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Messaggi - Sariputra

#451
Tematiche Filosofiche / Re:Esiste l'immateriale?
24 Gennaio 2019, 15:33:35 PM
Citazione di: acquario69 il 24 Gennaio 2019, 15:16:51 PM@Sariputra ma il movimento può invertirsi...dipenderà dal movimento della 'solo-mente-...Può darsi che siamo in una fase di 'riposo'... ;D ;D In che senso dici "solo mente" ? ....spiega meglio :)

Beh!...seguendo questa ipotesi, se tutto (proprio tutto) è solo creazione di una "mente" (anche l'idea di 'mente' è però creazione di questa 'mente', che ho chiamato "Solo-Mente") questa fase in cui prevale l'attaccamento al nome-forma ( che "Solo-Mente" ha definito materialismo) è necessariamente una fase stessa di questa...L'attaccamento e il distacco da nome-forma quindi come semplice movimento interno ad essa...L'ignoranza dell'uomo fa sì che egli creda non solo che questa  sua coscienza sia un "soggetto" ovvero che abbia una sua identità permanente ma che esistano, con la stessa qualità, anche gli oggetti percepiti.
Due estremi: A- esiste solo la materia.
                    B- esiste solo l'immateriale (che ho definito 'Solo mente' per necessità di comprensibilità).

Cit. Sgiombo ( se non l'ho mal compreso) che si rifà a D.Hume sia un estremo che l'altro non possono essere dimostrati ma solo assunti per 'fede'...
Dando io preminenza al fattore coscienza ritengo probabile la seconda (forse alcuni fisici cominciano pure a pensarlo anche loro...ho letto qualcosa al riguardo ma non sono esperto e quindi MI TACCIO...)
Ciao
#452
@Eutidemo
Intanto ben ritrovato! Si era sentita la mancanza della tua mostruosa preparazione in materia... :o
Concordo ampiamente con la tua analisi e...ti chiedo se posso farmi tuo discepolo. Sono disposto anche a pelar le patate e a metterti le babbucce alla sera!.. :-[
#453
Tematiche Filosofiche / Re:Esiste l'immateriale?
24 Gennaio 2019, 14:44:20 PM
Citazione di: cvc il 24 Gennaio 2019, 13:05:37 PM
Citazione di: Sariputra il 24 Gennaio 2019, 11:28:30 AMSecondo me invece potrebbero esistere solo fenomeni immateriali basati sulle percezioni autocostruite dalla mente. Essendo 'materiale' una semplice definizione 'di lavoro' mentale senza corrispettivo reale. Essendo la coscienza non-duale, ciò permette l'illusione della conoscenza (essendo questa già da sempre presente nella coscienza stessa) e quindi quello che la coscienza stessa chiama "l'intersoggettiva esperienza percettiva comune" di questi 'fenomeni' immateriali (mentali) scambiati per 'reali' (come, nella penombra, si scambia una corda per un serpente...). Quindi non esiste Sari, né Cvc, né Sgiombo (scusa... :( ), né Ipazia ma un'unica coscienza che s'immagina d'essere Sari, Cvc, Sgiombo, Ipazia,ecc. nello stesso modo con cui nel sogno immagina e costruisce mondi e persone, li fa parlare, interagire, ecc....Così nello stesso modo 'misura' l'universo da se stessa immaginato esistere, gli dà nome e forma (nama-rupa), lo definisce e chiama questo misurare "scienza"... Non se ne può dimostrare l'esistenza perché essa non può 'vedere' se stessa...la sua natura essendo "coscienza di..." come una lama affilata non può tagliare se stessa. (Questa è una posizione direi Cittamatra... "Solo Mente").
Potrebbe esserci questa sorta di coscienza universale che incorpora le nostre esperienze apparentemente soggettive. Ma non mi spiego il perché di questo equivoco. La soggettività che noi viviamo sarebbe un autoinganno di questa mente universale oppure esiste una qualche altra entità antagonista?

A mio modesto parere sarebbe improprio parlare di 'autoinganno' di questa "Solo-mente", in quanto non è possibile per essa 'osservarsi', e quindi discernere l'inganno. Nel momento che "si muove" crea  nome-forma e quindi la 'realtà' fenomenica. Nel momento in cui cessa di 'muoversi' scompare nome-forma e la realtà fenomenica cessa d'esistere. Ciò che noi percepiamo come soggettivo non è auto-inganno, se non nella misura in cui e per cui non è "nostro" ma di essa. Il mio 'sentirmi' soggetto è del tutto identico al 'tuo' sentirti soggetto. Non abbiamo 'proprietà' nostre essendo queste 'proprietà' che riteniamo nostre solo increspature, onde sul mare della "Solo-mente"...
Non è una visione teistica. In quanto , nella comune accezione, per Dio s'intende un essere/persona dotato di autocoscienza e volontà. "Solo-mente" non ha alcuna volontà ma potenzialità d'azione...pertanto anche l'idea di Dio  è una creatura di "Solo-mente" che ne assegna le proprietà.

