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Messaggi - Eutidemo

#4441

Ciao Andrea :)
Non ho capito il tuo discorso sulle fonti, che trovo un po' confusionario.
Tu me ne hai "linkato" una sola, di quelle serie e condivisibili; fraintendendola però COMPLETAMENTE:
https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Report-COVID-2019_23_aprile.pdf


***
Ti avevo già spiegato, infatti,  che da tale REPORT, condivisibilissimo, si evidenzia una circostanza ben nota (e, direi, scontata); ed infatti, COVID19 a parte, è rarissimo che una persona, soprattutto se molto anziana, muoia esclusivamente a causa di una "specifica" patologia.
Mio padre, che era medico, sosteneva infatti (forse un po' eccessivamente) che il solo caso in cui è possibile diagnosticare un unico ed esclusivo fattore della morte di un individuo, è quando lo trovi con un pallottola in testa; in tutti gli altri casi, la morte è pressochè sempre determinata da diverse cause concomitanti, soprattutto se è si tratta di un soggetto anziano.
Per cui, ovviamente, per verificare la "letalità" di un virus:
- non ha alcun senso accertare quando e quanto abbia colpito "da solo", e quando e quanto  invece, abbia colpito con la complicità di altre patologie;
- ha invece senso raffrontare, per periodi omogenei, "di quanto" siano aumentati i decessi, grazie all'intervento di un nuovo micidiale "killer", accorso a dare man forte agli altri che già assediavano un malato.
Ti faccio un esempio reale e documentato.
Dal primo di gennaio ad oggi gli anziani morti nelle 65 Rsa della Bergamasca sono stati 1.998, e cioè 1.322 in più rispetto allo stesso periodo del 2019 in cui i decessi registrati sono stati 676; per cui non ci vuole certo una particolare intelligenza per arrivare a capire che, sebbene i ricoverati fossero vecchi e malandati per conto loro, è stato il COVID19 a provocare la strage.
Ma, a quanto pare, qualcuno non ci arriva! :(


***
Ed infatti, tu:
- hai semplicemente ignorato la mia spiegazione, senza neanche tentare di controbatterla  (anche perchè, oggettivamente, non puoi);
- ti sei limitato a ripropormi "bovinamente" tale LINK, tale quale, come se esso suffragasse le tue tesi, dopo che io ti avevo dimostrato per quali ragioni ciò non è affatto vero.


***
Quindi, visto che mi sono stancato di scrivere cose che non vengono comprese o lette (come anche in molti altri casi, oltre a questo), questa è l'ultima volta che lo faccio.
Ed infatti, senza offesa, ma mi rifiuto di continuare a dialogare con gli struzzi (come te e mio figlio): come diceva Shakespeare "It's wasted time to smooth the ice!"


***
A dire il vero, con grande sforzo, avevo fatto un insano tentativo di proseguire nella lettura del tuo post; ma, purtroppo, mi sono imbattuto subito in una tale ulteriore colossale castroneria che mi ha fatto definitivamente passare la voglia.
Ed infatti tu scrivi: "Per quanto riguarda il numero di morti, 26000 è estremamente discutibile. E' proprio l'Istituto Superiore di Sanità che fornisce i dati che ci consentono di ridimensionare il numero. Leggi attentamente il PDF linkato sopra: le condizioni cliniche preesistenti non possono essere ignorate."
???
Il che dimostra che:
- o non hai capito assolutamente NIENTE (per usare un educato eufemismo) di quanto già ti avevo spiegato la volta scorsa, e che ti ho spiegato di nuovo in questo post;
- oppure, forse, il motivo per il quale tu insisti a ripetere le stesse balordaggini di cui già ti ho dimostrato l'inconsistenza, e che tu non leggi minimamente quello che scrivo, continuando a suonare di nuovo, ossessivamente, la stessa stonata musica, come un disco rotto.
Un po' come i "Testimoni di Geova"!
Quindi, demoralizzato, ho smesso di proseguire nella lettura del tuo ultimo post, in quanto non voglio guastarmi l'umore di prima mattina; e ti prego vivamente di non indirizzarmene altri, perchè ti avviso che non li leggerò più.
Va bene che, per ora, ho abbastanza tempo da perdere, ma fino ad un certo punto; non avertene a male.


***
In ogni caso, ci tengo a precisare che ti ritengo comunque una persona:
- intelligente;
- simpatica;
- educatissima.
La quale ultima qualità, di questi tempi, è estremamente rara; e della quale, perciò, mi congratulo vivamente con te.
Cordialmente, addio!
Eutidemo :)

#4442

Un'altro esempio di uso assolutamente aberrante del linguaggio, tanto più riprovevole in quanto chi ne fa uso pensa di essere "snob", è quello di "piuttosto che" nel senso della disgiuntiva "o".
Anche in tale caso, ciò può provocare esiziali ambiguità nella comunicazione, compromettendo la funzione fondamentale del linguaggio.
Potrei citare:

1)
Dal settimanale L'Espresso, del 25.5.2001, l'"incipit" dell'articolo a p. 35: "È stupefacente riscontrare quanti italiani trentenni e quarantenni popolino le grandi università americane, piuttosto che gli istituti di ricerca e le industrie ad avanzata tecnologia nella Silicon Valley"; questo "piuttosto" che pretende di surrogare la semplice disgiuntiva "o", induce il lettore a chiedersi come mai i giovani studiosi italiani sbarcati negli Stati Uniti snobbino i prestigiosi centri di ricerca della Silicon Valley, per andare, invece, nelle grandi università americane.

2)
E ancora: "... di questo passo, saranno gli omosessuali piuttosto che i poveri piuttosto che i neri piuttosto che gli zingari ad essere perseguitati": frase pronunciata dal noto (e benemerito)  dott. Gino Strada nel corso del Tg3 del 22.1.2002; in questo caso, la prospettiva d'una persecuzione concentrata protervamente sulla prima categoria avrà reso perplesso più di un ascoltatore.
E l'elenco di simili "storture" del linguaggio, potrebbero continuare a lungo!


Un saluto a tutti ;)

#4443

Ho appena letto l'opinione di Bice Mortara Garavelli nella risposta ad un quesito apparsa sulla "Crusca per voi" n° 32", concernente l'utilizzo del verbo "comminare", in luogo del verbo "infliggere", che lei ritiene ormai legittimo in quanto entrato nell'uso.
https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/uso-del-verbo-comminare-nel-senso-di-infliggere-una-condanna/240
Al riguardo osservo che, a mio parere, non è sufficiente che un pugno di distratti legislatori, avvocati e magistrati, e, sul loro fallace esempio, una folta schiera di giornalisti e scrittorucoli, utilizzi in modo "assolutamente" erroneo e "fuorviante" un termine, perchè questo possa ritenersi linguisticamente "legittimato".
Ed infatti, secondo me, non è ammissibile che un uso insipiente e travisato di una parola, per quanto diffuso, possa consentire di confondere tra di loro dei termini che hanno un significato completamente differente, come:
- "comminare" (cioè stabilire in astratto il minimo ed il massimo della pena da parte della legge);
- "irrogare, infliggere o applicare" (cioè determinare in concreto, da parte del giudice, la pena da infliggere, "tra" il  minimo ed il massimo della pena stabiliti dalla legge).
Se la lingua perde la sua logica, non si "evolve", ma semplicemente "degenera"; e  "decade" nel pressapochismo confusionario dei popoli incolti.
Ed infatti, se taluno mi chiedesse, in relazione ad un processo appena concluso: "Potrei conoscere la pena comminata per il reato commesso da Pinco Pallo?", la risposta esatta, trattandosi di un processo per truffa, è: "La reclusione da sei mesi a tre anni."
Se, invece, si omologa il significato di "comminare" e di "irrogare", come se significassero la stessa cosa, la risposta potrebbe essere tanto:
- "la reclusione da sei mesi a tre anni."
quanto
- " sei mesi di reclusione".
Il che, ovviamente, non è possibile!
Per cui, a mio avviso, occorre tenere ben distinti i due significati, e sanzionarne severamente l'uso improprio, per quanto diffuso esso sia; per favore, non estendiamo l'esiziale "fallacia di consistenza" anche alla linguistica!
"Nomina sun consequentia rerum", come cita Dante (Vita Nuova XIII, 4), traducendo: "Con ciò sia cosa che li nomi seguitino le nominate cose".
Se l'uso di una parola produce conseguenze illogiche, contraditorie e confusionarie, secondo me, esso non va avallato, bensì aspramente riprovato da tutti i linguisti.
Di confusione di idee, nel nostro sventurato Paese, ce n'è già abbastanza!



#4444

Ciao Andrea :)
Ho considerato molto accuratamente le tue opinioni; alcune delle quali ritengo che siano fondate e condivisibili, mentre altre assolutamente no.
Nel complesso, però, sebbene, in genere, tu parta dalla conclusione che hai scelto a priori per "razionalizzarla" a posteriori, devo ammettere che i tuoi ragionamenti hanno uno "spessore" un po' più consistente di quelli di mio figlio; il quale è anche lui un "complottista" ed un "negazionista" per natura, ma è molto meno "argomentativo" di te.
In ogni caso sono d'accordo con te che, sebbene il contagio del COVID19 non vada assolutamente preso sottogamba, tuttavia devono  considerarsi assolutamente esagerate le paure di coloro che lo paragonano alla Peste del 1348; non c'è assolutamente confronto possibile!


