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Messaggi - Eutidemo

#4561
Il "paradosso di Grelling-Nelson" è una versione linguistica del "paradosso degli insiemi di Bertrand Russel", e si basa sulla differenza semantica tra:
a)
L'"aggettivo  autologico" che, cioè, si riferisce a se stesso quale aggettivo; per esempio, l'aggettivo "polisillabico" è un aggettivo "autologico" perché è una parola polisillabica, e, quindi, si riferisce a se stesso.
b)
L'"aggettivo eterologico",  che, invece, non si riferisce a se stesso quale aggettivo; per esempio l'aggettivo "monosillabico" è un aggettivo "eterologico" perché è una parola polisillabica, e, quindi, non si riferisce a se stesso.

***
Il paradosso, o meglio l'antinomia, sta nella questione se l'aggettivo "eterologico" sia un aggettivo "autologico" o "eterologico".
Ed infatti:
-  se l'aggettivo "eterologico" fosse "autologico", per la definizione di autologicità si dovrebbe riferire a se stesso, e quindi dovrebbe essere eterologico;
-  se, invece, l'aggettivo "eterologico" fosse "eterologico", per la definizione di eterologicità non si dovrebbe riferire a se stesso, e quindi dovrebbe essere autologico.
In entrambi i casi si ottiene una contraddizione in termini, in quanto ne deriverebbe che l'aggettivo "eterologico" sarebbe "autologico"  se e solo se, nel contempo, fosse anche "eterologico".
Il che andrebbe contro il "principio di non contraddizione"!

***
La prima cosa che verrebbe da eccepire ad un simile ragionamento, è che esso è prettamente "autoreferenziale"; però, secondo me, sarebbe una scappatoia un po' troppo facile.

***
Secondo me l'"inghippo" sta nella premessa, che ricorda un po' il famoso sofisma del topo e del formaggio:
- topo è una parola;
- le parole non mangiano il formaggio;
- quindi il topo non mangia il formaggio.
Intendiamoci, non è esattamente la stessa cosa, però ci rassomiglia un po'.

***
Ed infatti, secondo me, partire dal presupposto che ci siano aggettivi che si riferiscono a se stessi ed aggettivi che non si riferiscono a se stessi, equivale a dire che ci sono aggettivi descrivono se stessi, ed aggettivi che non descrivono se stessi; il che, a mio avviso, costituisce una "premessa fallace", in quanto gli "aggettivi" sono destinati a descrivere i "sostantivi", e non gli "aggettivi" (a meno che non siano sostantivati).
Ed invero, in una qualsiasi "grammatica elementare" o trattato di "analisi logica", l'"aggettivo" viene definito "quella parte variabile del discorso che esprime gli attributi di qualità, quantità ecc. della persona o della cosa indicata dal "sostantivo" a cui si riferisce" (cfr.TRECCANI), e non di altri aggettivi...e meno che mai di se stesso.


***
Per cui, partire dal presupposto che ci siano aggettivi che si riferiscono a se stessi o no, e, cioè, che descrivono se se stessi o no, è come dire che ci sono aggettivi che sono aggettivi di se stessi, ed aggettivi che non sono aggettivi di se stessi; il che, a mio avviso, non è molto corretto.

***
Questo, semmai, può avvenire "fuori dal testo", ad esempio, rilevando che il termine"polisillabico" che appare in questo mio testo è (indubbiamente)una parola "polisillabica"; ma questo è cosa ben diversa dal dire che l'aggettivo "polisillabico" stia descrivendo "SE STESSO"!

***
Forse mi sbaglio, ma a me sembra che la questione si possa porre anche in questi termini.
Secondo voi?

***
#4562
Ciao Phil
Hai perfettamente ragione!
Ed infatti, se entrambi abbiamo ciascuno 100 scatole di cui 50 contengono una moneta, può capitare che tu aprendone 10 (delle tue) trovi 8 monete (80%), mentre io controllandone di più, ad esempio aprendone 20 (delle mie), trovi solo 2 monete (10%); con entrambi i valori comunque molto differenti dalla realtà (50%).
Non ho mai messo in dubbio una eventualità del genere...ci mancherebbe!

***
Ma il mio era un discorso completamente diverso; cioè di natura meramente "probabilistica"!
Ed infatti, "teoricamente":
- In Francia potrebbero fare 400 controlli e trovare , alla prima botta, tutti quanti i 400 contagiati complessivi che ci sono in Francia ;
- In Italia, invece, potremmo fare magari 4000 controlli e non trovare neanche un contagiato dei 40.000 contagiati complessivi che ci sono in Italia.
Non nego che ciò sia "teoricamente" possibile, ma mi concederai che è "praticamente" MOLTO improbabile!

