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Messaggi - Eutidemo

#4516

Ciao Jacopus
Il tuo è un bellissimo commento, a cui c'è poco da aggiungere.
In particolare, è verissimo che circa l'8% del nostro materiale genetico proviene da virus che ci hanno attaccato milioni di anni fa, e che vengono denominati "Trasposoni"; ed infatti è ormai acclarato che il Dna estraneo, entrato nel genoma nel corso dell'evoluzione, rimane integrato nel patrimonio genetico umano in cui è entrato. 
Però si pensava che tale DNA perdesse la capacità di infettare l'ospite, e che questi frammenti fossero solo avanzi senza significato, e rientrassero in quello che era definito "Dna spazzatura"; cioè pezzetti di materiale genetico che avevano perso la loro funzione, un residuo di quanto era accaduto nella storia della specie.
Recentemente, invece, si è scoperto che alcuni di questi Trasposoni sono in grado di modificare anche il funzionamento dei nostri geni; in particolare possono contribuire alla controffensiva del corpo contro gli invasori estranei futuri, come virus e batteri, attivando e "svegliando" alcune parti del nostro sistema immunitario.
In conclusione, l'evoluzione è stata in grado di riutilizzare pezzi di virus (non attivi) rimasti nel nostro Dna da milioni di anni per combattere i nuovi virus che ci assalgono ora.
Un saluto!

#4517

Ciao Anthonyi.
L'attacco biologico mira soprattutto alla popolazione civile, più che ai soldati ed agli ufficiali; i quali, comunque, hanno tutti a disposizione almeno una maschera antigas, se non un'intera tuta NBC (io ho ancora la mia, che, oggi, potrebbe ancora tornarmi utile)
Ah...ça ira, ça ira, ça ira!
Ce la faremo ragazzi!!!
#4518
Attualità / COVID-19: Avviso ai naviganti!
11 Marzo 2020, 11:44:22 AM

Riguardo alle limitazioni nella circolazione stradale, ancora si attendono dalle autorità preposte alcuni ulteriori chiarimenti; però, con cauto beneficio d'inventario, a me, almeno nel momento in cui scrivo, sembra di aver capito quanto segue.
Sarò grato a chiunque mi rettificherà, fornendo chiarimenti più aggiornati e precisi.


AUTOCERTIFICAZIONE
E'  obbligatorio compilarla e sottoscriverla ai posti di blocco, scrivendoci in calce il motivo di necessità dello spostamento fuori del comune di residenza.
Secondo me, invece, non serve per circolare nello stesso comune di residenza; però alcuni sostengono il contrario (vedi Fiano in OMNIBUS di ieri).
https://www.quattroruote.it/news/eventi/2020/03/09/coronavirus_italia_limitazioni_circolazione/_jcr_content/content/article_attachment/file.res/autocertificazione-coronavirus.pdf


COMPILAZIONE
Nella compilazione sono richiesti i dati anagrafici, il numero di un documento di identità (a scelta tra Carta, patente e passaporto) e un recapito telefonico; poi bisogna indicare il MOTIVO che "giustifica" lo spostamento fuori sede, e in calce, a sinistra, data e luogo e poco più in basso la firma. La parte in basso a destra è invece riservata all'operatore di polizia, cui spetta vidimare il modulo in caso di un controllo ad un posto di blocco.


SANZIONE PER CHI NON LA COMPILA ADEGUATAMENTE E/O NON LA SOTTOSCRIVE
Secondo alcuni, chi non porta già pronto con sé il documento, già incorre  nel "reato" previsto dall'articolo 650 del codice penale, pari a tre mesi di carcere o ad un'ammenda fino a 206 euro.
Secondo me, invece, stando a quanto scritto nella NOTA 555 dell'8/3/20, la sanzione scatta solo nel caso in cui ci si rifiuti di compilarlo e sottoscriverlo, ma non nel caso in cui non lo sia abbia già pronto con sè.
In ogni caso, a mio avviso, avercelo già pronto è comunque più "pratico"; tecnicamente, però, la firma andrebbe messa all'ultimo momento, in presenza dell'agente che la rende "autentica".


SANZIONE PER CHI DICHIARA IL FALSO (!)
Al riguardo, invece, è "fuori dubbio" che si incorre nel "delitto" di cui all'art. 495 del Codice penale, per false dichiarazioni ad un pubblico ufficiale, che comporta la reclusione da uno a sei anni.
Secondo me, se non altro a fini dimostrativi (colpirne uno per educarne cento), non mancheranno dei controlli "a campione".