***
Quanto alle "informazioni", io, in genere, cito sempre la fonte delle mie (per lo più le rilevazioni ISS), tu no;  quindi non c'è dubbio che le mie informazioni potrebbero non essere più attendibili o sicure delle tue, ma, sinchè non riveli le tue, il confronto non è possibile.
Ed infatti su INTERNET e su WHATASPP circolano un sacco di "bufale", spesso costruite con molta maestria da soggetti o siti dai titoli altisonanti, però completamente inaffidabili;  e molti sono soltanto "bot" o "troll", dietro i quali si nasconde la "manina" di "hacker" stranieri.
In verità tu me ne hai riportato una sola, molto seria, ed interessante; però, come ti spiegherò più avanti, l'hai completamente fraintesa.


***
Per il resto replico come segue:


1)
Io stesso ho ribadito più volte, in base a statistische circostanziate e molto attendibili,  che le persone più giovani corrono un rischio di morte (relativamente) minore di quelle anziane; questo non ha mai costuito un punto controverso tra di noi.
Ma io ti invitavo a considerare un'altra circostanza, e, cioè, che:
- anche se tu personalmente venissi contagiato,  è verissimo che rischieresti relativamente ben poco di morire;
- tuttavia, se tu personalmente venissi contagiato, , rischieresti di contagiare a tua volta persone molto più esposte di te al rischio di morte.
Ti pare che ne valga la pena?


2)
Quanto ai numeri "farlocchi" della "Mappa del Contagio", ho già ampiamente spiegato in un altra sede che:
- non si tratta affatto di numeri "farlocchi", ma del tutto "esatti" in quanto oggettivamente "rilevati";
- si tratta tuttavia di dati che devono essere adeguatamente "elaborati", per cercare di estrapolare i dati effettivi, che, ovviamente, sono molti più numerosi di quelli "rilevati".
https://www.riflessioni.it/logos/attualita/covid19-come-conoscere-il-numero-'effettivo'-dei-contagiati/
La tua elaborazione dei dati, però, è completamente "sballata" anche sotto il semplice aspetto aritmetico.
Ed infatti, anche ammesso che il numero ipotizzabile dei "contagiati effettivi" in Italia sia di almeno 3.000.000 (cifra "molto" discutibile), SICURAMENTE il numero ipotizzabile dei "morti effettivi" non può certo essere, come tu erroneamente scrivi,  tra i  3000 ed i 10.000, in quanto i soli "morti rilevati" ormai ammontano a più di 26.000 (dato indiscutibile).
Per cui, se è corretto il prudenziale studio su Nembro, per cui "Il numero vero di morti di Coronavirus è di almeno 4 volte quello ufficiale", il numero ipotizzabile dei "morti effettivi" sarebbe di ben oltre i 100.000.
Per cui il tuo calcolo percentuale è errato. ;)

***
Inoltre, come molte persone, tu confondi il "tasso di letalità" con il "tasso di mortalità".
1)
LETALITA'
Tecnicamente, con il termine "letalità" ci si riferisce al numero di morti "rilevati" sul numero di malati "rilevati" di una certa malattia entro un tempo specificato; tasso che, essendo percentuale, può essere estrapolato anche  al numero di morti non rilevati sul numero di malati non rilevati.
2)
MORTALITA'
La mortalità, invece, è costituita dal rapporto del numero di morti per una determinata malattia sul totale della popolazione media presente nello stesso periodo di osservazione; per cui esistono malattie che, pur avendo una "letalità" altissima hanno una "mortalità" insignificante, in quanto poco frequenti nella popolazione totale
Ciò premesso, se ti rifai da solo i conti senza pregiudizi, "sine ira ac studio", ti renderai conto che costituisce un gravissimo errore sostenere, come fai tu, che la  "letalità" del coronavirus sia del solo 0.1%, 0.3%, in quanto essa supera oggettivamente, "de facto", il 12,6%; la "mortalità", invece, è ovviamente molto inferiore, per ora, anche se può solo essere supposta.


3)
Quanto al fatto, come erroneamente scrivi tu, che ogni anno in Italia ci sono 9000 morti per malattie simil-influenzali/polmoniti, questo è ASSOLUTAMENTE FALSO; ed infatti, come risulta dalle statistiche sanitarie degli anni passati, in Italia i virus influenzali causano all'incirca 300-400 morti ogni anno, con circa 200 morti per polmonite virale primaria.
Quanto alle connesse complicazioni, il discorso cambia; ma siamo sempre MOLTO al di sotto del COVID19.


4)
Sono perfettamente d'accordo con te che, come su qualsiasi altra tematica,  anche su questo virus non ci sia completa unanimità tra gli scienziati; ed è una fortuna, perchè solo i "negazionisti più ottusi" sono sempre tutti sempre concordi e d'accordo nel negare le realtà più ovvie.
Se potessero, infatti, negherebbero persino:
- i più di 26.000 morti provocati dal COVID (oltre alle altre dozzine di migliaia sconosciuti);
- l'oggettiva circostanza che, rispetto allo scorso anno, i decessi si sono moltiplicati.
Se si tenessero per sè simili balordaggini (come i sostenitori della "terra cava"), mi limiterei a compiangerli; ma, quando mettono in circolazioni le loro castronerie su INTERNET o WHATSAPP, non possono che guadagnarsi la mia più ferma riprovazione.


5)
Quanto alla interessantissima tabella che mi hai linkato, e che già conoscevo, da essa si evidenzia una circostanza ben nota (e, direi, scontata); ed infatti, COVID19 a parte, è rarissimo che una persona, soprattutto se molto anziana, muoia esclusivamente a causa di una "specifica" patologia.
Mio padre, che era medico, sosteneva infatti (forse un po' eccessivamente) che il solo caso in cui è possibile diagnosticare un unico ed esclusivo fattore della morte di un individuo, è quando lo trovi con un pallottola in testa; in tutti gli altri casi, la morte è pressochè sempre determinata da diverse cause concomitanti, soprattutto se è si tratta di un soggetto anziano.
Per cui, ovviamente, per verificare la "letalità" di un virus:
- non ha alcun senso accertare quando e quanto abbia colpito "da solo", e quando e quanto  invece, abbia colpito con la complicità di altre patologie;
- ha invece senso raffrontare, per periodi omogenei, "di quanto" siano aumentati i decessi, grazie all'intervento di un nuovo micidiale "killer", accorso a dare man forte agli altri che già assediavano un malato.
Ti faccio un esempio reale e documentato.
Dal primo di gennaio ad oggi gli anziani morti nelle 65 Rsa della Bergamasca sono stati 1.998, e cioè 1.322 in più rispetto allo stesso periodo del 2019 in cui i decessi registrati sono stati 676; per cui non ci vuole certo una particolare intelligenza per arrivare a capire che, sebbene i ricoverati fossero vecchi e malandati per conto loro, è stato il COVID19 a provocare la strage.
https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Report-COVID-2019_23_aprile.pdf

6)
E' invece esatto e perfettamente interpretato, come tu scrivi che: "...la Scienza ha già appurato che non si può ottenere immunità per un virus che muta spesso!"
Come vedi, non ti contraddico affatto per partito preso; semmai potrei solo eccepirti che tu ti appelli alla "scienza" solo quando ti fa comodo.
Ed infatti, almeno per ora, secondo la scienza, il COVID19 non risulta essere affatto un virus "mutante"; ciò, in quanto la più grande meta-analisi realizzata di tutti i genomi finora sequenziati del coronavirus 2019-nCoV conferma la sua origine nei pipistrelli, e mostra una "bassa eterogeneità" e molto "scarsa mutabilità".
Ovviamente, non si può certo escludere che, prima o poi, possa mutare, però vale comunque la pena cercare un vaccino; nella vita si fa quel che si può, sulla base del calcolo delle probabilità.
Ed infatti, se indosso un giubbotto antiproiettile di livello III, in effetti, sono sicuramente molto protetto, perchè non lascia passare neanche proiettili da 148 grani alla velocità di 847 m/s; però, se sono proprio "sfigato", e mi sparano con proiettili perforanti 30-06 Springfield M2 Armor Piercing (AP) del peso di 166 grani ad una velocità di 878 m/s, sono fregato lo stesso.
Tuttavia ritengo che, se non ho a disposizione un giubbotto antiproiettile di livello IV, sarei un deficiente se non indossasi almeno quello di livello III che ho nell'armadio; o anche di livello I o II.
Così è per il vaccino; la sicurezza assoluta non te la darà mai nessun vaccino, ma quella relativa sì!


7)
Quanto, poi, al fatto che il vaccino per l'influenza abbia una scarsa efficacia, è un'altra colossale bufala.
Ed infatti:
- io mi vaccino da decenni, e, da quando lo faccio, non mi sono più beccato neanche una influenza;
- mio figlio, invece, che ragiona esattamente come te, non si vaccina, ed ogni inverno si becca sistematicamente l'influenza stagionale.
Sei libero di non credermi, ma giuro che è vero! ;)

CONCLUSIONE
Sono d'accordo anche io, come te, che un giorno ci sveglieremo da questo incubo, in cui la Ragione è stata la prima vittima; anche per le "palle" sparategli dai "bufalari".
Come hai visto, non ho affatto ignorato le tue statistiche; anche per dimostrarti che tu, anche quelle serie e corrette, a volte le interpreti male.
Non c'è dubbio che continueranno a coesistere le nostre diverse opinioni soggettive; ma le realtà oggettive resteranno quelle che sono, e così le mie mere constazioni a tale riguardo.


