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Messaggi - doxa

#451
Ultimo libro letto / Mangiare come Dio comanda
30 Luglio 2023, 17:06:49 PM
"Mangiare come Dio comanda": è il titolo del libro  scritto da  Marino Niola ed Elisabetta Moro., pagg. 168, edit. Einaudi.

Entrambi sono docenti nell'università "Suor Orsola Benincasa" di Napoli.  Il prof. Niola insegna "Antropologia dei simboli" e "Antropologia della contemporaneità", la professoressa Moro,  "Antropologia culturale".


"L'uomo è ciò che mangia", scrisse  il filosofo Ludwig Feuerbach: "Der Mensch ist wa ser isst". Frase fortunata, perché nella lingua tedesca ist (= è) e isst (= mangia) sono assonanti e custodiscono una verità che va oltre la fisiologia ed entra nella metafisica, nella cultura e nella stessa spiritualità.

Infatti il cibo, in tutte le religioni, è anche un simbolo di comunione tra Dio e l'umanità e tra gli individui. Le persone celebrano con pranzi le nascite, nozze e anniversari.

In alcuni popoli persino il lutto è accompagnato da "pasti funebri". Come non ricordare che  in epoca romana nel giorno stesso del funerale veniva celebrato il primo banchetto funebre (silicernium). Nove giorni dopo veniva data una festa (coena novendialis).

Il "refrigerium"  (= rinfresco) era il pasto commemorativo per il defunto. Veniva consumato nel cimitero. 

I primi cristiani continuarono il rituale del refrigerium, portando cibo nelle tombe e catacombe in onore dei martiri cristiani, nonché dei parenti.

Secondo i due  docenti nella nostra epoca abbiamo mandato in esilio le divinità e adottato  un nuovo laicismo,  basato sulla dieta: questo sostantivo  deriva dal greco "diaita" e significa "modo di vivere", "stile di vita".

La secolarizzazione ha "spogliato" il cibo dal simbolismo religioso, dal ringraziamento a Dio che dà la possibilità di averlo. Ciò ha indotto a seguire determinate regole, che per i cristiani significano una modalità di distinzione dagli atei. Infatti nel Medioevo i  fedeli quando bevevano, sorseggiavano cinque volte, perché cinque erano le piaghe di Gesù; ogni boccone di cibo doveva essere equamente diviso in quattro parti, che rappresentavano Padre, Figlio e Spirito Santo, l'ultimo era  Maria, la Madre di Gesù.

Nelle chiese cristiane cattoliche ogni giorno s'imbandisce la "tavola" (altare) con tovaglia, pane, vino e acqua per il fondamentale rito dell'eucarestia, nel quale Cristo e il fedele sono spiritualmente in comunione.  Con essa il credente "rivive" l'ultima cena di Gesù con gli apostoli.
Mangiarono l'agnello, il pane azzimo, le erbe amare e bevvero il vino rosso.

La religione cattolica non ha divieti sul tipo di cibo né  regole particolari,  ma  impone  due precetti:  divieto di consumare carne nel Venerdì Santo; obbligo del digiuno in alcune circostanze, come il Mercoledì delle Ceneri.

I  perentori divieti alimentari sono elementi identitari.

Nell'ebraismo la precettistica gastronomica costituisce una forma di religiosità, che non è fatta solo di incorporei misteri teologici e "altezze" metafisiche, ma anche di comportamenti concreti, cerimonie casalinghe, gesti tramandati sempre alla stessa maniera, per non disperdere quella parte dell'identità collettiva che è intessuta di vita quotidiana.

Una clausola giudaica  permette di mangiare carne solo degli animali ruminanti e dotati di unghia bifida (mucche, vitelli, ovini), ma vieta il maiale, perché non ha l'unghia bifida e  non è ruminante.

Similmente l'islam, sulla scia della kashrut ebraica, stende una netta linea demarcazione tra il cibo halal, ammesso, e quello haram, impuro: non solo il maiale, anche altri animali; inoltre  c'è la questione dell'alcol...

