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Messaggi - Ipazia

#4561
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
18 Maggio 2021, 23:02:46 PM
Ingrediente unico più di ora: capitale nella torta mercato, è impossibile. Dove va di lusso se ti lasciano le briciole per non crepare e continuare a produrre torte che saranno altri a mangiare. Con tendenza al peggioramento per le future generazioni. Sempre meno briciole.
#4562
Mi pare che la matematica goda di ottima salute e svolga egregiamente i suoi compiti di laboratorio. In questo pianeta e anche al di fuori dove solo i calcoli precisi ci hanno permesso di arrivare. Tutto il resto è immaginazione. Buona per le favole, ma non per la vita reale.
#4563
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
18 Maggio 2021, 21:55:31 PM
Penso che non ci sarà più la possibilità di comprare stati, partiti, governanti, deputati, televisioni, giornali, paesaggi, coscienze,... Come diceva un tale: scacciare i mercanti dal tempio...della gestione dei beni comuni.  Produrre il necessario e produrlo nel modo migliore è nell'interesse di tutti. Non credo ci sarà tanto posto per parassitismi. Non più di ora. Anzi meno, venendo a mancare l'alibi della schiavitù e dello sfruttamento.
#4564
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
18 Maggio 2021, 19:05:09 PM
Cherchez l'argent e troverete la politica. Ogni altra ricerca è illusoria. Ideologica. All'origine della politica c'è l'istituto della proprietà. Lì bisogna agire per cambiare politica. Oggi l'argent può tappare la bocca anche ad un imperatore. Per quanto in scadenza.
#4565
La matematica nasce dalla razionalizzazione dell'osservazione sulla riproducibilità dei fenomeni naturali e tale osservazione non ha nulla di originariamente, intrinsecamente, metafisico. Lo acquisirà col senno speculativo di poi - pitagorici, Platone, cabalisti, esoterici, alchimisti,...

La razionalizzazione matematica inizia con l'enumerazione: due pecore e due mele hanno in comune il 2. Da tale osservazione nasce il concetto fondativo della matematica:  quello di uguaglianza da cui nasceranno le equazioni; in contrapposizione ad un principio di diseguaglianza correlato al concetto di quantità (< e >):  3 mele sono più di 2.

Anche la geometria nasce da problematiche pratiche quali il calcolo delle aree e dei volumi nell'approvvigionamento dei materiali necessari in edilizia, agricoltura e industria. Da tali calcoli derivano le potenze e le radici (pitagorici).

Dalle misure agrimensurali nascerano funzioni più complesse come quelle trigonometriche e, dallo studio di fenomeni fisici, chimici e biologici, i logaritmi e il calcolo differenziale e integrale.

Altro campo pratico di sviluppo del calcolo matematico è la statistica, che supera, o meglio affianca, il principio di eguaglianza (equazioni) con quello di probabilità.

Infine, lo spazio curvo della relatività svilupperà il campo delle geometrie non euclidee.

Tutto molto terra-terra, com'è metafisicamente giusto che sia.
#4566
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
18 Maggio 2021, 07:29:25 AM
Se qualcosa ha dimostrato la pandemia è il carattere subalterno e oligarchico dello stato borghese e delle sue istituzioni. Subalterno alle strategie economico-sanitarie di Bigpharma manovrate da virustar a libro paga, e garantista nei confronti degli oligarchi (Berlusconi, Briatore,...) mentre lasciava morire i nonni che non sono un c. nelle loro case senza alcuna assistenza.

Ha ragione Paul nel porre la differenza tra la democrazia rappresentativa di uno stato non classista e di uno classista. Nel primo le componenti sociali, tutte di uguale peso, eleggono i loro rappresentanti con vincolo di mandato ed esercitano un potere effettivo di sintesi politica. Al contrario, nel parlamentarismo borghese si trasforma la rappresentanza politica in una uguaglianza formale, avulsa dal contesto sociale, svuotata di ogni reale potere, che si trova altrove, nelle oligarchie economiche che reggono i fili delle marionette politiche attraverso gli onnipotenti meccanismi del Mercato e le loro istituzioni - borsa, rateing, finanza - laddove si esercita il potere sociale reale. "Il mercato insegnerà agli italiani come votare" si lasciò sfuggire, in un raro momento di sincerità, un funzionario dell'oligarchia capitalistica europea.

E' mistificante concentrarsi sui formalismi degli apparati istituzionali (democrazia diretta o delegata) e ancor più sui caratteri psicologici individuali (egoismo, altruismo, ordine, caciara, disciplina, menefreghismo), ignorando la questione di dove sta l'effettivo potere decisionale nella macchina sociale.