***
Cordialmente :)
Eutidemo.
#4445
Attualità / COVID19 - I "congiunti" "disgiunti"!
29 Aprile 2020, 13:34:48 PM
L'art.1 lett.a) dell'ultimo DPCM del Governo, stabilisce che: "...si considerano necessari gli spostamenti per incontrare i <<congiunti>> purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro."
Circa il termine "congiunti", come è noto, sono subito insorte vivaci discussioni sul suo significato:
- sia nella lingua italiana;
- sia in diritto.
I quali significati, almeno in genere e tendenzialmente, dovrebbero coincidere.


***
Al riguardo, in effetti, è poi intervenuto un successivo "chiarimento" di Palazzo Chigi, il quale, però, come meglio spiegherò in seguito:
- ha un valore alquanto relativo;
- complica alcuni aspetti della questione, invece di semplificarli.


***
Pertanto, preliminarmente, nonostante tale "chiarimento" (che, come vedremo, lascia un po' il tempo che trova)  è indispensabile esaminare due aspetti "a monte" (come suol dirsi), di tale "chiarimento", per comprenderne meglio il senso e la portata.


***
Il che, come spiegherò in conclusione, è "essenziale", perchè se qualcuno "autodichiara di "andare a visitare un congiunto", e poi da successive verifiche, si scopre che quest'ultimo non si poteva considerare tale, ai sensi dell'art. 495 del codice penale quel qualcuno rischia la reclusione da un minimo di un anno ad un massimo di sei anni.
E' vero che, ai sensi dall'articolo 47 del Codice Penale "L'errore su una legge diversa dalla legge penale esclude la punibilità, quando ha cagionato un errore sul fatto che costituisce il reato"; ma io eviterei di dover correre il rischio di doverlo spiegare ad un giudice.


Ma vediamo, per prima cosa, le due necessarie premesse al chiarimento di Palazzo Chigi.


***
1)
LINGUA ITALIANA
Consultando i più accreditati dizionari della lingua italiana, si può constatare quanto segue:
a)
ACCADEMIA DELLA CRUSCA
"Congiunto" - Definiz:   Sust. "Parente". Lat. cognatus, consanguineus. Gr. συγγενής.
b)
VOCABOLARIO TRECCANI
"Congiunto" - Definiz:   "Parente": un mio c., una mia congiunta; avere, non avere congiunti; siamo stretti c., strettissimi c..
c)
VOCABOLARIO HOEPLI
"Congiunto" - Definiz:   "Parente", "Consanguineo": era un nostro c.


***
2)
DIRITTO
Al riguardo, occorre preliminarmente considerare che l'art.12 delle PRELEGGI  (ex Regio Decreto 16 marzo 1942, n. 262) stabilisce che: "Nell'applicare la legge non si può ad essa attribuire altro senso che quello fatto palese dal significato proprio delle parole secondo la connessione di esse, e dalla intenzione del legislatore".
Per conforme giurisprudenza della Cassazione, riguardo al "significato proprio delle parole",  ci si deve riferire:
a)
All'"accezione risultante dai dizionari", se non controversa.
b)
Al significato "letterale" del termine.
Pertanto: "..nell'ipotesi in cui l'interpretazione letterale di una norma di legge sia sufficiente ad individuarne, in modo chiaro ed univoco, il relativo significato e la connessa portata precettiva, l'interprete non deve ricorrere al criterio ermeneutico sussidiario costituito dalla ricerca della "intenzione del legislatore"; ed invero, soltanto qualora la lettera della norma medesima risulti ambigua è lecito ricorrere all'intento del legislatore" (Cass. n. 1111/2012 ed altre).


***
Ciò premesso, ne deriva che, giuridicamente, il termine "congiunti" corrisponde, almeno in generale, a quello inequivoco di "parenti", quale risulta dai vocabolari; ciò anche con riferimento al disposto dell'art.74 del Codice Civile, secondo il quale.: "La parentela e' il vincolo tra le persone che discendono da uno stesso stipite"
Ma allora perchè il DPCM non parla, più chiaramente, di "parenti", invece che di "congiunti"?
C'è forse qualche specifica disposizione che parla di "congiunti" con un senso diverso e più ampio di quello di "parenti"?
Sì!


***
Ed infatti, l'art. 307 del Codice penale, sebbene esclusivamente ai fini  dell'esclusione dal reato di cospirazione o di banda armata,  stabilisce che: "S'intendono per i prossimi congiunti gli ascendenti, i discendenti, il coniuge, la parte di un'unione civile tra persone dello stesso sesso, i fratelli, le sorelle, gli affini nello stesso grado, gli zii e i nipoti: nondimeno, nella denominazione di prossimi congiunti, non si comprendono gli affini, allorché sia morto il coniuge e non vi sia prole".
Altre "definizioni" legali, se non ancora più ristrette e quindi del tutto irrilevanti, non ne ho trovate.
Anzi, a voler essere esatti, neanche quella in questione è una vera e propria "definizione" del concetto; ed infatti, scrivendo che "s'intendono" congiunti anche le "persone dello stesso sesso", si sottintende che esse vengono "considerate" estensivamente tali, ma esclusivamente "ai fini del reato di cospirazione o di banda armata". Non in generale e ad altri fini!

***
Un altro appiglio potrebbe essere costituito non dalla legge, bensì dalla Sentenza della Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 10 novembre 2014, n. 46351,  in tema "di risarcibilità dei danni di natura non patrimoniale conseguenti alla lesione di un diritto inviolabile della persona in riferimento ai "prossimi congiunti" della vittima primaria; la Cassazione ha sancito che costoro sono risarcibili "a prescindere dall'esistenza di rapporti di parentela o affinità giuridicamente rilevanti come tali".
Per cui venne riconosciuta la "risarcibilita' del danno subito dalla fidanzata della vittima, sebbenenon convivente".
https://renatodisa.com/corte-di-cassazione-sezione-iv-sentenza-10-novembre-2014-n-46351-in-tema-di-risarcibilita-dei-pregiudizi-di-natura-non-patrimoniale-conseguenti-alla-lesione-di-un-diritto-inviolabile-della-person/
Però, anche in questo caso, l'assimilazione è stata fatta esclusivamente "ai fini del risarcimento dei danni morali", e non in generale e ad altri fini!


***
CHIARIMENTO (SOTT)UFFICIALE
Alla fine, visto il rischio di insurrezione dei "fidanzati", il presidente del Consiglio, circa il significato di "congiunti", ha detto: "Lo preciseremo presto, ma non significa che si possa andare a casa di amici, a fare delle feste; si andranno a trovare persone con cui ci sono rapporti di parentela o stabili relazioni affettive".
Poichè anche tale chiarimento era un po' generico, sembra che, informalmente, un'altra fonte "tecnica" di Palazzo Chigi, abbia poi ulteriormente chiarito che, con il termine "congiunti", si intendono: "Parenti e affini, coniuge, conviventi, fidanzati stabili, affetti stabili".
Al riguardo osservo che:
a)
In primo luogo, un DPCM è comunque una fonte normativa, sebbene secondaria, per cui una "interpretazione autentica" dovrebbe essere dello stesso livello; mentre una semplice chiarificazione informale (neanche per circolare) non ha sicuramente tale livello, anche se proviene dallo stesso Conte.
Le cui interpretazioni come persona fisica, è bene chiarirlo, valgono tanto quanto quello di chiunque altro; e lo stesso dicasi ddi quellee del suo "Entourage" (le cui interpretazioni valgono ancora meno).
b)
Tuttavia, anche a voler soprassedere su tale aspetto, mi sembra che tale chiarimento complichi ulteriormente le cose.


***
CHIARIMENTI DEL CHIARIMENTO (SOTT)UFFICIALE
Esaminiamo, infatti, la (pseudo) interpretazione autentica parola per parola, che fa rientrare nel termine "congiunti" i seguenti soggetti:
1) Parenti.
Questo era ovvio, ed inutile precisarlo.
2) Coniugi.
Questo era ancora più ovvio, anche dal punto di vista etimologico e lessicale; in quanto: "Nuptiae sunt CONIUNCTIO maris et feminae, consortium omnis vitae, divini et humani iuris communicatio!"
3) Affini.
Questo, invece, è un un po' un  ampiamento del termine "congiunti"; non so quanto lecito, almeno stando ai codici ed ai vocabolari.
Però passi pure, perchè, comunque, si tratta di soggetti facilmente identificabili in base alle risultanze anagrafiche; come i casi sub 1) e 2).
4) "Fidanzati stabili" ed "Affetti stabili".
Qui, invece, la faccenda si complica un po'.


