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Messaggi - maral

#451
Attualità / Re:BARRIERE ANTI-CAMION IN TUTTA MILANO.
29 Dicembre 2016, 10:53:26 AM
Citazione di: Fharenight il 28 Dicembre 2016, 15:56:31 PM
Maral, ma vivi in Italia o su Marte? Non ci sono basi militari in Italia? Vai a farti un giro in Sardegna (giusto per fare un esempio)  e dillo ai sardi. Non c'è ricerca petrolifera in Italia o altri paesi occidentali?
Anche noi siamo sfruttati e presi a pesci in faccia (vedasi le delocalizzazioni delle aziende) Anche noi abbiamo le nostre discariche micidiali (vedasi l'Ilva di Taranto o la "terra dei fuochi" in Campania).
Che cosa c'entra? Vuoi forse dire che la nostra situazione è come quella degli stati centrafricani? A me non pare per nulla, dato che bene o male continuiamo a essere nella fascia più ricca (e sfruttatrice) del mondo e con tutte le aspirazioni di poterci restare (un po' come quando Mussolini mandava i fantaccini in Libia e in Abissinia per fare l'impero scopiazzando male e in ritardo inglesi e francesi per inscenare la tragicommedia del condottiero conquistatore noc gli stivali lucidi e le peyye sul sedere). Che poi anche noi finiremo del tutto sfruttati e gestiti da un potere ormai del tutto sovra nazionale e sempre più concentrato nelle mani di pochissimi è evidente ed è questo il motivo per il quale alla fine noi e quelli che arrivano siamo tutti nella stessa barca e se ci becchiamo, intolleranti l'un l'altro,  facciamo la stessa fine dei galli di Renzo per la gioia di chi se li pappa.  
Noi normali cittadini, come dici, subiamo l'impatto diretto e più pesante dell'immigrazione, ma è semplicemente demenziale pensare di risolvere la faccenda con muri alle frontiere o peggio (come qualche volta qualche demente in preda ai fumi che pensa di reincarnare zio Adolfo redivivo viene a blaterare). E' demenziale perché il flusso di migranti non è che l'altra faccia per nulla casuale, ma strettamente implicita a quello che ancora resta del nostro livello di benessere, del fatto che qui e non in Africa, bene o male possiamo ancora non crepare di fame, del fatto che possiamo spostarci su delle automobili, usare dei computer, persino avere un I-pod in tasca e cambiarlo l'anno prossimo come pubblicità comanda o regalare per Natale il gattino-peluche di cashemire o altre cazzate simili!
Possiamo essere stufi quanto vogliamo, ma la migrazione non cesserà per il fatto che noi siamo stufi, non cesserà perché noi siamo i consumatori e gli immigrati saranno i consumatori sempre più ricattabili di domani e questo ai filibustieri va benissimo, anzi è indispensabile. E' per questo che l'unica soluzione sta nel metterci insieme con quelli che sono così diversi e ci danno tanto fastidio da risultare insopportabili, ma che stanno patendo quello che patiremo e abbiamo patito noi. Noi infatti siamo stati migranti, ovunque e in tutto il mondo, siamo stati considerati, lerci, incivili, ladri, mafiosi, delinquenti, subumani e insopportabili, proprio come loro e torneremo a esserlo migranti, già stiamo tornando a esserlo con un imbecille che fa il ministro del lavoro e spara idiozie abissali a raffica. Evidentemente se lo puù permettere, noi glielo permettiamo mentre ce la prendiamo con i migranti che ci danno tanto fastidio, che sporcano tanto sotto casa!  
La globalizzazione che tu ed io lo vogliamo o meno ha già vinto, tutto quello che hai intorno, che usi è il risultato della globalizzazione che è già avvenuta e il chilometro zero è un illusione, una sorta di nicchia per gonzi, forse uno sfizio come tutti quelli che il mercato ci propone, gattino in cashemire compreso. La nostra vita è ormai modellata sulla globalizzazione, l'autarchia è solo uno dei prodotti di consumo che può offrire il mercato globale al consumatore globale, nient'altro. Era già una baggianata ai tempi del duce, con il caffè di cicoria alla faccia della perfida Albione, figuriamoci oggi!
