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Messaggi - myfriend

#451
Citazione di: Lou il 07 Aprile 2017, 18:16:56 PM
"Quando si dice "nulla si è creato e nulla si è distrutto", significa che la quantità totale di energia originariamente contenuta in A, alla fine del processo di combustione, è equivalente alla quantità di energia di B+C+D+E."
Ok sulla quantità è chiaro, la somma dell'energia contenuta in B+C+D+E equivale alla quantità di energia in A "pezzo carta". Non fa una grinza, ma quello che vorrei capire é se pur mantenendosi la quantità di energia - contenuta in A, la forma A "pezzo carta" é andata distrutta o no?
Ammettendo a premessa che mi pare implichi il tuo dire una distinzione forma/contenuto che mi risulta tu applichi.
Il concetto "distrutto" nasce in quanto risultato di quello che tu vedi con gli occhi bologici.
Certo....guardando con gli occhi biologici si è portati a dire "il pezzo di carta si è distrutto ed è diventato cenere".
Ma gli occhi biologici ci danno solo una "simulazione" della Realtà. E non la Realtà vera.

Guardando, invece, con gli occhi della Consapevolezza "vediamo" che nulla è andato distrutto. Ma semplicemente il pezzo di carta originario si è trasformato in altre forme. Una di queste forme è visibile anche con gli occhi biologici (la cenere); le altre forme non sono più visibili con gli occhi biologici, ma esistono comunque.

In sostanza, per comprendere la vera Realtà, devi eliminare dal vocabolario i concetti "distrutto" e "creato". Poichè tali concetti sono nati a partire da ciò che noi vediamo con gli occhi biologici e valgono solo nella realtà che noi percepiamo con gli occhi biologici. Nella Realtà vera, invece, i concetti di "distrutto" e "creato" NON esistono. Li devi proprio cancellare. Perchè quei concetti non esistono. Esiste solo il concetto di "trasformazione" da una forma ad un'altra.
#452
Citazione di: Lou il 07 Aprile 2017, 17:26:53 PM
@myfriend
"Nell'universo, L'ENERGIA NON PUO' SCOMPARIRE, ma può solo cambiare di forma."
Ma quando cambia da forma A a forma B la forma A che fine fa? Scompare? Cioè l'energia non scompare, ma le forme che assume, che fanno?
Prendi un pezzo di carta.
Quel pezzo di carta è una forma di energia.
Gli dai fuoco.
Lentamente la forma di energia "pezzo di carta" si trasforma in altre forme di energia: "cenere", "calore", "luce", "gas".
La forma di energia "pezzo di carta", A, si è trasformata in forme di energia B (cenere), C (calore), D (luce), E (gas).
Il concetto di "trasformazione" implica che la forma A si trasforma nelle forme B, C, D, E.
Ai tuoi occhi il pezzo di carta originario A non c'è più. E' rimasta solo cenere. Questo è quanto ti fanno percepire i tuoi sensi.
Ma se tu guardi con gli occhi della Consapevolezza vedi tutta un'altra Realtà. E, più precisamente, vedi che una forma di energia A, si è traformata in altre forme di energia B, C, D, E.
Nulla, in realtà si è creato, e nulla, in realtà, si è distrutto. Semplicemente una forma di energia A si è trasformata in forme di energia B, C, D, E.
Quando si dice "nulla si è creato e nulla si è distrutto", significa che la quantità totale di energia originariamente contenuta in A, alla fine del processo di combustione, è equivalente alla quantità di energia di B+C+D+E.
Alla fine del processo, cioè, non si è creata nuova energia e non si è persa vecchia energia. Ma l'energia complessiva è rimasta immutata.
E così avviene per ogni cosa nell'universo. Poichè nell'universo TUTTO è energia. TUTTO.

Queste forme di energia hanno tutte un aspetto esteriore (quello che vedi con i tuoi occhi) diverso rispetto all'originaria forma di energia A.
E, addirittura, alcune non le vedi più (ad esempio il gas, il calore e la luce). Ma il fatto che tu non le vedi non significa che non esistano più.

Se cominciamo a guardare la Realtà, non con gli occhi biologici, ma con gli occhi della Consapevolezza, ci apparirà tutta un'altra Realtà.
E' proprio un cambio totale di prospettiva.
Si percepisce la Realtà in modo totalmente diverso rispetto a come la percepiamo con i nostri sensi.
#453
Si potrebbe dire che l'abito non fa il monaco.
E il monaco non ha bisogno di un abito.

