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Messaggi - Aspirante Filosofo58

#466
Citazione di: anthonyi il 01 Giugno 2023, 12:01:28 PMIl topic sono le strategie sindacali, e non le leggi inerenti il mercato del lavoro, Freedom.
Pensare di risolvere questioni contrattuali con la coercizione espressa dallo stato é il rimedio peggiore possibile di qualsiasi tipo sia il problema. Le realtà lavorative sono profondamente differenziate tra loro e abbisognano di soluzioni differenti, e queste non possono essere regolate per legge.
Personalmente poi non credo che il problema sia l'avidità, quanto la carenza di conoscenza della situazione aziendale. Trovare soluzioni armoniche nei rapporti di lavoro é conveniente per tutti, di solito questa soluzione l'imprenditore la conosce, cioè sa quanto é il massimo che può ragionevolmente offrire ai propri lavoratori, ma non glielo dice certo a loro. Qui ci dovrebbe essere il lavoro del buon sindacalista, che dovrebbe sapere quanto é opportuno chiedere per risolvere subito la questione senza costi per nessuno. Da notare che poi nelle contrattazioni sono parte integrante i piani d'investimento, che sono condizione di garanzia di occupazione futura.
E per l'occupazione futura é importante che i lavoratori sappiano quanto é opportuno chiedere, perché se chiedono troppo é possibile che sul momento l'imprenditore li accordi, perché é stato preso alla sprovvista, ma poi si faccia i conti e si accorga che non gli conviene più tenere aperto, meglio produrre in Polonia.
A me è capitato, qualche anno fa, di lavorare in un'azienda che commercializzava il gpl da riscaldamento (mi pare di aver già scritto qualcosa al riguardo) e, quando mi è stata data come zona la Liguria, considerato ciò che si dice sui genovesi e i liguri in generale (dicono che siano tirchi più degli scozzesi  :D :D :D  ) ho preso la proposta come un'opportunità e sono riuscito a vendere il gpl da riscaldamento in estate ai liguri! Semplicemente ho fatto coincidere gli interessi dei clienti, con quelli dell'azienda e con quelli dei dipendenti. Ci sono riuscito io, quindi perché non possono riuscirci gli altri? 
#467
Citazione di: anthonyi il 01 Giugno 2023, 08:50:40 AMSe sono padroni dell'impresa é chiaro che il gioco lo fanno loro. I lavoratori possono sempre scegliere di non giocare o di cercare un altro tavolo cui giocare, o addirittura di organizzare il gioco per conto loro. Comunque se accettano il gioco del padrone é segno che gli va bene.
A me questo non sembra poi così chiaro: se da un lato l'impresa mette a disposizione il proprio capitale, ovviamente per ricavarne degli utili, dall'altro, il dipendente mette a disposizione il proprio tempo e le proprie competenze. Secondo me, tempo e competenze non sono meno importanti del capitale. Provate a chiamare un professionista (idraulico, elettricista, muratore o altro) e chiedetegli quanto prende per un intervento a casa vostra. Nella richiesta che fa il professionista sono compresi materiale e manodopera. 
#468
Citazione di: baylham il 31 Maggio 2023, 23:23:37 PMUna discussione che individui nell'atteggiamento dei sindacati o dei lavoratori sui temi del mercato del lavoro un problema sul quale fare proposte incoerenti e fumose mi sembra sterile.
Per inciso la parabola dei talenti è umanamente squallida, adatta alla cultura economica moderna prevalente.

