Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - daniele22

#466
Citazione di: iano il 25 Maggio 2024, 09:51:46 AMSe disprezzi il mio pensiero vuol dire che lo comprendi, e dopo questo involontario complimento che mi fai, e che non ti posso restituire, dimmi tu se vuoi continuare il dialogo, a meno che per disprezzare non intendevi...disgiungere.
Io continuerei con piacere il dialogo, ma visto l'effetto che ti fà forse non è il caso.
Cosa ne pensi?


In realtà iano non disprezzo il tuo pensiero, anzi, trovo molto acuti certi tuoi spunti, solo che li trovo disorganizzati e, francamente, a volte sterili. Ritiro quindi il mio disprezzo dopo i tuoi post sul diritto di Israele ad esistere, condivisibili o no che siano. Forse l'avrai fatto qualche altra volta, intendo quello di dire la tua sulla giustizia in temi di attualità, ma non sei certo un abitué di questi temi, luogo dove soprattutto si scatenano le mostruosità della fantasia umana, luogo dove un filosofo, seppur ignorante, dovrebbe dire la sua.
Giungo quindi al ritornello a cui molti si appellano spesso e volentieri: "Ognuno la pensa in modo diverso e se non accetti questa cosa sei uno che..............." Beh, io penso invece che la pensiamo tutti allo stesso modo, ovvero pensiamo a tenerci alla larga dal proprio malessere; solo che ognuno lo fa, nel nostro caso lo dice, in modi a volte assai discutibili.
Retrocedendo quindi nel tempo, questo pensiero unico, quello cioè di evitare il proprio dolore, non quello di tutti intendi, manifestò linguisticamente certi concetti, certe esistenze, ad esempio Dio, proprietà privata, coscienza di classe e libero arbitrio tanto per dire. Se io non riconosco tali concetti metafisici arbitrari e offensivi nei confronti della ragione umana, ovvero se non accetto il diverso pensare degli altri, dato appunto che penseremmo tutti alla stessa cosa, chiedo: chi tra me, che non accetto, e gli altri, che accettano tutto pur di salvare il proprio tornaconto, sarebbe un autoritario, un prepotente, un fascista, cose queste che giustamente vengono stigmatizzate? Io posso tollerare Dio, no di certo tutto quello che dice, ma dal filosofo pretendo non le sciocchezze che si mettono in campo vuoi dall'una o dall'altra parte della barricata, intendi ad esempio materialismo vs idealismo. Costoro, tra l'altro, vorrebbero farmi credere che la giustizia debba essere merce di contrattazione; ma credo ben che sia materia di contrattazione se si è pervasi da idee esposte pure dall'insigne Telmo Pievani sulla natura convenzionale del linguaggio, altro arbitrio ben poco fondato e atto a farci credere che l'essere umano sia veramente superiore alle altre specie, sia cioè più intelligente. Perché, se così fosse, allora sì la giustizia, che dovrebbe essere attinente alla ragione umana e non personale, diverrebbe materia di contratto tra i più intelligenti tra gli esseri umani. Questo naturalmente in teoria perché poi in pratica e alla faccia dell'intelligenza, il senso di giustizia viene quantomeno impostato dai più forti. Infine, sempre costoro, tutti compresi, sarebbero in realtà dei truffatori, vili truffatori inebriati non so se dalle loro ideologie o di sé stessi ... hybris ... Ma i tempi sono maturi perché la nostra lingua, testimonianza di coscienza, di conoscenza collettiva, si è accorta di sé stessa, proprio come lo scimpanzé, e sentenzia, attraverso la mia voce per ora, di essere nulla più che una grande puttana.
Un cordiale saluto
#467
Citazione di: Alberto Knox il 25 Maggio 2024, 10:54:47 AMnon ti ho messo in bocca nulla per fortuna. Le cose che dico vengono dalla mia. Sereno Daniele, è bene che non la pensiamo tutti allo stesso modo.
Certo Alberto, hai solo interpretato male il mio dire, tanto che sono riuscito a trascinarti con me nel paradiso dei buffoni. Mi chiami poi sereno daniele; beh, sereno lo sono in effetti, ma adagiato su di un mare di merda, non di un "quanto verde tutto intorno e ancor più in là, sembra quasi un mare l'erba......".