***
COMPLICAZIONI
Ed infatti:


a)
Non è ben chiara la differenza tra le due fattispecie, che, forse, consiste nell'aspetto sessuale la prima, il quale aspetto, invece, non sarebbe indispensabile nella seconda; ma allora perchè mai Conte aveva detto che, "visitare i congiunti", secondo lui, "non significa che si possa andare a casa di amici"?
Che io sappia, infatti, gli amici sono indubbiamente degli "affetti stabili", senza che debbano essere necessariamente anche dei "trombamici".
Nè andare a casa di amici significa necessariamente farci assieme delle feste.
Forse voleva dire "un amico alla volta"?
Non saprei, forse.
Tecnicamente, in base ad 1) e 2), comunque, un "amico" non può considerarsi neanche lontanamente un "congiunto":
- nè semanticamente;
- nè giuridicamente.
Per cui, se chi ha scritto "congiunti" intendeva ricomprendervi anche gli amici, ha semplicemente "sbagliato a scrivere"; ne consegue che il testo andrebbe "corretto", non meramente "interpretato".
Non posso scrivere "mele", e poi dire che volevo scrivere "pere".
Per piacere! ;D
A dire il vero, in effetti, questo dovrebbe vale anche per i fidanzati; però, almeno, quelli in qualche modo si "congiungono"; mentre gli amici, solitamente, no. ;D


b)
Escludendo, quindi,  che il termine "congiunti" possa ricomprendere gli "amici", quali sarebbero allora i "Fidanzati stabili" in contrapposto  agli "Affetti stabili?
A mio parere, forse, se ne potrebbe dedurre che, almeno secondo il significato della lingua italiana e dell'art.79 del Codice civile:
- i "Fidanzati stabili"  dovrebbero essere coloro che si sono scambiati  una "promessa di matrimonio";
- gli "Affetti stabili", invece, sarebbero quelli che intercorrono tra coloro che "stanno stabilmente insieme", convivendo o meno, ma senza la benchè minima intenzione -o possibilità- di sposarsi (magari anche due amanti).
E' davvero così?
Ai posteri l'ardua sentenza! ::)


c)
Ed infine, "dulcis  in fundo" (o meglio, "in cauda venenum"), veniamo all'avverbio "stabilmente"; il quale presenta due ordini di problemi, uno semantico ed uno probatorio.
Ed infatti:


***
IN PRIMO LUOGO
Cosa significa "stabilmente"?
Un rapporto che dura da molto tempo (quanto?), ovvero un rapporto che dura anche da poco tempo, ma per il quale siano state poste le premesse documentabili di una lunga durata futura?


IN SECONDO LUOGO
Come si fa a "provare che si tratta di un rapporto "stabile"?
Attenzione, questo è molto importante, perchè la legge prevede che la circostanza che giustifica lo spostamento, una volta "autodichiarata" sulla parola, però, un domani, in base ad una eventuale verifica, deve essere oggettivamente "comprovata".
E se la prova è insufficiente, si rischia il carcere!
Come, infatti, avevo anticipato in premessa, se qualcuno "autodichiara" di "andare a visitare un congiunto", e poi da successive verifiche, si scopre che quest'ultimo non si poteva considerare tale, ai sensi dell'art. 495 del codice penale quel qualcuno rischia la reclusione da un minimo di un anno ad un massimo di sei anni.
E' vero che, come pure avevo premesso, ai sensi dall'articolo 47 del Codice Penale "L'errore su una legge diversa dalla legge penale esclude la punibilità, quando ha cagionato un errore sul fatto che costituisce il reato"; ma io eviterei di dover correre il rischio di doverlo spiegare ad un giudice.
Per cui, ragazzi...fate molta ATTENZIONE!


***
Come provare la "stabilità" del rapporto?
Nel caso di un "fidanzamento stabile", le prove potrebbero essere:
- un anello di fidanzamento con data incisa;
- il giuramento in Comune;
- le pubblicazioni religiose;
- le partecipazioni di nozze;
ecc.
Ma, nel caso di un "rapporto affettivo" non correlato nè finalizzato al matrimonio, come si fa a stabilire  che si tratta davvero di un rapporto stabile"?
Secondo me, solo con la prova per testimoni e/o per presunzioni; le quali, però, sono entrambe molto opinabili.
Bisogna stare molto attenti!


***
Staremo a vedere quali saranno le interpretazioni ufficiali, auspicabilmente in modo autentico con altro DPCM, o con circolare, o, meglio ancora, le correzioni del testo con ulteriore DPCM.


***
Un saluto a tutti le fidanzate e i fidanzati! :)


P.S.
Quanto al fatto che si possono visitare le fidanzate e i fidanzati, ma col divieto di avvicinarsi a meno di un metro, mi sembra una cosa un po' ridicola; sarebbe come consentire a tutti di andare in pasticceria, restando, però, fuori della vetrina. ;D
Tanto vale restarsene a casa e vedersi su Skype!
#4446

Ciao Andrea :)
Non è affatto vero che, alla fine, tutto si riduce al modo in cui valutiamo "soggettivamente" i rischi; ed infatti, in molti casi (come questo) i rischi sono calcolabili statisticamente, non certo "a capoccia"!
Ed infatti, contando i morti di COVID19 e controllando i loro documenti di identità, si è "oggettivamente" constato:
- che i ventenni costituivano lo 0,1% dei cadaveri;
- che i settantenni  costituivano il 29% dei cadaveri.
Questi sono fatti, non opinioni, che dovrebbero indurre i ventenni ed i settantenni a calcolare oggettivamente i diversi rispettivi rischi di malattia.

***
Sbagli anche asserendo che il coronavirus non rappresenta un rischio diverso dalle decine di altri virus che hai affrontato e dovrai affrontare in futuro; perchè, come accertato in modo unanime da tutti gli scienziati del mondo, questo virus "è" diverso da tutti gli altri (come anche gli altri sono diversi tra di loro).


***
Il virus c'è, ed è "molto" cattivo come il numero di morti documenta.
Ed infatti:
- l'influenza stagionale uccide tra le 200 e le 400 persone all'anno;
- il COVID19 ha ucciso, solo in Italia, più di 26.000 persone in meno di quattro mesi.
Molte delle quali sono morte proprio per aver messo la testa sotto la sabbia, ignorando ogni ragionevole cautela; molte altre, invece, sono sopravvissute proprio perchè hanno prudentemente tenuto la loro testa sotto il tetto di casa loro (nonostante il mostruoso rischio di incidenti domestici).


***
Credimi, questo virus non se ne andrà "magicamente", se non lo sconfiggeremo con un vaccino; allo stesso modo come non se n'è andata via magicamente la peste, che ha afflitto l'umanità per millenni ed ancora l'affliggerebbe, se il "vaccino antipestoso" non la avesse definitivamente sconfitta il secolo scorso.
Per non parlare del vaccino contro il vaiolo, il primo vaccino efficace mai sviluppato, che fu introdotto da Edward Jenner nel 1798; e, alla fine, riuscì a stroncare per sempre quel micidiale malanno.
E così per tutti gli altri vaccini!
Purtroppo, però, l'ottusa ignoranza e la mentalità antiscientifica di una maggioranza sempre più irrazionale di persone, rischia di farci tornare nel medioevo; quando si credeva di poter vincere le epidemie a forza di messe e di processioni.


***
Quanto ai  4.500.000 di incidenti domestici all'anno, questo è vero, ed infatti spesso mi sono sbucciato un dito per aprire i barattoli del gatto; quelli mortali, come giustamente ricordi, sono soltanto  8000.
Però si tratta di una osservazione assolutamente ingannevole e fuorviante, in quanto concerne il "luogo", e non le "cause" dei decessi.
Ed infatti, tale osservazione:
- non tiene conto delle dozzine di cause diverse che possono provocare un decesso domestico;
- non tiene conto che il COVID, invece, costituisce una causa singola e specifica.
Per cui, fare un raffronto, oltre che sbagliato, è assolutamente illogico!


***
Cordialmente
Eutidemo :)
#4447
Attualità / Re:COVID 19 ed R°
28 Aprile 2020, 15:13:48 PM

Ciao Athony
Condivido in pieno le tue paure.
Ricordo ancora, al riguardo, quanto mi raccontarono i miei nonni, che persero per la SPAGNOLA una figlia nel Natale del 1918; con la primavera 1919, il contagio sembrava esseri placato, ed allora tutti "allentarono" un po' le cautele (sia pure gradualmente), facendo ragionamenti molto simili a quelli che sento fare oggi.
Anche allora, uscendo pian piano dalla clausura domestica, si sentivano ormai più esperti e protetti con l'uso di mascherine, distanziamento sociale, più posti letti e un pò di preparazione ed esperienza in più, come puoi vedere nei link qui sotto.
http://bayimg.com/bANddaAGP
http://bayimg.com/bAnDeAAGP


***
Ma, ad Agosto, inaspettatamente,  esplose una seconda ondata di contagio molto peggiore di quella invernale; facendo ancora più vittime.
Mio nonno disse che fu una SORPRESA per tutti!
Me lo raccontò mentre mi insegnava a tirare di scherma, dicendomi: "Non ha importanza che tu scelga la guardia tedesca, francese o spagnola; l'importante è sapere che, nel momento in cui l'abbassi, puoi essere certo che il tuo avversario coglierà l'occasione per un affondo!"
Così fanno i virus!


***
Per cui non è esatto dire che l'epidemia stia passando: è più corretto dire che "questa ondata dell'epidemia" sta passando.
Il che è un po' diverso!
Speriamo che non ne arrivino altre, come avvenne nel 1919, ma io non ci conterei troppo, anche perchè il virus tornano più forti di prima, se ci si illude di averli già battuti.
Soprattutto se "mutano"!


***
Dico tutto questo non per fare l'uccello del malaugurio...ma per scaramanzia!
Non ho mai desiderato tanto di sbagliare una previsione; però ho un gran brutto presentimento.


