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Messaggi - daniele22

#451
Citazione di: Alberto Knox il 15 Febbraio 2024, 20:06:40 PMQuello che conta non  è Dio in quanto personificazione del Divino. è ciò che determina la tua vita che è importante, quello che conta non è quello che io posso pensare di Dio, o quello che tu pensi di Dio, non conta nemmeno il tuo lavoro o le tesi di laurea o le ideologie di questo o di quello. Quello che conta è la tua vita , cio che conta è existere e non semplicemente vivere. Ex-sistere significa "uscire fuori" e lo interpreto come uscire fuori dalla menzogna che ci portiamo appresso e dire e fare  qualcosa di vero, di autentico e di sincero. Quanto tu fai questo allora tocchi la vita e chi ti legge lo sente.  Prendi consistenza, sei autentico e non sei solo una presenza . Tutte le esperienze  sono vere quando sono sincere. Quindi scrivete qualcosa di sincero cazzo.


la risposta alla tua domanda  piu semplice e piu breve è:

non lo so.
Scusa, hai ragione, d'altra parte anch'io mi affido ad un assoluto ... anzi, si può ben dire che un assoluto sia necessario per non scivolare in un relativismo pernicioso. Ed è vero pure che un credente in Dio, se sincero, è molto meno insidioso di molti atei, proprio perché puoi confrontare se il loro agire è conforme al credo a cui si affidano. Mi chiedo infatti come un cristiano possa sostenere l'attuale modello sociale ben sapendo che la ricchezza si ottiene costringendo alla povertà qualcun altro.
Resta inevasa la domanda di iano, quindi, per come la vedo io si trattò fino a un certo punto della storia (Kant) di inattualità del problema ... in seguito di disonestà intellettuale che oggi ha raggiunto livelli ormai insostenibili
#452
Tematiche Filosofiche / Re: Scienza e caso
15 Febbraio 2024, 23:45:12 PM
Visto l'intervento di Pio e in merito a come possa essere valutata la coppia determinismo/indeterminismo in relazione al libero arbitrio direi che la libertà posta cosi com'è, sarebbe ben poca cosa. Basta infatti che uno si renda conto che ciascuna scelta è subordinata a scartarne almeno una e il gioco è fatto; fine del libero arbitrio.
Scelta dunque tra il compiere il bene o il male?
Se ad esempio si è vittima di un torto è spontaneo ricambiare il torto (determinismo), ma cosa si farà?
Contare fino a cento, sempre che uno ce la faccia, sembra una buona strategia, cioè prendere tempo, ma è difficile pensare che quella rabbia che può pervaderlo non sfoghi da qualche altra parte quando non sfoghi direttamente su chi l'ha offeso. Prendere tempo equivarrebbe quindi a dissipare intanto la rabbia in possibili altre forme rendendo così il determinismo un determinismo non ben delineabile (indeterminismo). Restando invece nel campo di una possibile aggressione verso chi commise il torto (determinismo) sussisterebbe ancora un determinismo multiforme che dipende, se ho ben inteso, dai "piani" citati da Pio. In questi piani stanno ad esempio che uno non aggredisca colui che ha compiuto il torto perché c'erano i carabinieri a cinquanta metri. In un altro piano che non lo faccia perché è stanco morto e non vede l'ora di tornare a casa. Oppure ancora non lo farebbe perché in un altro piano potrebbe intervenire la paura di farlo. Insomma, determinismo e indeterminismo coesistono e dipendono sia dall'individuo sia dalla situazione; tale intreccio inoltre (individuo/situazione) farebbe sì che uno stesso individuo possa agire in modi indeterminabili anche solo per la situazione in cui venga a trovarsi. Aggiungo infine che la realtà è comunque certa e determinata, mentre ad essere incerti saremmo noi che non siamo in possesso di informazioni sufficienti a descrivere il moto di un singolo individuo. Possiamo comunque conoscere in termini probabilistici il moto di gruppi di individui
#453
Citazione di: Alberto Knox il 15 Febbraio 2024, 19:20:54 PMNon mi ricordo di averti puntato il dito, anche perchè ho amici atei , non ho nessun problema che tu sia ateo. Che contesto era?
