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Messaggi - verdeidea

#46
Attualità / Re:Femminicidi
27 Agosto 2016, 14:50:38 PM
Buongiorno Jacopus,

 se facevi riferimento ad altre statistiche avresti dovuto precisarlo prima; facile precisarlo dopo i miei link. Nel nord Europa comunque c'è un maggiore multiculturalismo il che dovrebbe essere un altro campanello d'allarme verso questa deriva in cui si vuole gettare pure l'Italia. Evidente è che la multiculturalità ha fallito, non offre un miglioramento nella vivibilità delle relazioni umane.
Noto inoltre che possiedi un talento specifico (molto più bravo di me :) ) nel cambiare il tema di un filone. Ti riferisci alle Crociate? Che nel corso di tanti secoli gli errori siano stati compiuti da ambo le parti mi sembra normale, ciò che è anormale è ritenere noi occidentali responsabili di tutto; è soltanto una visione autolesionistica della storia, di chi vuole manovrarla per indirizzare il presente dove meglio aggrada.

Cit. Jacopus: "Ad ogni modo non credere che io o i "buonisti" difendano a spada tratta la cultura islamica"
No, penso anche di peggio.
#47
Citazione da Sariputra: "Allora che facciamo...passiamo alle armi? Annientamento totale ? Nuclearizzazione dell'intero Medioriente e Africa Settentrionale? Abbiamo capito che odi i musulmani, che non consideri la loro una religione, che per te il loro Profeta è un impostore ( per dirla con un eufemismo...) ma , concretamente, che proposte avanzi per la messa in sicurezza di questi "trogloditi" ?  "

Riprendo il discorso solo perché voglio precisare che io "non odio", non si tratta di una semplice questione di simpatia o antipatia, ma è purtroppo l'amara constatazione di quello che è l'islam e della sua nascosta pericolosità. Mi limito dunque a rilevare e a denunciare oggettivamente ed in buona fede tutto lo squallore di quell'ideologia politico-religiosa.

Sul cosa si possa fare non mi dilungo; c'era e ci sarebbe molto da fare. Ma bisogna volerlo...
#48
Non so se ho scelto la sezione giusta per questo argomento che voglio proporvi.


Non so se accade a tutti, ma c'è una diversa  percezione del tempo in rapporto alla nostra età. Nella dimensione del passato molto più che del futuro. Solo la percezione del presente resta inalterata. Personalmente lo trovo straordinario e più vado avanti con l'età e più mi sorprende. Da bambina o da ragazzaina, quando pensavo ad un lasso di tempo, per esempio tre anni, o cinque, mi sembrava un'enormità, un lasso di tempo molto lungo sia pensandolo nella prospettiva futura, sia considerando il passato. Non ne parliamo di un lasso di tempo maggiore come 10 o 20, 30 anni! Tale percezione sembra inversamente proporzionale col tempo che passa, cioè con le esperienze che accumuliamo: più andiamo avanti con l'età, più trascorre il tempo della nostra vita, del nostro

esistere e quindi dei ricordi e delle esperienze vissute e più nella nostra percezione il tempo sembra dilatarsi o scorrere più lentamente. Ad esempio,  pochi giorni fa mi sono meravigliata  nel constatare che sono passati già 10 anni dalla morte di un mio parente e mi sembrava invece che ne fossero passati soltanto 4, o 5, al massimo 6 anni, non di più. Questa considerazione mi ha fatto riflettere sul tempo e sull'atemporalità dell'eternità, e quindi sulla eternità ed allo stesso tempo dell'immensa sapienza di Dio (parlo di Dio non perché voglio disquisire di divinità o fede religiosa ma solamente per dare un esempio più tangibile di quello che voglio dire). Mi sono detta: se più si accumula il nostro sapere (attraverso le esperienze che si realizzano in ciò che noi concettualizziamo e chiamiamo tempo)  e più sembra che il tempo rallenti in relazione al nostro passato, sembra un'intuizione logica pensare quindi alla probabile reale esistenza di un Dio eterno ed onnisciente. Sembra esserci dunque una stretta relazione tra onniscienza ed eternità. Ho sintetizzato, ma spero di essere stata sufficientemente chiara, cosa ne pensate?