In sostanza, il monaco con il suo abito è un'illusione creata dalla mente. Una delle tante fedi create dalla mente dell'uomo.  :D
Poveri monaci.  8)
#454
@eutidemo

E scusamiiiiiiiiiiii  :D Faccio un po' lo spaccone per mettere un po' di pepe alla discussione che altrimenti risulterebbe assai noiosa.  :D

Allora andiamo con ordine.
L'universo si sta spegnendo?
Non è un problema. Perchè il calore e la luce sono solo particolari forme di energia.
Quando una stella muore (e si spengono calore e luce), tutta la sua energia si tramuta in "energia nel vuoto". Sempre per il Primo principio della Termodinamica.

E' vero che "l'energia oscura" è stata solo ipotizzata per spiegare come mai l'universo si espande. L'energia oscura, infatti, sarebbe l'energia responsabile dell'espansione dell'universo.
Quindi lasciamo stare "l'energia oscura" che può creare solo confusione.

"L'energia del vuoto", al contrario della "energia oscura" è stata, invece, provata sperimentalmente con l'Effetto Casimir.
Quindi il vuoto non esiste. Cioè quello che noi chiamiamo vuoto è un immenso "pieno" di energia "non visibile" dal quale appaiono e scompaiono particelle.
E' una energia non visibile e non misurabile, perchè è "latente". Quello che sappiamo è che esiste e in certe condizioni si manifesta (vedi Effetto Casimir).
Quindi tutto lo "spazio vuoto" è un "pieno" di energia che non possiamo vedere nè misurare, poichè è energia latente.
Come faccio a sapere che l'energia di una stella "morta" si trasforma in "energia non visibile"?
Ma carissimo Eutidemo....sempre per il Primo principio della Termodinamica.  :D
Vedo che questo principio non ti entra nella zucca.  :D

L'energia non può morire, cioè non può "scomparire".
Niente nell'universo può effettivamente morire, cioè "scomparire".
E niente può effettivamente essere creato dal nulla.
Mettitelo bene nella zuccaccia.
E' il Primo principio della termodinamica o principio di conservazione dell'energia.

Una stella può gradatamente perdere massa, calore e luce. Ma quella massa persa e quella energia persa NON può scomparire!
Un uomo e una donna possono morire come corpo. Ma l'energia che animava quel corpo NON può scomparire.
Te lo ripeto ancora.
NON PUO' SCOMPARIRE. In virtù del Primo principio della Termodinamica può solo cambiare forma.
E quindi che succede?
Si trasforma in "energia latente", cioè "l'energia del vuoto"; e cioè quell'energia che riempie tutto l'universo, che esiste, ma che non possiamo nè vedere nè misurare proprio perchè è "latente"; ma che l'Effetto Casimir ci ha dimostrato che esiste.  :D



E speriamo che questa sia la volta buona.
Ah...te lo ripeto ancora una volta.  :D

Nell'universo, L'ENERGIA NON PUO' SCOMPARIRE, ma può solo cambiare di forma.
#455
@saram

Quando Gesù predicava non voleva convincere(anzi era contro il proselitismo dei farisei che poi"rovinavano" le persone).Gesù voleva solo far conoscere ciò che Dio,presente in lui,gli rivelava.Cristo era la Parola stessa di Dio espressa da un uomo e toccava agli uomini,a seconda della loro sensibilità,accettare o meno questa rivelazione ed agire di conseguenza.Gesù,come Parola ha indicato il cambiamento di vita che l'uomo doveva fare per garantire una futura nuova Umanità.Avendo in sè la Parola della Sostanza Spirituale divina Gesù si sentiva di affermare di essere Figlio di Dio nonchè  figlio dell'Uomo.

Così scrive Matteo nel suo vangelo:
[36]Poi Gesù lasciò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si accostarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». [37]Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo. [38]Il campo è il mondo. Il seme buono sono i figli del regno; la zizzania sono i figli del maligno, [39]e il nemico che l'ha seminata è il diavolo. La mietitura rappresenta la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli. [40]Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. [41]Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità [42]e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti. [43]Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, intenda!


Alla faccia del "Gesù che non voleva fare proselitismo e non voleva convincere".  :D

Se uno ti dice "O fai come ti dico io o finirai nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti" non sta forse cercando di convincerti con l'arma più subdola che ci sia? E cioè il ricatto della paura?
"E toccava agli uomini in base alla loro sensibilità accettare o meno".  :D
Ma se uno lancia un messaggio terroristico, come può un uomo essere libero o meno di accettare in base alla propria sensibilità? Dove sarebbe la libertà di scelta se uno viene ricattato con un messaggio terroristico?