Come ho detto, un mondo in cui ognuno vive tranquillo in casa propria con il suo orticello sul balcone ove coltiva fagioli magici, e al massimo si reca all'estero in viaggio turistico o per conoscere usanze curiose, tipi ameni e paesaggi suggestivi forse sarebbe un mondo bellissimo (o forse no), ma non è nella realtà delle cose, non lo è mai stato né mai lo sarà e per quanti muri o controlli si facciano non basteranno per erigire il mondo delle fiabe, al massimo un baraccone degli orrori.
#452
Tematiche Filosofiche / Re:pensieri sull'inconscio
28 Dicembre 2016, 23:36:25 PM
Citazione di: sgiomboAvere l' affetto (materno) della madre =/= possedere sessualmente la propria madre.
E' diverso per un adulto, non per un bambino piccolo. La sessualità adulta è certamente diversa da quella vissuta da un bambino (e anche nel bambino in età edipica appare un'eccitazione fallica che impara presto a stimolare). Freud comunque si riferisce alla libido intesa come pulsione originaria vitale che si traduce nel principio del piacere che è sempre presente e attraversa le fasi pregenitali (orale e anale) prima di fissarsi sull'organo sessuale maschile e quindi poter essere sublimata e controllata razionalmente proprio a seguito della crisi edipica (giacché il desiderio del bambino non trova soddisfazione e quindi viene rimosso e sublimato con la formazione del super io che introietta inconsciamente proprio la figura del padre che viene a costituire la dimensione ideale e la regola sociale). Certamente tutto questo possiamo ritenerlo discutibile, come qualsiasi teoria riguardante l'inconscio, ma è comunque un punto di vista interpretativo assai interessante.
Comunque l'uccisione del vecchio capo tribù da parte dei pretendenti alla successione dinastica è tutt'altro che rara, anche se talvolta viene effettuata solo in forma simbolico rituale. D'altra parte basta considerare le cosmogonie mitiche e in primo luogo quella greca: Urano (che impediva a Gea di partorire i suoi figli temendo di venire esautorato) viene evirato da Kronos il quale a sua volta, per essere sicuro di conservare il potere, i propri figli li divora, finché Zeus, ultimo nato, non lo sconfigge, lo detronizza e lo costringe a vomitarli.
E i miti raccontano molto delle più profonde pulsioni psichiche dell'umanità, proprio perché l'umanità che li ha "inventati" o "sognati" era in questo senso molto più "innocente" di quella attuale.     
#453
Attualità / Re:BARRIERE ANTI-CAMION IN TUTTA MILANO.
27 Dicembre 2016, 21:50:24 PM
Citazione di: Fharenight il 27 Dicembre 2016, 14:56:56 PM
Bravo Donchisciotte, anch'io, anche noi italiani e europei vogliamo essere lasciati in pace sulla nostra terra, esattamente come gli Innu.
Il discorso di Donchisciotte è giusto, ma siamo noi che non siamo né mai siamo stati come gli Innu e infatti non sono certo le basi militari o i campi petroliferi degli Innu a essere collocati sui nostri territori, non è la nostra concezione del mondo a venire annientata dalla loro, non siamo noi costretti a vivere di elemosine come bestie dai modi curiosi esposte allo zoo in attesa di finire al museo etnografico, o con l'elemosina subito trasformata in debito e in debito sul debito a  non finire, mentre ogni risorsa ci viene risucchiata avidamente come è giusto che sia. Non siamo noi a venire ridotti a discarica del mondo ricco, anche se discarica di quel mondo ricco finiremo per diventarlo sempre di più anche noi.
No non siamo noi gli Innu, se non nel desiderio di venire lasciati in pace, è bellissimo, ma ci è possibile lasciare in pace loro affinché loro la piantino di venire qui e quelli che ancora possiedono una cultura che può competere con la nostra, che non è ancora stata annientata dalla nostra, a darci fastidio con le loro esigenze e pretese tanto "barbare e incivili"?
Ci rendiamo conto (a parte il fatto che tutto il disegno economico del mondo si basa sulla globalizzazione e sulla finanziarizzazione universale dell"economia) cosa significa davvero "ognuno a casa propria"? Cosa significa "economia di sussistenza"? Pensiamo forse che basti dedicarci tutti quanti all'orticultura in terrazza? Basta guardarsi attorno, nelle nostre case, nelle nostre città, davanti a noi e da tutti i lati, sopra e sotto ... davanti a me ho un computer, tutti ormai abbiamo un cellulare che magari cambia ogni anno (te lo garantiscono pure con la pubblicità: puoi sempre avere il meglio della moda e della tecnologia, vuoi non goderti lo sfizio!)... fatto dove? fatto come? fatto da chi? Con quali materie prime e metalli presi dove? A prezzo di cosa?
