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Messaggi - anthonyi

#4546
Citazione di: Santos il 01 Maggio 2020, 23:15:55 PM
Penso che si possa interpretare la tua domanda in due modi diversi. Il primo in un modo più materiale, considerando la ricchezza economica di una società e tralasciando il resto; il secondo riguarda invece la società nel suo senso più ampio, la libertà di pensiero e di parola, l'uguaglianza, il rispetto dei diritti umani, lo sviluppo artistico e culturale, la democraticità.
Nel primo senso, non c'è dubbio che una società molto religiosa possa ottenere un prodotto interno lordo molto grande. Pensiamo agli Stati Uniti, dove i religiosi sfiorano l'80% e gli atei sono palesemente discriminati (vengono associati ad una cattiva moralità e diverse associazioni li bandiscono esplicitamente; la maggior parte degli americani non voterebbe per un presidente ateo). Si tratta del paese economicamente più prospero al mondo; ma nonostante tale prosperità, io non vorrei mai viverci. Un paese che ha ancora la pena di morte, che ha il maggior numero di carcerati rispetto alla popolazione, che ha il maggior numero di persone armate (il doppio rispetto al secondo in classifica), dove la libertà di opinione non esiste se si è atei ma solo quando si è religiosi e si deve andare contro la scienza. Nonostante l'alto livello di produzione scientifica e artistica, vi è un enorme dislivello tra un'élite culturale eterogenea e la popolazione ignorante. È un paese imperialista che di certo non si può considerare sano.
Nel secondo senso, non posso che confermare a grandi linee una relazione inversa: meno una società è religiosa, più è avanzata. Chiarisco subito che intendo "religione" nel senso più ampio del termine, che dunque include anche le religioni cosiddette civili, come per esempio il comunismo. Nazioni come la Cina o la Corea del Nord, che hanno i tassi di ateismo più alti al mondo, ma che di fatto venerano i loro leader o l'ideologia dei loro leader, non possono certo essere considerate società irreligiose. Discorso simile per Stati come il Giappone e il Vietnam, dove le religioni tradizionali potrebbero in un certo senso essere definite ateistiche; ma si tratta in ogni caso di società religiose.

La migliore strategia argomentativa sarebbe quella di analizzare le popolazioni irreligiose e di mostrare come queste società siano avanzate. Ma gli esempi sono pochi, dato che la quasi totalità della popolazione mondiale è dominata dalla religione, sebbene si tratti spesso solo di una religiosità nominale. Due eccezioni sono la Repubblica Ceca e l'Estonia, dove circa l'80% delle persone non è affiliato a nessuna religione (la percentuale esatta dipende naturalmente dalle stime, che non sono affatto facili da fare e che possono variare molto tra loro). Si tratta di due nazioni che, dopo la caduta dell'Unione Sovietica, hanno incrementato enormemente il loro livello di democraticità e di sviluppo umano. L'Estonia in particolare ha un'economia molto sana, con uno dei debiti pubblici più bassi al mondo; e nel 2016 è stata valutata prima nella libertà del web. La Repubblica Ceca di contro è animata da una grande cultura. Ma l'esempio più emblematico è costituito dai Paesi bassi, dove più della metà della popolazione è atea. Si tratta forse del paese più libero e tollerante al mondo. La prostituzione è perfettamente regolamentata, l'eutanasia e il suicidio assistito sono legali, le droghe leggere sono tollerate. Si tratta della prima nazione al mondo ad aver legalizzato il matrimonio tra persone dello stesso sesso, e in generale quella con la mentalità più aperta verso la comunità LGBT. È il quarto paese al mondo per libertà di stampa. Si tratta anche di uno dei primi paesi che ha reso legale il voto per le donne; una sua provincia, la Frisia, lo ha permesso molto prima di qualsiasi altro, addirittura nel 1689 (sebbene limitato alle proprietarie terriere, come era in uso all'epoca). In questa provincia l'irreligiosità raggiunge circa il 60%; curiosamente il partito di maggioranza della regione è l'Appello Cristiano Democratico.