La cosa? Sai come mi è passato per la mente? Pensando all'espressione ¿ma cosa fai? ... e in successione ¿ma che cos'è una cosa?
#468
Citazione di: iano il 24 Maggio 2024, 16:11:36 PMNon ho mai pensato che fesso potesse significare altro :)), ne che coscienza potesse significare altro da consapevolezza, ma se  volgiamo  ancor parlare di un agir ''coscienzioso'', diremo che questo è proprio del filosofo.
 
La produzione filosofica viene da se, cioè dal fatto che non possiamo interrompere i nostri pensieri.
Filosofo è colui che presta particolare attenzione ai suoi pensieri, mentre sorgono, conscio del fatto che da ciò, che egli lo voglia o meno, dipenderà il suo agire, assumendosene così la piena responsabilità , senza delegarla, annacquandola , ad un entità superiore, o comunque a lui alternativa..
Voler produrre un etica significa mettere il carro davanti ai buoi, secondo me, come volersi costruirsi un alibi che possa giustificare le nostre azioni, e a questo facilmente e comprensibilmente si abbandonano i giovani, spinti da un impellenza di avventura.
Diversamente è dalla valutazione delle nostre azioni che può nascere un etica.
Un azione politica nasce dalla concordanza di etiche prodottesi liberamente, e non da una concordanza forzata dal dover aderire a un etica preconfezionata.
Si parla di umanità, ma in effetti ne esiste più di una.
Per un giovane la prima bandiera che passa è buona se promette azione.
Un anziano perderà il tempo che gli rimane per cercare una bandiera sotto cui agire, senza trovarla, e alfine, disgustato, attenderà la morte come una liberazione.

Secondo me la filosofia è una scienza che si rivolge alla collettività. Ho in precedenza espresso un'opinione sul filosofo. Da ateo, quindi, la mia riflessione è incentrata su di un concetto di giustizia che dovrebbe infine sostituire la giustizia divina, quella a cui si rivolgono i credenti. Con questi ultimi infatti condivido molte posizioni, ma non tutte. L'etica a sua volta dipende da tale concezione che il filosofo produce e non è unica, ma in modo obbligato riferibile al senso di giustizia che egli propone a coloro che filosofi non sono. Il resto è solo confusione, ovviamente dal mio punto di vista personale. Non sarò io a censurare il tuo pensiero, ¿come potrebbe un anarchico?, ma di sicuro ne ho disprezzo
#469
Citazione di: iano il 24 Maggio 2024, 08:59:53 AMSecondo me fesso è quel filosofo che crede che tutto ciò che produca passi per la sua coscienza.

Fermo restando quel che dissi, fesso significa disgiunto. Il filosofo deve confrontarsi con la giustizia e non con l'esattezza scientifica; dovrebbe pertanto produrre un'etica coerente col suo senso di giustizia. Essendo io agnostico, per me la coscienza coincide con la consapevolezza. ¿Per dove dovrebbe passare dunque tutta la sua produzione filosofica?
#470
Mi sono sorbito un'ora del datato intervento accademico postato da Jacopus per avere conferma ancora una volta che i dati epistemologici sono sempre coerenti con la mia tesi. Non sono ovviamente d'accordo con la narrazione di Telmo Pievani che dovrebbe astenersi dal compiere nel suo racconto considerazioni che seppur indirettamente sarebbero di ordine filosofico, una su tutte e inerente alla logica il ragionamento che fa sull'anello mancante, molto astuto, ma fallace. I ricercatori, i cosiddetti scienziati, dovrebbero smetterla di fare filosofia se non si sentono filosofi nell'anima. Per spiegare ciò che intendo direi che un ricercatore scientifico sta a un filosofo come un pubblico ministero sta a un giudice. In molti pensano che il filosofo dovrebbe adattarsi alle scoperte scientifiche, o addirittura che i filosofi sarebbero i fisici. Affermazione del genere sarebbero vere in parte. A mio modesto avviso, sarebbe invece che il filosofo, nel suo pensiero, dovrebbe contenere la scienza, ma quando non la contiene più cessa di essere un buon filosofo, almeno momentaneamente, ed è per questo che deve adattarsi, ed è in questo senso che l'affermazione di cui sopra sarebbe parzialmente vera. La differenza è sottile poiché nella pratica filosofica sarà decisivo il modo in cui il filosofo si adatta all'evidenza scientifica: o violenta la sua convinzione precedente, o cerca di manipolare l'evidenza senza intaccare la sua convinzione, ma così facendo prima o poi dovrebbe rivelarsi tutta la sua insipienza.