***
Un saluto! :)

#4448
Ciao Andrea.
Tu, giustamente, mi chiedi: "Cosa impedisce ad un buontempone o ad un idiota o ad uno str...o di schiacciare il pulsante "Contagio?".
Veramente era una cosa che avevo già chiarito.
Ed infatti, come avevo scritto nel mio post iniziale, glielo impedisce la circostanza che non è in grado di farlo fino a che, una volta risultato positivo al tampone, non gli viene fornita dall'autorità sanitaria: "...una  "password"  randomica "usa e getta", idonea a decrittare in modo automatico tutti i contatti che rientrano nei parametri di rischio e ad avvisarli" ;ed avevo aggiunto "...secondo me tale password è necessaria, per evitare abusi da parte dei "burloni".

***
Quanto a stabilire quale approccio alla vita intendiamo utilizzare, hai perfettamente ragione nel dire che ognuno ha il diritto di aver il suo; ed infatti, Oscar Wilde diceva: "Non è da egoisti vivere come si vuole, ma è da egoisti pretendere che gli altri vivano come vuoi tu!"
Condivido in pieno! ;)

***
Tuttavia, al riguardo:
1)
Anche io preferisco vivere la mia vita nel modo più pieno possibile, cercando di evitare i pericoli, ma accettando anche dei rischi; però detesto correre rischi inutili, soprattutto quando li faccio correre anche agli altri.
2)
Anche io preferisco  affidarmi al buon senso, piuttosto che alla paranoia indotta da mass media indecenti; ed è per questo che trovo insensata la paranoia indotta da mass media, circa questa povera APP.
Al riguardo, mi viene in mente quanto scriveva Manzoni, circa le sciocche paranoie ai tempi della peste di Milano: "Il buon senso c'era; ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune. (Alessandro Manzoni, I promessi sposi)
3)
Anche io preferisco   fare il possibile per far funzionare bene il mio sistema immunitario, e non affidarmi affidarmi "soltanto" a farmaci, integratori, vaccini, esami ecc; però riterrei sciocco non avvalermi "anche" di questi, per diminuire il rischio di ammalarmi.
E perchè mai?
4)
Anche io, ovviamente, preferisco respirare l'aria fresca, invece di quella fetida che sta dentro alla mascherina; ma se nell'aria fresca c'è il rischio che si annidi un virus ancora più fetido, preferisco respirare l'aria fetida della mascherina.
5)
Anche io preferisco  essere libero di sbagliare con la mia testa, piuttosto che sbagliare con quella degli altri; però preferisco ammettere che gli altri hanno ragione, quando mi dimostrano che io ho oggettivamente torto.

Penso anche io che tutti noi siamo su questa Terra per Vivere in mezzo a mille difficoltà, e non per sopravvivere a tutti i costi; soprattutto quando ne va di mezzo la vita degli altri (o il nostro onore).

Penso anche io che sia impossibile vivere, cercando di evitare tutti i rischi; ma quelli inutili e stupidi, sì.
Come non credo che ogni cosa, in questo Universo, abbia un "rovescio della medaglia", per cui ad ogni rischio evitato, corrisponda un rischio accettato; a volte è così, ma a volte no.
Ad esempio, non credo che rifiutando di giocare alla "roulette russa", me ne venga fuori un rischio diverso.

  Penso anche io che ci siano condizioni tali da rendere la vita non degna di essere vissuta e ai primi posti metto la vigliaccheria (cioè la paura vile) e la mancanza di libertà; questo lo condivido in pieno, senza "se" e senza "ma": "Libertà vo cercando, ch'è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta".

Per questo scelgo di correre solo i rischi che ritengo inevitabili, rifuggendo da quelli stupidi.

Cordialmente,
Eutidemo ;)
#4449

Ciao Sariputra. :)
L'ottimismo è un'ottima cosa ma, in questa circostanza, può rivelarsi un atteggiamento esiziale; come lo fu quello della virologa Gismondo, la quale a febbraio dichiarò pubblicamente che non c'erano rischi, e che tutto era sotto controllo.
E proclamò testualmente: "Questa emergenza è una follia!"


***
Quanto alle "sorprese", io ricordo ancora quanto mi raccontarono i miei nonni, che persero per la SPAGNOLA una figlia nel Natale del 1918; con la primavera 1919, il contagio sembrava esseri placato, ed allora tutti "allentarono" un po' le cautele (sia pure gradualmente), facendo ragionamenti molto simili a quelli che sento fare oggi.
Anche allora, uscendo pian piano dalla clausura domestica, si sentivano ormai più esperti e protetti con l'uso di mascherine, distanziamento sociale, più posti letti e un pò di preparazione ed esperienza in più, come puoi vedere nei link qui sotto.
http://bayimg.com/bANddaAGP
http://bayimg.com/bAnDeAAGP


***
Ma, ad Agosto, inaspettatamente,  esplose una seconda ondata di contagio molto peggiore di quella invernale; facendo ancora più vittime.
Mio nonno disse che fu una SORPRESA per tutti!
Me lo raccontò mentre mi insegnava a tirare di scherma, dicendomi: "Non ha importanza che tu scelga la guardia tedesca, francese o spagnola; l'importante è sapere che, nel momento in cui l'abbassi, puoi essere certo che il tuo avversario coglierà l'occasione per un affondo!" 
Così fanno i virus!

***
Per cui non è esatto dire che l'epidemia stia passando: è più corretto dire che "questa ondata dell'epidemia" sta passando.
Il che è un po' diverso!
Speriamo che non ne arrivino altre, come avvenne nel 1919, ma io non ci conterei troppo, anche perchè il virus tornano più forti di prima, se ci si illude di averli già battuti.
Soprattutto se "mutano"!


***
Dico tutto questo non per fare l'uccello del malaugurio...ma per scaramanzia!
Non ho mai desiderato tanto di sbagliare una previsione; però ho un gran brutto presentimento.
Spero tanto che tu abbia ragione, ed io torto!


***
Un saluto :)

#4450

Ciao Ipazia :)
A me, invece, pare che la "timorosità" di questo governo, di fronte alle isteriche farneticazioni di chi strillava alla "carcerazione domestica" per il breve prolungamento di una normale "misura sanitaria" cautelare (da protrarre solo qualche settimana in  più), lo abbia indotto a modificare l'"obbligo" in un semplice "invito" a restare ancora prudenzialmente in casa, per qualche tempo, sia alle persone anziane, sia a quelle affette da particolari patologie.


***
A me sembra pure che che molti, la cui mente è un po' confusa, abbiano gridato alla "carcerazione" scambiando:
- la "quarantena", che non consente in nessun caso di uscire di casa, e che NESSUNO si è mai sognato di imporre agli anziani;
- con il "contenimento domestico", che, invece, consente di uscire di casa sia per fare spesa, sia per una passeggiata nei paraggi e cose simili, e , che era l'unica cosa che si voleva imporre agli anziani, per qualche settimana in più rispetto agli altri.


***
Ora, quello,  che adesso è solo un "invito", io lo rispetterò scrupolosamente nell'interesse della mia salute, e non perchè coartato da una inesistente dittatura; mi sarei regolato comunque così.
Chi vuole andare a farsi una briscola all'osteria, ci vada pure; e che la fortuna lo assista (vista che il buon senso non lo fa).


***
Non c'è dubbio che il sars-cov2 non sia un'entità metafisica, nè un potere arcano malefico, e che può essere controllato con sistemi di prevenzione idonei; il migliore dei quali, specie per gli anziani, è di starsene il più possibile tranquilli a casa propria.
Il che, ripeto per i duri d'orecchi e di cervice, non significa affatto sottostare alla "quarantena"; ed infatti io esco per andare a fare la spesa, e per fare "jogging" nella solitudine della mattina, ma non certo per andare a giocare a bocce o farmi una briscola all'osteria.
Almeno per ora!

***
Sottoscrivo il tuo augurio di "Largo ai vecchi e che la vita sia loro lieve, magari breve, ma buona".
Aggiungo soltanto: "Possibilmente, non resa più breve di quel che è, solo per sciocca imprudenza!"
Solo un vecchio imbecille, infatti, per la fregola di non poter attendere qualche settimana in più (o anche qualche mese in più), come un bambino capriccioso invecchiato male, correrebbe il rischio di giocarsi i pochi anni che ancora gli restano, da vivere liberamente e dove gli pare, solo per una stupida "prescia"! ;D
Se la gente avesse un briciolo di cervello, non servirebbero in tal senso nè "imposizioni", nè "inviti" da parte di un Governo; che, semmai, è anche più mite di quanto secondo me dovrebbe.


***
Per il resto, non c'è dubbio alcuno che occorra attrezzarsi per assistere i vecchi che si ammalano; però ritengo da "incoscienti" indurli ad andarsene in giro in mezzo alla gente, più di quanto sia opportuno, aumentando il rischio che si ammalino (sia pure dotati di mascherine).
Mi sembra semplice buon senso!


***
Quanto ad auspicare, come tu scrivi: "che espertoni e politicanti, se si crea un focolaio, STAVOLTA, lo sappiano gestire", forse sarebbe meglio che anche i cittadini facessero la loro parte, evitando di gettare in giro fiammiferi accesi per accendere tali focolai: e poi strillare alla dittatura, se qualcuno li sgrida.
E, forse, sarebbe meglio che si smettesse di gettare benzina sul fuoco con insulse polemiche, che lasciano il tempo che trovano.


