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Messaggi - Eutidemo

#4396
Citazione di: sapa il 14 Maggio 2020, 18:04:53 PM
Citazione di: Eutidemo il 14 Maggio 2020, 10:53:13 AM
Mi accorgo adesso di non aver considerato un aspetto importante della questione :-[
Ed infatti, l'INAIL parla di "distanza minima" tra gli ombrelloni; per cui, con un po' di buon senso e pazienza, credo che i problemi da me sollevati potrebbero essere risolti optando per la distanza tra le basi degli ombrelloni.
Come, giustamente, osservava Anthony.
Non vi pare?
Sì, mi parrebbe sensato, in un contesto però che mi pare quasi disincentivi tutti. Se parliamo di spiagge da turismo di massa, i cosiddetti "carnai del fine settimana/ferragosto/notte rosa ecc", ho la sensazione che o aumenteranno i prezzi, o molti addetti decideranno di non aprire proprio, così come, temo, un quadro come quello che delineano le linee guida dell'INAIL porterà molti turisti a rinunciare. Premesso che io sto a circa 20 km dalla riviera romagnola e che non vado da quelle parti da più di 10 anni, perchè dovrei andare in un luogo,  dove aggirarmi mascherato e con circospezione, con il rischio di morire affogato in mare, perchè il bagnino di salvataggio è impegnato a controllare i distanziamenti sull'arenile? Io temo che questa stagione estiva, per le località balneari, sarà un bagno di sangue. E non solo per loro, mi sa tanto che lo stesso problema si presenterà a chi gestisce un rifugio alpino, per esempio. In più, lo dico piano per paura di passare per jettatore, comincio a pensare che avremo anche la beffa, dopo 2 mesi di lock down caratterizzati da un tempo, almeno qui da noi, asciutto e quasi estivo, di dover sopportare un'estate piovosa e fredda. Se così non sarà, per fortuna dei vacanzieri, dovremo iscrivere il 2020 nell'albo delle annate più siccitose degli ultimi 150 anni. E senza colpa, ovviamente, del coronavirus!


Penso anche io che per i concessionari delle spiagge quest'estate sarà un mezzo disastro; come lo sarà, sebbene in minore misura, per quasi tutte le località turistiche.
:(
Credo, però, che la misura della "debacle" dipenderà anche dall'andamento del tasso dei contagi.
#4397
Mi accorgo adesso di non aver considerato un aspetto importante della questione :-[
Ed infatti, l'INAIL parla di "distanza minima" tra gli ombrelloni; per cui, con un po' di buon senso e pazienza, credo che i problemi da me sollevati potrebbero essere risolti optando per la distanza tra le basi degli ombrelloni.
Come, giustamente, osservava Anthony.
Non vi pare?

#4398

Ciao Anthony :)
Se le distanze tra gli ombrelloni devono considerarsi quelle tra le basi, ne consegue geometricamente che, a seconda che si usino ombrelloni con diametro di due metri oppure di tre metri, varia consistentemente lo spazio di sole tra gli uni e gli altri.
Come risulta dalle immagini dei seguenti link.
http://bayimg.com/FAngIaAgp
http://bayimg.com/fANgJAaGp
Per cui, in caso di tele molto grandi, ci sarebbe il rischio che un "posto al sole" non rimarrebbe per nessuno!
In ogni caso, a seconda dei diametri di tali tele, in molti casi sarebbe difficile mantenere le previste distanze tra le "attrezzature complementari" assegnate in dotazione a ciascun ombrellone (ad es. lettino, sedia a sdraio, sedia semplice).


***
Misurare, invece, le distanze dal bordo delle tele a prescindere dalla loro ampiezza, non varierebbe mai il rapporto "ombra/sole"; per cui, il numero di persone, che, presumibilmente, possono fruire dell'una o dell'altro, resterebbe sempre più meno bilanciato.
In tal caso, però, la capienza di bagnanti in ciascuna spiaggia, varierebbe a seconda della grandezza degli ombrelloni; il che potrebbe indurre i concessionari a sostituire gli "ombrelloni da spiaggia" con  "ombrelli da pioggia".


***
Quanto a "fare castelli di sabbia" quelli sono sempre consentiti; purchè, poi, non si pretenda di tradurli in realtà!