#49
Dice Jacopus: ", Insomma si deve criticare, si deve avere una mente libera da pregiudizi, poichè come giustamente noti, altrimenti la storia si fermerebbe, ma si deve fare con gentilezza e fermezza, con curiosità e dall'altra parte occorre un maggior approccio sportivo e accettare le critiche che ci vengono rivolte senza gridare al sacrilegio."

Caro Jacopus, nonostante apprezzi il tuo elegante e retorico modo di scrivere, a me tutti gli interventi di Gibran sono sembrati gentili e propositivi nonostante abbia discusso con più interlocutori. Ho l'impressione che l'invito ad un maggiore approccio sportivo e all'accettazione delle critiche debba essere rivolto altrove.
La tua prosopopea invece mi piace molto, la trovo divertente e stimolante.

Dice jacopus:    
"Infatti le critiche secondo me sono costruttive e sono un aspetto fondamentale della libertà di opinione ma dovrebbero essere critiche rispettose e mai giudicanti o altezzose..." e ancora....

 "E comunque non è volgare anche questo gridare, urlare la propria opposizione, il proprio pensiero "alternativo", mentre il gregge rumina tranquillo?"

Non so, forse mi sbaglio, perché non voglio proprio credere che una persona che voglia dialogare in un forum come questo non se ne renda conto, ma la diatriba fra te ed Altamarea sul filone "Migranti" (sezione Attualità) per cui hai voluto imperterrito ribattere continuamente ed avere l'ultima parola per affermare il tuo pensiero "alternativo" come fosse Verità assoluta, cos'è? E mio malgrado debbo pure ricordare che in quel caso ti sei espresso anche in maniera offensiva verso l'interlocutore (evidentemente il tuo essere costantemente "sostenuto da una buona letteratura" non riesce a proteggerti dai tonfi), mentre non ho letto nessuna espressione offensiva nel piacevole disquisire di Gibran che non mi sembra abbia "urlato" il proprio pensiero. A me è servito molto leggerlo perché mi ha offerto nuovi spunti di riflessione.

Dice Jacopus: "Siamo andati molto fuori tema. Anzi potrebbe essere un nuovo tema."

Sì, sei andato fuori tema, anche troppo. E se non sbaglio- non mi intendo molto di forum- sarebbe anche non molto gradito il fuori tema. Se ti piace tanto disquisire di spada, bilancia e giustizia apri un tuo filone ed inizia pure la tua prosopopea, se lo troverò interessante vi parteciperò.

Chiedo scusa a Gibran anche per il mio OT.
#50
Se non sbaglio avevo risposto ma vedo che è stato eliminato il mio interveto... o forse ho sbagliato nell'invio, chissà.... E' il mio secondo intervento che sparisce misteriosamente...
#51
Gibran, che Dio ti benedica! Hai una capacità critica e argomentativa da fare invidia!
Ho l'impressione che non si voglia guardare l'islam sotto l'aspetto che sarebbe più consono alla sua natura, ma che lo si voglia per forza guardare con le lenti del sacro e lasciarlo sull'altare.
Ma dal suo altare rintonano sovrane queste parole:
"Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava".
                                  (Dai dialoghi di Manuele II Paleologo con un dotto musulmano di Persia)

Eppure la chiamano religione...
No, per me non lo è, non è una vera religione.
Penso che l'uomo contemporaneo, l'uomo che si avvia all'ultramoderno, debba compiere questa distinzione tra quelle che riteniamo siano le religioni. Chissà, forse un giorno l'uomo non avrà neppure più bisogno della religione, almeno così come la intendiamo oggi.
#52
Attualità / Re:Femminicidi
23 Agosto 2016, 14:01:04 PM
Citazione da Jacopus:"Un certo tipo di cultura, retrograda e medievale (quello stesso Medioevo che ha tanti sostenitori in questo Forum!)"
Jacopus, poi dovresti dirci chi sono i sostenitori del Medioevo in questo Forum, sono curiosa di saperlo. Semmai i sostenitori del Medioevo e che si augurano il suo ritorno sono tutti coloro che avallano l'islam in Europa e simpatizzano per i musulmani.