Allora siamo pronti a un'economia di sussistenza? Perché se non lo siamo il discorso tanto bello dell'ognuno a casa propria è solo una panzana di un'ipocrisia ributtante e immensa. Se non lo siamo vale solo il discorso "loro a casa loro a non romperci le scatole" (che poi quando abbiamo bisogno andiamo a prenderceli noi) e noi padroni in casa nostra a continuare la sistematica rapina dove ci conviene in nome del dio del profitto e del consumo che fa crescere tanto il sogno del PIL e la realtà del debito ( = colpa) inestinguibile.
#454
Tematiche Filosofiche / Re:pensieri sull'inconscio
27 Dicembre 2016, 19:31:43 PM
Citazione di: sgiombo il 26 Dicembre 2016, 21:37:21 PM
Circa il "razionalismo" della psicoanalisi intesa come "tentativo di dare una lettura razionale all'irrazionale" mi limito a chiedere quale mai "razionalità" ci sarebbe nel postulare (indimostrabilmente)  che i bimbi sessualmente del tutto immaturi proverebbero "fisiologicamente" il desiderio inconscio di uccidere il proprio padre e possedere sessualmente la propria madre.
Ma questa del complesso di Edipo non è una postulazione a priori, come se Freud si fosse svegliato una mattina e gli fosse improvvisamente venuto in mente dal nulla che i bambini non desiderano altro inconsciamente che uccidere il padre e fare sesso con la propria madre, è piuttosto una conseguenza dell'assunzione della volontà di potenza in forma libidica. Questo semmai è il postulato che si può o meno trovare o no condivisibile. Posso concordare che le conclusioni che tira Freud sul complesso di Edipo possano risultare scandalose, inudibili in certi contesti, ma proprio nell'illustrare il complesso edipico egli tenta di superarne l'irrazionalità che sta nel rimuoverlo o nel reprimerlo. Oltretutto ponendolo come universale (tutti, Freud compreso, secondo la lettura psicanalitica, hanno attraversato il complesso edipico; se così non fosse la maturazione dell'individuo adulto e razionale risulterebbe impossibile, giacché la sua psiche rimarrebbe legata a forme pre edipiche di tipo psicotico  narcisistico). Personalmente non ci trovo nulla di così scandaloso, penso che sia normale che il bambino desideri sostituirsi al padre nella sua vicinanza con la madre e che, nelle antiche società tribali, l'assassinio del re-padre da parte del cuccessore-figlio era praticata e non solo nella forma simbolica che ci hanno tramandato i miti (che peraltro sono comunque rappresentazioni del reale, come i sogni). Certo, sotto la visione psicanalitica (e questo accomuna Jung e Freud) c'è l'idea di una fondamentale "innocente" perversione fondamentale, ma la vera perversione che determina il disturbo mentale e la sofferenza che ne consegue sta nel nascondersi questo fondamento umano-biologico, nel non accettarlo nella sua natura fondamentale, nel non voler vedere che esso è la radice da cui pesca, si alimenta e matura realizzandosi la vita umana.
Ringrazio Garbino per aver ricordato che, certo, anche Marx è allineabile nella filosofia del sospetto a Freud e Nietzsche. Anche Marx scoperchia (o pensa finalmente di poter scoperchiare) quello che davvero ci sta sotto alla situazione sociale e per fare questo, compie una grande genealogia, o una sorta di "psicanalisi" storica delle classi sociali, proprio per rivelarne l'inconscio che le alimenta, interpretandolo secondo i termini della ragione economica . umanistica. E qualcosa del genere lo aveva già effettuato Feuerbach (per non parlare di Nietzsche) nei confronti del cristianesimo.




#455
Attualità / Re:BARRIERE ANTI-CAMION IN TUTTA MILANO.
26 Dicembre 2016, 21:26:14 PM
La tragedia è già in atto da parecchio tempo e le cause di questa tragedia che rischia di trasformarsi in una catastrofe di proporzioni inaudite non sta nelle migrazioni (che ne sono solo l'effetto), ma nell'enorme differenziazione di ricchezza che la visione capitalistica e finanziaria ha determinato. Finché non si affronterà questo problema seriamente tutto il resto sono chiacchiere, muri alle frontiere comprese, a parte l'assurdità di chi pensa di ridurre la presenza di migranti e il rischio terrorismo in Italia ristabilendo le frontiere chiuse in Europa! Ma si sa, la propaganda vanifica efficacemente ogni minimo residuo di intelligenza!