***
Un saluto :)
#4399
Attualità / Re:La mascherina
13 Maggio 2020, 14:18:03 PM

Complimenti, sia a Sapa che ad Ipazia!
I vostri sono due brevissimi brani, che, però, secondo me, sarebbero entrambi degni di partecipare ad un concorso letterario;  a metà strada tra prosa e  poesia.
Veramente belli...dico sul serio! ;) 

***
In particolare, Sapa ci ha azzeccato in pieno sul fatto che qualcuno trova vantaggioso andare in giro mascherato; a cominciare dal sottoscritto.
Ed infatti, mascherato adeguatamente, posso cercare di spacciarmi per un ventenne e flirtare con le ragazze mentre faccio la fila; trucco che, a volte, riesce a funzionare fino a quasi cinque minuti.
http://bayimg.com/pAnfIaaGP
Voi direte che, conciato così, sono orribile; il che è vero...ma dovreste vedere come sono senza maschera!
Me la fareste rimettere subito! :o 

***
Condivido anche in pieno (una volta tanto), le considerazioni "sociofilosofiche" di Ipazia; che trovo tutte molto appropriate, adeguate e profonde.
Chapeau! ;)

***
Un saluto! :)
#4400
Attualità / CORONAVIRUS: Il rebus dell'ombrellone!
13 Maggio 2020, 12:45:08 PM

Il documento dell'INAIL emanato nei primi di maggio,  che delinea le misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 per le attività ricreative di balneazione e in spiaggia nella prossima estate, prevede quanto segue:
https://www.inail.it/cs/internet/docs/alg-pubbl-doc-tec-ipotesi-rimod-misure-cont-ristoraz-covid-2.pdf

***
Chi, quest'estate, ha intenzione di farsi una vacanza in spiaggia, secondo me, dovrebbe leggersi (con molta attenzione) il testo integrale di tale documento; che, nel complesso, mi sembra abbastanza chiaro e non abbisognevole di particolari commenti esplicativi.
Salvo quelli a cui, sinteticamente, accennerò in prosieguo!
;)

***
Quanto al Presidente della Liguria Toti, il quale non si spiega come mai la distanza tra le persone debba essere solo di un metro, mentre quella tra gli ombrelloni di quattro o cinque metri, secondo me andrebbe rassicurato sul fatto che:
a)
Fortunatamente, gli ombrelloni non sono a rischio di contagio; per cui, in magazzino, possono essere tutti accatastati gli uni sugli altri senza osservare la benchè minima distanza di sicurezza.
b)
La distanza tra gli ombrelloni, invece, una volta piantati nella sabbia, è in funzione di quella che devono mantenere:
-  coloro che li utilizzano stando sotto loro ombra;
-  coloro che li utilizzano stando a fianco della loro ombra, a prendere il sole;
- coloro che ci passano in mezzo per recarsi verso la battigia o altrove.

***
Al riguardo, il documento dell'INAIL precisa testualmente che devono essere mantenuti i seguenti distanziamenti:
1) Distanziamento longitudinale.
La distanza minima tra le file degli ombrelloni deve essere pari a 5 metri.
2)  Distanziamento latitudinale.
La distanza minima tra gli ombrelloni della stessa fila deve essere pari a 4,5 metri.

***
Tuttavia non mi sembra che il documento precisi come debbano essere misurate le distanze tra un ombrellone e l'altro:
- dalla base del palo?
- dal bordo del telo?
:-\
La differenza è notevole.
Però dovrei verificare meglio, poichè potrebbe essermi sfuggito il dettaglio!

***
Ed infatti, limitandoci al distanziamento latitudinale (visto che, per quello longitudinale il discorso è analogo):

1)
Misurare le distanze dalla base del palo:
- ci fornirebbe un riferimento geometrico "certo", perchè il "centro" di un qualsiasi "cerchio" è sempre lo stesso e non varia di dimensioni da cerchio a cerchio.
- al contempo, però, ci fornirebbe un riferimento geometrico non sempre "congruo".
Ed infatti:
a)
Misurando la distanza di 4,5 metri  dalla base del palo di due ombrelloni, se la larghezza del telo è di 2 metri, cioè di 1 metro per raggio d'ombra di ciascun ombrellone, tra di loro ne avanzano 2 e mezzo.
http://bayimg.com/OaNflAAgP
b)
Misurando la distanza di 4,5 metri  dalla base del palo di due ombrelloni, se, invece,  la larghezza del telo è di 3 metri, cioè di 1 e mezzo per raggio d'ombra di ciascun ombrellone, tra di loro ne avanza soltanto 1 e mezzo.
http://bayimg.com/OAnfnaAgp

