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Messaggi - Jacopus

#466
Tematiche Filosofiche / Re: Le radici della guerra
23 Giugno 2024, 09:50:57 AM
Approvo l'ultimo post di Ipazia ed aggiungo un flash. In rete girano video dove specie animali molto diverse convivono pacificamente, un po' come nei volantini dei testimoni di Geova. Non c'è guerra fra di loro perché le risorse sono equamente distribuite. Ovvio che la loro situazione è molto diversa dalla nostra. Le giraffe non cercano vestiti griffati o posti da direttore, ma nel discorso (radicale, perché va alla radice) che fa Thich Nhat Hanh, il concetto è lo stesso, e l'opposizione a quel concetto produce, ad esempio, paradossali guerre fra poveri, come fra poveri locali e poveri stranieri, come se essere poveri del luogo fosse una forma di rispettabilità e di innalzamento sociale (e conseguente strategia del potere per distogliere l'attenzione dai veri problemi).
Per inciso, Thich Nhat Hanh fu perseguitato sia dal governo capitalista del Vietnam del Sud che dal governo comunista del Vietnam del Nord. Anche questo aspetto andrebbe valutato rispetto a schierarsi in modo affrettato da una parte o dall'altra. Proprio l'ammonimento che ci fa il monaco.
#467
Una posizione molto condivisibile sul rapporto scienza - filosofia è stato scritto da Bobmax qualche mese fa. Lo ripropongo qui.
Citazione di: bobmax il 11 Dicembre 2023, 14:53:54 PMSebbene vi possano essere scienziati filosofi, così come filosofi che masticano discipline scientifiche, vi è una fondamentale differenza tra scienza e filosofia.
Perché la scienza si occupa di come funziona il mondo, mentre la filosofia è interessata alle ragioni della esistenza del mondo.

Cioè la scienza studia ciò che esiste,  la filosofia indaga cosa lo fa esistere.

La scienza è fisica.
La filosofia è metafisica.

La filosofia necessita della scienza, delle sue scoperte, dei suoi modelli, per trarne la concretezza e l'ispirazione delle sue speculazioni metafisiche.

Mentre la scienza, sebbene a volte non ne sia consapevole, trae dalla filosofia la metafisica che permette di dare un senso a se stessa.
Senza metafisica, implicita o meno non importa, la scienza non potrebbe produrre nulla di sensato.

Chi ritiene di essere scienziato, ma non è consapevole della metafisica a cui fa inevitabilmente costante riferimento, in effetti non è scienziato.