Molto più lucida, dato che lucido sarebbe stato l'intervento di Pievani, mi sembra invece quest'intervista di un paio di giorni orsono con Cacciari. Devo ammettere che a un dato punto mi ha deliziato quel suo "....Perché c'è un ateismo della totale indifferenza e ci sono atei che credono"
#471
Per cercare di risolvere la questione della realtà "là fuori" e la realtà "che sta dentro al nostro cabezón" definii una cosa ricorrendo alla parola cosa. Forse ho compiuto un illecito amministrativo, ma io me ne frego delle regole quando secondo me sia giusto farlo. La definizione che ne uscì fu quindi: una cosa è qualsiasi cosa che la nostra mente possa imbrigliare tanto da poterne parlare, anche a vanvera. Pertanto, giusto pure per regolare i conti tra oggetto ed evento, sarebbero cose ed evento tanto la mela quanto la rivoluzione francese, l'ippogrifo e pure Dio.
.
.
@Alberto Knox
Non so per quali vie tu ti sia preso licenza di mettermi in bocca cose che non ho detto, e nemmeno mi interessa saperlo. Un ateo può infischiarsene di Dio e può pure fare finta che Dio non esista, ma resta il fatto che Dio esiste, giacché tu lo nomini e pure io lo nomino. Allora, l'ateo può dire ciò che vuole, ma quando si accinge a fare filosofia no. Infatti il filosofo, nella sua disamina della realtà, non può cancellare una parola fintanto che essa circoli all'interno di essa, e le parole cessano di esistere, o meglio, si assopiscono, solo quando cadono nell'oblio. Certuni, non i filosofi intendo, hanno provato a farlo con le bastonate, ma con scarsi risultati date le evidenze che la storia ci insegna.
PQM, ¿cosa dovrei mai pensare di tali filosofi, ma pure di semplici atei che la pensano come te? Beh, a dire la verità io non ho ancora capito se tu sei un ateo o un credente, ma, come già detto, tali atei sarebbero i già citati sacerdoti occulti dell'ateismo, ovvero quelli che si sono tenuti per buona la libertà di agire, quelli che dicono che la neuroplasticità non ci garantisce di automoderarci nel forum deputando a tal fine le istituzioni, e, probabilmente, giusto per metterci un po' di malizia, quelli che vorrebbero pontificare su ciò che è bene e su ciò che è male a loro "libero arbitrio", magari con la legge del cinquantuno per cento ... Fragorosa risata isolata nella platea e qualcuno chiede ¿ma chi è costui?
"Dai ragazzi!, forza!", dice il regista, "Ripetiamo la scena
#472
Tematiche Filosofiche / Re: Visioni soggettive!
22 Maggio 2024, 18:29:33 PM
Citazione di: sapa il 21 Maggio 2024, 14:33:16 PMPensavo in questi giorni, come sarebbe la coesistenza se tutti potessimo leggere nel pensiero degli altri. Sarebbe la fine di ogni ipocrisia, di ogni finzione, di ogni maschera. Gli altri ci vedrebbero per quello che siamo e potremmo capire subito le intenzioni altrui, prima che fosse troppo tardi. Una virtù, o una sfiga colossale?
