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Messaggi - Eutidemo

#4486
Citazione di: Sariputra il 08 Aprile 2020, 13:56:03 PM
Secondo me sono differenze di "lana caprina". Le mascherine Ffp2-3 fanno fuoriuscire l'espirato in parte dalla valvola e in parte lateralmente (è praticamente impossibile avere una tenuta stagna..), mentre le chirurgiche attraverso il tessuto (in parte) e lateralmente (anche qui è praticamente impossibile avere una tenuta stagna..). La differenza sostanziale è che le Ffp2-3 proteggono maggiormente in fase di inspirazione...la valvola infatti non è scoperta..


Mi sembrano osservazioni molto sensate!
#4487

Ciao, Freedom.
Circa la questione della valvola, leggi qua.
https://www.peopleforplanet.it/mascherine-chirurgiche-e-con-valvola-ecco-le-differenze-facciamo-chiarezza/
Non è che mi abbia chiarito molto le idee, ed infatti:


ATTENZIONE ALLA VALVOLA
In un vademecum redatto da Asso.Forma, agenzia formativa accreditata della regione Piemonte, e condiviso in una circolare del comando provinciale dei vigili del fuoco di L'Aquila, si legge che le mascherine FFP2 e FFP3 con "VALVOLA" non devono essere utilizzate dalla popolazione ma solo dagli "addetti ai lavori" (medici, infermieri, soccorritori); ciò, in quanto "dalla valvola di queste mascherine fuoriescono le  esalazioni, il che equivale a diffondere il possibile contagio nel caso in cui chi le indossa sia infetto".


SMENTITA DEL MINISTERO DELLA SALUTE
Nell'arco di poche ore la notizia è stata smentita dal ministero della Salute.
Ed infatti, la sottosegretaria Sandra Zampa in un'intervista a Il Gazzettino prima, in un articolo su Repubblica poi, ha precisato che "sostenere che le mascherine con la valvola possano diffondere il contagio ed essere quindi pericolose è un'informazione del tutto infondata"


ALTRE FONTI
Eppure a leggere quello che scrivono molti infettivologi, come Gloria Taliani, ordinario di malattie infettive a La Sapienza Università di Roma, sembra proprio che la valvola abbia un flusso monodirezionale, cioè filtra solo ciò che entra dentro la maschera e non quello che esce; questo significa che "...se chi la indossa è già infettato, il suo respiro può arrivare agli altri e contagiarli".


ULTERIORE REPLICA DEL MINISTERO DELLA SALUTE
L'ulteriore replica del Ministero della Salute, secondo me, suona molto ambigua, in quanto si limita a dire che:
a)
"I facciali filtranti (mascherine FFP2 e FFP3) sono utilizzati in ambiente ospedaliero e assistenziale per proteggere l'utilizzatore da agenti esterni (anche da trasmissione di infezioni da goccioline e aerosol)"...nulla dicendo circa la protezione di chi gli sta intorno.
b)
Le mascherine chirurgiche, si legge invece che servono per evitare che chi le indossa diffonda il virus: "Hanno lo scopo di evitare – scrive il ministero della Salute – che chi le indossa contamini l'ambiente, in quanto limitano la trasmissione di agenti infettivi. Sono utilizzate in ambiente ospedaliero e in luoghi ove si presti assistenza a pazienti (ad esempio case della salute, ambulatori, ecc)".
MOLTO AMBIGUO!


CONCLUSIONE PILATESCA
Quanto, infine, a ogni altro tipo di mascherina reperibile in commercio diverso da quelli sopra elencati, il Ministero  precisa che "non sono dispositivi medici né dispositivi di protezione individuale, e quindi non possono essere utilizzati in ambiente ospedaliero o assistenziale in quanto non hanno i requisiti tecnici, e chi li indossa deve "comunque rispettare le norme precauzionali sul distanziamento sociale e le altre introdotte per fronteggiare l'emergenza Covid-19″.


***
Sinceramente, a me sembra che il Ministero si arrampichi sugli specchi, non chiarendo affatto in modo definitivo il punto.
Tu che ne dici?