Ma pure chi vuol fare filosofia, argomentando sulle eventuali implicazioni di recenti o passate scoperte scientifiche, di cui non sa però sostanzialmente nulla... non fa affatto un buon servizio alla filosofia.
#468
Tematiche Filosofiche / Le radici della guerra
22 Giugno 2024, 01:10:43 AM
"Le radici della guerra sono nel modo di vivere la vita quotidiana, nel modo di impostare lo sviluppo economico, di organizzare la società, di consumare. Se osserviamo in profondità la situazione, vedremo le radici della guerra. Non possiamo limitarci a dare la colpa all'uno o all'altro. Dobbiamo superare la tendenza a schierarci".
Questa frase di Thich Nhat Hanh mi ha colpito per la sua attualità, nonostante sia stata scritta trenta anni fa. Proprio alla vigilia di quella nuova epoca di guerre calde, da cui l'Europa era stata preservata dal 1945.
C'è chi afferma che la guerra è ontologicamente e geneticamente umana. Io credo di no, che sia molto più farina delle strutture sociali e di come esse evolvono, di quali interessi sono portatrici, di cosa sono disposte a mediare.
Senza questa consapevolezza (cioè del fatto che la guerra non è frutto dello scontro buoni/cattivi) vedo un brutto futuro per l'umanità.
#469
Attualità / Re: Il progetto di "premierato"
21 Giugno 2024, 23:06:28 PM
CitazioneLa sinistra è invece sempre caratterizzata da quelle lotte intestine che poi uccidono sempre qualcuno che dalla loro parte arriva al governo grazie alle sue doti di moderazione.
Non credo che dipenda dalla sinistra ma dalla instabilità politica, che è sempre stato un basso continuo nella storia della Italia unitaria, salvo che nel ventennio fascista (per ovvie ragioni). Abbiamo avuto solo sprazzi di stabilità politica con Giolitti e con De Gasperi. La nostra classe politica è stata sempre deficitaria ed uno dei motivi (non l'unico) risiede nella cristallizzazione delle classi sociali che non permette avanzamenti e promozioni, se non raramente. La politica diventa quindi uno dei pochi ascensori sociali e pertanto un attrattore per carrieristi e non per professionisti etici della politica. Con queste premesse la legittimazione del potere è debole e quindi facilmente rovesciabile. Accanto a queste ragioni intimamente italiane se ne sommano molte altre che prenderebbero molto spazio per esporle.
#470
Percorsi ed Esperienze / Re: Raduno filosofico
21 Giugno 2024, 14:48:09 PM
L'ho fatto in privato ma replico qui. Grazie a Iano ed a Niko per esserci conosciuti di persona ed aver condiviso una piccola finestra temporale, fra discussioni, riflessioni, e "mangiate". Grazie sopratutto ad Inverno ed alla sua compagna per l'ospitalità disinteressata o meglio, semplicemente interessata a creare relazioni. Una motivazione scandalosa per un ligure ma tant'è.
Una riflessione su quelle discussioni dal vivo. Nonostante le posizioni fossero diverse sui tanti argomenti che scaturivano dalle conversazioni, non ci sono mai stati quei toni accesi, al limite della lite, che talvolta si manifestano sul forum. La presenza fisica dell'altro, insieme alla percezione di aver condiviso con lui tanti scambi di idee, rendeva difficile superare dei confini, pur nella schiettezza delle rispettive posizioni. Due giorni che ricorderò sempre con piacere.
#471
Se Sparta piange, Atene non ride. Magari un modello socialdemocratico, come quelli presenti in Europa fino a una ventina di anni fa, potrebbe essere un giusto compromesso?
#472
State giocando con il fuoco ragazzi...uno, due,tre...Ipazia c'è!
#473
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
12 Giugno 2024, 11:56:18 AM
Pio. Il più pulito c'ha la rogna. Finché l'Europa, come istituzione politica e militare unitaria, non si realizza, la nostra condizione (in quanto europei) è identica a quella dell'Italia del '400, un ricco bocconcino appetitoso. C'è chi se lo gusterebbe alla moda di Gengis Khan (Russia) e chi alla moda dell'imperatore Adriano (USA) ma sempre vassalli resteremo. Fra i due sistemi però preferisco la soluzione Adriano. Finire in galera perché ho parlato male del biondino di Mosca mi sembrerebbe un po' esagerato. Rivendico da buon ligure il diritto al mugugno.
#474
CitazioneDominanza (ricchi su poveri, per dirla in chiaro) presente pure nei rapporti di compravendita sessuale e riproduttiva che costellano la galassia gender.
Certe volte Ipazia ragioni come don Camillo.
#475
Citazioneil dimorfismo sessuale umano è un dato naturale
ci mancherebbe altro. Non saremmo qui altrimenti. Ci saremmo estinti come i dodo, visto che il dimorfismo serve ad unire codici genetici diversi, per aumentare le possibilità di sopravvivere filogeneticamente, piuttosto che riprodursi in modo asessuato (cosa possibilissima, ma  che crea solo dei cloni del capostipite, senza nessuna possibilità evolutiva, se non quelle casuali). Esistono però, proprio a livello naturale, delle possibili scissioni fra identità di genere strutturata a livello neurale e identità sessuata a livello di organo morfologico. Quello che si dice negli articoli che ho linkato. Tutto questo ovviamente non esclude l'altra parte delle possibilità, ovvero l'apprendimento sociale di identità di genere che non corrisponde all'identità sessuale. Ma questo accade, se non ci sono modifiche nei flussi ormonali, perchè sono accadute cose che (talvolta) non sono nella libera scelta del soggetto, come il caso della madre che ha 5 figli maschi e voleva una femminuccia. Allora un bambino, magari quello dotato di meno testoterone, viene prescelto a fare la femminuccia (quello insomma che dicevano Iano e Niko). Ma ci sono indicatori organici che ci dicono che la scissione genere/sesso è ancora prima di un fatto sociale, un fatto biologico, con buona pace di chi non ci crede, perchè pensa ad una inesistente perfezione della sessualità.
#476
Difficile da digerire la realtà scientifica se è
contraria alle nostre più profonde e radicate convinzioni.
#477
L'ignoranza è una brutta bestia, che a sua volta può creare bestie ancor più brutte nelle società. Una ad esempio è quella relativa al fatto che omosessualità, femminilità o mascolinità in uomini e/o donne sia una situazione "viziosa", una sorta di fatto contronatura.

Oggi mi sono imbattuto in questo articolo:
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/7477289/

nel quale viene proposta una visione del problema del tutto naturale, ovvero che femminilità e mascolinità sono un continuum, generato a livello somatico da una distinzione relativamente "netta" fra maschio e femmina, ma che a livello neurologico è definita in modo molto meno netto, essendo condizionata dal flusso ormonale che ogni individuo produce e dalla stessa struttura del cervello, o meglio di alcune parti del cervello, che sono deputate proprio alla identificazione di genere. Fatto sta che il genere sessuale morfologico non sempre coincide con quello neurale e questa è una constatazione scientifica, che trova sempre più prove.
A fronte di questa evidenza, però, c'è una vasta parte dell'opinione pubblica che ancora considera lo stato di transessualità come uno situazione da baraccone, una pagliacciata che evidentemente dovrebbe al massimo essere tollerata (un arcobalenata al massimo da esibire in privato e con grande senso di colpa!!). Le evidenze scientifiche invece inducono a promuovere una necessità di prendersi carico di queste situazioni e di fare il possibile affinchè si possa conciliare l'identità di genere con l'identità sessuale morfologica.

