Citazione di: viator il 05 Novembre 2019, 15:20:10 PMciao Viator,
Salve Paul11: Riprendo dalla tua replica nr.183 ; "La vita è limitata, ma non si sa perché debba essere così e il suo senso nel breve limite, ma allo stesso tempo si inventa l'infinito".
Forse il perchè della limitatezza della vita (individuale) è ignoto a molti non perchè la cosa sia molto misteriosa, ma perchè la nostra personale ossessione per l'immortalità individuale (seccamente in contrasto con le leggi naturali) obnubila, confonde la nostra capacità e volontà di fare un semplice ragionamento.
Il fatto è che il mondo e la natura sono "ossessionati" anch'essi dalla propria immortalità complessiva, ma da sempre "sanno" che essa è realizzabile solo attraverso un continuo rinnovamento dei propri singoli contenuti, dei quali noi facciamo parte.
Se tali singoli contenuti non venissero implacabilmente rinnovati, trasformati (la morte è una forma particolare di trasformazione) nel mondo si instaurerebbe una situazione di "congelamento" dei suoi aspetti. Nulla morirebbe (cambierebbe, invecchierebbe) ma l'unico modo di ottenere ciò sarebbe l'interruzione del funzionamento del mondo stesso ! Nulla più dovrebbe accadere ! E questa non sarebbe proprio la situazione che abbiamo appena cercato di evitare ??.
L'unico modo di evitare la morte del mondo nel suo insieme è mantenerlo vivo attraverso la mutevolezza e la caducità dei suoi componenti.
Vedi che è bastato un ragionamento poco più che infantile per dare senso e risposta a quello che moltissimi considerano un insondabile mistero ?
Naturalmente il problema è che una simile visione dell'argomento non riesce a soddisfare neppure una dei sette miliardi di psiche umane, per cui.....................avanti con il sogno dell'immortalità!. Saluti.
Se non ricordo male, da ormai antichi studi alle superiori, fu Galileo a dire che la fantasia umana non può fare a meno di relazionarsi alla realtà.
Così come le alterazioni artistiche spazio/temporali ,non sono altro che astrazioni, ma sempre della realtà.
Non sono quindi per l'antitesi fra fantasia e realtà, ma si tratta di coniugarle razionalmente se vogliamo trovare dei signifcati.
Quindi non capisco le dicotomie fra ossessione immortale, o si potrebbe anche dire, ossessione mortale come contrapposizione.
Per natura cosa si intende? Le scienze naturali del regno animale, vegetale, minerale? O insieme alla fisica?
Le scienze naturali sono relegate al pianeta Terra e la vita per come qui la intendiamo.
Se lo estendiamo alla fisica, arriviamo all'astrofisica e dall'altra alle scienze delle particelle e ci dicono aggiungendo altro alle strette conoscenze del pianeta che ci ospita.
Ci sono almeno tre domini che devono essere correlati fra loro: natura (in senso stretto), fisica,
e continuo a dire "mentale".
Nessuno dei tre domini da solo ci dice la verità, ma una verità parziale per il singolo dominio.
Il tempo della vita umano è un attimo rispetto alla natura dei cicli del nostro pianete e a sua volta il pianeta Terra è un attimo rispetto ai tempi dell'universo.
La nostra cultura poggia sul senso della vista, come dei S.Tommaso, per dimostrare che vi sia almeno una parziale verità. Ma questo empirismo porterebbe anche ad un estremo scetticismo.
Perchè se occhi non vedono e non c'è allora verità, su tutto ciò che esula dalla vista fosse finzione, ne deriverebbe che la storia raccontata e non vissuta non è vera, che dove non sono stato fisicamente, non è vero, che tutto ciò che interpretazione e informazione datami fin dall'infanzia poggia sulla non verità, poiché esula dalla mia esperienza.
Ma la mia esperienza è solo mia e ognuno ha la sua. Che cosa mai accadrebbe e in fondo accade?
Che ognuno si sente portatore di una propria verità incomunicabile e solo la necessità di una socialità di individui poggia sulle convenuto, sulle convenzioni, che poggiano sulle falsità poiché non corrispondono a nessuna esperienza vissuta.
Ti sei mai chiesto perché l'universo debba essere per forza in divenire, per cui tutto appare e scompare? La trasformazione è proprio l'apparire e lo scomparire, eppure l'universo è sempre lì.
L'universo non appare e scompare, i fenomeni interni all'universo appaiono e scompaiono.
Noi rimaniamo noi stessi, nonostante i fenomeni interni metabolici, chimico fisici, ci trasformano nel tempo delle età della nostra esistenza.
Lo vedi il nesso? Noi non siamo altro dal bambino che eravamo,nonostante l'esperienza della vita, nonostante ci trasformiamo fisicamente.
Ogni cosa, ogni ente ha un sua identità e ha una sua memoria.
saluti