NOTE

ART.650 C.P.
"Chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall'Autorità per ragione d'ordine pubblico o d'IGIENE, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a duecentosei euro".
Attenzione: tale sanzione, almeno "teoricamente", sarebbe applicabile anche in caso di assembramenti, contatti fisici, mancato rispetto della distanza di sicurezza ecc.

ART.495 C.P.
Chiunque dichiara o attesta falsamente al pubblico ufficiale l'identità, lo stato o altre qualità della propria o dell'altrui persona è punito con la reclusione da uno a sei anni.
#4519

Ciao Green.
Hai proprio ragione!
Noi tendiamo a dare per scontate molte cose, e quando qualcosa cambia imprevistamente, ci crolla il mondo addosso.
Però, tra una guerra improvvisa ed una improvvisa epidemia, c'è una grossa differenza:
- nel primo caso, alla peggio ci si può arrendere;
- nel secondo caso, invece no, ma bisogna per forza continuare a combattere, fino all'esaurimento proprio o del nemico.
Non tutti i Cavalieri dell'Apocalisse sono concilianti; alcuni non danno quartiere!


Un saluto!

#4520

Ciao Iano.
Sono abbastanza d'accordo con te, sebbene alcuni aspetti siano alquanto problematici; soprattutto quello relativo alla "gravità presunta".
Al riguardo, invero, occorre distinguere tra chi impartisce le "regole di ingaggio", e chi le deve eseguire.
Ed infatti:
a)
Chi le deve impartire, deve articolarle con opportuna gradualità, in base alla "gravità della situazione" determinata da un gruppo di esperti (sebbene anche loro possano sbagliare).
b)
Chi le deve eseguire, invece, deve limitarsi ad applicarle (salvo che non si tratti di ordini criminali).
Ma pure messe le cose in questo modo, la faccenda non è semplice.
Un saluto!
#4521
Non intendo qui affrontare il tema dell' uso legittimo delle armi  per difesa o in guerra; argomenti già da me ampiamente trattati in altre sedi (anche pubbliche).
Intendo, invece, limitarlo qui ad un ambito molto più specifico, che non sapevo se considerare:
- filosofico
oppure
- giuridico
Ed infatti, è una questione che tocca entrambi gli aspetti.

***
Molti anni fa, infatti, rammento che partecipai ad un acceso dibattito teorico relativamente all'ipotesi di una eventuale "guerra batteriologica" (o di un eventuale attacco "bioterroristico"); si trattava di stabilire le "regole d'ingaggio", nel caso del "contenimento" di residenti in zone contagiate che cercassero di "forzare" i "checkpoint" per fuggirne via.
L'attuale contingenza sanitaria mi ha fatto tornare in mente la cosa, benchè, <<BENINTESO>>, la presente situazione sia, almeno per ora, ben lontana dall'insorgere di una problematica del genere; lungi da me, infatti, l'intenzione di suscitare ulteriori preoccupazioni ingiustificate in chi legge (c'è già  abbastanza panico in giro).
La mia è una trattazione meramente "accademica", che sia ben chiaro!

***
1) ASPETTO GIURIDICO

Al riguardo, ricordo che l'art. 53 del Codice Penale, titolato "Uso legittimo delle armi", sancisce che: "...non è punibile il pubblico ufficiale che, al fine di adempiere un dovere del proprio ufficio, fa uso ovvero ordina di far uso delle armi o di un altro mezzo di coazione fisica, quando vi è costretto dalla necessità di:
- respingere una violenza;
- vincere una resistenza all'autorità;
- impedire la consumazione dei delitti di strage, di naufragio, sommersione, disastro aviatorio, disastro ferroviario, omicidio volontario, rapina a mano armata e sequestro di persona.
La questione controversa ha sempre riguardato, in senso generico, i "fuggitivi"; si tratta di una "vexata quaestio" che ha sempre suscitato profili di insoddisfazione, qualunque fosse la opzione privilegiata, attesa l'insanabile contrapposizione degli opposti orientamenti giuridico-ideologici che in materia si sono sempre fronteggiati.
Ed infatti:

a)
Alcune sentenze hanno ritenuto che l'uso delle armi debba essere "sempre"  considerato legittimo in caso di "resistenza all'ordine dell'autorità"" – ex art. 53 c.p. – e, dunque anche in presenza di un atteggiamento di assoluta passività, quale è, indubbiamente, la "fuga"; giungendo, addirittura, a determinare un combinato disposto di tale norma con l'art. 2 n. 2 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo del 1950 (recepita con la l. 4 agosto 1955, n. 848 secondo il modello della ratifica ed esecuzione dei trattati internazionali), onde escludere ogni sorta di responsabilità dell'agente che spara.

b)
Un'altra parte della giurisprudenza, invece, individua quale carattere primario ed indefettibile per configurare come legittimo il ricorso alle armi, l'esclusiva necessità di "...respingere una violenza o superare una resistenza attiva"; come tale, quindi, incompatibile la fuga che è manifestazione di una tipologia di resistenza diversa da quella attiva.