Cit, da Jacopus: "La conferma di quello che sto dicendo è che i femminicidi sono più alti proprio laddove c'è inserimento sociale e parità sociale della donna più alto, e in questo non c'è contraddizione. Nelle società più tradizionaliste la donna è ancorata spesso all'uomo, che non deve quindi ucciderla per riaffermare il suo potere."

Bravo! Dunque, stando al tuo ragionamento i femminicidi dovrebbero essere più numerosi nei Paesi occidentali, vero?
Mentre nei Paesi orientali, in Medioriente, In America Latina dove nella società le donne non hanno inserimento e parità sociale con l'uomo dovrebbero essere di meno.
Invece è esattamente il contrario.


"A guidare la classifica degli omicidi femminili sono le regioni dove il tasso di criminalità è tra i più alti come il Sud Africa, il Sud America, i Caraibi e l'America centrale. Tra i singoli Paesi al primo posto c'è El Salvador con 12 feminicidi ogni centomila donne, seguito da Jamaica (10.9), Guatemala (9.7), Sud Africa (9.6) e dalla Federazione Russa (8.7). In questi Paesi le donne vengono attaccate nei luoghi pubblici da bande criminali o da gang in un clima che sembra loro garantire l'impunità
Secondo un rapporto delle Nazioni Unite il 70% delle donne almeno una volta nella vita è vittima di un episodio di violenza da parte di un uomo che spesso è il marito, il partner o qualcuno di conosciuto. Questo vuol dire che un miliardo di donne e di ragazzine sarà picchiata o stuprata durante la propria esistenza. La violenza contro le donne comincia ancor prima di venire al mondo. Secondo alcune stime sarebbero 100 milioni le bambine mai nate a causa degli aborti selettivi.

In Pakistan chi si prodiga per l'istruzione delle bambine rischia la vita per mano dei fondamentalisti islamici. Gli obiettivi dei terroristi sono sempre gli stessi:  impedire l'alfabetizzazione delle donne, che è ferma a un misero 46 per cento, e combattere le vaccinazioni contro poliomielite e morbillo che sono considerate un escamotage dell'Occidente per sterilizzare i musulmani. Lo scorso dicembre il governo è stato costretto a sospendere la campagna sanitaria dopo l'uccisione di alcuni operatori sanitari che somministravano i vaccini anti-polio ai bambini."

http://www.spiweb.it/dossier-spiweb/559-femminicidio-8-marzo-2013/media/2987-il-femminicidio-nel-mondo