Cioè, a seconda di quale delle due ipotesi si sceglie, varierebbe il rapporto "ombra/sole"; e, ciò, con conseguente variazione del numero di persone, che, presumibilmente, possono fruire dell'una o dell'altro.
Ed infatti, portando agli estremi le dimensioni delle tele, ci sarebbe il rischio che un "posto al sole" non rimarrebbe per nessuno! :(

2)
Misurare, invece, le distanze dal bordo del telo a prescindere dall'ampiezza di quest'ultimo, non varierebbe mai il rapporto "ombra/sole"; per cui, il numero di persone, che, presumibilmente, possono fruire dell'una o dell'altro, resterebbe sempre più meno bilanciato.
;)
In tal caso, però, la capienza di bagnanti in ciascuna spiaggia, varierebbe a seconda della grandezza degli ombrelloni; il che potrebbe indurre i concessionari a sostituire gli "ombrelloni da spiaggia" con  "ombrelli da pioggia".
:(

***
In effetti, si potrebbe teoricamente ipotizzare anche una terza soluzione: cioè, misurare le distanze dal bordo dell'ombra.
Il che, però, non mi sembra praticamente attuabile, in quanto il documento parla di "distanza minima tra gli ombrelloni" (senza precisare se a partire dal bastone o dal telo aperto), ma non  di "distanza minima tra le ombre degli ombrelloni"; che, ovviamente, è una cosa diversa.
Ed infatti, l'ombra varia non solo a seconda dell'ampiezza del telo degli ombrelloni, bensì anche a seconda:
- della modalità di apertura del telo, come nel caso di cui al link sotto:
http://bayimg.com/oAnfmAAGP
- dall'orientamento della spiaggia;
- dall'ora del giorno.

***
Forse, però, il criterio di distanziamento tra gli ombrelloni, potrebbe inferirsi "indirettamente" da quello che l'INAIL prevede per le "attrezzature complementari" assegnate in dotazione all'ombrellone (ad es. lettino, sedia a sdraio, sedia semplice); le quali dovranno essere fornite in quantità limitata al fine di garantire un distanziamento rispetto alle attrezzature dell'ombrellone contiguo di almeno 2 metri.
Inoltre, precisa il documento, tra dette attrezzature di spiaggia (lettini, sdraie, etc.) ove non allocate nel posto ombrellone, dovrà essere garantita la distanza minima di 2 metri l'una dall'altra; fermo restando, ovviamente, che le distanze interpersonali di 1 metro, possono essere derogate per i soli membri del medesimo nucleo familiare o convivente.

***
Per cui, lascio a voi calcolare matematicamente (e geometricamente), quale delle precedenti prospettate soluzioni vi risulti più confacente a tali ulteriori dettami tecnici; io mi riservo di farlo, non appena avrò conseguito il diploma di "spiaggimensore" (mi mancano ancora 9 esami).
:)

***
In conclusione, comunque, a meno che, ripeto, il dettaglio non mi sia sfuggito, occorrerà attendere il regolamento ministeriale che tradurrà in "prescrizione legale", per i concessionari e per i bagnanti, il contenuto del documento.

***
Per il resto, vi suggerisco di tener conto dei miei seguenti personali suggerimenti:

a) Bagni di sole.
- usate una mascherina FFP integrale, onde evitare di ritrovarvi, a fine vacanza, con una faccia in "bianco" e "nero" (naso e bocca bianchi, e fronte nera).
http://bayimg.com/pANFEAaGp
- se proprio non volete usare la mascherina FFP integrale, mettetevi sempre "sopravento" rispetto agli altri bagnanti che prendono il sole, onde evitare di essere infettati dalla loro saliva, muco e sudore, trasportati verso il vostro volto indifeso dalla brezza marina.

b) Bagni di mare.
Quanto ai bagni di mare:
- usate sempre maschere da sub, ma con snorkel dotato di filtro FFP, anche se siete in superficie;
http://bayimg.com/PANffaAGP
-  se proprio non volete usare tali maschere, mettetevi sempre "sopracorrente" rispetto agli altri bagnanti, onde evitare di essere infettati dalla loro saliva, muco, sudore e pipì trasportati verso di voi dalla corrente (altre defezioni più solide si depositano sul fondo, e, quindi, non dovrebbero risultare pericolose).