Però, non esiste nessuna sentenza che si sia pronunciata sul caso del "contenimento" di residenti in zone contagiate che cerchino di "forzare" i "checkpoint" per fuggirne via; ed infatti, fortunatamente, un caso del genere non si è verificato mai (almeno in Italia)...e speriamo che mai abbia a verificarsi in futuro.

***
2) ASPETTO FILOSOFICO

Sotto il profilo più propriamente "filosofico", a mio parere, il caso specifico in esame si differenzia alquanto:
- sia dall'uso delle armi per legittima difesa;
- sia dall'uso delle armi in guerra;
- sia dalla maggior parte delle concrete fattispecie configurabili ai sensi dell'art.53, di cui si è trattato sopra.


***
CASI PIU' COMUNI

Ed infatti, la polizia, e i militari nell'esercizio di funzioni di polizia, in genere, si trovano a dover decidere se sparare o meno, solo mentre sono all'"inseguimento" di "criminali"; ed al riguardo, giurisprudenza e filosofia a parte, a decidere non può che essere il "buon senso".
Ed invero:
a)
Solo un poliziotto "fuori di testa" sparerebbe alle spalle ad un ladro di polli, che scappa, con i polli in mano, solo perchè non obbedisce al suo ordine di fermarsi (e magari non molla neanche i polli); ed infatti non mi pare certo che si tratterebbe di una fuga che meriti di essere fermata a suon di pallottole!
b)
Diversamente:
- se un poliziotto sta inseguendo un terrorista che fugge, ancora armato, dopo aver ucciso delle vittime,
- se quello non obbedisce al suo ordine di fermarsi e non molla le armi,
a mio avviso è perfettamente lecito che l'agente spari, anche se non è costretto a rispondere al fuoco; sebbene, tecnicamente, anche in questo caso si tratta di una "resistenza passiva" all'arresto.
La casistica, da risolvere caso per caso, sarebbe pressochè infinita; però, non è di questi casi, abbastanza comuni, che stiamo parlando!

***
CASO SPECIFICO

Nel caso specifico, infatti, la polizia, e i militari nell'esercizio di funzioni di polizia:
- non si trovano affatto a dover decidere se sparare o meno, mentre sono all'"inseguimento" di "criminali", bensì mentre sono all'"inseguimento" di "gente comune", che ha forzato il posto di blocco solo perchè in preda al panico provocato da un contagio; e, al riguardo, manca completamente sia "normativa" che relativa "giurisprudenza", mentre solo  la "filosofia" può venirci in soccorso (almeno finchè non venga tradotta in norma scritta).

***
Ed invero, se si tratta di un "contagio veramente letale" (tipo "zombie"), lasciar fuoriuscire dalla zona di quarantena un possibile "appestato", potrebbe provocare un danno molto peggiore della soppressione del singolo individuo.
Al riguardo, invero, lo stesso Vangelo (sia pure per bocca di Caifa e con altro significato) recita: "Meglio che muoia un solo uomo,  e non perisca la nazione intera "Giovanni 11,45-53".
In senso contrario è invece interpretabile il seguente famosissimo passo di Kant: "Agisci sempre in modo da trattare l'uomo, così in te come negli altri sempre anche come fine, non mai solo come mezzo." (Immanuel Kant Fondazione della metafisica dei costumi, in Scritti morali).

***
Nell'acceso dibattito "teorico" di tanti anni fa, rammento di aver sostenuto una tesi intermedia, basata, cioè, sulla GRAVITA' del tipo di contagio; e, cioè, ritenevo che fosse lecito sparare a chi forza il blocco (possibilmente alle gambe), esclusivamente nel caso di GRAVITA' ESTREMA del morbo, sia a causa della sua contagiosità, sia a causa della sua letalità, altrimenti assolutamente no NO!
Il problema, però, a questo punto cessa di essere soltanto "giuridico" e "filosofico", per diventare soprattutto "scientifico"; e, per l'esattezza, "epidemiologico".

