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Messaggi - Eutidemo

#46
Ciao Iano. :)
non per tua colpa, bensì per la mia insipienza in materia, temo di aver compreso solo in parte quello che hai scritto.
***
Comunque, in base a quello  che hai scritto, mi sono accorto che la mia conclusione era incompleta.
***
Ed infatti avrei dovuto ulteriormente precisare:
a)
Oggi sappiamo che (almeno secondo gli astronomi) il "diametro" dell'"Universo osservabile" è di circa 93 miliardi di anni luce; per cui, per trovare il centro di tale '"Universo osservabile", secondo me basterebbe incrociare due diametri.
b)
Non sappiamo, invece, cosa ci sia (o non ci sia) oltre il "diametro" dell'"Universo osservabile"; quindi, in tal caso è impossibile sapere quale sia il centro dell'"Universo esistente oltre quello osservabile".
***
Comunque se quest'ultimo, come credo, fosse infinito, secondo me si potrebbe dire:
- sia che non abbia alcun centro;
- sia che abbia il centro in ciascuno dei suoi punti.
Il che, in fondo, mi pare che sia la stessa cosa.
***
Un cordiale saluto! :)
***
#47
Io avevo sempre pensato che il centro dell'universo si trovasse in quel  punto dell'universo, in cui era iniziato il BIG BANG; che io, per analogia, assimilavo ad una semplice ESPLOSIONE di materia ed energia in uno spazio vuoto.
Come, appunto, nelle due seguenti immagini:
***
A quanto mi è stato dato di leggere quasi ovunque, invece, la mia idea intuitiva risulterebbe del tutto erronea; ed infatti, almeno secondo la maggioranza dei cosmologi, l'analogia più corretta non andrebbe fatta con una bomba, bensì  con un ipotetico PALLONCINO.
***
Questa analogia che si utilizza frequentemente è quella descritta dagli scienziati Arthur Eddington e Fred Hoyle, rispettivamente nel 1933 e nel 1960; essa considera l'espansione dell'Universo alla stregua dell'espansione della superficie di un palloncino che viene gonfiato.
Supponiamo quindi di disegnare sul palloncino con un pennarello una serie di punti, con ogni punto rappresentante una galassia e con la superficie del palloncino che rappresenta lo "spazio-tempo".
***
All'istante zero, il palloncino è sgonfio e tutti i punti sono vicini l'uno all'altro; per cui, se potessimo sgonfiare il palloncino all'infinito, ogni punto su di esso avrebbe distanza zero l'uno dall'altro. Gonfiando il palloncino, esso si espande e i vari punti "sembrano" allontanarsi gli uni dagli altri.
***
Però, in realtà, non sono i punti stessi a muoversi, bensì è la superficie del palloncino che si espande; cioè, le distanze tra i punti aumentano in maniera simile a come aumentano le distanze tra le galassie "a causa non del loro movimento, bensì a causa dell'espansione dell'Universo". Essendo il palloncino simile in ogni suo punto, ovvero omogeneo, non è possibile definire un "centro" da cui i punti si espandono, ma essi, secondo la maggioranza dei cosmologi, lo fanno in maniera uguale ed uniforme in ogni punto della superficie del palloncino.
***
Personalmente non riesco a comprendere bene tale ipotesi.
Ed infatti il palloncino è soltanto una superficie "curva" (e "cava") che  racchiude uno spazio vuoto, così come nella seguente immagine tratta da un sito che spiega la tesi di Einstein riguardante l'universo.
Ma, se così fosse:
.
1)
A mio parere, comunque, sia una "sfera cava" (palloncino), sia una "sfera piena" (palla da biliardo), hanno entrambe un "centro geometrico".
.
2)
Dire che sgonfiando il palloncino "all'infinito", ogni punto su di esso avrebbe "distanza zero" l'uno dall'altro, secondo me, equivale a dire che si tratta di "un punto solo"; ma diciamo pure che si tratta di punti talmente vicini, da sovrapporsi gli uni agli altri.
.
