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Messaggi - Ipazia

#4426
La filosofia della prassi ha una sua "ontologia" antropologica che distingue una fase preistorica, classista, "materialista" in quanto dominata dallo "spirito" della roba, di cui il Capitale (fisico e metafisico) è l'ultima sostanza transustanziata. Una fase in cui il bestiale sussume l'umano nella fase fondativa e destinale dell'homo faber (inclusiva di un sapere servile a libro paga).

Il comunismo, filosoficamente declinato, è  la risposta umanistica a questo stato di cose, in cui lo spirito umano si redime dalla condizione alienata dello schiavo e dell'intellettuale asservito allo Stato classista (gli Hegel, i Weber, la "comunità scientifica")  ed inizia la fase storica dello spirito che sussume il bestiale all'umano.

Il tempo di vita liberato dal lavoro necessario può quindi esplicare tutte le sue facoltà sapiens e ludens in una storia liberata da ogni forma di alienazione politico-economica e ideologico-religiosa,  in un contesto di cooperazione sociale: da ciascuno secondo le sue capacità; e realizzazione individuale: a  ciascuno secondo i suoi bisogni. Bisogni che lo sviluppo della teoria ha declinato tanto sul versante materiale che spirituale, evolvendosi secondo lo spirito e la materialità (non alienata) del tempo.
#4427
Tematiche Filosofiche / Lo starec Zosima
25 Giugno 2021, 17:09:32 PM
Citazione di: bobmax il 25 Giugno 2021, 13:29:47 PM
L'ontologia esprime l'illusione del pensiero logico razionale di riuscire a comprendere l'Essere.
Di giungere cioè alla Verità attraverso gli enti.
In quanto solo enti il pensiero razionale può trattare.

L'ontologia è diventata razionale quando ha smesso di occuparsi dell'Essere ed ha cominciato ad occuparsi dei ta panta. La cui verità è in progress e può essere ricercata e detta solo attraverso ed in essi.

CitazioneSe si rimane nell'ambito ontologico il bene e il male sono perciò soltanto meri epifenomeni dell'esserci.
Perché alieni al pensiero razionale.

Epifenomeni centrali nella parte etica del pensiero razionale. Nessuna alienzione: la dichiarazione universale dei diritti umani è manifestazione dell'etica razionale. In assenza di ragione è assente pure il discorso etico.

CitazioneViceversa la periecontologia (Karl Jaspers) non si basa, come l'ontologia, sulla pretesa di giungere ad un sapere dell'Essere, ma sull'amore.
Amore che è apertura verso l'Assoluto, sorretto dalla propria fede nella Verità. Che è l'autentica fede filosofica.

Un minuto di filosofico silenzio e sospensione del giudizio.

CitazioneIl bene e il male, dalla marginalità a cui le relega il pensiero razionale, assumono allora il loro ruolo decisivo.

Difficile immaginare un'etica irrazionale garante del bene. Rammento Goya.

CitazioneL'Etica è ciò che solo conta.

Nell'universo antropologico l'etica è quanto più
conta in quanto teoria del comportamento. Eminentemente razionale fin dai tempi di Platone e Aristotele.
#4428
Tematiche Filosofiche / Lo starec Zosima
24 Giugno 2021, 16:53:23 PM
Citazione di: paul11 il 24 Giugno 2021, 10:34:37 AM
@ipazia

Giochi con le parole?

No, da quando sono qui cerco di spiegare la corretta relazione e successione: physis-ethos-nomos

CitazioneA parer tuo ( ma direi della amorale modernità) male e bene fanno parte dell'etica, quindi ne sarebbero proprietà, caratteristiche. Ebbene se l'etica è il comportamento, vale a dire la pratica, dimmi dov'è finita la coscienza morale che sta prima dell'azione e giudica l'azione. E'forse il comportamento che giudica se stesso? Direi proprio di no.

Direi proprio di sì, sulla base dei riscontri che physis offre ad ethos correggendone gli "errori", secondo un andamento ...