Non mi ricordo esattamente il contesto, ricordo solo che eri un po' stizzito, ma l'appunto di oggi si riferiva a sapere quale fosse il tuo Dio dato che inorridisci di fronte all'assoluto
#454
Tematiche Filosofiche / Re: Scienza e caso
15 Febbraio 2024, 08:52:44 AM
@Jacopus
Autocitazione (4 maggio 2022 - [GDL] Fenomenologia dello spirito di Hegel):
"Ciao Paul11. Allora secondo te un castoro non sarebbe un individuo tra i castori, un gatto un individuo tra i gatti. Non avrebbero personalità? Mi sembra che la tua posizione sia fuori dalla realtà, non solo per quel che attiene al senso comune, ma pure scientifica. Io ben ricordo come si trattavano gli animali cinquant'anni fa. C'è voluta l'etologia per risvegliare l'ottundimento mentale al quale eravamo soggiogati dal Dio giudaico, tanto che ancor oggi certe persone si stupiscono ancora del fatto che anche un animale possa avere dei sentimenti. In pratica tieni in piedi una separazione tra umani e altri senza alcuna autorizzazione che non sia quella di un Dio antropocentrato, oppure di un progetto genetico a cura di marziani, oppure rifugiandoti sul fatto che fino ad oggi l'arcano non è stato svelato....etc"
A parte che non capisco il valore che abbia il dire che i topi facciano una vitaccia vorrei suggerire che la nostra presunta libertà sarebbe arrogante illusione. Noi, come tutte le altre specie, gestiamo la nostra conoscenza per agire, ma non per questo diamo risposte razionali, e questo mi sembra inoppugnabile. Non hai mai pensato che la nostra presunta libertà possa essere smascherata proprio in virtù di queste risposte irrazionali?
#455
Citazione di: Alberto Knox il 14 Febbraio 2024, 15:49:13 PMIsraele e palestina è il triste esempio di quello che succede quando due differenti principi di verità assolute si scontrano. è subito guerra, è inevitabile . Possiamo trovare altri esempi nella storia? diteli voi.
 è per questo che che mi batto quando sento dire "la verità assoluta" , tenetevi e trattate le vostre illusioni come verità, ma togliete di mezzo quell assoluto se no mi  incazzo.
Era solo un chiaro esempio di come si possa preparare un esperimento e interferire con esso facendolo collassare in un modo o in un altro con risultato ignoto. Da ateo, o agnostico, ti dirò che stranamente pure io possiedo un Dio, un assoluto, e mi riesce assai difficile pensare che voi tutti possiate sfuggire a questa regola, quindi, dato che tempo fa tu mi hai indicato dicendomi "voi atei...etc", mi piacerebbe sapere a quale Dio tu ti riferisca, o ti riferissi 
#456
Tematiche Filosofiche / Re: Scienza e caso
14 Febbraio 2024, 14:26:39 PM
Citazione di: Jacopus il 10 Febbraio 2024, 22:12:21 PMIn realtà è fumoso pensare che la psiche umana sia determinabile e sempre spiegabile, date certe condizioni. Non mi sorprende certo questo approccio che è quello strumentale della tecnica. Per fortuna o per disgrazia noi non siamo (ancora) solo tecnica. Come al solito lo scoglio è quello ricorrente di pensare secondo uno schema digitale on/off. Non essere del tutto determinabili non significa essere completamente indeterminabili. Era abbastanza determinabile che oggi avrei cenato e che per cenare, non essendo una pianta, mi sarei servito del mio organismo eterotrofico. E, a livelli maggiori di complessità, è sempre un gioco attivo fra ciò che è determinabile e ciò che non lo è. Per certi versi la malattia mentale, come ha intuito Dostoevskij, è una dimensione (disfunzionale) della nostra libera volontà indeterminabile. La dimensione funzionale è la nostra libertà etica. Senza dimenticare che prima di essere soggetti potenzialmente etici siamo un corpo, un flusso endocrino che interagisce con emozioni e la loro rielaborazione da parte di un sistema top/down. L'ho già detto: una immagine che rende l'idea è quella del barone di Munchausen che per volare si prese per il suo stesso codino. Tutto ciò al netto di ogni teologia, se non fosse ancora chiaro. Il mistero dell'uomo non è divino ma dentro un'esperimento evolutivo, riassumibile nel sistema nervoso più complesso conosciuto sul pianeta terra.
