Alternative:
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Mostra messaggi MenuCitazione di: Jacopus il 28 Luglio 2023, 11:33:29 AMuna dialettica viva che mantenga in tensione gli estremi della necessità di una uniformazione etica (appunto omologazione) e l'altro estremo della necessità di convivenza con altre etiche (eterologazione). In questo caso si deve raggiungere il consenso sotto un tetto comune che non è più etico ma metaetico.Nondimeno una metaetica rischia comunque di riprodurre a livello sovrastrutturale le aporie strutturali delle etiche nel loro eventuale collidere. Detto altrimenti: se le metaetiche diventano più d'una, si ripropone il problema della loro mediazione e relazione; se invece tale metaetica fosse una, si porrebbe («si» sia impersonale che riflessivo) il consueto problema del fondamento, unico e/o assoluto, che ne consenta una chiara identificazione e poi ne giustifichi la legittima supremazia, scongiurando il successo, teoretico e/o sociale, di altre "false" metaetiche antagoniste o "concorrenziali".
Citazione di: niko il 29 Luglio 2023, 01:24:54 AMSe mi dici che chat gpt non c'entra niente con il transumanesimo, mi dispiace ma non sei preparato sul concetto di transumanesimo, a prescindere dall'opinione, a questo punto, mi dispiace dirlo, non informata, che ne potresti avere.Correggimi pure se sbaglio, ma il transumanesimo non è tale perché chiede alla tecnologia di produrre qualcosa di "bello" o di facilitare i lavori umani, altrimenti anche una stampante a colori o la domotica sarebbero feticci transumanisti. Il transumanesimo è tale se viene meno la "distanza ontologica" fra uomo e tecnologia, non se la tecnologia si fa semplicemente più "potente", restando oggetto artificiale ben
In chat gpt riponiamo complessivamente, (come umanita') speranze pratiche, eudaimonistiche, cognitive e finanche estetiche, visto che essa si propone esplicitamente la finalita' di produrre testi belli, oltreche' utili.
Citazione di: niko il 28 Luglio 2023, 15:16:28 PMVince la russa, che la mano l'aveva tesa.Non ha vinto la gara: pur essendo stata squalificata la sua rivale, l'atleta russa non si è qualificata, avendo comunque perso; ne ha beneficiato un'atleta bulgara, che ha passato il turno in sostituzione delle due litiganti (fonte).
Citazione di: anthonyi il 28 Luglio 2023, 16:13:10 PMPersonalmente non capisco come possano esserci ancora competizioni internazionali alle quali partecipano atleti russi sotto la loro bandiera. [...] a titolo puramente provocatorio, le due atlete ucraine si sono trovate casualmente contro due atlete russe.Pare che gli atleti russi gareggino sotto bandiera neutrale e che gli accoppiamenti siano stati decisi da un sorteggio (fonte)
Citazione di: niko il 28 Luglio 2023, 16:16:58 PMLa "personalita' " è la "volonta' " di questo qualcuno non sono nemmeno da dimostrare e da provare, derivano semicemente dalle speranze, pratiche, esistenziali e operative, e quindi indirettamente sempre anche etiche, che in "lui" sono riposte.Resta cruciale, per il successo comunicativo fra umani (e non), non usare significati troppo "personalizzati": un sito a cui collegarsi o un programma per ottenere informazioni in forma dialogica non sono intesi solitamente come tasselli del «transumanesimo»; così come «personalità» e «volontà», per loro natura, non sono solitamente intese come infuse da «speranze, pratiche, esistenziali e operative, e quindi indirettamente sempre anche etiche». "Personalità" e "volontà" fra virgolette alte sono invece metafore, che richiedono dunque adeguata comprensione a prova di "leggerezze cognitive" (e fantomatici inganni che ne derivano).
E' il transumanesimo.