3)
Dire che, poi, gonfiando il palloncino, esso si espande e i vari punti "sembrano" soltanto allontanarsi gli uni dagli altri, mentre, invece, in realtà, non sono i punti stessi a muoversi, bensì è la superficie del palloncino che si espande, mi sembra un ragionamento alquanto oscuro.
Ed infatti, a mio parere, sarebbe molto più corretto dire che, gonfiandosi il palloncino, esso si espande e, "di conseguenza", i vari punti disegnati su di esso, non solo si allontano effettivamente gli uni dagli altri (come verificabile con un centimetro da sarto), ma, inoltre, aumentano anche di dimensione, cessando di essere dei semplici punti infinitesimali.
Un po' come accade con le galassie.
***
.
Tutte queste mie semplicistiche osservazioni da profano, però, si fondano sul fatto che il fenomeno del BIG BANG, comunque lo si consideri, è costituito dall'espansione di un "universo in gran parte  pieno", di materia e di energia, in uno "spazio totalmente vuoto" che lo circonda (e arretra progressivamente al suo avanzare).
***
Tale spazio vuoto, secondo me:
- è "limitato" verso l'interno, in quanto "confina" con il nostro universo  (spazio pieno), che ne è inglobato;
- è però "illimitato" verso l'esterno, in quanto o non confina con nient'altro, oppure, se  "confina" con altri universi come il nostro, li ingloba come un mare infinito ingloba le sue bolle.
***
Tuttavia, come ho già detto, le mie ipotesi sono in contrasto con (credo) l'intera comunità degli astronomi; per cui è inevitabile che esse siano da considerarsi errate.
Ed infatti, (credo) l'intera comunità degli astronomi ritiene che:
.
1)
Il Big Bang permette di spiegare il cosiddetto "principio cosmologico": e, cioè, che osservando la distribuzione di galassie nel cosmo, su larga scala, l'Universo appare:
- "omogeneo" (identico in ogni suo punto);
- "isotropo" (identico in ogni direzione si guardi).
***
A me e a Van Gogh, almeno ad occhio nudo, la cosa non sembra; però nessuno di noi due ha mai visto l'universo con un telescopio!
.
2)
Il Big Bang non è una "esplosione nello spazio", bensì una "esplosione di spazio"; cioè, l'Universo non si sta espandendo da un determinato centro nello spazio vuoto, ma è piuttosto l'intero Universo che si espande e lo fa in misura uguale in tutti i punti di esso.
.
3)
L'assunto di cui al punto 2), viene spiegato considerando "l'Universo  come la totalità di tutto ciò che esiste"; per cui chiedersi in cosa si sta espandendo e se c'è qualcosa al di fuori di esso, secondo la maggioranza degli scienziati, sarebbe una domanda priva di fondamento.
Ed infatti, poiché l'espansione è semplicemente una della sue proprietà intrinseche, che crea nuovo spazio-tempo, una nuova parte di se stesso e quindi di tutto ciò che esiste.
.
***
Pur dovendo ammettere la mia crassa ignoranza in materia (e, forse, proprio a causa di essa), sinceramente proprio non riesco a capire tali affermazioni!
***
.
Però, al riguardo, almeno per cercare di capire quello che dicono i cosmologi, occorre distinguere tra:
- "Universo osservabile" (col telescopio), fin da dove ci giunge la luce;
- "Universo inosservabile" (fuori della portata del più potente telescopio), laddove la luce non ci arriva, perchè ne è troppo lontana la fonte.
.
***
Ed infatti ogni osservatore nell'Universo è in grado di vedere solo la luce che proviene dal cosiddetto Universo visibile o osservabile da quel punto di vista; cioè, quella regione sferica "finita" dell'Universo, centrata su di un ipotetico osservatore, che contiene tutta la materia che può essere osservata da lì, avendo la luce avuto il tempo di raggiungere l'osservatore in questione dall'inizio dell'espansione dell'Universo.
