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Messaggi - tersite

#46
Tematiche Filosofiche / Re:L'Io e l'Altro
08 Aprile 2019, 22:04:10 PM
Citazione di: 0xdeadbeef il 08 Aprile 2019, 19:50:38 PM
Oggi non si fa quasi più "scienza": si fa "scientismo", che della scienza è il decadimento e
la strumentalizzazione.
O per meglio dire: la scienza autenticamente intesa (che non presenta finalità o verità
epistemiche, come concordavamo con Ipazia) è rimasta marginale, e riguarda campi di applicazione ove
non sono presenti interessi utilitaristici immediati.
Ora, il perchè si sia avviata questa dinamica è un qualcosa che a parer mio riguarda molto da
vicino gli argomenti che abbiamo toccato in questa discussione.
"Dio è morto" diceva Nietzsche: ovviamente intendendo con ciò qualcosa che va ben oltre il
Dio della tradizione religiosa. Con Dio muore infatti il valore etico/morale tradizionalmente
inteso (cioè assolutamente inteso). E muore, appunto, il "finalismo" e la "verità epistemica",
di cui abbiamo detto che non riguardano la scienza autenticamente intesa.
Quello che io vedo (e magari ci vedo anche male...) è però una "resurrezione". Certo non del
Dio della tradizione religiosa, ma di tutti quegli attributi e quelle aggettivazioni che
Nietzsche gli riferiva, come appunto la finalità "ultima" e la verità epistemicamente intesa
(cioè assolutamente, incontrovertibilmente intesa).
Usiamo allora i ben più congrui termini di Severino (visto anche che il termine "Dio" suscita violente
reazioni allergiche...): "l'Inflessibile si è ricostituito", e lo ha fatto sotto le spoglie
di una scienza travisata ed appunto decaduta nello "scientismo", che altro non è se non la
riproposizione del "finalismo" (non vedete, ad esempio, come l'economia si sia trasformata, da
mero mezzo qual'era, in mezzo E scopo?) e della verità epistemicamente intesa.
E allora ha ragione l'amico Paul, quando parla di un uomo che ha invocato, persino, la morte
di Dio e l'avvento di una scienza fisica e sperimentale ritenuta capace di soddisfare tutti i
problemi e i bisogni dell'uomo come "liberazione" dall'oscurantismo passato e come presagio di
un avvenire radioso.
Ma questa invocazione non aveva fatto i conti con l'attore principale: l'uomo...
La cui "tecnica", come rimedio contro l'angoscia suscitata dal divenire delle cose, ieri
edificava la "metafisica" come fondamento della finalità e della verità epistemica ed oggi
una "scienza" in cui ne ha riproposto le medesime caratteristiche.
Per cui spariscono i "campi"; i contesti interpretativi all'interno dei quali, soltanto, è possibile parlare di
"oggettività"; i fenomeni diventano essenze e il "relativismo" un concetto buono per diatribe sulla
teologia.
E' proprio vero che: "morto un Dio se ne fa un altro"...
saluti

Pensavo lo scientismo fosse una cosa passata, chi se li ricorda più comte e s.simon.
Poi abbiamo la scienza epistemicamente intesa che chissà cosa vuole dire, anzi se qualcuno me lo spiegasse gliene sarei veramente grato.
Scienza epistemicamente intesa....insisto....cosa significa ?

Per quanto riguarda nietcetc..datosi che ho seri dubbi che chi ne scrive ( e non mi riferisco solo a te ovviamente) ne conosca il pensiero facciamo così:
parlerò di niecetc, solo con chi  dimostrerà di averlo capito senza pronunciare enormi bestialità come quelle che ho letto ultimamente.
Ho un breve test che consente in poche frasi di evidenziare il grado di comprensione del nostro..come al solito chiunque è invitato..
In caso contrario trarrò la conseguenza (è retorica, lo so già da adesso) che chi di nieetc straparla in questi termini  ne abbia capito un benemerito zero.
#47
Citazione di: Sariputra il 08 Aprile 2019, 16:46:43 PM
Temo che, se si andrà avanti con questo stile di vita ( e tutto lascia intendere che sarà così, anzi che il consumismo si intensificherà ulteriormente...e che riguarderà fette sempre più grandi di popolazione del pianeta) si andrà incontro a quello che Carolyn Baker ha chiamato "il collasso della civiltà" ( o 'discioglimento dell'Impero').