Concordo con @acquario sul discorso della chiusura, sulla "solidificazione", ma il movimento può invertirsi...dipenderà dal movimento della 'solo-mente-...Può darsi che siamo in una fase di 'riposo'... ;D  ;D
#454
Tematiche Filosofiche / Re:Esiste l'immateriale?
24 Gennaio 2019, 11:28:30 AM
Secondo me invece potrebbero esistere solo fenomeni immateriali basati sulle percezioni autocostruite dalla mente. Essendo 'materiale' una semplice definizione 'di lavoro' mentale senza corrispettivo reale. Essendo la coscienza non-duale, ciò permette l'illusione della conoscenza (essendo questa già da sempre presente nella coscienza stessa) e quindi quello che la  coscienza stessa chiama "l'intersoggettiva esperienza percettiva comune" di questi 'fenomeni' immateriali (mentali) scambiati per 'reali' (come, nella penombra, si scambia una corda per un serpente...). Quindi non esiste Sari, né Cvc, né Sgiombo (scusa... :( ), né Ipazia ma un'unica coscienza che s'immagina d'essere Sari, Cvc, Sgiombo, Ipazia,ecc. nello stesso modo con cui nel sogno immagina e costruisce mondi e persone, li fa parlare, interagire, ecc....Così nello stesso modo 'misura' l'universo da se stessa immaginato esistere, gli dà nome e forma (nama-rupa), lo definisce e chiama questo misurare "scienza"...
Non se ne può dimostrare l'esistenza perché essa non può 'vedere' se stessa...la sua natura essendo "coscienza di..." come una lama affilata non può tagliare se stessa.
(Questa è una posizione direi Cittamatra... "Solo Mente").
#455
Citazione di: Ipazia il 23 Gennaio 2019, 18:48:05 PM
Citazione di: InVerno il 23 Gennaio 2019, 11:53:54 AMSono d'accordo che con le "conte dei morti" non si va da nessuna parte, in ogni caso seppur non mi definisca un credente mi pare pacifico che un uomo, e ancor di più un "potente", sia potenzialmente più pericoloso se pensa di essere libero da qualsiasi Dio e giudizio divino. Gli imperatori romani stessi furono fortemente indeboliti e ridimensionati una volta che il cristianesimo diventò religione ufficiale, cosa che contribuì al crollo di un impero incredibilmente feroce e sanguigno proprio per lo strapotere dell'uomo sotto forma di stato. La ferocia dei "superominidi" attori delle guerre mondiali non possono passare inosservati, e non può passare inosservato che l'unico Dio in cui si può dire credessero erano loro stessi, e con quali risultati. Eppure penso sia stata un inebriatura dovuta ad un eccesso di volontà di potenza, un tragico ritorno a Divinità-Re che non si vedeva dai tempi antichi di Cesare e Ciro, con l'evidente risultato di un imbarbarimento civile rapidissimo e violento. La lezione penso sia stata chiara a tutti, se Dio non c'è un uomo non può sostituirsi a lui, ma bisogna comportarsi come quando il padrone di casa è uscito (qualcuno dice che "tornerà"). Un ateo\agnostico deve secondo me non dimenticarsi della responsabilità che comporta la libertà da Dio, innanzitutto perchè se vuole forgiare i propri ideali deve tenere conto che parte dalla condizione di non conoscere se stesso, cioè in un campo minato e non all'inizio di una prateria di margherite.
I nazisti portavano nella fibia della cintura la dicitura Got mit uns, diretta erede di un'altro slogan di grande successo teologico: Dio lo vuole. Lo strapotere teocratico ha generato perle come quella da me citata dell'abate che ordinò il massacro di Bezieres. La storia delle religioni è così piena di "compagni che sbagliano" da dubitare che a sbagliare non siano gli altri. I tagliagole di Allah ci credono di andare al martirio in nome del loro dio: Allahu Akbar. In definitiva direi che l'esistenza della religione prevenga il male è una bufala storica falsificata alla grande. La citazione di Weinberg da me postata non è stata sufficientemente meditata dai presenti: l'idea di un imprimatur divino ha reso la mano degli assassini, e continua a renderla, più salda, non più incerta. Che l'etica sia un campo minato lo sappiamo. La religione non ha alcuna competenza in più per sminarlo. Talvolta aggrava la situazione.