E' interessante il lato consolatorio, l'imposizione del digiuno come pratica per essere più vicino a Dio. Si pensi al digiuno cristiano, al Ramadan islamico.

Dio conosce il peccato e anche il cibo e "le norme alimentari sono il fondamento di quelle morali, più che la loro conseguenza" secondo Niola e Moro.


Pieter Bruegel il Vecchio, Banchetto nuziale, olio su tavola, 1568 circa, Kunsthistorisches Museum, Vienna
#452
Duc ha scritto
CitazioneGesù, essendo Dio, è misericordioso, ma anche giudice.

Va beh.  Se credi che Gesù sia Dio allora  poteva e può essere volubile come gli pare,  far essiccare pure gli alberi di fico che non danno frutti.

Ma come uomo difetti fisici e psichici non aveva ? Chissà !

Più che Jesus sul lettino dell psicoanalista farei adagiare Paolo di Tarso. Dopo la caduta da cavallo ebbe sicuramente  dei problemi psichiatrici... ;D

Buona giornata anche a te.
#453
Buongiorno Bob, grazie per il chiarimento.
Hai scritto

Citazioneè l'occhio che gira attorno. Ma non guarda davvero.
Hai ragione !

Se fossi uno studioso d'arte sarebbe il "minimo sindacale" guardare davvero il dipinto ed evidenziare il messaggio recondito dell'autore. Il filosofo Martin Heidegger definiva l'interpretazione di un testo (in questo caso di un dipinto) " il dire il non detto". 

Ma i miei post hanno soltanto lo scopo di mostrare belle immagini e descriverle: l'iconografia.

I miei interessi culturali sono eclettici e mobili.

Sono un divulgatore. La mia tendenza fondamentale è quella della ricerca, della domanda, dell'interrogazione, della curiosità, perciò non sono una persona particolarmente competente di un tema.

Io lodo coloro che hanno un arcobaleno molteplice di interessi, di "colori" nell'interno del loro orizzonte intellettuale ed anche umano. :)
#454
Scusa Bob, ma non riesco a comprendere.

Hai scritto


CitazioneL'occhio non si posa su ciò che non si vuol vedere.
CitazionePerò ci gira attorno...
Come fai tu.

Che il setaccio resti vuoto è il messaggio più importante che tu possa ricevere.
Perché se lì non c'è davvero niente, tocca proprio a te metterci qualcosa.


Cosa vuoi dire con le tue frasi che ho evidenziato ?
#455
Buon pomeriggio Bob.
 
Paura ? Nessuna paura !
 
Il "setaccio" è pulito.
 
Manca la motivazione.
 
Il tuo guardare l'insieme ti conduce al trascendentale, alla fede religiosa.
 
Invece se guardo il mio orizzonte vedo soltanto un confine. Non anelo all'oltre.  
 
Perciò non ho continuato a dialogare sull'amore, perché il mio concetto di amore è diverso dal tuo.
 
Il mio è terrestre, umano, non percepisco il "Nulla".
 
Invece l'amore cristiano è basato sulla ricerca del divino. Il credente è convinto che l'amore sia un attributo di Dio, vedi l'evangelista Giovanni "Dio è amore".
 
Allora comprendi che non si può dialogare di amore partendo da presupposti così diversi.
 
Un bel saluto.
#456
Ciao Socrate, com'era Jesus caratterialmente lo sappiamo da quanto scritto da altri su di lui.

Se veramente era così come descritto,  allora è evidente che soffriva di  disturbo bipolare di tipo ciclotimico,  con intralci dell'umore persistenti e ripetuti.  ::)

Mi sembra che Bob e Duc non hanno risposto alla tua domanda.

Per Bob, Gesù è "vero amore e vera bontà", per Duc, "Gesù è veramente Dio misericordia e giustizia".

Le solite frasi !