Il mio dito indica la luna, ma tu ti fermi al dito? 
#469
Citazione di: anthonyi il 01 Giugno 2023, 05:43:18 AMLa parabola dei talenti é quello che ha già detto Aspirante. Una sollecitazione a dare fiducia agli altri, a collaborare con loro, e Dio sa quanto ce ne sarebbe bisogno nelle relazioni sindacali in Italia, perennemente inquinate da ideologie conflittuali il cui unico effetto é quello di abbassare la competitività delle nostre imprese e conseguenzialmente le opportunità di guadagno per i lavoratori stessi.
Non sono così convinto che aumentare l'utile delle imprese, corrisponda di pari passo all'aumento di stipendio dei lavoratori dipendenti o comunque di un loro miglioramento a 360 gradi, a meno che non si cambino la cultura generale e il pensiero che vuole ogni essere umano per forza improntato al maggior introito finanziario, nel minor tempo e col minor sforzo possibile. E' la mentalità generale da cambiare; è la cultura; è la consapevolezza che ogni cosa ha un proprio valore, e soldi e beni materiali (che in ogni caso non ci porteremo con noi al momento del trapasso)  non possono certamente stare in cima a questa scala dei valori! 
Iniziando a ragionare fuori da ogni etichetta, per il bene comune, tutti indistintamente ne trarremmo giovamento. Io l'ho sperimentato quando ancora avevo il "brutto vizio" di lavorare. Cambiare modo di ragionare, paga!
Quindi, anche i sindacati dovrebbero smetterla di fare "muro contro muro", perché, oltre ad essere un atteggiamento inutile, se non controproducente, è sinonimo di paura. Come quel tale che aveva ricevuto un talento e l'ha sotterrato, così il sindacato che ha ottenuto dei successi, non li fa fruttare, ma si siede sugli allori, credendo di potersi beare in eterno di quei risultati. La vita, però, è continua trasformazione, è un continuo morire e nascere di cellule in ogni corpo, è un continuo nascere e morire di esseri viventi; l'universo è in continuo movimento, in continua trasformazione, così come tutto ciò che è fisico. Solamente la mente dell'uomo, spesso sembra statica, immutabile.
#470
Citazione di: baylham il 31 Maggio 2023, 19:00:34 PMNon capisco il senso di questa proposta, i sindacati dei lavoratori sono esperti di contrattazioni sia al rialzo che al ribasso. Nella fasi di crescita trattano per migliorare le condizioni dei lavoratori, nelle fasi di decrescita trattano per difendere le posizioni acquisite. I sindacati in generale sono molto realisti, pragmatici. In questa fase storica i lavoratori ed i sindacati sono in difficoltà a difendere i diritti conseguiti. Quali sarebbero i diritti da mettere in discussione?
Io non ho questa impressione.
Quali sono i diritti da mettere in discussione? Dovresti chiederlo a chi, nel sindacato, ha coniato la frase, a mo' di mantra: "i diritti acquisiti non si toccano."
#471
Citazione di: Ipazia il 31 Maggio 2023, 19:41:48 PMNella società classista non vi sono diritti acquisiti ma rapporti di forza. La cui contrattazione è regolata dalla legge del più forte. Non vi sono mediazioni basate sulla fiducia che non siano dannose per il più disarmato. Chi contratta il catename parte già da una posizione di debolezza e non può permettersi ulteriori sconti, pena la scomparsa dell'esistenza stessa della funzione sindacale, come sta accadendo dalla scomparsa dello spauracchio comunista. Fin da allora il progetto padronale, supportato dal suo apparato statale di governo (governance) non è, semmai lo è stato, la trattativa, ma la sua definitiva abolizione, in stile "guai ai vinti".
Fino a quando si continuerà a porre l'attenzione, principalmente o, addirittura esclusivamente sull'avversario, la sconfitta è e sarà assicurata. Invece io credo che sia indispensabile puntare sulle proprie forze, per poter vincere e convincere su tutti i fronti.
#472
Citazione di: Kobayashi il 31 Maggio 2023, 09:00:27 AML'amore muove alcune cose. Poche cose, a dire la verità.
Quotidianamente vedo azioni mosse dalla necessità, dall'egoismo, dall'interesse.
Mi accontenterei che ogni cosa fosse mossa dall'intelligenza... Ma non è così.
Tutto è soggetto all'interesse del singolo e alla sua emotività più o meno disturbata.
Certo, se non fossimo così separati l'uno dall'altro... Ma non siamo formiche. Non siamo biologicamente destinati a nessuna super-unità.