I nazisti portavano la scritta ma poi uccidevano anche i preti nei lager...e pure le donne e i bambini cristiani per rappresaglia. Mi sembra ci sia una bella differenza tra chi professa di credere , agendo però  come se non credesse, e chi cerca di vivere coerentemente il suo credo...
Invitavo infatti a cercare di capire le vere motivazioni che stanno alla base dell'agire intenzionale (karma). In questo caso violento.
Un credere  mal compreso può generare avversione/odio, ma è la stessa avversione/odio che provi che ti fa mal comprendere il credere di un altro...il problema è quindi l'avversione e non una particolare fede o non-fede.
Lascio comunque la discussione perché troppo foriera di partigianeria alla guelfi e ghibellini... ;D
#456
Citazione di: baylham il 23 Gennaio 2019, 11:14:39 AM
Citazione di: Ipazia il 23 Gennaio 2019, 11:05:18 AM
Citazione di: baylham il 23 Gennaio 2019, 10:50:39 AMQuesti insistiti attacchi al mercato, come sistema di relazioni economiche umane, confermano la mia ipotesi che il populismo sia una ideologia totalitaria, oltretutto velleitaria, ancor peggio della pianificazione sovietica: incapace di fornire qualunque alternativa al mercato, si critica il ramo su cui si sta seduti. Infatti il populismo tace sulle relazioni economiche economiche che debbono intercorrere tra i cittadini che fanno parte del popolo. Siccome l'economia è formata di contrattazioni, di scambi, di relazioni economiche tra singoli uomini, il mercato appunto, che ha già millenni di storia alla spalle, continuerà bellamente finché durerà la specie umana, mentre le teorie populiste anti mercato saranno relitte o estinte.
Infatti si attacca il Mercato capitalistico delle merci (inclusi gli umani) e dei capitali, che è un sistema particolare di relazioni umane, non certo l'interscambio di beni tra umani che può assumere le più variegate forme sociali e giuridiche.
Infatti vorrei passare dalla critica del capitalismo, di cui son capaci molti, all'alternativa al capitalismo, di cui son capaci ben pochi. Se l'alternativa è la fine del mercato allora il capitalismo non avrà problemi di concorrenza.

Secondo me, anche se non sono un esperto in materia, basterebbe mettere un freno alle speculazioni selvagge che hanno stravolto il mercato stesso. Adesso non è la finanza che vive sulla ricchezza creata dal mercato, ma il mercato che si espande e si contrae in base a previsioni finanziarie che diventano quasi sempre autoavveranti...Ci vorrebbe la volontà politica di bloccare la possibilità di emettere derivati, titoli subordinati, opzioni, ecc. Sarebbe necessario stabilire un massimo d'indebitamento possibile. Bisognerebbe scorporare le banche d'affari da quelle territoriali, ecc. Questa politica non c'è perché non c'è più una necessità di tutela sociale e di relazioni eque tra la gente e tra le nazioni. Non avendo questo sistema finanziario nessun reale nemico esterno, non si rende conto di doversi porre dei limiti. L'effetto è il malcontento crescente e il populismo che però non ha una forza propositiva tale da contrastare in profondità questo sistema. Lo "gratta" in superficie  con provvedimenti estemporanei e un pò demagogici,,,che devono essere essi stessi contrattati con la finanza e le commissioni varie, rientrando così nel grande alveo comune dell'interesse finanziario. Non è questa l'alternativa. Penso che bisognerebbe andare non verso la fine del mercato (impossibile, concordo con Baylham...) ma verso un mercato più "equo e solidale" ( cosa che si tenta di fare , ma per adesso è poca cosa...).
#457
Citazione di: Ipazia il 23 Gennaio 2019, 10:40:17 AM
Citazione di: Sariputra il 23 Gennaio 2019, 10:11:06 AM
CitazioneSì, ma il fatto che i credenti nel corso della storia si siano comportati malissimo e in modo intollerante non rende necessariamente più vera l'ipotesi dell'ateismo........
Però rende meno vera l'ipotesi del teismo e la sua correlazione col Bene. Direi di no. Caso mai rende evidente l'incoerenza di molti teisti e la correlazione di questa incoerenza con l'egoismo/Male. Se , per esempio, anche un solo scalatore fosse giunto sulla vetta della più alta montagna, diremmo che è falso che si possa raggiungere la vetta perché una moltitudine di scalatori non sono riusciti a raggiungerla? Questo semmai dimostrerebbe che esistono pochi buoni scalatori e molti "scarpari"... Questa specie di 'conta' se è più nocivo l'ateismo o più il teismo la trovo assai superficiale. Le motivazioni che hanno spinto all'odio e alla violenza nella storia non sono imputabili al credere o al non credere ma quasi sempre (se non nel caso dei fanatismi patologici di ambo le parti...) alle robuste radici nocive mentali che determinano l'agire: ossia l'avidità, l'avversione e l'illusione, che si servono di una "forma esteriore" per dispiegarsi e soddisfarsi... Direi che è importante lavorare su queste, in noi stessi. Tutti: teisti, ateisti e agnostici. Perché nessuna fede in se stessa ha la forza di sradicare questi profondi viluppi e grovigli interiori malsani. Un giorno questo pus interiore si è servito della spada , poi della bomba, poi dell'atomica e forse in futuro si servirà probabilmente del 'soma' tecnologico, chissà...ma è sempre il putridume che abbiamo dentro al lavoro... :(
La mia affermazione è di tipo logico-filosofico, non empirico. Un ente sovrannaturale che popola il mondo di "scarpari" denota qualche defaillance. Anch'io eviterei la ragioneria dei fatti e misfatti, perchè tutti provengono da una indubitabile archè umana, che ne costituisce l'incontrovertibile verità. Quindi la palla torna all'oltreumana, non sovrumana, genia degli "uomini di buona volontà". La cui unica Grazia è la Ratio.