Jesus, come uomo e predicatore itinerante,  era sicuramente esente da disturbi psicologici e psichiatrici ?
#457
Riflessioni sull'Arte / Re: Paesaggio
26 Luglio 2023, 10:27:52 AM
Nell'Angelus dipinto da Millet (post n. 96) sono raffigurati i due contadini nel momento della preghiera, indicata dal suono delle campane nella chiesa di Chailly-en-Bière. Questo villaggio è vicino  a Barbizon, località nei pressi della foresta di Fontainebleu, circa 60 km a sud di Parigi. 

Nel XIX secolo I villaggi di Chailly-en-Bière, Bourron-Marlotte e Barbizon,  ospitarono comunità di artisti, diversi per temperamento artistico e stile. Essi  volevano stare a contatto della natura, lontano dalla capitale.  Successivamente alcuni di essi  confluirono nella famosa corrente pittorica  dell'Impressionismo.

Tra il 1830 e il 1870  a Barbizon fu attiva una famosa scuola di pittura paesaggistica en plein air, nota come "corrente pittorica paesaggista del realismo".  Gli artisti sperimentarono lo studio dal vero.

Millet, per primo, introdusse nel paesaggio la raffigurazione di personaggi dediti ai lavori agricoli. Egli abitò in questo villaggio dal 1849 al 1875, anno della sua morte.

La Scuola pittorica di Barbizon  ebbe anche un ruolo importante per la protezione e conservazione della natura. Infatti nel 1848 i "Barbisonniers" riuscirono a far tutelare la "Riserva artistica del foresta di Fontainebleu", minacciata dal progetto di disboscamento.


La foresta di Fontainebleau nei pressi di Barbizon: non più villaggio ottocentesco quando gli artisti si mescolavano a poveri contadini, boscaioli e allevatori di bestiame. E' diventato un paese con ville; sulla rue Grande, la strada principale, ci sono  gallerie d'arte, piccoli musei, residenze di artisti, ristoranti e bar affollati di parigini che nel fine settimana amano fare la cosiddetta "gita fuori porta".


Castello di  Fountainebleau

Testimonia le epoche e i gusti dei sovrani che lo hanno abitato ed è anche associato a importanti eventi storici come l'abrogazione dell'Editto di Nantes nel 1685 e l'abdicazione di Napoleone I nel 1814.

L'origine del toponimo deriva da una fontana  (oggi situata nel Jardin Anglais), intorno alla quale fu costruito un padiglione di caccia. Fu poi il re di Francia Francesco I (sul trono dal 1515 al 1547) a trasformare il padiglione di caccia nel magnifico palazzo che possiamo ammirare tuttora, lievemente modificato dagli interventi dei successivi monarchi.

La residenza fu gradita sia da Napoleone I Bonaparte, che nelle sue memorie non esitò a descriverlo come la "vraie demeure des rois, maison des siècles" (vera dimora dei re, la casa dei secoli), sia da Napoleone III, suo assiduo frequentatore.

Con le sue 1500 stanze, è uno dei castelli più belli e meglio arredati di tutta la Francia.

Dalla scalinata a ferro di cavallo che orna la facciata principale del palazzo, nel 1814 Napoleone I, in procinto di partire per l'esilio, tenne un commovente discorso di addio.


Scalinata a ferro di cavallo

Diversamente dalla gran parte delle città francesi costruite intorno ad una chiesa, a Fontainebleau le case sono costruite nelle vicinanze del castello, che ne ha  influenzato la forma urbanistica ed architettonica.
#458
Riflessioni sull'Arte / Re: Paesaggio
26 Luglio 2023, 07:45:52 AM
Buongiorno Bob, oggi ti dedico "L'Angelus" disegnato da van Gogh



Vincent van Gogh, L'Angelus, disegno a matita, acquerello e gessetto, 1880, Museo Kröller-Müller, Otterlo (frazione del Comune di Ede, Olanda).