CitazionePoi dici che l'etica è evolutiva. Evolutiva cosa significa per te, che nei diversi tempi storici è più consapevole di sé ed è aumentata la coscienza morale per cui i nostri comportamenti, le nostre azioni sociali che compongono l'etica sono "migliorate"? Quindi da comunista ideologa, credi che il capitalismo sia meglio eticamente di qualunque forma di scambio economico precedente ad esso?

... evolutivo che risolve le contraddizioni sociali in rivoluzioni e riforme. La borghesia capitalistica che governa l'economia da alcuni secoli ha superato le contraddizioni del sistema feudale e schiavistico e ne ha generate altre, tanto sul piano economico che sul piano etico. Ha generato nuove libertà e schiavitù sopprimendo antiche libertà e schiavitù (bene e male). Le quali erano espressione del peculiare sistema produttivo, ovvero di diritto di proprietà e appropriazione, più o meno violenta, delle risorse.

CitazioneNorme comportamentali che migliorano evolutivamente? Quindi è scientificamente provato che esiste una coscienza, che le neuroscienze e la psicologia cognitiva hanno dedotto dai cromosomi, dalle sequenze degli acidi proteici del DNA che siamo migliorati?

Migliorano ce l'hai messo tu, essendo incapace di pensare in maniera razionale i fenomeni sociali, ma fermandoti solo al tuo bias moralistico. Io parlo di evoluzione della coscienza umana sulla base della fenomenologia sociale che si evolve con meccanismi quasi mai corrispondenti ai desideri e alle retoriche di chi cerca di governarli. C'è anche la possibilità che evoluzione e miglioramento vadano di pari passo, ma qui il discorso si fa squisitamente etico, ovvero di valori, ovvero di fondamento di valori. Ma mi pare che queste cose siano troppo complesse per te e quindi risolvi la defaillance così:

CitazioneI tuoi concetti sono vuoti, nemmeno dimostrabili per la scienza, arrivi a conclusioni senza nemmeno premesse che giustifichino l'argomento.

CitazioneSe dici che sulla base di "condizioni naturali incontrovertibili", quando si sa che la natura invece è corruttibile, perché si trasforma in continuazione e quindi controvertibile, che non hanno nulla di etico, ma da cui fuoriesce l'etica........ti contraddici da sola. Da dove mai sortirebbe questa etica? Quale è il luogo umano della morale? O vorrai forse dirmi che un coccodrillo si pone dei problemi morali ?

Si nasce, si muore, si necessita di cibo, acqua, salute, tana, sicurezza, libertà sessuale, affetto ... Fin dalla notte dei tempi. Dov'è la "corruzione" ? Su queste cose "naturali" si radica un'etica sana: sui bisogni convertiti in diritti. Se ne sono accorti persino i tuoi sodali, chiamandole "opere di misericordia corporali"

CitazionePoi arrivi a dire che l'istinto di sopravvivenza ha a che fare con la morale?

Primum vivere, deinde philosophari è paradigma etico-filosofico

CitazioneE' proprio il contrario invece. E' l'uomo che si uccide per una idea, è l'uomo che sceglie un martirio. Lo trovi forse nell'etologia? Una comunista che dovrebbe sapere cosa significa coscienza individuale e sociale, di classe, mi viene a fare dei discorsi che un Bill Gates e compagnia cantante farebbe per autogiustificare la sua intelligenza, strategia, denaro in banca. Sei una liberista comunista? La morale con le sue azioni estreme, dal mistico al martirio, è esattamente l'opposto dello stato naturale, non ne segue il suo percorso. Guarda uno yogi che digiuna, che si purifica,  che oltre alla sua mente cerca il controllo del corpo , esattamente il contrario del processo naturale.

