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Messaggi - Morpheus

#46
Varie / Re: Il paradosso del Dr. Tenma
31 Dicembre 2024, 22:25:12 PM
Citazione di: Jean il 31 Dicembre 2024, 22:11:52 PMCiao Morpheus,

ti spiego come ho interpretato il tuo paradosso (o meglio "dilemma")  e suggerito la (mia) soluzione.

La vedo così: il Re Salomone ascolta le ragioni dell'anziana signora e del dottore, in presenza del popolo.
Quando due punti di vista sono opposti, come in altre circostanze il Re li fa incontrare, affinché si guardino negli occhi.

La donna parteggia per il marito e il dottore (come dice doxa) per il ragazzo, secondo Visechi due questioni morali parallele e non convergenti.

Al giorno d'oggi, in presenza dei MEDIA (di cui conoscete il potere) al posto del popolo, il Re propone la soluzione: la donna dovrà attendere assieme al ragazzo la salvezza del marito, ben sapendo che il giovane non sopravviverà.

Non ti ricorda la storia della Bibbia delle due madri? Dov'è l'altra?

In verità entrambe le due madri convergono nell'anziana...

Tutto il "contorno" alla situazione è volutamente o casualmente depistante, immagino per l'amor del calcolo (matematico) di Morpheus, che magari, nella storia Biblica, avrebbe preferito una soluzione (appunto) basata sugli stessi (calcoli):
https://www.focus.it/cultura/curiosita/il-dilemma-di-salomone-rivisto

auguri di buon anno a tutti
Jean
Ciao Jean, innanzitutto auguro un buon anno a te e a tutti gli altri membri del forum. La tua soluzione è davvero bella, anche se io avrei preferito i calcoli ;D 