***
P.S.
Ad ulteriore tranquillizzazione di chi legge, attualmente, un caso del genere non dovrebbe porsi neanche in teoria; ed infatti, se si viene fermati ai posti di blocco, basta rilasciare una idonea dichiarazione giurata che giustifichi lo spostamento (vera o falsa che essa sia), e si viene lasciati tranquillamente proseguire.
Semmai si verrà sanzionati in seguito, se tale dichiarazione dovesse risultare falsa.

#4522
COROLLARIO
Mi ero dimenticato un quarto requisito fondamentale: la "LATENZA".
Ed infatti, un virus veramente "paraculo", circola "silente" e "asintomatico" per parecchi giorni, per meglio infettare più popolazione che può; prima che le autorità se ne accorgano, e comincino a reagire in modo adeguato. :(

#4523
Citazione di: Ipazia il 07 Marzo 2020, 15:24:25 PM
Cucù  8) : da qualche tempo, anche in metafisica non proprio d'antan, i ta onta, di cui si occupa l'onto-logia sono gli esist-enti, per i quali il minimo di dignità metafisica richiesta é una rigorosa definizione del loro campo di esistenza.
"Essere" ed "esistere" sono due cose diverse; altrimenti perchè inventarsi due parole differenti, come nel caso delle "pere" e delle "mele"?
Non lo senti che hanno un sapore diverso?
#4524
Citazione di: anthonyi il 09 Marzo 2020, 15:47:39 PM
Comunque hai fatto caso, Eutidemo, che questo COVID19 è un virus procapitalista. Ammazza i vecchietti improduttivi, facendo risparmiare tanti soldi in cure e pensioni, ma non si accanisce contro i più giovani, che sono forza lavoro.
Mi sembrerebbe una motivazione indubbiamente "logica"; ma, forse, un po' troppo "perfida" persino per il più spregiudicato dei capitalisti!
Roba da Aktion T4!
#4525
Citazione di: anthonyi il 08 Marzo 2020, 21:49:10 PM
Citazione di: Eutidemo il 08 Marzo 2020, 12:13:22 PM


***
Non sono invece d'accordo sul lasciar crepare gli anziani già compromessi da altre patologie (sì che "la natura faccia il suo corso"); ed infatti, sebbene per l'INPS una cosa del genere sarebbe una manna, tuttavia mi ricorda troppo da vicino il programma nazista denominato AKTION T.

Ciao Eutidemo, è un criterio normalmente utilizzato in caso di guerra, si sceglie di salvare tutti quelli che possono essere salvati. In condizioni di risorse limitate, se devo scegliere se salvare un paziente molto problematico o due pazienti meno problematici, e meglio salvarne due che uno.

Questo è verissimo...però, per fortuna, non siamo in guerra.
In ogni caso, COVID19 a parte, in casi estremi, ad esempio, se c'è solo un'attrezzatura da usare urgentemente per un paziente gravissimo o un altro, da sempre si sceglie il paziente più giovane.
Il che mi sembra atroce, ma logico!

#4526
Secondo alcuni, si tratterebbe di un "nuovo" virus, improvvidamente "sfuggito" ad un laboratorio di "guerra batteriologica" di Wuhan; e non dal suo mercato ittico, che, invece, è ritenuto l'origine "ufficiale" dell'epidemia di Covid-19.

***
Secondo tale teoria, si tratterebbe di un virus "CHIMERA", cioè non del virus tipico del pipistrello modificato, bensì di una sua proteina "spike" "innestata" in un coronavirus dei topi; cioè, più tecnicamente, di un un virus "chimerico" che codifica una nuova proteina spike di CoV zoonotica – dalla sequenza RsSHC014-CoV che è stata isolata dai pipistrelli cinesi, nel contesto della spina dorsale adattata al SARS-CoV dei topi.

***
Tuttavia, nessuno degli esperti occidentali che hanno analizzato e studiato il genoma del SARS-CoV2 lo ha identificato col virus chimerico di cui sopra (che fu effettivamente sperimentato dai Cinesi nel 2015); tanto meno sembrerebbe trattarsi un coronavirus dei topi, ovvero di un "mouse adapted SARS-CoV" (MA15).

***
Io non sono un medico, nè, tantomeno, un virologo; però, affidandomi alla prevalente opinione della comunità scientifica occidentale (sempre che ce la raccontino giusta), non posso che propendere decisamente per la tesi che il COVID-19 sia un "virus naturale", e assolutamente non "assemblato" in un laboratorio di "guerra biologica".