***
Sotto questo aspetto:
- se l'universo (quasi) pieno di materia ed energia è di dimensioni infinite, ad ogni osservatore  sembrerà di trovarsene al centro (ma allora non capisco come tale universo potrebbe ancora espandersi, visto che è illimitato);
- se, invece, l'universo pieno di materia ed energia è di dimensioni finite,  ci  saranno necessariamente degli ipotetici e periferici  osservatori  che potranno vederne i confini (oltre i quali c'è il vuoto, da cui non proviene nessuna luce perchè non c'è niente che possa generarla).
***
Secondo me questa è una cosa, che, almeno attualmente, non è verificabile.
***
Tuttavia, per concudere:
- sia che il Big Bang sia non sia una "esplosione nello spazio, bensì una esplosione di spazio";
- sia che il Big Bang sia una "esplosione di spazio" (relativamente) pieno di materia e di energia, che si espande in uno spazio (completamente) vuoto di materia e di energia;
- entrambi fanno parte di un unico "UNIVERSO", probabilmente infinito, in parte pieno ed in parte vuoto.
Perchè il vuoto non è il nulla, e, quindi, esistendo, fa parte dell' "UNIVERSO"
***
Ma le mie sono solo le semplicistiche considerazioni di un profano; il quale, di astronomia, se ne intende quanto un bue se ne intende di fisica quantistica.
***
#48
Racconti Inediti / Re: Il timone (miniracconto)
20 Gennaio 2025, 06:16:04 AM
SPIEGAZIONE
Giulio, inesperto di navigazione, abituato a manovrare la "ruota del timone" (che fa svoltare la barca a destra e sinistra così come il volante di un'automobile), non sapeva, che, invece, la "barra del timone" va manovrata al contrario! :'(
La moglie non aveva fatto in tempo a dirglielo!
***

***
#49
Citazione di: iano il 19 Gennaio 2025, 11:50:18 AMHai ragione Eutidemo.
Dire che i pianeti girano attorno al sole deve oggi intendersi come che ... si avrà una descrizione più semplice del moto dei corpi del sistema solare se si fà centro sul sole, e non che questa sia la corretta descrizione.
Più in generale non c'è nell'universo un punto privilegiato di osservazione.
Anche considerando solo una parte dell'universo, ad esempio il sistema solare, non c'è un punto privilegiato di osservazione fuori o dentro di esso, ma solo punti di osservazione convenienti rispetto al contesto di interesse.
Però non è vero che Galilei non tenesse conto del fatto che il moto è relativo.
Anzi la storia della relatività del moto inizia con Galilei.
Anche questo è vero; grazie per la precisazione :)
#50
P.S.
Il ragionamento di cui sopra, ovviamente, vale per qualsiasi punto di osservazione nel cosmo, e non soltanto per la Terra (come credeva Tolomeo).
***
Inoltre, la "relatività del moto", può dar luogo anche ad altri apparenti paradossi.
Ad esempio una "mosca" posata sul finestrino di un treno:
- è "in quiete rispetto al treno";
 - però è "in movimento rispetto alle rotaie".
 ***
#51
Secondo me, Galileo aveva ragione, ma Tolomeo non aveva affatto torto; ed infatti nessuno dei due teneva conto che il "moto è relativo"; per cui, se manca un riferimento esterno ai moti considerati, questi possono considerarsi entrambi validi in via primaria (e viceversa).
***
Ovviamente, alla loro epoca, tali considerazioni non erano possibili, in quanto consideravano l'universo:
- infinito;
. statico;
Ma oggi non è più così.
***
Ed infatti l'universo conosciuto, in continua espnsione, sembra tuttavia avere (almeno al momento attuale)una dimensione ben definIta; e, cioè 4,6508 × 10^10 anni luce.
Ma, oltre il suoi confini, in continua -espansione, che cosa c'é:
il VUOTO?
Il NULLA?
***
Non entro nel merito di tale "disquisizione filosofica", però, in entrambi a casi, almeno se sono  infinite  le entità ( o non entità), fuori dall'universo in espansione (come e lecito supporre), manca un riferimento esterno ai moti planetari e di nebulosa  considerati; per cui questi possono considerarsi entrambi in un senso o nell'altro.