***
Buona estate a tutti! :)


P.S.
Io me vado a in villeggiatura in montagna, con una bella tenda canadese;  possibilmente in compagnia di una bella canadese senza tenda (con certificato di immunità).
http://bayimg.com/pANFGAaGP
;)
Ammesso che io sia ancora in grado di montare l'una e l'altra!
::)







#4401
Citazione di: bobmax il 12 Maggio 2020, 23:29:35 PM
Sì Eutidemo, la superstizione si riferisce di norma a sovrumane potenze occulte. Tuttavia si usa pure parlare di superstizione scientifica laddove vi è la pretesa di considerare assolute delle"verità" scientifiche.

Il complottismo si riferisce invece alle persone.

Però nella sostanza vi è sempre un forzare il gioco. Cioè la pretesa di conoscere ciò che è vero, senza però averne sufficienti prove.

In queste situazioni la comunicazione è davvero difficile.
Proprio perché la razionalità si rivela insufficiente.
Siamo infatti di norma a livello di pulsioni istintive.

Perché una comunicazione possa comunque  avvenire, occorre o abbassarsi all'istinto oppure inalzarsi verso l'assoluto.

La prima strada non porta da nessuna parte.

Mentre la seconda è davvero difficile, anche perché obbliga noi stessi alla traversata nel deserto.
Ma è l'unica che offra una speranza.


Hai ragione.
Ed infatti, sia nella superstizione che nel complottismo, nella sostanza vi è sempre un forzare il gioco. Cioè la pretesa di conoscere ciò che è vero, senza però averne sufficienti prove.[/size]
#4402

Ciao Anthony. :)
La tua idea somiglia molto a quella di Viren Swami, dell'Anglia University; secondo il quale la sindrome "complottista" è anche colpa dell'"amigdala", cioè della parte ancestrale del cervello che ci fa reagire di fronte alle minacce esterne (detto anche "cervello rettile").
Un saluto! :)

#4403

Ciao Bob :)
Il "complottismo", come tu giustamente osservi, è spesso frutto  di una menzogna fatta a noi stessi; però, in genere, ciò che lo distingue dalla "superstizione", è che con il "complottismo" si tende ad accusare altri esseri umani, mentre, con la "superstizione", sovrumane potenze oscure.
Però si tratta, in entrambi casi, di degenerazioni irrazionali del pensiero.
Un saluto! :)

#4404
Citazione di: sapa il 12 Maggio 2020, 09:37:21 AM
Bè, direi che sia abbastanza logico e prevedibile che, chiudendo in casa la popolazione, l'andamento dei nuovi contagi si abbassi. Tutti, contrari o meno, ci aspettavamo questo esito. Il problema, a mio avviso, è che dopo quasi 2 mesi di chiusura il contagio non è debellato, a differenza per esempio della Cina e della Corea del Sud, paesi nei quali si registrano pochi casi e tutti di ritorno. Noi, insieme ad altri, abbiamo optato per un  lock down parziale, che andava a colpire chi era a casa dal lavoro o da altre attività, lasciando però aperte falle per me gigantesche, come i trasporti pubblici anche nelle zone focolaio. Chi era a casa non poteva uscire, ma chi lavorava rimaneva a forte rischio di contagiarsi e di contagiare e, probabilmente, il virus ha continuato a muoversi. Io avrei avuto una proposta ulteriore al lock down: perchè non chiedere alla popolazione di trattenere il respiro per 15 secondi ogni minuto? La cosa avrebbe sicuramente abbassato di un ulteriore 25% la probabilità di trasmissione del virus e appiattito ulteriormente le curve dei contagi! Geniale, no? Peccato che nessuno ci abbia pensato, ritengo che ci sarebbe stato qualche zelante cittadino che si sarebbe adeguato anche a questa.