***
Un saluto! :)
#4451

Ciao Andrea Molino :)
In primo luogo, occorre tenere sempre ben presente la differenza che intercorre tra:
- l'efficacia teorica delle "prevenzioni" contro il coronavirus (distanza, mascherine ecc.);
- l'osservanza effettiva e corretta da parte di tutti di tali "prevenzioni" contro il coronavirus.
La quale, come ho potuto rilevare di persona, talvolta è in pratica molto scarsa: distanza inferiore ad un metro, mascherine non indossate, indossate male o sporche.


***
Ciò chiarito, sono però d'accordo con quanto tu scrivi in premessa, salvo piccole rettifiche, e cioè:
"Penso che l'unico modo per salvaguardare PREVENTIVAMENTE la salute del prossimo e la nostra, sia di evitare di metterci a rischio, mantenendo una distanza di sicurezza, ed utilizzando anche una mascherina nei luoghi chiusi e/o troppo affollati; all'aperto, infatti, non ha senso...se non c'è nessuno a portata di starnuto."


***
Però penso pure che, in alcuni casi, le misure di "prevenzione" di cui sopra potrebbero non funzionare per le più disparate e sfortunate ragioni; a cominciare dalla trascuratezza o dalla distrazione, a volte anche di persone anche attente e diligenti (come i contagi e le morti di numerosi medici ed infermieri confermano).
Ad esempio:
- starnuto ricevuto nei capelli in una fila;
- mascherina difettosa;
- mascherina indossata male;
-mascherina igienizzata male;
- contaminazione biologica delle confezioni alimentari;
ecc.ecc.
Per cui, secondo me, oltre a salvaguardare PREVENTIVAMENTE la salute del prossimo e la nostra, il che, come giustamente scrivi tu è "fondamentale" e "prioritario", mi sembra del tutto logico e razionale cercare di a salvaguardare anche RETROATTIVAMENTE la salute del prossimo e la nostra; non c'è nessun contrasto tra le due cose, in quanto l'una integra l'altra!
Così come non c'è contrasto tra le sbarre alle finestre per evitare che i ladri ci entrino in casa, e quelle della sua cella una volta che lo si è catturato.


***
La APP IMMUNI è, sì, basata su di una logica "retroattiva": vai in giro, fai cose, vedi gente, poi scopri la positività, ed allora avvisi coloro con cui sei stato in contatto; ma non è mica che li terrorizzi, li metti solo in giustificato allarme.


***
Quanto agli aspetti poco chiari di tipo "tecnico", sono d'accordo anch'io; almeno fino a che non verranno pubblicizzate meglio le "specifiche tecniche" dell'APP.
Molte delle quali, però, cominciano ad essere sempre più chiare; e molto meno preoccupanti di quanto io non pensassi all'inizio.

***
Quanto agli aspetti poco chiari di tipo "logico", invece, sono d'accordo solo in parte.
Ed infatti sono convinto che, indossando sempre "DEVICE"  AVR (Audio Video Recorder), come gli occhiali che utilizzo io per il tiro a segno dinamico, si potrebbero registrare automaticamente, in audio ed in video tutti i contatti avuti; potendo così rilevare in dettaglio se siamo al chiuso o all'aperto, la distanza, l'uso (corretto) di mascherine, di guanti, ecc., cosa che l'APP non può fare.
Però, a parte il fatto che indossarli sempre non è molto pratico, sarebbe poi difficile avvisare tutti i "contatti" a rischio video-audio-registrati; semmai, gli occhiali AVR, potrebbero utilmente integrarsi con l'APP IMMUNI, supplendo gli uni ai difetti dell'altra, e viceversa.
Ma, allora, la cosa diventerebbe un po' troppo macchinosa, complicata, e difficile da realizzare sul piano pratico. :)


***
E' anche VERO, come tu scrivi, che il Bluethoot:
- non capisce se siamo al chiuso o all'aperto;
- non vede se indossiamo la mascherina.
Però è FALSO , come tu scrivi,che beccherà:
- almeno 10 persone ogni volta che faremo una coda rispettando la distanza di sicurezza;
- tutti quelli che staranno nel nostro stesso autobus;
- un mucchio di gente in coda come noi in auto.
Ed infatti, se corrisponde al vero quello che è stato sin qui comunicato, l'APP IMMUNI metterà in "lista di rischio" esclusivamente:
- i contati non oltre un metro di distanza;
- della durata di almeno cinque minuti.
Per cui lo "screening" risulterà comunque abbastanza ristretto; o, quantomeno, nei limiti del ragionevole.


***
Per il resto:
a)
Quanto ai nostri familiari e/o conviventi, essi ovviamente non contano; in quanto, se noi risultassimo positivi al tampone, non serve certo avvisarli con l'APP IMMUNI affinchè essi sappiano di essere soggetti a rischio.
b)
Lo stesso, più o meno, dicasi per amici e colleghi di lavoro.
Si tratta, comunque:
- di un numero limitato di soggetti;
- in presenza dei quali, magari, sarebbe opportuno disattivare temporaneamente l'APP.


***
Quindi, nel caso di specie, la "teoria dei sei gradi di separazione", che, in semiotica e in sociologia, è un'ipotesi secondo la quale ogni persona può essere collegata a qualunque altra persona o cosa attraverso una catena di conoscenze e relazioni con non più di cinque intermediari, nel caso di specie non è assolutamente applicabile; ed infatti lo "screening spazio temporale" a monte, che limita la segnalazione solo ai contatti sufficientemente ravvicinati e prolungati, esclude che possa verificarsi un caos di tamponi inutili a valle.
Anzi, se tutti, come tu giustamente auspichi, osservassero le misure di PREVENZIONE di una abbondante distanza di sicurezza (io non mi accosto mai meno di un metro e metro e mezzo), i "soggetti a rischio" segnalati dall'APP IMMUNI si potrebbero contare sulla punta delle dita.


***
Come tu mi insegni, data la tua maggior competenza in materia, c'è una rilevante differenza tra una App basata sul BlueTooth , ed una basata sul GPS (Global Positioning System), in quanto:
- solo la seconda tecnologia comporta una vera e propria "geolocalizzazione", come indica il suo nome, con la diretta identificazione dei soggetti monitorati;
- la prima tecnologia, invece, soprattutto se basata su codici anonimi e criptati, non ha niente a che vedere con "geolocalizzazione", e, seppure la consente,  lo fa in modo molto più complicato, difficoltoso  e indiretto.
Per cui, visto che l'APP IMMUNI è basata sul BlueTooth e non sul GPS , direi che il problema non si pone, se non in modo "molto" relativo.


***
Circa la reale utilità dell'APP IMMUNI per evitare il diffondersi del contagio, a me pare OVVIO che:
- sarebbe utilissima la utilizzassero tutti;
- sarebbe utile se almeno il 60% delle persone la utilizzasse;
- sarebbe perfettamente inutile, o quasi, se la usassimo solo io e te.
E' una cosa che si capisce anche non avendo una laurea; per cui sarebbe bene che la utilizzassero più persone possibile.


***
Quanto al fatto che essa, invece, come tu scrivi: "...perpetuerebbe lo stato di anormalità, di paura e di senso di colpa e per abituare le persone ad essere sempre più dipendenti da protesi tecnologiche e alla necessità di maggiore controllo", sinceramente mi sembra un discorso che sarebbe potuto risultare valido nel Medioevo, ma che, oggi, a me pare assolutamente insensato.


***
Ed infatti, se dovessi seguire i tuoi consigli:
- se poi è davvero così sbagliato essere dipendenti da "protesi tecnologiche", suggerirò ad un mio amico dotato di "pacemaker" di disfarsene, e di morire serenamente in modo naturale;
- quanto alla necessità di "maggiore controllo", smetterò subito di fare regolari analisi del sangue per prevenire eventuali malattie.


***
Per quanto concerne la "paura", invece, a me pare che:
- quella più "saggia" sia quella di temere i mezzi tecnologici che possono distruggerci, come le armi;
- quella più "stupida", invece, sia proprio quella di temere i mezzi tecnologici che possono aiutarci a sopravvivere (individualmente e/o collettivamente).


***
Quanto, infine, al "senso di colpa", mi auguro vivamente che colpisca il più vivamente possibile coloro che rifiuteranno l'utilizzo dell'APP IMMUNI, per ragioni ideologiche dissimulate da argomentazioni speciose e paralogistiche, e che non hanno alcun fondamento.


***
Quanto alla garanzia della "privacy", a parte il fatto che, in caso di emergenza sanitaria, il combinato disposto della nostra Costituzione e della Carta Internazione dei Diritti dell'Uomo ne consentirebbero legittimamente (e giustamente) la sospensione provvisoria, nella fattispecie il problema non si pone proprio, perchè l'utilizzo di APP IMMUNI è volontario.

***
Quanto al non non voler accettare di vivere costantemente nell'ansia di ricevere un allarme di possibile contagio, io ti suggerirei principalmente, di curare la tua ansia, piuttosto che di morire a causa sua; forse sarebbe sufficiente un po' di Valeriana!
Sarebbe un po' come rifiutarsi di fare controlli periodici della nostra salute, che potrebbero salvarci la vita, solo per paura di ricevere brutte notizie; ovvero di tagliare i fili del telefono, per evitare di sapere che una persona che frequentiamo si è beccato il COVID19.


