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Messaggi - giona2068

#46
Citazione di: Freedom il 10 Agosto 2017, 15:35:58 PM

Posso sbagliare perché non ho grandi verità in tasca. Ritengo tuttavia che sia questo il passaggio che non ci trova in accordo. Penso infatti che spirito e carne siano inseparabili. Perlomeno alla stato attuale. La logica sembrerebbe darmi ragione e tu stesso, in realtà, lo fai quando affermi che la carne deve essere sottomessa allo spirito (e sono d'accordo anche io). Se dunque liberandosi dalla schiavitù della carne lo spirito ha più spazio il legame c'è. Inversamente proporzionale ma esistente, manifesto. Ed il fatto stesso che il corpo è il tempio dello Spirito ne è la prova più lampante. Carne e spirito sembrano indissolubilmente legati.

E' vero che  Spirito e carne sono indissolubilmente legati, senza Spirito il corpo diventa polvere, ma non tutti gli spiriti  sono buoni , bisogna vedere quale spirito dimora nel corpo. Fino a quando vi dimora lo Spirito  Santo, che è tutto in tutti, il corpo/l'anima non ha bisogno dei piaceri della carne perché è Lui la massima gioia, che la santa di d'Avila chiama piacere impropriamente.
Questa condizione disturba gli spiriti maligni in quanto non riescono a far cadere l'uomo che invidiano. Hanno provato anche con il Signore Gesù, figuriamoci se non hanno provato  con successo anche con ognuno di noi! Ogni persona che non sia caduta o si sia rialzata per questi spiriti è una disperazione , non tanto perché perdono un cliente, ma  principalmente perché questi diventi una lampada accesa che distrugge il loro potere fondato sull'inganno. Da qui nascono le persecuzioni della storia.  Gli spiriti maligni usano l'uomo per far male all'uomo. Basti vedere le rispostacce che danno in questo Forum!
l più forti degli spiriti maligni sono  quelli del sesso, dell'alcol. della droga e dell'omosessualità perché creano un surrogato di gioia - il piacere - al quale è difficile rinunciare. Soffocano l'anima e  prendono il suo posto,
Per questo quando si parla  con chi è preso dal sesso o altri piaceri carnali, pur credendo che la persona che sta parlando sia quella che risulta sulla carta d'identità, in verità chi  parla è lo spirito del sesso - il maligno! 
E' una cosa terribile, ma chi lo crede?
Secondo te l'anima che fine farà, se non si sveglia?



Ma al di là di disquisizioni che potrebbero apparire stucchevoli e, forse, senza grande importanza vorrei porre l'attenzione all'aspetto decisivo dell'essere cristiano: il rapporto con Dio è un rapporto di amore. Una relazione matrimoniale a tutti gli effetti. Ecco la sacralità del matrimonio tra uomo e donna che riproduce l'amore tra Dio e l'uomo. E in una relazione d'amore c'è anche il piacere.

In Giuseppe e Maria quello che dici non è successo. Credi in me, quando c'è piacere, come sopra detto, non c'è Dio.  Per questo oggi molte  famiglie  sono allo sfascio, siamo nel  tempo della  esasperazione del piacere. Se guardi bene le prime famiglie che si sfasciano sono quelle dei cosiddetti VIP i quali sono i principali massimizzatori del piacere.
Il Signore Dio è unità, dove c'è divisione non c'è Lui e se non c'é Lui chi c'è?




Nella vita c'è anche il piacere. Esso esiste e non è un vizio. Non si può paragonare al vizio del fumo. La prima sigaretta, com'è noto, fa schifo, mentre la prima volta che si fa l'amore è bello. E la prima volta che si mangia un cibo gustoso è pure quella una sensazione bella. E' solo necessario anzi indispensabile avere temperanza. Senza di essa allora sì che il piacere (la ricerca di esso) diventa irrefrenabile e ci porta al male. Ed il Signore stesso, non veniva forse criticato dai farisei perché stava in compagnia di mangioni e beoni e lui stesso veniva accusato di fare ciò?

Ma la cosa più importante di tutte, la differenza tra il cristiano (chiunque ama Dio sopra tutto ed il suo prossimo come sé stesso è mio discepolo dunque cristiano dice il Signore) ed il non cristiano è l'amore che quest'ultimo non prova verso Dio. Possiamo dunque concludere che tutto ciò che aumenta il nostro amore verso il Signore è bene e tutto il resto è male. Ecco quindi la vera valenza del peccato: allontanarci dall'amore verso Dio.

In definitiva, se vogliamo seguire Gesù Cristo, dobbiamo semplicemente tenere d'occhio la nostra capacità di amare: se essa aumenta siamo sulla strada giusta!