Anche la mia non è empirica. E' un'analogia logica.
Una ratio (già con la maiuscola mi sembra un pò un dogmatismo) privata di etica è forse più pericolosa di un'etica privata di ratio... :(

L'oltreumano sa tanto di "nicciano". Oltre l'umano non c'è l'umano...nel suo caso umano personale ci fu solo la follia..
#458
CitazioneSì, ma il fatto che i credenti nel corso della storia si siano comportati malissimo e in modo intollerante non rende necessariamente più vera l'ipotesi dell'ateismo........


Però rende meno vera l'ipotesi del teismo e la sua correlazione col Bene.

Direi di no. Caso mai  rende evidente l'incoerenza di molti teisti e la correlazione di questa incoerenza con l'egoismo/Male. Se , per esempio, anche un solo scalatore fosse giunto sulla vetta della più alta montagna, diremmo che è falso che si possa raggiungere la vetta perché una moltitudine di scalatori non sono riusciti a raggiungerla?  Questo semmai dimostrerebbe che esistono pochi buoni scalatori e molti "scarpari"...

Questa specie di 'conta' se è più nocivo l'ateismo o più il teismo la trovo assai superficiale.  Le motivazioni che hanno spinto all'odio e alla violenza nella storia non sono imputabili al credere o al non credere ma quasi sempre (se non nel caso dei fanatismi patologici di ambo le parti...) alle robuste radici nocive mentali che determinano l'agire:  ossia l'avidità, l'avversione e l'illusione, che si servono di una "forma esteriore" per dispiegarsi e soddisfarsi...
Direi che è importante lavorare su queste, in noi stessi. Tutti: teisti, ateisti e agnostici. Perché nessuna fede in se stessa ha la forza di sradicare questi profondi viluppi e grovigli interiori malsani. Un giorno questo pus interiore si è servito della spada , poi della bomba, poi dell'atomica e forse in futuro si servirà probabilmente del 'soma' tecnologico, chissà...ma è sempre il putridume che abbiamo dentro al lavoro... :(  
#459
Tematiche Spirituali / Re:Sono un essere inadeguato
22 Gennaio 2019, 11:35:37 AM
Carissimo Sari,
grazie della tua lettera. Ti scrivo in ritardo e sei anche l'unica persona a cui rispondo di tutte le lettere dormienti sul mio scrittoio...Ho una confusione in questo periodo, non capisco più bene lo stato della mia anima e poi ci sono sempre tanti problemi esterni che ti creano gli altri...
Dio, Dio, a volte sa rendersi perfettamente invisibile, inesistente. Tu mi scrivevi che ti aggrappi alla gente ed è quello che capita a me adesso. Gli altri mi fanno percepire la bellezza di Dio, nel mio buio silenzioso tante piccole occasioni mi portano a contatto con la gente, ricevo amore e attenzioni gratuitamente senza far nulla e imparo sempre qualcosa di meraviglioso anche da quelli che conosco poco o affatto, a loro insaputa.
Non nelle cose, ma nella gente , nelle persone che portano con sé i palpiti del cuore di Dio nel mondo, l'INVISIBILE appare più vivo e credibile.
Ma ci sono persone che del loro cuore fanno una tomba e ci seppelliscono il Signore in perfetta tranquillità, "tanto per conformarsi agli altri"...la religione è "roba da bambini piccoli!". Mi dicono : "CHE BRAVA,VA IN CHIESA!" e non sanno che ci vado per non morire, ciò che arde nel cuore deve sempre essere alimentato e sostenuto per non morire. Sono bravi quelli che vanno nell'aridità, che cercano la verità e si sforzano di tenere appunto tutte le "porte aperte"...
Non posso muovermi quest'estate, al massimo andrò a B. una settimana da una mia amica di danza; esperienze tipo S.P. sono inutili. So bene qual'è il mio posto , dove sarei felice e realizzata. Sento sempre più forte di essere fuori posto qui e ciò mi fa star male. Non volo più lontano, il male sta spegnendo ciò che di più bello ho nel cuore,e la colpa è anche mia perché lo permetto senza difendermi...non riesco a fingere, si pretende ch'io sia serena e felice anche per gli altri, ma questa cosa imposta della "perfetta letizia" non mi piace.
Volevo attendere a scriverti per aspettare tempi migliori e raccontarti cose belle, ma visto che non accade non temo di scrivere quello che ho dentro ora, anche se non è bello...
Perdonami ma le parole sono inutili e incapaci a descrivere certe situazioni che si vivono, il silenzio è invece manto delicato e unico...sensazioni che vibrano nel silenzio da anima ad anima si possono percepire anche senza parole e spiegazioni. Per questo sono certa che tu mi comprendi, per questo scrivo solo a te di queste cose...
Trent'anni, "sei giovane_sei vecchio" solita frasetta detta mille volte, io ti dico solo: AUGURI TRENTENNE, sei Sari! Ti par poco essere se stessi? La tua testa è a posto, secondo me devi riordinare il tuo cuore, non cambiarlo ma riordinarlo.