Un saluto

#4489

Premetto di non essere un teologo, nè, tantomeno, un esperto di diritto canonico, però, da decenni, la mattina leggo sempre qualche brano dei vangeli; per poi rifletterci un po' la sera, supportandomi con i commenti dei Padri della Chiesa e di altri commentatori qualificati.
Per cui, invitandovi caldamente a considerare quanto scrivo con cautissimo beneficio d'inventario, qui di seguito mi accingo a prospettare qualche mia breve considerazione circa le problematiche che il Coronavirus sta comportando al culto cristiano: in generale e per Pasqua in particolare.


1)
LA CHIESA
A prescindere dalla "Messa" in senso tecnico (che un sacerdote può celebrare anche da solo), per quanto concerne le riunioni dei fedeli in chiesa, per pregare assieme Dio nel suo tempio, Gesù disse ai suoi discepoli: "In verità vi dico: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà; perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro" (Matteo 18,15-20).
Per cui non c'è dubbio alcuno che, laddove la cosa sia possibile e non rechi danno a nessuno, la riunione dei fedeli risulterà senz'altro gradita a Dio; fermo restando che Dio è vicino ed esaudisce le preghiere anche di chi è solo a casa sua o in qualunque altro luogo!


***
Riguardo a "dove" e "come" pregare, però, ritengo opportuno rammentare anche l'episodio della "Samaritana al pozzo", quando essa  propone a Gesù il quesito sul "Luogo del Culto", che per i Giudei era il Tempio di Gerusalemme e per i Samaritani un Tempio costruito sul Monte Garizim; ed infatti, i Samaritani  contrapponevano il loro tempio sul monte Garizim al Tempio di Gerusalemme.
E Gesù le risponde: "Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né nel tempio di Gerusalemme adorerete il Padre;  è invece giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre <<in Spirito e Verità>>; perché il Padre cerca tali adoratori. Ed infatti, Dio è Spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo <<in Spirito e Verità">>(Giovanni 4,1-30).
Cioè, secondo le chiarissime parole di Gesù, il luogo dell'adorazione non ha la benchè minima rilevanza!
Concetto, questo, ribadito in tutta la patristica, a cominciare da Minucio Felice, il quale, deprecando l'eccessiva costruzione di templi dedicati al Creatore (nessuno dei quali può contenerne l'immensità), ribadiva che l'unico vero tempio dove il Signore volentieri alloggia, è il cuore dell'uomo.

***
Sempre Gesù, poi, aggiunge in un'altra occasione: ""Quando pregate, non siate come gli ipocriti; poiché essi amano pregare stando in piedi nei templi e agli angoli delle piazze per essere visti dagli uomini. Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa." (Matteo 6,5-8)
Anche questo mi sembra molto chiaro!


***
Perciò, nel periodo di "lock-down", per rispetto della vostra salute e di quella del prossimo (cioè, in osservanza del "primo comandamento"), per Pasqua statevene tranquillamente chiusi nel vostro appartamento, rivolgendo la vostra preghiera a Dio nel segreto del vostro cuore; e Lui, che vede nel segreto, vi darà lo stesso ascolto che vi darebbe in chiesa in mezzo agli altri ed in presenza del sacerdote!
La qual'ultima cosa, magari, per alcuni potrebbe anche essere "emotivamente" più gratificante, visto che l'uomo è un animale sociale e gregario; però, "spiritualmente", come ha spiegato Gesù, questo è del tutto irrilevante!
Molti, invece, confondono le due cose.


***
Inoltre, sempre seguendo l'insegnamento di Gesù, "Nel pregare non usate troppe parole come fanno i pagani, i quali pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole (magari rigirandosi nelle mani un Rosario). Non fate dunque come loro, poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima ancora che gliele chiediate.(Matteo 6,5-8)
E disse pure: "Chi ha orecchi per intendere, intenda!"


2)
LA CONFESSIONE
Quanto alla Confessione, modernamente denominata "Riconciliazione", per rendere il nome di tale sacramento meno ostico alle delicate orecchie di noi contemporanei, non c'è alcun dubbio che, secondo i canoni, essa vada fatta "in presenza"; nei Vangeli, però, non se ne parla affatto (se non per vaghe allusioni indirette congetturate dagli esegeti), per cui, non parlandone, Gesù non ebbe neanche modo di precisare come andasse fatta.