Potere sociale che in ogni società è sempre determinato dalla proprietà sulle risorse: materiali ed umane.
#4567
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
17 Maggio 2021, 22:55:24 PM
La democrazia rappresentativa non è sinonimo di dominazione di classe. Anche la repubblica dei Soviet o la Comune avevano i loro delegati. Ma non erano padroni. Si può benissimo abolire il lavoro servile e avere uno stato a democrazia rappresentativa. Non confondiamo il diritto del lavoro e di proprietà con l'organizzazione dello stato.
#4568
Tematiche Spirituali / Scienza e religione.
17 Maggio 2021, 18:40:16 PM
Sarà forse una contingenza di passaggio, ma mi pare che la pandemia ci abbia riportato di brutto verso le categorie moderniste dello schema di Hassan, sciogliendo come neve al sole tutte le pretese postmoderniste, cominciando dalla paranoia covidemica (Covidemia è il precipitato psicologico, animistico, della malattia pandemica), che lascia isolato lo schizo nel nuovo ordine covidemico.

Il quale, andando in ordine, ha tutti i parametri del modernismo: Forma chiusa (segregazione), Scopo (coartato), Gerarchia, Competenza, Distanza, Totalizzazione, Sintesi (morte all'eretico), Presenza (militarizzata), Centralità, Confine, Paradigma (covidemia), Selezione (salvati e sommersi), Radicalità,  Narrazione, Codifica unica del pensiero, Sintomo (desiderio severamente multato), Omologazione, Paranoia, Causalità, Stato padre, Metafisica (del coronavirus), Determinazione (a omologare tutti), e Trascendenza (a questo punto solo un Vaccino ci può salvare).

Il narcisista può attendere. Largo al paranoico.

Ho tralasciato i passi più specialistici ma sono convinta che anche lì avrei trovato conferme.
#4569
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
17 Maggio 2021, 17:53:19 PM
L'etica non nasce sotto i funghi. Pensare un'etica individuale disgiunta dall'imprinting sociale è una sciocchezza. Società solidali produrranno etiche individuali solidali e, al contrario, società individualiste basate sulla competizione produrranno etiche individualistiche ed egoiste. Altruismo ed egoismo sociale sono correlate alle condizioni di vita materiali. In piccole comunità isolate prevale l'elemento solidale del branco. In contesti metropolitani in cui quello di cui uno ha bisogno basta pagarlo è più facile che si instauri un'etica sociale individualistica in cui ciascuno cerca di accumulare più crediti possibili per ottenere ciò di cui ha bisogno, senza ricorrere alla solidarietà altrui.

Solo dopo aver definito il contesto sociale, la struttura secondo il lessico marxista, si può cominciare a parlare di etica individuale valutando le discordanze individuali dalla gaussiana sociale sia in senso egoistico che altruistico. Un antico padrone di schiavi, che a noi sembra cosa inaccettabile, poteva essere umanamente assai migliore di una padrone moderno, pur rispettoso di tutti gli obblighi contrattuali; valutati ciascuno secondo lo standard dei padroni antichi e moderni, ovvero la gaussiana contemporanea, sincronica, della loro umanità.
#4570
Tematiche Spirituali / Scienza e religione.
16 Maggio 2021, 18:19:31 PM
Il taglio è molto lacaniano, antipsichiatrico, decostruttivista. Ci può stare. Bisognerebbe spulciare lemma per lemma, perchè spesso si nascondono dei falsi amici. Ad esempio se Irony‎ significa ironia la contrapposizione con metafisica risulta decisamente problematica perché lo sbeffeggiamento non è superamento. Contrapporre alla semantica la retorica può avere molteplici chiavi di lettura. Concordo sulla contrapposizione laddove evidenzia l'aspetto edificante, Bildung, sintetico, "radicale", presente, della modernità contrapposto a quello decostruttivo, antitetico, "rizomatico", assente, della post modernità. Vada pure per l'ultima dicotomia, la più pesante. La modernità, da Hegel a Einstein fino a Pasolini è ancora attratta dalla trascendenza. La post modernità non più.
#4571
Tematiche Spirituali / Scienza e religione.
16 Maggio 2021, 14:58:49 PM
Diffido di tutte le dicotomie. Trovarne poi 33 in un colpo dovendole scegliere in blocco mi pare un metodo massimosistemico che rientra dalla finestra dopo essere uscito con gran fanfara situazionista dalla porta. Anni '70 e li mostra tutti. Forse bisognerebbe aggiornare anche parecchie voci della seconda colonna.
#4572
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
16 Maggio 2021, 14:27:21 PM
La prospettiva anarchica è nata in un'epoca in cui si cominciava a mettere in discussione l'ineluttabilità dello stato. La critica più accurata alla forma-stato è quella marxista che, in risposta allo statalismo hegeliano, decostruiva il modello statale nel suo carattere di violenza organizzata e istituzionalizzata per il dominio di classe nelle società classiste di tutte le epoche. A differenza del marxismo, poi leninismo, che si rendeva conto della necessità di una qualche forma di stato per governare la complessità sociale, l'anarchismo proponeva soluzioni ingenue alla questione basandosi su situazioni antropologiche che sarebbero realizzabili solo in contesti sociopolitici molto ristretti di villaggio, tribù, comunità, ma inadeguati ad amministrare entità complesse come quelle che esistono fin dagli antichi imperi e che oggi tendono ancor più all'espansione su scala continentale e planetaria.