***
Tale dibattito, però, mi ha riportato alla mente lontanissimi ricordi del mio passato; quando, essendo io impiegato -fortunatamente per non moltissimo tempo- nei "servizi di sicurezza militari", seguii parecchi corsi sull'uso "tattico" e "strategico" delle armi (da fuoco, chimiche e batteriologiche), e ci scrissi pure delle "tesine" per l'esame di ammissione.

***
Al riguardo, tuttavia, occorre tenere ben presenti due cose:
- pur avendo io un'ottima memoria, tuttavia, ormai, rammento ben poco di quello che appresi all'epoca;
- in ogni caso, quel poco che rammento, ormai in buona parte non è probabilmente più attuale.
Però ci sono delle cose che potrebbero risultare, almeno in parte, ancora significative; e che manderebbero in visibilio più Machiavelli che Von Clausewitz.

***
1)
ARMI DA FUOCO

Al riguardo, rammento quanto segue:

a)
Nel corso relativo all'"uso tattico" delle armi da fuoco, ci spiegarono che le pallottole in "piombo nudo", in quanto di natura "espansiva" (a punta cava o meno che esse siano), sono le più indicate per la difesa personale,  in quanto neutralizzano "in modo definitivo" il bersaglio; a parte questo, poichè il proiettili di deformano quasi integralmente con l'impatto , era più difficile individuare (almeno una volta)da quale pistola erano stati sparati.

b)
Nel corso relativo all'"uso strategico" delle armi da fuoco, invece, ci spiegarono che le pallottole in "piombo incamiciato", le cosiddette "Full Metal Jacket", in quanto di natura non "espansiva", sono le più "utili" in caso di guerra.
Ricordo che, avendolo  io studiato all'Università, osservai, che, più che "utili", i proiettili "blindati" sono gli unici considerati accettabili secondo le convenzioni dell'Aia del 1899 e del 1907:  le quali, a FINI UMANITARI, proibiscono l'uso in ambito bellico delle munizioni di piombo scamiciato (soprattuto se JHP).
Al che, l'insegnante, che era un Generale, si fece una risata, e ci spiegò che il motivo, seppure in parte "umanitario", era invece precipuamente "strategico"; almeno in determinati tipi di guerra, soprattutto tra eserciti di potenze "moderne" (mentre meno tra potenze moderne e "potenze" non moderne).
Ed infatti:
- dal punto di vista del "morale" del nemico, tutto sommato, è preferibile rimandare nelle sue retrovie soldati feriti o mutilati, piuttosto che dei cadaveri, in quanto, come sembrava accertato da vari studi, questo avrebbe un effetto molto più deprimente sulla popolazione;
- dal punto di vista strettamente "logistico", inoltre, mentre i cadaveri sono molto più facili da gestire, in quanto basta seppellirli al suono di fanfare, intasare le retrovie del nemico con migliaia di soldati feriti o mutilati, può creargli gravissimi problemi di gestione sanitaria ed economica (e non solo).
E concluse "ire(o)nicamente" affermando che lo scopo principale di una guerra non è quello di "annientare" il nemico, bensì, semplicemente, quello di "batterlo"; costringendolo alla resa!

***

A questo punto, qualcuno potrebbe dirmi: "Ammesso che ciò sia vero, cosa diamine c'entra tutto questo, con il COVID-19?".
C'entra; e adesso mi accingo a spiegare perchè!

***
2)
ARMI BIOLOGICHE

In un altro corso, ci spiegarono quali sono i tre requisiti ottimali per un arma "biologica", che può essere a base di:
-  "batteri", come l'infame "bomba bacilllare" con la quale i Giapponesi infettarono i Cinesi, nella guerra del 1937, con il batterio della "peste bubbonica" ("pasteurella pestis"):
- "virus", fortunatamente mai usati in guerra fino ad ora (o, almeno, così pare).
Ciò premesso, i tre requisiti "strategici" ottimali di un'arma "biologica", almeno a quanto rammento, sarebbero i seguenti:

a) NATURALITA'
Cioè, i batteri o i virus devono assolutamente sembrare "naturali",  per evitare di incorrere:
- nelle sanzioni previste dalle Convenzioni dell'Aja del 1899 e del 1907, che ne vietano categoricamente l'uso;
- soprattutto in eventuali ritorsioni da parte del nemico;
il primo requisito di una moderna arma biologica, quindi, è quello della"naturalità", almeno apparente, dell'agente patogeno.
Il che significa che i laboratori addetti alla guerra biologica, più che "assemblare" un nuovo virus (cosa facilmente riconoscibile), cercano quasi sempre di stimolare adeguate "mutazioni" in virus già esistenti; cioè, sarebbe un po' come "dopare" un pitbull prima del combattimento.
Per cui, alla fine, tutto si riduce ad una battaglia tra:
- i virologi che cercano di mettere in circolazione un "virus dopato", facendo credere che abbia fatto il "body building" per conto suo;
- i virologi avversari, che cercano di scoprire l'"eventuale" trucco, ed il conseguente vaccino.
I profani, però, non sapranno mai chi ha vinto l'incontro; ammesso, poi, che un incontro ci sia effettivamente  stato!
Ed infatti, un po' come le pallottole in piombo nudo, il "virus dopato" è difficilmente "tracciabile".