***
Ed infatti, almeno partendo dal presupposto che i soggetti da esaminare vengano ben selezionati, e che i controlli siano ben fatti sia in Italia che in Francia, è ovvio che, almeno statisticamente parlando, chi fa più controlli trova più contagiati; cioè "ca va sans dire", come appunto dicono i francesi.
Se poi ci mette lo zampino il dio Culo, il discorso cambia!

***
Peraltro anche io, come te, credo che un'informazione accurata non possa limitarsi a proporre "solo" le percentuali, ma deve proporre "anche" le quantità assolute.
Pure viceversa, però!
Ed invece, nel caso dell'Italia, c'è ci tende a vedere solo i "numeri assoluti", e non anche quelli "relativi"!

***
Un saluto!



#4563
LA PIOGGIA SU RENZO
È un acquazzone che lava, benedice e libera per sempre dalla _PESTE_, quella che batte, nel XXXVII dei "Promessi sposi", su Renzo che cammina, ritorna, ricorda, toccando nella notte luoghi già visti, dalla campagna fuori Milano al suo paesello.

Porta inferi non prevalebunt!
#4564
Ciao Sariputra.
Bravissimo, ti ringrazio!!!
Io non  ero assolutamente riuscito a trovare l'informazione, per quanto la avessi cercata, perchè mi sfuggiva l'operazione booleana giusta; tu, invece, sei riuscito ad azzeccarla in pieno, per quanto difficile (a me, infatti, cercare le parole "cinesi" conj "oltremare" non mi è proprio venuto in mente).
https://it.wikipedia.org/wiki/Cinesi_d%27oltremare
Nell'Europa unita, effettivamente, l'Italia è il Paese che ospita più Cinesi:
ITALIA            290.681
FRANCIA        233.000
SPAGNA         134.022
GERMANIA    109.000
ecc.
E' singolare, peraltro, che ci siano più Cinesi in Italia che in India (189.470)
Tale circostanza, ipotizzando che anche i Cinesi "stanziali" di tanto in tanto facciano avanti e indietro con la madrepatria, secondo me, almeno in parte, può "forse" giustificare un maggior numero di contagiati in Italia.

***
Molto interessante è anche la dichiarazione da te riportata del meteorologo Paolo Ernani.
https://corrieredellumbria.corr.it/news/attualita/1481995/coronavirus-meteorologo-paolo-ernani-pioggia-vento-battere-virus-previsioni-meteo-aiuto-tempo-covid19-epidemia.html
Speriamo che sia vero; è  un pò anche la "saggezza contadina": "Ghe voe a piova par lavar via tutte ste maeatie..." ;D
Sulla 'pochezza' dei medici di base non mi pronuncio!
Corrette le tue considerazioni sui tamponi, che coincidono con le mie.

Un saluto!
#4565
Tematiche Filosofiche / Re:Sileno
28 Febbraio 2020, 05:48:48 AM
Ciao paul11
Con il bellissimo passo che tu riporti, Nietzsche, in sostanza, non fa che riecheggiare i vv. 1224-1237 della tragedia di Sofocle "EDIPO A COLONO"; i quali, tradotti un po' liberamente, suonano così: "La cosa migliore sarebbe non nascere affatto; però, se si è stati così sfortunati da venire al mondo, la cosa migliore è andarsene il prima possibile!"

***
Concezione, peraltro, condivisa, un tempo, anche da intere saggissime popolazioni, come quella dei Trausi; circa i quali Erodoto racconta: "Riguardo a chi nasce e a chi muore, i Trausi, si comportano nel modo seguente:
- seduti intorno al neonato, i parenti piangono, deplorando tutti i mali che egli dovra' soffrire una volta nato, enumerando tutte le miserie umane;
- invece lieti e scherzando seppelliscono che è morto, dicendo che, finalmente, liberato da tanti mali, egli è adesso completamente felice"
(Erodoto - Storie - VI, 4, 2).

***
Il che, forse è un tantino esagerato, almeno secondo Leopardi, il quale scrisse: "Sola nel mondo eterna, a cui si volve              ogni creata cosa, in te, morte, si posa        nostra ignuda natura;        lieta no, ma sicura dall'antico dolor, perchè d'esser beato nega ai mortali e nega a' morti il fato!" (CORO DEI MORTI NELLO STUDIO DI FEDERICO RUYSCH).

***
Quanto alle varie chiavi di lettura, oltre a quella di Nietzsche, sinceramente, non me ne viene in mente nessuna; perchè, una volta tanto, che lo si voglia condividere o meno, secondo me il concetto in sè è chiarissimo ed UNIVOCO!