Queste sono giuste considerazioni, ed argomenti validi; ed infatti lungi da me sostenere che il nostro governo abbia brillato molto nell'affrontare il problema (sebbene altri governi abbiano fatto anche peggio) ;)
#4405

Il "virus" del "complottismo" è un agente patogeno cerebrale:
- molto più longevo degli altri virus;
- molto più resiliente (al vaccino della ragione).
Esiste da sempre, sebbene, attualmente, esso risulti molto più contagioso grazie al "veicolo infettivo" costituito dai cosiddetti "social network"; i quali ne amplificano la portata a la virulenza, anche attraverso insidiose "fake news".


***
Naturalmente, non nego certo che i "complotti" esistano sul serio, che siano sempre esistiti, e che esisteranno sempre; ed infatti, come sta scritto anche nel Vangelo: "Necesse est enim ut veniant scandala" (Matteo 18.7)
Intendo soltanto dire, invece, che deve considerarsi "patologico" (in senso generico):
- vederli quasi dovunque, per lo più in connessione con i propri pregiudizi ideologici;
- esserne convinti senza averne idonee prove, o, quantomeno, senza indizi gravi, precisi e concordanti.


***
Ovviamente il complottista è "straconvinto" di disporre sia degli uni che degli altri, facendo ricorso ad argomentazioni "para" logiche e "para" noetiche, a volte anche molto persuasive; le quali, se spinte all'estremo, possono essere sintomatiche di forme più o meno accentuate di una vera e propria forma di "paranoia".
Ed infatti, è davvero impressionante la capacità dei complottisti di "glissare" sulle repliche che vengono loro fatte (a cui la loro logica malata non sa cosa realmente ribattere), facendo ricorso ad una vasta riserva di fraudolenti espedienti dialettici, consistenti:
- nel far finta di non averle lette;
- nel far finta di  di averle fraintese;
- cambiando argomento.
Ma qui non c'è abbastanza spazio per elencare tutti tali espedienti.

***
Non c'è argomento che non sia interessato da almeno una teoria del complotto con una nutrita cerchia di sostenitori; da un recente sondaggio condotto in nove Paesi europei dall'Università di Cambridge e da YouGov mostra che anche in Italia la maggior parte della popolazione crede ad "almeno una" teoria del complotto.


***
Tuttavia, considerata la varietà e l'ampia diffusione delle teorie cospirazioniste, non è possibile liquidarle tutte come un sintomo di malattia mentale; salvo, ovviamente, che non si superino certi limiti.
Anzi,  entro certi limiti, secondo me la tendenza a credere nelle teorie del complotto è presente in tutti noi; e, poichè "Homo sum, humani nihil a me alienum puto", probabilmente anche io, magari, potrei essere considerato un po' complottista,  perchè vedo complottisti dovunque!


***
La mia idea secondo la quale la tendenza a credere nelle teorie del complotto è presente (in maggiore o minore misura) in tutti noi, è peraltro suffragata anche da quanto scrive la professoressa Karen Douglas, psicologa sociale all'Università del Kent, la quale spiega: "A un certo livello siamo tutti predisposti a sospettare del governo, in quanto tale, o poichè colluso cosiddetti "poteri forti"; ed infatti, diffidare dei gruppi o delle persone che non comprendiamo ha senso da un punto di vista evoluzionistico, nel senso che può essere vantaggioso per la tua sicurezza personale essere sospettoso verso gli altri gruppi".
Vedi, al riguardo: "The enduring appeal of conspiracy theories", BBC Future https://bbc.in/2Dxafo4


***
In Italia, in particolare, la diffidenza sistematica, più o meno complottista, nei confronti di qualunque cosa faccia o dica il governo, si spiega:
- per il fatto che, storicamente, per molti secoli quasi tutte le regioni italiane sono state sottoposte a governi stranieri, i quali, ovviamente, tendevano ad ingannare e sfruttare la popolazione;
- per il fatto che, storicamente, per molti decenni "alcuni" nostri governi nazionali non hanno fatto di molto meglio.


***
D'altronde, come verifico anch'io ogni giorno, la stessa persona può essere "complottista" su un argomento e "anticomplottista" su un altro;  e, questo, soprattutto a seconda di quanto la teoria del complotto in esame sia in accordo con le sue inclinazioni politiche, ideologiche e/o religiose.