***
Quindi Tolomeo aveva ragione: il suo modello cinematico che descrive la Terra ferma al centro dell'universo con il Sole, i pianeti e le stelle in movimento intorno ad essa è assolutamente corretto (sebbene relativo) e non è assolutamente frutto della sua fantasia 
***
Ed in effetti le osservazioni astronomiche basate sul modello tolemaico sono estremamente precise, capaci per esempio di prevedere con largo anticipo le eclissi e la posizione degli astri; così come si è sempre sistematicamente verificato!
***
Il che, ovviamente, non significa affatto che Galileo avesse torto e Tolomeo ragione; significa soltanto, invece, che entrambi avevano  ragione nell'ambito della prospettiva da ciascuno di essi considerata!
***
Se ti siedi in una giostra al Lunpark, tutto ti rembra ruotare intorno a te; mentre,  invece, sei tu che ruoti! :)
***
#52
Racconti Inediti / Re: L'uomo che viveva in un sogno
18 Gennaio 2025, 06:02:41 AM
Citazione di: Morpheus il 30 Dicembre 2024, 15:48:31 PM
Tanto tempo fa, c'era un uomo che viveva in un sogno...
un sogno dal quale non riusciva a svegliarsi.
Egli ormai aveva perso ogni speranza e
non aveva neanche paura di morire:
voleva solo affondare insieme al mondo intero.
Visse ogni singolo giorno in modo monotono, noioso, con il volto depresso e una mentalità pessimistica.
Un bel giorno, vide una bambina attraversare
la strada trafficata; un camion stava per investirla
quando, d'istinto e senza un perché, si tuffò
per salvarla. La bambina si salvò, lui no
ma capì una cosa importante che lo rese felice:
Non stava sognando, aveva solo paura di aprire gli occhi.

Bellissimo miniracconto, complimenti :)
#53
Racconti Inediti / Il timone (miniracconto)
17 Gennaio 2025, 12:01:05 PM
Lucia Sismondi sedeva su una poltroncina elevata situata nella plancia del piccolo panfilo; aveva un braccio appeso al collo perchè se lo era fratturato manovrando le vele.
Quindi, alla "ruota del timone" c'era il marito Giulio Gualandi; il quale, però, a differenza della moglie, di navigazione non ne capiva assolutamente niente.
***
Per cui la moglie gli stava spiegando l'origine dei termini:
- "tribordo"
- "babordo".
***
La posizione più comoda per manovrare il timone, per una persona che usa la mano destra è sul lato di "dritta" dell'imbarcazione; il quale, quindi, con il tempo, venne associato al "lato dell'organo di governo":
- in inglese "STEER-BOARD" (da cui l'odierno "STARBOARD");
- in spagnolo "ESTRIBOR;
- in francese "TRIBORD"
- in italiano nostro "TRIBORDO".
***
Di conseguenza, con l'organo di governo posto sul lato destro, il timoniere si trovava a dare le spalle al lato sinistro della barca, che diventò quindi il "lato della schiena" da cui presero origine:
- in inglese "BACK-BOARD";
- in spagnolo "BABOR";
- in francese "BÂBORD"
- in italiano il nostro "BABORDO".
***
***
Seccato per la pedantesca lezioncina, Giulio replicò: - A me pare che quello che tu chiami pomposamente "organo di governo della nave", sia pressochè simile all'""organo di governo di una automobile", e cioè ad un semplice "volante"; e, quindi, perchè mai non chiamarlo anch'esso "volante", con il quale si può far svoltare la nave a "DESTRA" ed a "SINISTRA"?
***
- Be', non hai tutti i torti!- rispose la moglie - Ed infatti oggi come oggi si usano i più semplici termini "DRITTA" e "SINISTRA", così come per il volante di una automobile; però quello di una imbarcazione, che stai manovrando ora, si chiama "RUOTA DEL TIMONE".-
Poi si avvide che l'imbarcazione si stava accostando troppo, sulla sinistra, ad una pericolosa scogliera, per cui gridò al marito: - Accosta a dritta, imbecille! Non vedi che la corrente ci sta portando verso gli scogli?-
***
Prontamente il marito girò la "RUOTA DEL TIMONE" verso destra, con entrambe la braccia...ma senza esito!