***
E, personalmente, io lo condivido in pieno, in quanto sanzionato dalla stessa BIBBIA; la quale, a beneficio di chi non arrivi da solo ad afferrare una verità così ovvia, ci conferma che: "Il giorno della morte è sicuramente molto migliore del giorno della nascita." (Ecclesiaste 7).

***
Un saluto!



#4566
Ciao Sariputra.
La circostanza che, "in numeri assoluti", i casi di contagio "accertati" siano molto minori negli altri Paesi che non in Italia, è fuori discussione; ma, come ho cercato di spiegare nel mio topic, questo non significa affatto che i casi di contagio "effettivi", solo per il fatto che sono stati fatti meno accertamenti, siano anche essi minori negli altri Paesi che non in Italia.
E' sicuramente possibile anche questo, ma, per ora, è assolutamente IMPOSSIBILE affermarlo!
Ed infatti, rapportando i risultati dei tamponi fatti in Francia, con il numero dei tamponi fatti in Italia, la percentuale di "riscontri positivi" è più  o meno lo stesso; ed infatti, ovviamente, meno sono i soggetti controllati, e meno sono i soggetti infetti riscontrati ...ma questo non vuole affatto dire che in giro ce ne siano di meno.
E viceversa!

***
Non ho ben compreso quale sia il tuo  ragionamento, in base al quale si dedurrebbe che la diffusione del virus sia molto minore negli altri paesi europei che non in Italia, a prescindere dal numero dei controlli messi in atto per verificarne quanti "effettivamente" ce ne sono.
Ed infatti, a me pare ovvio che:
- chi fa più controlli trova più contagiati;
- chi fa meno controlli trova meno contagiati.

***
Per il resto:

1)
Se effettivamente i Cinesi residenti in Italia fossero "davvero" più numerosi di quelli residenti in altri Paesi europei, questo potrebbe effettivamente costituire un "indizio" (non certo una "prova") del motivo in cui in Italia ci "potrebbero" essere più contagiati che altrove; sebbene, il vero "indizio" sarebbe fornito dal maggior "andirivieni dinamico" cinese in Italia, non certo dalla loro mera "residenza statica".
Però non riesco a trovare, su INTERNET, il riscontro di nessuna delle due circostanze.
Puoi farmi avere un LINK al riguardo, da cui risulti che in Italia ci sono più Cinesi che nel resto d'Europa (e viaggino in continuazione tra Italia e Cina)?

***
Quanto al fatto che "...il clima padano (dove sono esplosi i focolai..) è pessimo,insalubre, malato, con poco ricambio d'aria, umidità e inquinamento altissimo," non mi risulta che questi siano fattori che favoriscano il coronavirus.
Potrebbe anche essere, ma dove lo hai letto?

***
Semmai si potrebbe ipotizzare che il virus ha attecchito lì, per il maggior andirivieni commerciale Lombardia/Cina; ma si tratta pur sempre di mere congetture.

***
Quanto alla forte diffusione nel territorio della prostituzione cinese,  a differenza di altri territori europei, neanche questo mi risulta; puoi farmi avere un LINK al riguardo, da cui risulti che in Lombardia  ci sono più prostitute cinesi che nel resto d'Europa (e che viaggino in continuazione tra Italia e Cina)?

***
Quanto alla pochezza di moltissimi medici "di base", anche di questo non trovo riscontro; si tratta di un'affermazione molto opinabile.

***
Un saluto
#4567
Ciao Jean.
Ti ringrazio per il complimento, ma, purtroppo, per quanto spero che i miei ragionamenti siano abbastanza logici, tuttavia si tratta pur sempre dei ragionamenti di un profano.
Servono, invece:
- analisi epidemiologiche preventive più accurate, da parte di esperti del settore (epidemiologhi, più che virologhi);
- una strategia di contenimento, basata su tali basi, da parte di tecnici (epidemiologhi);
- in ogni caso, come giustamemente scrivi tu, un potenziamento delle strutture di terapia intensiva, che dovranno fronteggiare un eventuale espandersi dell'epidemia specie nelle persone anziane.
La seguente tabella aggiornata della mortalità del CONVID 19, infatti, non è certo rassicurante al 100%🤔

Però, per fortuna, i bambini piccoli sembrano immuni☺
Un saluto
#4568
Da anni io pratico il tiro a segno, per cui, spesso, frequento il  Poligono TSN; e rammento che una volta, in una di tali occasioni, scommisi con un altro tiratore (molto esperto), che, nel giro di un'ora, avrei fatto il doppio dei centri fatti da lui.
Avevamo pattuito l'unità di tempo, di luogo e di azione, ma non il numero di cartucce a disposizione per ciascuno; per cui io, sparandone il doppio, feci molti più centri di lui.
Ovviamente si trattava di uno scherzo, perchè le gare di tiro vanno fatte sempre "ceteris paribus"; cioè, a parità di condizioni per tutti.


