Citazione di: Ipazia il 11 Luglio 2020, 22:59:46 PMLa razionalità. Ipazia, non è un principio assoluto, infatti si parla di razionalità rispetto allo scopo.Citazione di: anthonyi il 11 Luglio 2020, 14:34:51 PM
Fare affermazioni pesanti è facile, un po' più complicato è argomentarle.
Tipo questa:CitazioneCon natura umana suppongo voi intendiate l'uomo come essere biologico, frutto del processo evoluzionistico naturale, peccato però che tanti aspetti della società siano difficilmente spiegabili partendo dalle leggi evoluzionistiche.
Ti presento un caso, la caduta della propensione alla violenza nella società moderna rispetto a una propensione naturale umana alla violenza che sappiamo essere tra le più alte di tutte le specie esistenti (In particolare nell'homo sapiens).
C'è in rete, ma non sono riuscita a trovarla, la conferenza di un sociologo o economista u. s. a. che enumera mi pare 5 argomenti per cui ci conviene diventare più pacifici che violenti. Tutti argomenti razionali che non hanno nulla di trascendente. Il primo è che il nostro potenziale distruttivo è talmente elevato che non conviene a nessuno usarlo. Poi c'è la reciprocità, la interconnessione, la unificazione culturale, la "stessa barca",...
Abbiamo più motivi razionali per essere buoni che cattivi, anche se sappiamo eccedere in entrambe le direzioni. Ma qui la "natura umana" non c'entra una fava. E' solo evoluzione ideologico-culturale, in cui anche i cultori della trascendenza hanno raggiunto cime abissali di ideologica malvagità.
Nel mio discorso, invece io parlo di razionalità evoluzionistica, la semplice logica, intuita da Darwin, per la quale si impone il modello comportamentale più adatto.
Nel caso Homo Sapiens il modello più adatto era originariamente un modello molto violento, e in effetti tale modello, dal punto di vista biologico non è cambiato. Quello che si è creato è stato un condizionamento culturale che continuamente opprime il nostro istinto violento, come ti fa intuire anche il titolo di questo topic.
Ora qui i problemi sono 2.
Il primo è capire come nasce questo condizionamento culturale, se infatti originariamente l'uomo è violento, e quindi crede nella violenza (Che vuol dire coraggio, eroismo, onore, vittoria e gloria nella battaglia) come può produrre contenuti culturali che parlano di non violenza, e che quindi negano tutti quei valori che sono tra parentesi.
Il secondo è capire come questo condizionamento culturale si sviluppa, se supponiamo che in una società di violenti ci sia un genio che capisca la superiorità della non violenza, supponiamo anche che riesca a convincere un certo numero di individui di questa superiorità, questi ultimi, per il fatto di avergli creduto, diventano più deboli nella lotta per la sopravvivenza perché non reagiscono alla violenza