***
Poichè tale istituzione è comunque molto antica, la prescrizione di base è sempre stata quella che essa andasse fatta "non per epistulam, sed in presentia"; intendendo, cioè, il concetto di "presenza" nel senso di "contestualità del colloquio", perchè, ovviamente, una confessione per lettera comporterebbe sfasature temporali ed altre problematiche inaccettabili ai fini dell'efficacia del Sacramento.
Però, nei canoni, non si parla mai di "distanza" (concetto ben diverso da quello di "presenza"); per cui, ad esempio, Simeone Stilita ed altri stiliti, confessavano i fedeli a volte a parecchie decine di metri di distanza, magari usando un imbuto di bronzo come amplificatore.
Quindi ne consegue che, purchè il penitente ed il confessore siano entrambi "presenti" al colloquio, a mio personale avviso una confessione per telefono, per videotelefono o con skype (in sostituzione dell'imbuto) dovrebbe ritenersi del tutto lecita e regolare!
Ed infatti, purchè il colloquio sia contestuale:
- nessun canone stabilisce la distanza massima consentita tra confessore e confessando per effettuare la confessione:
- nessun canone vieta l'utilizzo di strumenti per far giungere la voce dell'uno all'orecchio dell'altro (dal megafono al telefono).
Tuttavia questa mia -un po' audace- interpretazione non sembra avere  il "placet" vaticano; lasciate perdere!


***
Per cui, se volete stare tranquilli, non date retta a me (anche visto che, tanto, nessun sacerdote vi confesserà mai per telefono o skype), ma date invece retta a Papa Francesco, il quale, recentemente, nella Messa di Santa Marta, considerando l'emergenza del COVID-19 ha spiegato come fare la Confessione in assenza  di sacerdoti, dicendo: 
"Io so che tanti di voi, per Pasqua andate a fare la confessione per ritrovarvi con Dio. Ma, tanti mi diranno oggi: "Ma, padre, dove posso trovare un sacerdote, un confessore, perché non si può uscire da casa? E io voglio fare la pace con il Signore, io voglio che Lui mi abbracci, che il mio papà mi abbracci... Come posso fare se non trovo sacerdoti?" Tu fai quello che dice il Catechismo. È molto chiaro: se tu non trovi un sacerdote per confessarti, parla con Dio, è tuo Padre, e digli la verità: "Signore ho combinato questo, questo, questo... Scusami", e chiedigli perdono con tutto il cuore, con l'Atto di Dolore e promettigli: "Dopo mi confesserò, ma perdonami adesso". E subito, tornerai alla grazia di Dio".
Per cui, in pratica, a mio parere:
- fate almeno tre telefonate a sacerdoti che conoscete, o trovati su "pretioline.it", ovvero al Vicariato, chiedendo se qualcuno è disposto a venirvi a confessare a casa (a distanza di sicurezza).
- se qualcuno viene, bene, altrimenti fate come dice il Papa, e confessandovi direttamente con Dio, otterrete lo stesso risultato.


3)
L'EUCARISTIA, IL VIATICO E L'ESTREMA UNZIONE.
Al riguardo non esprimo opinioni personali, perchè in proposito si è già espresso il direttore dell'Ufficio nazionale per la "Pastorale della Salute della Cei" don Massimo Angelelli, dichiarando pubblicamente:
a)
"In questo momento centinaia di preti sono negli ospedali a fianco dei malati e degli operatori sanitari, condividendo tutti i rischi e le fatiche della vita ospedaliera."
b)
"Dal nostro ufficio abbiamo sollecitato le parrocchie a organizzarsi affinché l'Eucaristia possa raggiungere anche le persone che vivono in condizione di isolamento domestico. Per quanto riguarda i malati, a determinate condizioni e con le dovute precauzioni, i sacerdoti continuano a visitarli portando loro l'Eucaristia e amministrando il viatico e l'unzione degli infermi".
Per cui, all'occorrenza, dovrebbe essere sufficiente telefonare in Parrocchia, ricordando al Parroco tali superiori direttive.