Citazione di: niko il 28 Luglio 2023, 14:23:54 PME' come se tu mi dicessi che, se costruisco un martello, poi e' una mia debolezza cognitiva se lo uso come un martello.Se costruisci un martello e affermi esplicitamente che è un martello, ma poi qualcuno lo usa come arma del delitto, non credo tu debba essere tacciato come venditore di armi. Detto fuor di metafora: sia l'AI che ChatGPT, da quel che so, non sono mai stati presentati come coscienze, forme di vita, etc. ma come chatbot, programmi, etc. se qualcuno li "eleva" a forme di coscienza o vita, il passo falso interpretativo è suo, non dell'AI né di chi la produce (se non leggo le istruzioni del frigorifero e lo uso come armadio, poi non dovrei lamentarmi con chi produce frigoriferi che le giacche ci entrano male).
Citazione di: niko il 28 Luglio 2023, 14:23:54 PMNon esiste un modo predefinito standard per dialogare con un umano e un altro per dialogare con una macchina.Infatti con la macchina non stai dia-logando o di-alogando davvero, stai solo dando input e ricevendo output (come con una calcolatrice, scendendo molto di livello); sono input e output in forma testuale, ma non è obbligatorio farsi ingannare; anche perché, fino a prova contraria, nessuno sta cercando di farlo.
Citazione di: niko il 28 Luglio 2023, 14:23:54 PMSe io non credessi che esiste almeno la possibilita' teorica che qualcuno proietti identificazioni vitali e vitalistiche in quel pupazzo e lo scambi entro una certa misura per vivo, non lo costruirei.Per essere coerente e stare al gioco, tuttavia, dovresti evitare allora di dire subito a tutti che è un pupazzo, e magari anche non far dire al pupazzo stesso che è tale (o no?).
Citazione di: niko il 28 Luglio 2023, 14:23:54 PMLa macchina simula la sua volonta' con la complessita', ovvero, come ti ho detto con una complessita' cosi' insondabile che si traduce in casualita'.Nel dialogo con ChatGPT, non ho finora riscontrato traccia di volontà simulata né dissimulata; potresti chiederglielo... se poi ti fidi della risposta. Che "tramite la complessità si simuli la volontà" è un salto (il)logico che richiama ancora una volta la "leggerezza" dell'interprete: ciò che è molto complesso lo è perché ha una sua volontà? Forse è la "spiegazione" che in natura spinge(va) al panteismo o al panpsichismo, ma qui è ancor meno percorribile perché sappiamo già, anche solo dal nome (sempre senza leggere nemmeno le istruzioni per l'uso), che si tratta di artificialità (ossia linee di codice, etc.)
Citazione di: niko il 28 Luglio 2023, 12:02:28 PMIo credo che la conversazione sia sempre intrinsecamente etica.Dipende molto da come intendi l'etica e la conversazione: è un rapporto etico conversazionale dare input ad un programma che produce output? Non è una domanda retorica, chiedo per comprendere; se mi dici che per te il rapporto etico c'è, mi va bene e non c'è nulla da "falsificare".
C'e' eticita' nella comunicazione a distanza insita in una prassi tecnica millenaria come la scrittura, figuriamoci se non c'e' eticita' nel dialogare con chat gpt.
Citazione di: niko il 28 Luglio 2023, 12:02:28 PMMa se io voglio godere delle superiori capacita' di intrattenimento, dialogo, informazione, di una coscienza artificiale, devo trattarla come una coscienza (almeno originariamente) viva.Su cosa si fonda quel «devo»? Perché devo trattare come «(almeno originariamente) viva» un'intelligenza artificiale (non la chiamerei affatto «coscienza») pur sapendo che è, appunto, artificiale e non viva? Perché devo fingere (inutilmente, ai fini della fruizione) che stia chattando con una forma di vita? Perché devo fingere che un motore di ricerca sia un bibliotecario o un navigatore sia un compagno di viaggio che sa la strada?