***
- Maledizione!- imprecò, -Questo stronzo di volante si è bloccato!!!-
- Hai ragione!- convenne la moglie - Vedo la spia rossa che segnala la "RUOTA DEL TIMONE"in avaria!!!
Devi correre subito a poppa e manovrare la direttamente la "BARRA DEL TIMONE"...presto!!!!-
***
Ed infatti la loro barca, in caso di emergenza, aveva come supporto di sicurezza anche la "BARRA DEL TIMONE"; in uso dai tempi di Ulisse e del suo nocchiero Baio.
***
Ma Giulio era appena giunto alla "BARRA DEL TIMONE", e la stava velocemente manovrando, quando l'imbarcazione scartò subitaneamente a sinistra e, fracassanosi sugli scogli, andò rapidamente a fondo, portandosi dietro i due coniugi.
***
Come mai?
***
IL FINALE ALLA PROSSIMA PUNTATA
***
P.S.
La soluzione è molto facile! ;)
***
#54
Varie / Re: Il paradosso del Dr. Tenma
17 Gennaio 2025, 10:18:14 AM
Ciao Morpheus.
Scusami ancora!!! :'(
Per la "prescia" non avevo letto che: "l Dr. Tenma è un neurochirurgo giapponese che lavora nel piccolo e unico ospedale di Heisenberg, un paese abbastanza isolato ma con una popolazione di circa 40000 abitanti.".
Non mi pare che in Italia esista tale paese ::)
***
Un cordiale saluto! :)
***
#55
Varie / Re: Il paradosso del Dr. Tenma
16 Gennaio 2025, 18:08:56 PM
Citazione di: Morpheus il 16 Gennaio 2025, 16:29:42 PMCiao, Eutidemo! Il tuo ragionamento mi piace ed anche i tuoi calcoli solo che (da pignolo e malvagio matematico quale sono) devo farti notare che Heisenberg si trova in Germania, non in Italia!!! Comunque mi è piaciuta molto la tua risposta.
Un cordiale saluto! :)
Grazie ed accetto la critica.

Cordiali saluti! :)

P.S.
Non capisco cosa, però, cosa c'entri  Heisenberg
#56
Varie / Re: Il paradosso del Dr. Tenma
16 Gennaio 2025, 06:24:46 AM
Ciao Morpheus. :)
Se tu, come scrivi, preferisci i "calcoli", allora, per fare la scelta giusta, occorre tenere presente che la durata media della vita, in Italia, è di 84,01 anni (81.90 per gli uomini e 85,97 per le donne).
Pertanto, sotto il profilo statistico (e quindi probabilistico):
- l'uomo di 80 anni ha una aspettativa di vita  di circa 2 anni;
- il bambino, poniamo di 2 anni,  ha invece una aspettativa di vita  di circa 80 anni.
***
E poichè il medico, almeno secondo me, deve salvare la "maggiore quantità di vita possisibile" dei pazienti a lui affidati, ne consegue che, a mio parere,  il Dr. Tenma, "ceteris paribus", dovrebbe salvare il bambino.
***
La circostanza che l'uomo di 80 anni è il sindaco del paese e che la moglie, essendo molto benestante, ha promesso un ingente donazione all'ospedale nel caso il marito fosse stato salvato dalle mani magiche del Dr. Tenma, è una "scelta di carattere economico e politico", che non compete assolutamente ad un medico.
***
Un cordiale saluto! :)
***
#57
Ciao Anthony. :)
Hai perfettamente ragione!
Ed infatti in alcune aree più isolate della Sardegna (come l'Ogliastra), il Dna dei Sardi odierni è estremamente somigliante a quello dei loro antenati;  "E' il primo caso in Europa e nel mondo", dichiara il professor Mario Pirastu.