E' vero che il vero credente ama il Signore Dio  e il suo prossimo, ma  saràcredente se si allontana dai piaceri della carne.  S. Paolo: Fuggite le passioni giovanili.
Non dimentichiamo che è scritto: Non si può amare Dio e mammona| Per mammona s'intende  tutto ciò che non sia il Signore Dio, quindi anche il piacere carnale che a rigor di lingua bisognerebbe dire: condivisione del piacere di chi dimora nella carne, la carne senza spirito non vale nulla.

#47
Citazione di: altamarea il 10 Agosto 2017, 13:57:19 PM
Giona ha scritto:
CitazioneIn ogni caso se il sesso, che purtroppo viene chiamato "ammore", se fosse cosa buona non verrebbe tolto a chi raggiunge una certa età ed anche in questo c'è da considerare che nella nostra società, dove momentaneamente il domina il male, si sta predicando che anche le persone anziane devono fare sesso! In definiva il male sta cercando di recuperare per il suo inferno quelli che  non gli appartengono più.

E' Giona ad avere sempre ragione, non voi, uomini peccaminosi. Il "sesso non è cosa buona" per chi ha la "tarda età" perciò Dio lo toglie e non c'è Viagra che tenga. Fai bene Giona a rifugiarti nella preghiera e nelle sacrestie odorose di muffa, anziché spendere soldi per l'aiutino.

Si siamo dominati dal male spirituale manifestato dalle persone come te.

Se ti è possibile cerca di partecipare anche alle discussioni in altre sezioni. Non rimanere ancorato in questa come un guardiano del faro, in attesa di viandanti da incolpare: "Guai a voi anime prave"...

T'immagino in crisi di astinenza quando per alcuni giorni non ti si da l'esca per demonizzarci. Le tue parole le considero irritanti.
Ti ammiro perché, anche senza volerlo, sei sincero dicendo che le mie parole ti irritano, ma quando vuoi prova a spiegarci come mai ti irritano!!
Chi è nella verità non ha questo problema.
Qual'è il male spirituale che vedi manifesto in me?
In ogni caso io non incolpo nessuno, cerco di essere una luce per chi ha scoperto di essere in errore e lascio nella loro acredine  quelli che  chiamano  luce le tenebre.
Un caro saluto.
#48
Citazione di: InVerno il 10 Agosto 2017, 11:57:51 AM
Citazione di: giona2068 il 10 Agosto 2017, 10:58:37 AMPossiamo dire che sia un fatto naturale, ma se così fosse il Signore Gesù non lo collocherebbe a fondamento di un peccato mortale. In effetti esiste una spinta naturale a fare l'accoppiamento con una persona di sesso diverso, ma non è sessualità bensì desiderio di procreare - vedi animali.  
Andate e moltiplicatevi  vuol dire unitevi al vostro coniuge per procreare e il Signore  benedirà questo, ma non benedirà tutto il resto perché il sesso per piacere è un'altra cosa.. La nullità del matrimonio  quando esso non è stato consumato, e gli annessi doveri coniugali,  è un precetto di uomini che oggi vivono   nelle società e che ammettono il "matrimonio" fra persone dello stesso sesso.
Nella tua spinta di razionalizzare semplice sessuofobia ti contraddici da una frase all'altra, prima sono gli animali a voler procreare, poi sono peccatori quelli che non lo fanno per procreare. A sto punto mi viene da pensare che contempli una terza via, forse semplicemente non farlo? Il capolavoro del creato pare un po inceppato,dovrebbe far sesso per procreare ma la procreazione è tutt'altro che un risultato assicurato, la bassa fertilità della donna sopratutto non giovanissima lascia spazio a mesi di "tentativi" di cui, cristianamente, sfugge il senso compiuto. Nel mondo animale ci sono "macchine più perfette di altre" con fertilità dieci volte quelle umane. Allo stesso tempo il capolavoro del creato gode di grande piacere fisico nel fare sesso, un piacere che non dovrebbe provare prestandosi al solo atto procreativo. Come raggiungere questo scopo? Tramite siringa?