Citazione di: niko il 28 Luglio 2023, 12:02:28 PMSe la simulazione artificiale della vita e' un "inganno" , nel momento in cui io, umano, costruisco volontariamente un simulatore, sono nella condizione in cui voglio essere ingannato.Non credo, infelici metafore a parte, che ChatGPT o l'AI ci siano proposte per essere credute come "forme di vita" (e si ritorna alla "leggerezza cognitiva" dell'utente). Se sono stati progettati esplicitamente per simulare, bisogna pur dare un senso a tale simulazione, che è come quando un prestigiatore ci dice «ora ti faccio vedere un trucco», e non «ora faccio qualcosa di magico». La differenza fra trucco e magia è quella fra simulazione della vita e fantomatica "produzione di forme di vita alternativa". Se crei un pupazzo con le tue mani, puoi anche affermare in pubblico che esso sia un essere vivente, ma non puoi convincere te stesso realmente di ciò, né puoi ritenerlo un soggetto etico come fosse un tuo simile (o sbaglio?).
Se non avessi voluto essere ingannato, non avrei costruito quella "coscienza' nella forma e con l'interfaccia di una coscienza.
Citazione di: niko il 28 Luglio 2023, 12:02:28 PMQui l'accesso alla fruizione, e finanche la teleologia della costruzione originaria e della fruizione, prevede l'eticita' della fruizione. E la prevedeNon colgo la prescrizione dell'eticità nel disporre di uno strumento dichiaratamente artificiale e volto alla simulazione. Come tu stesso osservi in seguito, ChatGPT non è un messaggio di un mittente, soprattutto alla luce del fatto che le sue risposte esulano dal controllo e prevedibilità dei suoi stessi creatori; siamo ben oltre la disseminazione semantica, l'invio di senso e l'autonomia del testo di cui parlano i postmoderni. L'unico tratto "umano" (o meglio, umanizzato dagli umani) di ChatGPT è la lingua con cui traduce le sue operazioni binarie. Possiamo accettare la sua simulazione e stare al gioco, ma non è impossibile (anzi...) mantenere coscienza (umana) del gioco, in quanto tale, a cui si sta giocando e, soprattutto, della non-umanità (e non eticità) di alcuni giocatori coinvolti (sarebbe un'etica a senso unico nei confronti di uno "pseudo-agente etico interattivo", ma non indulgerei troppo in "fanta-etica").
"Che lo si voglia o no",
nel senso che lo si e' gia' voluto in passato in modo relativamente irreversibile, scegliendo di costruire certi dispositivi e di utilizzarli
Citazione di: Ipazia il 28 Luglio 2023, 06:48:54 AMAnche l'etica è simulabile attraverso l'omologazioneRapida nota di passaggio (sperando di non deviare il topic verso i massimi sistemi meta-fisici): l'etica non è simulabile tramite l'omologazione, poiché l'etica dell'omologato è comunque un'etica; salvo non riconoscerlo come soggetto etico (il che richiederebbe un'etica decisamente poco tollerante, per quanto non certo impossibile da formulare ed infatti ha già avuto il suo ruolo nella storia, recente e non, in Europa e non).
Citazione di: niko il 27 Luglio 2023, 12:04:28 PMPer fare un esempio facile, immaggina un ambiente virtuale, come un videogioco, o anche un semplice scambio di lettere o messaggi tra due soggetti che per un certo tempo non si incontrano fisicamente e usano queste lettere come unico loro mezzo di interazione: noi uomini di oggi passiamo gia' un sacco di tempo davanti ai videogiochi o ai software di messaggistica, figurati i nostri nipoti, quanto potrebbero passare.Ho proposto l'improvvisato "test del dito" perché avevi parlato di decidere di vite umane (da distinguere da "impostori" androidi); se lo scenario è invece un videogioco di massa o un forum, l'importanza dell'identificazione cambia drasticamente (anche perché, magari sbaglio, bot-giocatori e bot-interlocutori credo già esistano e non hanno peso nelle sentenze di vita o di morte umana). Già oggi ci sono contesti in cui ricorrere all'impronta digitale è utile, ma per fortuna per scrivere su Logos non ci è stata chiesta è potrebbero essere tutti bot tranne te. Scherzi a parte, quando la scelta sarà importante, non ludica, la fisiologia umana difficilmente non potrà essere garante (non amo usare il futuro e fare profezie, ma qui lo faccio per seguire il tuo tendere al futuro), per manifeste questioni materiali, della possibilità di distinguere il sintetico-artificiale dal biologico.