Di contro, i paesi con un tasso di ateismo prossimo allo 0%, il Burundi, la Somalia, la Libia, il Senegal, l'Afghanistan, il Pakistan, la Palestina, sono i più arretrati al mondo, sia economicamente sia come diritti umani sia come livello delle arti e della cultura. I paesi dove la religione è indissolubile dallo Stato, come l'Arabia Saudita e l'Iran, sono delle vere e proprie nazioni criminali, dove gli atei, gli omosessuali o le donne che si ribellano alla sharia vengono condannati a morte in modi crudeli. Purtroppo non è il caso unico dell'islamismo; l'omosessualità è illegale anche in paesi a maggioranza buddhista (Bhutan) e induista (Mauritius), mentre lo è stata nella stra-grande maggioranza dei paesi cristiani, prima che la secolarizzazione, avvenuta prima grazie al protestantesimo, al deismo e al panteismo, poi grazie all'ateismo, all'agnosticismo e all'esoterismo, abbia costretto la religione ad arretrare su questi temi (rimane comunque illegale in diversi Stati cristiani, come Antigua e Barbuda, Barbados o la Guyana).
Per riassumere. Sicuramente la religiosità non ferma la produttività economica di un paese; anzi in certi casi può essere compatibile con la crescita della sua operosità. Ma anche dove tale vantaggio è presente, esso sicuramente non riequilibra gli svantaggi che dalla religiosità provengono. Non c'è dubbio che ognuno di noi preferisca vivere in una società dove la libertà di pensiero e la democraticità sono pienamente raggiunte, rispetto ad una civiltà dove questi valori sono solo parzialmente rispettati e sacrificati ad una logica del profitto capitalistico. Soprattutto se tali profitti riguardano solo una parte della popolazione. Faccio notare infatti che gli Stati Uniti hanno un tasso di povertà (persone che vivono sotto la soglia di 5,5 dollari al giorno) del 2% (cioè circa 6 milioni e mezzo di persone), mentre i Paesi Bassi e la Repubblica Ceca hanno rispettivamente lo 0,5% e lo 0,4%. Si potrebbe ipotizzare anche in questo caso un'influenza del protestantesimo, che premia il merito individuale e i suoi frutti come segno della predestinazione divina. Mi pare dunque che a livello del singolo individuo, vivere in una società irreligiosa sia migliore rispetto ad entrambi i due sensi che ho considerato; mentre a livello della comunità intera, possiamo essere sicuri solo che sia migliore rispetto al secondo senso, che comunque mi sembra l'unico davvero importante, a meno che non ci si faccia contagiare da una mentalità ultracapitalistica che metta il profitto al di sopra di qualsiasi cosa, anche della propria qualità di vita.

Ciao Santos, mi sembra tu abbia rappresentato un punto importante della questione sottolineando la differenza tra religiosità e teismo, dove con religiosità si intende l'esistenza e la forza di un sistema cultuale, che potrebbe caratterizzare anche sistemi atei, ad esempio nella Russia comunista, pur proclamandosi atei, avevano comunque un forte culto per i simboli del comunismo, anche loro avevano il loro pellegrinaggio alla tomba di Lenin. Questi sistemi cultuali producono ordine sociale per cui sono a favore della crescita economica, anche quando sono indirizzati a figure totalitarie (E poi Dio non è anche lui una figura totalitaria) come i Kim Yong.
Naturalmente i sistemi cultuali non sono tutti uguali, io tendo a differenziare tra sistemi liberali, cioè quelli che valorizzano la decisionalità economica individuale, e illiberali, che promuovono una centralizzazione delle scelte economiche. L'esperienza storica ci dice che i primi sicuramente producono una crescita economica maggiore dei secondi.
La crescita economica produce la crescita delle idee, e con esse anche dell'idea atea che, come fai tu correttamente notare, non è presente nei paesi più poveri, ed è molto presente in un paese sviluppato come l'Olanda.
Ma non è che in quei paesi poveri la povertà dipende dall'assenza di ateismo, semmai dipende anche dall'assenza di cultualità, di una struttura culturale che dia ordine ai comportamenti di quei popoli.
Al contrario in Olanda sono si atei, ma perché se lo possono permettere avendo alle spalle secoli di  religiosità che hanno costruito valori di rispetto per la persona e per le istituzioni che tu oggi definiresti laici, ma che nella loro origine vengono dal culto religioso e oggi rappresentano comunque un sistema cultuale, anche se laico.
#4547
Citazione di: viator il 01 Maggio 2020, 20:31:04 PM
Salve anthonyi. Rieccomi dopo aver dato un'occhiata a Wikipedia alla voce "Max Weber" (personaggio e studioso che conoscevo solo di fama senza mai averne approfondita l'opera).


