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Messaggi - Lou

#451
Tematiche Filosofiche / Re:Antropologia sociopsichica
28 Ottobre 2018, 18:12:41 PM
Citazione di: viator il 27 Ottobre 2018, 22:53:19 PM
Salve (tranne che ad altamarea).
E' da molto tempo che, quando incontro una nuova persona, mi diletto - dopo che mi trovi a conoscerla un poco - a classificarla all'interno di una delle quattro categorie dalle quali secondo me è composta l'umanità :

1 - coloro che fanno il mondo
2 - coloro che lo usano
3 - coloro che lo subiscono
4 - coloro che lo contemplano

Naturalmente una simile classificazione non è rigida, nel senso che ciascuno può ritrovarsi - attraverso il tempo, le circostanze ed i ruoli, in più categorie, ma credo che, in funzione dei singoli atteggiamenti psichici combinati con le circostanze sociali in cui si viva, a ciascuno di noi possa venir riconosciuta una categoria dominante tra quelle elencate.

A chiarimento, faccio degli esempi :

- scienziati, condottieri, uomini di stato, benefattori, menti attive quanto illuminate saranno coloro che il mondo lo fanno;

- speculatori, delinquenti, avventurieri saranno coloro che lo usano;

- umili lavoratori, proletari, persone svantaggiate saranno coloro che lo subiscono;

- infine mistici, pensatori astratti e pensionati saranno coloro che lo contemplano.

Voi trovate cervellotica (vi assicuro che non mi offenderei !) o aderente alla realtà una simile classificazione ? Vi è mai capitato di fare considerazioni analoghe a livello di collettività o di individualità ?
Premesso che nutro una certa allergia rispetto alle classificazioni per tipi in genere, pur non nascondendomi il loro valore e utilità, più che cervellotica, la 2, la 3 e la 4 per me rappresentano sottoinsiemi di 1, ad esempio anche l'attività di natura teoretica/contemplativa trovo non lasci il mondo così com'è, essendo parte immanente del e nel mondo qualsivoglia attività ne modifica continuamente i tratti e la fisionomia.

Nell'agire e nel patire il mondo non resta invariato.
#452
Percorsi ed Esperienze / Re:Immortalità a la Borges
28 Ottobre 2018, 17:33:43 PM
Citazione di: Kobayashi il 18 Ottobre 2018, 08:42:17 AM
Nel tempo infinito tutte le possibilità si devono per forza realizzare?
Prendiamo per esempio il modellino di un aereo composto da 500 pezzi. Mettiamo i pezzi sciolti in una scatola da 1 metro cubo di volume. Scuotiamola per 10 secondi e apriamo. Ripetiamo l'operazione all'infinito. Siamo sicuri che necessariamente si arriverà prima o poi alla ripetizione che darà forma al modellino bello che montato? Non sono necessarie condizioni (energetiche o meccaniche o altro) particolari che lo scuotimento casuale non può garantire?
In un tempo infinito tutte le permutazioni possibili di un numero finito di 500 pezzi sono anch'esse finite e si raggiungono, quindi anche il modellino bello montato.
#453
@Ox
"La distinzione con la "polis", dicevo, era nettissima: perchè?
Semplicemente perchè all'interno della "polis" i rapporti di potere non erano definiti così, a priori, come
nell'"oikos" (nell'"oikos" il comando era, per radicata tradizione, del "patriarca"). Nella "polis", ovvero,
doveva sorgere quella raffinata arte chiamata "politica" (da "polis" e "techné") che era preposta a supplire
alla mancanza di rapporti di potere definiti sulla base di una forte e radicata tradizione."