***
Tale premessa mi serviva per introdurre il tema; peraltro da me già affrontato nel mio TOPIC <<la trappola dei numeri "assoluti" e dei numeri "relativi">>!
https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-culturali-e-sociali/giustizia-la-trappola-dei-numeri-'assoluti'-e-dei-numeri-'relativi'!/
Con riguardo al CORONAVIRUS, quindi, qualsiasi confronto delle cifre dei contagiati, va fatto in "numeri relativi" e non certo "assoluti", così come io ho cercato di fare ieri tra Italia e Francia; c'è uno scarto di due giorni tra l'una e l'altra rilevazione, perchè questi sono i dati che sono riuscito a trovare su INTERNET, ma non penso che questo dovrebbe  modificare di molto il risultato (a meno che io non abbia sbagliato i conti).

CONFRONTO DEL CONTAGIO TRA ITALIA E FRANCIA
Secondo me, la presumibile incidenza effettiva del contagio in un determinato Paese, va calcolata in percentuale sul numero dei controlli effettuati in tale Paese, per cui:
ITALIA
I casi di contagio in Italia alle ore 12 del 26 febbraio in percentuale sono stati:
CONTAGIATI 374 rilevati / su 9.462 controllati =       3,9% /100
FRANCIA
I casi di contagio in Francia  in percentuale sui controlli effettuati il giorno 24 febbraio :
CONTAGIATI 14 rilevati / su 400 controllati =       3,5% /100
Per cui, in percentuale sui controlli effettuati, se non ho sbagliato i conti, la presumibile incidenza effettiva del contagio in Italia (3,9%) è dello <<0,4%>> maggiore che in Francia (3,5%).
Ciò significa che, sempre in via presuntiva e congetturale, in Francia su cento cittadini ne sarebbero  "infetti" tre e mezzo su cento, mentre in Italia poco meno di quattro su cento.
Non sarebbe poi una gran differenza!
Sono i numeri assoluti che spaventano i polli: 374 a 12! :O

***
Il che può anche essere tradotto: CHI CERCA DI PIU' TROVA DI PIU', CHI CERCA DI MENO TROVA DI MENO.


***
L PARADOSSO DELLE EPIDEMIE

Estremizzando il concetto, qualcuno potrebbe anche concluderne: nessun controllo = nessuna pandemia di coronavirus.
O meglio, mitigando un po' il concetto: nessun controllo = nessun accertamento della malattia =  nessuno si rende conto di una pandemia di coronavirus in corso (come, forse, sta accadendo in qualche Paese Africano).

***
Ed infatti, a differenza di altri tipi di epidemia, in cui la gente muore come le mosche tossendo sangue e vomitando per  strada,  il CONVID 19 agisce in modo molto più discreto, in quanto:
1)
Nei soggetti giovani ed in salute, il coronavirus è del tutto innocuo in oltre l'80% dei casi.
2)
I soggetti giovani ed in salute che se lo beccano, se non ci sono allarmi-virus e controlli in giro, lo scambiano per una qualsiasi infuenzucola passeggera; per cui nè loro nè gli altri sapranno mai che si trattava coronavirus, nè durante nè dopo.
3)
Per giunta, a differenza di altri virus, come quello della SARS, il coronavirus non dà vistose manifestazioni esteriori (tosse convulsa, conati ecc.), per cui non crea visibile allarme pubblico.
4)
Quanto agli anziani, per lo più già affetti da gravi patologie, se non ci fosse l'allarme "coronavirus" ed i relativi controlli, riguardo al loro decesso il medico probabilmente rilascerebbe sempre un comunissimo "certificato di morte naturale", ovvero per altri comuni motivi sanitari (polmonite, infarto ecc.).

***
Per cui io non escluderei che, in qualche Paese Africano, il contagio stia passando "silente", senza che nessuno se ne accorga (perchè nessuno lo rileva); e senza che, magari, nessuno se ne accorgerà mai neanche in futuro!
Nè è escluso che questo avvenga per una precisa scelta politica, determinata da varie ragioni su cui qui non ritengo opportuno soffermarmi.