Proprio in ragione della causa credo che quanto indicato da Iacopus sia fondamentalmente giusto: occorre stabilire un'alleanza tra chi ancora usufruisce del 15% della ricchezza e la vede sempre più diminuire e chi non usufruisce di nulla e pertanto (come sempre hanno fatto gli esseri umani da quando esistono) emigra e si mette a disposizione come nuovo schiavo. Un'alleanza contro il meccanismo idrovoro di ogni risorsa e chi lo gestisce godendo della continua e reiterata rapina. Il nemico è comune, rappresentato da un lato dall'assolutismo economico e dall'altro dal fanatismo ideologico religioso. Si tratta in entrambi i casi di superstizioni oscene, gestite da vertici minoritari, parimenti terroristici e nefandi, che vivono sulla corruzione e sull'opportunismo servile, sfruttando e illudendo le rivendicazioni di dignità dei popoli.
Questa alleanza è comunque complessa da realizzare, essa non può che essere costruita nel rispetto reciproco delle differenze, che restituiscono a ciascuno il senso del proprio valore e del proprio riconoscimento e non certo in un appiattimento globalizzante semplicemente ugualitario. Si ripresenta impellente la necessità di una rivoluzione globale che non ripeta gli errori drammatici delle precedenti, occorre essere uniti nella diversità, solidali avendo cura reciprocamente della differenza dell'altro e sarà tutt'altro che facile.
#456
Varie / Re:BUON NATALE
26 Dicembre 2016, 20:43:15 PM
Buone feste e felice anno nuovo a tutti!
#457
Tematiche Filosofiche / Re:pensieri sull'inconscio
26 Dicembre 2016, 19:07:03 PM
Citazione di: sgiombo il 26 Dicembre 2016, 17:10:30 PM
Ma l' errore l' ha compiuto la psicoanalisi stessa che è nata e si è sviluppata come pretesa scienza della mente e pretesa terapia delle psicopatologie.
Se intesa come "percorso ermeneutico che trova in se stesso la propria ragion d' essere e non finisce mai", allora, contrariamente alle sue proprie pretese (dei suoi fondatori e cultori, anche attuali) non è nulla di scientifico ma invece un' ideologia (magari una filosofia, in un senso a mio parere alquanto "ampio o "debole" del termine; e, sempre a mio parere, decisamente irrazionalistica; non meno ad esempio di molte filosofie-teologie dei più relativamente razionalisti -o relativamente meno irrazionalisti- fra i credenti alle principali religioni rivelate, cosa che non credo i suoi fondatori né i suoi attuali cultori sarebbero disposti ad ammettere).
Un percorso ermeneutico non è scientifico in termini galileiani, ma come esplorazione del significato (nel caso specifico il significato dell'individuo umano) si colloca in un discorso scientifico più ampio. L'errore credo sia ridurre la psicanalisi a una branchia della medicína organicistica verificabile secondo i metodi statistici della psicologia cognitiva.
Non penso comunque che sia una pratica irrazionale , al contrario, è un tentativo di dare una lettura razionale all'irrazionale che comunque è sempre presente in noi nei suoi aspetti sia positivi che negativi (ad esempio i sogni che sicuramente possono rivelarci molto di quello che siamo e dei nostri desideri, svelati a mezzo dell'analisi interpretatativa del loro significato dietro la maschera con cui da desti ci identifichiamo). Come ogni tecnica interpretativa corre il rischio di assumere in modo indiscutibile alcuni preconcetti, come fece Freud prendendo come base indiscutibile la sua teoria della libido (che pure presenta aspetti interessanti, ma non generalizzabili in una sorta di legge universale a priori). Proprio per questo Jung si distaccò da lui, ma anche la psicanalisi junghiana ha poi incontrato problemi simili con la teoria archetipica.
Molto interessanti trovo gli sviluppi che ha dato Lacan alla teoria psicanalitica, con aspetti terapeutici interessanti e letture importanti anche riguardo alle tematiche sociali attuali. In Italia c'è Massimo Recalcati che si muove in questo ambito (oltre ai suoi numerosi libri si possono trovare molti suoi interventi su Youtube)
Forse comumunque, anche le psicanalisi, nei loro diversi fondamenti teorici, andrebbero psicanalizzate, un po' come i sogni da Freud..