Ciao sapa, se così fosse ci sarebbe una riduzione dei conflitti. Ci sono due vie, secondo me; una è quella che invoca "è inaccettabile" mentre si continua ad accettare rattoppando una volta qua e una volta là, l'altra quella che si chiede cosa si debba fare per fare sì che le cose inaccettabili non si compiano. Quest'ultima sarebbe una novità, e infatti, se ben ricordi, una volta ti dissi che non occorreva che fossi tu a saltare la roggia che sembra un Rio delle Amazzoni, bastando invece che lo facesse Mattarella, ovvero una scienza sana e non ipocrita. La causa di tutto ciò sta nell'immaginario filmico della mafia: non è una questione personale, ma di affari
#473
Tra determinismo e indeterminismo può dire qualcosa la matematica: è determinabile che il numero 19 è un numero primo, ma non esiste una legge "fatale" che possa prevedere con precisione quale sarà il numero primo successivo al 19
#474
Percorsi ed Esperienze / Re: Raduno filosofico
21 Maggio 2024, 08:30:50 AM
Citazione di: InVerno il 18 Maggio 2024, 20:13:10 PMCome suggerito da Jacopus, penso che sarebbe una interessante idea se riuscissimo ad organizzare un raduno dove incontrare tante facce che fino ad ora si sono incontrate solo digitalmente. Io e Jacopus ci siamo incontrati settembre scorso ed e' stata un esperienza interessante e stimolante, viene naturale estendere invito a tutti, e mi sembra un passo ulteriore per rafforzare una comunita spesso flagellata da incomprensioni che derivano in gran parte dal non conoscersi.

Viene altresi naturale considerare me come base per questo raduno, essendo che ho un agriturismo e si puo risparmiare perlomeno sui letti, oltre che a stare in mezzo alla natura. Non che sia l unica opzione, sono disposto a muovere il culo anche io in caso si optasse per soluzioni diverse, semplicemente mi sembra la prima ipotesi valida da proporre. Per darvi un riferimento, mi trovo in provincia di Spezia.

Ben conscio delle difficolta che si incontrano cercando di radunare una comunita di adulti sparsi in tutta Italia perche da dieci anni lo faccio con gli amici incontrati su un altro forum, per ora chiederei solamente di manifestare il vostro interesse alla proposta ed eventualmente dei periodi che sapete anticipare sareste disponibili o pensate possano essere propizi, una volta raccolte un po di adesioni proveremo a trovare una quadra per cercare di includere piu persone possibili.

Chi non viene un leone da tastiera è , è , è
Chi non viene un leone da tastiera è , è , è
 8)
Grazie per l'invito inVerno, ma penso di non partecipare, ora come ora non mi sentirei a mio agio. Potrebbe però essere che in altra occasione capiti  come turista e svelandomi solo all'accoglienza come daniele22; questo sì potrei farlo tranquillamente anche ora
#475
Citazione di: Alberto Knox il 16 Maggio 2024, 12:51:07 PMNon condivido il disegno che fai degli atei, o perlomeno, non degli atei che conosco io. Anzitutto un ateo semplicemente non parla di Dio, non si batte mettendo in campo un soggetto che per lui semplicemente non esiste. Esso è fuori dalla logica dualista anima/corpo come due cose distinte e separate considerando l'anima un epifenomeno della materia, anima intesa come psiche naturalmente . Non è vero che per l'ateo la coscienza non esiste. Esiste , ma essa si da come nel caso dell anima, sempre come epifenomeno della materia che diventa bios, che diventa zoé , che diventa psiché, che diventa Nous.. è sempre questo pezzo di materia che evolve. C'è stato un periodo storico dove l'uomo era solo uomo , senza religione ne Dei. O meglio, i Dei c'erano ancora ma avevano perso quell attrazzione devotiva di un tempo e il Cristianesimo doveva ancora arrivare . In quel periodo l'uomo senza Dio dovette decidere col propio intendimento cosa era bene e cosa era male. Naquero diversi libri  in quel periodo storico , fra quelli che non sono andati distrutti nominerei  un autore di cui non si sa nulla ma che tuttavia si identifica con il nome Lucrezio. il quale libro "De rerum natura" illeggibile per noi se non tramite le traduzioni, presenta una visione del tutto atea del mondo e di certo anche del libero arbitrio.