b) BASSA LETALITA'
In secondo luogo, a differenza di quanto si sarebbe portati a pensare, i virus per "attacco biologico", così come le pallottole "full metal jacket", sono studiati per essere relativamente "poco letali".
Ed infatti:
- in primo luogo, il loro scopo principale, non è quello di sterminare il nemico, bensì di abbattere il suo morale e di creargli gravissimi problemi di gestione logistica sanitaria ed economica (e non solo).
- in secondo luogo, un virus eccessivamente micidiale tende ad uccidere il suoi "ospiti" (veicoli), non consentendo loro di diffonderlo a sufficienza nel Paese attaccato.
Ed infatti, i virus eccessivamente letali, sono come degli autisti troppo spericolati; i quali, sfracellando la vettura su cui viaggiano, o ci crepano sopra, o restano a piedi...per cui diventano innocui.
I virus meno "cattivi", invece, sono come degli autisti un po' più accorti, i quali, senza distruggere la vettura su cui viaggiano, continuano ad andare ammaccando, più o meno gravemente, a destra e a manca, dozzine di altre vetture (mandando in crisi i carrozzieri).

c) ALTA CONTAGIOSITA'
Per le ragioni di cui sub b), i virus da "attacco biologico" sono:
- estremamente contagiosi;
- estremamente rapidi nel contagio.
Questo, per ovvie ragioni, e, soprattutto:
- per rendere difficile trovare in tempo un vaccino;
- per rendere difficile una eventule ritorsione.

***
POSSIBILI COLPEVOLI DOLOSI

Alla stregua da quanto sopra, non c'è dubbio alcuno che il COVID 19 presenti tutti e tre i requisiti in questione; questo, però, non significa affatto che si tratti DAVVERO di un'arma biologica.
Ed anche se lo fosse stata, "in origine", è quasi certo che essa abbia esorbitato dal propri compiti originari; così come l'arma biologica usata dai Tartari a Giaffa contro i Genovesi, la quale, poi, diede luogo alla PESTE NERA del 1348.

***
Peraltro, non si vede perchè mai la Cina avrebbe dovuto "farlo apposta"; cosa, secondo me, da escludere a priori; un po' come il caso del marito che si taglia gli attributi per far dispetto alla moglie.
Manca il "CUI PRODEST"!

***
Per lo stesso motivo, secondo me,  è da escludere il Giappone; sebbene nel 1937 abbia già attaccato la Cina con armi biologiche ben più micidiali.
Anche in questo caso, infatti, manca il "CUI PRODEST"!

***
Resterebbe, come unica nazione sospetta del "presunto" crimine, la Corea del Nord; la quale, in verità molto stranamente, FINORA NON HA AVUTO NESSUN CASO DI COVID 19.
Ed invero, le autorità della Corea del Nord hanno posto in quarantena circa 10.000 persone, in quanto potenzialmente contagiate dal nuovo ceppo di coronavirus; ma hanno poi successivamente dimesso -ad oggi- il 40 per cento delle stesse per esser risultate TUTTE asintomatiche.
Fatto sta che la Corea del Nord non ha comunicato alcun caso accertato di contagio da Covid-19 dopo lo scoppio dell'epidemia in Cina, alla fine di dicembre; il che, in effetti, è un po' strano, visto che tale Nazione è completamente circondata da Paesi infetti (Cina, Russia, Corea del Sud, oltre che il Giappone).
Tuttavia, personalmente, io non penso affatto che la Corea del Nord, sebbene, secondo me, guidata da un pazzo criminale (e pure un po' stronzo), c'entri niente con il contagio, in quanto:
- il fatto di nascondere i propri contagiati, potrebbe rientrare nella tipica censura di un Paese totalitario.
- inoltre, manca un "CUI PRODEST adeguato, sebbene, al riguardo, non mancherebbero ragioni di "speculazione".