Non la conosco ( e grazie per il nome) ma mi sa che c'ha proprio ragione.
Come definizione,"collasso della civiltà" ( per la mia testa ) è opinabile assai, "discioglimento dell' impero" è quasi giusta (per la mia testa ) e quindi "collasso dell'impero" è il concetto che secondo me focalizza maggiormente quello cui potremmo andare incontro con un alto grado di probabilità.
Partendo da quel concetto, bisognerebbe spingersi a prevedere (esercizio di pensiero..)  cosa l'impero trascinerà con se perchè sarà questo che influenzerà la vita delle persone che verranno.
Potrebbe portarsi via l'inquinamento ( o ridurlo di molto ) e\o potrebbe portarsi via tante di quelle che ora noi chiamiamo diritti\libertà.
Potrebbe cambiare i modelli di sviluppo urbani ( evidentemente insostenibili come son vissuti ora) e perfezionarli o stravolgerli.
I crolli degli imperi poi implicano  movimenti di popolazioni, stravolgimenti economici ( e grazie tante, cambia la maniera in cui si producono le "cose"....), religioni e paradigmi che mutano nella loro natura o cambiano\slittano il campo in cui vengono applicati, tutte queste cose qua insomma.
Si potrebbe anche dire che il "crollo" è il destino che spetta ad ogni "impero", ma viverci dentro, anzi solamente scorgerne da lontano le avvisaglie, è oggettivamente un gran brutto casino; a nostra consolazione va il fatto che il "crollo dell'impero" l'abbiamo inflitto a tante e tante e tante e tante e tante e tante di quelle civiltà che se capita anche alla nostra che dire...pazienza, ce ne faremo una ragione.
#48
Tematiche Filosofiche / Re:L'Io e l'Altro
08 Aprile 2019, 13:19:14 PM
-------> La volontà di potenza è diventata delirio di onnipotenza

Parlando di filosofia, tanto per cambiare, spero tanto tu non intenda la "volontà di potenza" di nietetc.. perché in tal caso occorrerebbe una seria rilettura dell' argomento.
-Volontà di potenza che diventa delirio di onnipotenza- siamo a livelli di propaganda pura e semplice.
Quello che intendeva nietetc.. con "volontà di potenza" non avrebbe in nessunissimo modo potuto diventare delirio di onnipotenza.
Sin che rimaniamo allo sfogo personale va tutto bene e siamo tutti d'accordo, ma nieetc..lasciamolo in pace.
#49
Citazione di: Sariputra il 08 Aprile 2019, 12:05:00 PM

Se però, quelli che desiderano avere sempre di più, lo fanno consumando le risorse anche delle generazioni future e distruggendo l'ecosistema (se magnano tutto, in poche parole...anche per i loro figli e nipoti) io ritengo invece sia legittimo impedire loro di provarci. :)


ritieni invece sia legittimo impedire loro di provarci :-)

Che a prima vista sembrerebbe sacrosanto, mentre invece nasconde un infidissimo (per noi) tranello.
E' legittimo impedirlo quando si tratta di limitare i nostri consumi, ma diventerebbe oppressivo quando applicato a quella miliardata di persone che vogliono migliorare le loro condizioni acquistandosi un frigorifero (che significa allacciamenti elettrici e produzione di energia) e cose del genere, che potremo definire meno che scontate dal nostro punto di vista.
India e cina ( di africa manco parlo ) hanno una enorme fetta di popolazione che non ha accesso all'elettricità.
In india son barboni (semplificando un pochino....)in cina sono oppressi ( per precisa e determinata scelta politica statale di compressione dei consumi interni)  e quindi la sfanghiamo ancora mediocremente;
ma quando incominceranno a "pretendere" pure loro un minimo di civiltà elettrificata come tenteremo di convincerli a rimanere come sono perché se si elettrificano (e questa elettricità deve ben essere prodotta, non è che arriva biglino con l'arca) non ne rimane abbastanza per noi ?
Come pensate verrà risolta questa faccenda tra un paio di decenni ?  :D
#50
Tematiche Filosofiche / Re:L'Io e l'Altro
07 Aprile 2019, 19:33:15 PM
[quote author=0xdeadbeef link=topic=1500.msg31810#msg31810