Il quale spiega: "Grazie alla generosità degli archeologi che ci hanno regalato 106 denti appartenenti a 56 individui vissuti fra l'Età del bronzo e l'Età del ferro (da 3.430 a 2.700 annni fa) abbiamo potuto studiare i campioni appartenenti a 23 individui, gli unici utilizzabili, nel senso che il loro Dna era ricostruibile nelle sue sequenze. Gli altri, troppo danneggiati, sono stati scartati. Abbiamo lavorato su reperti provenienti dalla Tomba dei giganti di Santa Teresa di Gallura e da cinque grotte naturali di Carbonia, Alghero, Carbonia, Fluminimaggiore, Perdasdefogu e Seulo; ed abbiamo scoperto che l'area sarda è l'unica nella quale si ravvisano somiglianze fra antichi e contemporanei.
E' senz'altro una novità assoluta, però andiamoci piano con l'enfasi, perché i nostri sono studi serissimi e approfonditi, ma per dare l'idea va chiarito che abbiamo studiato un solo gene su trentamila, seppure un gene importante; ed infatti abbiamo lavorato sul Dna mitocondriale, quello che si trasmette di generazione in generazione solo per via materna.".
Ha poi spiegato spiegato la diversità fra ogliastrini e galluresi, dicendo che: "L'Ogliastra è più isolata, mentre nelle aree costiere si è maggiormente sviluppato il meticciato; e dunque galluresi di oggi assomigliano nel Dna agli altri Europei (a differenza degli ogliastrini che mantengono una spiccata diversità, e somiglianza con i loro  antenati)."
***
Un cordiale saluto! :)
***
#58
Varie / Re: Il paradosso del Dr. Tenma
14 Gennaio 2025, 06:39:18 AM
Citazione di: Morpheus il 30 Dicembre 2024, 18:16:52 PM
Il Dr. Tenma è un neurochirurgo giapponese che lavora nel piccolo e unico ospedale di Heisenberg, un paese abbastanza isolato ma con una popolazione di circa 40000 abitanti. Un giorno, durante una sparatoria, vengono colpiti alla testa un bambino e un uomo di 80 anni. Entrambi vengono subito portati all'ospedale dove solo Tenma, con un'operazione lunga e complessa, potrà salvarli; c'è però un problema, il tempo necessario per operare uno dei due è troppo lungo perché anche l'altro si salvi e quindi il dottore non riuscirà a salvare entrambi i pazienti proprio a causa del grave stato in cui si trovano.
Il Dr. Tenma si trova di fronte a una scelta: l'uomo o il bambino? A questo enigma si aggiunge un'altra difficoltà: l'ospedale è pieno di debiti e quindi sull'orlo della chiusura, l'uomo di 80 anni è il sindaco del paese e la moglie, essendo molto benestante, ha promesso un ingente donazione all'ospedale nel caso il marito fosse stato salvato dalle mani magiche del Dr. Tenma. Se l'ospedale chiudesse, 40000 persone perderebbero l'accesso veloce a una struttura ospedaliera e visto che nel paese ogni settimana 2 persone su 40000 hanno bisogno di un urgente intervento medico se gli si vuole salvare la vita, 2 persone a settimana morirebbero a causa dell'enorme distanza dalla struttura medica più vicina. Ma non finisce qui, poiché se decidessimo di salvare il sindaco e non il bambino, l'ospedale verrebbe sicuramente accusato di negligenza medica e sarebbe oggetto di numerose proteste poiché hanno scelto i "soldi" alla vita di un bambino. L'ospedale verrebbe chiuso nel giro di poco tempo e ogni settimana 2 persone perderebbero la vita. Cosa dovrebbe fare il Dr. Tenma?

Almeno a mio parere,  il Dr. Tenma dovrebbe salvare il bambino.
Ed infatti il vecchio, se non operato, perderebbe solo una frazione minima della vita che gli rimane da vivere, mentre il bambino,  se non operato, perderebbe (probabilisticamente) una frazione molto più elevata della vita che gli rimane da vivere!