Secondo te l'essere umano non sarebbe solo tecnica; io penso invece che lo sia, si chiama infatti tecnica di vita, la quale può cambiare naturalmente nel corso dell'esistenza, ma sempre tecnica resta. Riprendo inoltre la domanda che ti ha posto koba II,  ovvero come possa la complessità del sistema nervoso umano garantire una libertà rispetto ad altre specie, essendo che, dal mio punto di vista, tanto per noi quanto per altri un piccolo gioco ci sarebbe e sicuramente avrebbe a che fare con le modifiche in seno alla conoscenza. Tra l'altro, l'ultimo gioco che mi piace fare è quello di indovinare come risponda l'interlocutore e sempre ci azzecco in senso generale, ma vorrei arrivare a soluzioni un poco più particolari tanto sarebbe facile intuire la risposta in generale. Insomma, la nostra mente mostra tratti di sclerotizzazione cronica, ma immagino che tu non sia d'accordo 
#457
Citazione di: iano il 13 Febbraio 2024, 23:11:44 PMIo invece non so se sei ironico...o dici veramente. ;D
Ma io sostanzialmente credo che dalla storia delle interazioni dell'uomo con la realtà culminate oggi nel metodo scientifico, non si siano ancora tratte le conclusioni, facendone tesoro, e che lo spazio per fare pura filosofia si apra davanti a noi sterminato, ma siamo timidi ad occuparlo.
Ragionando su cosa abbiamo mancato di prevedere, e perché, ci permette di rimuovere gli ostacoli a future previsioni, possibilmente non inquinate dal timore nichilista, e sopratutto di trovare il coraggio di dire liberamente, di non aver paura delle parole, di non paventare dietro di esse ogni volta l'abisso.
Non si tratta propriamente qui di conoscere la storia per non ripetere gli stessi errori. Non è necessariamente di errori che parlo qui, ma di andamenti ciclici della storia umana che si ripete di fatto immutata nella sua trama essenziale, ma della quale  continuiamo a sorprenderci, come cosa sempre paradossalmente  inattesa.
Ho veramente la pressante sensazione che sia venuto il momento per l'umanità di divenire adulta prendendo coscienza della sua storia, prendendo in mano il suo destini, potendone modificare il solito svolgimento laddove appaia necessario, come mi pare oggi ci sia bisogno.
E non è da credere che sia un compito arduo, perchè il compito più difficile è solo quello iniziale, prendere coscienza, e poi il resto viene da sè.
Sono un pò stufo di questi uomini che, schiavi della famiglia da mantenere, accettino in cambio che il mondo vada a scatafascio.
Stufo di quanto questi uomini dalla vista corta, che no và oltre ''io, mammete e tu'' secondo una vecchia canzone, o ''babbut, figliut e mammut''  secondo una vecchia pubblicità, pretendano ancora di dirsi uomini.

Certe cose continueranno a venire da se , finché non se ne prende coscienza collettiva, e questa coscienza da sola vale un mettere il bastone fra i cicli di una storia che non sono in se sbagliati, ma che non stanno andando in una direzione da desiderare.
Non possiamo più abbandonarci ad essi, Dio, Patria e Famiglia, con la coscienza pulita, come se potessimo permettere ancora di ignorare tutto ciò che da questi tre cerchi sta fuori, senza conseguenze.
Dopo che un mesetto fa misi un like significativo su un tuo post, dirò che non ero certamente ironico. Tanto per prendere in mezzo pure Alberto Knox direi intanto che Dio non è certamente un problema essendo semmai un problema quello che Dio impone ai suoi devoti.
Che l'osservatore influisca sul sistema mi sembra ovvio, dato che se il mondo "osservasse" imponendo a Israele di accettare l'esistenza di uno stato palestinese si dovrebbe attendere la risposta di Israele, risposta appunto non certa dato pure che questi sarebbe quasi sicuramente dotato di arsenale nucleare.
Preso atto di tale influenza che si è manifestata pure un secolo fa nella fisica, alla filosofia teorica, attualmente, non resterebbero spazi sterminati che torneranno invece a ripresentarsi a fronte di speculazioni filosofiche sulle azioni che si attiveranno una volta che l'umanità si renda conto che non è possibile essere osservatori senza perturbare ... come dire che la filosofia si esplica osservando soprattutto la storia umana così come si presenta nel passato più recente ... è un trascinarsi filosofico verso il futuro.
Una volta dissi che ogni scoperta umana rappresenti una provocazione ... aggiungo ora, provocazione pericolosa, così come lo fu la bomba atomica a fronte della relatività di Einstein. Mi sento quindi responsabile della mia provocazione, ma la nausea che da molto tempo mi desta l'ingiustificata protervia umana e che addebito soprattutto a quelli che tra i colti sono falsi, mi ha indotto infine a scatenare questa giusta guerra, sia quel che sia e sarà
#458
Citazione di: iano il 13 Febbraio 2024, 16:42:38 PMTutti i nostri punti fermi sono destinati a cadere uno dopo l'altro, se perfino '' il punto fermo'' per antonomasia, lo stato di quiete, viene derubricato a fantasia metafisica, e con esso cambia l'idea di moto, venendo mancare il suo contrario, la sua assenza.
