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Messaggi - iano

#4501
Tematiche Spirituali / C’ERANO UN VOLTA I GIGANTI
26 Aprile 2021, 18:53:39 PM
@ ciao Paul 11.
Tutti hanno parlato di diluvio universale, perché sulle montagne hanno trovato conchiglie fossili.
Quindi su quelle montagne v'era stata acqua , portata da un diluvio universale, oppure secondo la moderna visione i fondali oceanici si sono sollevati formando montagne.
Il ritrovamento di altri grandi fossili lo hanno spiegato con una razza estinta di giganti, o dinosauri nella versione moderna.
Ognuno può scegliere quali versioni fare proprie pesando l'autorevolezza delle fonti con la propria bilancia.
#4502
Citazione di: Ipazia il 25 Aprile 2021, 23:16:08 PM
Ogni generazione è responsabile del suo "questo", della sua pezza e del compito ingrato di tappare i buchi ricevuti in eredità dalle generazioni precedenti. Non è escluso che si impari a fare pezze migliori con meno buchi. Di certo non sarà bigpharma a tappare i buchi. Un ritorno alla natura, alla sua corporeità e selezione, è auspicabile se non vogliamo diventare una razza di cariatidi farmacodipendenti.
Se mi alleno per la corsa aumento le probabilità di vincerla ma anche di  non correrla per infortunio in allenamento.
Se prima della corsa abbiamo tempo libero come lo impieghiamo?
Somiglia questo ad uno dei problemi che ama porci Eutidemo. 😅
L'unica certezza è che i buchi la natura prima o poi c'è li propone autonomamente , anche senza che noi là si provochi per sport.
In un modo o nell'altro un giorno ci svegliamo insieme al leone e alla gazzella, e ci tocca correre tutti  insieme su un accidentato percorso naturale, e vince chi arriva per ultimo al traguardo segnato dell'estinzione.😄
Magari però è solo una staffetta e dobbiamo essere abili solo a passare il testimone che abbiamo ricevuto.
#4503
Esatto. Grazie.
Credo Niko intendesse prematuri in confronto agli altri animali, ai quali occorre aggiungere "culturalmente" poco altro all'istinto ereditato..
#4504
Vorrei darvi come riferimento un altro libro, ma questo davvero non lo ricordo.
L'autrice è una scienziata, che senza  volere è diventata ta oggetto di un suo  esperimento.
Essa si riteneva una persona priva di difetti sensoriali.
Paradossalmente  infatti, ad esempio, credeva di vedere il mondo in tre dimensioni, quando scopri occasionalmente di vederlo in due dimensioni.
Ma neanche tanto occasionalmente perché il suo difetto , prima di apparire tale, rientrava nel campo dei suoi studi.
L'esperimento è consistito quindi nel verificare se , grazie alla plasmabilita' del cervello, mettendo in pratica le nozioni della sua specializzazione scientifica, non potesse rimodellare la sua percezione da 2d a 3d, e se ve lo racconto il motivo è che ci è riuscita.
Ci sono casi eccezionali in cui i ciechi dalla nascita acquistano la vista, ma questo è l'unico caso in cui, chi gia' vedeva , inizia a rivedere presentandosi alla sua vista un mondo che non poteva immaginare così meraviglioso.
Infatti tutto quel che ricordo del titolo del libro è che contiene il termine "rivedere".
Non si può dire un testo rigorosamente scientifico, ma il racconto di una esperienza personale incredibile.
Tornando al potere dei sensi, finora da noi ignorato nella sua entità, esso non si esplica in una classifica funzionale di importanza fra i diversi sensi, ma nel fatto che nessuna sensazione può attribuirsi in modo esclusivo ad un solo senso, collaborando sempre essi fra loro nel produrre qualunque sensazione.
Così ad esempio sentiamo con gli occhi, e ciò si traduce anche nella cosciente abilità del saper leggere il labiale.
Ma come è stato dimostrato non si tratta di una abilità prettamente cosciente, anche se può diventarlo.
Cioè non interpretiamo il labiale traducendolo in parole, ma sentiamo quelle parole.
Per cui in questo tempo di mascherine , non potendo sentire con gli occhi, molti sordi si saranno scoperti ancora più sordi, e quelli che ci sentono bene ci sentono un po' meno bene, al netto della diminuita diffusione del suono attraverso la mascherina.