Bah, in onore alla "prassi" si cerchi, ad esempio, di andare a dire ai santoni dell'economia che
i loro enunciati sono in realtà dei processi retorici, delle opere di convinzione e che, essendo
fondati sulla condivisibilità, sono in realtà degli enunciati politici e vediamo quante risposte
stizzite, scandalizzate e quante rivendicazioni di "scientificità" (naturalmente epistemicamente
intesa) suscitiamo...
[/quote]

Nessunissima; avrebbe solo sostegno pieno e totale da parte mia, incondizionatamente.
Se invece tu avessi scritto di andare a dire qualcosa ai santoni della fisica allora----> sghignazzo
#51
Tematiche Filosofiche / Re:L'Io e l'Altro
07 Aprile 2019, 16:17:05 PM
--------> Eccellente osservazione (tua o di Letizia Coccia?)
Cambierebbe qualcosa ?

--------> Nel corso di questa discussione ho spesso citato un aforisma di G.Gentile
Ma si sta parlando del gentile giustiziato nel 44 ? Perché sarà la terza volta che lo citi e vorrei essere sicuro intendere la stessa persona che intendi tu.

-------->  "l'oggetto, in quanto pensato, non può essere una realtà
               indipendente dal soggetto che la pensa"

ebbene ? tipica fumisteria idealistica, cosa c'è di così profondo da sviscerare se non altre parole riferentesi a fumisticherie ?

p.s.: chissà cosa ne pensa ora g.gentile del suo aforisma
#52
Tematiche Filosofiche / Re:L'Io e l'Altro
07 Aprile 2019, 13:52:35 PM
Categorie--Primi approcci  in mezzo ai cocci.

Le categorie kantiane sono un apriori se le consideriamo "ontologicamente" rispetto all'individuo, ma diventano un aposteriori se considerate "filogeneticamente" rispetto alla specie cui l'individuo appartiene.

Vorrei conoscere le vostre obiezioni a questa affermazione.

P.s.: anche quella di giove e minerva  ;D
#53
Tematiche Filosofiche / Re:L'Io e l'Altro
07 Aprile 2019, 12:23:39 PM
Citazione di: paul11 il 06 Aprile 2019, 23:58:11 PM.
Ha più ragione Heidegger o Levinas quando discutono dell'Eseere, dell'esistenza e di argomenti importanti ad esempio del rapporto con l'etica?

Nessuno dei due ovviamente.
Altrettanto ovviamente questo è per te (che sempre ovviamente significa anche me) totalmente irrilevante.
Chi dei due o degli altri mille abbia ragione nulla attiene a quello che sei, che eri e che diventerai.
Prendi di heidegger quel che ti serve e ti  "piace" e da levinas pure che tutti e due come ovviamente gli altri mille han scritto un sacco di cose davvero carine.
L'etica non è un problema di marx o di socrate, da risolvere leggendo o imparando, è un tuo\mio problema che risolviamo ogni giorno.
#54
Tematiche Filosofiche / Re:L'Io e l'Altro
07 Aprile 2019, 12:06:41 PM
Citazione di: paul11 il 06 Aprile 2019, 23:58:11 PM
Solo un parametro eterno e non in divenire , può orientare il senso di un'esistenza, questo è il punto.

:)

Ma scusa, orientare il senso di una esistenza è una questione psicologica e non "filosofica", ma lasciando pure perdere questa questione che filosofia e psicologia,secondo me, hanno intrecci indicibili ed inscrivibili (inscrivibili sopratutto),
l'unico parametro "eterno" che un "soggetto osservante" possa riferire è nascita-morte, e non mi sembra sia una grande scoperta.

E poi un parametro eterno per misurare un esistenza (ovviamente umana, perché penso di umani si stia parlando...ignorando il resto) non ti sembra un poco gravoso per quella povera esistenza che magari dura trentanniventiquarantocento che siano?

E questo parametro eterno viene assunto per votazione referendum imposizione o che altro..

In pratica, prova a renderti conto ( in senso tecnico, come premesse logiche che poni, "renditi conto" in quel senso) di tutte le domande a cui "devi" dar risposta se vuoi "tenere" razionalmente quel "punto" e la spaventosa quantità di domande che pone dovrebbe segnalarti come minimo la sua dubbia utilità come parametro.
#55
Tematiche Filosofiche / Re:L'Io e l'Altro
06 Aprile 2019, 12:29:11 PM
[quote author=green demetr date=1554506787
A Tel Aviv il dibattito UNIVERSITARIO è già da tempo e ampiamente iniziato.