Ancora Buon anno a tutti.
#47
Tematiche Spirituali / Re: La fede in Dio
31 Dicembre 2024, 15:46:11 PM
"La speranza è l'ultima a morire" è diventata probabilmente la frase che fa, più di tutte, da simbolo alla parola speranza quasi come se sotto le lettere di questa bellissima parola fosse nascosto un significato ancora più importante della definizione presente sui dizionari moderni della parola stessa. Dante, nella parte del suo capolavoro intitolata «purgatorio», assegna a questo vocabolo un ruolo centrale e senza di essa l'intero purgatorio non avrebbe alcun senso e non verrebbe compreso da nessuno. La speranza, nonostante i valori cambino a seconda del tempo e del luogo in cui ci troviamo, è ancora una virtù dell'animo umano cioè un qualcosa che sotto certi punti di vista migliora e aiuta l'uomo. Infatti, se la inseriamo in un contesto moderno, noteremo subito che essa spinge le persone a non arrendersi davanti alle difficoltà poste dalla vita come: la speranza di trovare al più presto un buon lavoro, la speranza di rivedere il proprio figlio che sta combattendo una guerra per difendere il suo paese, la speranza di prendere un buon voto all'interrogazione su Dante e il Dolce Stil Novo... insomma, queste e altre mille situazioni! La speranza ci aiuta ad affrontare le avversità della vita e ci rende migliori; sono sicuro di questo poiché "Homo sum, humani nihil a me alienum puto" ed anch'io ho provato gli effetti benefici della speranza. Le situazioni che ho elencato precedentemente si possono dunque superare con la speranza dantesca: una forza che incoraggia gli animi delle persone in difficoltà ricordandogli che domani sarà un giorno migliore. È trentamila l'incredibile numero di persone coinvolte in casi di errori giudiziari! E questo numero comprende solo gli errori avvenuti tra il 1991 e il 2022. Cosa ha sostenuto queste persone ingiustamente incarcerate se non la speranza dell'essere giudicati, anche se solo dopo anni di detenzione, innocenti? E cosa sostiene le persone che in questo momento sono ingiustamente incarcerate? La speranza è l'ultimo baluardo di luce rimasto a chi ormai può solo aspettare; ma non pensate sia solo questo. La speranza è spesso vista come un qualcosa di passivo e che aiuta ben poco, ma non è così e tutte le situazioni che ho elencato dimostrano come la speranza sia quella forza, quell'energia, quella virtù che ci aiuta e ci fa andare avanti anche nei momenti più difficili poiché l'importante nella vita non è come colpisci, ma come incassi perché prima o poi tutti vanno al tappeto e l'importante è riuscire a rialzarsi sempre con il sorriso ed è proprio questo il ruolo della speranza: spingerci a combattere fino alla fine anche quando sappiamo per certo che perderemo. A questo punto potrebbe venire da chiedersi: in quali situazioni viene fuori la speranza? Essa può essere ritrovata in grandi e piccole cose; la speranza vive in situazioni futili e banali come un giorno di scuola più noioso di altri, una lunga pubblicità prima del nostro programma tv preferito, un sabato sera piovoso... ma vive e si manifesta in maniera più evidente nelle situazioni estreme quali un figlio in punto di morte, un naufrago disperso nell'Oceano Pacifico o un bambino con un tumore terminale; solo chi ha speranza nei momenti più bui può essere considerato coraggioso e sono ben pochi (ma esistono) i casi in cui può diventare illusoria o addirittura pericolosa come nelle persone che fondano la loro vita su di essa: speranza in un libro scritto dal popolo ebraico millenni fa, speranza che il fato ci dia tutto senza far niente, speranza che qualcuno morto torni in vita... sono questi i casi in cui la speranza diventa illusoria o addirittura pericolosa come un brutto sogno dal quale non riusciamo più a svegliarci. Qui potremmo già iniziare a fare una distinzione tra «speranza» e «fede». Sia la speranza che la fede sono mosse da un desiderio:
Desiderio di avere un bel voto all'interrogazione (speranza);
Desiderio che qualcuno malato guarisca (speranza);
Desiderio in una vita dopo la morte (fede);
Desiderio di avere un "senso" (fede);
La fede e la speranza sono due facce della stessa medaglia poiché, se si eccede troppo, si cade nella trappola della fede e si crede ciecamente a tutto e a tutti pur di soddisfare un desiderio insoddisfabile. Invece speranza e ottimismo, spesso accostati insieme, li ritengo due virtù differenti. "È meglio essere ottimisti ed avere torto piuttosto che pessimisti ed avere ragione" è un aforisma di Albert Einstein che, in parte, condivido. Come è meglio affrontare la vita con il giusto quantitativo di speranza, è senza dubbio utile un po' di quel sano ottimismo sicuramente migliore del pessimismo cosmico di Leopardi; ma, come ho già detto, bisogna sottolineare che ottimismo e speranza, anche se spesso accostati insieme, sono due virtù differenti. L'ottimismo è più un atteggiamento nei confronti della vita che si manifesta nel guardare il lato positivo delle cose laddove è possibile farlo; la speranza invece è più un impeto intenso che ci spinge a non arrenderci di fronte alle difficoltà e auspicare in un domani migliore. Ci sono comunque delle analogie fra entrambe poiché anche l'ottimismo, se eccessivo, può diventare illusorio e pericoloso proprio come la speranza che diventa fede, ed è per questo che ci vuole equilibrio nell'esercitare queste due virtù così potenti da riuscire a cambiare l'uomo più vizioso e a riservargli un posto nel purgatorio dantesco.