Il motivo per cui oggi siamo in grado di ovviare con relativa abilità ad ogni accidentale sopravvenuta cecità risiede nel fatto che non è difficile convincere la parte di cervello restata orfana del relativo a senso a riconvertirsi a supporto dei rimanenti sensi, in quanto è un lavoro che in parte faceva già.
Un cieco totale in un buio totale ci " vede" molto meglio di un vedente.
#4505
Lawrence D. Rosenblum- lo straordinario potere dei sensi.
Questo il libro cui ho fatto riferimento.
In esso si afferma che la plasmabilita' del cervello non solo risulta sostanzialmente immutata con l'età, ma che la sua risposta è immediata.
Sperimentalmente si è visto che basta ticchettare un po' con un dito per avere riscontro di una modifica, ma la reversibilità delle modifiche è inversamente proporzionale all'entità delle cause che l'hanno generata.
In questa ottica si possono vedere gli istinti come modifiche del cervello sedimentate da lungo tempo, difficilmente modificabili quindi nel breve tempo seppur il cervello risponde subito agli stimoli che lo modificano.
A me pare di vedere nell'evoluzione  culturale agire meccanismi simili, laddove non basta una dimostrazione logica , non basta l'evidenza contraria , a modificare convinzioni sedimentatesi nel tempo.
È l'eterno gioco fra progresso e conservazione , dove questa ultima  a volte appare irrazionale, ma che  ha il suo buon motivo di essere giungendo le sue ragioni da molto lontano.
Così si contrappongono giovane scienza e vecchia saggezza , in una partita arbitrata dal tempo.
Vincono sempre i giovani , come ha da essere,ma la partita è sempre più dura del previsto, e lo spettacolo quindi sempre garantito.
#4506
Il nostro cervello ,e anche quello degli animali , può essere considerato certamente in parte come un attrezzo.
Noi ci distinguiamo quantitativamente dagli animali, per il fatto che abbiamo sostituito in maggior parte rispetto ad essi il cervello visto come attrezzo, con attrezzi della tecnica.
C'è quindi effettivamente un salto notevole fra noi e gli animali, ma non è di tipo qualitativo ma lo interpretiamo così nella misura in non conosciamo la natura del salto.
La nostra conoscenza è piena di questi salti erroneamente interpretati, tanto che ormai avremmo dovuto farci furbi, se davvero intelligenti siamo, chiedendoci ogni volta che ci troviamo in presenza di apparenti sostanze diverse, quale sia la natura del salto che diverse ce le fa' apparire.
Tante volte abbiamo affermato di essere noi i più furbi , che ormai avremmo dovuto farci davvero furbi, riplasmando parte del nostro cervello e rivedendo in parallelo la nostra cultura di conseguenza.
Il mio invito è che non si lasci che la innocente alienazione fisica decisa dalla nostra evoluzione specifica ( l'essere individui diffusi e non racchiusi dentro una superficie chiusa) non diventi una disastrosa alienazione psichica. Non c'è nessun buon motivo perché ciò avvenga.
Può non essere facile accettarsi per quel che si è, figurandosi altro da se', ma non esistono alternative ad essere se stessi, se non nella illusione alimentata dall'ignoranza, che la coscienza rende possibile mostrando i suoi contro.
Nulla agisce a senso unico in natura.
#4507
@ Niko.
Condivido in gran parte, anche se la plasmabilita' del cervello, che fino a ieri si riteneva sparisse di fatto nell'uomo dopo i sei mesi di vita , si è dimostrato recentemente  non sparisca mai.
Il nostro cervello continua a modificarsi con una capacità che diminuisce con l'età, ma senza che vi sia un salto significativo nella sua variazione nel corso della vita.
Ma non credo che questa capacità in se' ci distingua in modo diretto, ma indiretto , come dirò,dagli animali e non credo neanche  che la chiave per comprendere la nostra specificità sia quella di una maggiore intelligenza a spese dell'istinto, perché non tutte le parti del nostro cervello sono ugualmente plasmabili, e quella dove è codificato l'istinto di fatto non lo è , per noi , come per gli animali.
Non è neanche in assoluto una questione di dimensioni del cervello, ma questione di quanta parte di questo possa modificarsi in modo vantaggioso senza compromettere la funzionalità dei sensi, nella misura in cui questi sono indispensabili alla sopravvivenza nella nicchia di appartenenza.
La plasmabilita' dei cervelli comporta che parti di esso riservati a certe funzioni essenziali, possono si utilmente avere diversa destinazione, ma a patto di non perdere quelle funzioni, che devono quindi essere delegati ad altro che sia fuori dal cervello.