CONCLUSIONE
Per concludere, almeno a mio parere:
- sembra pressochè da escludere una diffusione "intenzionale" del virus (sebbene, a questo mondo, sia tutto possibile, vista l'infida natura dell'uomo)
- sembra egualmente da escludere una diffusione "involontaria" del virus (sebbene, a questo mondo, sia tutto possibile, vista l'imbecille natura dell'uomo).
Per cui, se mi si consente il "calembour" <<propendo>>, tutto sommato,  per una "naturale naturalità" della diffusione del virus.
Però, come ho detto in parentesi, TUTTO è ovviamente possibile, vista la natura dell'uomo.

***

#4527
Ciao Phil
Hai centrato perfettamente il problema osservando che l'andamento della curva dipende molto:
- dalle contromisure attuate;
- dalla tempestività d'intervento;
- dalle infrastrutture;
- dalla situazione climatica;
- dal comportamento della popolazione.

***
A quanto mi risulta, però, non mi sembra che si sia trascurato il dato delle guarigioni; il quale viene monitorato giorno per giorno, e che, per fortuna, risulta positivo.

***
Il guaio è che, secondo me c'è:
- chi si ammala e guarisce senza neanche essersi reso conto di aver avuto il COVID 19;
- chi muore di un COVID 19 non diagnosticato.

***
Ed invero, anche in Italia, oltre all'impennata dei contagi e dei decessi, c'è stata una proporzionale impennata dalle guarigioni; sebbene con un tasso ancora non ottimale.
Forse, proprio considerando che molti contagi sono recentissimi e che non si guarisce in tempi brevissimi.

***
Anche a me risulta che su 5883 casi accertati, finora:
- 589 siano guariti;
- 233 sono morti.

***
L'andamento cronologico non l'ho trovato in rete neanche io;  però, secondo me, anche quello risulterebbe non abbastanza significativo.
Ed infatti, per effettuare un riscontro veramente efficace, bisognerebbe collegare temporalmente ciascuna guarigione:
- al momento in cui è insorta l'infezione specifica da cui essa è derivata (cosa quasi impossibile);
- quantomeno al momento in cui l'infezione specifica da cui essa è derivata è stata "accertata" (cosa possibile, ma molto meno significativa).

***
Sono d'accordo con te che, tale informazione:
- forse aiuterebbe l'opinione pubblica ad essere più consapevole del contesto;
- o forse l'indurrebbe ad essere troppo trascurata.

***
La  cosa più importante, infatti, secondo me, non è cercare di evitare la "paura", in quanto, in certi casi, è molto salutare avercela e farsene condizionare; per esempio gettandosi subito a terra se si sentono fischiare attorno le pallottole!
La cosa importante, invece, è di saperla controllare per farne il giusto uso, in modo da poter gestire nel modo migliore un pericolo "reale".
Il mio sergente istruttore diceva: "l'uomo che non ha paura è un uomo morto!"☺

Un saluto!

#4528
Ciao Sariputra.
Pure io ero più ottimista, qualche giorno fa; adesso, invece, un po' meno.

***
Venerdì, mentre ero sotto i ferri del dentista, lui mi ha raccontato che il gorno prima aveva accompagnato sua moglie in ospedale con tosse secca e febbre  a 39; però, senza farle il tampone, le hanno detto che, secondo loro non aveva il COVID 19...ma che per prudenza era meglio che per due settimane se ne stesse a casa.
Secondo me, per cautela, sarebbe stato bene che anche il mio dentista avesse fatto la stessa cosa, visto il mestiere che fa; anche se usa sempre guanti e mascherina!

***
Mi fa piacere sapere che gli ospedali si stiano frettolosamente attrezzando; però, siccome di necessità "la gatta presciolosa fa i figli ciechi", temo anche io che molte sale di terapia intensiva non potranno essere attrezzate in modo adeguato.

***
Penso anche io che, per evitare un possibile "crash" del sistema sanitario nazionale, nel caso probabile di decine di migliaia di contagiati dall'immondo morbo, si dovrà fare uno screening più severo e lasciare a casa la maggior parte dei malati giovani ed in condizioni non troppo critiche.

***
Non sono invece d'accordo sul lasciar crepare gli anziani già compromessi da altre patologie (sì che "la natura faccia il suo corso"); ed infatti, sebbene per l'INPS una cosa del genere sarebbe una manna, tuttavia mi ricorda troppo da vicino il programma nazista denominato AKTION T.

***
Quanto alla "spaziale" del 1968, io mi presi quella e pure l'"asiatica" del 1957; ma sono ancora qui!
Però temo che, stavolta, la "comare secca" non mi concederebbe un'ulteriore proroga dell'esecuzione!