In sostanza, la fede è l'altra faccia della medaglia su cui è presente la speranza. Quando si eccede si cade nella fede e da virtù si passa a vizio.
La mezzanotte si avvicina... buona fine e buon principio!!! ;D
#48
Varie / Re: Il paradosso del Dr. Tenma
31 Dicembre 2024, 10:31:51 AM
Citazione di: Jean il 30 Dicembre 2024, 22:43:50 PMIl dottore chiama l'anziana signora e gli dice che opererà suo marito a condizione che lei attenda la fine dell'intervento nella camera del ragazzo.
Ciao Jean, il problema è che, a causa delle gravi condizioni di entrambi i pazienti, solo chi verrà operato per primo riuscirà a salvarsi. Se poi, ho compreso io male, e intendevi dire che avresti salvato il bambino allora è un'altra storia.
Un saluto.
#49
Varie / Il paradosso del Dr. Tenma
30 Dicembre 2024, 18:16:52 PM
Il Dr. Tenma è un neurochirurgo giapponese che lavora nel piccolo e unico ospedale di Heisenberg, un paese abbastanza isolato ma con una popolazione di circa 40000 abitanti. Un giorno, durante una sparatoria, vengono colpiti alla testa un bambino e un uomo di 80 anni. Entrambi vengono subito portati all'ospedale dove solo Tenma, con un'operazione lunga e complessa, potrà salvarli; c'è però un problema, il tempo necessario per operare uno dei due è troppo lungo perché anche l'altro si salvi e quindi il dottore non riuscirà a salvare entrambi i pazienti proprio a causa del grave stato in cui si trovano. 
Il Dr. Tenma si trova di fronte a una scelta: l'uomo o il bambino? A questo enigma si aggiunge un'altra difficoltà: l'ospedale è pieno di debiti e quindi sull'orlo della chiusura, l'uomo di 80 anni è il sindaco del paese e la moglie, essendo molto benestante, ha promesso un ingente donazione all'ospedale nel caso il marito fosse stato salvato dalle mani magiche del Dr. Tenma. Se l'ospedale chiudesse, 40000 persone perderebbero l'accesso veloce a una struttura ospedaliera e visto che nel paese ogni settimana 2 persone su 40000 hanno bisogno di un urgente intervento medico se gli si vuole salvare la vita, 2 persone a settimana morirebbero a causa dell'enorme distanza dalla struttura medica più vicina. Ma non finisce qui, poiché se decidessimo di salvare il sindaco e non il bambino, l'ospedale verrebbe sicuramente accusato di negligenza medica e sarebbe oggetto di numerose proteste poiché hanno scelto i "soldi" alla vita di un bambino. L'ospedale verrebbe chiuso nel giro di poco tempo e ogni settimana 2 persone perderebbero la vita. Cosa dovrebbe fare il Dr. Tenma?
#50
Racconti Inediti / L'uomo che viveva in un sogno
30 Dicembre 2024, 15:48:31 PM
Tanto tempo fa, c'era un uomo che viveva in un sogno...
un sogno dal quale non riusciva a svegliarsi.
Egli ormai aveva perso ogni speranza e
non aveva neanche paura di morire:
voleva solo affondare insieme al mondo intero.
Visse ogni singolo giorno in modo monotono, noioso, con il volto depresso e una mentalità pessimistica.
Un bel giorno, vide una bambina attraversare
la strada trafficata; un camion stava per investirla
quando, d'istinto e senza un perché, si tuffò
per salvarla. La bambina si salvò, lui no
ma capì una cosa importante che lo rese felice:
Non stava sognando, aveva solo paura di aprire gli occhi.
#51
Tematiche Filosofiche / Re: I problemi del logos
27 Dicembre 2024, 11:38:44 AM
Citazione di: Visechi il 26 Dicembre 2024, 21:37:36 PMIn ogni caso, sia che si parli di verisimiglianza (simile al vero), di persuasione (ove la radice suadere è ben visibile) o di seduzione, si parla sempre, a tutta vista, di parole sostanzialmente non vere. La verità ha una caratteristica peculiare: o è tutta vera o non lo è, non può essere parzialmente vera. Stiamo, dunque parlando di parole menzognere. 
Ciao Visechi. Hai fatto una bella riflessione. Le parole possono essere mezze verità e mezze bugie e quindi non corrispondono alla verità della realtà che è o completamente vera o completamente falsa. Il nostro parlare per esprimere dei concetti o delle emozioni è un approssimazione. Ma la parola rimane comunque un potentissimo mezzo di comunicazione che se usato bene, può far nascere una scintilla di saggezza all'interno dell'uomo. 
Cordiali saluti, Morpheus.
#52
Varie / Re: A spasso con Fibo
27 Dicembre 2024, 11:23:34 AM
***
SOLUZIONE
***




Essendo una progressione mista, scrivere il decimo termine della successione in termini del terzo termine richiede l'utilizzo della formula