***
Ma come si diventa "complottisti patologici" (sia pure non nel senso di veri malati)?
Al riguardo, da quel che vedo, la comunità scientifica (seria) è ancora lontana dall'aver sviluppato un modello complessivo che comprenda tutte le variabili individuali; le quali sono troppo numerose e disparate per poterle analizzare  tutte.


***
Un ottimo studio al riguardo, risale al 2017, ed è attribuibile a Douglas, K. M., Sutton, R. M., & Cichocka, A. ("The Psychology of Conspiracy Theories. Current Directions in Psychological Science").
Secondo tale ricerca, i fattori principali che rendono le persone statisticamente più propense a credere alle "teorie della cospirazione", sono, generalmente, ma non sempre e non sempre contemporaneamente, i seguenti:
a)
Non troppo elevato livello di istruzione.
b)
Non troppo elevato Q.I.
c)
Non troppo elevata soglia critica.
d)
Non troppo elevata capacità di pensiero analitico e di valutazione delle probabilità.
e)
Condizionamento culturale, subculturale, politico ideologico o religioso.
f)
Auto(ri)valutazione dell'importanza della propria persona.


***
Secondo altri studi, e) ed f) sono i fattori più importanti.
Ed infatti, il desiderio di sentirsi speciali ed unici nel capire ciò che alle masse sfugge è un altro fattore importante: in Germania, infatti, i "complottisti" chiamano le masse disinformate "schlafschaf", letteralmente "pecore dormienti" che sono così stupide da credere alle informazioni ufficiali.
Loro, invece, si sentono così intelligenti, da non crederci neanche quando sono oggettivamente vere.
Per principio!


***
Inoltre, secondo Jan-Willem van Prooijen, psicologo sociale alle Vrije University di Amsterdam, il senso di impotenza di fronte a tragedie collettive, può spingere ad accettare spiegazioni complottistiche. Ed infatti, come sembra psicologicamente accertato, l'idea che una tragedia sia stata voluta dai "potenti", per quanto agghiacciante, può essere preferibile a quella che sia avvenuta per caso; perché, almeno, lascia aperta la possibilità di riprendere il controllo della situazione, mentre un evento casuale è completamente al di fuori della nostra possibilità di intervenire.
Il che nasce dal "bisogno di certezze", in quanto cercare spiegazioni per gli eventi è un desiderio umano fondamentale; ed infatti, l'"incertezza" è una condizione spiacevole e le teorie del complotto forniscono un senso di comprensione, di certezza e di controllo che può essere rassicurante.
Sebbene del tutto illusorio!


***
Il che accade soprattutto quando i "complottisti" si rassicurano a vicenda sul fatto che una indubbia catastrofe collettiva, sia solo una "montatura" da parte di potentissimi "cattivoni", che vogliono sfruttarla per fare soldi circuendo i fessi; mentre, in realtà, secondo loro e le loro "pseudo prove", non sussiste alcuna calamità, ovvero essa è molto meno grave di quanto le fonti ufficiali vorrebbero far credere.
E' accaduto molto spesso, nella storia!
Le teorie del complotto, infatti, sono storie internamente coerenti e sempre paralogisticamente ben architettate che "...ci aiutano a comprendere l'ignoto quando accadono eventi spaventosi o inattesi"; come scrive, appunto, Jan-Willem van Prooijen, psicologo sociale alle Vrije University di Amsterdam.


***
Ma esiste un vaccino contro il virus del "complottismo"?
Purtroppo no, perchè non c'è malato più inguaribile di chi non si accorge neanche di esserlo; e, magari, pensa che il matto sia il medico che vorrebbe curarlo...magari con i vaccini!
Ed infatti, quando a Pasteur, per la scoperta della vaccinazione carbonchiosa,  venne offerto dal Governo della Repubblica Francese il Gran Cordone della Legion d'Onore, i complottisti dell'epoca sospettarono che fosse tutto un complotto delle società farmaceutiche per vendere vaccini; mentre, poi, si scoprì che era solo una colossale bufala.