Veduta parziale di Otterlo

Nel 1880 van Gogh si dedicò al tema della vita in campagna e realizzò questa copia (reinterpretata in modo personale) del noto dipinto di Millet. Ne parla in una lettera indirizzata al fratello Theo: "Millet è padre, Millet. . . consulente e mentore in tutto per giovani artisti,".

Van Gogh ammirava e studiava anche le opere di Rembrandt e Johannes Vermeer, ma i dipinti di Jean-François Millet lo influenzarono molto, in particolare l'Angelus. Questo quadro fu riferimento iconografico anche per altri noti artisti, come Salvador Dalì, che gli dedicò il suo libro titolato: "Il mito tragico dell'Angelus di Millet". In una pagina c'è scritto: "Nel giugno 1932 si presenta d'improvviso al mio spirito, senza che alcun ricordo recente né associazione cosciente possa darne un'immediata spiegazione, l'immagine dell'Angelus di Millet. Tale immagine costituisce una rappresentazione visiva nettissima e a colori. È pressoché istantanea e non dà seguito ad altre immagini. Ne sono grandemente impressionato, grandemente turbato, poiché, nonostante che nella mia visione di tale immagine tutto corrisponda esattamente alle riproduzioni del quadro da me conosciute, essa mi appare nondimeno assolutamente modificata e carica di una tale intenzionalità latente che l''Angelus di Millet diventa d'improvviso per me l'opera pittorica più inquietante, più enigmatica, più densa, più ricca di pensieri inconsci che sia mai esistita".
#459
Riflessioni sull'Arte / Re: Paesaggio
24 Luglio 2023, 08:19:27 AM

Jean-François Millet, Angelus, olio su tela, 1858 – 1859, Museo d'Orsay, Parigi
 
 "Angelus" è una preghiera. Veniva (viene ?) recitata tre volte al giorno (alba, mezzogiorno, tramonto). La rammento perché quando ero adolescente la domenica mattina frequentavo la parrocchia, anche per giocare a pallacanestro con gli amici nel campetto della chiesa.
 
 Quando mancava 5 minuti a mezzogiorno, don Egidio ci faceva smettere di giocare, dovevamo attendere il suono delle campane delle ore 12, e subito dopo dovevamo recitare la preghiera dell'Angelus intercalata da varie Ave Maria.
 
 Ancora mi ricordo l'incipit:
"Angelus Dòmini nuntiàvit Mariæ et concépit de Spiritu Sancto"" (= "L'angelo del Signore" ha annunciato a Maria.... Ed ella concepì per opera dello Spirito Santo").
 
 Questa preghiera invita i fedeli a pregare in ricordo dell'incarnazione del Figlio di Dio. Ed è ciò che stanno facendo i due contadini raffigurati nel dipinto al suono delle campane della chiesa (accennata sullo sfondo, nel Comune di Chailly-en-Bière, nel Cantone di Fontainebleau): hanno sospeso la raccolta delle patate per pregare, col capo chino e le mani giunte raccolte verso il petto.
 
 Accanto all'uomo c'è il forcone conficcato nel terreno, nella parte destra della donna si vede la carriola con dentro i sacchi pieni, invece vicino al suo piede sinistro c'è il cesto di vimini con le vivande.
 
 Millet sembra aver dato monumentalità ai due contadini in preghiera durante il tramonto. In alto a destra si vede lo stormo di uccelli in volo.
 
 Per questa opera l'artista trasse ispirazione da un ricordo infantile in Normandia.
 
 Egli nel 1865 scrisse:
"L'Angelus è un quadro che ho dipinto ricordando i tempi in cui lavoravamo nei campi e mia nonna, ogni volta che sentiva il rintocco della campana, ci faceva smettere per recitare l'angelus in memoria dei poveri defunti".

Il suo scopo non era quello di esaltare un momento religioso (egli non era un praticante), ma di illustrare con la pittura una delle fasi che segnano periodicamente lo scorrere della vita agreste.