#458
Attualità / Re:BARRIERE ANTI-CAMION IN TUTTA MILANO.
25 Dicembre 2016, 17:47:35 PM
Infatti l'idea di Europa era quello di creare una comunità, quindi niente piú barriere tra gli stati (e dopo i massacri prodotti dai nazionalismi fascisti europei nel XX secolo, dopo la guerra fredda che aveva diviso con il muro l'Europa nel suo cuore, l'idea non sembrava poi così malvagia). Il terrorismo forse segna la fine di questo sogno europeo, ma è una sconfitta degli Europei, non dei terroristi che così hanno già vinto.  
Ognuno per conto proprio con le frontiere ben chiuse a difendere i propri piccoli egoismi nel sogno delle piccole patrie, che garantiscono solo di essere  ancora piú deboli, con barriere ai confini che vengono ad aggiungersi alle stesse identiche barriere all'interno delle città e alle porte blindate di casa propria (che in ogni caso non sarà certo opportuno togliere con il filo spinato al Brennero, e a Ventimiglia, anzi!) con grande soddisfazione per l'acume sottile dei fascio-leghisti nazional popolari convinti, ben orecchianti ai sacrosanti rumori del ventre.
D'altra parte se la libera circolazione degli esseri umani va certamente impedita, resta però intoccabile la libera circolazione del capitale che va dove più gli conviene senza frontiere di sorta, infatti l'importante  è fermare gli esseri umani, i soldi no di sicuro, che aumentano il profitto e non guidano camion né mettono le bombe, le finanziano soltanto ... quando e dove conviene, ma solo per fare profitto ben chiusi e blindati in casa propria, si intende.
#459
Tematiche Filosofiche / Re:pensieri sull'inconscio
25 Dicembre 2016, 12:49:53 PM
Citazione di: sgiombo il 25 Dicembre 2016, 10:00:16 AM
Quando ero giovane Freud e la psicoanalisi erano acriticamente sulla bocca di tutti i miei coetanei conformisti, più o meno a vanvera (come é alquanto ovvio, dal momento che non si tratta affatto di una terapia efficace e men che meno scientifica, tant' é vero che per lo più non guarisce i pazienti -comunque meno di quanto possa fare un semplice placebo- e anzi spesso ne peggiora le condizioni psichiche rendendoli dipendenti dalla pratica psicoanalitica stessa; per la cronaca lautissimamente pagata).
Infatti, l'errore ò quello di considerare la psicanalisi come una terapia medica: un certo numero di sedute, proprio come un certo numero di pastiglie e il disagio della malattia è risolto. In realtà il percorso psicanalitico non può mai terminare, è una sorta di percorso ermenutico infinito basato sulla parola che trova in se stesso la propria ragion d'essere e, magari anche nelle parcelle dello psicanalista, il proprio termine effettivo.
Citazione di: paul11 il 25 Dicembre 2016, 12:07:05 PM
E' proprio nel dimostrare che la scienza naturale diventa cieca, con tutto il rispetto che ho verso di essa.
Cosa ne sa  dell'origine della vita? Cosa ne sa della natura umana? E allora cosa cura dell'uomo?
Il punto è qui che la scienza naturale, fondata da un lato sulla neurofisiologia e dall'altro sulla psicologia cognitiva sperimentale, prestabilisce la natura umana come biologicamente del tutto definibile (se non oggi domani o dopodomani di sicuro) e la soluzione del disagio psichico come rilevabile su base comportamentale statistico oggettivo. Dunque cosa ò l'uomo lo ha già prestabilito, come è prestabilita la soluzione verificabile dalla rimozione/contenimento per via biochimica del sintomo socialmente disturbante.
Una volta in campo psichiatrico si ricorreva all'elettroshock, poi passato di moda rispetto allo psicofarmaco, ma il discorso è del tutto simile: l'elettroshock di un tempo era come una martellata tirata più o meno a caso su una machina- cervello guasta, lo psicofarmaco è un più sottile aggiustamento in punta di cacciavite, che, se funziona nella rimozione del sintomo, ha assolto al meglio al suo compito. Anche qui ovviamente la guarigione consiste in una eterna dipendenza (pare che per il disagio psichico non vi siano alternative), ma è una dipendenza clinica, organica, non certo ermeneutico-filosofica.