Scusa se te lo dico, ma è tanto che lo volevo fare, possibile che fuori della Villa tua non ci sia una coda lunghissima di belle ragazze che "ti corteggiano" o vorrebbero conoscerti o vorrebbero un autografo? Sono certa che se vengo trova la fila,spero che comunque troverai sempre un minuto per me...oppure sarai tu a venirmi a trovare, chissà dove, magari sperduta in un eremo diroccato in alta montagna! 
Non avevo mai pensato alle cose più belle della mia vita, mai; non ho mai fatto un resoconto di questo tipo, forse sono troppo pessimista...se ne contano poche davvero! ma sono fondamentali e insostituibili, e tu sei tra queste...Non ti sembro egoista, egocentrica? Non me ne importa...oh Sari, che meraviglia, ha iniziato a piovere! Sono felice, respiro nell'aria la dolcezza di Dio! Nonostante tutto, lo respiro ovunque, Egli profuma troppo per non essere sentito! Penetra nel profondo dell'anima e vi porta fiori per la sua diletta e rinfresca il cuore con la Sua presenza...Divina realtà meravigliosa, sublimità suprema incomprensibile. Egli è fatto così...un pò si fa cercare, un pò si fa trovare. Che importa, Egli è da sempre, è per sempre, ed è AMORE, Amore,Amore! nessuno e niente sa rendermi felice quanto Lui...Sari, nonostante ami moltissimo la natura quando Egli si nasconde essa non mi dice nulla. Senza la grazia non si può amare, se tu ami la natura è la grazia speciale che viene infusa nel tuo cuore e se il tuo cuore è libero l'accoglierai e saprai amare e sentire che in quel luogo stai bene come in nessun altro. Senza la grazia che è Dio stesso, anche se si cela in queste meraviglie quali la creazione e la natura o le creature e gli animali, non potrai essere felice né star bene in nessun posto.
Per questo mi sento libera, Dio è ovunque e non solo nelle chiese e non solo nei buoni e non solo nei boschi, ma è anche in filovia, è anche nella piccola camera dove dormo, è nel cucinino, è qui mentre scrivo, solo la sua presenza rende il luogo speciale. Per questo goisci caro Sari...il Signore ti fa respirare di Lui in ogni modo, anche quando non te ne accorgi, come quando vai nei prati o t'immergi nei boschi...
Ma sì, svolazzo ancora di tanto in tanto...vivo tra alti e bassi, tutto perchè non sono capace di farmi gli affari miei, così mi preoccupo troppo degli altri. Anch'io spero di rivederti fosse anche in cielo non mi spiacerebbe, ma certamente capiterà prima! Mandami qualche tuo scritto, qualunque, ne ho bisogno così mi ispirerà qualcosa anche a me e chissà...scrivo solo lagne in questo periodo...
Carissimo, ti penso a S., raccontami cosa hai fatto, raccontami tutto ciò che puoi e vuoi dirmi...io continuo a parlare di te a tutti quelli che conosco, ti ho fatto una gran pubblicità nella semplicità...è una cosa spontanea per me ricordarti.
Temo che la sofferenza mi porti al cinismo, all'indifferenza, alla freddezza, al pessimismo...non sono speciale, come succede agli altri può capitare a me. Ascoltando la gente si sente tutta la loro sofferenza, il loro dolore, la loro rabbia, affiora pessimismo e cinismo, io temo di divenire così. Ci sono segni che te li porti tutta la vita ed io comprendo bene che cosa significhi. Scusa Sari, sono noiosa, ti autorizzo a buttare via la mia lettera dopo che l'hai letta! Non ti preoccupare per me, sono una lazzarona che ha infinitamente di più di quanto merita e rompo lo stesso. A volte la fede viene scossa e cerchi risposte, e cerchi qualcuno da abbracciare per essere consolata dai tuoi problemi, dalle tue lacrime, invece ti ritrovi a consolare, ad abbracciare tu gli altri, ad asciugare le loro lacrime. Comunque pensando ai poveri che mi è capitato d'incontrare, ho ricevuto da loro un amore davvero speciale e unico.
Se non ti fa schifo ti mando una foto del balletto appena ce l'ho, del saggio che ho fatto a Giugno. Se è venuta bene te la mando se no te la mando los tesso, sono così come mi leggi, o peggio, e come mi ricordi...vorrei immergermi nell'oceano di verde delle tue colline e ascoltare insieme il silenzio, per ore...mi riesce meglio scrivere che parlare, però se attacco non finisco più!
Ti ringrazio, Sari e scrivimi quando puoi, con affetto la
pasticciona Margherita
#460
...Ben vengano allora ricerche sociologiche come quelle compiute in questi anni alla Rice University, condotte da Elaine Howard Ecklund, la quale ha studiato e analizzato la posizione religiosa di migliaia di scienziati dimostrando che nella loro vita è assolutamente compatibile la presenza della fede religiosa e dell'indagine scientifica.