Tale complessità obbliga a forme delegate di potere la cui accettabilità, per superare lo stato autoritario classista, implica forme di controllo molto stringenti sull'operato dei delegati con procedure efficaci e rapide di revocabilità. Ovviamente in un contesto non classista in cui il principio di uguaglianza penetri e sia attuato a fondo nel corpo sociale.
#4573
Tematiche Spirituali / Re:Scienza e religione.
16 Maggio 2021, 13:18:22 PM
Sempre accurato e illuminante il nostro Phil a cui dedico questa striscia.
Venendo alla parte che più mi compete:

Citazione di: Phil il 15 Maggio 2021, 15:31:17 PM
il fil rouge implicito mi pare essere la forza del fondamento (e/o il fondamento della forza); la risposta tautologica (ad es. «il fondamento morale dell'umanesimo è l'umano», cit. Ipazia) dimostra come ogni fondamento sia forte all'interno del suo sistema ed ogni sistema abbia la sua forza nell'accettare come veri i propri fondamenti; dinamica autoreferenziale che spazia dalla politica alla matematica, dalla linguistica ai giochi di società. L'appello alla forza richiede un fondamento che sprigioni/spieghi tale forza, ma se tale forza è solo quella dell'adesione/fede nel sistema fondato, non sarà teoreticamente più forte di quella di altri sistemi (risulterà magari più forte nell'imporsi con vari metodi o nell'avere successo storico, ma ciò non costituisce forza teoretica)...
... Una volta compreso che il male teologicamente inteso non è altro che il socialmente disfunzionale (investito di trascendenza ad libitum), declinato differentemente dalle varie culture e società, la morale demistificata si rivela come percezione sociale di valori culturali in una comunità (banalizzando: uccidere non è male perché si va all'inferno o si sporca il karma, ma soltanto perché se tutti potessero uccidere la società si disgregherebbe, verrebbero penalizzati i più deboli, etc. mentre l'uomo ha da sempre bisogno di vivere in branco per sopravvivere nel mondo, oggi più che mai). Ogni morale è dunque ben forte e salda a casa sua, il problema della debolezza emerge spontaneamente con il confronto (o scontro) fra i propri fondamenti e quelli altrui quando le case sono così confinanti da diventare condomini (o quando le distanze comunicative e relazionali si accorciano al punto che si può nascere cristiani, crescere induisti e morire taoisti senza uscire dal proprio iglù, connessione internet permettendo).

La forza del fondamento umanistico, che ne fonda pure la forza effettuale, è che il condominio è sufficiente ampio per farci stare tutti gli umani, racchiudendoli nel medesimo cerchio tautologico in cui vale ciò che ho evidenziato in corsivo. Tale ampiezza comporta qualche rilassamento e mediazione etica poco massimo sistemistica, ma alla fine si porta a casa il risultato di una adesione allo spirito del proprio tempo in sintonia con le problematicità del medesimo, con una forza che deriva dalla materialità dei suoi fondamenti. I quali, spiritualizzandosi, tendono a sublimare in più piccole parrocchie autoreferenziali all'interno di metaetiche di carattere estetico ed esistenziale, non confliggenti però con la metaetica di base che le "comprende" in un'etica comune attenta al benessere dell'intera specie.

Questo per la teoresi. Per la prassi, il congegno storico umanistico ha dato buona prova di sé in tutte le epoche in cui si è posto l'umano, nella sua concretezza psicosomatica, al centro dell'attenzione, con cadute anche verticali quando si è metafisicizzato il tutto in nome di idoli sacri o profani. Le tappe sono note e mi astengo dall'enumerarle. Oggi il filo rosso pare essersi incagliato in una parte bassa del processo antropologico evolutivo, ma come altre volte in precedenza la Krisis è il luogo in cui si recuperano energie e si correggono le strategie per nuovi balzi.

