Citazione di: Ipazia il 23 Aprile 2021, 17:02:49 PMCara Ipazia, tu mi confondi coi tuoi termini tecnici, che pur ammetto fanno parte di quel minimo che dovrei padroneggiare, e invece no.
Caro iano, la contrapposizione tra naturale e artificiale è reale. Non si tratta di funzionalità, ma di archè, creazione, origine, fondamento. La natura abborre le forme ideali e la produzione in serie di oggetti uguali, l'uomo ne ha bisogno per la sua metafisica mentale, per poter costruire una casa, allestire una mensa, tracciare una strada,.. Nel mio giardino non ci sono due fiori uguali, non esistono linee rette e solidi regolari, nella mia abitazione e credenza (il mobile, non la fede), sì.
L'artificiale è talmente reale e distinto dal naturale che ha ragione Paul a prospettarne la possibile, estrema, distopia. Ma anche in tal caso il ragionamento si inverte ab origine: chi ha dato un'anima, un pensiero, una volontà, un cervello, alla macchina, se non l'umano che a sua volta ha ereditato tutto ciò da un processo evolutivo naturale ?
Contronatura è un concetto etico che si oppone ad un concetto altrettanto etico come natura nella visione di Paul. Se invece ragioniamo in senso ontologico tutta la prospettiva cambia. Se contrapponiamo livello etico a livello ontologico otteniamo soltanto confusione. Le catastrofi generate dall'uomo - e nell'uomo come osserva giustamente Socrate78 - obbediscono alle leggi naturali tanto quanto le tecnologie benefiche; e così pure le macchine, per quanto onnipotenti divenissero, dovranno seguire quelle stesse leggi naturali.
Ontologicamente parlando, la natura vince sempre.
I tuoi discorsi, quelli di Paul, e in verità un po' quelli di tutti, io li trovo ragionevoli e condivisibili, anche perché sono parte di quella cultura che finora insieme abbiamo respirato.
Tuttavia, e non per essere bast-ian contrario, mi pare che si profilino rivoluzioni culturali all'orizzonte, come naturalmente succede, alle quali ho provato a dare fiato , avvantaggiato nel farlo dall'aver poca reputazione filosofica da perdere.😅
Ribadisco quello che ho risposto a Paul.
Non sono d'accordo con lui, ma so' benissimo di cosa lui parla, mentre il viceversa non è vero.
Eppure dico le stesse sue cose , ma con parole diverse., da apparir contrarie.
Mi pare positivo che tutti condividiamo le stesse preoccupazioni, e ognuno a modo suo si darà da fare, certo del fatto che seppur nessuno conosca la soluzione, essa è certamente una fra le tante e diverse proposte.
Più sono meglio è.
Così dice la naturale selezione per soluzioni.😅
Interessante la discussione, seppur del tutto deviata da quella proposta,che vorrei ricordare.
Cosa ci dicono indirettamente di noi le nostre filosofie, le nostre teorie fisiche, indirettamente ,oltre che direttamente del mondo, visto che tutto sommato ne siamo parte?
Se si esce fuori dal trip del cercare la verità, ci si ritrova con teorie non necessariamente univoche, per quanto funzionali, che possiedono quindi gradi di libertà, e in quanto "scelte" anche quando non appaiono tali, devono allora dirci qualcosa di chi le ha fatte.
Certo può far paura guardare dentro se stessi, ma la nostra natura è proprio nel farlo senza scegliere di farlo.
Così ci si fa' più figura a dir di averlo scelto per salvar l'onore del nostro libero arbitrio.😊