ar=as * K(r-s) + d * k(r-s)-1/k-1

Quindi la soluzione è a10= a3*7(10-3)+6*7(10-3)-1/7-1
#53
Tematiche Filosofiche / I problemi del logos
26 Dicembre 2024, 17:16:50 PM
Alla parola «logos» si possono associare vari significati; tra i tanti valori che ha, voglio discutere del logos inteso come «parola» e cioè dei problemi e dei limiti del costrutto linguistico. Il primo problema è la cosiddetta "difficoltà a trovare le parole giuste" e non per l'emozione. Ci sono infatti (ad esempio nella lingua italiana) concetti non esprimibili con poche parole o addirittura una mentre in altre lingue ci son concetti ben complessi esprimibili con poche lettere. Un esempio di ciò è la parola «Mamihlapinatapai» proveniente dal lessico dei Yamana (una popolazione della Terra del Fuoco ormai estinta) il cui significato, in italiano, è esprimibile in codesto modo:
"Guardarsi reciprocamente negli occhi sperando che l'altra persona faccia qualcosa che entrambi desiderano ardentemente, ma che nessuno dei due vuole fare per primo."
Questo in realtà non è un grave problema perché, anche se con un maggior numero di parole, siamo bene o male in grado di esprimere tutto ciò che ci viene in mente e inoltre possiamo comunque esprimerci usando più lingue. Il secondo problema è la «potenza quasi ipnotica» che hanno certi discorsi sulle persone. Le parole non corrispondono alla realtà e quindi con le parole si può convincere (se si è bravi nell'eristica o se l'ascoltatore si lascia trascinare facilmente) delle proprie tesi, anche se sbagliate. Ciò rende il logos, che è un ottimo strumento per il raggiungimento della verità (laddove è possibile raggiungerla e laddove esiste), un pericoloso strumento di seduzione e di allontanamento dalla "retta via" del sapere. Ma il problema/limite più grande delle parole è l'influenza, anzi, il dominio che hanno sui nostri pensieri e non viceversa. Tutto ciò che pensiamo è molto probabilmente condizionato dalle parole che conosciamo e che esistono; ma se ci pensate bene non è poi una così gran tragedia!
#54
Citazione di: harmonic_b il 26 Dicembre 2024, 10:05:39 AMUn saluto a tutte le persone su Logos 🖐�
Mi chiamo Marco, purtroppo conosco poco la filosofia, ci sono arrivato tardi, però ho deciso di approfondire l'argomento, da neofita, da autodidatta, perché di lavoro mi occupo di altro.

Per questo motivo mi sono iscritto al forum, per confrontarmi e imparare dagli altri, da chi sa molto di più.

Sarò grato a chiunque possa aiutarmi ad individuare un percorso per possa farmi  comprendere la storia, il significato e l'importanza del pensiero. Ogni suggerimento per me è prezioso. Spero di potermi unire quanto prima a discussioni e confronti, ora vorrei cominciare a studiare, in tutti i miei limiti.

A presto!!


Ciao Marco, benvenuto nel forum! Sono sicuro ti piacerà.
#55
Citazione di: Duc in altum! il 25 Dicembre 2024, 09:49:57 AMPuoi dimostrare a te stesso che non esiste (autoconvincimento per fede), ma non oggettivamente, altrimenti la Chiesa già avrebbe chiuso... come è successo per Zeus & Co.!

Pace e Bene
Non sono d'accordo. La Chiesa è stata implicata per secoli in numerosi giochi di potere e ha accumulato numerose ricchezze perciò già fargli chiudere i battenti sarebbe molto difficile. Tu, inoltre, ragioni come se dimostrando oggettivamente che il dio cattolico non esiste, TUTTI butteranno a terra i crocifissi ma purtroppo non è così (ne sono la prova i terrapiattisti e numerosi "santoni" seguiti da un discreto numero di persone). La gente ha paura di morire e ha paura di ciò che non comprende (o di ciò che pensa di non poter comprendere) perciò temo che una religione così radicata e con così tanti fedeli sparsi per tutto il mondo difficilmente vedrà la sua fine, anche se non è impossibile.