Diversi strati di sessuofobia con diverse giustificazioni anche razionali sono sedimentati nella teologia cattolica e collidono uno con l'altro. Se oggi fare sesso può sembrare un attività perlopiù innocua, all'età del bronzo fare sesso eraun grosso rischio dal punto di vista sanitario e farlo deliberatamente tramite promiscuità poteva significare l'evolversi di epidemie che sicuramente erano ben note (ricordo che ai tempi non si avesse la più pallida idea di cosa fosse un germe o un battere). Allo stesso tempo la "moltiplicazione" era la base della sopravvivenza e il successo di un popolo che ancora disponeva di vasti territori vergini da colonizzare e di un altissima mortalità infantile che doveva essere "compensata" e la trasmissione del proprio patrimonio genetico visto generalmente come concetto di "bene" (cosa che mi fu fatto notare è molto evidente nell'AT, ma non diverso da religioni coeve). Personalmente credo che il sesso possa essere un elemento di disturbo nell'equilibrio del nostro "spirito" solamente se abusato, e che l'abuso non possa essere delimitato a priori ma sia una questione estremamente soggettiva, ciò che è abuso per uno non necessariamente lo è per l'altro. E non è relativismo morale, il sesso e la morale non dovrebbero aver a che fare uno con l'altro. Peraltro, la coercizione della sessualità umana ha sempre e solamente provocato i peggiori danni a vantaggio di un "bene spirituale" che visti i risultati non può essere ottenuto per coercizione. Se i preti potessero baciare qualche donna, Dio solo sa quanti bambini avremmo salvato.
Hai "ragione" come sempre!!!
#49
Citazione di: Jacopus il 10 Agosto 2017, 11:24:10 AM
Se quella illustrata da Giona e' la dottrina cristiana mi sembra un ulteriore motivo per sentirmi profondamente estraneo a questi precetti. La sessualita' con ivi compreso il piacere puo' essere una esperienza spirituale se abbinata con l'amore anche senza dovere di procreare. Penso che la teologia cristiana instilli in questo modo un senso di colpa che ignora la biologia umana e ci aliena da noi stessi. Condivido altri precetti cristiani che pongono un limite all'egoismo umano, ma farlo nell'ambito della sessualita' e' il classico viatico ad accumulare nevrosi, e comportamenti o idee bizzarre. A scanso di equivoci non sono a favore della sessualita' licenziosa e libertina ma, ad esempio, se un adolescente si masturba non vedo proprio dove sia il male. Sr due amanti si amano e usano il preservativo sono due persone responsabili  che vogliono magari allevare i figli in situazione di sicurezza che ora non hanno. La cultura sessuofobica cristiana e' per certi aspetti piu' retrograda di quella islamica.



Vedi Jacupus, una volta ero un fumatore abbastanza fumatore perché non riuscivo a farne a meno. Quando il medico mi disse che dovevo smettere dentro di me cominciò a scatenarsi l'inferno perché stavo soffocando un desiderio abbastanza forte, mi sembrava di non poter vivere senza sigarette. Ora che non fumo più, non perché ho soffocato il vizio ma perché l'ho rimosso, molte volte mi meraviglio del perché non abbia smesso prima.
Tu, da come parli, sei, a riguardo del sesso, nella stessa condizione in cui ero io quando non fumavo ma sentivo la voglia. Per cui parlando non ci capiremo fino a quando è in itinere il tuo desiderio. Ne potremo riparlare, e mi darai atto di aver ragione, il giorno in cui ti sarai liberato dello spirito del sesso. Nel mentre ti conviene non bloccare la tua mente convincendoti che si tratti di un istinto naturale. Non è vero, ci sembra naturale quando siamo presi fino al collo.
Buona giornata.
Quanto ai precetti cristiani, è una tua scelta sentirti estraneo, ma non dimenticare che chiunque non è cristiano è anticristo. Non spero sia il tuo caso.
#50
Citazione di: Freedom il 10 Agosto 2017, 09:31:03 AM
Non si può criminalizzare la sessualità come non si può criminalizzare nulla. San paolo stesso afferma che nulla è immondo in sé stesso. L'interiore atteggiamento dell'uomo rende le cose monde o immonde.

Per quanto riguarda la specificità sessuale mi pare una forzatura dichiararla diabolica tout court. Il matrimonio è un sacramento e, affinché sia tale, marito e moglie devono andare a letto insieme. Addirittura il non aver consumato almeno un rapporto sessuale lo rende nullo! Anche la Bibbia invita a far l'amore "moltiplicatevi!"