In molti paesi islamici come l'Afghanistan le donne contano meno di un cane e vengono frequentemente frustate e lapidate a morte in pubblico.
Nelle società arabe l'uomo ha il diritto di picchiare la moglie, di prenderla a calci, di bruciarla e di ucciderla o degradarle il corpo come misura disciplinare (secondo un'intervista del 2010 alla psicoterapeuta egiziana, D.ssa Radhwa Farghali).
Dunque non è la società progredita in sé dove la donna assume ruoli importanti e gode della parità dei diritti che può scatenare la frustrazione e la cattiveria dell'uomo perché non può più esercitare su di lei il suo potere e controllo.
Le cause sono diverse e al primo posto metterei invece proprio il degrado morale e arretramento economico in cui da alcuni decenni sta sprofondando l'Italia. Da un po' di anni a questa parte In Italia si vedono sacche di povertà, di miseria e disoccupazione forse mai viste dal dopoguerra, con la ricomparsa in alcuni strati della popolazione di un alto tasso di dispersione scolastica e dell'analfabetismo. Dove c'è degrado e miseria, c'è più facilmente violenza, abusi e violenza sessuale anche sui minori.
In seconda analisi, come ho già accennato, c'è il fatto che all'emancipazione della donna non è seguito un analogo processo di emancipazione dell'uomo. Voglio dire che non solo l'uomo non ha assimilato e sviluppato la capacità di accettare l'emancipazione femminile, ma non ha elaborato anche per sé stesso quell'evoluzione di auto-educazione attraverso cui imparare a gestire quegli aspetti che sono, anche per cultura, peculiarmente maschili: aggressività fisica, istinto e aggressività sessuale, non adeguato sviluppo dell'aspetto sentimentale nell'approccio verso la donna. Infatti a tutt'oggi per i maschi persiste il desiderio primario dell'approccio puramente sessuale, delle conquiste (quindi in una visione possessiva della donna) e delle avventure, delle relazioni con più donne prima del matrimonio (e spesso anche dopo). Mentre per le femmine, nonostante la libertà sessuale, rimane ancora un approccio verso l'uomo più di tipo passionale e sentimentale. Questo divario è ancora consistente, secondo me, ed in questa differenza è la donna a rimetterci.
Da non trascurare inoltre, forse, l'aumento di persone, spesso di uomini, con disturbi psichici.
#53
Ma che razza di ragionamento è questo: "Era già tutto predetto"? Ragionate già come i maomettani, si vede che c'è già l'influenza di questa grande "cultura"... Ahahahah. . .
La grande "cultura" che, secondo alcuni, dovrebbe contrastare il degrado dell'Occidente... L'ho conosciuto un ragazzo che pensa sia da considerare l'islam se non altro perché è contro le unioni gay!. E infatti abbiamo visto come questi personaggi, proprio recentemente hanno invece approfittato del diritto civile concesso ai gay per avanzare la pretesa della poligamia. Ma davvero volete ragionare con quelli? Come ho già detto, anche se ci sono aspetti negativi, di degrado della nostra civiltà ciò non significa che non abbiamo le capacità le risorse per risollevarci. Ma bisogna volerlo e darsi da fare, non rassegnarsi! E se i cattolici pensano di unirsi ai muslim per idiozia o altro e fare una specie di unione ibrida giusto per tenere in piedi una  religione, beh, state certi che lotterò per abbattere le mistificazioni pure del cattolicesimo.
#54
:D infatti stavo per cancellare quel "vi cagate sotto"  :D ma tu sei arrivato subito con la citazione!



Tra l'altro non capisco per quale motivo in questo forum usate ogni volta non solo la citazione (il che si può capire quando è necessario), ma citare ogni volta l'intero messaggio a cosa serve?
#55
Oddio che pena...che orrore leggere le vostre risposte. E vi piacerebbe che fossero "gli altri" (i più fessi no?) ad armarsi e difendersi e difendere allo stesso tempo pure il sederino di chi non si cura di nulla (e delle rispettive famiglie). Mah, chissà, con un po' di fortuna... Ma chissà cosa accadrà. Capisco che vi cagate già sotto, ma tanto i signori barbuti o barboni e le loro belfagor, se li lasciate fare, arrivano pure ad insudiciare le bellezze paesaggistiche di quell'isola lontana...Corri, corri...
Corri sull'isola che non c'è.
La pace, la libertà, la democrazia su questa terra si conquistano, non piovono dal cielo. Non sono caduti dal cielo neppure per il popolo eletto, Israele... tant'è che la terra promessa dalla loro religione la stanno ancora difendendo con le unghie e coi denti.
Ah, povera Italia!...




#56
Citazione da Phil:
Il primo problema se l'Islam fosse o meno una religione, mi pare pacifico che si sia risolta in un sì. lo è.
No, non mi pare proprio che la questione si sia risolta con i vostri avvitamenti, tuffo carpiato e triplo salto mortale ... :D  e... con l'inconscia reverenzialità verso una "religione" (?): hai scritto islam con l'iniziale maiuscola e cristianesimo con l'iniziale minuscola, semplice distrazione o... ha ragione Gibran?.
Non avete neanche sfiorato il nucleo, l'essenza del pensiero di Gibran. Il momernto del riconoscimento di una religione è importante per tutti noi, per avanzare nella nostra capacità di considerazione, analisi e discernimento andando oltre, anche nel timore di dover rivedere e stravolgere il mosaico già ben formato e consolidato.
E ringraziamo (se non i Crociati)almeno la buona sorte, se possiamo disquisire su questi temi. Pensa che molti filosofi di quei paesi scappano proprio perché non possono farlo.