L'umanesimo non ha mai sposato la metaetica tecnoscientifica e Marx, ancor più che Nietzsche, sono sentinelle accurate di tale attenzione. Ma pure Freud e tutta la critica novecentesca dell'alienazione metropolitana dimostrano tale attenzione e preoccupazione. Essendo poi una critica meno ideologicamente delimitata com'è la teologia, ha saputo cogliere con più acume i nodi del processo in atto. E pure cavalcarli nella prassi. Se, come accenna pure phil, la tecnica è destino antropologico fin dalla selce, non sarà rifiutandola che se ne migliorerà, in senso etico, l'uso, posto che una volta sperimentata te la ritroverai sempre davanti (come l'aggeggio al centro della rivoluzione epocale su cui sto scrivendo).

La rivoluzione. Sottoscrivo quanto replicato in vece mia da Anthonyi, con la postilla che il nuovo ordine dovrebbe essere migliore di quello che l'ha preceduto. Dalle latomie ricolme di schiavi alle cooperative e fabbriche sindacalizzate pare sia avvenuto così. Anche se nulla osta che le latomie ritornino e anche la schiavitù evolva in forme più subdole ed efficaci, fin dentro la corteccia neuronica dei nuovi schiavi. Ma allora la risposta non può essere di tipo luddistico o nostalgico, ma tecnica se vuole essere efficace. Detto tra parentesi, le nuove tecnologie sono omologanti, ma faticano assai a controllare ciò che attraverso le medesime omologante non è.

L'incipit di 2001 Odissea nello spazio è uno dei trattati di antropologia più sintetici e ben costruiti per capire come sono andate le cose anche in senso etico. Prima del primum non nocere viene il primum non soccombere. Risolto il quale ben vengano le astronavi al posto dell'osso e la musica di J.Strauss al posto dei grugniti e del digrignare di denti.
#4574
Tematiche Spirituali / Scienza e religione.
15 Maggio 2021, 14:07:29 PM
Citazione di: paul11 il 15 Maggio 2021, 12:27:58 PM
@Ipazia  #85

già in epoca greco-romana-cristiana ci sono molte basi di tutto il diritto storico futuro.

Quando affermo che l'uomo non è cambiato nell'ultimo millennio, intendo il suo ESSERE  e fare . I desideri, i piaceri, la morale, le virtù, non è dalla tecnica che muta la psiche , l'anima, la sostanza umana. Il sesso, il mangiare, la convivialità, basta leggersi  i dialoghi socratici, sono gli stessi problemi in sostanza. Muta la scenografia storica, non il soggetto umano, oggi si corre in auto, allora con le bighe, c'erano palestre, terme, come ora. Basta leggersi la vita e costumi greci e romani descritti dagli storici di allora.

Il vero spartiacque fu Bacone fra medioevo e rivoluzione moderna con l'appoggio alla scienza galileana.
Il vero cambiamento degli ultimi 1000 anni fu la riscoperta della cultura antica e l'uscita dal monopolio culturale cristiano (scuole, istituzioni, stato). Anche l'ESSERE, inteso come spirito, è cambiato, con tutte le aspettative ed escatologie connesse. E pure il fare: altro che 1000 anni ! E' cambiato solo rispetto a 40 anni fa con la rivoluzione telematica. Ne sanno qualcosa le professioni burocratiche sopravvissute allo tsunami tagliateste.

CitazioneNon capisco l'adattamento. Se è vero che l'uomo necessariamente è adattato per sopravvivere alla natura, l'uomo dovrebbe adattarsi alla cultura da lui stesso  prodotta, come se la cultura fosse un oggetto a lui alieno? Non è la stessa cosa; se il sistema culturale aliena l'uomo, significa che è sbagliato e non che l'uomo deve adattarsi a ciò che ha creato sbagliando. Allora bisogna analizzare cosa si ritenga sbagliato di una cultura per potervi apporre soluzioni. In fondo Marx, a suo modo, non fa questo? Ma deve esserci un criterio e questo implica una scelta. Se nell'esempio di Marx il criterio è l'ingiustizia applica un arbitraggio, non esiste un analisi "neutra" , per quanto io stesso possa pensare che sia giusto il criterio dell'ingiustizia, qualcun altro può leggere la storia dell'umanità sotto un altro criterio, ad es. che sia giusto che i ricchi vivano meglio dei loro simili perché sono "i migliori". Sono solo esempio.
La cultura è sovrastrutturale rispetto alla struttura sociale la quale si regge sulla violenza istituzionalizzata. In ciò sta la forbice tra cultura/controcultura e realtà sociale. Marx questo l'ha insegnato e rimane valido anche oggi.