La purezza è uno stato dell'anima, del cuore, dello spirito, della mente. Almeno così penso.
Caro Freedom, cerchiamo di comprendere il significato dei termini che usiamo.
Sessualità è il desiderio di fare sesso per provare piacere. Il Signore Gesù sta dicendo: Chiunque guarda una donna per desiderarla ha commesso adulterio con lei nel suo cuore (non è necessario l'atto materiale, basta che sia entrato il desiderio per aver peccato). 
Se andiamo a ben vedere  questo desiderio che prende posto nel cuore degli uomini, ma che non prese posto nella Mamma Celeste, nel Signore Gesù e tanti altri , da chi proviene?
Possiamo dire che sia un fatto naturale, ma se così fosse il Signore Gesù non lo collocherebbe a fondamento di un peccato mortale. In effetti esiste una spinta naturale a fare l'accoppiamento con una persona di sesso diverso, ma non è sessualità bensì desiderio di procreare - vedi animali.  
Andate e moltiplicatevi  vuol dire unitevi al vostro coniuge per procreare e il Signore  benedirà questo, ma non benedirà tutto il resto perché il sesso per piacere è un'altra cosa.. La nullità del matrimonio  quando esso non è stato consumato, e gli annessi doveri coniugali,  è un precetto di uomini che oggi vivono   nelle società e che ammettono il "matrimonio" fra persone dello stesso sesso.
In ogni caso se il sesso, che purtroppo viene chiamato "ammore", se fosse cosa buona non verrebbe tolto a chi raggiunge una certa età ed anche in questo c'è da considerare che nella nostra società, dove momentaneamente il domina il maòle, si sta predicando che anche le persone anziane devono fare sesso! In definiva il male sta cercando di recuperare per il suo inferno quelli che  non gli appartengono più. 
Idem per la pedofilia!
#51
Dopo aver peccato si accorsero di essere nudi (genesi), vuol dire il loro corpo subì una trasformazione.
Come per colpa di un solo uomo entrò  la morte, così  con il sacrificio di un solo uomo è tornata la vita (Paolo)  Il Signore Gesù Risorto  è il nuovo Adamo (S Paolo) e noi, se risorgeremo saremo come Lui, primizia della resurrezione.
A parte questo hai notato che solo l'uomo ha bisogno di vestiti, gli animali sono stati creati autosufficienti, hanno un corpo che  resiste al freddo, noi  no, dobbiamo vestirci: 
Come mai il capolavoro del creato è meno equipaggiato degli animali? Non perché non porta il corpo con il quale fu creato?
#52
Non penso che andremo molto lontano con il dialogo, vista la tua chiusura. 
In ogni caso devi ammettere che una cosa è la sollecitazione tramite un altro corpo e  altra cosa  è la gioia provata da S. Teresa di d'Avila, frutto della presenza dello Spirito. In questo ultimo caso è l'anima che si ingioisce all'interno del corpo, mentre nel sesso è il piacere/peccato /demone che fa festa.   Il corpo di per se non conta niente.
Puoi non credere a me, ma dovresti credere a S. Paolo che dice: Quelli che vivono secondo la carne non possono piacere a Dio - oppure quando dice: Il corpo è per la  purezza non per l'impudicizia.
Non dimenticare che il nostro corpo non è quello creato dal Signore Dio, è quello dopo la caduto di Adamo ed  Eva. Il nostro corpo iniziale non conosceva limiti di spazio nè di tempo. Per intenderci era lo stesso del Signore risorto che passava attraverso i muri  per andare nella stanza dove i discepoli erano rinchiusi ed una volta dentro chiedeva qualcosa da mangiare ricevendo pane e pesci.
#53
Per poter meglio comprendere questo argomento dobbiamo tener presente che la gioia appartiene alla sfera spirituale dell'individuo e nasce dallo spirito senza relazione alcuna con la carne. Il piacere  appartiene al corpo ed al  mondo materiale in generale. 
Probabilmente  la santa di d'Avila si riferiva alla gioia chiamandola impropriamente  piacere, ma è solo un errore d'italiano che sottintende un concetto diverso. 
Posto questa premessa, possiamo dire che la spiritualità e la sessualità  si escludono a vicenda.   Non è un caso che la nostra Mamma Celeste è considerata la vergine immacolata perché non ha vissuto il piacere bensì la gioia nonostante i nostri antenati romani abbiano crocifisso il Suo Figlio.  
In ogni caso la gioia - che vita per l'uomo - nasce solo  dalla fiducia in se stessi in quanto tempio del Signore DIO. 
Beati quelli che lo scopriranno e vi crederanno.
Chi non scopre questa verità , avendo bisogno di qualcosa che lo faccia sentire vivo/vegeto, per sentirsi "vivo", segue il mondo il quale gli insegna che  che il piacere carnale è una "gioia" quindi comincia a vivere di questo surrogato o meglio di questo inganno.
Quanto detto è quanto si riscontra nel  nostro mondo il quale vive senza pace perché non è vero ciò che  crede possa dargli gioia.
E' vero che la carne ha un certo potere sull'uomo, come è vero che lo Spirito ha anche'Esso il Suo potere pur lasciando all'uomo il libero arbitrio.
In altri termini la carne ha grosso modo un 25%  di potere sulla volontà della persona, lo Spirito ha un'altro 25% , lasciando all'uomo stesso la facoltà di decidere della sua vita, e l'uomo ha il  restante 50% del potere volitivo. Risultato: Se l'uomo si associa allo Spirito ha il 75% del potere volitivo e vive una vita spirituale  piena di gioia e tutto il resto. Al contrario se si associa al volere della carne avrà ugualmente  il 75% del potere ma vivrà una vita di piaceri carnali fino al giorno che questi gli saranno tolti. Vivrà inoltre senza amore e senza pace costretto a rincorrere il mondo allo stesso modo in cui l'asino rincorre la carota. 
Questi, se non si convertirà, sarà un candidato alle malattie mentali: Ansia, depressione, esaurimento ecc...
Nel momento in cui si sceglie una cosa si esclude l'altra, per questo fra Spiritualità e sessualità non c'è relazione alcuna, se non nei termini  in cui ne ho parlato.
#54
Citazione di: paul11 il 04 Agosto 2017, 14:46:15 PM
Nessun testo sacro esaurisce l'esigenza della domanda originaria Dio-Essere- Esistenza, che tradotto nella filosofia "che senso ha la vita?": "dov'è la verità originaria?"
La dimostrazione è che esistono atei e agnostici.
Nessun teologo può anteporre dei pregiudizi imponendo ad altri "come interpretare quei testi". Perchè manco lui ha la risposta definitiva.
La dimostrazione è che il link sul vaticano è una lunghissima argomentazione di come l'"archè" originario viene via via interpretato dalle correnti dell"epochè" che nei tempi culturali continuano a reinterpretarlo e quindi delle diverse forme esegetiche.