Nel 1910 quest'opera entrò a far parte delle collezioni del museo del Louvre. Fu sfregiato da un folle nel 1932.

Nel 1986 il dipinto fu trasferito nel museo d'Orsay, dov'è tuttora esposto.





#460
Tematiche Spirituali / Re: Italia post cristiana
23 Luglio 2023, 12:24:53 PM
Scusa knox, a me sembra che il tuo post sia un pot-pourri scritto da una persona anziana che non accetta l'evoluzione, i cambiamenti, e pensa con nostalgia al "buon tempo antico", dominato dalla Chiesa cattolica, dal clero, con tutto quello che consegue.

Fra l'altro hai scritto

CitazioneMa non c'è da preoccuparsi , la vostra filosofia ateo/materialista e la filosofia Nicciana di cui parlava Ipazia ha già vinto nel mondo, anzi ha stravinto. ha vinto in un mondo dove si cerca solo ed esclusivamente lo specchio, sì lo specchio.

Noi cerchiamo lo "specchio" tu la trascendenza. Noi ti lasciamo  la libertà  di "pregare", tu invece "rosichi" per il nostro guardarci allo specchio. Concedici la nostra "liberta ateo-materialista", non pretendere erga omnes la devozione cristiana.  
#461
Tematiche Spirituali / Re: Italia post cristiana
22 Luglio 2023, 18:27:06 PM
Socrate ha scritto
CitazioneSecondo me il problema dei credenti adulti (la stragrande maggioranza) è che non hanno praticamente mai letto la Bibbia, quindi alla fine di che cosa parliamo? Se si è adulti è un vero e proprio dovere intellettuale informarsi bene su ciò in cui si vuole credere, altrimenti non si è effettuata di fatto nessuna scelta e la fede diventa una superstizione idiota. E' idiozia infatti per un adulto credere in qualcosa senza informarsi, può andar bene in un bambino, ma in un uomo no. Io ad esempio ho scelto di credere leggendo la Bibbia ed informandomi e decidendo autonomamente anche quali passi della Bibbia siano veramente ispirati (secondo me) da dio e quali invece riflettono almeno in parte la cultura umana del tempo, ma sinceramente sono pochissimi i credenti che hanno fatto questa scelta consapevole.
Ciao Socrate, non dimenticare che fu Martin Lutero a "sdoganare" la lettura individuale  della Bibbia.  La Chiesa cattolica proibiva ai suoi fedeli di leggerla da soli.

Debbo dirti con sincerità che la lettura della Bibbia mi annoia, in particolare i libri che compongono l'Antico Testamento.

Ci vuole un bel coraggio a considerarli "sacri", ma "il fine giustifica i mezzi".  :)
#462
Tematiche Spirituali / Re: Italia post cristiana
22 Luglio 2023, 18:16:07 PM
Duc ha scritto
CitazioneDio non ci chiede se troverà la Chiesa, la religione, l'amore o l'essere umano di cui è l'inventore e il creatore, ma soltanto se ci sarà la fede in Lui, quindi in Cristo, ergo nella potenza divina del Paraclito), ma opto per andare nel merito di questa oggettiva realtà.
Ciao Duc,  ma è  proprio necessario fantasticare sulla venuta di Dio sulla Terra (da chissà dove) ?  Non riesco a immaginarlo nella sua indagine sociologica: "chiedere se ci sarà fede in lui".
 
Dici che
CitazioneLa cristianità è morta col CVI ed è stata seppellita dal CVII.
Mi puoi fare degli esempi che hanno indotto la morte del cristianesimo tra il Concilio Vaticano I e il Concilio Vaticano II ?
 
Citazionela cristianità è la "chiesa" ad essa associata è morta (anche se nelle associazioni e nella parrocchie ancora preferiscono pregare sulla bara) e le statistiche e le analisi risaltano un'Italia e un pianeta Terra già post-cristiana

Se il cristianesimo è già morto tu come ti consideri ? Ti ricordi dell'ultimo giapponese rimasto  per anni isolato nella foresta che credeva di dover combattere contro i nemici ma la guerra era terminata da molto tempo ? Non pensi di essere uguale a quel giapponese ?
 