Non credo che per Gibran (per me non lo è) sia un'analisi scaturita dagli avvenimenti del terrorismo che "si dice" di origine islamica. Se non vi contorcete e leggete quello che scrivo, l'ho già detto prima.
Il discorso andrebbe approfondito, ma le vostre remore sono tante. E meno male che sei ateo... Phil, figuriamoci se fossi credente!
Ho cercato di spiegare qualcosa, evidenziando un versetto, e posso evidenziarne diversi altri.
Lo so, sembra atroce dover ammettere che assurdità simili si possano trovare nell'insegnamento di una religione, ma è proprio questo il punto. Dobbiamo operare con un bisturi su due tessuti diversi di un organo e separare l'idea che abbiamo ormai di religione da quello che non è religione anche se dall'aspetto si assomigliano.
Ha perfettamente ragione Gibran. Infatti, nel senso comune del termine per religione  si intende qualcosa di positivo che eleva l'animo umano, che mette in relazione l'uomo, la sua spiritualità con Dio, quindi col sacro. Perciò il fatto stesso di dare la connotazione di religione ad una organizzazione e qualunque cosa predichi, per ciò stesso acquisisce un valore reverenziale non indifferente, che, per chi possiede una visione più critica delle religioni ci può arrivare anche da solo a capire se si tratta di un farlocco, ma per quanti credono, per quanti vogliono credere perché hanno bisogno di credere e perciò finiscono per ritenerla qualcosa di bello, di grande, un aiuto, una speranza, un qualcosa che dia un senso o un senso migliore alla propria esistenza, un legame con la propria spiritualità, in definitiva si illuderà di trovarvi il sacro, di trovarvi Dio, anche quando tutto l'impianto della cosiddetta religione ha poco o niente a che fare con Dio o col sacro.
Infatti le sette non sono definite religioni, non rientrano tra le religioni, eppure tutte le grandi religioni inizialmente erano considerate sette, lo fu anche il cristianesimo, anche l'islam. Tuttavia noi diamo una connotazione meno importante o più negativa a ciò che chiamiamo setta.
Ma dal momento che si assurge al grado di religione le si dà una connotazione più alta, molto più importante, la si pone sul podio della sacralità, ed allora qualsiasi cosa si faccia o succede o si predichi, rimarrà per sempre "religione" e si faranno mille acrobazie per trovarvi dentro il sacro o la volontà di Dio per rimanere nei ranghi dell'olimpo delle religioni. E questo è il tentativo che si fa quando si vuol parlare di islam moderato...
Ma avevo detto che questo filone si poteva ritenere chiuso sia perché saturo di interventi lunghi e articolati ( e avvitati), sia perché intendevo proseguire con un altro topic dando un taglio più pratico, dimostrativo dell'argomento.
#57
Citazione da donquixote:"Forse che tutto ciò che elenchi e che ci ha condotti a questa situazione è stato provocato da qualche violenta "invasione" barbarica? Questo bel risultato non è forse l'effetto di "valori nuovi" che noi stessi ci siamo dati dopo aver fatto il possibile per negare quelli che erano tali nei cosiddetti "secoli bui" e che sono stati sostituiti con il "progresso", la "civiltà" e il "nuovo umanesimo"? Non è forse più corretto togliere la trave dal nostro occhio prima di criticare la pagliuzza in quello altrui? Che responsabilità avranno mai gli altri se noi stessi abbiamo deciso di diventare ciò che descrivi? I commenti negativi non riguardano la nostra cultura, ma almeno per quanto mi riguarda sono rivolti verso la nostra attuale "non-cultura", ovvero una organizzazione sociale basata su valori che dividono anzichè unire, perchè quella che tu ancora ti ostini a chiamare cultura di fatto non esiste più da un pezzo, è morta, e quel che ancora si può vedere di essa sono ormai minuti frammenti destituiti di ogni senso.E nemmeno si sopravvalutano le altre culture, ma è corretto riconoscere che almeno loro si possono ancora definire tali, per quanto anch'esse in decadenza, mentre la nostra no. Non si tratta quindi di cupio dissolvi, semmai di cognitionem dissolvi, di qualcosa che è già avvenuto e di cui non si può che prendere atto. Per quanto possano essere apprezzabili la tua passione e il tuo afflato ideale dovresti renderti consapevole che stai tentando di fare reclutamento in un cimitero."