***
Una strategia del genere in Italia, invece, secondo me sarebbe assolutamente impensabile, in quanto:
a)
E' vero che il coronavirus, per chi è giovane ed in forze, non è particolarmente letale; però, almeno stando alle ultime verifiche epidemiologiche che ho visionato, il suo tasso di mortalità è pur sempre dell'1%, e, cioè, dieci volte superiore a quello di una comune influenza (0,1%).
b)
Tale tasso, peraltro, si eleva in misura sempre più rilevante e pericolosa, per chi è anziano o già affetto da altre gravi patologie (specie polmonari); e, poichè, a differenza di altri Paesi, l'Italia è un PAESE VECCHIO, trascurare un contagio del genere sarebbe quindi criminale.

***
"EST MODUS IN REBUS!" ("Occorre misura nelle cose!")
Semmai, forse:
- sia per limitare il panico immotivato;
-sia per non inceppare il nostro (già moribondo) meccanismo economico;
sarebbe opportuno rendere un po' più selettivi i controlli!
Ovviamente, al riguardo, io non ho assolutamente le competenze per fornire suggerimenti al riguardo; ammesso che qualcuno, poi, si desse la briga di ascoltari.

Però, ad esempio, potrebbe essere utile effettuare uno "screening" di coloro che:
- hanno fatto l'usuale vaccino antinfluenzale in autunno (come me).
- nonostante questo, però, si sono beccati lo stesso un'influenza.
Il che non costituisce certo una prova che si tratti di coronavirus; però potrebbe essere un indizio sufficiente per meritare un "tampone".

***
In bocca al lupo a tutti!
***



#4569
Citazione di: Ipazia il 25 Febbraio 2020, 11:26:19 AM
Le epidemie sono materia epidemiologica che é una scienza cenerentola perché si contrappone ad interessi economici ben consolidati al potere. La storia dell'eziologia tecnopatica del cancro é emblematica.

Nel caso specifico solo una accurata indagine epidemiologica può dirci la verità. La quale si sottrae per la forbice subdola tra casi aspecifici che portano all'autoguarigione con trattamenti influenzali classici e casi ostinati fino all'esito letale.

E' possibile che i pazienti 0, non lo sappiano neppure loro di esserlo perché portatori sani di un virus che nel loro organismo é stato combattuto efficacemente dal loro sistema immunitario senza sintomatologia alcuna.

E' pure possibile che nel suo ciclo evolutivo il virus abbia aumentato la sua capacità di sopravvivenza, letale per l'infettato, fino ai casi spedalizzati che gli hanno finalmente dato la sua carta d'identità, con gli infettivologi ancora una volta tra i più esposti come nel caso Urbani-sars e del giovane medico cinese deceduto a Wuhan.

Solo investire in virologia ed epidemiologia può darci le strategie e tattiche giuste per combattere le malattie dell'uomo e del pianeta.

Masters of war and peace, permettendo.


Hai ragione: ed infatti è possibilissimo che i pazienti 0, non lo sappiano neppure loro di esserlo perché portatori sani di un virus che nel loro organismo é stato combattuto efficacemente dal loro sistema immunitario senza sintomatologia alcuna (oppure lieve)
Aggiungerei che, specie in Africa, più dell'80% della popolazione è giovane, per cui molti di essi "passeranno" il CORONAVIRUS come un semplice raffreddore; quindi, nè loro nè altri sapranno mai che se lo sono beccato!
Forse "anche" per questo in Africa risultano pochi casi!
#4570
Citazione di: Sariputra il 25 Febbraio 2020, 11:32:16 AM

Vedendo i numeri del contagio in Cina è abbastanza ovvio che il virus abbia iniziato a muoversi in novembre-dicembre e , in Italia, a fine dicembre-inizio Gennaio, ma sono solo ipotesi (anche se mi sembrano ragionevoli..).
Un errore tattico di qualche operatore sanitario sembra esserci stato all'ospedale di Codogno (ne ha parlato anche Conte..), ma il virus in quella zona già circolava da un pò.
Una cosa che non si tiene molto in considerazione (almeno dalle notizie che abbiamo...) è la prostituzione cinese. Le prostitute cinesi sono numerosissime, camuffate nei "centri di massaggio" più o meno tollerati (tacitamente tollerati..). Ovvio che una persona che abbia avuto rapporti con una di queste non va certo a dirlo, soprattutto se ammogliato. Una caratteristica delle prostitute cinesi è che girano in continuazione tra i vari centri massaggio, in diverse città e cittadine, e vanno e vengono dalla Cina, su volere del racket  cinese.
Cercherei di farli chiudere, in questa fase. Anche se...chiudi qui e aprono là, ovviamente...

Tutte considerazioni degne di considerazione.
Circa le prostitute cinesi, però, non ne sapevo niente; ma sei sicuro?
#4571
Sono stati commessi errori nel contenimento del "coronavirus"?