Inserisco un breve elemento a nota in merito al sistema di relazioni che è la polis greca, sottolineando a premessa come la stessa parola racchiude in sè una portata concettuale che va al di là di "città" solo geograficamente e architettonicamente intesa: se Atene è rasa al suolo la polis Atene continua ad esistere come insieme di relazioni/poteri tra i suoi abitanti, ben abitassero sulla Luna. Questa premessa per introdurre un aspetto tipico della polis, questo insieme di relazioni, ebbene, ha da ricalcalcare la stessa struttura e logica, diciamo logos, e gli stessi principi che fanno capo al tessuto della physis, nel significato pregnante che ebbe, non traducibile con il termine corrente di "natura".
Direi così, l'ambiente o mondo umano in quanto insieme di relazioni ricalca (o ha da ricalcare) l'insieme di relazioni o mondo che è ambiente physico. (Kelsen è sicuramente un attento studioso di questo aspetto). Da ciò emerge l'invito a domandarsi allora quanto i cosiddetti " fisiologi " per classificazione del genio burlone di Aristotele gettassero le basi, ricercando l'archè e il logos del mondo, di arti politiche, posture politiche, prima ancora che, diremmo oggi, fisiche. Tempo dove, forse, in quello iato tra "cultura" e "natura", si sfumano tanto assai quegli antagonismi (Paul), tanto da poter essere considerate - corrispondenti.
#454
Citazione di: viator il 25 Ottobre 2018, 23:22:17 PM
Salve. Non ho mai capito le dispute intorno alle relazioni tra uomo e donna.
Forse perché dal mio punto di vista le donne non esistono. Io mi relaziono solo con persone o femmine.
Ciò è molto in linea con le tesi esposte da Nicla Vassallo, che sostengono per l'appunto che il dualismo uomo/donna, frutto di un costrutto sociale, è un dualismo che via via andrà superato, punto di vista  a cui accennava anche Phil.
#455
Sari non vorrei complicare le cose e prima della natura sui pezzi, ma tra i tre mondi non c'è una complicazione e una compenetrazione differente dalla semplice separazione raffigurata nelle tre scacchiere iniziali.
Esemplifico con Esher
#456
Citazione di: viator il 25 Ottobre 2018, 16:16:54 PM
Salve. Stante che secondo me ogni aspetto qualitativo è - in sè - risolvibile in una serie di parametri puramente quantitativi, apprezzo la statistica, cioè quell'attività che non dice niente in particolare ma può fornire il senso del generale.
Ho dedicato un poco di tempo all'esame del repertorio degli iscritti di Logos.
Comunico i risultati all'attualità.

Iscritti ad oggi = 440.

Iscritti inattivi (0 post) .............................= 228 (51,82 %)
Iscritti con 1 solo post ...................................= 47 (10,68 %)
Iscritti con numero di post da 2 a 5 ..........= 63 (14,32 %)
Iscritti con numero di post da 6 a 30 .......= 41 (9,32 %)
Iscritti con numero di post da 31 a 100 ...= 19 (4,32 %)
Iscritti con numero di post da 101 a 300 .= 18 (4,09 %)
Iscritti con oltre 300 post ...............................= 24 (5,45 %)