Sono sicura che anche all'epoca delle Crociate vi erano individui convinti che non valesse la pena o che fosse ormai inutile andare a difendere i cristiani dalla ferocia musulmana. Lo avranno pensato per imbecillità, per inezia, per codardia, per menefreghismo... Tuttavia non sono questi ultimi che sono passati alla storia, anzi, non sono neppure citati perché del tutto inutili ed ininfluenti per l'esistenza umana.
Benché non sia del tutto convinta che sul web si possa fare cultura, tutttavia credo che  in un Forum che si fregia del titolo "Riflessioni" come minimo ci si aspetta di leggere pensieri, idee, opinioni non scontati o di massa. Infatti Altamarea, Gibran e altri lo stanno dimostrando, e ciò mi conforta.

Parla per te, non per tutti, non riferire anche agli altri ciò che tu sei o pensi di essere o pensi che siano tutti diventati: un cimitero.

Quello che io chiamo cultura è Cultura ed è stata ed è la Civiltà che ha dominato il mondo, non per caso, ma in quanto, appunto, Cultura (nei suoi pregi e difetti) che ha sovrastato in qualità e in quantità tutte le altre. E penso che abbiamo ancora immense risorse accumulate ed elaborate ma non ancora "estratte", non ancora espresse dal patrimonio che abbiamo l'onore di possedere ma che i fattori che ho prima citato stanno celando e tentando di soffocare. Non è affatto morta, tutt'altro, forse occorrono metodi nuovi, più avanzati, per estrarre le risorse ancora presenti.
Le altre culture sono dunque da considerare per quello che sono, se fossero state migliori avrebbero già espresso le loro presunte qualità superiori e avrebbero migliorato il mondo...
Non mi pare che "le culture" che l'Europa sta accogliendo da decenni stiano migliorando il mondo.
Penso che la responsabilità sia ancora nelle nostre mani, nella nostra cultura, nelle nostre capacità, ma dato che il peso di questa responsabilità sta diventando molto grande, ne abbiamo (non tutti) paura e cerchiamo di eluderla con mille pretesti.

Citazione da Sariputra: "Non è che si scappa da tutto Verdeidea...ci si trasferisce...il che è un'altra cosa ."

Ahahahahaha... Sì sì, è un'altra cosa. Si va a cercare la pappa pronta altrove finché la si trova, almeno le briciole della pappa.

Citazione da Sariputra: "Gli islamici se ne vanno dalle loro terre sotto la spinta delle guerre settarie e confessionali e si tarsferiscono nei nostri territori. Noi, sotto la spinta della disoccupazione e della mancanza di prospettive ci trasferiamo in altri...E' sempre stato così nella storia."
NON è stato sempre così nella storia.. fa comodo pensarlo....  :)

Ecco la contraddizione del pensiero debole...
Quelli se ne vanno dalle loro terre sotto la spinta di guerre settarie confessionali... o/e di desiderio di conquista, poi oltre ad aver approfittato di tutto ciò che possono razziare qui da noi, vi trasferiranno anche le loro guerre settare, confessionali e tribali e tutti i loro squallori. Se, come tu dici, sono a contatto con la nostra "cultura decadente", se è cosi decadente, come potrà mutare (si intende in meglio, in maniera civile) la loro? Non sono neppure come i barbari che provenivano dal Nord che nonostante la rozzezza avevano la capacità di apprezzare la nostra cultura ed assimilarla. I nuovi invasori no.
Penso che non ci vorranno duecento anni, ma forse duemila anni, se nel frattempo non si saranno estinti.