***
Un saluto a a tutti! :)
#4490

Ciao Freedom.
A quanto ne so io, le mascherine di protezione FFP1, FFP2 e FFP3 possono essere dotate di "valvole" o meno; sebbene quelle più evolute lo siano quasi sempre.
Al riguardo, a differenza di quanto molti credono (ma non ne sono sicuro neanche io al cento per cento):
a)
La presenza della valvola non ha alcun effetto sulla capacità filtrante del dispositivo.
b)
Essa, però, assicura un comfort maggiore in quanto permette all'aria calda di fuoriuscire dal dispositivo, e così riducendo l'umidità che si forma al suo interno; il che  evita la formazione di "condensa",  prevenendo l'appannamento del visore o degli occhiali e la facilità la respirazione.

***
Per tale motivo, tale tipo di maschera, se dotata di un buon filtro, è ottima per proteggere sè stessi dal virus, ma, se si è già contagiati, non protegge molto chi ci è intorno; ed infatti l'aria espirata dai nostri polmoni viene sparsa nell'ambiente circostante attraverso la valvola.

***
Credo che, a seconda del tipo di valvola, l'eiezione di goccioline di saliva e di muco sia comunque minore che nel caso di volto del tutto scoperto; però in ogni caso l'aria espirata dai nostri polmoni viene espula all'esterno.


***
Il che, però, in effetti avviene anche nel caso di maschere senza valvola, perchè è ovvio che l'aria che abbiamo respirato fuoriesce comunque attraverso la maschera o le fessure sui bordi; altrimenti finiremmo per riciclare nei nostri polmoni sempre la stessa aria, il che non è ovviamente possibile.


***
Per cui, in conclusione, confesso di non avere conoscenze tecniche sufficienti per poter emettere un giudizio circostanziato al riguardo.


***
Un saluto!




#4491
Ciao Ipazia

Bravissima!
Ed infatti, vanno usate:
- per quel minimo di protezione che danno a chi le indossa;
- ma, soprattutto, per non rischiare di contagiare gli altri.
Ed infatti nessuno di noi può essere certo di non essere un portatore asintomatico del virus.
Un saluto!
#4492

Ciao Anthony. :)
Sottoscrivo parola per parola tutto ciò che hai scritto.


***
Secondo me, molti hanno travisato il comunicato dell'OMS, la quale  non ha mai sconsigliato l'uso delle mascherine; ma è soltanto preoccupata che la loro eccessiva richiesta in ambito extrasanitario possa provocarne una carenza in ambito ospedaliero.
Ed  infatti il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus nel consueto briefing sul Covid-19, aveva detto: "Ci preoccupa che l'uso di massa di queste mascherine da parte delle persone possa aggravare la carenza di questi strumenti in ambito ospedaliero".


***
Ma allora si dessero da fare per produrne a sufficienza per tutti; perchè, una volta che tutti le usassero, gli ospedali si svuoterebbero di contagiati. Come in Cina!


***
Credo anche io, come te, che sarebbe stato bene imporre la copertura del volto in tutta Italia, negli spazi pubblici, con la mascherina o con qualsiasi altra cosa idonea; come credo anche io che anche da parte di coloro che appaiono in televisione sarebbe un bene usare dei supporti proprio per dare un effetto dimostrativo al pubblico.


***
Ma la cosa più importante è sancire l'obbligo di mascherina per legge, con relative adeguate sanzioni per i trasgressori.


***
Però, poichè purtroppo le carceri sono stracolme (il che costituisce un ulteriore rischio per i COVID 19), suggerisco che i trasgressori vengano rinchiusi, con sufficienti provviste, nel loro domicilio per almeno per un mese, tramite applicazione di un lucchetto blindato sulla porta di ingresso; potranno essere liberati solo decorso il mese, o salvo richiesta di soccorso telefonica per giustificati motivi.

A maggior ragione, ovviamente, tale sanzione, o meglio, "preacauzione", andrebbe applicata nei confronti di coloro che (per ora) escono dalla loro abitazione senza giustificato motivo.


***
Ovviamente -beninteso- sto scherzando, però, comunque, tutti costoro andrebbero puniti MOLTO severamente; o, quantomeno, dovrebbero essere messi in condizione di non mettere più a repentaglio la salute del prossimo!