Quante sciocchezze che produce la "fede".
Sciocchezze grandi come una casa. E la cosa davvero ridicola è che c'è pure chi è convinto fermamente di quello che dice.  :D

C'è solo una cosa da fare.
Stendere un velo pietoso su tutte queste sciocchezze.
#456
@bluemax

Allora vediamo che il corpo e la personalità non sono altro che minuscoli sottoinsiemi di ciò e, di conseguenza, ci rapportiamo alla nostra vera natura in modo molto diverso. Il corpo e la personalità sono riconosciuti come finestrelle da cui filtra la natura di Dharma. Attraverso la matrice del corpo, la personalità e le nostre facoltà mentali, è possibile comprendere la natura della realtà; non è un qualcosa di insignificante che aggiungiamo a margine. In tutte le tradizioni buddhiste, comprendere cosa è un essere vivente significa rivedere tutta la struttura, l'immagine abituale di ciò che siamo.

Caro bluemax, sono d'accordo con quanto hai detto. Ma quanto hai detto non basta.
Non basta comprendere a livello razionale.
E te lo dimostro subito.

Nel 1959, quando il Tibet cadde nelle mani dei Cinesi, questo paese era, di fatto, uno stato feudale, dove la maggior parte delle terre coltivabili era lavorata da servi della gleba, sotto il controllo o dei ricchi Signori, o dei ricchi Lama a capo della teocrazia: un paese medioevale, quindi, in mano a una casta di sacerdoti che non si facevano problemi a usare la forza per imporre il loro potere. I monaci vivevano in povertà, come i monaci del medioevo; il Dalai Lama, invece, e la sua corte, vivevano nel Potala Palace, una costruzione di 1000 stanze. L'idea che c'era in Occidente era che la gente lavorasse volontariamente per i monaci, per osservare le leggi del karma: in realtà, la casta sacerdotale disponeva di un vero e proprio esercito, con la quale opprimeva il popolo. I lavoratori non avevano alcun diritto; i proprietari terrieri potevano disporre dei loro servi in ogni modo – e le donne dovevano assecondare qualsiasi desiderio del loro signore. L'armamentario di cui disponevano i signori (Dalai Lama incluso) per far rispettare la propria volontà comprendeva manette di ogni tipo, strumenti per tagliare nasi e orecchie, strumenti per cavare gli occhi, strumenti per spezzare le mani e le gambe. Tutto questo, nel 1959, cioè poco meno di 60 anni fa. E come in tutte le teocrazie che si rispettano, i bambini erano oggetto di violenze sessuali perpetrate dai monaci, che avevano fatto voto di castità.

Come vedi, comprendere a livello razionale non basta.
La semplice "conoscenza" di per sè non conta nulla.
Quello che conta è la "consapevolezza". La "consapevolezza" è una conoscenza "interiorizzata" che ha prodotto una maturazione psichica. E tale maturazione psichica produce un naturale cambiamento del modo di pensare e di rapportarsi con la realtà.

Nel mondo tibetano, che pure praticava lo yoga e la meditazione, e che aveva la "conoscenza", non c'era però "consapevolezza". Se ci fosse stata  "consapevolezza" la società tibetana non sarebbe stata quella che ho descritto prima.
La "consapevolezza", al contrario della semplice "conoscenza a livello razionale", produce un cambiamento del modo di essere e di pensare. E produce un cambiamento della struttura sociale e delle dinamiche sociali.
Se non c'è questo cambiamento visibile, allora non c'è nemmeno "consapevolezza".

La "conoscenza" è indispensabile per la "consapevolezza".
Ma la "consapevolezza" è molto di più della semplice "conoscenza".
E l'effettivo cambiamento si ha solo con la "consapevolezza". La "conoscenza" da sola non basta. La "conoscenza" da sola non significa nulla. E' solo una "fede" come le altre.
#457
Citazione di: Freedom il 07 Aprile 2017, 09:18:10 AMVa bene. Seguiamo il filo del tuo pensiero e della tua ricerca.
Puoi dire a quali risultati pratici o anche solo teorici sei arrivato? Puoi dire a quali effetti reali sulla tua vita ti hanno condotto? Puoi condividere, anche in estrema sintesi o con piccoli accenni, come questi risultati influenzino la tua attività professionale, sentimentale, etc.?
Queste domande non hanno alcun senso.
O tu vedi che esiste una necessità di cambiamento.
O non la vedi.
O sei curioso e vuoi indagare.
O non lo sei.