Buone feste a tutti  :)
#460
Riflessioni sull'Arte / Re:Halleluja
25 Dicembre 2016, 10:47:09 AM
#461
Attualità / Re:BARRIERE ANTI-CAMION IN TUTTA MILANO.
24 Dicembre 2016, 18:20:24 PM
Citazione di: Fharenight il 24 Dicembre 2016, 02:25:24 AM
Signore e signori i nostri programmi sono cosí terminati. Mancava solo l'autolesionismo di maral per fare l'en plein! E le filastrocche buoniste cattocoministe sinistroidi "la colpa è tutta nostra che siamo brutti e cattivoni, eccetera...eccetera...ecceteta" è cosí completata.
No, Non c'è colpa, piuttosto dispiace constatare che alla fine il sogno del muratore che fa muri resta per molti versi insuperabile (con tutto il rispetto per i muratori ovviamente, oramai sempre più immigrati spesso clandestini, chiamati da oltremare a costruire le nostre barriere...) e che, dopo le catastrofi dei fascismi e dei razzismi del XX secolo (catastrofi che hanno portato alla fine dell'Europa come entità culturale e politica), c'è di nuovo chi li auspica e li sogna confidando nei pagliacci di turno, guitti imitatori dei passati modelli recitativi, messi lì da chi ha di certo i propri esorbitanti interessi privati da tutelare a scapito di tutti gli altri, seguaci dei nuovi guitti compresi, i quali, come sempre, verranno da se stessi bastonati, ma in divisa che fa anche folklore e con gli stivali tirati a lucido come sempre si conviene.
C'è qualcosa di certamente peggio dell'ipocrisia catto comunista, ad esempio la stupidità di un fascismo in salsa leghista, o di un leghismo in salsa fascista, che tanto, invertendo l'ordine dei fattori, il prodotto non cambia: l'agonia di un moribondo che si pensa al sicuro solo se ben  protetto dentro la sua bara.
#462
Tematiche Filosofiche / Re:pensieri sull'inconscio
24 Dicembre 2016, 11:45:44 AM
Penso che l'obiezione che si muove contro il concetto di inconscio sia fondamentalmente giusta da un punto di vista epistemologico. L'inconscio peraltro è stato descritto e interpretato in modi diversi, esso si trasforma noc i suoi interpretanti: ad esempio l'inconscio  freudiano, dominato dalla libido (a cui dopo il primo conflitto mondiale, Freud accompagnerà l'istinto di morte) non è l'inconscio junghiano (dominato dalla memoria collettiva archetipica). L'inconscio in fondo rappresenta il tentativo di risposta in cerca di continua re interpretazione a un sospetto cosciente certamente di natura filosofica, che riguarda la verità di noi stessi, quello che crediamo di essere rispetto a quello che realmente siamo.  Certamente in questo ambito, come riconosce Freud, il pensiero nicciano (la filosofia del sospetto) ha aperto la strada alla psicanalisi (si veda ad esempio qui nel forum l'interessante disamina di "Genealogia della morale" presentata da Garbino, una sorta di vera e propria seduta psicanalitica ante litteram della dimensione morale).
Potremmo quindi dire che l'inconscio è il sospetto enorme che il conscio nutre su di sé, un sospetto che è il prodotto di una vicenda umana che copre centinaia di millenni e innumerevoli prassi che lasciano segni nella psiche di ognuno, ma non solo, include pure la genealogia biologica del vivente e forse la stessa cosmologia della materia-energia, e indubbiamente tutto quello che istante per istante ci accade senza apparentemente lasciare traccia alcuna alla soglia della coscienza, ma che fa comunque di noi quello che siamo e determina quello che possiamo diventare ben al di là delle nostre intenzioni coscienti, dei nostri progetti in cui ci riconosciamo, anzi, spesso, contro di essi. Il sospetto che alimenta l'idea di un inconscio, nasce evidentemente dal fatto che c'è qualcosa che non va come dovrebbe, il progetto non si realizza, dunque occorre che questo qualcosa si presenti affinché sia possibile affrontarlo, coscientemente, con la nostra volontà risolutrice e manipolatrice, con il nostro sguardo analitico, clinico, razionale  e terapeutico grazie al discorso che il paziente produce, venendosi a riconoscere. Per non cadere in seduzioni inconscie che riguardano tutti , l'analisi e l'autoanalisi sono essenziali per la formazione dello psicoanalista, ma questa analisi non potrà mai cisrcoscrivere la dimensione inconscia da cui essa stessa è prodotta, dunque sarà un'analisi necessariamente infinita, perpetuamente in divenire, il discorso sull'inconscio non può mai terminare, se è coerente non può mai risolvere il sospetto.