B.Brecht sentenziò: beati i popoli che non hanno bisogno di eroi. Ma qui siamo nella parte spirituale/ideologica dell'etica che non è un monolite catechistico, ma ha piani esistenziali diversi, evolutivi pure essi, ancor più dei fondamenti naturali di cui sopra, secondo lo spirito del tempo. Che eticamente migliorando manderà i martiri definitivamente in archivio. Oppure no. Sono comunque una buona cartina di tornasole. Digiunare per una causa ... è già meglio che rischiare la forca per gli stessi motivi.
(in un'epoca di porcherie industriali da obesità nevrotica nulla è più naturale del parco regime alimentare dello yogi, il confine del cui controllo sul corpo non è lui a deciderlo, ma ancora e sempre la natura)

CitazioneE' evidente che l'uomo può autodominare, autocontrollare, non è affatto supino agli impulsi naturali, passivo. Perchè lo yogi, il mistico, il martire, hanno giudicato che il bene sia significativo per la loro esistenza per cui hanno fatto scelte di vita. Dimmi in natura, tolto, l'uomo, chi può fare scelte di vita? Anche  il tuo pensare ed essere  comunista in fondo è una  scelta di vita che contempla una morale ed etica. Intendo dire che la tua coscienza morale ed etica sono permeati da ciò che ritieni giusto o sbagliato moralmente e questo influisce sul tuo "modo di essere" nel modo.
Vale per ciascuno di noi.

Ma certamente, anche gli atei hanno un'anima, che nelle cose etiche concrete non è poi così diversa da quella dei teisti, perchè entrambe risentono dello spirito del loro tempo. Si aggiunga che per fare le cose ermeneuticamente per bene bisogna andare sul particulare di ciascuno, laddove il bene e il male diventano tangibili. Sulla favolistica e la sua retorica invece si può divergere molto, e in questo ambito Dostoevskij è davvero un maestro. Apprezzabile anche da chi predilige altri contenuti come me.
#4429
Tematiche Filosofiche / Lo starec Zosima
23 Giugno 2021, 17:58:22 PM
Citazione di: paul11 il 23 Giugno 2021, 13:39:25 PM
Essendo l'argomento posto nel forum filosofia, lo sviluppo appunto filosoficamente.

Se esiste il peccato è perché esiste il male. E sembra che il male sia connaturato nell'uomo, come individui, come stirpe, generazione, come storia che si ripete e si perpetua.
Quindi è il male ontologicamente sussistente? Sembrerebbe di sì, poiché le leggi, comandamenti religiosi, o leggi laiche negli Stati, tentano di regolare ciò che è insito nella natura umana.
Proprio perchè è argomento filosofico, sembra di no. Male e bene sono argomenti filosofici di tipo etico che con l'ontologia c'entrano nulla. C'entrano con l'evoluzione etica, ovvero con norme comportamentali elaborate dalla specie umana sulla base di condizioni naturali incontrovertibili, ma che di etico, in sè, non hanno e non sono nulla.

CitazioneNegare l'ontologia del male porta conseguentemente  all'eliminazione della morale e quindi al pensare che lo "stato di natura" oserei dire la condizione "edenica" primordiale, dimentichi il peccato e la colpa. Quindi ,qualunque forma e sostanza umana che si realizzi, concretizzi,  ad esempio nell'egoismo e altruismo, nell'uccidere o nel gesto di misericordia, sarebbe accettato "al di là del bene e del male"......e nessuno sarebbe colpevole. Cadrebbe il concetto di giustizia.
L'amore sarebbe non la condizione salvifica contro il male, ma solo una, come tante, delle manifestazioni comportamentali umane...uno stato d'animo quanto quello di fare un torto ad un proprio simile. E allora sorgerebbero contraddizoni ben più potenti di quelle sostenute dal senso morale e di giustizia.
Fallacia del "piano inclinato" malposto fin nelle sue premesse. Il successo evolutivo dell'uomo è di tipo sociale ed ogni società, anche non umana, indipendentemente dall'esistenza dei numi, si dà regole comportamentali atte alla sopravvivenza dell'organismo sociale di appartenenza. Da ciò scaturisce la morale. Con margini di manovra, sempre indipendentemente dai numi, assai ristretti, perchè una società eticamente mal condotta è destinata al fallimento. "Al di là del bene e del male" c'è una società utopica che ha trovato una ricetta sociale così perfetta da non aver bisogno di leggi e carceri. Comunque sempre meno utopica di un paradiso celeste.
#4430
Tematiche Filosofiche / Lo starec Zosima
23 Giugno 2021, 17:31:58 PM
Citazione di: Kobayashi il 23 Giugno 2021, 11:21:53 AM
È l'effetto di una profonda riconciliazione con la vita, con ogni aspetto di essa, anche con quelle cose che sembrano ingiuste (come una malattia mortale contratta in giovane età).
L'accettazione di tutti e di tutto che produce una pace profonda, e quindi la felicità.
E un mondo del genere è in effetti il paradiso.
Senza tante complicazioni teologiche, lo stesso risultato si ottiene prendendo filosoficamente atto che i viventi sono creature mortali e che la morte è parte integrante della vita, da viversi nella sua unicità cercando il più possibile il proprio paradiso.