E se non lo sei, significa che non è ancora maturata in te la necessità del cambiamento.

Ho sollevato alcune questioni.
Se queste cose hanno suscitato in te curiosità allora vai e indaga. Perchè nessuno può farlo per te al posto tuo.
Se queste cose non hanno suscitato in te nessuna curiosità per me va bene uguale.
#458
@Paul11

L'universalità dell'intera umanità ha una coscienza e quindi una consapevolezza di sè, del prossimo e del mondo.
Tutto è fatto di energia/materia.

Il modo in cui esponi la consapevolezza fa pensare che chi non l'abbia ciò che intendi tu per consapevolezza, sia  "sottoumano": questa è superbia. Questo fa emergere le differenze non quell'unità sintattica degli universali.Tutti amiamo, è il cosa  e il come si ama che ci differenzia, perchè veniamo da esperienze diverse.ognuno è individualizzato in una storia. per trovare la via della comunicazione non bisogna ergersi al di sopra, ma trovare la chiave che comunica nonstante le apparenze e le manifestazioni delle  diversitò, dai particolari, ai principi universali, alle regole in cui tutti, nessuno escluso siamo immersi.

Caro Paul11, il tuo è "relativismo" dettato dal "buonismo".
E il "relativismo" è un comodo rifugio della mente.

Ti faccio un paio di esempi, presi dal libro di Scott Peck:

Anni fa, quando facevo il consulente per un convento, esaminavo i postulanti prima che venissero consacrati novizi, primo passo formale per capire se uno è tagliato per fare il monaco o la suora. Ricordo in particolare una postulante di una quarantina d'anni che mi chiesero di esaminare perchè la madre superiora era preoccupata.
Mentre interrogavo quella donna mi sorpresi a pensare che piuttosto di una donna matura mi sembrava, per modi e atteggiamenti, di avere davanti una di quelle bambinelle un po' sciocche di otto anni o poco più. Quando le domandai della sua spiritualità, le sue risposte non furono per niente originali. Sembrava una brava bambina che recitasse il catechismo imparato a memoria. Dato che sono uno psichiatra, dopo un po' le chiesi: "Mi parli della sua infanzia".
Allora mi disse che aveva una sorella più vecchia di un anno, che loro due erano molto legate e giocavano sempre insieme. La sorella aveva inventato un fantasma di nome Oogle. Una volta mentre facevano il bagno assieme nella vasca sua sorella esclamò: "Attenta! Arriva Oogle!" Così lei si immerse nell'acqua per sfuggire a Oogle e sua madre la picchiò. Gliene chiesi il motivo e lei disse: "Perchè mi ero bagnata i capelli".
Seppi poi che sua madre si era ammalata quando lei aveva dodici anni ed era morta quando ne aveva diciotto. Com'è possibile avere una ribellione adolescenziale contro una madre che non solo ti picchia perchè ti sei bagnata i capelli ma che ha anche una malattia letale e muore prima che tu sia abbastanza grande da esserne uscita?
Se non si può avere una ribellione adolescenziale, è probabile che si resti bloccati allo Stadio Due. Ed è quanto accadde a quella donna.

Un'altra donna mi raccontò di essere cresciuta in una famiglia a dir poco severa. Anche se non ricordava nulla dei due primi anni di vita, poteva però ricordare quando a tre o quattro anni veniva costretta a un particolare rituale ogni volta che sbagliava. Le veniva detto di andare a prendere un frustino appeso al muro, doveva portarlo al padre e porgerglielo. Poi doveva abbassarsi le mutandine, tenere alzata la gonna, piegarsi e restare lì a farsi battere fino a quando non avesse gridato o pianto a sufficienza. Quindi andava dalla madre per farsi consolare. E la madre le diceva: "Ora inginocchiati e prega a voce alta il signore perchè ti perdoni". E poi la madre le diceva: "Adesso puoi alzarti e andare dal tuo padre terreno per chiedere il suo perdono". Il rituale terminava così, fino a quando commetteva un'altra mancanza.
Come possono sopravvivere dei bambini a un trattamento del genere? L'unico modo per loro è aggrapparsi al proprio narcisismo e alla propria onnipotenza infantile invece di liberarsene. Quel che fanno questi bambini è dire a se stessi: "Queste persone che dicono di essere i miei genitori in realtà non lo sono. In verità sono la figlia del re e della regina, una principessa, e un giorno tutti sapranno chi sono. E allora riprenderò il posto che mi spetta."
Ecco che il narcisismo, invece di essere gradualmente superato come accade in uno sviluppo normale, è diventata la fede con la quale quella bambina è entrata nell'età adulta.