Ovviamente si è trattato di una autorità e di un precursore, ma dai primi paragrafi della succinta trattazione in WP, credo di aver capito che egli abbia esaminato ed approfondito più che altro gli aspetti ideologici di alcune precise confessioni (protestantesimo e calvinismo) (le religioni includono sempre l'aspetto psicologico-fideistico, mentre solo alcune di esse consistono ANCHE di vere e proprie ideologie).

Ecco, l'aspetto che io intendevo indagare aprendo il presente topic era invece quello del rapporto tra la mentalità popolare e tradizionale concernente le religioni ed i suoi effetti (o mancanza di effetti) circa i fattori di che - all'interno di quella data società o corpo religioso - potrebbero stimolare o deprimere la tendenza all'acquisizione di una maggiore prosperità.

Detto infine in termini che avrei voluto evitare perchè troppo rozzi, il quesito in sè potrebbe essere : "Secondo voi esistono o possono esistere società che risultino contemporaneamente opulente e costituite da una maggioranza di devoti religiosi ?" .


Il problema però è che una simile domanda sarebbe troppo superficiale, semplificatoria. Si tenderebbe a rispondervi senza approfondire le ragioni che avrebbero portato al tipo di risposta che ciascuno darebbe.


Non sono per nulla sicuro di essere riuscito ad esprimermi con chiarezza. Vediamo se ci saranno altre reazioni. Intanto, saluti.

Ciao viator, una società per essere opulenta, deve prima essere efficiente e organizzata, cioè al di là delle competenze tecniche, essere caratterizzata da individui motivati ed integrati. Serve cioè sia il valore del lavoro, sia l'assenza di conflitti sociali interni.
Tutte queste cose sono ordinariamente prodotte dalla cultura religiosa, soprattutto quella protestante.
Certo per dare una risposta alla tua domanda bisognerebbe chiarire cosa intendi per "maggioranza di devoti religiosi", che potrebbe sottintendere un dominio del sistema clericale sulla società, oppure una spinta verso fondamentalismi religiosi, in questi casi avremmo poca efficienza e alta conflittualità (Dei devoti religiosi nei confronti dei non devoti).
#4548
Basta leggere Max Weber, uno dei padri della sociologia, e si capisce qualcosa del rapporto tra religione ed economia. Poi per me la più rappresentativa è la parabola dei Talenti, che insegna ad aver fiducia delle banche, cioè del sistema economico nel suo complesso che saprà valorizzare e premiare le qualità di ciascuno.
#4549
Citazione di: Andrea Molino il 01 Maggio 2020, 17:53:59 PM
Citazione di: sapa il 01 Maggio 2020, 10:04:23 AM
Chiedo scusa se vado OT, ma volevo riagganciarmi al discorso di Ipazia, che parla apertamente di "strage di Stato". Visto che di fatto passeremo i 30 mila morti "certificati" Covid 19, dei quali un buon numero, a quanto sembra, deceduti per scarsità di cure (dovute a mancanze del sistema sanitario e quindi istituzionali, non già per incuria del personale medico che, anzi, ha dato veramente buona prova di sè) si potrebbero profilare migliaia di richieste di risarcimento danni e relative azioni legali contro lo Stato? Se sì, occorrerà un'altra bella finanziaria, o quanto meno un accantonamento, visti i tempi che comunque ci vorrebbero alla giustizia. Oggi si è travolti dal dolore, domani ci si troverà molto arrabbiati.