Un saluto! :)

#4493

Il virus del Covid19 mi fa paura, ma anche quello dell'imbecillità non scherza mica: dilaga pure lui, e non accenna a placarsi!
In particolare mi riferisco alla sciocca polemica circa l'obbligo di copertura del volto con mascherine, sciarpe, foulard (e magari niquab e burqa); si tratta di una così stupida contrapposizione di "presunte" contrastanti teorie, da lasciarmi davvero esterrefatto!


***
Ed infatti:
1)
E' ovvio che il cosidetto "distanziamento sociale" è infinitamente più "sicuro" dell'uso di una mascherina per limitare il contagio (passivo e soprattutto attivo); ed infatti, è scientificamente dimostrato che nessun virus riesce a passare attraverso le pareti, per cui è pressochè impossibile essere contagiati dal proprio vicino, se ognuno se ne sta a casa sua.
2)
Dovrebbe essere parimenti ovvio, che, se io ed il mio vicino ci incontriamo per le scale andando a fare la spesa, e lui tossisce o starnuta, anche ad una certa distanza:
- se è contagiato e privo di qualsiasi copertura su naso e bocca, è probabile che mi possa contagiare;
- se, invece,  ha una copertura su naso e bocca (sopratutto se  nebulizzata con antisettico), è molto più difficile che possa farlo, perchè il virus trova un "freno" in "fase eiettiva".
- se, poi, io pure ho il volto coperto, il contagio è ancora più difficile, perchè, quei pochi virus che riescono a giungere alla mia copertura protettiva (sopratutto se anch'essa nebulizzata con antisettico), avranno qualche difficoltà in più a superarla.
Direi che sia un fatto "fisico", più che "medico"!
Il che non toglie, ovviamente, che il rischio di contagio possa esserci egualmente (a seconda di varie circostanze su cui qui sorvolo); dico solo che la probabilità che esso possa verificarsi è consistentemente ridotta.


***
La polemica sulla "copertura del volto", quindi, la trovo sciocca come quella sull'uso del salvagente, il quale:
- è ovviamente inutile se si fa un bagno nella vasca di casa propria; ;)
- magari può essere un po' più utile in caso di naufragio in alto mare. ;)


***
Per cui, sebbene io sia tutt'altro che delle sue idee politiche, concordo in pieno con l'ordinanza di Fontana, che ha reso obbligatoria la copertura del volto in pubblico; anzi, a mio parere, sbagliavano i suoi ridicolizzatori "antiallarmisti" , a criticarlo quando si presentò in TV con la mascherina, ridicolizzando così il segnale di allarme che lui, saggiamente, intendeva dare!


***
A mio parere, quindi, l'obbligo dell'uso della mascherina (quando sarà disponibile per tutti) o dell'uso di una copertura alternativa del volto (nel frattempo), dovrebbe essere estesa, per legge, a tutta l'Italia; ovviamente, a cominciare dagli ospedali, dai luoghi di lavoro, dalle farmacie, dai supermercati e di tutti i luoghi di "inevitabile" incontro pubblico.


***
A mio avviso, infatti, fermo restando che il "lock down", nella sua "radicalità", per me è sicuramente l'attuale miglior forma di ostacolo per la diffusione del COVID19, tuttavia, in previsione di un suo futuro progressivo e graduale "allentamento", necessario per la ripresa della produzione economica, io auspico:
- in primo luogo il mantenimento il più a lungo possibile delle misure di "distanziamento sociale" (telelavoro ecc.);
- in secondo luogo, l'uso obbligatorio della protezione del volto, laddove il "distanziamento sociale" non sia materialmente possibile.


***
Ritengo inutile soffermarmi su altre ovvie considerazioni, riguardanti:
- l'igiene personale (soprattutto il lavaggio mani e volto);
- l'igienizzazione delle mascherine e delle loro alternative, nonchè di scarpe e indumenti.
- ecc.ecc.
"Ca va sans dire" ;)


***
Un saluto e buona salute a tutti!
#4494

Ciao Anthony.
Non c'è dubbio alcuno che l'intervento umano possa modificare, in un senso o nell'altro, il placido andamento logaritmico; ed infatti, se da domani si proclamasse il "tana libera tutti", è ovvio che il tasso di contagio schizzerebbe subito di nuovo alle stelle, in barba a qualsiasi logaritmo.
Tale tipo di processo, invero, funziona solo (sempre entro certi limiti ed "orientativamente"), se le condizioni di "trattamento" e di "contrasto" del contagio non mutano, restando abbastanza simili le altre; in tal caso, in effetti, quasi sempre ci si azzecca!