È proprio questo l'errore di certi atei e che li rende simili a dei preti dell'ateismo. Certo è che io non parlo di Dio, ma del Vaticano o della religione ebraica, o dell'islam sì che parlo. Non vedo inoltre la coscienza come la descrivono certi atei pur essendo deficitari di una teoria scientifica della conoscienza. Pertanto quando parlo di coscienza, parlo di quella cosa di cui parlano i medici del pronto soccorso nei loro rapporti, ovvero "stato del paziente: vigile, cosciente", cosa quindi che rimanda alla presenza di un minimum di conoscenza. 
Concludo sulla libertà di azione, o mancanza di libertà.
Quando dico che entrambe le tesi sono indimostrabili lo dico solo perché non posso dimostrare l'inesistenza di Dio, ma a livello logico razionale la mancanza di libertà è dimostrabilissima. È per questo che accuso certi atei di essere dei preti di una religione che per nulla cndivido
#476
Tematiche Filosofiche / Re: Visioni soggettive!
21 Maggio 2024, 07:49:08 AM
Citazione di: Eutidemo il 20 Maggio 2024, 06:28:11 AMGli altri ci fanno vedere di sè solo quello che vorrebbero che vedessimo in loro; noi, invece, vediamo in loro solo quello che vogliamo vedere noi. Però, di solito, nessuna delle due cose corrisponde alla verità! ;D
Ullallahh! Eutidemo, ci si rivede. Buongiorno.
Qual è il segnale da realizzare in questo titolo mi sono chiesto.
Data la tua esposizione mi salta in mente la maschera.
Date le tue risposte a iano realizzo invece che "prevedere" è un'arma da usare con cautela. ¿Potresti darci una terza via, o bastano le due?
#477
Citazione di: Athena il 18 Maggio 2024, 19:24:35 PMNon comprendo bene come tu sia precipitato in questo mondo, mi viene da pensare che da animali possono solo trattarci gli altri e noi di conseguenza sentirci così, percepirci in quel modo. Più che di una condizione di pre-umanità credo si tratti di sub-umanità a causa di manipolazioni relazionali e/o assenza di stimoli. Ad esempio ho letto che una persona vissuta per molto tempo chiusa in una stanza e in assenza di attività motorie, cognitive, intellettive potrebbe avere allucinazioni ma credo sia una difesa naturale del cervello che si chiude, per compensare il vuoto,  in una dimensione immaginaria. Rigettavi le istanze della psichiatria in che senso se ne condividi poi l'etichetta di "disturbo bipolare"? Più che di "disturbo" non potrebbe trattarsi di sofferenza o malesseri come risposta a condizioni ambientali?
Se vuoi rispondermi aprendo un topic dedicato forse sarebbe meglio per tutti
Perdona Athena, ma per qualche motivo non ho intenzione di aprire un topic in merito alla malattia mentale. È per questo motivo che l'ho chiesto a te, dato che eri curiosa; da parte mia ti assicuro che interverrei senz'altro, almeno per dire qualcosa di ciò che penso della natura delle "fisse", le quali possono debordare in ossessioni.