Infatti, hanno cercato di introdurre degli emendamenti al "Decreto cura Italia" per sancire la "non punibilità per gli eventuali errori", delle strutture sanitarie e i dirigenti preposti alla gestione della crisi (ma non per i medici in trincea).
https://www.infovercelli24.it/2020/04/07/leggi-notizia/articolo/immunita-per-le-strutture-sanitarie-in-caso-di-danno-agli-operatori-una-proposta-vergognosa.html

Se non sbaglio, però gli emendamenti non sono stati approvati, grazie all'opposizione di diverse organizzazioni come gli Ordini dei Medici.
Chicca finale: anche la mitica Task Force di Conte, presieduta dal ex AD di Vodafone Colao (che dirige in smart-working da Londra), ha tentato di ottenere l'immunità, ma non so come sia andata a finire....



Più che tentare hanno posto una questione: "Ma se noi autorizziamo alcune riaperture di attività, e poi viene fuori che queste aperture hanno fatto ripartire la pandemia, non è che poi siamo considerati responsabili dei danni prodotti?" Oltretutto questa è una conseguenza quasi certa, perché ciascuna delle riaperture programmate comporterà un riacutizzarsi dell'epidemia, speriamo non troppo grande. Io al posto loro, prima di firmare qualsiasi programma di riapertura l'immunità la pretenderei, d'altronde si tratta di consulenti professionali che devono garantire rispetto alla competenza della loro consulenza, non certo rispetto ai risultati che sono incerti.
#4550
Attualità / Re:Fatti e parole
01 Maggio 2020, 17:47:44 PM
Citazione di: InVerno il 01 Maggio 2020, 16:58:22 PM
E' parecchio preoccupante che le parole di due persone, per quanto sicuramente animate dai migliori intenti, possano lanciare cicloni sul mercato a seconda di come si svegliano la mattina. L'incongruenza tra ciò che ha detto e fatto la Lagarde andrebbe studiata a fondo, magari aveva bevuto un caffè di troppo, ha fatto l'intervista, e tutte le borse sono crollate di botto, forse dovremmo vietarle gli alcolici e controllare se ha prescrizioni attive per antidepressivi? Mi piace questa possibilità della vita di diventare divinità del denaro, con eserciti di giornalisti che cercano di interpretare il tuo colore dello smalto delle unghie e capire se vorrai comprare bond o meno, come degli aruspici. C'è qualcuno che si ricorda il nome dei banchieri centrali del boom economico? Non vale andare su wikipedia. Strano vero? Oggi sono i protagonisti che salvano l'Europa l'Italia e persino la galassia. Anthonyi ma non sei preoccupato che la BCE si trasformi in una nuova stamperia Lo Turco?

In realtà stamperia già lo era, 2000 miliardi di Euro ha firmato Draghi nella sua era, e la Lagarde si propone già di farne 750 il primo anno, ma va tutto bene finchè i mercati li accettano, quello che è certo è che se l'Italia sovranista da sola avesse voluto fare l'equivalente con la lira allora si che ci sarebbe stato da preoccuparsi.
Comunque il mondo è così, le parole degli uomini di potere pesano sui mercati, non so se ricordi i tempi in cui i "me ne frego" di Salvini ci costavano circa 1 miliardo di euro ogni volta.
Riguardo alla Lagarde io benignamente mi sono convinto che l'abbia fatto apposta, lei voleva intervenire per salvare il nostro spread ma sapeva che i falchi non le avrebbero mai permesso di cambiare le regole, allora ha fatto quella sparata che ha posto lei e tutto il gruppo di controllo nella necessità di recuperare rispetto alla figuraccia fatta.

#4551
Attualità / Re:Fatti e parole
01 Maggio 2020, 12:24:56 PM
Ciao sapa, in realtà la fase iniziale di Draghi fu molto turbolenta proprio per l'attacco all'Euro, oggi c'è sicuramente una crisi più globale, ma è appunto globale, e non specificamente monetaria come quella.
#4552
Citazione di: Sariputra il 01 Maggio 2020, 09:49:59 AM
I ritardi, l'impreparazione, la sottovalutazione, sono tutti errori commessi dai governi e dalle regioni e non dai cittadini (almeno in questo caso, suvvia..). Che poi lo stato, sempre più paternalistico, tenda ( e tenderà a farlo ancor di più in caso di nuove ondate..) a scaricare le colpe sui figli è la solita minestra...