CitazioneEntri in contraddizione con il tuo pensiero sociale se accetti che un "buon" sistema deve assecondare piaceri e desideri, perché questo attuale lo ritengo il migliore in assoluto mai apparso nella storia dell'umanità nel suo assecondare i "desiderata" umani Il consumismo e il "rincoglionimento" di massa contraddistinguono questo sistema e se è così è proprio perché è intrinseco nel suo nocciolo culturale, la tecnica deve sfornare comfort, tools, affinché siano soddisfatti piaceri e desideri . Basta vedere lo sfogo attuale da compressione della pandemia recente. La gente non è abituata alla solitudine, a riflettere, va in tilt mentalmente, necessita del cazzeggio dei social. Questa è la società dello spettacolo, dell'eterno grande fratello, del voyeurismo, del gossip portati all'estremo .
Mentre lo spirito si può ingannare, più difficile è farlo con la pancia. E in ciò sta il mio rispetto per i pensieri di pancia. Quindi partirei dai bisogni. Non quelli indotti dall'alienazione capitalistica, ma quelli imposti da mamma natura: cibo, tana, protezione e salute, che sono il must di ogni "buon" sistema. Poi ci sono bisogni di natura sociale che hanno pure un valore originario essendo l'umano animale sociale. Infine i desideri che sono la parte più sensibile all'indottrinamento. Mica solo politico/economico, anche ideologico e religioso. In tale indottrinamento la funzione sbufalante della filosofia è l'unica zattera di salvataggio di cui disponiamo. Ma è evidente che fin dal "divide et impera" e il "panem et circenses" chi ha il potere è osso duro da sbufalare. E ci sa giocare alla grande:

CitazioneL'unico limite della tecnoscienza è il suo stesso campo di indagine e trasformazione la "risorsa" fisica/naturale, ed è la cultura moderna  che  la sollecita e la sospinge in avanti.
E' illimitata perché è spinta proprio dai piaceri e desideri umani, che sia la super villa a Beverly Hills, o il supereroe automatico per bambini, che siano i parchi giochi, o sia il laboratorio segreto dove modificano geneticamente virus e batteri per armi biologiche. La richiesta viene dal sistema militare, economico, civile, politico , dai loro desideri di potere e divertimento. Se desideri e piaceri anche poteri ovviamente ci sono sempre stati, oggi c'è proprio l'esaltazione al di là del limite, illimitati sono i desideri e illimitata deve essere la tecnica.
...usando, e non essendo usato, dalla tecnoscienza con cui usa gli schiavi moderni

CitazioneMi pare lampante che una virtù , una morale deve avere dei custodi, è come la  Corte Costituzionale che incarna il ruolo di custode dei principi costituzionali italiani .
Nelle forme amministrative pubbliche ci sono organismi attivi, di controllo e di consultazione.
I custodi sono tali se derivano da un accordo inter pares sempre negoziabile. Altrimenti sono custodi carcerari.

CitazioneCitaz. Ipazia
Il punto di di convergenza non può essere nel "prima e dopo l'esistenza" di cui nessuno ha la chiave, e chi dice di averla mente sapendo di mentire .

Questa affermazione ha  dei sottointesi culturali che sono il nocciolo del pensiero ridotto ad opinione e del relativismo culturale, meriterebbe una discussione a sé , cercherò di rispondere più tardi.
Per ora ti dico che la tua è un'affermazione altrettanto assolutistica quanto lo è la verità rivelata delle religioni ed è questa la grande contraddizione e aporia della modernità e post modernità.

Effettivamente c'è un errore in tale affermazione ed è che assai spesso chi mente non sa di mentire. Ma chi ha materia grigia sufficiente lo sa, e trova il punto di convergenza nei valori asseverabili del qui ed ora, tenendosi "il prima e il dopo", inverificabili, nel luogo riservato della sua coscienza senza imporlo, come nomos, a nessuno.
#4575
Confondere il senso delle cose con la loro ontologia spalanca sì una abisso, ma che non porta da nessuna parte. Un buco nero verso cui lanciarsi, un seppuku della ragione. Nella scommessa insolente che oltre il buco nero ci sia l'illuminazione. Mentre la ragione induce a considerare che ci sia, realmente, nulla. Qualcuno mise in guardia dall'abisso che a forza di guardarlo si mette a guardare dentro di te.