Non tutti hanno la Consapevolezza. E chi non ha consapevolezza produce danni.
E i due esempi che ho citato ne sono una chiara testimonianza.

I recenti fatti di cronaca sono pieni di inconsapevolezza.
Madri che tagliano i capelli alle figlie che non vogliono mettere il velo islamico.
Uomini e donne che gettano acido addosso ad altri uomini e donne.
Dittatori che lanciano bombe al gas su cittadini e bambini inermi.
Uomini e donne che abusano di bambini.
Uomini e donne che, guidati dal proprio narcisimo infantile, abusano del proprio potere politico per creare insicurezza e precariato diffusi.
Il mondo è pieno di inconsapevolezza, ed è pieno di "fedi". Le più svariate.

Io non faccio proprio nessun atto di superbia.
Mi limito a trasmettere ciò che a mia volta ho ricevuto.
E occorre avere il coraggio di giudicare.
E' ovvio che non giudico le persone. Ma giudico le fedi e gli atteggiamenti.
E te lo confermo: il tuo "relativismo" in base al quale tutti sono consapevoli e tutti amano, E' FALSO.
E' una idea piuttosto "buonista" che non tiene conto della natura umana che è portata a mettere la testa sotto la sabbia e a rifugiarsi nelle proprie "fedi" proprio perchè non vuole affrontare la fatica del cambiamento.
#459
@Eutidemo

Caro Eutidemo....mi sa che ci sono un bel po' di cose che ti sfuggono.
L'universo è un "pieno" di energia. Quello che chiamiamo "spazio vuoto" non è vuoto. Ma è un pieno di energia "invisibile" e "non misurabile".
Quando una stella muore, la sua forma di energia si trasforma in "energia invisibile e attulmente non misurabile".

Scusa se te lo dico....ma c'è ancora molto su cui devi lavorare.
La scienza ci descrive ciò che è.
Ma se tu ti perdi interi pezzi, come "l'energia oscura" e la "materia oscura", va a finire che arrivi a conclusioni totalmente errate.  :D

Nell'universo TUTTO è energia. O meglio, l'universo è un "pieno" fatto TUTTO di energia (compreso lo spazio vuoto, che in realtà non è vuoto).  :D
E l'energia cambia di forma. Da "energia latente" si tramuta in stelle e pianeti, e in luce e calore. E da stelle e pianeti, luce e calore torna a essere energia latente.
Se ti sfugge questo concetto, ti sfugge tutto!!!!  ;)

Questa energia latente che permea tutto l'universo la potremmo definire "la mente cosmica" -  cioè Dio - da cui tutto deriva e prende forma. E a cui tutto ritorna dopo che le forme si sono dissolte o sono "morte".
Potremmo dire che le stelle e i pianeti, e anche tutti gli esseri umani e tutti gli animali e tutte le piante, sono i "pensieri" di questa "mente cosmica". Noi siamo "pensieri di Dio".
;)


Effetto Casimir

L'effetto Casimir è generato dalla "spinta" delle particelle virtuali, particelle che "esistono" per un tempo brevissimo prima di annichilirsi e scomparire.
Cosa comporta dunque l'effetto Casimir? Determina la conseguenza che il vuoto non è del tutto "vuoto" ma è perturbato da fluttuazioni quantistiche, cioè dalla continua creazione e annichilazione di particelle e antiparticelle. In poche parole anche nel vuoto c'è una certa quantità di energia che si ripercuote su scala macroscopica anche nelle leggi che regolano l'Universo.
L'affermazione secondo cui il vuoto non è "vuoto" potrebbe suonare come un semplice bisticcio di parole, ma da un punto di vista scientifico la frase assume una notevole importanza a causa delle implicazioni fisiche e cosmologiche associate; stiamo parlando dell'Energia del vuoto, quell'energia che possiamo spiegare ricorrendo soltanto alle leggi della meccanica quantistica.