L'approccio psicanalitico e la stessa dimensione inconscia non appartengono alla scienza di stampo galileiano (se non in un modo molto ingenuo, quasi feticistico: quello di una natura che sta dentro e ricalca nei modi di essere esplorata la natura esterna che si vede fuori dalla finestra), non può presentare alcuna verifica definitiva, alcuna "oggettività" misurabile sui parametri di una psicologia cognitiva, e giustamente Freud aveva auspicato che in essa si applicassero i filosofi ben più dei medici (pur essendo lui un medico). Purtroppo la smania dell'oggettivismo positivo avrebbe spinto le cose in altra direzione e la psicanalisi che fondamentalmente è il tentativo di una continua interpretazione del significato, una sorta di ermeneutica interminabile, è stata sempre più abbandonata dalla scienza, insieme alle teorie sull'inconscio, a vantaggio delle illusioni di carattere superstizioso e le ingenuità di un approccio organico fisiologico neurologico o computazionale statistico al problema della verità su ciò che siamo e sospettiamo di essere.
#463
Attualità / Re:BARRIERE ANTI-CAMION IN TUTTA MILANO.
23 Dicembre 2016, 23:16:46 PM
Il vicolo cieco sta proprio nelle barriere con cui ci si illude di mettersi dentro al sicuro, serrati e riparati dalle porte chiuse ai confini a doppia mandata! (ma ovviamente con la garanzia di poter continuare a fare i comodi propri a casa d'altri). Il terrorismo di chi con un camion si getta su una folla inerme non è che il riflesso delle bombe intelligenti sganciate qua e là per la vittoria della civiltà al prezzo del tutto accidentale di parecchie migliaia di vittime civili collaterali a colpo, ma soprattutto non è che l'effetto del considerare ormai del tutto lecito e normale che l´86 per cento della ricchezza mondiale stia nelle mani del 10% della popolazione per la quale la stupidità di tanti di quelli che ancora conservano a stento il 14%  (pur vedendoselo ogni giorno sottratto a vantaggio di chi già possiede tutto e che pure predica in modo così convincente dell'inevitabilità della cosa) è una vera garanzia contro chi non ha nulla, altro che muri e barriere!
#464
In merito al discorso sul QI penso che sia fondamentalmente sballato quando si intende riferirlo a una sorta di intelligenza assoluta (oggettiva e uguale per tutti nel suo significato funzionale). La misura del QI è una valutazione che già di per sé risente di una impostazione culturale specifica, lo stesso concetto di andare a valutare separatamente un' "intelligenza fluida" contrapposta a una "intelligenza cristallizzata" è il risultato di un modo di pensare del tutto attuale e contingente che si traduce anche neila valutazione e definizione quantificata dei risultati osservati e quindi dei loro andamenti con giudizi di validazione oggettiva che lasciano il tempo che trovano.
Il modo di risolvere i problemi resta sempre legato ai mezzi che si usano e ai modi in cui si usano nei contesti che li propongono. Chi utilizza abitualmente una vanga ha un suo modo intelligente di risolvere i problemi, assai diverso dal razionalismo astratto di chi usa un computer con un accesso a informazioni di tipo diverso che in modo diverso condizionano il suo modo di ragionare, di pensare e di vedere il mondo e pure il modo di scaricare delle sue sinapsi, oltre ai punteggi che ottiene nei test formulati da una psicologia che può avere senso solo nei tempi presenti. Detto questo è certamente vero che il mondo di una volta non era una sorta di Eden felice abitato da individui super intelligenti e lieti contadini e contadinelle in felice armonia con la "natura", direi piuttosto che oggi ci troviamo su un piano di comprensione diverso (che comprende anche la favola arcadica del passato, mai vissuto da chi viveva in quel passato) con limiti diversi e proprio sulla diversità di questi limiti varrebbe la pena di ragionare per tentare di capire cosa diventiamo, senza pretese di superiorità o di inferiorità di immaginazione nostalgica.
