Non ho mai sentito in me la fascinazione della vita. Nemmeno da bambino. Per questo ripeto spesso di essere nato vecchio. Non che mi dispiaccia, dopo tutto. Forse nascere in una casa vecchia , decrepita e quasi in rovina ormai, ti rende magari sensibile all'impermanenza e al mutare di ogni cosa, ma meno al fascino della vita in sé. Certo, si rimane 'affascinati' da una bella fanciulla dal volto di luna o da una ricca mensa imbandita, ma non è fascinazione per la vita quella...è desiderio, che è ben altra cosa. Naturalmente si ha una gran paura di abbandonarla, questa vita, anche se non si è affascinati da essa...paura dell'ignoto e attaccamento per la nostra mentecorpo attuale. Aggrappati ai rami della foresta e saltellanti da uno all'altro come una scimmia, passiamo i nostri giorni, sempre uguali e sempre diversi. Ora siamo irretiti da questa idea, domani da quell'oggetto, dopodomani da quella cena da fare...Ci proiettiamo sempre verso qualcosa. Non c'è molta consapevolezza in questo afferrare e lasciare; è quasi un processo automatico ormai... Che diavolo sto facendo?...Mah! Lo faccio o non lo faccio? Attimi di consapevolezza balenano nella mente, per poi spegnersi...lo facciamo, aggrappiamoci ancora...alla fine l'oblio della consapevolezza ci pare persino piacevole, più piacevole dell'esser consapevoli.
Dobbiamo stordirci e non riflettere. Ancora vetrine per favore!..Ancora volti da osservare e non conoscere...ancora perdersi nel formicaio umano, nel termitaio delle menticorpo...capelli, peli, sudore...odore , profumi eccessivi, volgari...l'occhio che scatta verso un bel viso, due occhi dolci, un bel sedere...va da sola la scimmia...non si ferma mai: afferra e lascia per riafferrare e lasciare ancora...zac zac..zac zac...
La vita mi sembra come un autobus senza autista. Non c'è nessuno al volante. Non ci resta che stare seduti al nostro posto e smettere di lagnarci...Se non c'è nessuno al volante, se ho questa minima consapevolezza, allora non mi metto a gridare come un ossesso: "Sbrigati, portami via di qui!" e nemmeno di rallentare per farmi ammirare il panorama. Non c'è nessuno là davanti e...non c'è nemmeno il volante! Ahia...
Però...però...che pace senza più aver fretta, senza sbraitare ad un autista che non c'è...Adesso, quasi quasi...posso starmene in pace mentre attraverso territori stupendi...aride pietraie...ho lasciato andare la volontà di controllare il percorso...che pace! Non sono più coinvolto...sono distaccato...sembra quasi che stia meditando...
E' incredibilmente facile! Meditare è facile...ma di solito la gente non lo sa. Di solito si sforza per renderlo facile, il che è proprio paradossale. Siccome non abbiamo i risultati sperati...ci sforziamo sempre più. Siamo tutti là davanti nell'autobus che cerchiamo i comandi...che non ci sono...e così non osserviamo più le pietraie e nemmeno le dolci colline ricoperte di boschi spogliati dall'inverno...Più ci si sforza, più è difficile...
Invece bisogna solo smettere di lottare con l'autobus e restare consapevoli del viaggio...senza nessuna aspettativa...tutti i sogni sono morti...lasciati uscire dal finestrino... inerti come quei tronchi abbattuti dal vento.
Sto marcendo anch'io...sono impermanente come quelle foglie ammassate ai lati della strada da quel netturbino imbaccuccato...non sono diverso...c'è solo questo respiro che entra e che esce dalle narici...c'è solo questa consapevolezza del respiro che entra e che esce...la consapevolezza del passare...
La scimmia si è placata...
Dobbiamo stordirci e non riflettere. Ancora vetrine per favore!..Ancora volti da osservare e non conoscere...ancora perdersi nel formicaio umano, nel termitaio delle menticorpo...capelli, peli, sudore...odore , profumi eccessivi, volgari...l'occhio che scatta verso un bel viso, due occhi dolci, un bel sedere...va da sola la scimmia...non si ferma mai: afferra e lascia per riafferrare e lasciare ancora...zac zac..zac zac...
La vita mi sembra come un autobus senza autista. Non c'è nessuno al volante. Non ci resta che stare seduti al nostro posto e smettere di lagnarci...Se non c'è nessuno al volante, se ho questa minima consapevolezza, allora non mi metto a gridare come un ossesso: "Sbrigati, portami via di qui!" e nemmeno di rallentare per farmi ammirare il panorama. Non c'è nessuno là davanti e...non c'è nemmeno il volante! Ahia...
Però...però...che pace senza più aver fretta, senza sbraitare ad un autista che non c'è...Adesso, quasi quasi...posso starmene in pace mentre attraverso territori stupendi...aride pietraie...ho lasciato andare la volontà di controllare il percorso...che pace! Non sono più coinvolto...sono distaccato...sembra quasi che stia meditando...
E' incredibilmente facile! Meditare è facile...ma di solito la gente non lo sa. Di solito si sforza per renderlo facile, il che è proprio paradossale. Siccome non abbiamo i risultati sperati...ci sforziamo sempre più. Siamo tutti là davanti nell'autobus che cerchiamo i comandi...che non ci sono...e così non osserviamo più le pietraie e nemmeno le dolci colline ricoperte di boschi spogliati dall'inverno...Più ci si sforza, più è difficile...
Invece bisogna solo smettere di lottare con l'autobus e restare consapevoli del viaggio...senza nessuna aspettativa...tutti i sogni sono morti...lasciati uscire dal finestrino... inerti come quei tronchi abbattuti dal vento.
Sto marcendo anch'io...sono impermanente come quelle foglie ammassate ai lati della strada da quel netturbino imbaccuccato...non sono diverso...c'è solo questo respiro che entra e che esce dalle narici...c'è solo questa consapevolezza del respiro che entra e che esce...la consapevolezza del passare...
La scimmia si è placata...

)
Le due cose non sono necessariamente collegate...
) sulle cose. Rispetto alle quali la scienza (galileiana ma ormai universale) al noumeno ci è andata più vicino di qualunque altro sapere. Tant'è che tutto il resto ha dovuto adeguarsi. Prendere atto che non siamo il centro dell'universo ha avuto ripercussioni filosofiche più profonde di tutte le dispute metafisiche. Con questa banale scoperta scientifica abbiamo dovuto ritarare radicalmente il senso e significato delle cose, inclusa la nostra autostima. I valori sono cambiati. Tutta roba filosofica dovuta alla scienza. Anche le nostre prospettive più trascendentali: etica, arte, qualità e visione della vita, si modellano su ciò che l'operari umano ci mette a disposizione. Lungi da me negare l'autonomia della coscienza umana, che ritengo ancora troppo timida rispetto alle prospettive che lo sviluppo tecnoscientifico ci ha spalancato. Ma non vedo alternativa ad una integrazione sempre più profonda tra sapere scientifico e sapere filosofico. Sta in ciò l'unica teoria possibile del Tutto. Come ci insegnarono i nostri progenitori greci.
Mah!
L'ho fatto leggere alla mia massaggiatrice shiatsu mentre mi premeva le reni ed è scoppiata in una sonora risata...aumentando notevolmente la pressione esercitata con le mani...