***
Come anche nel caso della previsione logaritmica di Kenneth Chang sul New York Times del 21/3/2020, che, dopo una settimana, si è avverata in pieno.
https://www.today.it/attualita/coronavirus-contagi-aumento-scala-logaritmica.html


***
Sia ben chiaro, però, che, ovviamente, la "sfera di cristallo" non ce l'ha nessuno!
In effetti, solo dal momento in cui dovessimo morire tutti, la previsione circa l'ulteriore incremento del contagio sarebbe facile e sicura, senza ricorrere a nesun logaritmo: ZERO%!


Un saluto!
#4495

*COVID19 IN RIBASSO*
Conformemente alle mie previsioni di qualche giorno fa, almeno a ieri, i valori del COVID 19 sono in netto ribasso; basta confrontare il seguente grafico con il precedente.

Speriamo che continui così!

#4496
Secondo me, i primi con cui prendersela sono i Cinesi, in quanto:
a)
Dovrebbero stare più attenti ad evitare l'insorgenza di epidemie nel loro Paese (la prima che mi beccai da loro, fu l'"Asiatica", nel 1957); magari, avendo un po' più di attenzione alle norme igieniche.
b)
Una volta che, comunque, si verifichi colpevolmente l'insorgenza di epidemie nel loro Paese, dovrebbero avere almeno l'accortezza e la decenza di avvisare subito le altre Nazioni, e non fare melina.

***
Il nostro governo, in fondo, pur avendo reagito tardi e male in senso assoluto, tuttavia, in senso relativo, ha reagito molto prima e molto meglio degli altri Paesi d'Europa e del Mondo; questo è innegabile, come anche pubblicamente dichiarato dall'OMS.
Come diceva Einstein: "A questo mondo tutto è relativo, ragazzi!"
#4497

Premesso che le previsioni circa l'andamento dei contagi da coronavirus, in generale, non possono che essere molto approssimative, ed ancora più approssimative se fatte dal sottoscritto, tuttavia voglio egualmente cimentarmi in due tentativi; i quali, ovviamente, lasciano il tempo che trovano, e sui quali vi invito caldamente a non fare troppo affidamento.


PREVISIONE "LOGARITMICA"
L'aumento dei casi di contagio in Italia su scala semplice fa veramente paura, ma non ha alcuna utilità ai fini previsionali.
.
L'aumento dei casi di contagio in Italia su scala logaritmica, invece, in quanto considera, sull'asse verticale Y (ordinate), una progressione non costante ma esponenziale, dovrebbe cogliere meglio le tendenze di medio-lungo periodo.

Ciò premesso, ho provato ad ipotizzare geometricamente l'evoluzione di tale secondo grafico, in quanto, a parte la piccola oscillazione che potete notare sulle ascisse il 12 Marzo, a me sembra avere un andamento abbastanza regolare; e questo è il risultato.

Ovviamente, a prescindere da miei possibili errori, e dalla inevitabile grossolana semplificazione della "figura", tale tipo di di previsione non tiene conto:
- nè delle modalità più o meno corrette ed omogenee con le quali vengono rilevati i dati dei contagi;
- nè dei fattori imprevisti, imponderabili, ed a volte inspiegabili, di certe variabili (come quella, piccola, che ha dato luogo all'oscillazione del 12 marzo).
Per cui prendetela con il massimo beneficio d'inventario.

PREVISIONE "TECNICA"
L'"analisi tecnica", propriamente detta, si prefigge di analizzare, comprendere, e possibilmente prevedere attraverso l'analisi del grafico, l'andamento dei prezzi di mercato (soprattutto quelli di borsa); come quello sotto, relativo alla borsa di Milano di qualche mese fa, realizzato in "candlestick" (candele giapponesi).