***
Se esiste, come ovviamente esiste davvero, un reale rischio per la salute, secondo me ci si deve proteggere in tutti i modi possibili:
- dai "più efficaci" ai "meno efficaci";
- dai "preventivi" ai "retroattivi".
Senza, per questo, diventare "paranoici" o "ipocondriaci"!


***
E' il momento di mettere da parte "idiosincrasie" più o meno "ideologiche" (in senso lato, non solo politico), e di ragionare in modo il più possibile "lucido"; senza cercare di camuffare le nostre "idiosincrasie" preconcette, dietro il velo di argomentazioni paralogistiche, le quali, di razionale, hanno solo l'apparenza.


***
Quanto all'APP NEURONI, che anche secondo me è sicuramente MOLTO più "performante" dell'APP IMMUNI, ad essere sincero è proprio lei che, ad onta della mia prevenzione contro la centralizzazione dei dati, mi ha alla fine persuaso a scaricarla  per le ragioni che ho diffusamente esposto, grazie proprio al supporto dell'APP NEURONI (e che non va confusa con un'altra APP, solo perchè ha la stessa desinenza).
Per cui, su questo, sono perfettamente d'accordo con te; salvo il fatto che, secondo me, anch'essa diventa molto poco utile, quando il 60% della popolazione non ne fa uso.
Sempre a voler essere ottimisti su tale percentuale!
Inoltre dubito molto che essa sia già installata in ogni scatola cranica, come l'esperienza mi dimostra ogni giorno di più.
Peccato, quindi;
- che non si possa scaricare come un'app, ma che occorra contentarsi di quella che ci ha distribuito, una volta per tutte, il Signore;
- che, al momento di tale distribuzione, molta gente fosse in villeggiatura!


***
Un saluto! ;)


#4452

Ciao Baylham
Nessuno ha detto che gli anziani siano più contagiosi degli altri, però è documentato che il loro tasso di letalità in caso di contagio dal COVID19, è "abissalmente" più elevato di quello degli altri; per questo, a mio avviso, sarebbe logico tenerli il più possibile al riparo da un possibile contagio.
Una volta contratto il quale, peraltro, divengono contagiosi anche loro,  per tutti coloro che, medici, infermieri o familiari, devono assisterli.
Quanto al fatto che: "cinicamente, brutalmente, la morte dell'anziano comporta un risparmio economico per la collettività", questo è indubbiamente vero; come è anche indubbiamente vero che la morte di chi la pensa così, secondo me, comporterebbe per la collettività un vantaggio ancora maggiore, sebbene non di natura economica!.
#4453
Attualità / COVID19: come funziona la APP IMMUNI?
27 Aprile 2020, 13:37:33 PM

In questi ultimi tempi, si sta accanitamente discutendo circa la legittimità di una apposita APP, denominata IMMUNI, la quale, in estrema sintesi, dovrebbe tracciare tutti i nostri contatti, in modo tale da individuarli subito in caso di contagio; però ho notato che molti, anche nei dibattiti televisivi, non hanno la più vaga idea di cosa si tratti, nè della sua versione che (sembra) ormai definitiva.


***
ILLEGITTIMITA' COSTITUZIONALE?
Al riguardo, secondo me, occorre tener presente che, almeno a mio parere, il quesito è mal posto, in quanto, l'art.10 della nostra Costituzione,  richiama l'art 52, paragrafo 1 e 3 della Carta UE; con la quale norma viene previsto che, in determinate circostanze,  e, nel caso specifico, nell'interesse della protezione della salute pubblica, contenuto nell'articolo 35 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, in caso di emergenza pandemica sia consentita la facoltà per uno Stato di sospendere provvisoriamente alcuni diritti costituzionali fondamentali, tra i quali:
- il diritto alla libera circolazione (art.16 della Costituzione);
- il rispetto della vita privata e della vita familiare (art. 7 della della Carta);
- nonchè, per quanto qui in particolare ci interessa, la protezione dei dati di carattere personale (art.8 della Carta).
Per cui, "volendo", in quanto legittimato da tale combinato disposto nazionale ed internazionale di norme, il nostro Stato (come qualunque altro), per il periodo dell'emergenza, ben potrebbe sospendere"obbligatoriamente", in via provvisoria le garanzie costituzionali in materia di "privacy" e di protezione dei dati di carattere personale (art.8 Carta), senza dover minimamente ricorrere ad una legge di revisione costituzionale.
Come, infatti, diceva Cicerone: "Salus populi suprema lex esto" ("Il bene della popolazione sia la legge suprema") (Cicerone, De Leg., IV).


***
BANCHE DATI
Chiarito questo, tuttavia, normativa a parte, io sono sempre stato personalmente contrario ad uno "stoccaggio" centralizzato dei miei dati "privati"; cioè, di chi incontro e di quando e dove lo incontro (sebbene l'app in questione non "geolocalizzi" niente).
Anche perchè, una volta memorizzati tali dati a livello centrale, bisogna vedere  se poi verranno effettivamente cancellati una volta terminata l'emergenza; pur considerando che non è da escludere che, un domani, tali dati potrebbero venire in possesso (Dio non voglia) di un governo "orbanista" o "putinista" italiano.
Per cui, non posso che essere tendenzialmente diffidente, rispetto a certe tecnologie.


***
BLUETOOTH
Ciò premesso, laddove ne ho avuto l'occasione, mi sono acerrimamente battuto contro tale "centralizzazione" dei dati; ed infatti, poichè la loro rilevazione avviene con la tecnica "Bluetooth", a mio parere, esistono mezzi alternativi ad una "memorizzazione centrale".
Per capire "come", innanzittutto occorre capire un po' come funziona la tecnologia Bluetooth; il che, pur non essendo un esperto,  cercherò di spiegare in modo molto semplice, anche rischio di essere un po' impreciso su qualche dettaglio:
1)
Il Bluetooth è uno standard tecnico che viene usato per la trasmissione di dati tramite reti personali ravvicinate, ma senza fili; in altre parole, due qualsiasi apparecchi (anche non telefonici e scollegati da INTERNET), se dotati entrambi di Bluetooth possono scambiarsi "file" e informazioni senza bisogno che ci sia un collegamento fisico tra i due.
2)
Ciò avviene permettendo ai due apparecchi di comunicare tramite una frequenza radio , che, in genere, opera nella banda intorno ai 2,45 GH:
- sicura e a volte criptata;
- a corto raggio, solitamente di qualche metro.
3)
Ciò consente di rilevare un altro dispositivo che si trovi nel suo limitato raggio di frequenza radio e che supporti a sua volta lo stesso tipo di tecnologia.
Ed il gioco è fatto: i due device sono in comunicazione.


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Per cui, come dicevo sopra, con un Bluetooth utilizzato in modo autonomo, ritenevo che si potesse benissimo fare a meno di una "memorizzazione centralizzata" dei dati; quale, in origine, ipotizzata dal Governo.
Ed infatti, gli "step" sono stati due:


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A) SOLUZIONE CON MEMORIZZAZIONE CENTRALIZZATA
In origine si volevano far confluire tutti i dati su un server centrale del Ministero della Difesa e/o della Protezione Civile, con assoluta garanzia della privacy; cosa che, però, come ho detto, mi lasciava alquanto dubbioso per le ragioni esposte in premessa.
Ma, a quanto pare, si è cambiato registro nel modo seguente.


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B) SOLUZIONE CON MEMORIZZAZIONE DECENTRALIZZATA
Pochi giorni fa, Arcuri avrebbe annunciato in una conferenza stampa che si intende abbandonare la soluzione "centralizzata" di cui sopra, per una di carattere "decentralizzato", la quale, più o meno, dovrebbe funzionare nel seguente modo:
1)
Gli smartphone generano al proprio interno, grazie all'APP IMMUNI, un proprio identificativo anonimo; che è sconosciuto a tutti, compreso il proprietario.
2)
Ogni volta che si incontra (o incrocia) una persona, c'è uno scambio automatico, diretto e privato (non online), tramite  Bluetoothm dei relativi codici crittografati, dal quale risulta pure:
- la distanza del contatto (mi pare tarata ad un metro)
- la durata del contatto (mi pare tarata ad almeno 5 minuti)
3)
Quando da un tampone risulta che un soggetto è positivo, gli viene volontariamente consentito di caricare su un server, dal suo smartphone, gli identificativi anonimi con cui il suo smartphone è entrato in contatto; subito dopo, il server invia in automatico a tutti gli smartphone dotati di app la lista di tali codici.
4)
Se l'app di tali smartphone "riceventi" si avvede che, tra tali codici, c'è pure quello suo,  avvisa immediatamente della cosa, con un ALERT, il proprietario dello  smartphone.
5)
L'avviso è del seguente tipo: "ATTENZIONE: il giorno...hai avuto un incontro ravvicinato con un soggetto contagiato da covid-19, per un tempo ed una distanza sufficienti per consentire l'infezione da lui a te"; non gli rivela, però, l'identità del contagiato.
6)
Infine, gli fornisce le istruzioni su come regolarsi, cosa fare, ed a chi rivolgersi per fare prudenzialmente un tampone anche lui.