Separerei il messaggio spirituale che è un'esigenza intuitiva umana che la ragione ha difficoltà  a concettualizzare e comprenderla come coscienza umana, dalla storia, dalla tradizione, dai linguaggi, dalle significazioni, segni e simboli.
Tutte le grandi tradizioni hanno un corpus letterario parallelo al testo sacro, proprio perchè il messaggio non è svelato.
E' verissimo che il messaggio spirituale è un'esigenza e la risposta è assolutamente intuitiva e procede dalla coscienza tramite la quale il Signore Dio parla a noi uomini. Purtroppo chi ha perso o soffocato la coscienza non sente la voce e, usando il tuo linguaggio,  non riesce a intuire/sentire la voce/messaggio. Per questo ho più volte detto che il credere non è frutto di uno studio perché non è un sapere bensì un sentire e oltretutto non è spiegabile razionalmente. Chi perde questa voce/esigenza si trastulla con la teologia, la filosofia e quant'altro,  essendo nella condizione di  non poter intuire, come appena detto, chi guida i suoi studi, la sua ricerca ecc.. non è il Signore Dio, ma le forze del male, E' così che si arriva alle affermazioni/conclusione più strane. Queste strane conclusioni hanno in comune  la non veridicità, cioè l'inganno.
#55
Caro Apeiron, le sacre scritture  non vanno interpretate letteralmente  nè in modo simbolico, esse sono una grande luce per chi sta cercando di scoprire  la qualità della sua vita o delle sue opere o meglio ancora cosa c'è nel suo cuore che gli impedisce di essere autentico. Costui comprenderà cosa il Signore sta dicendo a lui  stesso, ma solo nel caso che stia veramente cercando.
 Chi  cerca questo è colui che cerca di vivere al meglio su questa terra per poi approdare alla gioia eterna.
Quando lo scopo della lettura è conoscere la storia di Dio, e questo quasi sempre si abbina all'indisponibilità di ammettere i propri errori e all'indisponibilità a cambiare, si finisce per esaminare il Signore Dio anzichè noi stessi. In questo contesto chi più ne sa più metta. 
In ogni caso chi cerca di esaminare il Signore Dio e le Sue opere è già nelle mani del serpente e non dobbiamo meravigliarci delle sue sparate, in particolare quando critica quello che ha detto, ma che corrisponde a quello che lui ha compreso, e quello che ha fatto.
#56
Citazione di: Apeiron il 02 Agosto 2017, 15:22:25 PM
Intervengo in questa discussione biblica solo per dire questo.

http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/pcb_documents/rc_con_cfaith_doc_19930415_interpretazione_it.html

Giro il link che mi era stato girato a me tempo fa da Cannata sulla posizione ufficiale della Chiesa Cattolica riguardo all'interpretazione della Bibbia, scritta nell'ormai lontano 1993.

