Basta guardare fuori dalla finestra per capire quanto avesse ragione nel puntare il dito filosofico sulla "concezione materialistica della storia"
Il Manifesto è, onestamente, quello che dichiara di essere, ovvero la stenografia di un progetto rivoluzionario, il cui successo è paragonabile ai più importanti movimenti della storia universale, analogamente ai quali ha scontato la differenza tra idea e azione, tra il modello e la pluralità, spesso antagonistica, delle realizzazioni politiche.
Inutile pestare il tasto sull'inadeguatezza dello Spirito: ecce homo.
Ma intanto, il dado è tratto. E la carne al fuoco è ancora ottima e abbondante, cucinata sulle contraddizioni della formazione socioeconomica dominante. Sicuramente meta più attuale delle escatologie religiose.
Il Manifesto è, onestamente, quello che dichiara di essere, ovvero la stenografia di un progetto rivoluzionario, il cui successo è paragonabile ai più importanti movimenti della storia universale, analogamente ai quali ha scontato la differenza tra idea e azione, tra il modello e la pluralità, spesso antagonistica, delle realizzazioni politiche.
Inutile pestare il tasto sull'inadeguatezza dello Spirito: ecce homo.
Ma intanto, il dado è tratto. E la carne al fuoco è ancora ottima e abbondante, cucinata sulle contraddizioni della formazione socioeconomica dominante. Sicuramente meta più attuale delle escatologie religiose.