La simulazione della vita, spesso non e' biotecnologica ma telematica: ora, tu non puoi fare il "test del pollice per sgamare gli androidi" con uno con cui ti stai massaggiando in rete, o almeno non puoi farlo per un po', cosi' come potresti non poterlo fare efficacemente in un videogioco
[...]
L'etica non entra in gioco solo quando e' implicata la violenza fisica o l'omicidio, (situazioni che comportano la modifica violenta dei corpi) ma anche quando e' implicato il rispetto dei sentimenti propri e altrui in una relazione di amicizia o di amore, o lo scambio di segreti importanti per coloro che li detengono e la decisione di se condividerli o no, banalmente spesso codici per accedere a denaro, e mille altre cose e situazioni che potrebbero avvenire con poco o nullo coinvolgimento corporeo, soprattutto inizialmente.
Citazione di: niko il 27 Luglio 2023, 12:04:28 PMCome non vorrei incontrare qualcuno che mi uccidesse come un cane per strada perche'Non mi sembrano problemi etici, ma individualmente esistenziali o, ancor meno aulicamente, semplicemente cognitivi: una volta acclarato che, per questioni di vita e di morte, un'analisi biologica dà (e, suppongo, darà) responsi inequivocabili (dubito un giorno qualcuno "verrà ucciso come un cane perché sembra un androide"), per le altre questioni relazionali, se non verifichiamo adeguatamente che l'interlocutore sia umano, e ce ne innamoriamo o ci sentiamo colpiti dalle sue offese, non è questione di androidi infingardi, ma di umani ingenui e dalla "miccia emotiva corta" (due aspetti su cui conviene lavorare, se non si è disposti ad esplodere in continuazione). Detto diversamente: se si sa (e già oggi è ben noto) che le conversazioni possono essere simulate, le foto possono essere simulate, i video possono essere simulati, etc. fidarsi sull'onda di un'emozione (attrattiva o repulsiva) che una potenziale simulazione non sia tale, senza aver prove non simulabili in merito, è una leggerezza comportamentale, non una questione di etica. Obblighi di lavoro (o simili) a parte, non siamo costretti a chattare o videochiamare chi è lontano, anche se lo conosciamo; se scagliamo di farlo, è bene informarci su ciò che può accadere e cercare le giuste contromisure; così come non siamo costretti ad usare i social, ma conviene sapere che se lo facciamo possono hackerarci il profilo (e che qualcuno può far finta che sia stato così, invece non è vero; v. sopra). Anche perché va ricordato che dietro la simulazione, c'è sempre qualcuno che ha un motivo per metterla in scena, ed è sempre un umano (lasciando stare gli androidi dotati di volontà, di cui non si ha per ora minima traccia). Il cyber-bullismo, ad esempio, è sensato, nel suo essere deleterio, solo se si è certi che almeno il bullo esista e, soprattutto, le sue minacce siano reali; altrimenti si torna al problema della miccia e della "sveglia tecnologica" che deve suonare (specialmente fra i più giovani). Lo stesso dicasi per "troll da forum" e altri comportamenti automatizzabili e "bottizzabili": quando la conversazione non è più divertente e non è più nemmeno un esercizio di argomentazione o di pazienza, sta all'umano tagliare il dialogo; con chi è dall'altra parte non siamo certo in debito di tempo, umano o androide che sia. Ad esempio, se tu sia un forumista, ChatGPT, una scimmia che batte tasti a caso, Carlo Sini, o altro, nella nostra interlocuzione tale informazione non ha (per me) alcun valore: fintanto che mi dai spunti per riflettere e per chiarirmi (soprattutto in senso, appunto, riflessivo), faccio tranquillamente continuare la conversazione, senza congetturare chi o cosa tua sia veramente. So che può suonare male, ma non c'è etica nel mio dialogare con te: non è un dialogo sulla tua o mia vita, su ciò che ci "dobbiamo" l'un l'altro in quanto soggetti etici, etc. Prova del nove: se anche avessi il sospetto che tu sia un androide, non avrei scritto nulla di differente (e forse anche se ne avessi la certezza). Questo mi dà il diritto di offenderti o simili? Resta il fatto che ciò non è accaduto (e si ritorna al modo di gestire la miccia in una conversazione, etc.); anzi, forse se fossi qualcuno con tendenze offensive, vorrei ancor di più accertarmi che tu sia umano, prima di offenderti.