Per quanto riguarda l'autocoscienza, ossia la visione delineata della propria forma individuale di appartenenza (sia fisica - il mio corpo - che psichica - la mia anima che lo presenta nel suo eterno significare -) risente anch'essa enormemente delle  visioni culturali varianti nei tempi e nei luoghi (oggi meno per quanto riguarda i luoghi, data la potenza globalizzante del modello culturale che viviamo e le continue suggestioni che produce ovunque). L'autocoscienza di uomini che vivevano in un villaggio isolato praticando la caccia, la raccolta o un'agricoltura di sussistenza, era dettata fondamentalmente dalla partecipazione attiva alla vita relazionale della loro comunità ristretta, nel bene e nel male, e, in tale ambito comunitario molto forte, la coscienza di sé stessi come individui a sé stanti si presentava molto più incerta ed evanescente, mentre assai più forte era il senso di una forma collettiva sovrastante che poteva anche esprimersi in manifestazioni che oggi, alla luce della nostra cultura separante e atomizzante, definiamo (con pretese panoramiche oggettive) allucinatorie. Queste esperienze erano invece il risultato di un necessario adattamento ai significati con cui si presentava l'esistenza nelle prassi relazionali in cui trovava espressione e non il sintomo di un doppio cervello diviso (idea, tra l'altro, assai individualistica nella sua oggettualità). L'autocoscienza, con tutta la interessantissima riflessione sulla propria interiorità personale maturante che l'accompagna, è comunque una costruzione artificialmente derivata nel corso di un paio centinaia di millenni e non un dato originario, organicamente rintracciabile, prefissato a priori come qualcosa di stabile nell'essere umano.
#465
CitazioneConcordo quasi con te su tutto. Però uno studio scientifico sull'origine di linguaggio e auto-coscienza lo farei :)
D'accordo. ma il problema che resta nascosto in uno studio scientifico così impostato è un riduzionismo fisiologico del tutto arbitrario (a cui peraltro l'autore, mi pare non avendo letto il suo testo, allude solo senza dare né poter dare riscontro alcuno, come in una sorta di garanzia a priori, basta il "nome"). Uno studio scientifico serio a mio parere non dovrebbe prendere in considerazione tanto la struttura cerebrale per dimostrarne una presupposta e del tutto irreale primitiva inadeguatezza (bene o male quegli antichi esseri umani vivevano, probabilmente tra momenti di serenità e disperazione, proprio come noi che pensiamo impropriamente di possedere un'autocoscienza ben più dirimente tra "interno" ed "esterno"), quanto soprattutto il contesto sociale che determinava il senso in cui a quel tempo si viveva, senso dettato da quello che facevano, dalle loro pratiche quotidiane, così diverse dalle nostre.
Peraltro in certi ambiti e almeno fino a pochi secoli fa, udire voci non era per nulla considerato sintomo di un disadattamento psichico per di più di natura organica, semmai, almeno nell'ambito della cultura cristiana occidentale, indice di possessione demoniaca (come il caso di Giovanna d'Arco evidenzia, strega per gli Inglesi, santa ed eroina nazionale per i Francesi, ma certamente schizofrenica per un neuro psicologo attuale che magari ritiene, dall'alto delle sue impersonali competenze, di avere la visione oggettiva e reale del caso pur non potendolo di sicuro verificare in alcun modo).
L'argomento autocoscienza è qualcosa di estremamente complesso che coinvolge in modo determinante il significato vissuto del mondo in cui si trova nel contesto relazionale e culturale da cui è espresso, non la struttura cerebrale, per quanto certamente il modo di scaricare dei neuroni sarà in qualche modo influenzato (e in modo diverso per ogni soggetto) da questo contesto per comprendere il quale occorrerebbe una scienza ben diversa da quella che misura l'attività neuronale nel cervello, sperando che nell'elettro encefalogramma si possa trovare la chiave di volta perfettamente verificabile e universalmente riproducibile dell'autocoscienza. Per di più qui, nell'ipotesi in oggetto, anche queste mappature mancano del tutto, ce ne è solo la suggestiva evocazione che colpisce come una sorta di nuova e indubitabile mitologia.
Trovo davvero sintomatico che quanto più i disturbi mentali aumentano proprio nei tempi attuali caratterizzati da una grande oggettività razionale di visione (ormai più del 50% delle persone nei paesi occidentali fa uso abituale di psicofarmaci), tanto più li si voglia andare a cercare nei tempi antichi.