CitazioneÈ come se si riuscisse all'improvviso a dimenticare la lotta, e rimanesse solo la gioia, l'interesse, l'amore per l'altro.
Ma per arrivare a questo bisogna prima attraversare la disperazione, come ha fatto il giovane Markel. Bruciare le speranze umane, il progetto, la rabbia, la ribellione.
Come la notte oscura dei mistici.

"E come abbiamo fatto a vivere, a inquietarci e a non capire nulla, finora?", chiede Markel.
"Miei cari, perché venire a lite fra noi, gonfiarci l'uno di fronte all'altro, tenerci a mente le reciproche offese: entriamo senz'altro in questo giardino, e mettiamoci a passeggiare e a divagarci, ad amarci e a lodarci l'un l'altro, e a baciarci, e a benedire la vita nostra".
Ogni volta che, girovagando tra le mie montagne, trovo cippi e lapidi commemomoranti l'eroico sacrificio di tanti giovani mandati al macello resisto a stento allo stimolo di quel comunista cileno che andava nottetempo ad orinare nei sepolcri dei gerarchi del regime fascista. Ma non basta una favoletta per cambiare questo stato di cose, e neppure per comprenderle, passaggio essenziale per decostruirne le cause.
#4431
I sogni sono un ottimo argomento antropologico sulla nascita del trascendente. Almeno fino all'arrivo di Freud.

La difficoltà di sussumere il molteplice dell'evidenza naturale all'Uno della speculazione religiosa è insormontabile per le religioni dell'ammmore, cristiana e maomettana, vista la parte lercia del molteplice che dovrebbe essere "trattata". Anche redenzioni, martiri e latinorum sembrano di scarsa efficacia.

Meno contraddittorie le religioni popolate di numi con le stesse magagne degli umani, eccetto una: la morte.  Col che si impatta su un'altra legge della genetica religiosa. La più importante: anche la lingua religiosa, qualunque essa sia, batte dove il dente duole.
#4432
Tematiche Filosofiche / Lo starec Zosima
23 Giugno 2021, 08:37:19 AM
La ricongiunzione c'è in natura ed è quella della preda col predatore. Le uniche lacrime sincere sono quelle del coccodrillo dopo un lauto pasto. Anche Zosima, dopo l'agnello pasquale, ben cotto, non avrà fatto eccezione. L'amore assoluto non è dato; lo si può solo porre. E assoluto non sarà mai, nemmeno nell'ideologia più empatica. A regnare sovrana è la dialettica, divoratrice instancabile di massimi sistemi.
#4433
Tematiche Filosofiche / Re:Lo starec Zosima
22 Giugno 2021, 15:47:33 PM
Citazione di: baylham il 22 Giugno 2021, 14:55:28 PM
Una concezione assurda della vita.
Ma assai remunerativa. Mentre il religioso cianciava di colpa, amore e lacrime, qualcuno in miniera, campi e officine si spaccava la schiena per garantire al monaco medesimo condizioni di vita decisamente più confortevoli.
#4434
Tematiche Filosofiche / Lo starec Zosima
22 Giugno 2021, 07:27:33 AM
E c'è di peggio. Se tutti siamo colpevoli ab origine finisce che nessuno lo è realmente: la colpa, nel passaggio metafisico, si banalizza e la redenzione, fattasi questione collettiva, finisce con l' accanirsi contro chi non si lascia redimere dall'ammmore universale, trasformandolo in capro espiatorio che dovrà,  con le sue lacrime, lavare la  renitenza alla buona novella. Storia vista fin troppe volte anche in salsa laica, aleggiante pure sugli aspetti più paranoici della covidemia.
#4435
Tematiche Filosofiche / Lo starec Zosima
22 Giugno 2021, 00:09:31 AM
Un punto d'approdo importante dell'etica laica è la natura personale delle colpa. Tale evoluzione ha disinnescato uno degli aspetti più tossici del pensiero e potere religioso: il senso di colpa generalizzato.
#4436
Citazione di: Socrate78 il 21 Giugno 2021, 20:37:19 PM
Normalmente si pensa che i miti su cui si basa la religione siano basati su pura fantasia (quindi falsi), ma se c'era prima una tradizione orale essa deve riferirsi per forza a molto tempo prima al tempo di chi ha scritto, quindi è difficile pensare che l'autore abbia scritto menzogne, dal momento che nell'antichità i miti erano presi molto sul serio ed erano spesso trasmessi dagli anziani della comunità solo ad un gruppo di persone di cui ci si fidava affinché potesse trasmetterli in maniera il più possibile integrale alle generazioni successive, il patrimonio culturale quindi non doveva perdersi e non doveva essere falsificato, visto che si parlava di cose ritenute importantissime e sacre.
La sacralità dei miti è direttamente proporzionale al vantaggio etologico che i depositari - stregoni, sciamani, sacerdoti, profeti, vati,... - ne hanno tratto nel corso di tutta la storia e preistoria umana dal neolitico ad oggi.