(vedo che l'allineamento preciso fissato in bozza è andato a pallino....pazienza !)
Saluti a tutti.
Data la natura del tema del forum, trovo buono il numero dei partecipanti attivi. Per partecipare a topic imponenti, con sviluppi lunghi, approfonditi e articolati che trattano questioni filosofiche tutt'altro che banali occorre, per intervenire in modo appropriato, un investimento di tempo e un impiego di pensiero e concentrazione che implica un soffermarsi di cui, almeno per quanto mi riguarda, presa dalle incombenze della vita quotidiana, non dispongo a mio piacimento.
Personalmente trovo l'ambiente di questo forum assai civile e rispettoso nelle modalità dialogiche che si instaurano, privi di tendenze sgarbate e che spesso sui social sono la regola e, in merito ai contenuti, li trovo assai stimolanti e interessanti per la riflessione.
#457
Citazione di: Sariputra il 25 Ottobre 2018, 11:38:29 AM
Ragazzi, si parla dell'emancipazione delle donne e dell' mgtow...ma cosa dovremmo dire dei maschi che hanno paura, o meglio, che sono terrorizzati dalle femmine ? Io sono uno di questi...la Villa è invasa da femmine tuttofare, che predicano di sporcizia da pulire, di lavori da fare, di suppellettili e mobili da cambiare, persino di doversi mettere a togliere la polvere dalla biblioteca...Io ne sono così terrorizzato che...beh! Un pò mi vergogno a dirlo...mi nascondo! Sì, signori, proprio così...sono costretto a nascondermi quando le vedo arrivare o sento la loro minacciosa presenza in casa. Le donne hanno sempre da ridire: stai vangando l'orto? Ti fanno osservare, mentre sei tutto preso e fradicio di sudore dal duro lavoro, che non stai andando dritto e ti indicano esattamente con la mano il punto dove hai perso la linea...Hai appena finito di pranzare? Le vedi allora, con un semplice sguardo, notare la pila di piatti da lavare ed esser così costrette a buttarsi sul divano, un attimino solo, perché hanno un pò di mal di testa, sapete "il ciclo"...questo maledetto ciclo...e se per favore li lavi tu...E' giusto lavarli, il maschio non si rovina le mani per questo, ma quando tocca farlo mezzogiorno e sera , tutti i santi giorni...beh! La cosa comincia a pesare un pò...Poi però ti abbracciano e ti dicono, quando hai finito di lavare la catasta, che hanno bisogno di coccole e ti scompigliano i capelli...io odio quando mi scompigliano i capelli, ma le lascio fare ovviamente, non oso dire nulla al riguardo...e se ti siedi con loro sul divano...naturalmente dopo aver spazzato per bene la cucina!! Le femmine sono di una furbizia terrificante...vogliono essere come noi maschi, ma poi...provate a dirgli se vangano loro l'orto ..."ma...ma...sei fuori"? Le avete per caso mai viste caricare nell'auto le valige pesanti ? Centocinquanta vestiti compressi in una valigiona da un quintale e venti e poi..."tu che sei forte, me la carichi"? Per non parlare delle femmine di specie "suocera"...le donne subiscono un'involuzione terribile quando passano di status e questo mi fa realmente dubitare delle teorie di Darwin...Forse costui non aveva una suocera, o meglio, se ne stava alla larga da lei alle Galapagos, altrimenti non avrebbe certo formulato quella bislacca teoria che l'essere umano evolve...Emanciparsi dalle suocere è più difficile che per una donna saudita farlo dalla sua condizione sociale...Le suocere sono onnipresenti, onniscienti e onnipotenti...è così...se non ti prostri in adorazione e soprattutto se ti dimentichi di ringraziarle...furore e pianto! Pianto e furore...e poi sei colpevolizzato: "Ma cosa hai detto a mia mamma? Dopo tutto quello che fa per noi". Io ..io, non ho detto niente...è che mi sono solo dimenticato di ringraziarla una decina di volte...mi dispiace...tanto...non mi fai un pò di coccole oggi? Sai, ho avuto una giornata dura, a far legna nel bosco...ma cos'hai? Perchè sei seria adesso?...E poi volete dirmi che non devo essere terrorizzato?