Ma smascherata questa metafisica , inconsapevolmente tale, in quanto lo stato di quiete era un punto fermo reale per tutti noi, puoi star certo che un attro ha preso il suo posto, perchè non si può sfuggire da questa necessità.
Adesso abbiamo capito che quando parlavamo di quiete parlavamo di noi, dell'osservatore, però non possiamo neanche esaurire la descrizione dell'osservatore con un punto di osservazione.
Si tratta in effetti di una parte della realtà che interagisce con un altra, e che di fatto viene esclusa dalla indagine della realtà, perchè da essa l'indagine parte, e in particolare dalle sue metafisiche non manifeste, finché tali restano, finché non vengono svelate, come è successo allo stato di quiete, e prima ancora al sopra e al sotto.
qual'è allora il nuovo punto fermo che magari domani sveleremo come metafisica a sua volta?
Sono ad esempio le leggi di trasformazione da un sistema di osservazione ad un altro.
Ma la sostanza è che fra le due parti della realtà che interagiscono, osservatore ed osservato, la parte metafisica siamo noi, perchè siamo noi che su qualcosa dobbiamo basare la conoscenza, conoscenza alla quale il resto della realtà resta indifferente.
Tutto ciò che ci appare concreto è destinato ad essere derubricato in metafisica col tempo, ma di' questo fantasma di concretezza non possiamo fare a meno, pena la sparizione definitiva del mondo in cui viviamo.
Esso non è la realtà, ma non possiamo vivere senza.
Possiamo cambiarne uno per un altro, e nella fase di cambiamento si griderà al nichilismo, ma non possiamo farne a meno.




Complimenti iano, storico! ... finalmente uno con cui si possa dialogare ... Ma le domande che poni sono retoriche, o veramente non ti rendi conto di come sia potuto accadere
#459
Si vedrà un giorno che quando l'ideologia dominante sposerà pienamente il kilometro zero e la carbon tax, frangia dell'ecoCretinismo, anche quella causa sarà sicuramente fottuta cavalcando la nuova bandiera che convoglierà sotto la sua ombra i soliti truffatori occulti; applicherà semplicemente, probabilmente senza saperlo ma vai a sapere, il meccanismo sul quale si fonda ogni potere ... è per questo che dico che siete idioti, a meno che non siate neofascisti
#460
Citazione di: Ipazia il 11 Febbraio 2024, 12:46:53 PMMi pare di aver detto che se compare un nume ne prenderò atto.

Dato che non vorrei che si dicesse che mi affido alle più bieche strategie dell'arte di ottenere ragione, cosa questa più che praticata nel nostro tempietto della cultura, ma non solo purtroppo, vado a citare quanto hai detto più di tre mesi fa (tempus fugit) quando commentai nel post nr.32  il video di Cacciari che avevo posto alla vostra attenzione nel post nr. 22 in: Tematiche filosofiche - La realtà è un continuo, aperto da iano il 22 ottobre scorso. Segue citazione:
"La scelta è tra un logos-physis ante hominis e un logos-logos post-hominis.
Io scelgo la prima strada e cerco di adeguare la mia psiche e il mio logos antropologico al grande evento evolutivo, altri sceglieranno diversamente completando a dosi crescenti di metafisica il suolo mancante.
La via eraclitea mi pare meno complicata e chiaccherona: ascoltare e vedere piuttosto che cianciare.
In physis c'è già quasi tutto. Basta aggiungere il canonico grano salis.
P.S. Se uno non comprende lo spirito sapienziale dell'antica filosofia è meglio che cambi mestiere, non per polemos ma per pudore."
.
Non mi sembra vi siano riferimenti a numi. Il resto del tuo intervento mescola cose buone e meno buone, tecnica tipica dell'arte di ottenere non tanto la ragione, quanto dell'arte di costringere alla risposta l'altro. Il mio pensiero, peraltro, dovresti conoscerlo più che bene, dato pure che in passato volevi accertarti della lega della mia sapienza. E lo conosce pure qualche altro ... Quindi, io la metto sul personale visto che al giorno d'oggi si tratta di chiedere faccia a faccia "ma chi sei tu?" e non di affidarsi a quella correttezza ipocrita che stigmatizza l'argomentum ad hominem e permette ai sofisti disonesti di continuare infiniti dialoghi al fine di esasperare il contendente. Ma con me non attacca giacché so ben quando sia il caso di deprecare tale antipatico atteggiamento: caso per caso proprio così come un giudice valuta un delitto. Si vive in un brutto mondo
#461
Citazione di: Ipazia il 10 Febbraio 2024, 11:23:06 AMCioè, quali sarebbero questi principi ?