Piuttosto sono quei poveracci che cercano disperatamente di riempire il "loro" vuoto ( che è molto più grande del nostro) ed il divario che ci divide, sia culturale, morale, etico, religioso, artistico ed economico, pensando di farsi spazio imponendosi con l'UNICO mezzo che possiedono per gridare al mondo che esistono: con l'islamismo, che diventa perciò sempre più esteriore, appariscente, invadente e folkloristico. Purtroppo però non è solo folklore, è arretratezza e povertà culturale. Li stiamo ingannando ancora una volta...
#58
Ciao,Giona,fai bene a non rispondere più, anzi credevo avessi l'onestà intellettuale per fermarti prima, ma anche per questo occorre, non dico dignità, almeno umiltà, quella sana umiltà che insegna il tuo amato cristianesimo.

Inoltre vorrei farti notare che il tema del filone, se ti prendi il fastidio di leggere qualcosa prima di cercare di formulare delle risposte, non è sulle Crociate (secondo te brutte e cattive), ma "Spiritualità, religione e definizione del nemico". Ecco, l'incipit era buono per ragionare, per chi sa e vuole ragionare.
Riguardo alle citazioni, è ovvio che a supporto di ciò che sosteniamo, per un minimo di credibilità, occorre citare delle fonti e, chi ha studiato, questo lo sa. Le mie citazioni, se leggi e comprendi ciò che leggi, centrano in pieno il discorso che volevi affrontare. Ci sono pure le mappe a confronto tra le spedizioni crociate e quelle musulmane.
Non avvitarti pure tu andando a ritroso nel tempo per cercare una motivazione a supporto della tua opinione. l'Impero Romano, L'Impero Romano d'Oriente... ecc., ecc., sono storia, sono lo sviluppo degli avvenimenti umani. E' toccato alle popolazioni occidentali emanciparsi e svilupparsi prima e dominare in tutti i modi (e sottolineo in tutti i modi) il resto del mondo; che ci vuoi fare? Vuoi per questo sminuire, annientare o riscrivere la nostra storia? Nei vostri discorsi c'è l'ingenuo tentativo di giustificare una religione che religione non è; è una fanatica ideologia politico-religiosa, arretrata, totalitaria e totalizzante che ha sempre causato morte e distruzione dovunque abbia cercato di attecchire, e che non si può neppure paragonare al cattolicesimo dell'Inquisizione; è peggio.
Capa tosta eh? Te lo scrivo di nuovo, è una citazione: "Gli studiosi ci stanno ancora lavorando su. Ma molto può già esser detto con certezza. Intanto, le Crociate contro l'Oriente furono in ogni caso guerre difensive. Rappresentavano una risposta diretta alle aggressioni musulmane, un tentativo di arginare e controbattere la conquista musulmana di terre cristiane. I cristiani dell'undicesimo secolo non erano fanatici paranoici. Dai musulmani bisognava realmente difendersi.
Si voleva difendere i cristiani e il patrimonio materiale e culturale cristiano di quei luoghi. Come si potevano difendere? Che ci siano stati crociati che si macchiarono anche anch'essi di atrocità e nefandezze, non lo nega nessuno. Ad esempio anche i crociati hanno stuprato, però... hanno dovuto farlo di nascosto: era vietato. E punito. C'era la castrazione e il taglio del naso per un crociato che si facesse pescare con le mani su una donna araba. Noi giudichiamo sempre i Crociati con standard attuali: a quei tempi la ferocia era la norma, al punto tale che la castrazione e il taglio del naso viene minacciato ai loro stessi soldati. I crociati lo hanno fatto, ma poi non lo hanno scritto e sicuramente dove è vietato viene fatto parecchio di meno.

E per tornare al tema d'apertura, voglio citare una perla di Jacopo: "In fondo è proprio da società organizzate religiosamente che è scaturito questo terribile mondo attuale (o non è poi così terribile?)."
Il mondo attuale è terribile? Perché, il mondo antico com'era? Fortuna che il mondo antico non aveva l'atomica, altrimenti molto probabilmente non esisteremmo già più. .......  :D


........................
#59
Citazione da Duc in altum: "Da tempo sostengo che se la religione islamica concedesse la libertà di scelta di culto ai propri fedeli (così come lo tollerano le altre professioni di fede), cesserebbe d'esistere nel tempo di tre generazioni"

Condivido! E aggiungo che siamo noi stessi occidentali a dar loro spago ed incoraggiarli a manifestarsi anche negli aspetti più beceri e sciocchi dell'islam. In questo modo loro pensano solo di avere ragione, non capiscono che si tratta invece di semplice diplomazia, di opportunismo, quieto vivere, nostra superficialità e disonestà intellettuale.