All'indomani di aver assistito ad un'opera teatrale moderna dal titolo "Intoccabili? SSN" avrei moltissime cose da dirti, troppe. Ricordando l'inizio del nostro dialogo (post 489) e seguendone le tracce inizierò con l'informarti che nel forum, tempo fa, quando tu non eri ancora nata tanto per dire, mi sono autoproclamato messìa, anticristo e 😈 diavolo, robe da disturbati bipolari insomma, nulla di nuovo sotto il sole. In veste di quest'ultimo, il 😈, e in abbinata colla sentenza della psichiatria che mi definì appunto "disturbato bipolare", posso immaginare che ti sia noto il detto che il diavolo cento ne pensa e una ne fa. Il testo della commedia di cui parlo è disponibile on line qui nel forum allo stesso titolo, ma in altra tematica, e te lo consiglio perché sembrava veramente rivoluzionario, ma ancora una volta ha perso la potenziale forza che pretendono possedere quelle opere inquadrate con l'etichetta "lavoro in corso" ... Dio stramaledica gli inglesi!, appunto :) . Tutto è ritornato infatti a quel brodo primordiale di memoria "Quelli della notte" - Riccardo Pazzaglia, Renzo Arbore che si perpetua nel suo essere primordiale e al tempo stesso attuale. Tu non conosci bene il forum, ma io che vivo qui da tre anni conosco bene certe cose. Fui stimolato quindi da Ipazia che mi disse che mi sfuggiva una cosa, ma io avevo chiara la torbida situazione e a prescindere da come possa svolgersi ancora tale presunto "lavoro in corso", così come del resto lo sono tutti i temi che si aprono, per me era pure questo già finito ancor prima che Ipazia mi avvisasse, o al limite finì con quell'avviso. Non avendo ancora capito a quest'ora del giorno di cosa volesse avvisarmi Ipazia, nel nome del diavolo ho realizzato a modo mio il suo segnale quindi, farò, scriverò, l'una tra le cento pensate, ecco: aggiungo un sottotitolo al titolo dell'opera rendendolo così: "Intoccabili? SSN sottotitolo Si parva licet componere magnis". Va da sé che il piccolo è il forum e il grande è l'umanitá; e poi si chiedono perché vincano le destre ... gran borbottío in sala.
Detto questo, volevo mettere un like al tuo post, ma mi sono scordato di farlo. Nel senso che sono più che d'accordo con quello che dici e quindi capisco perfettamente il senso del tuo "...mi viene da pensare che da animali possono solo trattarci gli altri e noi di conseguenza sentirci così, percepirci in quel modo." Penso infatti che, impronta genetica a parte, roba di cui non parlo, l'ambiente agisca potentemente nell'infante indifeso e l'infante vi si abitui nell'unico modo che gli sia possibile, conoscendo cioè ineluttabilmente l'ambiente e riconoscendo in questo, per imperscrutabili vie, ciò che gli dà gusto o disgusto. Nel momento in cui l'infante entra a pieno titolo nella comunità linguistica potrebbe pertanto trovarsi anche notevolmente spiazzato nei confronti di altri da questa sua precedente conoscenza che ovviamente non poteva criticare, ma comunque radicata in lui e manifestantesi attraverso relativi comportamenti adeguati ad essa.
Tornando quindi a quello che mi chiedi sul pre-umano, ho condiviso la diagnosi della psichiatria "disturbo bipolare" perché dopo l'incontro cercai di informarmi e riconobbi, a spanne data la mia ignoranza, che quella diagnosi più o meno ci poteva stare; quello che ho rigettato fu solo una ventilata ipotesi di cura obbligatoria. Replicai infatti, tra l'incazzato e l'impaurito, e rifiutando qualsiasi altro farmaco pure, che nonostante il mio stato euforico un po' sopra le righe gestivo benissimo la mia vita personale e sociale, ed era vero, anche se amici e parenti erano assai preoccupati perché ero proprio "fuori", e ben le ricordo tutte le mie stravaganze. Non che andassi in giro nudo per le strade, o fossi violento, trattandosi invece più che altro di una buona dose di sfacciataggine con cui trattavo con loro, più gli amici che i parenti ... si trattava insomma di una perdita di filtri. A livello fisico invece, scoprii per caso che avevo acquisito marcatamente, tanto da farmelo notare, un maggiore senso dell'equilibrio rispetto a prima. Per risolvere il tuo dubbio infine, sarebbe questo insieme psico/fisico a farmi parlare di una caduta in uno stato pre-umano. Da ultimo, valutazione personale, penso che se vi sia stata una causa ambientale all'origine di tutto ciò, questa potrebbe imputarsi ad un mio malessere di tipo esistenziale, non passivo però; nel senso che tale malessere, inconsapevolmente, si rivolgeva a risolvere il problema piuttosto che a interiorizzarlo, e solo per fortuna quindi, con un bel po' di tempo riuscii a risolverlo razionalmente ... pertanto, paradossalmente devo ringraziare quello che chiamano "disturbo bipolare" ... fa pure rima. In ogni caso Athena, sentiti libera di parlare anche fuori tema e se i moderatori intervenissero possiamo sempre giocarcela, viste le cose che si son viste
#478
Un filosofo, il quale non necessita sicuramente di una laurea per esserlo, fintanto che non produce un'etica coerente con la sua ricerca filosofica sarebbe per me un ignorante, cioè fesso
#479
Idee per migliorare il forum / Re: Intoccabili ? SSN
20 Maggio 2024, 19:37:46 PM
Citazione di: Jacopus il 19 Maggio 2024, 16:19:08 PMLa neuroplasticità non è garanzia di etica o galateo, ma la semplice constatazione che l'uomo può piegarsi a qualsiasi comportamento, per apprendimento o per creatività, compresa la incapacità ad automoderarsi ....