Ti sono solidale, anch'io a volte non mi faccio trovare, da me, dalle mie figlie, da mia madre, dalle zie e da mia suocera, terrorizzano anche me. ;)
#458
Citazione di: 0xdeadbeef il 24 Ottobre 2018, 15:55:13 PM
Quando parlo di "virtù maschie" e di "rammollimento" sto parlando precisamente di quello che una volta era chiamato "senso
dell'onore". Hanno forse senso dell'onore quegli individui che picchiano e spesso uccidono le donne? No di certo.
Chi ti ha detto, Jacopus, che una volta la violenza era all'ordine del giorno (se ben interpreto, naturalmente)? Certo la donna,
come dire, se ne stava al suo posto, remissiva, ma non c'era nemmeno l'odore di questa vera e propria mattanza quotidiana
dell'oggi.
Torniamo a quei tempi "felici", allora? No di certo (del resto non sarebbe né possibile né auspicabile), ma è bene rendersi
conto di come certe dinamiche si siano andate sviluppando (di come, ovvero, certi individui vivano in maniera psicotica
quella "castrazione" di cui parlavo - che invece altri, e per fortuna ancora la maggioranza, riescono ad affrontare in modi
diversi).
Se, quindi, da un lato dobbiamo senz'altro riconoscere l'equità dell'emancipazione femminile, dall'altro non dobbiamo però
far finta che questa non abbia ingenerato nell'uomo un sentimento di, appunto, "castrazione" della mascolinità.
Se non siamo capaci di fare questo (e non è facilissimo, perchè molto più facile è parlare il linguaggio ipocrita del
"politicamente corretto"...), non siamo neppure in grado di "leggere" ciò che sta avvenendo al di là dei luoghi comuni.
Mi si chiede (Jacopus) di fare un esempio concreto di "virtù maschie". Ne farò uno nemmeno direttamente collegato al
rapporto uomo-donna.
Tempo fa, in Germania (non ricordo in quale città), la sera di Capodanno è avvenuta una serie di molestie ai danni delle
donne presenti in centro da parte di non ben identificati gruppi di "migranti" (sembra non si sia trattato di qualche
episodio isolato, vista l'ampia discussione che ne è seguita). Beh, io dico che al di là che si sia trattato di migranti o
di tedeschi (così spero di tutelarmi dal termine "neofascismo", già apparso su questi schermi...), qualcuno fra gli "uomini"
presenti sarebbe dovuto intervenire, non credete (ma anche a costo di prendere un sacco di legnate)?
Qualcuno mi dice cosa se ne fa una donna di "uomini" simili? Oppure pensiamo davvero che questi siano discorsi da "abitanti
dei quartieri di periferia"?
La mia opinione invece è che discorsi come questo siano molto interessanti, e sia dal punto di vista sociologico che da
quello antropologico.
saluti
Lo sono, estremamente interessanti questi discorsi. Il punto è importante: dagli "uomini" le "donne" cercano protezione? Io penso che se mi trovassi in una situazione, tipo quella che hai descritto di Colonia, che fosse stato di donna o di uomo la protezione o il tentativo di protezione sarebbe stato non dirimente.
#459
Citazione di: InVerno il 24 Ottobre 2018, 11:00:52 AM
Abbiamo già toccato il tema tempo fa, cosa che risultò nell'abbandono di alcuni utenti, e la mia posizione era leggermente più affine alla vostra. Non ho mai negato la necessità di una parità nel diritto ma nemmeno mi rendevo conto pienamente della gravità (e grevità) dell'aggressività femminista che circola oggigiorno. Purtroppo nel frattempo ho avuto occasione di fare alcune esperienze, tra cui presenziare ad incontri in atenei e altri luoghi pubblici dove in teoria viene rappresentato "il meglio" dove le varie esponenti di vari movimenti sui generis mi hanno costretto a rendermi conto che esiste un fenomeno che va denunciato. Un conto è avere un esperienza "da supermercato" dove uno guardandosi in giro cerca di tirare le somme tra l'equilibrio maschio-femmina, un conto è entrare a contatto con una vera e propria ideologia del potere, strutturata e perpretrata con pervicacia logica. Spiace anche a me che un movimento che nasce da una rivendicazione sacrosanta si sia trasformato in una legittimazione di una nuova, ma inversa, prevaricazione.. mi fa comunque piacere vedere che nella platea le prime a essere sbigottite erano spesso le donne, mentre gli uomini "castrati" assomigliavano davvero a Mastroianni.