Citazione da Sariputra: "E quanto può durare un cristianesimo ormai esangue e secolarizzato, fatto di chiese semivuote e fedeli che sono fedeli solo a se stessi, davanti all'impeto barbuto e velato di genti molto più "fedeli" al loro credo?  Più o meno il tempo che durarono i decadenti, oziosi e rimbecilliti latini di fronte alla baldanza di altri barbuti "barbarici"? Mah... Io intanto mi sto informando sull'Isola Merdionale della Nuova Zelanda, visto mai... "


Ma che pena, ragazzi, forse mi sbaglio, ma leggo rassegnazione tra le righe dei vostri commenti. No, i maomettani potranno vincere non perché le chiese sono vuote, se è per quello sono vuote pure le moschee che fanno costruire incoscientemente nelle nostre città (sono frequentate dai più radicalizzati e futuri terroristi). Però giorni fa leggevo che sono in aumento i cristiani nel mondo e le conversioni dall'islam al cristianesimo. http://www.iltimone.org/32056,News.html


Il problema è che non siamo più consapevoli del nostro valore, del grande patrimonio umano e culturale che anche il cristianesimo ha offerto all'Europa e al mondo intero. In fondo anche Maometto copiò dal cristianesimo e trasse importanti spunti dalla figura di Gesù per il suo libro. Il problema è che non siamo più disposti a lottare, perché siamo svuotati dei valori fondanti che motivano all'azione, perché ci siamo impigriti, rattrappiti, senza più orgoglio né coraggio né dignità perché non abbiamo più una chiara identità sociale, non abbiamo più il senso del nostro territorio (identità territoriale) , perchè il materialismo, il relativismo e la politica cosiddetta progressista ci hanno annientato, annichilito; allora di fronte ad abomini come l'islam rimaniamo inermi e preferiamo continuare a vivere indisturbati interessandoci delle partite di calcio, giocando su facebook, chattando a destra e a manca in cerca di avventure, e con mille altre sciocchezze che ci consentono di non pensare, tanto domani è un altro giorno... Prendiamo per esempio i giovani, cosa sono capaci di fare per lottare per il proprio futuro? NIENTE. Al massimo vanno all'estero, scappano scappano scappano. Si fugge e si scappa da tutto, come conigli impauriti, e non si affronta più nulla.
Siamo già morti dentro, in preda ad una sorta di autolesionismo. E lo si evince anche dai troppi commenti negativi (più che critiche sono commenti di disprezzo) verso tutto ciò che riguarda la nostra cultura, la nostra storia, la nostra religione, mentre al contempo, vi è una forzata e insistente sopravvalutazione di altre culture, dell'islam... nonostante tutto e sempre e prima di tutto. Non so cosa ci vedete nell'islam e perché cercate di giustificarlo sempre, caparbiamente... All'ultimo minuto arriva sempre qualcuno che lo rivaluta con qualche intervento magari trito e ritrito. Cos'è, cupio dissolvi?
#60
Giona, sei caparbio...

Ma leggi le cose che scrivo? Cavolo, ti ho citato (linkato) tre fonti oltre al libro "La Croce e la Mezzaluna". Le spedizioni crociate furono numerose e si ebbero in diversi periodi, anche le motivazioni quindi cambiavano di volta in volta o vi erano vari interessi (come in tutte le guerre in fondo), ma il punto è che i tuoi muslim non erano certo degli angioletti ma guerrafondai pure loro, e lo fu lo stesso Maometto che decapitò personalmente più di 600 ebrei. Dopo la battaglia del Fossato decimò l'ultima tribù ebraica rimasta a Medina e furono uccisi più di 600 uomini, le donne e i bambini furono fatti schiavi, molto probabilmente sfruttati e venduti come oggetti sessuali.