La separazione prevede l'interazione, e certo l'interazione è la condizione che rende possibile il male. Ma anche il bene. O sbaglio?
L'unità invece non assomiglia ad una regressione? Quasi volessimo sparire in una condizione simile a quella dei minerali?

Un'ipotesi, una dottrina metafisica, può essere solo l'espressione della nostalgia per un'altra vita, per un altro mondo?
Voglio dire: è giusto consentire che dei bisogni impossibili abbiano la meglio sull'intelligenza che si aspetta, diciamo così, che vengano rispettati dei requisiti minimi di credibilità?

Perché non siamo biologicamente destinati a nessuna super unità? 
Perché l'unità dovrebbe assomigliare ad una regressione? La goccia è parte dell'oceano e il granello di sabbia è parte del deserto. Goccia o granello di sabbia, preso a sé non avrebbe alcun valore, ma l'oceano (formato da gocce d'acqua) o il deserto (formato da granelli di sabbia) ha un valore immenso e ciò valorizza goccia o granello, come parte del tutto. 
Il minestrone, per esempio, contiene diverse verdure, ognuna delle quali è facilmente distinguibile e contribuisce a dare al minestrone il gusto di nostro gradimento. Diverso è il frullato, dove gli ingredienti non sono più facilmente distinguibili. 
#473
Buongiorno. No, non andate a cercarla in internet, perché l'ho fatto io e non l'ho trovata.  ;) E' una mia invenzione per far capire un concetto, ossia la paura di perdere ciò che si ha (in questo caso: i diritti acquisiti che non si toccano), che fa perdere l'opportunità di ottenere un risultato migliore. Una situazione simile si trova nel Vangelo di Matteo, e precisamente nella parabola dei talenti (Matteo 25:14-30), dove chi riceve un talento soltanto, lo nasconde per paura di perderlo, anziché farlo fruttare. Immaginatevi se a un tavolo tra sindacalisti, imprenditori e politici, il sindacato sfidasse le altre parti sociali, mettendo sul tavolo i propri diritti acquisiti, avvertendo tuttavia di giocarli in cambio di qualcosa di migliore! In pratica il discorso sarebbe: "Io sindacato metto sul tavolo questi diritti su cui possiamo trattare. In cambio esigo la vostra (di imprenditori e di politici) disponibilità a fare altrettanto." Quale sarebbe la reazione di imprenditori e politici di fronte ad una provocazione del genere? Io credo che questi sarebbero costretti a ragionare e a proporre qualcosa di serio, pena una figuraccia su giornali, tv, radio e internet!
L'uccellino che si posa su un ramo non ha paura che questo si spezzi, perché l'uccellino dispone di ali che gli farebbero spiccare il volo. Ecco, io credo che gli esseri umani debbano imparare a fidarsi un po' di più: ognuno di sé stesso e delle proprie capacità. 

Cosa ne pensate? 
#474
Citazione di: Duc in altum! il 29 Maggio 2023, 22:34:08 PMHanno idee diverse non sul bene e sul male, ma sulla "verità" da cui sorge il bene e il male.
Ciò che ci unisce avviene un "criterio principe" precedente.
Per esempio? 
#475
Citazione di: Claudia K il 29 Maggio 2023, 14:22:52 PMHo seguito il link e letto il riassunto della storiella zen.
Più che la storiella zen mi è piaciuto il commento della Sig.ra che lo ha postato in quel sito, quando dice " Ho trovato questa storia sul web. Non sono riuscita a trovare l'autore e nemmeno da dove sia tratta. Argomenta di libri, ma mi ha fatto pensare a quanto incide anche nel nostro lavoro ogni paziente con cui ci troviamo a relazionarci, quanto ogni nuova storia, ogni nuovo percorso di vita e di malattia che incrociamo lasci un segno sul nostro percorso professionale e umano."

Penso che qualunque spunto possa essere ricchezza e riflessione, e che il più dipenda dal nostro "modo d'essere di default".
Personalmente sono stata dall'infanzia una divoratrice di libri, ma...posso garantire che (prendila a ridere ma è vera) aver visto un pezzettino millimetrico di mortadella che si muoveva apparentemente da solo sul pavimento di una terrazza, e poi avvicinarmi e rendermi conto che quel frammentino si muovesse per effetto della collaborazione di due formichine che erano molto più piccole per frammentino di mortadella... giuro che mi fece riflettere molto più di tanti libri...