Così ad esempio uno scimpanzé non può rinunciare nella giungla ad una capacità visiva enormemente superiore alla nostra, mentre noi possiamo portare quella funzione fuori di noi grazie alla tecnica, e convertire  ad altro uso  la parte del cervello destinata alla vista, altro uso a cui siamo soliti associare appunto l'intelligenza.
Per il,resto continuiamo a vivere in una giungla, anche se urbana, dove in parte i vecchi istinti continuano a salvarci la vita, seppur dimostrandosi più o meno utili al nuovo contesto.
Se abbiamo potuto sviluppare una bassa opinione degli istintii il motivo è che quasi mai ci rendiamo conto del lavoro che fanno. Cioè non ne abbiamo molta coscienza...e se no che istinti starebbero?
Senza di essi la probabilità di finire arrotati al primo attraverso stradale della mattina recandosi al lavoro porterebbe l'INPS immediatamente in positivo nell'arco di un giorno..
Nello specifico esempio il senso che ci salva è l'udito, un vero senso salvavita di raffinatezza "inaudita" laddove per quello che risulta alla coscienza la vista sarebbe il nostro miglior senso.
Sentiamo, senza aver coscienza di sentire, e facciamo un salto indietro che ci salva.
Siamo soliti dire che abbiamo evitato la macchina avendola vista, ma non è così. È semmai che del senso della vista possediamo maggior coscienza e questo ci inganna, perché la coscienza si limita all'aver visto la macchina.
Infatti con le macchine elettriche silenziose sono aumentati gli investimenti, ma è stato calcolato essere sufficiente reintrodurre artificiosamente un decimo del rumore del vecchio motore per riportare il tasso di mortalità per investimenti a quello precedente all'introduzione della macchine elettriche.
Anch'io ho fatto riferimento mnemonico ad un testo letto tempo fa'.
Se siete interessati provo a recuperare titolo e autore.
#4508
Tematiche Filosofiche / I limiti della conoscenza.
24 Aprile 2021, 18:34:52 PM
Ciao Alexander.
I dati vanno interpretati , ma l'interpretazione poi va' scritta.
Le interpretazioni possono essere varie, ma andrebbero sempre corredate le relative relazioni scritte  da un margine di errore senza il quale nessuna relazione scritta sarebbe credibile.
Dovremmo in alternativa  limitarci a presentare i dati e lasciare che ognuno li interpreti.
Impossibile praticamente.
Se la interpretazione la scrive uno scienziato evidenzierà bene il margine entro il quale è da considerarsi valida, seppur sempre criticabile.
Se lo trovi scritto sulla Bibbia non esiste margine di errore, ma solo interpretazione possibile.
Se uno si convince di avere la giusta interpretazione, o se attribuisce autorità alla interpretazione di altri, la assumerà' quindi come verità ,cioè priva di errore, e se la realtà si accorgesse non dovesse corrispondergli del tutto, ne trarrà che  vi siano impurezze e corruzioni nella realtà rispetto a una condizione iniziale di corrispondenza fra realtà e sua descrizione..
Il male non sta nei nostri limiti di conoscenza ma nel non trarne le giuste conseguenze.
In un certo senso le società umane continuano a fare sacrifici umani da porre a loro fondamento.
Chi non trova posto nelle semplificazioni dello statuto o del testo sacro' viene sacrificato.
Nei casi più virtuosi l'applicazione della legge si considera elastica, ma così la corruzione, in un modo o nell'altro là si tira sempre in ballo.😊
#4509
Tematiche Filosofiche / I limiti della conoscenza.
24 Aprile 2021, 16:47:55 PM
Se le mie convinzioni non nascono dai fatti non saranno i fatti a ribaltarle.
È certamente un limite che ci poniamo, come ben dici.
Il fatto è che su questi limiti si fondano le società civili e religiose.
I limiti della conoscenza , prima ancora che nel linguaggio , risiedono nelle pratiche necessità descrittive.
#4510
Tematiche Filosofiche / I limiti della conoscenza.
24 Aprile 2021, 16:13:07 PM
Citazione di: Jacopus il 24 Aprile 2021, 14:17:31 PM
Ad esempio, facendo riferimento al precedente intervento di Socrate, sono stati osservati comportamenti omosessuali in circa 1500 specie animali, quindi dire che l'omosessualità è contro natura  significa tentare di raddrizzare il comportamento di individui appartenenti a 1500 specie animali.