... Gli scienziati che credono in Dio sono più numerosi di quelli che si definiscono atei o agnostici. In Italia, ad esempio, quasi il 60% dei fisici e biologi crede in Dio e si dichiara cattolico mentre soltanto il 20% è ateo e il 23% agnostico. Più numerosi gli scienziati credenti, seppur di poco, anche negli Stati Uniti: il 36% afferma di credere in Dio contro il 35% degli atei e il 29% degli agnostici. Nel Regno Unito e in Francia sono invece maggiori gli scienziati che non credono in Dio, mentre dati completamente opposti si trovano in Turchia (85% degli scienziati è credente contro il 6% di atei e il 9% di agnostici), in India (79% contro 11% di atei e agnostici), a Taiwan (74% contro 14% e 15%) e Hong Kong (54% contro 26% e 20%).

...gli scienziati sono più laici non a causa del loro lavoro dato che ritengono compatibili scienza e fede. Occorre tuttavia ricordare che in un'indagine del 2014, sempre della Rice University, è stato rilevato che negli Stati Uniti, su 10.000 scienziati americani li 18% frequenta servizi religiosi settimanalmente, rispetto al 20% della popolazione generale degli Stati Uniti; il 15% si considera molto religioso, contro il 19% della popolazione generale degli Stati Uniti; il 13,5% legge settimanalmente testi religiosi, contro il 17% della popolazione degli Stati Uniti e il 19% degli scienziati prega più volte al giorno, contro il 26% della popolazione degli Stati Uniti. Dunque le percentuali di credenti e del loro impegno religioso sono piuttosto simili tra gli scienziati americani e la popolazione generale.
Piuttosto che la frequenza di partecipazione ai servizi religiosi o la frequenza della preghiera, ci sembra più interessante rilevare che da questo studio gli scienziati intervistati tendono ad avere una percentuale di affiliazione religiosa inferiore rispetto al totale della popolazione. Se gli italiani affiliati religiosamente sono infatti l'88%, gli scienziati che professano una religione sono il 63%. Non essere affiliati religiosamente, ovviamente, non equivale a non credere in Dio. «Nella maggior parte delle regioni», hanno spiegato i ricercatori, «gli scienziati risultano essere più laici rispetto alla popolazione generale. Tuttavia gli scienziati non credono che la scienza abbia un influsso secolarizzante; invece, la maggior parte pensa che religione e scienza operino in sfere separate. La nostra ricerca rivela che, anche nel più laico dei contesti, scienza e religione in genere non sembrano essere in conflitto nella vita dei singoli scienziati».
#461
cit. inVerno:Il punto è che vi ostinate a vederci motivazioni economiche, e anche se è vero che una discretta fetta degli elettori "populisti" vivono condizioni economiche precarie e di sfuttamento (il cosidetto "popolo degli abissi" come giustamente li chiama Sapelli), soprattutto al populismo più destrorso (che in Italia non esiste, essendo Salvini un semplice nazionalsocialista) partecipa in realtà una vasta fetta di popolazione "borghese" che non ha nessun reale reclamo di natura economica, quanto un bisogno di identità politica e direi anche personale e filosofica,"