Come si vede, dopo un netto trend ascendente, il mercato manifestò segni di incertezza; i quali, di solito, ma non sempre, sono prodromici di una inversione di tendenza.
Inutile dire che l'analisi tecnica (ammesso che sia valida in se stessa) col coronavirus non c'entra assolutamente niente; ed infatti non mi risulta che nessuno abbia mai avuto la "temerarietà" di provare ad utilizzarla a tal fine.
Tuttavia, poichè l'analisi "tecnica", a differenza di quella "fondamentale" , prescinde dalla realtà sottostante, che si limita meramente a "descrivere", ho pensato che non sarebbe stato del tutto insensato un "cautissimo" confronto; magari, anche tra il grafico di sopra, e quello di sotto, che, a fianco della scala cumulativa a sinistra, a destra espone un grafico giornaliero che evidenzia le oscillazioni di incrementi e decrementi.

Anche in questo caso, tale tipo di analisi non tiene conto:
- nè delle modalità più o meno corrette ed omogenee con le quali vengono rilevati i dati dei contagi;
- nè dei fattori imprevisti, imponderabili, ed a volte inspiegabili, di certe variabili.
Inoltre, nel caso di specie, almeno a quanto appare al mio occhio poco esperto, non appaiono ancora evidenti "supporti" e "resistenze", se non in modo ancora molto "timido"; nè le classiche particolari figure che preavvisano di un cambio di tendenza ("Testa e Spalle", "Doppio Massimo" e "Doppio Minimo", "Triplo Massimo" e "Triplo Minimo" ecc.).
Però, almeno a naso, l'attuale orizzontalità delle oscillazioni rispetto alla precedente verticalità in ascesa, secondo me dovrebbe costituire un buon segno.
Però, non contateci troppo!


Un saluto e, soprattutto, buona salute a tutti! ;)
#4498
Citazione di: InVerno il 18 Marzo 2020, 20:32:07 PM
Ho trovato questo articolo che mi ha aiutato a capire un pò la questione numerica. lo linko in Italiano ma non so quanto sia fedele la traduzione.
https://medium.com/tomas-pueyo/coronavirus-perch%C3%A9-agire-ora-bd6c02ee0785


Grazie per il LINK, che è "estremamente" interessante; sebbene, purtroppo, molto "preoccupante" :(
#4499
Citazione di: Sariputra il 18 Marzo 2020, 19:00:33 PM

Secondo me è una Caporetto per la Sanità italiana. Solo oggi abbiamo quasi 500 morti ! Nel bergamasco non si riesce a star dietro nemmeno alle cremazioni dei cadaveri.


PADOVA - Respiratori per animali riconvertiti per gli esseri umani. Per fare fronte all'emergenza coronavirus e alle difficoltà di approvvigionamento di nuovi macchinari, in Veneto si censiscono anche i respiratori per animali, per valutare se almeno una parte possa essere usati per gli esserei umani. In una lettera inviata ieri dal direttore del Servizio veterinario di igiene urbana dalla Aulss 6 Euganea, Aldo Costa, al presidente dell'Ordine dei medici veterinari della Provincia di Padova, Lamberto Barzon, (con un oggetto molto chiaro «emergenza coronavirus - censimento dei respiratori utilizzati nelle strutture veterinarie del territorio provinciale») si sottolinea infatti che «vista l'emergenza coronavirus la Regione Veneto prevede il censimento urgente dei respiratori utilizzati nelle strutture veterinarie per verificarne il possibile utilizzo in ambito umano».

«Pur consapevoli delle difficoltà professionali che tale richiesta potrebbe comportare ai colleghi, giustificata dal grave momento storico attraversato dal nostro Paese, chiediamo cortesemente la vostra collaborazione per comunicare quanto sopra», prosegue la lettera, fornendo infine l'indirizzo di posta elettronica dove informare su «numero di respiratori utilizzati, modello/i, nominativo del direttore sanitario/responsabile della struttura veterinaria e indirizzo della struttura dove è posto il respiratore».


Abbiamo una media di 5 infermieri per 1.000 abitanti, contro una media di 8 e passa della Germania ...
Temo che, alla fine della buriana, si avrà un bilancio pesantissimo per l'Italia. Probabilmente il peggior stato al mondo ,per numero di decessi, in percentuale alla popolazione...