Per chi volesse scendere nei particolari, di seguito un articolo molto denso.
https://rep.bioscientifica.com/view/journals/rep/133/2/1330331.xml
#478
CitazioneCome ho già ripetuto è la realzione fra le informazioni immagazzinate localmente e la manipolazione globale/olistica , necessarie per produrre le strutture relative che è al centro del mistero  della morfogenesi che sto tentando in tutti i modi di mostrare. 
Provo a interpretare ma non sono certo di aver capito, eventualmente puoi provare a rispiegare (la tematica mi interessa molto e quindi cerca di avere pazienza se sono un pò "de coccio"). Con informazioni locali intendi quelle del dna che replicano la vita a livello di ontogenesi. mentre a livello più globale, il mistero risiede nel fatto che vi è una sorta di "impulso" alla vita che non è facilmente spiegabile. Se è così sono d'accordo. Anche questo è al momento, inesplicato, che io sappia. La tendenza alla vita a restare pervicacemente vitale in ogni modo, è una legge che c'è ma potrebbe anche non esserci. Da dove scaturisca non è dato sapere. Si potrebbe ipotizzare come fa Iano ad una sorta di equilibrio omeostatico che riguarda sia l'organico che l'inorganico, ma sono supposizioni e pertanto non è dato sapere al momento.
#479
Alberto non sono un esperto di genetica ma qualche libro introduttivo l'ho letto, almeno per considerare che non parlo di Milano ma di Roma. Probabilmente sono informazioni che hai anche tu ma le ripeto ad maiorem gloria dei. Ogni cellula ha il dna che è una catena di quattro acidi dove sono depositate tutte le informazioni per creare l'organismo di cui fa parte quella cellula. Ovvero, in ogni cellula ci sono le informazioni per creare ogni altra cellula. Per rappresentare la complessità, il dna umano corrisponde alle informazioni che potrebbero essere contenute in 600 bibbie (se non ricordo male). Ad esempio la cellula del fegato ha, nel suo dna, tutte le informazioni utili per creare cellule dell'occhio o del femore o dell'intestino e viceversa. Però ogni cellula ha dei sopressori che permettono l'espressione genetica solo della cellula prevista. Pertanto la cellula del fegato riprodurrà attraverso il "libro" dna e il messaggero "rna" che porterà le informazioni necessarie per la produzione della nuova cellula, il cui materiale per produrla è stata immagazzinata e inviata attraverso il sistema circolatorio che ha reso disponibile il materiale alimentare che abbiamo ingerito. In questo processo può accadere che alcune informazioni non siano trascritte bene e quindi provocano delle mutazioni casuali, alcune delle quali nocive, alcune evolutive ed altre neutrali (la maggior parte). Quello che rende difficile la comprensione di questo processo è il tempo, visto che non siamo in grado, dati i nostri limiti vitali a rappresentarci archi di tempo, nell'ordine di miliardi di anni, che è il tempo della vita sul pianeta Terra. Quindi non capisco a quale tipo di mistero fai riferimento. I meccanismi della vita sono chiarissimi, evidenti e collegati alla teoria evoluzionistica di Darwin, che per lungimiranza e creatività intellettuale, può essere paragonato a Galilei e a Einstein. Il problema è che la sua teoria scardina l'idea errata che l'uomo sia il padrone della Terra, mente invece siamo il risultato di una storia biologica iniziata con virus e batteri.
#480
Dal mio punto di vista non c'è alcun mistero. Ovviamente la natura si autoregola e questo processo è aiutato dal tempo, ovvero dai miliardi di anni che la vita ha accumulato in termini di esperienza, sulla Terra. Altrimenti non sarebbe riuscita a creare organismi così sofisticati come i mammiferi. Ripeto l'unico evento davvero ancora inspiegabile è il passaggio dall'inorganico all'organico. Ma i passaggi successivi sono piuttosto chiari, compresi tutti i meccanismi protettivi per non creare troppe mutazioni. La vita deve mutare perché l'ambiente muta e per farlo deve rispettare alcune condizioni, il risparmio di risorse, ma anche la differenziazione, l'equilibrio omeostatico, la ricerca di nuove strade evolutive. Ci si muove sempre fra stabilità e cambiamento, ma certi meccanismi sono stabili da quando la vita è emersa, e questo è un altro elemento sorprendente. Il dna ha creato una incredibile diversità di forme di vita ma il metodo è sempre lo stesso. Come se ci fosse un unico alfabeto con il quale sono stati scritti tutti i libri che noi conosciamo (con differenze marginali come quella del dna ordinato dentro il nucleo della cellula oppure situato casualmente - eucarioti e procarioti). Mi domando se ci sono stati altri esperimenti per creare la vita che noi non conosciamo, ma è davvero fonte di meraviglia il fatto che esista solo un metodo per la vita, animale, vegetale, funghina, microbica. Siamo tutti imparentati.