L'energia del vuoto è una quantità di energia presente ovunque nello spazio anche quando privo di materia, il che rende il vuoto un falso vuoto.

https://it.wikipedia.org/wiki/Energia_del_vuoto

L'energia oscura è un'ipotetica forma di energia non direttamente rilevabile, diffusa omogeneamente nello spazio.
Si stima che rappresenti circa il 68% della massa-energia dell'universo, la cui gran parte, circa il 95% comprendendo anche la materia oscura, sfuggirebbe attualmente ai metodi di rilevazione.

https://it.wikipedia.org/wiki/Energia_oscura
#460
@Paul11

Il risveglio è possibile solo quando la conoscenza diventa "consapevolezza".
Io posso ben comprendere razionalmente la frase di Einstein: "La materia è energia. L'energia è luce. Noi siamo fatti di luce".
Posso anche dire: "ma che bella frase".
Ma finchè non ne divento consapevole, quella frase rimane solo una frase. E non c'è nessun risveglio.
Solo quando ne divento consapevole - cioè quando mi rendo intimamente conto che quella è effettivamente la mia realtà concreta - cambio il mio modo di essere e di percepire la realtà intorno a me.

La consapevolezza ha una caratteristica precisa: non è solo una idea. Non è solo un concetto razionale. Ma è una verità che ho interiorizzato e determina in me un nuovo modo di essere, di percepire la realtà e di percepire me stesso in relazione con la realtà.
Finche non avviene questa maturazione psichica, una idea rimane solo una bella idea. Che posso anche comprendere a livello razionale, ma che non determina un mio cambiamento interiore, un cambiamento di percezione della realtà.

E affinche una conoscenza possa diventare consapevolezza, ci vuole tempo. E ci vuole un lavoro di approfondimento interiore. Senza questo lavoro personale una conoscenza non potrà mai tramutarsi in consapevolezza.
#461
@eutidemo

Se tu spari un colpo di pistola a un criminale e lo fai secco, hai senza dubbio ucciso il suo corpo.
Ma, sempre per il Primo principio della Termodinamica, l'energia che animava quel corpo non è affatto morta.
Perchè l'energia non si crea e non si distrugge. Ma cambia forma.
L'energia che animava quel corpo si trasforma in una energia "invisibile"...e qui sta proprio il mistero della morte.

Certo...esiste la morte del corpo.
Ma l'energia che dava vita a quel corpo non può morire. Cambia solo forma.

Per quanto riguarda le stelle, è ovvio che le stelle, nel tempo, si spengono.
Ma l'energia che aveva preso forma in quella stella non muore. Perchè nell'universo nulla si crea e nulla si distrugge.
Ti faccio un esempio banale.

Prendi un pezzo di carta e gli dai fuoco.
Lentamente la carta brucia (proprio come una stella o come un corpo umano che vive la sua vita). Poi il pezzo di carta muore e diventa cenere.
Ma la forma di energia "pezzo di carta" non è morta. Solo ha cambiato forma trasformandosi nelle molecole di fumo (che sono un'altra forma di energia) fino a diventare invisibile.
Tutto nell'universo è, alla base, energia. E continua a rimanere energia anche se in forme diverse.
Perchè l'energia non si crea e non si distrugge. Ma cambia forma.  :D
E' il Primo principio della Termodinamica.

Non c'è niente nell'universo che tu possa effettivamente distruggere.
Come non c'è niente che tu possa effettivamente creare.  :D
#462
Citazione di: Lou il 06 Aprile 2017, 20:40:10 PM
L'esempio del fuoco è analogo al mio esempio dell'albero, ma che il fuoco brucia e se sbatti contro un albero ti fai male è mamma esperienza ancestrale che con l'ambaradand di percettivitivà che gli compete ha acquistato consapevolezza, è la prima scienza del mondo, non serve Einstein per accorgersene e nemmeno Watson.  Per ogni dormiente e ogni risvegliato, e i risvegliati chissà come mai non li vedo correre tutti quanti dentro un pozzo perché pensano che l'immagine di un pozzo o di un cucchiaio non abbia nulla a che fare con la Realtà e sia un mero inganno distorto dei sensi, al di là dei film. o te hai provato l al tentazione di darti fuoco per interiorizzare l'esperienza?
Cara Lou.....non era propriamente questo il senso del mio discorso.
Ma se lo hai inteso così....ben venga.  ;)
#463
@freedom

Come sei tragico.  :D 
E' chiaro che se ti spacchi la testa c'è ben poco da fare. C'è solo un degno funerale.
Ma, grazie a dio, non tutti i numerosissimi fatti che ci accadono quotidianamente sono così devastanti.