Hanno sbagliato i cittadini a scegliere quei governanti e quelle amministrazioni regionali, però, visto che sono loro a pagarli, possono anche prendersi la soddisfazione di dire: "E' colpa vostra!" e così stare un po' meglio.
#4553

Ciao Andrea, a quanto pare hai messo in crisi anche la pazienza di Eutidemo, e ce ne vuole. Leggendo il tuo ultimo post direi che concordo con molte delle argomentazioni che proponi anche se non mi sembra che dimostrino la tua tesi di fondo, cioè che il COVID 19 non è così pericoloso per la vita umana da giustificare il Lock down, ma naturalmente la giustificazione è questione di interpretazioni e scelte politiche.
C'è però una cosa che non mi è chiara, ed è il tuo riferimento ai protocolli cinesi che sono stati applicati senza funzionare.
A che ti riferisci ?
#4554
Citazione di: Jean il 29 Aprile 2020, 08:30:09 AM


Ritornando ai vaccini, tolte le categorie a rischio... qualcuno è in grado di rispondere all'osservazione di Andrea: un governatore regionale può disporne a suo piacimento l'obbligatorietà?

La nostra Costituzione che è la più bella del mondo quando fa comodo, si "interpreta" (o non si Consulta...) quando non lo fa?


J4Y



Sulla questione dei compiti delle regioni credo che nessuno abbia una parola definitiva, visto il caos che continuamente si produce tra governo e regioni. Questo però è decisamente un altro problema rispetto alla questione dell'obbligatorietà dei vaccini.
In altri termini a Zingaretti si potrebbe obiettare,  alternativamente :
1) Il vaccino obbligatorio è incostituzionale;
2) Il presidente di una regione non ha l'autorità per rendere obbligatorio un vaccino.
La prima obiezione è per me infondata, sulla seconda sono curioso di attendere gli sviluppi.
Sarebbe interessante sapere, se il governo decidesse di fare sua questa decisione, e la applicasse a tutto il territorio nazionale, cosa farebbe il presidente Zaia, tanto sensibile alla questione no Vax
#4555
Citazione di: Ipazia il 29 Aprile 2020, 10:13:24 AM
Citazione di: anthonyi il 29 Aprile 2020, 05:12:43 AM
Citazione di: Ipazia il 29 Aprile 2020, 04:06:30 AM
Citazione di: anthonyi il 28 Aprile 2020, 20:27:54 PM
Andrea, col beneficio d'inventario su tutte le questioni mediche per le quali non ho competenza e mi fido dell'opinione dei tecnici, ti informo che i diritti costituzionali sono revocabili per problemi epidemici, è scritto nella costituzione.

Tale revocabilità reclusoria non puó travalicare tutti gli articoli precedenti sulla tutela delle libertà personali a meno di non disporre di un argomento incontrovertibile come quello che io, o le mia attività, sono infetti. Se non é in grado di affermarlo, la prevenzione deve prevalere sulla repressione e reclusione,  altrimenti è dittatura.


Quindi le vaccinazioni obbligatorie, essendo preventive, sono costituzionali.

Sono prevenzioni invasive sulla persona che confliggono con l'art.32. Personalmente sono a favore delle vaccinazioni, ma laddove sorge un conflitto tra principi costituzionali ugualmente tutelati l'unica via è la persuasione. Idem per le trasfusioni dei testimoni di Geova. E gli obesi, fumatori, drogati, alcolisti. Cui, su un altro fronte va considerata anche l'eutanasia.