Non mi prendo briga di rispondere a una che mi ha preso in giro fin da quando entrai nel forum. Se vuoi ti faccio una lista; io non porto rancore, ma le cose le ricordo. D'altra parte uno che si affida a Wittgenstein per affermare certe cose mostra solo pochezza filosofica. Forse quel tedesco o austriaco che fosse ebbe quel successo che ebbe per via di un che di affascinante nel suo nome. Come si faccia infatti ad affermare che anche conoscendo i fondamenti della ragione questo non cambierebbe nulla proprio non lo so. Comunque, non più di un paio di mesi fa hai detto che avresti adattato la tua psiche davanti a un salto evolutivo. Forse eri ironicamente altezzosa, o forse falsa. Falsa in entrambi i casi per come la vedo io anche se con diversa declinazione. Adatta allora la tua psiche e cerca di capire che la vita è in gran parte senso (affascinazione verso gli oggetti della paura e del desiderio) condita con quel po' di razionalità che tiene in piedi una scienza la quale però è deficitaria di tutta la sua parte di cui il potere non gradisce le sue verità appunto scientifiche. Pertanto ti aggiungo agli altri due e vi lascio alle vostre vie. Non chiudo porte, ma risponderò solo quando mi renderò conto di un barlume di onestà intellettuale
#462
@Ipazia
Tu pensi di essere una rivoluzionaria, mentre in realtà sei una reazionaria. Non so se questo sia dovuto a Marx ... d'altra parte era di stirpe ebraica e secondo me fu un falso profeta ... ma ti mancano proprio del tutto i principi sui quali si fonda il potere
#463
Beh, stasera mi son mangiato un buon Big-Mac ... mi piace il big
#464
Citazione di: Ipazia il 09 Febbraio 2024, 14:01:12 PMQuesto per rispondere anche a daniele: che il 2% della popolazione dia da mangiare al restante 98%, mentre il 2% della popolazione che comanda il mondo (gli sponsor del "comitato d'affari della borghesia") non saprebbe nemmeno distinguere una pecora da una capra è un grosso problema per la democrazia "reale", di cui un marxista si rende conto subito a differenza di una capra omologata ideologicamente al Capitale.

Parlare di democrazia nei regimi capitalisti è come parlare di corda in casa dell'impiccato. Ce n'è di più dove imperversano i banditi.
Perdona la mia ignoranza, ma per me marxismo=comunismo=fascismo, con una connotazione vagamente umana ... roba da ottantenni in carrozzina, tanto per capirci. Dato quindi che le cose succedono grazie non certamente ai filosofi, ¿per te, significherebbe allora che l'unica via per cambiare le cose consista in una rivoluzione armata?
#465
Citazione di: Ipazia il 09 Febbraio 2024, 08:07:02 AMQuella degli agricoltori è una guerre dei prezzi non dei fertilizzanti. Prezzi manipolati dal mercato monopolistico, diretto dal parassitismo finanziario, a loro svantaggio. E quindi, giustamente, insorgono contro la moltitudine di parassiti guerrafondai che hanno precipitato loro, e noi tutti "che non contiamo un cazzo", in questa situazione infernale, buona per filosofi estremi, ma non per mettere su famiglia.
Certo Ipazia, ognuno fa il proprio interesse, innanzitutto, che però non collima con l'interesse di tutti ovviamente. Questo è il deficit attuale della democrazia scaduta e ben rappresentato da un piacevole quanto inaspettato parere dell'ONU sul caos attuale. Chissà se a Vladimir, il più grande tra tutti i banditi, sarà concessa la parola al vertice sul futuro del prossimo settembre in the Usa. La tragica ironia è che pure la democrazia moderna ripresenterebbe questo conflitto di antica data, e come non potrebbe del resto. Ma una ricalibratura si rende oggi necessaria. Inoltre, come hai già detto per altro fatto, quando l'ideologia dominante sposa una causa giusta quella causa è fottuta. Giusto anche stavolta. I filosofi estremi sanno solo confrontarsi con i propri pensieri con altri filosofi estremi, ma il loro mestiere produce solo parole. Comunque, se il mio millenarismo dovesse avere ragione dovremmo ormai essere alla resa dei conti. Sei esperta in oracoli?