Un mio amico teologo mi ha detto che l'interpretazione privata della Bibbia è da evitare... Quindi invito chi prende qua e là i versetti della Bibbia a (1) dire che autorità sta seguendo per affermare di "dire la verità" (ossia che comunità di credenti segue, in modo anche da conoscerci meglio - qualcuno in questo Forum non lo ha fatto e non ha mai chiarito davvero la sua posizione...), (2) dire il metodo che sta usando per l'intepretazione, (3) per FAVORE dire quando se si da un'intepretazione personale, "ammettere" che è un'interpretazione personale (usando frasi come "secondo me")... l'ammissione del punto (3) fa prendere molto più sul serio le affermazioni, idem per il punto (1) e il punto (2).

In ogni caso se leggo la risposta "me lo dice la fede, la verità o la lettura delle scritture" o simili non la prenderò nemmeno in considerazione. Quindi per favore prima di tirare qua e là versetti biblici in questo modo vorrei almeno capire anche le fonti dell'interpretazione che date...

Altrimenti rinnovo il mio consiglio a staccare la spina a queste discussioni, creano solo litigate.

(l'intepretazione letterale della Bibbia d'altronde è incompatibile con praticamente ogni teoria scientifica moderna. Se usate questo tipo di interpetazione segnalatelo almeno. Conosco teologi cattolici che col cuore stanno tentando di conciliare Bibbia e scienza oltre che a revisionare i testi in lingua originale e farsi per così dire un "mazzo così" [perdonate il termine] per utilizzare le tecniche moderne di critica testuale e di certo non usano un'intepretazione letterale... come vedete sono due modi di intepretare COMPLETAMENTE diversi...quindi due modi di vivere la fede cristiana diversi...)
La storia che la Sacra Bibbia è comprensibile solo a pochi "illuminati" è una storia datata! Fino al concilio vaticano secondo  - anni 60 circa -. la lettura della Sacra Bibbia era vietata persino a buona parte dei religiosi - monache e frati in particolare. La scusa era che non fosse accessibile a tutti ma in verità la ragione vera era che fosse opportuno non far sapere ai religiosi cosa dice il Signore per nascondere le malefatte dei capi religiosi. Figuriamoci in che condizione fosse il popolo al quale veniva insegnato quello che faceva comodo impedendogli di giudicare il comportamento dei "maestri". Tanto per fare un esempio pensiamo a  ciò che il Signore dice a riguardo delle ricchezze, del sesso e del potere. Basti pensare che  avevano lecitato persino la benedizione delle armi dei crociati, l'inquisizione e i massacri fra domenicani e gesuiti in sud America. In particolare , tenendo il popolo allo scuro  della parola, hanno convinto tanti che la grazia può passare anche tramite un prete sporcaccione! Vedi Malachia.....
Non parliamo poi della vendita delle indulgenze che causò la scissione per opera di M. Lutero, anche se poi i suoi seguaci sono andati fuori strada anche loro.
In questo contesto,  fino a poco fa anche il  Pater nostro veniva recitato in latino. Mia mamma che era devota lo ha recitato per 90 anni senza sapere cosa stava recitando!
La parola del Signore è molto semplice e chiara ed è comprensibile a tutti. Il Signore Gesù in quel tempo non scelse i suoi Apostoli fra i Farisei/Scribi - alias teologi di oggi, ma li scelse fa i semplici i quali con la loro semplicità comprendono meglio degli eruditi  in teologia e rese grazie al Padre riconoscendo che la verità è stata rivelata ai semplici e non ai sapienti/colti.
I teologi di oggi sono  scribi e farisei di quel tempo i quali nonostante la loro capacità di comprendere le scritture crocifissero il Figlio del Signore Dio. Costoro quando la scrittura li smaschera tirano fuori che bisogna contestualizzare la parola, ma è proprio in questo caso che ingannano chi si lascia ingannare.
Per concludere, lasciamo perdere le scritture e i teologi, se vogliamo la salvezza accettiamo la croce come segno di rinuncia a tutto, cosa che il Signore fece in quel tempo, e lasciamo ai perditempo elucubrare sulle scritture. I n questo caso quelli che dicono di essere i pochi capaci di comprendere non saranno d'accordo:
#57
Citazione di: Freedom il 20 Luglio 2017, 12:39:02 PM
Ci puó essere una gioia derivante dal raggiungimento di un obiettivo ma io mi riferisco alla gioia nuda e cruda. Non proprio ad uno stato perenne ma qualcosa del genere. Un modus vivendi insomma. Se ci pensi bene é quello a cui tutti aspiriamo. Per quanto riguarda la sua eternitá sarebbe meglio e anche questo risponde all' aspirazione profonda dell'uomo. Di qualunque persona. Ma é logicamente una speranza. E' invece qualcosa di piú che una speranza ricercare la gioia qui ed ora. Scusami per i caratteri ma sto scrivendo fuori dalla mia abituale postazione.
Non bisogna confondere la GIOIA con la felicità. La GIOIA è la presenza del Signore Dio nell'uomo  che lo riempie di fiducia in se stesso  ed è per questo che l'uomo diventa gioioso e nello stesso tempo pieno di vita. Il raggiungimento di un obbiettivo, quando non  è deviante,  genera felicità la quale è terrena e quindi temporanea, e  questa è l'aspirazione profonda dell'uomo.  Ricercare la gioia/DIO  è possibile qui ora, anzi è lo scopo della della nostra esistenza.
#58
Citazione di: Angelo Cannata il 16 Luglio 2017, 12:01:34 PM
Ho il sospetto che l'adozione sbrigativa, priva di approfondimento critico, di certi termini e linguaggi sia responsabile di forti deformazioni nelle ricerche dettate dalle spiritualità, dalle filosofie e dalle religioni.