Dai, non disperare, ci vorranno secoli per la sostituzione della Chiesa cattolica e le altre Chiese cristiane con un'altra religione adatta ai tempi. Perché parte dell'umanità ha bisogno della religione.

Il necessario "dimagrimento della Chiesa cattolica" ? Ben venga !

"Chi è causa del suo mal pianga sé stesso": il proverbio deriva da questo verso di Dante Alighieri: "credo ch'un spirto del mio sangue pianga la colpa che là giù cotanto costa" (vedi Inferno, canto XXIX, versi 20 – 21).


La Chiesa cattolica ne ha combinate troppe nei secoli e verso di lei è iniziata la resa dei conti.

Il sostegno le deriva soprattutto dalla religiosità popolare, che si esprime tramite riti, immagini, superstizioni, magie, frequentazioni di santuari, venerazione delle reliquie (di solito false), le espressioni del corpo (sono importanti il bacio, la genuflessione), le processioni accompagnate dagli stendardi delle confraternite e dal suono della banda musicale, il do tu des. Il resto è secondario.

E' meglio sorvolare sul commercio delle reliquie, sui miracoli, sui santi, sulle trasfigurazioni, assunzioni e ascensioni al cielo.

Ne ha raccontate troppe di balle per attirare fedeli terrorizzati, ha abusato e abusa della credulità popolare.

Un bel saluto Duc.

#463
Riflessioni sull'Arte / Re: Paesaggio
22 Luglio 2023, 17:23:45 PM
Bob, oggi ti offro un altro interessante dipinto riguardante le spigolatrici nel paesaggio,  fu realizzato dal pittore francese Jean-François Millet (1814 – 1875).


Jean-François Millet, Le spigolatrici, olio su tela, 1857,  Museo d'Orsay, Parigi

In primo piano tre donne del proletariato rurale sono  intente alla raccolta delle spighe di grano rimaste sul terreno dopo la mietitura. Nel cielo con nuvole bianche  vola uno stormo di uccelli (in alto sulla destra).

Sul fondo, a sinistra, due pagliai: vicino al primo pagliaio c'è un uomo a cavallo;  un altro uomo è sul carro carico di steli di grano trainato da due cavalli; numerosi contadini (indossano abiti prevalente bianchi) sono dediti alla mietitura, controllati dal fattore (massaro) su un cavallo col manto nero; verso l'orizzonte abitazioni, magazzini e alberi.

Questo quadro è considerato un capolavoro del "realismo" o  "verismo": movimento pittorico e letterario sviluppato dagli anni '40 del XIX secolo anche in Italia.

Il realismo tentava di cogliere la realtà sociale, senza allegorie.  E Millet, figlio di poveri contadini, nella vita agreste ebbe la sua ispirazione artistica. Nel febbraio del 1851 scrisse: "... Ciò che di più allegro conosco è questa calma, questo silenzio di cui si gioisce così intimamente all'interno del bosco o sui campi arati. Mi direte che questo discorso è molto da sognatore, di un sogno triste, anche se certo dolcissimo [...] ma è lì, secondo me, che si trova la vera umanità, la grande poesia".

Questo pittore dipinse con vicinanza affettiva la vita dei contadini, dei pastori, dei taglialegna, la loro faticosa quotidianità dall'alba al tramonto, la loro non voluta austerità, il senso religioso della vita e del lavoro.

"Perché mai – scrisse – il lavoro di un piantatore di patate o di un piantatore di fagioli dovrebbe essere meno interessante o meno nobile di qualsiasi altra attività? Si dovrebbe riconoscere che la nobiltà o la bassezza risiedono nel modo in cui tali cose vengono comprese o rappresentate, non nelle cose in sé".