"potrei essere un androide"
Situazione estrema e fantascientifica, cosi', allo stesso modo, in maniera meno tragica ma non meno reale, non vorrei mai incontrare qualcuno che mi mancasse di rispetto e mi facesse soffrire psicologicamente in qualche modo in una situazione di inizio di una storia di amore, o anche solo di sesso, a distanza e iniziata per messaggistica, o anche solo in un videogioco su cui passo qualche ora per rilassarmi, perche'
" potrei essere un androide".
Questi sono i problemi realistici che pone l'intelligenza artificiale.
Citazione di: niko il 26 Luglio 2023, 11:59:00 AMIo credo che questa possibilita' da parte delle macchine di SIMULARE la vita ci portera' a un futuro piu' o meno distopico, futuro che magari non vedranno nemmeno i nostri figli, ma forse i nostri nipoti, in cui gli umani dovranno riconoscere eticita' e diritti alle macchine perche' la simulazione telematica e bio- tecnologica della vita sara' cosi' perfetta da non poter piu' stabilire, in un dato contesto, chi sia l'umano e chi la macchinaNon so in futuro, ma per ora le macchine non simulano «la vita», ma solo alcuni aspetti relazionali e parcellizzati: comunicazione senza mittente, immagine senza autore, etc. considerando «autore», «mittente», etc. come "agenti" umani (con tutto ciò che tale denotazione comporta). Se un giorno si realizzerà il sogno bagnato di alcuni scienziati di creare un androide non distinguibile, almeno a prima vista, da un umano, resterà comunque facile, per motivi biologici (oltre che per le "risposte colte e pacate", prendendo in prestito la tua battuta), riuscire a distinguerlo al bisogno, ossia con una rapida analisi della sua fisicità, dal classico ago sul dito ad altri espedienti fisiologici meno invasivi, ma altrettanto efficaci (stringere un dito e vedere se arrossisce o simili). Tuttavia, per ora preferisco, con tutto il rispetto per il gusto di fare profezie, di lasciare la "fantascienza di Cassandra" (con un'AI che ha addirittura volontà, ambizioni, etc.) al suo posto, nella sconfinata dimensione dei mondo possibili.
Citazione di: niko il 26 Luglio 2023, 11:59:00 AMnon solo si capira' intellettivamente, ma si dovra' proprio anche implementare eticamente, la verita' "eterna" secondo me soggiacente che una differenza assoluta tra vivente ed oggetto inorganico non esiste e non e' mai esistita.«Implementare eticamente» l'assenza di «differenza assoluta» fra vivente ed oggetto inorganico, o ci porterebbe dove non proprio tutti vorrebbero arrivare (tu compreso, per quel che penso di aver capito leggendoti), oppure ci (ri)porterebbe a quella "differenza relativa" che fonda l'etica dalla notte dei tempi e ora si accresce di ecologismo (rimettendo così sulla testa all'Uomo la coroncina di "custode del Giardino"; coroncina palesemente "relativa", a causa della non assolutezza della suddetta differenza... ma non diciamoglielo, altrimenti ci rimane male e si deprime diventando "nichilista").