Nulla è più facile della mitopoiesi da parte di personaggi particolarmente carismatici e "ispirati". La storia del cristianesimo è emblematica di come attorno ad una figura semileggendaria, attraverso una bene organizzata setta di apologeti, si possa costruire una religione di grande successo. L'argomento religioso è stato ben sfruttato anche da un capo politico come l'autoproclamato profeta Muḥammad. Figurarsi cosa doveva succedere in epoche precedenti, popolate di somma ignoranza e superstizione, non appena qualcuno più astuto degli altri riusciva a coagulare tutto ciò in potere personale. Persino dopo le rivoluzioni razionaliste della modernità abbiamo visto che fenomeni di psicologia di massa si sono aggregati attorno ai dittatori del XX secolo. Veri e propri culti, con gerarchie parasacerdotali a tutela del nume incarnato.

L'uomo è un animale illusionale e i maghi delle illusioni lo sanno e ne traggono i debiti vantaggi.

Dal punto di vista antropologico essi danno indicazioni preziose, anche se ermeneuticamente difficili da decifrare e quindi oggetti molto specialistici, sulla cultura che li ha prodotti e tramandati. Basti pensare alla complessità di una mitologia "moderna" come la greca.
#4437
Citazione di: Socrate78 il 20 Giugno 2021, 20:38:22 PM
Ripeto il concetto di legge morale naturale, essa a mio avviso, pur condizionata dalla cultura di appartenenza, porta l'essere umano a condannare determinate azioni ed è alla base di tutte le leggi che l'uomo si è dato sin dall'antichità. Se questa legge non esistesse, allora nemmeno sarebbero mai esistite le leggi che sin dall'antichità  proibiscono di uccidere, di rubare, di diffamare, di commettere adulterio, di dare falsa testimonianza,  poiché senza la legge morale naturale l'uomo non sarebbe stato in grado di catalogare quelle azioni come sbagliate e a nessuno sarebbe venuto in mente di punirle. L'idea di punizione, di legge e di giustizia, presuppone l'esistenza di una legge morale naturale che va oltre e prescinde le singole culture che possono essere diverse. Quindi da dove viene quest'imperativo della coscienza etica? Ecco, da credente rispondo che essa viene da Dio, dal momento che non è limitata ad alcune civiltà umane, ma l'idea di giusto e sbagliato è universale e accomuna tutti i popoli.

Concordo sul naturale della legge morale. Ma proprio per questo non è il caso di scomodare gli dei. Che spesso nella storia hanno remato contro la legge morale naturale. Che sia "naturale" è nella logica dei rapporti umani. Nessuno ama essere ucciso, derubato, ingannato, tradito, diffamato. Non occorre la minaccia di un castigo per capire che queste cose distruggono ogni possibilità di convivenza umana e che laddove si possano esercitare arbitrariamente finiscono col degradare qualsiasi comunità.