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CONSIDERAZIONI
Se ho ben compreso il nuovo meccanisimo, una soluzione del genere è indubbiamente molto migliore della precedente; però c'è qualcosa che ancora non mi convince , in particolare in relazione al punto 3).
Ed infatti, se, quando da un tampone risulta che un soggetto è positivo, gli viene consentito di caricare su un server, dal suo smartphone, gli identificativi anonimi con cui il suo smartphone è entrato in contatto, e poi, subito dopo, il server invia in automatico a tutti gli smartphone dotati di app la lista di tali codici, mi pare di poterne desumere che, comunque, una memorizzazione centrale dei vari codici, abbinata ai relativi numeri telefonici, tuttavia esiste; e, se le cose stanno così, l'anonimato è tutelato meglio della precedente soluzione, ma sempre relativamente.


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LA MIA IDEA
La mia idea era molto simile, però non prevedeva il "tramite" di un SERVER centrale.
Ed infatti, secondo me, l'uso di codici anonimi è inutile, in quanto, in caso di contatto inferiore ad un metro e mezzo per almeno tre minuti, le app dei due smartphone potrebbero semplicemente scambiarsi i rispettivi numeri telefonici, con una chiave di cifratura da 192 a 256 bit; per cui, per leggerli in chiaro, si dovrebbe impiegare per parecchi giorni un analista dell'intelligence dotato di un computer superpotente.
Ora, se uno dei soggetti incrociatisi risulta positivo al tampone, la protezione civile dovrebbe limitarsi a fornirgli una "password"  randomica "usa e getta", idonea a decrittare in modo automatico tutti i contatti che rientrano nei parametri di rischio; il soggetto in questione, digitandola nella APP, invierebbe lui, automaticamente, direttamente, e senza bisogno di un SERVER centrale, un apposito ALERT a tutti gli interessati (secondo me la password è necessaria, per evitare abusi da parte dei "burloni").
In tal modo, secondo me, almeno in teoria, il sistema potrebbe davvero funzionare in modo completamente "anonimo"; cioè a "rete", invece che a "stella".


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Tuttavia, poichè non sono certo un "esperto" in materia, sono sicuro che nel mio metodo si annida qualche insuperabile ostacolo tecnico che, in pratica, impedirebbe di realizzarlo; per cui, tutto sommato, penso che la nuova soluzione ideata dal comitato tecnico offra garanzie sufficienti.
Quindi penso proprio che, salvo motivati ripensamenti, scaricherò l'APP IMMUNI; poichè si tratta di una scelta volontaria.


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VOLONTARIETA' DELL'APP IMMUNI
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, infatti, durante l'informativa al Senato sulle iniziative del governo per fronteggiare l'emergenza coronavirus, ha formalmente dichiarato: "L'app sarà su base volontaria e non obbligatoria; faremo in modo che chi non vorrà scaricarla non subira limitazioni di sorta nei movimenti o pregiudizi".
Per cui, almeno se Conte è di parola, per chi non la usa non ci saranno:
- nè sanzioni dirette;
- nè sanzioni indirette.
Però, almeno stando ai tecnici, se tale APP non verrà usata almeno dal 60% delle persone, non solo risulterà inutile, ma persino dannosa.
Occorre, infatti,  essere realistici!
Il rischio è quello di tornare a casa dopo esser stati sull'autobus e non avere avuto alcun "alert" dalla nostra App, ma di essere stati in contatto con decine di cittadini asintomatici senza saperlo; magari solo perché essi non hanno scaricato l'App per i motivi più vari, magari ideologici, magari per nascondere qualcosa.
In entrambi i casi, questi ultimi sarebbero degli sciocchi, perchè il sistema funzionerebbe egualmente anche se, all'uopo, invece di quello proprio, per scaricare l'APP si usasse un secondo cellulare "non identificabile"; cosa che, volendo, possono fare anche i più diffidenti, se proprio non se la sentono di scaricare l'app sul proprio cellulare.

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RESPONSABILITA' MORALE
Pertanto, sebbene:
- io sia molto restio alle "memorie centrali", anche se molto "soft";
- ed inoltre, secondo me, in questo caso, "forse" se ne sarebbe anche potuto fare a meno;
tutto sommato, però, ritengo di non potermi assumere la responsabilità morale di rifiutare una tecnologia che potrebbe salvare delle vite umane.
Ed infatti, se io risultassi positivo ad un tampone, la prima cosa che farei sarebbe quella di telefonare subito a tutti coloro con cui ho avuto dei contatti nelle ultime due settimane, per avvisarli del rischio che corrono; e, quindi, indurli a fare prudenzialmente un tampone anche loro.
E così penso che farebbe chiunque sia dotato di un minimo senso etico.
Ovviamente, però, non posso certo avvisare il tizio che mi è stato davanti nella fila per entrare in un supermercato, e con cui ho anche chiacchierato per una mezz'oretta.
Magari avevamo entrambi la mascherina ed eravamo ad un metro di distanza l'uno dall'altro (o forse no, chi se lo ricorda); però, se avessi il suo telefono, il mio senso morale mi indurrebbe ad avvisarlo...sebbene fosse un perfetto sconosciuto.
Pertanto, essendo in libera e volontaria distribuzione una APP che mi consentirebbe di avvisare senza fatica e simultaneamente tutti coloro che hanno avuto contatti con me, (se disgraziatamente, un domani, dovessi scoprire di essere positivo), mi sentirei davvero un essere moralmente spregevole, a non averne fatto uso, solo per diffidenza o motivazioni ideologiche.
Ovviamente non voglio certo generalizzare il giudizio, in quanto molte persone rifiuteranno l'APP non per scarso senso morale (che, magari, hanno in dose anche maggiore della mia), ma solo per semplice ignoranza; ovvero perchè, magari, psicologicamente vivono ancora nel medioevo, per cui tutto quello che è tecnologico ed il cui funzionamento non capiscono bene, fa loro paura!
Della qual cosa nessuno può far loro una colpa...neanche chi a causa loro ci lascerà la pelle.


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Un saluto a tutti! :)
#4454

Ciao Ipazia :)
Circa le tue osservazioni replico, in ordine numerico, come segue:
1)
E' vero, come tu scrivi, che ci si infetta principalmente "al chiuso", però:
- solo se si è in compagnia, ma non se si è da soli;
- se, invece, si è in compagnia di familiari, il rischio di infettarsi aumenta in proporzione al numero di persone che vanno in giro.
Per cui, almeno <<per un po'>>, sarebbe ragionevole che uscissero solo quelli che devono farlo per necessità.
2)
Ripeto, <<per un po'>> ancora!
Ed infatti, nessuno vuole impedire agli anziani di vivere gli ultimi "anni" in libertà, visto che il prolungamento della loro clausura durerebbe al massimo qualche settimana o qualche mese; e, questo, proprio per consentire loro di vivere ancora anni, invece di crepare in tempi molto più brevi (magari solo per aver voluto anticipare troppo la solita briscola in osteria).
4)
Non si tratta solo di dare "risposte" certe su determinati rischi, in quanto, poichè per un po' di tempo ancora, i rischi del COVID 19 resteranno comunque molto elevati anche con le migliori precauzioni del mondo, l'unica "risposta" ragionevole che uno Stato può dare ai soggetti più a rischio (e che per lo più sono in pensione) è: "Restatevene a casa per un altro po' di tempo, per rispetto della salute vostra e di quella altrui".
5)
E' vero che, "nel migliore dei mondi possibili", ciascuno dovrebbe essere responsabile per se stesso; ma, se non lo è -nè per sè stesso nè per gli altri- è la legge che deve impedirgli di recare danno a sè ed al prossimo.
6)
Quanto agli articoli della Costituzione, mi sembra di aver già argomentato ampiamente perchè, almeno secondo me, essi consentono tranquillamente una cautela provvisoria del genere; per cui, se non sei d'accordo, spiegalo tu con argomenti tuoi, ma non affidarti al soccorso di ipotetici "legulei" (senza neanche indicare quali e con quali ragioni).
7)
A mio avviso, uno Stato serio mostrerebbe di saper gestire seriamente il morbo negli ospedali, soprattutto evitando che vecchietti girandoloni prima del tempo, se ne vadano in giro a fare danno a sè o agli altri.
8)
Quanto al paragone con le patologie di drogati, alcolisti, obesi, è talmente fuori tema che non merita alcuna replica; se non quella che, nel caso delle persone anziane, si tratta di sottrarli al rischio "evitabile" di una patologia mortale, per qualche tempo ancora.
Tutto qui, cerchiamo di non far partorire una montagna ad una topolina! ;D
Un saluto! :)
#4455

Ciao Anthony. :)
Avevo considerato tale aspetto, ma, forse, tu hai saltato quel passo del mio post.
Per cui non posso fare altro che riproporlo:
""Essendo io, in via di principio, un sostenitore della libertà di scelta individuale:
- non sostengo affatto questo perchè ritengo che restare in vita sia un obbligo (morale o sociale) per nessuno, soprattutto superata una certa età;
- ritengo, però, che la libertà di scelta individuale non possa superare il limite della libertà e della sicurezza altrui.
Per cui, essendo così rilevante ed elevato per le persone anziane il rischio di contagiarsi, di contagiare gli altri, ed infine di finire in terapia intensiva (e poi, magari, pure morire), occupando così più medici, infermieri e respiratori di quanto accadrebbe se se ne rimanessero ancora un po' tranquilli a casa loro, se io fossi al governo dilazionerei senz'altro ancora un po' l'uscita degli anziani; magari graduandola per età."


Un saluto! :)