#59
Citazione di: Jacopus il 10 Gennaio 2025, 13:08:42 PMCome hai ben scritto, bisogna intendersi sul concetto di "etnico" che può avere un significato solo culturale, visto che la estrema mobilità di homo sapiens, negli ultimi 10.000 anni, non ha reso possibile la creazione di sottospecie (o razze distinte) a livello genetico. Hanno fatto anche degli studi in proposito (cfr Barbuiani e Cavalli Sforza) dai quali discendeva che vi erano spesso più differenze genetiche tra due vicini di casa di Bologna che fra un abitante di Sydney ed uno di Beirut. Le uniche differenze geniche di un certo livello riguardano le popolazioni bianche che hanno un residuo di Neanderthal e alcune popolazioni asiatiche che hanno un residuo di Denisova, che le rendono più in grado di vivere in ambienti di alta montagna (con poco ossigeno).
A livello di culture, invece l'Italia è geograficamente un ponte fra nord e sud e fra est ed ovest. Ha una invidiabile posizione strategica ma proprio per questo le culture che l'hanno vissuta sono tantissime dalla fine dell'impero romano d'Occidente e questo ci dà tante fisionomie completamente diverse e sorprendenti come i biondi e alti discendenti dei normanni siciliani.
Ciao Jacopus. :)
Condivido parola per parola tutto quello che hai scritto.
Farei solo una ulteriore precisazione.
.
1)
Tra le varie popolazioni esistono lievi differenze geniche di livello assolutamente irrilevante.
Ad esempio:
- le popolazioni germaniche, almeno in origine, erano prevalentemente di pelle ed occhi chiari, capelli biondi, e di notevole altezza (vedi Tacito);
- le popolazioni latine, invece, almeno in origine, erano prevalentemente di pelle ed occhi più scuri, capelli neri, e di altezza limitata.
Differenze che, anche se ereditarie, sono dovute alla differente acclimatazione geografica; ma che, comunque, sono di livello assolutamente irrilevante, e, comunque, non omogenee.
.
2)
Ciò premesso, come giustamente scrivi tu, "le uniche differenze geniche di un certo livello riguardano le popolazioni bianche che hanno un residuo di Neanderthal e alcune popolazioni asiatiche che hanno un residuo di Denisova" (e "Florensis"); le popolazioni africane, invece, non essendo mai emigrate dall'Africa in epoca preistorica, non si sono "ibridate" con altre specie umane più primitive (e successivamente estinte), e, quindi, non presentano alcuna traccia del DNA Neanderthal  o Denisova.
Per cui, in un certo senso, si potrebbe dire che le popolazioni africane siano la manifestazione più "pura" della specie "homo sapiens", mentre tutte le altre si sono ibridate con specie umane più arcaiche; fermo restando, però, che siamo tutti membri della stessa specie "homo sapiens".
***
Ed infatti sembra che discendiamo tutti dalla stessa "Eva mitocondriale".
***
Un cordiale saluto! :)
***
#60
Citazione di: anthonyi il 10 Gennaio 2025, 13:28:19 PMCiao Eutidemo, la storia genetica d'Italia é complessa, tu hai centrato sul periodo imperiale romano, ma le migrazioni in Italia sono lontane nel tempo, e ce ne sono state anche dopo l'impero. C'é però una cosa che dici che non mi torna, gli etruschi non sono un popolo immigrato in Italia, bensì la risultante, per quanto se ne sa, di una miscela di differenti popolazioni immigrate, tra cui anche greci, con le popolazioni autoctone.
Ciao Anthony. :)
A me risulta che, almeno secondo la maggioranza degli studiosi gli Etruschi non fossero di ceppo prevalentemente indoeuropeo; ma la questione è molto controversa!
Ed infatti, secondo altri studiosi, gli Etruschi erano l'evoluzione della preistorica "cultura villanoviana", secondo altri provenivano dall'Anatolia, ed altro ancora.
Recentemente, infine, un recente studio internazionale sul Dna antico, dimostrerebbe che gli Etruschi condividevano in parte il profilo genetico dei Latini della vicina Roma;  ma anche che gran parte del loro genoma derivava da antenati provenienti dalla steppa Eurasiatica.
***
In realtà, invero, ritengo che non esistano nè siano mai esistite popolazioni con un genoma assolutamente "omogeneo"!
***
Un cordiale saluto! :)
***