***
A mio avviso, costituisce un grave errore pontificare "prematuramente" in un senso o nell'altro; ciò, anche considerando che non solo i politici ma anche i virologi, stanno litigando tra di loro al riguardo.

***
Tra l'altro, secondo me, molte di tali controversie non sono solo di carattere "scientifico", ma anche di carattere meramente "logico" in quanto, ad esempio:
1)
Può essere sicuramente vero come sostengono taluni, che, "scientificamente", il coronavirus è poco più pericoloso di una normale influenza stagionale, e, per giunta, con un tasso di letalità molto basso per chi è giovane ed in salute.
2)
Però è anche vero che:
- per la normale influenza stagionale esistono efficaci vaccini, che vengono assunti in massa dalla "popolazione a rischio", e, cioè, che non è più giovane ed in salute;
- per il coronavirus, invece, NON esistono efficaci vaccini, che che possano essere assunti in massa dalla popolazione a rischio;
- più di un terzo della popolazione italiana è anziana, e quindi è a grave rischio, se non può premunirsi con un idoneo vaccino.
Ne consegue che, chi sottovaluta il pericolo epidemico:
a)
O è giovane, in forza e menefreghista;
b)
Oppure è un  vecchio imbecille.

***
Ciò premesso, io me ne guardo bene dall'emettere giudizi draconiani; ma mi limito semplicemente a prospettare, con cauto beneficio d'inventario, le seguenti considerazioni.

***
Quanto agli sbagli che sono stati "eventualmente" commessi, occorre distinguere tra:
a)
Quelli che sono stati commessi a causa di "strategie" sbagliate;
b)
Quelli che sono stati commessi, "tatticamente" per una erronea o carente "esecuzione" di strategie corrette, da parte di singoli operatori;

***
Al riguardo, a quanto mi risulta, a GENNAIO, non appena si è avuta tardivamente dalla Cina notizia virus, con ordinanza del nostro ministro della Salute:
a)
Sono stati interrotti tutti i voli da e per le Cina;
b)
Sono stati effettuati soltanto voli di recupero di Italiani che erano in  Cina, i quali sono stati tutti sottoposti a QUARANTENA.

***
L'analisi genetica ha da poco accertato che il CORANAVIRUS era comparso in Cina già dal novembre-dicembre 1919:
- o per via esclusivamente naturale;
- ovvero per manipolazione in laboratorio di virus già esistenti (altra materia di controversia tra gli esperti che qui mi astengo dall'affrontare).
Per cui, prima che la notizia fosse stata resa nota ed i voli bloccati e le quarantene applicate, evidentemente qualche Cinese infetto era già arrivato in Italia.

***
A questo punto occorre porsi due domande, tenendo ben presente la distinzione tra  il concetto di "necessario", ed il concetto di "sufficiente".

*1)*
E' STATO "NECESSARIO" IL BLOCCO DEI VOLI DA E PER LA CINA?
A mio parere, bloccare i voli diretti dalla Cina non è stata affatto un'"inutile fesseria"; come dichiarato da qualcuno.
Ed infatti, sin dai tempi della peste all'epoca di Giustiniano, il primo "necessario" provvedimento prudenziale da prendere in caso di epidemie, consiste nel bloccare "gli arrivi diretti dal paese infetto":
- a piedi;
- a cavallo;
- per nave;
- in automobile;
- in treno;
- in aereo.

Per i primi tre casi, vedi PANDETTE 1-34, per i secondi tre casi, vedi quello che hanno sempre fatto, in casi del genere, le Nazioni moderne; ed infatti, secondo me, a parte i protocolli internazionali, la cosa è talmente ovvia che anche un bambino ritardato la capirebbe da solo!

*2)*
E' STATO "SUFFICIENTE" IL BLOCCO DEI VOLI DA E PER LA CINA?
E' invece corretto asserire che chiudere i voli diretti dalla Cina non poteva essere, ovviamente, un provvedimento "sufficiente", in quanto:
a)
Ormai, prima che si sapesse del virus, probabilmente qualche cinese infetto era già arrivato in Italia;
b)
Anche dopo che si è saputo del virus, ed i voli diretti dalla Cina sono stati bloccati, molti cinesi sono comunque arrivati in Italia con voli indiretti.