I soggetti più ricorrenti della sua pittura: la famiglia e la figura della donna rappresentata nella propria abitazione, mentre spazza la casa, inforna il pane, rammenda un vestito alla luce di una lampada, fila la lana, prepara il burro, si pettina accanto a una finestra, imbocca i figli piccoli.

Millet  presentò  il lavoro delle madri come forma di amorevole servizio e non come faticoso dovere. Alcune volte nei suoi dipinti ci sono madri che  insegnano ai propri bambini a leggere o a lavorare. Compito della donna non è solo occuparsi della cura del corpo ma educare. Spesso collocò una madre con il bimbo in braccio accanto al compagno che innesta un albero o aggiusta un attrezzo.

La raffigurazione del lavoro rurale e la religiosità nella vita domestica diedero a Millet l'apprezzamento del pubblico. Furono soprattutto gli americani ad amare il suo talento: infatti gran parte delle sue opere si trovano oggi in musei e collezioni degli Stati Uniti.
#464
Ultimo libro letto / Re: "Spazzolare il gatto"
20 Luglio 2023, 11:25:44 AM
 Buongiorno Bob. 

O. K., inoltriamoci nella "strada per Emmaus".... Durante il tragitto dialoghiamo sull'amore.  

Molto interessanti le tue domande.

L'amore ? Per me è una parola polisemica.  Con questo lemma si può far riferimento a vari sentimenti: dall'affetto parentale o amicale  all'attaccamento per la partner.

L'ampiezza di usi e significati, in combinazione con la complessità dei sentimenti che coinvolgono i soggetti che amano, possono rendere difficoltoso definire in modo univoco l'amore, rispetto ad altri stati emotivi.
 
Mi chiedi
CitazioneChi, cosa hai amato e ami?
 Riesci a individuarlo veramente?
 O non è invece inafferrabile l'oggetto del tuo amore?

Quando ero  adolescente scambiavo il flirt per travolgente innamoramento, ma lo chiamavo amore. 

Con il matrimonio dall'innamoramento son passato nella fase dell'amore altruistico verso mia moglie e i miei figli.
La persona con la quale si condivide la quotidianità, se all'improvviso ci abbandona o muore, provoca un vuoto, la sua perdita crea una lacerazione psicologica, la sofferenza. Fa capire quanto la persona amata sia decisiva per la propria esistenza.

Comunque alla mia tarda età l'amore è ancora  "l'inafferrabile oggetto" del desiderio !

"Che l'amore sia tutto,  è tutto quello che sappiamo dell'amore", declamava la poetessa americana Emily Dickinson. Infatti l'amore è un mistero, conturbante e chimerico. Quando meno te lo aspetti l'arcano squarcia la routine della tua esistenza e quasi si materializza.

Vedi un altro/a  e la  "divina scintilla  scocca e  divampa l'incendio.

Io non vedo che lei, che vede solo me.

Stavamo lontano e non ci eravamo mai visti. Ma ora, ora che ci siamo conosciuti, la vicinanza è il nostro ossigeno, il nostro balsamo. Ci parliamo con gli sguardi e i nostri occhi sono tutti per noi, solo per noi. Non vediamo gli altri e non c'interessa vederli.

Qui mi fermo. Mi accorgo che ti sto parlando della fase dell'innamoramento e non dell'amore.

Ma allora cos'è l'amore ? Continuiamo a parlarne se vuoi  ??? ::)

#465
Tematiche Spirituali / Italia post cristiana
19 Luglio 2023, 22:21:49 PM
Dal quotidiano "Il Giornale" del 19 – 7 - 2023

Roberto Vivaldelli: "L'Italia è post-cristiana", lo studio shock sulla religione




"Non basta la presenza del Vaticano e il fatto che il nostro Paese sia universalmente considerato la culla del Cristianesimo. L'Italia è ormai post-cristiana.