***
Come ho avuto modo di rilevare in molti casi, limitarsi a confutare "razionalmente" le teorie del complotto, non solo non è sufficiente per farle scomparire, ma, in certe condizioni, può essere addirittura controproducente; così come ha anche osservato sperimentalmente lo psicologo Stephen Lewandowsky  (Lewandowsky, S., Gignac, G. E., & Oberauer, K. (2015). "Correction: the Role of Conspiracist Ideation and Worldviews in Predicting Rejection of Science."
Ed infatti, più una persona crede ai complotti, meno crede alle conoscenze scientifiche, e, quindi tenderà a pensare che ogni obiezione basata sulla citazione di  osservazioni scientifiche faccia parte del complotto stesso; così, in un circolo vizioso quasi impossibile da spezzare, ogni prova contro la teoria del complotto viene reinterpretata come una prova a suo favore.


***
Di conseguenza, la strategia più efficace sembrerebbe essere non tanto quella di smentire la singola teoria del complotto, ma quella di allenare le capacità di pensiero analitico di chi ne è vittima: ed infatti, in genere, le persone che sono più abituate a esercitare il pensiero logico sembrano godere di una relativa immunità.


***
Per esempio, in uno studio dell'Università di Westminster, le persone che venivano allenate a lungo a ragionare in modo logico-analitico risultavano poi meno propense ad accettare le teorie del complotto (Swami, V., Voracek, M., Stieger, S., Tran, U. S., & Furnham, A. 2014)


***
In uno studio sperimentale dell'Università Eötvös Loránd di Budapest, invece, si è utilizzato l'intelligente espediente di assegnare al soggetto "complottista",  il compito di inventare a bella posta collegamenti complottistici tra due eventi scelti a caso; il che aiutava molto i soggetti a essere più critici nei confronti delle teorie del complotto che incontravano in seguito.


***
Per lo psicologo sociale Viren Swami, dell'Anglia University, è anche colpa dell'"amigdala", la parte del cervello che ci fa reagire di fronte alle minacce: l'incertezza e l'ansia per il futuro la rendono iperattiva, e ciò spinge il cervello a un'incessante rianalisi delle informazioni a disposizione, nel tentativo di organizzarle in una narrazione coerente che ci faccia capire cosa sta succedendo, da chi siamo minacciati e come dovremmo reagire (Swami, V., Voracek, M., Stieger, S., Tran, U. S., & Furnham, A. (2014) "Analytic thinking reduces belief in conspiracy theories".
E poi, come ho scritto anche io sopra, anche lui, come me, pensa che conti molto:
- il desiderio di sentirsi più perspicaci del "gregge" che si accontenta delle spiegazioni ufficiali delle cose;
- la convinzione che la propria spiegazione "complottista" delle cose, le rende meno angoscianti di quanto esse appaiono.
- la convinzione che la propria spiegazione "complottista" delle cose, le rende, anche se gravi, comunque contrastabili "sputtanando" e "combattendo" i superpotenti cattivoni che vogliono ammannircele come ad un gregge di pecore.


***
Infine, per concludere questa breve carrellata sulle "terapie" per curare il "complottismo", Joanne Miller, professoressa di scienze politiche alla University of Minnesota e specialista dell'argomento, sostiene che la tattica migliore per affrontare il cospirazionismo è quella "...non di attaccare la credenza, ma piuttosto le ragioni per cui le persone credono alle teorie del complotto" ("Conspiracy theories are more rampant than ever. Can they be stopped").


***
Secondo me, invece, la modalità più intelligente di trattare con tali soggetti, è racchiusa in una antica formula trasteverina: "DITEJE SEMPRE DE SI'!!!".
Io, invece, spesso purtroppo sbaglio a non attenermici strettamente.

***
Un saluto a tutti, complottisi compresi (se in buona fede)! :)
#4406

Non ho mai inteso nascondere che la nostra curva fosse, e tutt'ora rimanga, superiore; anzi, sin dai miei primi grafici, si vedeva chiaramente che era al di sopra sopra a quella svedese.
Io stesso l'avevo messo chiaramente in evidenza!
Ma il punto è un altro.
Quello che, infatti, avevo vanamente cercato di far notare, che, da quando, in Italia è stato imposto il "lock down", mentre la nostra curva ha iniziato PALESEMENTE ad appiattirsi, quella svedese, invece, pur diminuendo la sua esponenzialità, ha PALESEMENTE continuato a crescere, convergendo ed avvicinandosi alla nostra.
http://bayimg.com/JANFiAAGp
http://bayimg.com/jANfJAagp
Non ci vuole un genio per comprendere il significato di immagini tanto chiare; tanto è vero che hanno cominciato a capirlo gli stessi svedesi:
http://bayimg.com/NANFcaagp
Ma se uno vuole negare l'evidenza, non riuscirai a fargli capire nemmeno che, aprendo l'ombrello, ci si bagna un po' di meno! ;)
Direbbe che è tutto un complotto degli ombrellai, per fare quattrini! ;D