Verso atteggiamenti prevaricativi e discriminatori, per quanto mi riguarda, prendo le dovute distanze e pure quando l'aggressività viene incanalata in scopi che mirano a sostenere qualsivoglia "ideologia di potere" mi puoi trovare in quella platea di sbigottite. Detto questo, trovo che l'aggressività non vada sepolta "in quanto tale" e "una volta per tutte", poichè esistono, ed esistono, situazioni ancora fortemente discriminatorie e inique nei confronti delle donne, dove essa ( l'aggressività) è una risorsa necessaria, pur non essendo la sola, per poter portare avanti le proprie istanze e sì in una lotta, che non è una lotta tra sessi o tra generi, ma una lotta che mira a dar voce, una voce che può anche essere aggressiva, urlata, non solo remissiva, a fronte di sistuazioni e istituzioni dove la discriminazione femminile è ancora forte e per creare strumenti volti a non perpetrare disparità di trattamento, personalmente ritengo sia legittima.
#460
"d'altro canto femminismo e maschilismo sono due facce della stessa intolleranza e delle stesse fobie. "
Ciao Inverno, no non ritengo sia così, o almeno, occorrerebbe far chiarezza, non in tutti i casi è così: ciò è costatabile storicamente dove la rivendicazione di una parità di diritti, doveri e libertà tipica di molti movimenti femministi, non è una ideologia tesa all'affermazione di una superiorità delle donne sugli uomini, così come lo è il maschilismo nella sua accezione tradizionale, ma è una forte, certo, rivendicazione di parità nella differenza per una realizzazione di sè, spesso impedita e ostacolata dal genere di nascita - su questo non mi pare necessario elencare esempi storici. Perciò non sono considerabili, per ogni caso, termini opposti. Detto ciò non provo ammirazione per un femminismo teso ad affermare una ideologia di superiorità rispetto agli uomini, a mio modesto parere l'anima che muove le lotte femministe è stata e dovrebbe restare una lotta contro l'ingiustizia del dominio pregiudiziale degli uni sugli altri che causa l'esclusione di un genere alla vita pubblica e politica e, a livello privato, legittima comportamenti eufemisticamente discutibili di cui, ancora oggi, si hanno esempi nel mondo.
#461
Citazione di: 0xdeadbeef il 22 Ottobre 2018, 16:28:53 PM
Ciao Baylam
Mah, guarda, concordo con molte donne che hanno espresso tutta la loro perplessità su fatti che vengono denunciati
anni e anni dopo che "sarebbero" avvenuti...
Non solo, ma per le quali, tutto sommato, normali "avances" sono state scambiate per, e ritenute molestie.
Guarda, tanto per fare un esempio, al movimento chiamato "me too"; donne del mondo dello spettacolo che, a mio
parere in maniera molto sospetta, denunciano un produttore col quale durante e dopo il periodo delle supposte
molestie sembravano essere in perfetta sintonia...
A me sembra che questo genere di cose vada INNANZITUTTO a scapito delle VERE molestie che molte donne lavoratrici
sono costrette a subire nel luogo di lavoro (e chiunque abbia un minimo di conoscenza dell'argomento sa essere
fenomeno diffusissimo).
Non capisco a cosa ti riferisci quando parli di "nuovo movimento maschilista". Se è quello cui si riferisce
l'amico CVC nel post d'apertura a me non sembra proprio "maschilista" (estremista forse, ma maschilista neanche un
pò).
Secondo me ci vorrebbe proprio un "movimento maschilista", ma non certo nel modo, ottuso, con cui molti lo
intenderebbero. Un movimento culturale e di costume che tenda al recupero delle, chiamiamole, "virtù maschie",