Ma ho concluso che lo scoprire questi segreti sia irrilevante ai fini della Vita medesima e del nostro ruolo in Essa. E, insistere in questa vana ricerca, non credo sia saggio.

Ovviamente rispetto questo tuo punto di vista.
Ma grazie al cielo c'è una infinità di persone che non la pensa come te.
Anzi...per farla breve, sono proprio quegli uomini che non la pensano come te - a cominciare da Newton, Galilei, Giordano Bruno e tanti tanti altri fino ad Einstein ed oltre - che hanno trasformato l'umanità in quella che è oggi.
E dobbiamo quello che siamo proprio alla loro saggezza.
Se non fosse per la saggezza di questi uomini e donne, saremmo ancora nelle caverne all'età della pietra.  :D
#464
Citazione di: Phil il 06 Aprile 2017, 19:40:02 PM
Citazione di: myfriend il 06 Aprile 2017, 17:45:42 PM
Con l'homo sapiens è apparsa nella Realtà una forma di energia che per milioni di anni era rimasta latente. Questa forma di energia che solo noi abbiamo (insieme alla nostra natura di leone e di gazzella) è la nostra novità.
E' la "compassione" e "l'amore".
Il percorso spirituale consiste nel renderci consapevoli di questo.
Nel renderci consapevoli di chi siamo realmente.
Finalmente ho capito la pertinenza del tuo discorso con la sezione "spiritualità" ;D ; ciò che non colgo adesso è il rapporto fra un approccio del tipo (con licenza di parafrasi) "tutto è fatto di atomi, l'uomo è solo una fase transitoria di una certa quantità di energia, che non si crea né si distrugge ma solo si trasforma" con l'osservazione (decisamente poco scientifica, mi consentirai) che "la compassione e l'amore sono la forma di energia distintiva dell'homo sapiens"... qual'è l'anello di congiunzione fra le due energie? Come dedurre da "E=mc2" il postulato "ama il prossimo tuo"? Un imperativo morale figlio di una legge matematica? Siamo ben oltre l'impervio sincretismo fede/ragione... anche perché, se non ti ho frainteso, l'applicazione della scienza prevede un "oggettivo" determinismo, mentre la scelta dell'amore fraterno, se non erro, è tutt'altro che una legge inviolabile e "oggettiva" della Realtà (per come la intendi).
Se la fisica quantistica non è né una "fede" né un'interpretazione (ammesso e non concesso), il piano etico-religioso come può non esserlo, e come si può declinare assieme energia quantistica e fratellanza in termini epistemologicamente energetici?
Come si può studiare scientificamente (o quantisticamente?) l'energia dell'amore senza appoggiarsi ad una "fede"?
L'amore è dunque un fatto, una predisposizione neuro-fisiologica, un'energia latente (ancora senza formula) o un'interpretazione?
ahahahah :D vecchio Phil...sei un gran filibustiere.  :D

Vediamo la tua domanda:
Come dedurre da "E=mc2" il postulato "ama il prossimo tuo"? Un imperativo morale figlio di una legge matematica?

Hai tutti gli elementi per scoprire il legame.
Io non sono un guru nè voglio diventarlo. Mi limito a sollevare questioni perchè chi è pronto si apra alla Consapevolezza.
La risposta alle tue domande è una sola: Consapevolezza.
E, se ci rifletti un attimo, arriverai da te a fare il collegamento che ti manca.
Questo perchè la Consapevolezza non si può trasmettere a parole...non è un concetto che possa essere passato. Ma è qualcosa che uno, se vuole, deve maturare autonomamente con un lavoro personale.

Però voglio metterti sulla strada raccontandoti un aneddoto.
Noi sappiamo che il fuoco brucia. E' una verità scientifica rappresentabile con una legge matematica.
Ora...una mamma dice al proprio figlio: "non mettere la mano sul fuoco perchè ti bruci".
Ecco che abbiamo dedotto un imperativo morale a partire da una verità scientifica.
Il bambino, per il quale la mamma è dio, dice: "Io credo a mia madre perchè mia madre è dio e mia madre mi ha detto di non mettere la mano sul fuoco".
Quel bambino, ogni volta che passa davanti al fuoco è tentato di toccarlo, ma si ripete: "mia madre, che è dio, mi ha detto di non toccarlo. Io ho fede in mia madre e quindi non lo tocco".

