche gli altri video, la capacità di leggere Freud con Kant come se fossero un tutt'uno e l'impagabile critica su tutto quanto è oggi moderno, e dunque falsificatore: il post-freudismo è il risultato FINALE di quella scuola della decostruzione che inaugura Heidegger.
La grandezza del Freud letto obliquamente da Baldini è quella di essere l'unica opera, l'unico autore CAPACE letteralmente di mandare in cantina la tarda modernità e i suoi fantasmi.
Miglioramento invece che cura, suggestione invece che verità: sembra proprio un bieco progetto politico, che però trae succo e vitalismo propio da quella filosofia che oggi tanto celebriamo.
Al suo apice le teorie della seduzione, il popolo bambino è incapace di intendere e volere, servono quindi giudici della clinica, del senso e infine certo della parola. (Qua il rimando al primo caso Verdiglione chiede ancora giustizia).
Purtroppo la radice filosofico culturale è assai sofisticata e di difficile lettura, sopratutto se non si ha l'elasticità mentale necessaria.
E poi certo la lunghezze, nessuno dei miei amici si è voluto cimentare; mentre scoprivo qualcosa che è alla base della nostra società e che ignoravo: il senso di colpa.
Dunque a base della nevrosi vi sono i sintomi della RIPETIZIONE e del SENSO di COLPA.
Lo scopo dell'analisi clinica e psicologica, e figuriamoci dunque FILOSOFICa è quello di LIBERARE; SALVARE addirittura.
Non si tratta di celebrare Freud, quanto di fare uno sforzo di capirlo.
A me tremano i polsi, perchè lo ritengo un compito maggiore del tentare di fare capire l'Hegel aureo della fenomenologia, o dell'affrontare il tema tragico della mancanza di coraggio a cui Nietzche e Platone ci costringono dall'avere a che farci.

Naturalmente la critica a Catesio è la stessa che si fa a tutta la filosofia post-kantiana, e cioè il fatto di aver dimenticato la critica morale.

E quando Adorno parla di Freud e non di Heidegger, è a questo che sta puntando.
La critica di Freud è infatti insieme clinica e critica psicologico-morale.

Ma su queste questioni, appunto bisognerebbe andare ai testi.
Salve!