perchè no? Non vedi come la nostra civiltà sia sempre più una accozzaglia di rammolliti?
saluti
Ma qual è una molestia vera e una falsa?
Uno dei caratteri specifici che accomuna il variegato mondo dei movimenti femministi è la denuncia di rapporti di potere sbilanciati in forza del genere di nascita e la prassi accusata dal metoo non denuncia forse questo squilibrio che si realizza in un abuso di potere e relative molestie da parte di "un superiore"? O le attrici non sono donne lavoratrici pure loro e i ricatti e le molestie subite per mantenere o ottenere un lavoro non sono equiparabili a quelle che subiscono "le donne lavoratrici nei luoghi di lavoro"? E peraltro ritengo che ciò sia una battaglia trasversale ed estensiva: non riguarda solo le donne, ma "donne e uomini".
#462
Citazione di: cvc il 20 Ottobre 2018, 16:27:45 PM
A partire dagli anni '60, da quando cioè si sono diffusi i movimenti femministi e la relativa rivoluzione, si è manifestato in noi lo scenario di un mondo pre-femminista fondato sulla vita patriarcale in cui il ruolo della donna era drasticamente subordinato alla figura maschile di riferimento. Fatto salvo le eccezioni, come i casi in cui alcune donne forti hanno esercitato più o meno direttamente il potere, la supremazia maschile è sempre risultata soverchiante ed indiscutibile. Ma ciò vale anche nel mondo d'oggi, la donna è ancora una figura subordinata all'uomo? Io direi che le cose sono cambiate e di molto. Lascerei perdere i casi di femminicidio o stalking non perché non siano esecrabili e assolutamente da punire, ma in quanto io parlo del ruolo della donna nella società civile, dove i casi di violenza nei confronti delle donne sono da considerarsi eccezioni criminose. Se una volta era considerato del tutto ovvio che la donna dovesse tacere riguardo certe questioni e che fosse addirittura lecito punirla in determinati modi in alcuni casi, mi sembra del tutto lampante che questi costumi siano chiaramente ed assolutamente aborriti nell'epoca in cui viviamo, e grazie a Dio. Si è riconosciuta via via una sempre maggiore dignità e importanza anche in termini di diritti, anche se non si può parlare ancora di parità. In vari casi l'uomo appare ancora privilegiato, ad esempio percependo un maggiore salario a parità di condizioni rispetto alla donna. Inoltre non viene praticamente riconosciuto alla donna il fatto di avere solitamente un maggior numero di mansioni da svolgere nella normale vita quotidiana.
Ciononostante ha preso vita una community virtuale di nome mgtow che si rivolge esclusivamente agli uomini, il cui scopo è quello di metterli in guardia dai rischi relativi alle donne. In particolare alle disparità giuridiche susseguenti a separazioni e divorzi ed al peso marginale che assume la figura dell'uomo nella famiglia moderna. Certo mgtow è una web comunity che non ha certo l'impatto e la rilevanza paragonabile a quella che ebbe il movimento femminista. Però se dovesse diffondersi esponenzialmente, credo che in fututo rimarrà ben poco di quella che una volta era conosciuta come famiglia.
La cosa da notare è che mentre le femministe attaccavano il mondo dei maschi in modo diretto, gli mgtow sembrano essere freddi e distaccati, come recita il loro nome: Men Go Their Own Way: gli uomini vanno per conto loro. Nessuna lotta o manifestazione di piazza, soltanto la ricerca di una lucida consapevolezza che porti all'indifferenza verso la donna. Rapporti occasionali tuttalpiù, oppure l'astinenza.
Questo movimento non lo conosco, quindi non so se apprezzabile o meno, ma mi pare un tantino contraddittorio affermare il perseguimento di una consapevolezza che porti a una indifferenza verso la "donna" da parte degli "uomini", quando  è preso per assunto, a premessa,  che gli uomini siano differenti dalle donne, cioè ponendo in primis distinzione che fa una differenza, non dimostrando troppa indifferenza.