Se osservo la fisiologia e il comportamento sessuale degli esseri viventi sessuati, noterò che posso dividerli con basso margine di  errore in due sessi.
Non occorrerebbe quindi dimostrare che gli esseri viventi sessuati non si dividono in due sessi.
Se , in alternativa, aderisco ad uno scritto, sacro o meno, che affermi esistano due sessi, sposto l'errore dalla descrizione alla realtà.

#4511
Tematiche Filosofiche / I limiti della conoscenza.
23 Aprile 2021, 23:05:03 PM
Quando si illustra il progresso un classico è citare l'invenzione della ruota, che non ho alcun dubbio abbia suscitato immani timori, ma tutti dimenticano di citare quella del freno.  ::)
#4512
Tematiche Filosofiche / I limiti della conoscenza.
23 Aprile 2021, 22:31:36 PM
@ Paul 11.
Supponiamo che io aderisca del tutto al tuo pensiero.
Allora non mi resterà che trarne le conseguenze.
La tecnica è qualcosa di tanto inarrestabile quanto disastrosa.
A questo punto mi rimane una sola flebile speranza di salvezza: di aver torto.
Quindi mi domando speranzoso ... e se invece il rapporto uomo tecnica fosse intricato da non potersi dire che è soggetto e chi oggetto? Infatti non posso negare che certe assodate tecniche mi sono care, e che la mia avversione in effetti si riduce alle recenti. Ma forse che non è stato sempre così? Le ultime specialmente sono state, sempre le più temute.
Il timore è quello che me ne sfugga il controllo . Eppure finora questi timori si sono mostrati sempre infondati.
Ho davvero motivo di temere che questa volta non sia così?
Non è che io mi ritrovi ad essere attore inconsapevole di un copione vecchio come l'uomo, perché nato con esso?
Ma se è così a cosa serve questa recita?


Forse una funzione c'è l'ha, e forse irrinunciabile.
Somiglia a una variante  della storia di Peppone e Don Camillo, dove ognuno vuole superare l'altro, ma quando uno vede che l'altro si attarda , si ferma ad aspettarlo.
Belle storie di un tempo che però non corrispondono alla realtà capitalistica, laddove nella nostra variante se uno corre l'altro lo frena, ma il risultato è sempre che arrivano insieme.
Sarà' per questo che alla fine il capitalismo funziona?
Per il fatto che non è mai davvero l'unico attore in scena?
Perché l'uomo è fatto di tante cose che sembrano stridere fra loro, ma parimenti l'umanità è fatta di tanti uomini di diversi umori, e che pure, anzi per questo, avanza in sicurezza, con le cautele del caso.
Certo a sentire ognuno degli attori le cose stanno ben diversamente.
Ma l'umanità è quel dramma intero, o la commedia, se vi pare.
#4513
Storia / Vero o falso?
23 Aprile 2021, 19:43:27 PM
Citazione di: Alexander il 23 Aprile 2021, 18:33:11 PM
Penso sia vero. Newton infatti era un noto alchimista e astrologo,  oltre che studioso di profezie bibliche, di matematica e di ottica. Insomma passava l'intera giornata studiando.  ;)
È così. Parliamo di una verità storica che ha fatto significativamente fatica ad emergere, da me acquisita ormai da tempo.
Però leggere per la prima volta un testo di alchimia di Newton mi ha comunque scioccato, e volevo farvene partecipi.
In fondo siamo cresciuti tutti nel mito di Newton puro scienziato.
#4514
Storia / Vero o falso?
23 Aprile 2021, 19:38:21 PM
Citazione di: Jacopus il 23 Aprile 2021, 15:30:04 PM
Un post così, degno della settimana enigmistica, sarebbe da rimuovere, a meno che, Iano, non ci dici dove vuoi andare a parare.
Giusto, infatti ero in dubbio io stesso.
Diciamo che l'ho tratta da un libro di divulgazione scientifica, e mi è sembrata una testimonianza storica notevole quanto rara a trovarsi pubblicata.
Potrebbe essere questo lo spirito.
Esporre piccole perle significative di testimonianze storiche, che vanno contro la storiografia corrente, tanto da non sembrare vere.
#4515
Tematiche Filosofiche / I limiti della conoscenza.
23 Aprile 2021, 18:40:13 PM
...e sei tu, o mio creatore. 😂