Se non ricordo male, all'indomani delle elezioni politiche si tentò un'analisi del voto e quasi tutti gli 'esperti' valutarono il successo del M5S costruito sui voti dei delusi dal PD e quello della Lega/Salvini come una cannibalizzazione di Sforza l'Italia del Berlusca. In realtà i veri reietti dell'altro pianeta (parafrasando U.K.Le Guin) sembra che, nella maggior parte dei casi, non siano nemmeno andati a votare, talmente sfiduciati e disillusi e ( proprio perché reietti) con l'olfatto ormai talmente sviluppato ad 'annusare' piuttosto che a magnare da non credere più molto alle varie promesse di chicchessia...Il populismo come movimento della classe media borghese impoverità dal mercatismo finanziario selvaggio e impaurita dall'arrivo dei nuovi 'saraceni'  (Alla "mamma li turchi!")?
Condivido ampiamente la tua analisi.
#462
Citazione di: viator il 19 Gennaio 2019, 00:29:52 AMSalve. Noto che questa discussione, trattante un tema potenzialmente fecondissimo (e ve lo dice un pubblico dispregiatore dell'arte come oggi viene intesa, nonchè di cavernicola ignoranza dell'argomento), si è esaurita nel giro di 24 ore e 4 interventi. A mio parere ciò la dice lunga non sulla sensibilità o preparazione dei frequentatori del Forum, ma sulla loro psicologia. Saluti.

Più che di psicologia dei frequentatori del forum direi di disinteresse per qualcosa che non c'è più ormai. C'è pochissimo di originale e di interessante in giro. Ci sono molti performer che legano pentole, sassi e un gatto morto tra loro e poi si mettono a battere... :o

Quei pochi che sanno ancora veramente disegnare e tenere in mano un pennello...fanno riesumazioni del passato ( anche belle, ma...).
#463
Tematiche Filosofiche / Re:Leopardi e il Nulla.
18 Gennaio 2019, 16:01:39 PM
I
Citazione di: 0xdeadbeef il 18 Gennaio 2019, 14:02:52 PM
Citazione di: Socrate78 il 09 Gennaio 2019, 20:39:49 PMHo sempre considerato (sia pur non condividendolo o forse comprendendolo del tutto....) affascinante il pensiero del poeta Giacomo Leopardi, soprattutto ritengo che la sua statura filosofica sia da approfondire e sia stata sottovalutata.
Ciao Socrate A me sembra (lo dice esplicitamente nelle Operette Morali) che Leopardi abbia inseguito eccome il successo nella vita, quindi che non abbia pensato al piacere che esso evidentemente procura come ad una illusione... Mi pare di poter dire che per lui il successo (la fama letteraria come il successo con le donne...) fosse la sola consolazione ad una vita altrimenti priva di qualsiasi senso o significato. Dicendo che tutte le cose provengono dal Nulla ed al Nulla ritornano Leopardi tratteggia l'essenza stessa del nichilismo (come afferma anche E.Severino). Un Nulla che Leopardi intende sia come "non-essere" che come "male". Non vi trovo nulla di ambiguo, visto che il "non-essere" anch'io lo intendo come "male" (non vedo come non lo possa essere). saluti