Per esempio, nel Buddhismo ci si adopera per liberarsi da sofferenze e dolori causati da certi attaccamenti. Ma siamo sicuri che il meglio da cercare nella vita sia questo tipo di liberazione? In molti campi abbonda la ricerca della felicità, oppure, come proclamato a chiare lettere in una discussione qui su Logos, della gioia, tanto meglio se eterna. Siamo sicuri che felicità e gioia siano il meglio da cercare? Siamo sicuri che certe eternità, proprio per il fatto di essere eterne, siano in grado di dare al nostro essere la massima realizzazione?

È possibile pensare ad alternative capaci di mettere in discussione l'assolutizzazione di queste mete. Possiamo pensare, per esempio, alla ricchezza di vita interiore, di cultura, di consapevolezza, che non equivale a gioia o felicità. È meglio essere felici e ignoranti, oppure meno felici, meno gioiosi, ma più consapevoli, più ricchi di percorsi interiori? A questo proposito possiamo ricordare Dante: il perder tempo a chi più sa più spiace: ma non penso che Dante sarebbe stato disposto a barattare il suo sapere per un minore spiacersi. Possiamo pensare all'orgoglio di lottare per qualcosa: è meglio sentirsi appagati, ma inerti, oppure soffrire con l'orgoglio di star lottando per qualcosa di importante, di creativo?

Una volta individuata la questione, già il suo approfondimento, la ricerca al riguardo, viene a costituire un valido itinerario di vita spirituale. La questione viene ad essere: che cosa è meglio cercare? Che cosa rende davvero migliore la nostra esistenza? Ovviamente le risposte saranno in gran parte soggettive, ma si potrebbe sospettare che già questo interrogarci sia un ottimo modo di impiegare il tempo della nostra vita, non per limitarci alla domanda e rimanere bloccati nella sua incertezza, ma per sperimentare le possibili risposte con una maggiore ricchezza di consapevolezze; consapevolezze da considerare non come acquisizioni, ma come esplorazioni.
Se in te ci fosse la minima fede non potresti fare questo discorso.  San Paolo ha definito le cose del mondo spazzatura, ma a te piace rovistare in mezzo alla spazzatura sperando di trovare quello che non c'è!  Eppure ti definisci guida spirituale.
#59
Tematiche Spirituali / Re:La gioia!
16 Luglio 2017, 22:06:40 PM
Citazione di: sgiombo il 16 Luglio 2017, 20:54:51 PM
Citazione di: giona2068 il 16 Luglio 2017, 20:13:47 PM

Come mai un "bugiardo" seriale come San Paolo offre se stesso come sacrificio vivo per sostenere cose non veree come mai le sue affermazioni portano alla Pace chi crede ?
Citazione di: giona2068 il 16 Luglio 2017, 20:13:47 PM

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CitazioneA prescindere dall' esegesi del nuovo testamento, sulla quale non ho adeguate conoscenze, vorrei far notare che in generale il fatto di essere condannato a morte e giustiziato non garantisce affatto della sincerità di chi subisce questa sorte.
E  nemmeno il fatto che ci sia chi gli crede e ne é in qualche modo appagato.

Per esempio (fra molti altri possibili) anche Benito Mussolini fu condannato a morte e giustiziato e c' é ancora chi gli crede e ne é in qualche modo appagato, anche se sparò parecchie balle, che restano tali anche dopo la sua fucilazione e malgrado l' appagamento dei suoi seguaci, sia in pubblico che probabilmente nella sua vita privata.

