Basta dire cazzate, me lo riprometto. 
Allora cerchiamo di fare il punto della situazione, con cui concordo di fondo (mi pare), ma di cui non ho ben capito la sostanza.
Riporto in corsivo quello che dice l'IA di Google
"L'agape cristiana è un termine greco (ἀγάπη) che indica l'amore disinteressato, dono di sé e sacrificio.
Ossia è un opera di misericordia (carità).
1.
Nobile sentimento di compassione attiva verso l'infelicità altrui, di solito promosso da una virtuosa inclinazione alla pietà o al perdono: avere m. di un povero infelice; Dio perdona tante cose, per un'opera di misericordia! (Manzoni).
2.
Attributo di Dio, in quanto giudice benigno e soccorritore degli uomini: Dio è m.; sperare nella m. divina; Signore, m., perdonatemi!; che Dio abbia m. dell'anima sua!; fam. : aspettare la m. di Dio, attendere fatalisticamente l'aiuto del cielo, anziché darsi da fare per risolvere i propri problemi.
Differenza con altri tipi di amore
Eros: Mentre l'eros è desiderio, bisogno e attrazione verso ciò che ha valore, l'agape è l'amore che attribuisce valore all'oggetto amato.
Philia: L'agape eleva l'amicizia (philia) a un legame fraterno e di donazione più profondo, fino alla disponibilità a donare la propria vita.
L'agape nella pratica cristiana
L'Eucaristia: In origine, l'agape era anche il nome di un pasto comune celebrato dai primi cristiani, in commemorazione dell'Ultima Cena di Gesù, simbolo di solidarietà e affetto fraterno."
Stiamo dicendo che dunque l'agape va compendiata dall'eros.
Ossia che la misericordia verso gli altri, non può essere lasciata al suo destinalismo, ma va abbracciata insieme al tentativo di elevazione.
Dentro di me non ho alcuna agape, perchè il sacrificio è un concetto cristiano già smontato da nietzche.
Ma sono d'accordo che l'eros corrisponda a quello che chiamo trascendenza, ossia quell'eros che va in alto e non in basso.
Ovviamente da nicciano non credo affatto che il desiderio verso il basso sia meno importante di quello verso l'alto, anzi direi forse il contrario, perchè il desiderio verso l'alto rimbalza proprio come desiderio verso il basso, questo è un pensiero a cui credo in maniera importante, ed è solo mio, citarmi grazie!
Non sono dunque per un ecumenismo, ma per un eucarestia del pensiero.
Da qui forse si possono vedere se vi sono tracce di questa ipotesi di lavoro negli scritti di Agostino, Kierkegaard e Solovev.
Aggiungerò qualcosa, dovrei leggere, mi spiace per questo continuo condizionale, ma ormai sono diventato stupido, entrambi, sia Agostino che Kierkegaard, ma la tentazione di aggiungere anche Solovev in parallelo è grande.

Allora cerchiamo di fare il punto della situazione, con cui concordo di fondo (mi pare), ma di cui non ho ben capito la sostanza.
Riporto in corsivo quello che dice l'IA di Google
"L'agape cristiana è un termine greco (ἀγάπη) che indica l'amore disinteressato, dono di sé e sacrificio.
Ossia è un opera di misericordia (carità).
1.
Nobile sentimento di compassione attiva verso l'infelicità altrui, di solito promosso da una virtuosa inclinazione alla pietà o al perdono: avere m. di un povero infelice; Dio perdona tante cose, per un'opera di misericordia! (Manzoni).
2.
Attributo di Dio, in quanto giudice benigno e soccorritore degli uomini: Dio è m.; sperare nella m. divina; Signore, m., perdonatemi!; che Dio abbia m. dell'anima sua!; fam. : aspettare la m. di Dio, attendere fatalisticamente l'aiuto del cielo, anziché darsi da fare per risolvere i propri problemi.
Differenza con altri tipi di amore
Eros: Mentre l'eros è desiderio, bisogno e attrazione verso ciò che ha valore, l'agape è l'amore che attribuisce valore all'oggetto amato.
Philia: L'agape eleva l'amicizia (philia) a un legame fraterno e di donazione più profondo, fino alla disponibilità a donare la propria vita.
L'agape nella pratica cristiana
L'Eucaristia: In origine, l'agape era anche il nome di un pasto comune celebrato dai primi cristiani, in commemorazione dell'Ultima Cena di Gesù, simbolo di solidarietà e affetto fraterno."
Stiamo dicendo che dunque l'agape va compendiata dall'eros.
Ossia che la misericordia verso gli altri, non può essere lasciata al suo destinalismo, ma va abbracciata insieme al tentativo di elevazione.
Dentro di me non ho alcuna agape, perchè il sacrificio è un concetto cristiano già smontato da nietzche.
Ma sono d'accordo che l'eros corrisponda a quello che chiamo trascendenza, ossia quell'eros che va in alto e non in basso.
Ovviamente da nicciano non credo affatto che il desiderio verso il basso sia meno importante di quello verso l'alto, anzi direi forse il contrario, perchè il desiderio verso l'alto rimbalza proprio come desiderio verso il basso, questo è un pensiero a cui credo in maniera importante, ed è solo mio, citarmi grazie!
Non sono dunque per un ecumenismo, ma per un eucarestia del pensiero.
Da qui forse si possono vedere se vi sono tracce di questa ipotesi di lavoro negli scritti di Agostino, Kierkegaard e Solovev.
Aggiungerò qualcosa, dovrei leggere, mi spiace per questo continuo condizionale, ma ormai sono diventato stupido, entrambi, sia Agostino che Kierkegaard, ma la tentazione di aggiungere anche Solovev in parallelo è grande.