Non c'è alcun conflitto tra principi costituzionali, i diritti costituzionali individuali sono revocabili se questo è necessario a risolvere il problema epidemico, è scritto nella Costituzione. Gli esempi che fai sono di sanità non epidemica, nei quali le scelte riguardano solo l'individuo, mentre nelle epidemie le scelte individuali possono produrre profonde conseguenze negli altri cittadini.
I vaccini obbligatori, d'altronde, già esistono in Italia e non mi pare siano mai state sollevate questioni Costituzionali al riguardo.
#4556
Attualità / Re:COVID19 - I "congiunti" "disgiunti"!
30 Aprile 2020, 07:15:31 AM
Citazione di: niko il 29 Aprile 2020, 21:22:39 PM



penso solo a quest'idea folle che i fidanzati non coabitanti che finalmente si incontrano dopo mesi, secondo il genio Conte devono restare a un metro e con la mascherina... e dopo cinque moduletti di autocertificazione l'unico modo legale di trombare in questo paese è, e resta, quello di non essere "in visita", cioè di avere lo stesso indirizzo anagrafico della persona con cui si tromba.



Però, in fondo, fare l'amore con l'ebbrezza del divieto ha un fascino particolare che i giovani di oggi non conoscono.
#4557
Attualità / Re:COVID 19 ed R°
29 Aprile 2020, 20:19:08 PM
Non sono calcoli semplici, sapa, chiaramente più che di un calcolo si tratta di una stima che viene fatta utilizzando tutte le informazioni sull'andamento del contagio, e facendo delle supposizioni, ad esempio sul rapporto tra contagiati sintomatici e asintomatici, perché i contagiati sintomatici si conoscono abbastanza bene, quelli asintomatici si stimano.
#4558
Attualità / Re:COVID 19 ed R°
29 Aprile 2020, 13:22:36 PM
Citazione di: sapa il 29 Aprile 2020, 09:54:23 AM
Tornando, comunque, al tema del post, l'indice R con 0, forse sarò tardo io, ma non ne riesco a capire bene la rappresentatività e l'utilità. Specialmente, se non è conosciuta la reale diffusione del contagio e, quindi, il numero dei contagiati. Mi sa che questo sia un altro di quei "busillis", oltre agli "attualmente positivi", atti a non far capire quasi niente all'opnione pubblica e, perciò, a giustificare ogni decisione presa dalla politica, sulla base, appunto, di fantomatici indici e calcoli di più o meno scientifica base. Ma forse sono diventato troppo diffidente io...



Invece l'R° è molto importante e rende poco importante anche il numero dei contagiati. Supponi di avere un R° alto, pari a due, che vuol dire che il contagio raddoppia ogni periodo. Supponi che, come nel caso del COVID-19 il periodo sia di 4 giorni, questo vuol dire che nel giro di 40 giorni i contagiati si moltiplicano per mille, per cui fa poca differenza se parti da mille o da diecimila contagiati, nel primo caso arrivi a un milione in 40 giorni, nel secondo ci arrivi in 37 giorni.
Se invece l'R° è minore di uno puoi anche partire da centomila contagiati, alla fine dei 40 giorni ne avrai meno di centomila e quindi avrai una situazione sotto controllo.
Questi valori di R° non sono casuali, 2 è infatti più o meno il valore del contagio COVID-19 in assenza di restrizioni, il valore minore di 1 è quello che si pensa di ottenere con le restrizioni del Lockdown.
#4559
Attualità / Re:COVID 19 ed R°
29 Aprile 2020, 05:42:50 AM
Citazione di: Sariputra il 28 Aprile 2020, 18:37:08 PM
Per aspettare che l'R° vada a zero bisognerebbe restare in lockdown totale per diciotto mesi.

L'R° non è un parametro a effetti cumulativi, gli effetti delle restrizioni, o degli allargamenti su di esso sono immediati, probabilmente portarlo a 0 è impossibile, quello che è importante è che non superi il valore di 1 che comporta un'espansione continua.
Sulla questione della precedenza dei bambini io sarei anche d'accordo con te, ma poi chi li sta a sentire i sovranisti.

#4560
X Jean, a me sembra, che l'intervento di Renzi riguardi altro rispetto alla questione vaccinale, e comunque la medicina ha già acquisito il principio che soggetti allergici o immuno-depressi non vanno vaccinati.