Torno ai libri: non sono più una divoratrice di libri, e non sarebbe del tutto vero se dicessi che ho dovuto obliare le letture di piacere per dedicarmi prioritariamente a quelle professionali.
La mia personale verità è che il "culto del libro" come molto motivatamente potevano averlo i miei genitori o avi in genere...ebbene  è andato molto perdendosi da quando "tutti scrivono e pubblicano (magari autopubblicandosi) e pochissimi leggono".
Sono ormai decenni che (anche da molte editrici professionali) vengono pubblicate e vendute una marea di cretinate che "fanno cassa" e che non hanno alcun senso (e manco quello della vergogna).
Per cui : no, non ho il mito del "libro".
Il libro è mezzo, come tanti altri, e tutto dipende da cosa veicola.
Esattamente come per le vicende umane, di cui parla la dolce Signora del tuo link.
E anche nelle vicende umane...ce ne sono da riflettere fertilmente per sette generazioni, e ce ne sono di solo tossiche ed inutili. (Idem per i libri, appunto).




Come faccio con la musica, così faccio con la lettura: sono curioso su entrambi i fronti e cerco di soddisfare la mia curiosità, per quanto possibile. Poi: mi capita anche di ascoltare alla tv un concerto di musica classica che non mi piace, oppure di leggere un libro che non mi piace, ma questo è un altro discorso. Non ho pregiudizi di alcun tipo e, a volte, anche un autore alle prime armi (o comunque sconosciuto) mi piace di più di tanti suoi colleghi famosi. Idem con la musica. 

Come con la musica ho avuto in passato "la fortuna" di scambiare i miei dischi con quelli dei miei amici, ho avuto e ho la fortuna di prendere i libri in biblioteca; per cui, se non mi piacciono non ci rimetto dei soldi; ho solamente perso del tempo, o forse nemmeno quello, considerato che alla fine imparo qualcosa! 
#476
Ogni libro che leggo è: una persona che incontro (l'autore); una storia che conosco (la trama del libro); una parte di verità che apprendo e che mi aiuta a completarmi.  Secondo voi, invece? 
#477
Tematiche Filosofiche / Re: Decalogo liberale
28 Maggio 2023, 16:55:07 PM
Citazione di: Jacopus il 22 Maggio 2023, 23:07:26 PMSono tutti condivisibili ma sono necessarie alcune precondizioni, anzi una: la possibilità che gli esseri umani che rispettano quei precetti liberali abbiano le risorse economiche per non farsi condizionare, altrimenti sono precetti validi ed ineccepibili solo per chi se li può permettere.
Scusa ma non ho capito cosa c'entrino i soldi. Forse l'unica frase che può essere interpretata "in presenza di soldi" é:

Non utilizzare il potere per sopprimere opinioni che ritieni dannose, perché così facendo saranno le opinioni a sopprimere te.

Nel senso che per salire al potere occorre farsi una campagna elettorale, per la quale, indubbiamente, occorrono i soldi. 
Per le altre non vedo il nesso con l'avere i soldi. Me (ce) lo spieghi? Grazie. 
#478
Questa domanda, a mio avviso, è come un sasso in piccionaia, o se preferite al battito d'ali di una farfalla all'equatore, che fa cambiare il clima nel mondo, con tutto ciò che ne consegue: un susseguirsi di cause ed effetti.
Tenterò di rispondere alla domanda: perché esistono persone che si sentono a proprio agio nel ruolo della crocerossina, ossia nel salvare qualcuno da qualcosa.  Leggendo qua e là, scopro che, tutto sommato anche Gesù ci salva dal peccato. Può anch'egli essere considerato un crocerossino? Secondo voi?