Non so come tu ragioni, ma ti sembra possibile che una persona si lasci uccidere  per  testimoniare una verità  pur sapendo che è una bugia?
 Non occorre un'esegesi per leggere quello che il Signore  Gesù ha detto in maniera chiara, ma tu pur ammettendo di non avere conoscenza adeguata ti schieri con chi sostiene che quanto scritto non è vero.
In ogni caso la Pace non appagamento dei desideri di questo mondo,  ma è la rinuncia ad essi e il conseguente pentimento che ci consente di ricevere lo Spirito di Cristo Gesù che è la Pace in persona.
#60
Tematiche Spirituali / Re:Spiritualità e cosmo
16 Luglio 2017, 21:32:33 PM
Citazione di: InVerno il 16 Luglio 2017, 21:13:13 PM
Citazione di: giona2068 il 16 Luglio 2017, 20:22:45 PM
Citazione di: InVerno il 15 Luglio 2017, 20:59:28 PM
L'argomento è cosi vasto che trovo davvero complesso distillare un incipit che faccia da direttrice al topic, mi accontento di chiedere il vostro parere a riguardo riconoscendo di trattare una relazione che mi ha sempre assai affascinato ma non ho mai realmente approfondito in maniera puntigliosa, o anche solo "scolastica". Sono meravigliato dall'innumerevole quantità di nessi tra la spiritualità antica (e moderna, anche nel sincretismo posticcio del new age) e la conoscenza umana della realtà cosmica, e sono benvenute considerazioni di carattere personale o storico\filosofico\spirituale, sono sicuro che un dialogo potrà nascere, o possa rimanere anche solo un collage di impressioni. Se proprio in virtù di provocatore del topic è necessario un mio incipit, mi fermerò a Platone "l'uomo è una pianta celeste, il che significa che è come un albero rovesciato, le cui radici tendono verso il cielo e i rami in basso verso la terra". Mi piacerebbe anche aver l'ardire di tradurre una poesia di Aleksandr Blok ma penso di non averne il coraggio. Per ora, godendo di un cielo con un basso inquinamento luminoso, mi limiterò come sempre ad osservare il cielo stellato e a chiedermi se esiste un panorama migliore per porre a me stesso le domande più importanti della mia vita, credendo fermamente che la risposta sia: no.
In linea di massima condivido tutte le riflessioni contenute nei post di questo topic, ma quello che non riesco a comprendere è perché ci si ostina a voler conoscere il  cosmo e il Signore Dio e si rifiuta di conoscere noi stessi. E' impossibile conoscere il Signore Dio e il cosmo se non abbiamo scoperto chi siamo. E' questo l'errore umano, ma dietro questo errore chi c'è? C' è chi non vuole che siamo salvi.  Purtroppo sono reduce da un giro in centro Italia è non vi dico cosa è successo quando ho cominciato a dire che dobbiamo scoprire la nostra verità sia come figli del Signore Dio che come peccatori.  Questo è il centro di tutto, il resto è ciarpame.
Per conoscere noi stessi abbiamo bisogno di specchi, altrimenti ci sarebbe ignota anche la forma del nostro volto (se non per fugaci rappresentazioni a pelo d'acqua)Io mi sono limitato a dire che non ne ho mai trovato uno specchio altrettanto riflettente quanto la volta celeste, e che perciò essa è stata una incommensurabile maestra spirituale. Ogni volta che imparo nuove cose su di essa, effettivamente "ricolloco" me stesso all'interno di uno scenario vastissimo ma che mi identifica in maniera estremamente più radicale di qualsiasi nozione terrestre. Come può non cambiare l'idea di me stesso, sapendo che "li fuori" vige uno scenario cosi desolato che la scoperta di un solo microbo su marte potrebbe cambiare di fatto l'intera nostra genesi? Quale miglior modo di apprezzare il miracolo della vita, se non immaginare i miliardi di milioni di anni luce coperti dal nulla cosmico, dove neanche il rumore si sente e il fuoco si accende? Queste nozioni non sono fini a se stesse, ma ricostruiscono un nostro rapporto con le "unità di misura", con ciò che diamo per certo, con il mistero, con se si vuole, anche la fede.
Sì, sì  è sempre così quando si parla di conoscere noi stessi. Ognuno trova una ragione per sfuggire a questo imperativo, ma conviene? Conoscere noi stessi vuol dire scoprire i nostri sbagli /peccati i quali sono il frutto di ciò che  adoriamo al posto del signore Dio. In ogni caso satana è attentissimo, non va mai in ferie e neanche in pensione fino quando non viene bruciato assieme a i suoi seguaci. Lui è l'ispiratore del rifiuto degli uomini che non vogliono scoprire chi sono e raggiunge il suo scopo soffiando orgoglio e superbia nelle persone le quali spesso si perdono nei meandri della teologia, della scienza e quant'altro non porta alla propria verità.