***
Quanto al fatto che il  tuo congiunto ti riferisce che qualche medico dell'ospedale dove lavora si è messo in malattia, perché teme di venire contagiato "dallo morbo giallo"; è proprio quello che io paventavo nel mio topic iniziale.

Un saluto!
#4529
RILEVAZIONE GRAFICA
CASI

DECEDUTI


ANALISI (abstract)
Si rileva graficamente un andamento "esponenziale" sia del fenomeno dei casi, sia di quello dei decessi; che risulta essere uno tra i più elevati del mondo.
Però, rispetto alla Cina, tra i 70 e i 79 anni il confronto vede l'Italia con una letalità del 5,3%, mentre la Cina ha l'8%, e tra 0 e 69 è 0,5% nel nostro paese contro l'1,3% cinese. Per quanto riguarda la letalità in generale, al 4 marzo in Italia risultava del 3,5%, mentre in Cina al 24 febbraio era del 2,3% (dati non del tutto congruenti, in quanto quelli Cinesi non sono del tutto affidabili).
Il confronto con Francia, Germania e Spagna, è evidenziato dal grafico; sempre tenendo conto del diverso numero di controlli e dei diversi protocolli di effettuazione da Paese a Paese.


VALUTAZIONE GENERALE (abstract)
Il pericolo del del contagio può essere considerato su tre livelli:
I LIVELLO: LIEVE
L'affezione può essere risolta domiciliarmente, con terapie "di base".
II LIVELLO: SERIO
L'affezione può essere risolta ospedalmente, con buone prospettive di successo, ricorrendo a terapie "intensive".
III LIVELLO: GRAVE
L'affezione può essere risolta ospedalmente, ma con scarse prospettive di successo, anche ricorrendo a terapie "intensive", perchè le condizioni del paziente risultano ormai gravemente compromesse (anche a causa dell'età e di altre patologie)

CRITICITA' (abstract)
La criticità sta nel fatto che i casi del  II livello, rischiano "scadere" nel III livello, nelle seguenti ipotesi:
a)
Carenza dei reparti di terapia intensiva.
b)
Carenza di personale sanitario idoneo.
Il governo, fortunatamente, sta prendendo provvedimenti per ovviare ad entrambi i tipi di carenza, sebbene il secondo si presenti particolarmente problematico.
Ed infatti:
- i medici e gli infermieri anziani e pensionati, potrebbero risultare riluttanti ad una riassunzione (seppur provvisoria), anche considerando il maggior rischio che corrono a causa della loro età avanzata;
- i medici e gli infermieri giovani e/o all'ultimo di specializzazione, in quanto meno esperti, è possibile che possano prestare un'assistenza di efficienza inferiore a quella necessaria (anche considerando la "novità" e la "perfidia" del virus), e, soprattutto, possono rischiare di ammalarsi anche loro.
Quest'ultimo è il rischio peggiore, non per loro che, essendo giovani, difficilmente rischiano di morire, ma perchè la cosa potrebbe innescare un "effetto a spirale"; vale a dire, ad una ulteriore sopravvenuta carenza di personale, per la contrazione della malattia da una parte più o meno consistente dello stesso.
Per cui si auspica molta cautela al riguardo, sperando nel meglio.
Resta fermo che le disposizioni sanitarie specifiche non potranno che provenire dal Comitato Scientifico, per il tramite del Ministero della Salute e della Protezione Civile!
#4530
Ciao Ipazia
Guarda che come risulta dalla sua stessa etimologia, il termine "onto-<logico>" significa "esame <logico> dell'essere".
Ed invero, a parte la "logica speculativa" di Hans-Friedrich Fulda, anche nella "filosofia analitica", per stabilire i criteri di "esistenza" di determinate "entità" si fa uso del cosidetto "linguaggio formale"; che, come ben sai, costituisce la "quintessenza" della logica.
Ed infatti, quanto a confondere una proposizione ontologica (esistenza) con una proposizione logica (identità), se io affermassi che il mio gatto esiste e non esiste nel stesso tempo, direi un grossa castroneria; con buona pace di  Schrödinger, il cui paradosso, però, se correttamente interpretato, non c'entra assolutamente niente con il nostro discorso!
Quanto al fatto che la metafisica se ne faccia un baffo della "vera metafisica" del Sig. Hans-Friedrich Fulda, questo è possibilissimo; come pure è possibile che a maggior ragione se ne faccia un baffo anche della mia e della tua.
Come, infatti, scriveva Virgilio nel Libro secondo della sua Georgica:"Felix qui potuit rerum cognoscere causam"

Un saluto!