***
TRACCIAMENTO DEI SOGGETTI

Ciò premesso, almeno "in teoria", è corretto asserire che  tutti quelli che avevano un timbro cinese sul passaporto nel periodo X dovevano essere messi in quarantena e mappati.
Il problema è che, poichè non viviamo in una dittatura:

a)
Al massimo, una volta avuta notizia del contagio, si può stabilire che, da quel momento in poi, i doganieri debbano comunicare all'"intelligence sanitaria" tutti i passeggeri in arrivo con recente timbro cinese sul passaporto:
- cinesi o meno che essi siano;
- a prescindere da qualsiasi altro scalo intermedio abbiano effettuato fuori della Cina.
Entrambe cose che a me risulta siano state fatte in Italia.

b)
Diversamente,  dopo che si sia avuta notizia del contagio, non si può più facilmente  sapere "a posteriori" quali e quanti passeggeri erano <<già>> precedentemente arrivati con "timbro cinese" sul passaporto; magari dopo aver fatto per giunta uno o più scali esteri.
Si può certamente cercare di farlo, come si sta facendo; ma, in pratica è un compito molto lungo e complicato.

***
La mia personale proposta fatta all'UNITA' DI CRISI venerdì scorso, è stata quella di tracciare e monitorare il "TRAFFICO DATI" dei cellulari, filtrando coloro che, a cavallo di novembre, dicembre e gennaio, hanno telefonato sia dalla Cina che (successivamente) dall'Italia; una volta identificati, peraltro, possono anche essere individuati i punti del nostro territorio dove si trovano attualmente.
Però i problemi, a parte quelli tecnici (non indifferenti), sono due:
a) Le leggi sulla tutela della privacy in Italia;
b) La collaborazione delle autorità cinesi, le quali, al riguardo, non hanno alcun problema di tutela della privacy, però, in genere, sono alquanto riluttanti a fornire informazioni su quello che sanno.

***
E' DIFFICILE STABILIRE SIN D'ORA QUALI STRATEGIE SIANO STATE ERRATE, E QUALI NO.

Ed infatti, sostenere che in Italia ci siano stati più contagi che altrove per "COLPA" di qualcuno è sicuramente "possibile", ma è pure decisamente "prematuro":  in quanto, in realtà, se vogliamo attenerci ad un corretto e razionale ragionamento di "intelligence" investigativa:
1)
Non si può ancora affermare "tout court" che in Italia ci siano stati più contagi che altrove;
2)
Per ora, infatti, si può SOLTANTO affermare che in Italia sono ci sono stati più "accertamenti di contagi" che altrove.
Il che è una cosa alquanto  diversa!

***
Ed infatti, è ovvio che laddove gli accertamenti sono più efficaci, si scoprono più contagi che altrove; altrimenti bisognerebbe pensare che in Africa il contagio praticamente non esista! :D
Ma (quasi) nessuno è così sciocco da supporre una cosa del genere!

***
CI SONO STATE "ESECUZIONI" ERRATE?

Occorre poi verificare quali e quanti errori siano stati eventualmente commessi per erronea o carente "esecuzione" di strategie corrette, da parte di singoli operatori; ma anche questi non potranno che essere verificati a posteriori

***
SBANDIERAMENTO DI VERI O PRESUNTI ERRORI

Quanto al fatto che adesso sia inutile e dannoso sbandierare "ipotetici" errori commessi, io aggiungerei  che, oltre che inutile e dannoso, è anche stupido e prematuro.
Ed infatti, domani, a consuntivo, magari si scoprirà:
- o che non abbiamo sostanzialmente commesso grossi errori;
- oppure che abbiamo, sì, commesso grossi errori, ma non quelli che qualcuno immagina adesso.

***
Chi (soprav) vivrà vedrà!

***
P.S.
Quanto alle misure più recenti, prese con il DECRETO-LEGGE 23 febbraio 2020, n. 6, ne tratterò a parte, "melius re perpensa".

#4572
Come avevo previsto nel mio TOPIC iniziale, per la prima volta nella storia della Repubblica, ieri, con il DECRETO-LEGGE 23 febbraio 2020, n. 6 del 23/02/2020 sono stati emessi i primi provvedimenti volti a limitare la libertà di circolazione delle persone ex art.16 della Costituzione
Tale Decreto prevede che, allo scopo di evitare il diffondersi del COVID-19, nei comuni  o nelle aree nei quali risulta positiva almeno una persona (ecc. ecc.), sarà possibile stabilire, a pena di sanzioni penali:
  a) Il divieto di allontanamento dal comune o dall'area interessata  da parte  di  tutti  gli  individui  comunque  presenti  nel  comune   o nell'area;
  b) divieto di accesso al comune o all'area interessata.

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Per ora Milano non è stata ancora inclusa tra tali aree, però il Governatore della Lombardia Attilio Fontana ha dichiarato che, se dovesse scattare a breve la necessità di una fase due su Milano, lui è già pronto ad "iniziative ancora più drastiche e vigorose di quelle di WUHAN".
Cioè, ad isolare la città dal resto del Paese, anche ricorrendo alle Forze Armate, come in Cina!