Ah! e meno male che avremmo il libero arbitrio ... e che quello che dici dopo e che qui ho tagliato sarebbe deputato a darcelo ... ma fammi il piacere
#480
Idee per migliorare il forum / Re: Intoccabili ? SSN
19 Maggio 2024, 16:15:05 PM
@inVerno
Parlo indirizzandomi a inVerno, ma vale anche per gli altri.
Si è responsabili di quello che si dice, ma non di quello che uno intende; e questa regola vale pure per me quando sono io a dover capire per poi regolare la mia replica.
Ringrazio Ipazia per averci presi per il culo inscenando una commedia indecente ... a meno che non mi sfugga qualcosa. Detto ciò, inVerno, mi fa piacere che la tua memoria concordi con la mia perché accade pure che ciascuno di noi se la ricostruisca inconsapevolmente a suo uso e consumo, e questo vale anche per me ovviamente. E pure a me, come ad anthonyi, piace essere trasparente, e fatalità pure con anthonyi (il mio nemico naturale per opposte posizioni politiche) ho un sospeso, non di censura, bensì per una risposta che gli dovrei, perché a suo tempo, a mio modo di vedere,  avrebbe stravolto il senso del mio pensiero nella sua replica. In sostanza, in quella situazione cos'ho fatto? Semplicemente non ho accettato quella che per me era una provocazione. Voglio cioè dire che anch'io uso, strumentalizzo, come mi fa comodo,  la lingua a mio vantaggio, e in questo caso specifico sto strumentalizzando l'episodio accaduto con anthonyi per spiegarti che la provocazione di cui parlavo nel mio post numero 5 corrisponde proprio alla tua citazione esposta nel post numero 6; non ti avrei mai accusato di abusare del tuo potere giacché era evidente che avevi piena ragione di farlo. Se all'epoca sono stato zitto e la cosa per me era finita lì, era perché non molti giorni prima avevo accusato te, anthonyi, e pure Ipazia in altra occasione, di avere una mentalità neo-nazista, o fascista non ricordo, e non mi sembrava il caso di gettare ulteriore benzina sul fuoco data pure la tua reazione all'accusa (l'unico che tra l'altro ha reagito e questo l'ho apprezzato). Differenza: con anthonyi sono stato zitto e con te sono sbottato in una risata non argomentata. Ma ferma restava la mia intenzione di non accettare la provocazione e per questo ho rinunciato alla possibilità di esprimermi compiutamente e ti ho semplicemente invitato a procedere tranquillamente a censurare il mio intervento. Il fatto è che tu hai censurato tutto, provocazione e invito a censurare, e se te l'ho detto ora è solo perché l'episodio mi è venuto a mente configurandosi una maldestra azione di censura da parte di anthonyi. Sarebbe stata cioè una certa contiguità tra due episodi rari a risvegliare la mia attenzione; non sono cioè uno avvezzo a serbare rancori, ma i comportamenti non li dimentico, se è questo che intendevi dire
Per la moderazione mi chiedo? C'è veramente bisogno di moderatori? È mai possibile che animali altamente neuroplastici (neurosclerotizzati sembra a me, sempre tenendo conto della mia abissale ignoranza) non possano persuadersi che bisognerebbe riuscire a moderarci tra noi? L'offesa ci sta, inutile e assurdo pretendere di abolirla; basterebbe che l'utente qualsiasi intervenisse quando si esagera