I dati parlano chiaro: secondo una nuova maxi-indagine demoscopica che il mensile "il Timone" ha realizzato in collaborazione con Euromedia Research della dottoressa Alessandra Ghisleri, oltre un terzo della popolazione italiana – ben il 37% - si dichiara "non credente", mentre quelli che si dichiarano "credenti" e cattolici e frequentano la chiesa per andare a messa sono appena il 13,8% della popolazione totale.

Trattasi, secondo quanto riporta lo studio, di un'esigua minoranza, composta da pochi giovani e da fedeli in età avanzata. Tra quelli che si dichiarano "credenti" e affermano di andare a messa almeno una volta al mese, si confessa, almeno una volta l'anno, solo il 33% dei fedeli, mentre il 32% non conosce il significato dell'eucarestia. Piuttosto grave, dato che parliamo del sacramento istituito da Gesù durante l'Ultima Cena.

Pochi i credenti che conoscono "L'Ultima Cena".

Gli altri dati contenuti nello studio pubblicato dalla rivista "Il Timone" sono altrettanto sconfortanti per il futuro della Chiesa. Meno di 6 praticanti su 10, infatti, sanno cosa sia la confessione, mentre il 66% sempre dei praticanti sbaglia o ignora la definizione di "risurrezione della carne"; e non finisce qui, perché il 20% pensa che il peccato sia un "semplice torto fatto agli altri".

Sui temi etici, inoltre, dall'aborto alle nozze gay, i praticanti hanno una visione di fatto "secolarizzata" mentre emerge, sempre tra i credenti, una netta opposizione all'utero in affitto e alla legalizzazione delle droghe. La preghiera rimane una pratica molto comune: un fedele su cinque dice di pregare ogni giorno - e il 96% lo fa almeno ogni tanto - mentre 7 persone su 10 di quelle che vanno a Messa credono all'esistenza del Diavolo.

Numeri simili a quelli riportati nell'indagine sociologica pubblicata, nel 2021, dalla Conferenza episcopale italiana a 25 anni da "La religiosità in Italia" del 1995, che anche in quel caso acclarava un calo della frequenza settimanale alla Messa, dal 31,1% al 22%: la religiosità continua a perdere dunque l'elemento di partecipazione alla Messa domenicale (-9% dal 1995 al 2020, pre-pandemia) e diventa "più riflessiva, meditata e per questo più problematica". Anche in quell'indagine, infatti, la preghiera continua a mantenere un aspetto rilevante.

Le sfide per il futuro

Come affrontare quest'Italia post-cristiana? "Il Timone" ha intervistato vari personaggi di spicco, da Kiko Argüello (Iniziatore del Cammino Neocatecumenale) a Davide Prosperi (Presidente della Fraternità di Comunione e liberazione), passando per don Giulio Maspero (Prelatura dell'Opus Dei).

Come scriveva lo storico britannico Christopher Dawson in tempi non sospetti, a proposito del processo di secolarizzazione - era il 1956 - è "compito dell'educazione cristiana recuperare i contatti perduti e ristabilire il contatto tra religione e società moderna tra il mondo della realtà spirituale e il mondo dell'esperienza sociale. Naturalmente questo non è ciò che di solito si intende per educazione, che di solito è confinata negli stretti limiti delle scuole e degli esami. Ma l'istruzione non può fare molto se non ha alle spalle una cultura, e la cultura cattolica è essenzialmente umanista in quanto non c'è nulla di umano che non rientri nella sua sfera e che in qualche modo non le appartenga".

Papa Francesco ha ricordato, anche di recente, che secolarizzazione "da tempo ha ormai trasformato lo stile di vita delle donne e degli uomini di oggi, lasciando Dio quasi sullo sfondo", tanto che "la sua Parola non pare più una bussola di orientamento per la vita, per le scelte fondamentali, per le relazioni umane e sociali". Riuscirà dunque la Chiesa a recuperare il suo ruolo oppure tutto è perduto?"