Ti saluto e auguro un buon Natale a te e famiglia
(e anche a chi sta leggendo questo messaggio)
#56
Aggiungo anche che il problema dell'indimostrabilità è questo: se qualcuno "creasse" una divinità in accordo con le attuali leggi fisiche non credo saremmo in grado di dimostrare che essa non esista (a meno che una di queste leggi fisiche fosse errata e, successivamente alla creazione della divinità, venisse modificata).
#57
Citazione di: sapa il 24 Dicembre 2024, 10:16:39 AMCiao Morpheus, perdonami, non ho capito. Potresti chiarire meglio? Personalmente, posso solo dirti che io non sarei in grado nemmeno di dimostrare che Zeus e Poseidone non esistono, in quanto il solo fatto che le tempeste e i fulmini sono fenomeni spiegabili fisicamente non basterebbe, a mio avviso, a dimostrare che non sono i numi di cui sopra a farne uso secondo la loro volontà.
La domanda " perchè cavolo dovrebbe esistere qualcosa inventato da noi?" mi trova d'accordo, ma quando si parla di divinità credo che la logica non sia sufficiente.
Ciao Sapa, certo mi spiego subito. Le divinità greche sono nate dall'esigenza di spiegare fenomeni naturali quali le tempeste, i fulmini fino allo spiegare come è nato il mondo. Un tempo si credeva, ad esempio, che piovesse perché una divinità era adirata con gli uomini oggi sappiamo che non è così ma si tratta solo di vapore acqueo che si raffredda e cade sulla terra sottoforma di gocce d'acqua. Tutto questo non è solo "spiegato fisicamente" perché noi non solo sappiamo come accade (cosa che come hai detto tu non basta ad escludere l'esistenza di dèi che manovrano qua e là le nuvole) ma anche perché ciò accade (vedi qui) e siamo anche, bene o male, in grado di prevedere tali eventi atmosferici. Con ciò che conosciamo oggi, se noi affermiamo che Poseidone esiste ed è colui che scaglia tempeste qua e là per il mondo sappiamo bene che è una falsità di proporzioni epiche. Sull'argomento secondo cui la logica non basta a dimostrare che certe divinità non esistono mi trova in parte d'accordo perché penso comunque alla logica come a "ciò che ti porta fino all'agnosticismo". In soccorso della logica deve andare la scienza (ovvero ciò con cui abbiamo dimostrato l'inesistenza degli dèi greci) grazie alla quale riusciamo a capire come funziona realmente il mondo e a sradicare le antiche religioni piene di contraddizioni e inesattezze. Sono curioso di sentire cosa ne pensi. :)
Un saluto.
#58
Il problema dell'indimostrabilità è questo:
Io posso dimostrare che gli dèi dell'antica Grecia non esistono perché non è Zeus a lanciare i fulmini, né Poseidone a scatenare tempeste poiché questi sono tutta una serie di fenomeni meteorologici a noi ben noti. Posso dimostrare che il dio cattolico non esiste basandomi sulle numerose contraddizioni e sulle numerose incongruenze su come in realtà è e funziona il mondo.
Non posso dimostrare al 100% che l'anima non esiste (anche se per me non esiste) né che una divinità appena inventata dalla mia mente e che segue al 100% le leggi della fisica non esista; ma il punto, evidenziato da me in un'altra discussione, è questo: non posso dimostrare che Matrix non esista per tutta una serie di questioni sollevabili da chi crede di essere in Matrix a qualsiasi mia risposta volta a dimostrare che Matrix non esiste.
Quindi si arriva a un bivio poiché non posso dimostrare né che esiste né che non esiste... ma a me vien da dire questo: perché cavolo dovrebbe esistere qualcosa appena inventato da noi?
Non perdete mai questa frase, altrimenti qualsiasi cosa di cui, almeno per il momento, non possiamo dimostrare la veridicità o meno... sarà per voi vera.
#59
Premessa: "buone" è una parola che varia a seconda dei punti di vista, ma fingerò che sia una parola il più oggettiva possibile.

Credo di non aver mai scritto in questa sezione, ma mi farebbe molto piacere discutere con voi su questo punto. Prendete gli dèi dell'antica Grecia: guardateli, osservate come si comportano, le loro azioni, i loro vizi... cosa hanno di diverso da noi se non dei "poteri soprannaturali"? Proseguiamo. Il dio dell'antico testamento ha ucciso milioni di persone e pertanto non mi sembra possibile etichettarlo come "un dio buono e giusto" ma tutt'altro visto l'abissale numero di uccisioni estremamente maggiore rispetto alle persone uccise dal diavolo. Penso che gli dèi dell'antica Grecia e il dio ebreo/cristiano bastino come "exemplum" per tutte le religioni politeiste e monoteiste. Il punto della questione è questo: tralasciando il mio ateismo e fingendo che esistano realmente, queste divinità sono realmente buone e gli importa davvero di noi uomini o vogliono solo essere venerate? Non potete dire che gli dèi dell'antica Grecia non fossero dei grandissimi str...zi, né che il dio dell'antico testamento non fosse uno psicopatico bisognoso di attenzioni.
#60
Varie / A spasso con Fibo
23 Dicembre 2024, 12:37:30 PM
Fibo è un cagnolino molto arguto. La sua passione è far impazzire il suo padrone (un professore di italiano) con le sue successioni. Un giorno Fibo, con le zampe, scrive:

"a1=5

an=7an-1+6

Scrivere il decimo termine della successione in termini del terzo termine."
Riuscirà lo sfortunato padrone di Fibo a risolvere questa progressione mista? :'(