Comunque, giusto per tirar su il morale...Una mia amica mi ha telefonato qualche ora fa , dicendomi che non bisogna credere a tutto quello che ci dicono dal Ministero della Sanità. Infatti  hanno spiegato che è sufficiente uscire con mascherina e guanti, per andare a fare la spesa. E così ha fatto pure lei...ma poi si è accorta che gli altri avevano anche i vestiti!... :(


Bella la battuta! :D
Comunque ricordati che, dopo Caporetto, c'è stato il Piave!
#4500

Vedo che spesso viene confusa la "letalità" di una malattia, con la sua  "mortalità" (con riferimento al relativo tasso percentuale), il che costituisce un errore.
Ed infatti:


1) LETALITA'
Tecnicamente, con il termine "letalità" ci si riferisce al numero di morti sul numero di malati di una certa malattia entro un tempo specificato; è una misura della gravità di una malattia che si usa in particolar modo per le malattie infettive acute.

2) MORTALITA'
La mortalità, invece, è costituita dal rapporto del numero di morti per una determinata malattia sul totale della popolazione media presente nello stesso periodo di osservazione.
Per cui esistono malattie che, pur avendo una letalità altissima hanno una mortalità insignificante, in quanto poco frequenti nella popolazione totale; e, quindi, per ora, in Italia (e nel mondo) il COVID-19 costituisce un fenomeno di discreta letalità, ma, almeno attualmente, di mortalità minima.


***
Ciò premesso, di primo acchito, in base ai dati ufficiali sul contagio, alla data del 18 marzo 2020, il "tasso di letalità" del COVID19 sembrerebbe essere cresciuto a più del 10%; ma, a ben vedere, non è esattamente così.
[/URL]


Però il rapporto di cui sopra viene effettuato tra dati non omogenei, in quanto:
a)
Il numero dei "soggetti attualmente positivi", in effetti, a voler essere precisi, è quello dei "soggetti risultati positivi al test del tampone", ma, di sicuro, non di tutti i "soggetti positivi" che, in realtà, sono in circolazione (o, si spera, in casa); il cui numero è ignoto, perchè solo una minima parte dei 60 milioni di italiani è stato sottoposto a tampone.
b)
Diversamente, il numero dei morti di coronavirus è un dato abbastanza certo, perchè contare i cadaveri, purtroppo, è molto semplice; sempre considerando, ovviamente, lo scarto dovuto a diagnosi errate ed alla concomitanza con altre pregresse patologie.


***
Ciò premesso, sempre che anche lui sia nel vero, secondo il noto virologo Pregliasco: "Molte persone, in Italia e nel mondo, hanno contratto il Covid19 senza neppure rendersene conto; e probabilmente questa è stata la causa della diffusione dell'epidemia".
E poi aggiunge: "Generalmente nelle epidemie i contagi registrati vanno moltiplicati anche fino a dieci volte".
Senza voler esagerare tanto, ipotizzando che i contagi totali, cioè comprensivi sia di quelli registrati che non, siano circa quattro volte i primi, avremmo che l'effettivo tasso di letalità dovrebbe aggirarsi sul 3%, e non oltre il 10%.

Ovviamente, questo è un tasso di letalità meramente "presunto", sebbene ci sarebbe  una logica in esso.


***
Ed infatti, almeno secondo me:
a)
L'elevato tasso di letalità di più del 10% dei contagi rilevati, si spiega con il fatto che la maggior parte delle infezioni viene rilevata ufficialmente solo quando il soggetto sta abbastanza male da recarsi in ospedale; e, quindi, è più probabile che sia a rischio di morte.
b)
Il minore tasso di letalità effettivo, comprensivo dei contagi non rilevati, si spiega invece con il fatto che la maggior parte di essi:
- o sono del tutto asintomatici, per cui il portatore neanche se ne accorge;
- oppure se ne accorge, ma sono talmente lievi che il portatore si cura in casa senza neanche recarsi in ospedale per farsi rilevare.


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Ma, ovviamente, siamo sempre nell'ambito di mere "ipotesi di lavoro".


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