Esistono culture che non parlano di un diluvio universale?
Esistono culture che non si siano chieste cosa ci facciano le conchiglie in cima alle montagne?
Il diluvio universale si limita a spiegare un fatto.
Ma quando i fatti si accumulano le spiegazioni inevitabilmente si aggiornano.
Così oggi parliamo di evoluzione delle specie piuttosto che di creazione e di deriva dei continenti ed emersione delle croste oceaniche, piuttosto che di diluvi universali, nessuna delle quali sono verità assolute, ma servono solo a spiegare i fatti disponibili al momento.
Quindi è ragionevole prestarvi fede, in attesa di nuovi fatti.
La vera rivoluzione del Darwinismo non risiede nel genio di un uomo, ma nelle nuove tecnologie che hanno permesso agli uomini di verificare con mano ,girando il mondo, quanto i testi di sapienza, bestiari, tavole botaniche e testi sacri , corrispondessero alla realtà. Le sorprese hanno superato di gran lunga le attese, tanto che a secoli di distanza si fatica ancora a prestarvi fede, o meglio a ritrattare la propria fede.
Il vero attrito fra fede e scienza non sta dove si crede.
Finché è stato possibile aggiornare i testi sacri, trascrivendoli infedelmente a buon fine, cioè correggendone gli errori man mano che si evidenziavano, e di fatto aggiornandoli alle nuove evidenze, tutto è filato liscio.
Ma l'invenzione della stampa ha interrotto questo meccanismo.
Nessuna trascrizione, nessun aggiornamento, ma solo il susseguirsi di diversi testi che non possono che contraddirsi fra loro
Esistono culture che non si siano chieste cosa ci facciano le conchiglie in cima alle montagne?
Il diluvio universale si limita a spiegare un fatto.
Ma quando i fatti si accumulano le spiegazioni inevitabilmente si aggiornano.
Così oggi parliamo di evoluzione delle specie piuttosto che di creazione e di deriva dei continenti ed emersione delle croste oceaniche, piuttosto che di diluvi universali, nessuna delle quali sono verità assolute, ma servono solo a spiegare i fatti disponibili al momento.
Quindi è ragionevole prestarvi fede, in attesa di nuovi fatti.
La vera rivoluzione del Darwinismo non risiede nel genio di un uomo, ma nelle nuove tecnologie che hanno permesso agli uomini di verificare con mano ,girando il mondo, quanto i testi di sapienza, bestiari, tavole botaniche e testi sacri , corrispondessero alla realtà. Le sorprese hanno superato di gran lunga le attese, tanto che a secoli di distanza si fatica ancora a prestarvi fede, o meglio a ritrattare la propria fede.
Il vero attrito fra fede e scienza non sta dove si crede.
Finché è stato possibile aggiornare i testi sacri, trascrivendoli infedelmente a buon fine, cioè correggendone gli errori man mano che si evidenziavano, e di fatto aggiornandoli alle nuove evidenze, tutto è filato liscio.
Ma l'invenzione della stampa ha interrotto questo meccanismo.
Nessuna trascrizione, nessun aggiornamento, ma solo il susseguirsi di diversi testi che non possono che contraddirsi fra loro