Ambiente familiare, sociale, scolastico, ecc.... : tutti ambienti in cui qualcuno incarna il ruolo di "salvatore" e qualcun altro di "salvato".  Perché esistono questi due "tipi sociali" (salvatore e salvato)? Forse perché dietro c'è un bagaglio culturale di un certo tipo e non di un altro? Oppure perché le convinzioni e le convenzioni sociali sono di un certo tipo e non di un altro? O ancora, perché le aspettative, per esempio di una famiglia (supponiamo con i classici "genitori in carriera" che non hanno tempo per occuparsi dei figli, che, quando va bene godono della presenza dei nonni, e diversamente sono lasciati allo sbando) nei confronti del figlio (o dei figli) sono superiori a ciò che il figlio può dare (o i figli possono dare)?

Oppure perché gli astri sono favorevoli o contrari a certe situazioni?

O, ancora, perché secondo la teoria della reincarnazione, chi oggi ha bisogno, in una vita precedente ha avuto la possibilità di aiutare qualcuno e non lo ha fatto e quindi capisce a sue spese cosa significhi non aiutare chi ha bisogno? Così come chi oggi aiuta il prossimo, magari in una vita precedente aveva bisogno e non è stato aiutato, perciò ora, capendo l'importanza dell'aiuto, lo porta all'esasperazione quasi come un voler dire "ti aiuto però farò di tutto per metterti nelle condizioni di chiedere il mio aiuto (e il mio soltanto, perché devo rimediare ad una mia mancanza), come se si trattasse di una "vendetta" tra una vita e l'altra?

Ho fatto alcune ipotesi, tentando di provocare un dibattito, che spero non si limiti al "io non credo a questo, o a quello" ;) , oppure al darmi del matto senza dimostrarmi che io sia tale!  :D
#479
Citazione di: atomista non pentito il 11 Maggio 2023, 14:33:01 PMChiarissimamente esposto da Claudia K ........... spesso l'empatia vera viene mortificata essendo scambiata per "altro" , pertanto l'empatico tendera' a "mascherare" questa sua caratteristica forzando la sua indole. Da questo si potrebbe evincere che l'empatia "diffusa" sia strumentale ( professionale , utilitaristica). Personalmente passo (nella vita di tutti i giorni) per " affabile , disponibile , a volte simpatico ed empatico " . Nulla di piu' sbagliato  :  in realta' sono un "orso" che utilizza la " strumentale" capacita' di sembrare empatico per raggiungere lo scopo di farsi i cavolacci propri in santa pace.
Citazione di: Claudia K il 11 Maggio 2023, 14:16:48 PMProcedendo con ordine.

La media dei clienti (e pazienti) è soddisfatta quando percepisce  che il professionista (di qualunque settore, e ancor più se il settore è quello sanitario) lo ascolta, è accogliente, è competente, e ha attenta considerazione del suo caso.
Questo vale per tutti.
Siccome vale per tutti...ecco che professionisti e aziende si adoperano per conquistare questa soddisfazione del cliente, da cui ovviamente dipenderanno anche i feedback che, col semplice "passaparola", esistono da molto prima che esistesse il web.
Dall'altro lato c'è il cliente, che - detto semplice - può recepire queste attenzioni del professionista in mille modi diversi, che dipendono alla fine solo da lui, dalla sua indole, dalle sue esperienze, dalle sue aspettative, dalla sua soria personale, ecc.

Potrei fare qualche centinaio di esempi pratici, ma ne faccio uno per tutti : non c'è venditore di pentole che, per sbarcare il lunario, non intuisca al volo quanto faciliterebbe la vendita alla vedova - attempata ma molto sognatrice su parametri adolescenziali - il sentirsi ammirata e adulata (e perchè non addirittura corteggiata?) dal bel figo trentenne che potrà pagare il prossimo pieno di benzina solo se le piazza la batteria di pentole...

Ciò vuol dire che non esistano persone empatiche e che sia tutta una recita?
GIAMMAI!
Ma, per me, vuol dire che non tutto ciò che viene esternato nella media corrisponda a sentimenti autentici; e che senza neanche arrivare al vero e proprio raggiro...i casi in cui l'altro sta solo applicando il protocollo del politically correct e in qualche caso genera per questo, senza affatto volerlo, voli pindarici nel cliente...son tanti tanti!