#4407
Più che colossali truffe, io vedo circolare in rete solo colossali, grottesche e ridicole  bufale senza il benchè minimo costrutto, messe in circolazione da complottisti di professione; spero solo che a bersele siano solo in pochi ;)

#4408

Ciao Ipazia :)
Hai perfettamente ragione!
Io ho tagliato fuori le "ordinate" perchè, per caricare l'immagine, ho dovuto "quadrangolare" le immagini; tanto il significato stava nel rapporto tra le curve, più che nelle "ascisse" e nelle "ordinate".
Però, se oltre alle "ascisse" tu , giustamente, vuoi vedere anche le "ordinate", vai al seguente LINK; e vedrai che il senso non cambia.
https://vac-lshtm.shinyapps.io/ncov_tracker/
Da lì:
- apri il terzo LABEL denominato REGION PLOTS;
- deseleziona tutte le nazioni che appaiono nella "griglia a tendina" denominata COUNTRY/REGION;
- seleziona solo Italia e Svezia.
- scegli deaths x 100.000 e cases x 100.000.
In tal modo troverai i miei grafici di qualche giorno fa, aggiornati a ieri, sia con le "ascisse" che con le "ordinate", e, se vuoi, anche i "totali"; che, però, sono ovviamente meno significativi, per cui io non li ho riportati (ma, là, tu li puoi vedere cmq).
***
Un saluto. :)
#4409

Le chiacchiere stanno a zero! :)
Ed infatti non solo le curve dei "contagi", ma anche quelle dei "morti", che erano più o meno parallele sia in Italia che in Svezia, dal momento in cui in Italia è stato imposto il  "lock down", hanno cominciato a convergere, la nostra appiattendosi e l'altra continuando imperterrita a salire;  il che vorrà pure dire qualcosa, come tutti gli epidemiologhi "seri" hanno rilevato!
Ed infatti non bisogna essere dei "geni" per capire che, se, dopo una a due settimane da quando è iniziato il "lock down" le nostre curve dei contagi e dei morti hanno iniziato ad appiattirsi (sebbene i tamponi fossero aumentati), mentre le curve dei contagi e dei morti della Svezia hanno continuato a crescere imperterriti, evidentemente ciò significa che il "lock down" italiano il suo effetto positivo nel contenimento del contagio lo ha avuto.
Basta togliersi il prosciutto dagli occhi, e guardare serenamente e senza pregiudizi i seguenti grafici.
http://bayimg.com/JANFiAAGp
http://bayimg.com/jANfJAagp
Se poi uno vuol negare l'evidenza, anche se gli fanno un disegnino per spiegargliela, allora non c'è proprio niente da fare!

P.S.
Se poi si vuole negare per principio validità alle statistiche prese in sè stesse, mi sembra però ovvio che, se se ne confrontano due fatte con gli stessi criteri (anche non fossero corretti), la differenza tra l'una e l'altra è in ogni caso significativa dello stesso rapporto.  ;)
Cioè, se la Roma ha battuto la Lazio 2 a 1, ed io invece proclamo che l'ha battuta 20 a 10, sicuramente ho contato male; ma il rapporto rimane lo stesso! ;D

#4410
Attualità / Re:COVID19 - Ragazzi, non illudiamoci!
10 Maggio 2020, 11:12:04 AM
Citazione di: anthonyi il 10 Maggio 2020, 06:48:27 AM
No, non è un COVID, è un virus tipo epatite, per cui non è respiratorio e quindi ci risparmierebbe l'ebbrezza delle mascherine lasciandoci solo quella dell'amuchina.


Allora mi tengo il vecchio COVID19; se il COVID20 è a base di epatite, fa meno scena ;)