#463
Riflessioni sull'Arte / Borges
16 Ottobre 2018, 22:40:28 PM
Ringraziare desidero il divino
labirinto delle cause e degli effetti
per la diversità delle creature
che compongono questo universo singolare,
per la ragione, che non cesserà di sognare
un qualche disegno del labirinto,
per il viso di Elena e la perseveranza di Ulisse,
per l'amore, che ci fa vedere gli altri
come li vede la divinità,
per il saldo diamante e l'acqua sciolta
per l'algebra, palazzo di precisi cristalli,
per le mistiche monete di Angelus Silesius,
per Schopenhauer,
che forse decifrò l'universo,
per lo splendore del fuoco
che nessun essere umano può guardare
senza uno stupore antico
per il mogano, il sandalo e il cedro,
per il pane e il sale,
per il mistero della rosa
che prodiga colore e non lo vede,
per certe vigilie e giorni del 1955,
per i duri mandriani che nella pianura
aizzano le bestie e l'alba,
per il mattino a Montevideo,
per l'arte dell'amicizia,
per l'ultima giornata di Socrate,
per le parole che in un crepuscolo furono dette
da una croce all'altra,
per quel sogno dell'Islam che abbracciò
mille notti e una notte,
per quell'altro sogno dell'inferno,
della torre del fuoco che purifica,
e delle sfere gloriose,
per Swedenborg,
che conversava con gli angeli per le strade di Londra,
per i fiumi segreti e immemorabili
che convergono in me,
per la lingua che secoli fa parlai nella Northumbria,
per la spada e l'arpa dei sassoni,
per il mare, che è un deserto risplendente
e una cifra di cose che non sappiamo,
per la musica verbale d'Inghilterra,
per la musica verbale della Germania,
per l'oro che sfolgora nei versi,
per l'epico inverno
per il nome di un libro che non ho letto,
per Verlaine, innocente come gli uccelli,
per il prisma di cristallo e il peso d'ottone,
per le strisce della tigre,
per le alte torri di San Francisco e di Manhattan,
per il mattino nel Texas,
per quel sivigliano che stese l'Epistola Morale,
e il cui nome, come preferiva, ignoriamo,
per Seneca e Lucano, di Cordova,
che prima dello spagnolo
scrissero tutta la letteratura spagnola,
per il geometrico e bizzarro gioco degli scacchi,
per la tartaruga di Zenone e la mappa di Royce,
per l'odore medicinale degli eucalipti,
per il linguaggio, che può simulare la sapienza,
per l'oblio, che annulla o modifica i passati,
per la consuetudine,
che ci ripete e ci conferma come uno specchio,
per il mattino, che ci procura l'illusione di un principio,
per la notte, le sue tenebre e la sua astronomia,
per il coraggio e la felicità degli altri,
per la patria, sentita nei gelsomini
o in una vecchia spada,
per Whitman e Francesco d'Assisi che scrissero già
questa poesia,
per il fatto che questa poesia è inesauribile
e si confonde con la somma delle creature
e non arriverà mai all'ultimo verso
e cambia secondo gli uomini,
per Frances Haslam, che chiese perdono ai suoi figli
perché moriva così lentamente,
per i minuti che precedono il sonno,
per il sonno e la morte,
quei due tesori occulti,
per gli intimi doni che non elenco,
per questa musica, misteriosa forma del tempo.
#464
Citazione di: Carlo Pierini il 16 Ottobre 2018, 21:27:17 PM
Citazione di: Lou il 16 Ottobre 2018, 21:14:49 PM
Ma sono solo astorici rispetto alla storicità del singolo vissuto del singolo individuo e/o astorici "in quanto tali"? Archè in senso pieno e non meramente etimologico.

CARLO
Naturalmente si tratta di una a-storicità individuale. Mentre, al contrario, il loro legame strutturale con i simbolismi-mitologemi della storia umana è marcatissimo.
Detto poetico è: "We are such stuff as dreams are made on".
#465
"Credo che il brontolio intorno al RdC derivi proprio dal timore poco nobile di doversi indebitare per un vantaggio che solo altri godranno. "
No, non è per questo, il timore è che non vi sia vantaggio, per alcuno, - date le premesse strutturali.