Sommessamente lo dico anche per esperienza collaudatissima e diretta : il mio lavoro è libero professionale e NON di ambito sanitario. Per mia indole sono sempre stata molto accogliente (per me si chiamava solo "buona educazione", che annovera tra i primi capisaldi il cortese "mai dare all'interlocutore la sensazione di risultare noioso"). Poi sono sempre stata affabile e sorridente.
Ma sai quanti equivoci imbarazzantissimi mi ha portato questo (e solo questo) nella mia vita professionale?
A parte gli innumerevoli casi di clienti che con ormone attivo (da me capito sempre troppo tardi) equivocavano la CORTESIA per "qualcosa di speciale da me dedicato solo a loro" e che non esiste, ma sai QUANTE volte io, con questo atteggiamento, ho PERSO ore e ore  di vita mia per stare a sentire anche il novantenne o la novantenne che mi raccontavano sempre le stesse cose su cui si erano fissati, e che (anche questo capito molto tardi) ERO IO a favorire la replica della replica della replica, perchè mentre per pura CORTESIA FORMALE mi sorbivo la ottantesima rimembranza del loro stesso ricordo di gioventù...ero talmente idiota da dare tutti i segni che la cosa mi interessasse, mentre non mi interessava per niente e  li trovavo nauseanti, asfissianti, insopportabili, anche prepotenti in fondo ? Ma loro...anche comprensibilmente...avevano chiarissimo che un'altra persona che li ascoltasse come me non fosse tra le loro poche frequentazioni! E io ero un loro piccolo paradiso (purtroppo per me!)
Che ciò accada spesso, non significa che sia sempre così. Ci sono anche le eccezioni. Come è vero che io, dal punto di vista fisico sono un'eccezione (non ho mai provato a camminare correttamente)  così potrebbe essere un'eccezione la mia superfisio, con la quale mi sento in sintonia in modo incredibile. Anche se qualcuno storcerà il naso, posso affermare che gli astri sono d'accordo con questa nostra sintonia.
#480
Riflessioni sull'Arte / Luciano Berio
27 Maggio 2023, 09:33:35 AM
Oggi ricorre il ventennale della morte di Luciano Berio, che io non ho conosciuto quando ancora era in vita, ma di cui ho avuto modo di apprezzare alcune composizioni, presenti sul CD acquistato a Praga nel 2000, nella settimana di vacanza trascorsa a luglio, con mia moglie.  Avevo comprato il CD perché conteneva alcune composizioni (lider) di Mahler, cantati da Dagmar Peckova (cantante lirica della Repubblica Ceca). Il disco mi è piaciuto e a volte lo riascolto con vivo piacere.
Chi era Luciano Berio? Ce lo racconta Wikipedia:https://en.wikipedia.org/wiki/Luciano_Berio

Invece qui: https://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/musica/2023/05/23/laccademia-filarmonica-romana-ricorda-luciano-berio_d3af62c8-7ffd-4a0e-82da-42bfca86653e.html il concerto tenuto il 24 maggio, mentre ieri Rai5 ha trasmesso un concerto, andato in onda dalle 21.15 alle 23 senza interruzioni pubblicitarie, che comprendeva anche il 2 concerto per pianoforte e orchestra di Beethoven e la quinta sinfonia di Mendelssohn (riforma), che io ho seguito e che credo sia possibile trovare su RaiPlay. In ogni caso, qui: https://www.corrierenazionale.it/2023/05/26/su-rai-5-omaggio-a-luciano-berio-con-abbado-e-lorchestra-rai/  c'è una descrizione.

Da diversi venerdì seguo i concerti di musica classica di Rai5, anche se non sempre mi piacciono. Quello di ieri sera mi è piaciuto perché la musica classica era fatta di melodie e ritmo. Non mi piacciono, viceversa, i brani con suoni forse onomatopeici, cioè che rappresentano qualcosa di diverso dalla musica.