Il castigo non è l'inevitabile antidoto alla malignità innata nell'uomo, ma una presa d'atto che in un contesto virtuoso i comportamenti non virtuosi vanno perseguiti. Mera ethos tekne: buongoverno. Come insegna la statuaria orientale, la cattiveria è faticosa, contrae i lineamenti. La virtù li distende. Mens sana in corpore sano, dicevano i romani. L'evoluzione civile umanistica trova le sue verità a prescindere dai numi e dai loro castighi. Basta la naturalissima predilezione verso la bella vita. Come insegnava pure Epicuro, che degli dei si curava assai poco.

#4438
Tematiche Filosofiche / Morale, moralismo e valore
20 Giugno 2021, 23:22:13 PM
Citazione di: Jacopus il 20 Giugno 2021, 18:01:04 PM
Antigone è un monito ambivalente, poichè ad essa ci si può richiamare anche per sostenere i valori "tradizionali", giustificati dalla loro solo "tradizione". Del resto solo i valori ambivalenti riescono a superare indenni i secoli e continuare ad interrogarci.
C'è un libro che staziona spesso sul mio comodino. Lo rileggo a pezzi, lo uso come nel medioevo si usava la Bibbia. L'autrice ha iniziato a lavorarci dopo aver scoperto nel 1927 una frase di Flaubert "Quando gli dei non c'erano più e Cristo non ancora, tra Cicerone e Marco Aurelio, vi è stato un momento in cui è esistito l'uomo solo". Oggi dobbiamo solo sperare di recuperare quel momento, sperare che l'uomo ormai adulto, sia in grado di educarsi da sè, senza bisogno di gendarmi terragni o divini.

Citazione di: Sofocle -  Antigone, vv. 450-457A proclamarmi questo non fu Zeus, né la compagna degl'Inferi, Dike, fissò mai leggi simili fra gli uomini. Né davo tanta forza ai tuoi decreti, che un mortale potesse trasgredire leggi non scritte, e innate, degli dèi. Non sono d'oggi, non di ieri, vivono sempre, nessuno sa quando comparvero né di dove.

Si tratta di una "tradizione", che viene prima della religione ufficiale (Zeus, Dike) e riguarda la sacralità del corpo umano che non può essere vili-peso, perché avendo perso ogni intenzionalità (seppur criminale) viene restituito in quanto spoglia mortale all'intero genere umano. Di questo è fatta la sacralità umanistica, a prescindere da qualsiasi trascendenza. Lo rammentava green, è lo stesso umanissimo spirito che alfine muove Achille a restituire il corpo di Ettore ad Andromaca e Priamo. E' la stessa ricerca dell'atea Hannah Arendt quando si interroga sul male (di stato...nazista nello specifico ) e sul bene (contro lo stato). E in fondo è la stessa cives romana di cui parla Marguerite Yourcenar "quando gli dei non c'erano più e Cristo non ancora". Non sempre limpida, ma consapevole nei suoi più alti rappresentanti, tra cui l'imperatore Adriano, della sua alterità rispetto alla barbarie.
#4439
Citazione di: baylham il 20 Giugno 2021, 11:28:38 AM
Non ho capito quale sia il nesso tra il tempo e il nulla alla base dell'etichetta di nichilismo attribuita da Preve a Marx e al marxismo su cui si regge la sua analisi: che gli enti siano divenienti non implica che siano nulla, la fine di un ente è l'inizio di altri enti. Ho compreso che al filosofo Preve non piacevano le cose transitorie, relative, ma mi sembra una questione appunto soggettiva.
È il precipitato filosofico della metafisica feticistica dell'Essere che arriva fino ai giorni nostri ancora sovrappopolati di orfani nostalgici di quella metafisica.
CitazioneUna mia critica al materialismo storico e dialettico di Marx è al contrario quella di avere preconizzato la fine del processo sociale con l'avvento del comunismo.
Non confondiamo Marx con Fukuyama. Il comunismo per i profeti è la fine della preistoria, non della storia.
#4440
Non è un buon motivo per correre rischi che con AIDS non si sono corsi.