Nella mia testa questo significa che il dipartimento che distribuisce alle università parte dei fondi statali gode di indiscussa buona salute ed in conseguenza di questo han trovato finalmente dove infilare i fondamentalisti rabbini e levarseli un poco di torno.
Oppure che il dipartimento che distribuisce alle università parte dei fondi statali è stato "influenzato" dai fondamentalisti rabbini per diffondere la loro ideologia.
Che sia oggetto di dibattito universitario a tel aviv è una notizia significante per i rabbini, non certo per il mondo intero.
Scendendo poi a noi,  questa inclinazione  per un sapere alternativo all'istituzionalizzazione del sapere unito alla  compiaciutezza per l'accettazione universitaria, intona un accordo leggermente stonato.
Sicuramente ci sarà qualche rabbino, ventesimo discendente di una dinastia in cui il sapere si tramanda oralmente, che sghignazzerà (anzi no, allargherà lievemente gli avambracci chinando un poco la testa, a me appartiene lo sghignazzo, non a lui) di questa cosa.

P.s.: non ho premesso alcuna considerazione di quanto neutro e "pulito" sia l'uso che io faccia di parole come "ebreo", "rabbino" e simili, per non rischiare di essere offensivo nei tuoi confronti.
Lo devo però sottolineare ad uso dei soliti ignoti, e perché sì, ma ti prego di credermi che non riguarda te.
#56
Tematiche Filosofiche / Re:L'Io e l'Altro
06 Aprile 2019, 11:45:53 AM
Ciao tersite non ho ancora letto le tue argomentazioni ma tanto per conoscersi così, a pelle, ho deciso che sei un bot a risposta automatica.
Sempre senza aver letto le tue argomentazioni ( cosa che in effetti apprezzo dato che interessano poco anche a me) sei stato assegnato alle questioni analitiche americane (nel caso mi interessassero...) di cui mi occuperò a breve sbrigandole con la consueta competenza.
#57
Tematiche Filosofiche / Re:L'Io e l'Altro
06 Aprile 2019, 01:09:48 AM
da qui in poi ci si divertirà davvero.
Arrivano le intuizioni e riapre il teatrino dada\numerologico\illuminato...avanti c'e' posto...
#58
Tematiche Filosofiche / Re:L'Io e l'Altro
05 Aprile 2019, 19:31:28 PM
Citazione di: davintro il 05 Aprile 2019, 16:45:58 PM
Fissare un sistema di conoscenze riguardante i principi apriori della realtà non vuol dire negare il mistero dell'alterità della realtà nel suo complesso rispetto alle nostre pretese conoscitive, ma stabilire un livello di conoscenze fondamentali e trascendentali che tutte le altre scienze riguardanti gli altri livelli sono chiamate, anche implicitamente, a rispettare e applicare, anche se poi nel loro lavoro di ricerca estendono il materiale della conoscenza ben al di là di quel livello: in sintesi, il fatto che una casa non coincida con le fondamenta (parzialità delle fondamenta), non vuol dire negare la solidità di queste ultime (solidità e non relatività della capacità delle fondamenta di sostenere il peso del resto della struttura)

Esattamente l'impostazione adottata da J.S.Gould per fondare  "La struttura della teoria dell'evoluzione" il suo lavoro di una vita intera.
La potrebbero mettere come riassunto a cinquanta pagine di introduzione.
Sei in buona compagnia.
#59
Citazione di: InVerno il 05 Aprile 2019, 12:25:00 PM
L'amore del Dio veterotestamentario è un amore tribale, altro che "manipolazioni popolari", sangue, asini, donne vergini sono la moneta da pagare per tale amore.. il tipico panorama agropastorale mediorientale.. Purtuttavia, non penso come dice Biglino che la teologia abbia lavorato "a vuoto".Testi valoriali o sapienziali non hanno necessità di essere storici, per questo non si capisce cosa dice Biglino, non sono stati scritti con intenti storici (sicuramente meno di Erodoto, che pur di balle ne ha raccontate) e perciò è inutile cercarci la storia degli astronauti, ma al massimo quelle trasfigurazione di valore che fondano la società cristiana.

tipico panorama agropastorale;   si e diciamo pure più pasto che agro.