Ma un bel giorno, vinto dalla tentazione, mette la mano sul fuoco e.....si brucia.
In quel momento fa esperienza della Realtà per ciò che è. E acquisisce una nuova consapevolezza.
Si rende conto per la prima volta che ciò che gli aveva detto sua madre era la verità.
Fa esperienza di questa verità e, grazie a questa esperienza, matura una nuova Consapevolezza.
Da quel momento in poi, quando passa davanti al fuoco dice: "che bello il fuoco, ma è da stupidi toccarlo, perchè brucia. Lo posso usare per scaldare la cioccolata, ma non ho alcun interesse nel toccarlo".

Ecco che ciò che prima per il bambino era un imperativo morale (non toccare il fuoco) e che lui seguiva per "fede" perchè credeva a quello che gli diceva la madre, è diventato ora una Consapevolezza. Un qualcosa che ha interiorizzato. Per cui quando passa davanti al fuoco non ha più bisogno di ripetersi: "non lo devo toccare perchè me lo ha detto mia madre ed io ho fede in mia madre", ma semplicemente lo guarda e il non toccarlo è diventato per lui una cosa del tutto naturale. Perchè ha sperimentato la Realtà per quello che effettivamente è, e questa esperienza lo ha cambiato dal di dentro e ha fatto maturare in lui una nuova Consapevolezza. E da questa nuova Consapevolezza ne deriva un nuovo modo di essere, di vedere la Realtà e di relazionarsi davanti al fuoco.

Caro Phil....ho già detto anche troppo.
Niente può sostituire il lavoro personale per maturare una nuova Conspevolezza.
Però, almeno a livello razionale, ti ho messo sulla strada per comprendere il profondo legame che c'è tra E=M*C^2 e "ama il prossimo tuo come te stesso". Le due cose sono intimamente e profondamente legate e collegate.
E, se vuoi, puoi arrivare a scoprire - almeno a livello razionale - qual è questo misterioso collegamento.
Ti ho dato tutti gli elementi per poterlo scoprire.  ;)
#465
Citazione di: Freedom il 06 Aprile 2017, 17:46:11 PM
Ma poi, oltre all'effetto reale, c'è anche come noi interagiamo con questo fatto.

Il punto è che esiste un modo di interagire con la Realtà non attraverso una fede - qualunque essa sia - ma attraverso l'interazione con la Realtà per ciò che essa effettivamente è.

Bè, la quasi totalità del tuo post sostiene un altro concetto: la nostra interiorità viene influenzata dalla nostra fede. Il nostro CONSIDERARE la realtà è diretta conseguenza del nostro modo di pensare. Condivisibile e anche ovvio. Poi, per carità, talvolta la fede, specialmente se spinta al fanatismo, può determinare il nostro modo d'interagire con la realtà. Pur tuttavia non rispondi soddisfacentemente alla mia obiezione: le leggi fisiche non vengono minimamente influenzate da null'altro che non le costanti di natura. Che non dipendono mai, fatta eccezione per i miracoli se ci credi, da nessuna opinione, fede o lettura della realtà. E se cadi dallo scooter e ti fai male puoi considerare la cosa in mille modi diversi ma che, in definitiva e fisicamente parlando, sono irrilevanti. Se ti rompi le gambe e ti fai male questo accade e il tuo modo di vedere in modi diversi l'accaduto potrà forse mutare il tuo atteggiamento interiore ma nulla di più.
Nella ricerca è bene considerare la granitica consistenza della realtà. Che vale per tutti. Tranne, lo ripeto, per chi ci crede, miracoli.

Freedom, stai sbagliando.

La Realtà non è fatta solo di "fatti". I "fatti" sono solo lo spunto iniziale.
Tutta la Realtà umana è fatta da come noi tutti interagiamo con quei fatti.
Tutta la nostra Realtà quotidiana è fatta di "fatti" e dei pensieri ed azioni che nascono a fronte di quei "fatti".
E i pensieri e le azioni che nascono a fronte dei "fatti" sono determinati dalle nostre fedi.
E per agire in modo corretto - cioè aderenti alla Realtà - occorre andare oltre le nostre fedi e comprendere cos'è la Realtà veramente e chi siamo noi veramente.
Finchè non riusciremo ad andare oltre le nostre fedi, il nostro modo di interagire con la Realtà, a partire dai fatti, sarà sempre distorto.