In effetti questo lo fa molto poco buddhista...questi ragazzi di solito non tengono in considerazione  come cose di  grande valore la fama, l'onore e la gloria...mi sa che devo approfondire 'sto punto.
Il Leopardi amava teneramente e idealizzava le donne e non solo la Paolina Ranieri, una giovane  che spese anni a fargli da "badante", rapporto ricchissimo dal punto di vista umano ma zero da quello erotico si dice...ma un pò tutte apparivano ai suoi occhi dotate di doti e bellezze quasi trasfiguranti; tutte quelle che, in vario modo hanno attraversato la sua vicenda umana dolorosa: la Silvia/Teresa Fattorini, ad esempio. La Nerina/Maria Belardinelli, altro esempio canonico. O la Fanny Targioni Tozzetti che, come le altre, non si sarebbe mai potuta innamorare di lui (amavano le sue poesie e la sua cultura e basta...): «Mia cara, puzzava!»  :(  >:( , confidò infatti una Fanny priva di ogni misericordia a un' illustre giornalista. Il caso volle che l' illustre giornalista fosse napoletana e si chiamasse Matilde Serao. Conoscendo un pò le donne (ahimè o evviva ho avuto la... fortuna? Sfortuna? Chi lo sa...di averci molto a che fare...ehm...nel corso della mia vita) credo che al povero Giacomo fischiassero assai le orecchie in quel periodo...
Leopardi era una persona molto gentile...è dura amare con così grande trasporto e ardore...e poi dietro...mah! Sono sempre convinto che la nostra filosifia non prescinde mai dalla nostra vicenda umana...ne è sempre molto condizionata...
Resto dell'idea che non fosse nichilismo il suo. C'era in lui l'estremo desiderio d'essere (diverso e quindi amato)...l'annichilimento  era rivolto alla sua condizione, ma secondo me amava disperatamente la vita...disperatamente 
#464
Tematiche Spirituali / Re:Sono un essere inadeguato
18 Gennaio 2019, 12:11:52 PM
Citazione di: Ipazia il 18 Gennaio 2019, 12:02:03 PMAnche i tronchi che i vento non ha abbattuto, meritano la loro dose di meditazione.

Sì, hai ragione, tra l'altro il bosco è il luogo migliore in assoluto per praticare la meditazione...
Ne approfitto per ringraziarti. Sei una delle poche che visita e interviene in questo 'spazio inadeguato'... :)
#465
Tematiche Filosofiche / Re:Leopardi e il Nulla.
18 Gennaio 2019, 11:26:53 AM
Citazione di: baylham il 18 Gennaio 2019, 10:52:41 AMUna conferma che il pensiero, le teorie, individuali e collettive, evolvono, maturano, con ripensamenti, parziali arresti, contraddizioni. Poi ciascuno prende ciò che gli piace e respinge ciò che non gli piace. Di Leopardi ho letto in gioventù i Canti e le Operette Morali, le sue pubblicazioni, e alcuni estratti scolastici dello Zibaldone. Non sono leopardiano perché penso che la felicità sia effettivamente transitoria, ma non illusoria, e che allo stesso modo lo sia l'infelicità. Comunque considero parti della filosofia di Leopardi superiori a tutte le filosofie di carattere religioso, buddismo compreso. Anche le brevi citazioni che hai riportato Sariputra per me lo dimostrano. "Io non credo che le mie osservazione circa la falsità d'ogni assoluto, debbano distruggere l'idea di Dio" riafferma la negazione di ogni assoluto. Il nulla leopardiano espresso nel Frammento apocrifo di Stratone da Lampsaco è un nulla relativo. La chiusura del Dialogo di Plotino e di Porfirio e il proposito della Ginestra è assai differente dalla noluntas di Schopenhauer e dal nichilismo.

Naturalmente non concordo , ritenendo la filosofia buddhista ben superiore a quella leopardiana, se non altro perché 'fredda', non così emotiva e legata a stati d'animo negativi ( come nel caso di Nietzsche peraltro...).M a è una valutazione del tutto personale, ovviamente.
Io non amo particolarmente Leopardi proprio perché altamente depressivo ( e non ne ho bisogno... ;)   ;D  ). Alcune poesie sono sublimi, altre 'pesanti', troppo colte, poco fruibili da tutti...

Con questo non voglio sminuirne la grandezza. Trattasi, come ho già scritto, di un gigante della poesia... :)