Non si capisce cosa dice biglino perché, per come la pensiamo io e te, è che "the book" non sia stato scritto con intenti storici ( o almeno gran parte ) mentre lui la pensa esattamente il contrario.

In tutta franchezza però non saprei render conto dell' affermazione che gran parte dei libri raccolti nella bibbia non siano stati scritti con intenti storici.
Anzi, non saprei da che parte cominciare a giustificarla e dovessi essere sincero non potrei altro che chiamarla un impressione,  qualcosa si deve pur dire, ma sicuramente,  tra le tante cose che ignoro, questa sta davvero in fondo alla lista di quelle che vorrei chiarire.

La questione vera è che, siano stati scritti con intenti storici o che altro, noi così ce li ritroviamo, e così come ci li ritroviamo (NT escluso, che lì siamo in altri territori, che stanno al VT come la coffa sta alla sentina) parlano per loro stessi....fa un pò te  ;D

---> trasfigurazione di valore che fondano la società cristiana
io la chiamo società cattolica, non posso e non riesco a chiamarla cristiana.
Le trasfigurazioni sono il mio terreno di pascolo, come le onde per una medusa (fossi un idealista avrei detto delfino..) e quelle che fondano la società cattolica ormai vagano sperdute assieme alle nostre che non l'abbiamo mai voluta.
Non vaghiamo più nel deserto in cerca di un segnale di dio ma dovremmo seriamente riflettere sulla metafora del formicaio.
Un afide allevato a zuccheri una volta uscito dal suo eden ( in cui veniva nutrito et accudito) ed una volta riuscito ad ingannare le formiche circostanti (che son milioni e sempre aumenteranno) e quindi diventare come loro, sempre in un formicaio resterà, e da quello non si esce.
Riflettere sulla  metafora del formicaio dovrebbe essere un esercizio spirituale laico, come quello che fanno i gesuiti immaginandosi morti, e se lo fanno loro, state pur certissimi che serve davvero e questo fuori ironia.

#60
Tematiche Filosofiche / Re:L'Io e l'Altro
05 Aprile 2019, 14:18:07 PM
Citazione di: paul11 il 05 Aprile 2019, 10:18:22 AM

bah, mi aspetto che arrivi uno scientista riduzionista che neghi la mente e la coscienza in quanto indimostrabili... e fra l'altro contraddicendosi.



ora, anche questo potrebbe essere fatto, ma diventerebbe noiosissimo farlo e di poca utilità.  
Siccome  io, tu e tutti quanti, sappiamo benissimo essere indimostrabili mente e coscienza;
siccome io, tu e tutti quanti, sappiamo benissimo che mente e coscienza sono "enti" di cui avvertiamo in ogni minuto l' esistenza e sono "davvero" gli unici enti con cui abbiamo a che fare,  di cui ci importa veramente, qualunque scientista (di cui non riesco a farmi un immagine se non quella del farmacista del paese in opposizione al curato) che volesse dimostrare l'inesistenza di mente e coscienza si ritroverebbe in una condizione (speriamo temporanea) di palese imbecillità.
Che poi la riconosca o no  diventa un suo problema e di chi sente la necessità interiore di combattere la stupidità.
Io apprezzo davvero la tua maniera di porti nei confronti della filosofia perché (sempre a mio giudizio) denota sincerità di intenti e di propositi.
La signorina in questione però non può darti nulla di quello che cerchi : risposte sicure, fondamenta incrollabili ed una guida (intendi la parola "guida" nel senso che gli dai tu, quello positivo, che in questo caso è quello giusto,quello senza le mie sofisticherie) che ti dica quel che succede quando intorno grandinano pietre (piove merda era più calzante e meno ieratico ma magari non si può...) perché non può.
Lei arriva o troppo tardi o troppo presto perché la mondanità del divenire la disgusta.
Quello che cerchi non esiste e rischi di trovarlo in quelle signorine che non sono la filosofia ma si vestono come lei.  
Rassegnati a non aver alcun fondamento che non sia la tua mente la tua sensibilità.
Tutto quel che rimane fuori non conta.  
La poesiola non era per sghignazzare, ma per indicare altre strade e livelli di comprensione; c'e' la filosofia e c'e' la poesia anche, quando la filosofia ha veramente scassato (perché capita anche quello eh?...) allora arriva sua sorella.

p.s.: mi rendo conto di aver fatto il prete; capita di tutto sui forum ;)