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Speriamo che tutto ciò non si renda necessario!
#4573
Ciao Anthony.
Hai perfettamente ragione, ma è esattamente quello che, in sostanza, avevo già scritto io, e, cioè, che:
- le "mascherine chirurgiche" hanno il solo scopo di proteggere il paziente in sala operatoria o dentistica e non chi le indossa, in quanto servono solo a proteggere il paziente da ciò che viene <<espirato>> (o gocciolato) da chi le ha sul volto";
- "...le "mascherine DPI", invece  .... sono le uniche a garantire la prevenzione dai rischi biologici aereodispersi per chi le indossa, e, cioè, l'<<inspirazione>> del CORONAVIRUS."


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Però tu hai ulteriormente e giustamente precisato, che le "mascherine chirurgiche"  bloccano le goccioline di saliva, nonchè, aggiungerei io, le goccioline di muco nasale che emettiamo espirando, (per non dire starnutendo), e che costituiscono il principale veicolo di trasporto del virus che, all'interno di queste goccioline, riesce a sopravvivere di più di quanto sopravviva nell'aria.
Per quasi due anni, infatti, le ho dovute indossare quando andavo a visitare il mio amico malato di SLA, che era particolarmente esposto a subire infezioni.

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La tua conclusione, invero, è esattissima, in quanto le "mascherine chirurgiche", "...più che essere uno strumento di difesa...sono solo un modo per ridurre la possibilità di infettare altri individui nel  caso in cui vengano indossate da soggetti già colpiti dal Coronavirus."

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Però, non potendo sapere se si è già infetti o meno, la cosa migliore è indossare sempre e solo le "mascherine DPI", che sono utili per entrambi gli scopi, sia quello egoistico che quello eventualmente altruistico, e cioè:
- evitare l'"inspirazione" del virus;
- evitare l'"espirazione" del virus in goccioline più o meno nebulizzate, o in goccioline di saliva (se, invece, disgraziatamente, uno, il virus, già ce l'avesse)

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Per cui, quello che intendevo dire, in sostanza, è che conviene acquistare sempre e comunque  soltanto le "mascherine DPI"; anche se costano qualche euro di più, e sempre ammesso che se ne trovino ancora in farmacia.
Penso, però, che, forse, dovrebbero venderle anche dal ferramenta.
In ogni caso, se la situazione in qualche luogo dovesse aggravarsi, presumo che la Protezione Civile finirà per distribuirle "in massa", casa per casa; se già non ci ha pensato da sè, come credo, immagino che sarebbe il caso di suggerirlo ad  Angelo Borrelli (telefono: 06 68204601 ovvero e-mail: segreteriacd@protezionecivile.it)

Un saluto!
#4574
Tematiche Spirituali / Re:Perchè la vita è bella?
23 Febbraio 2020, 13:04:48 PM
Citazione di: Lady Joan Marie il 22 Febbraio 2020, 09:12:15 AM
Citazione di: Eutidemo il 21 Febbraio 2020, 05:56:21 AM
Non per sempre.
Ed infatti, quando muore anche chi si ricordava di quella persona, il ricordo di quella persona è morto per sempre.
Dice una dedica: "non piangere quando è morta una persona ma quando la dimentichi perchè allora sarà morta per sempre".
Finchè resterò vivo, io non dimenticheò MAI, nessuno dei miei morti; ma quando sarò morto anch'io, nessuno se li ricorderà più, perchè non hanno fatto in tempo a conoscerli.
#4575
Coronavirus: se abitate in luoghi i cui già servono, usate le mascherine giuste, non quelle inutili.
Ed infatti, mascherine che per lo più si vedono in giro, in strada ed in TV, non servono assolutamente a NIENTE contro il CORONAVIRUS, in quanto non sono "maschere di protezione respiratoria", bensì semplici "mascherine chirurgiche", che  hanno il solo scopo di proteggere il paziente in sala operatoria o dentistica e non chi le indossa; dal momento che non presentano un bordo di tenuta sul volto ed uno specifico sistema filtrante per aerosol solidi e liquidi, a differenza di quelle DPI.
Servono solo a proteggere il paziente da ciò che viene espirato da chi le indossa.
Per proteggersi dal CORONAVIRUS, invece, serve una mascherina DPI ("dot per inch") rispondente alla norma EN 149, e, cioè, almeno della classe FFP2 o FFP3, che è l'unica idonea a garantire la prevenzione dai rischi biologici aereodispersi, come l'inspirazione del CORONAVIRUS.