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Messaggi - doxa

#466
Ultimo libro letto / Re: "Spazzolare il gatto"
19 Luglio 2023, 19:00:49 PM
Bob, Claudia, Jean grazie per i vostri graditi auguri di compleanno. Avverrà il 2 agosto !  ;D



80 anni fa i miei genitori erano in fuga da Roma, perché bombardata dagli aerei americani.

I bombardamenti cominciarono il 19 luglio. Oggi è il 19 luglio !


Gentile Jean l'altro giorno ho letto nell'altro topic  il tuo simpatico scambio di  ruoli tra Lietta e il professore. ???

A me è capitato tale scambio con una piacevole cinquantenne. La sua non offensiva risposta mi ha costretto alla "ristrutturazione" mentale e da tempo sono rassegnato solo ad osservare la beltà femminile. Respingo i tentativi di Eros che m'inducono in tentazione, perché anche a 80 anni la tentazione c'è !

Hai scritto
CitazioneIn questo Logos delle meraviglie non si vede il tuo corpo fisico, con i suoi acciacchi e connessi e un po' conoscendoti trovo simpatico il tuo approccio con la sempiterna e problematica questione dell'eros.
 Beninteso, problematica per chi vuol farsene un problema poiché etica, morale, regole ecc. son come la forza di gravità terrestre, differente in differenti luoghi.
 
 Rimane il "sempiterna", l'impulso biologico senza il quale si chiuderebbe bottega (specie umana) e dal quale si sono edificate civiltà, religioni (direttamente e/o indirettamente) ecc... infatti senza materia prima (individui) chi gioca in prima?
Eh si, concordo con la tua opinione (eri nel confessionale al posto del prete quando ho elencato i miei peccati ? :)) ) .
 
Per quanto riguarda la fisicità del mio corpo, constato i dolori articolari alle rotule e alla schiena, ma non mi lamento. La mattina frequento la palestra. Apre alle 6 del mattino e a quell'ora sono presente insieme ad altri uomini e donne che poi vanno al lavoro. Tra noi vige un cordiale rapporto.

Così comincia la mia giornata fino alle 7. Quando ho tempo mi dedico al forum "in modo solitario".

 
Bob dici che non bisogna arrendersi all'evidenza. O. K.. Ma la mia evidenza è la quotidianità, non riesco a "vedere" oltre né altro.

Lo sai  che non credo nelle divinità con le connesse religioni, ma apprezzo l'etica che scaturisce dalle loro dottrine.

Sono disponibile ad "attraversare il deserto", però mi manca la motivazione alla partenza e non mi serve come guida e compagnia il clero o i cosiddetti testi sacri durante la "traversata".

Si, come piacevole compagnia posso accogliere Venus (dea della bellezza e dell'amore) come  guida per camminare nella "valle di Giosafat" e risalirne la china.
 
Mi domandi


CitazioneNon è forse un nulla l'oggetto del tuo amore?
 E allora ciò che conta non è proprio questo amore, di per se stesso?
Se ho ben compreso intendi l'amore erga omnes ? In tal caso sono un egocentrico. Arido ? Non lo so.

 
Un bel saluto anche a te Claudia.

Nell'età cosiddetta  "matura" cambia sicuramente il modo di affrontare la relazione: non si pensa "al dopo" ma un rapporto di coppia  che possa durare almeno fino a che la vita lo concede, e incentrato sulla fiducia, sull'accettazione e sulla complicità.
 
Quanti amori rifiutati e allontanati per il quieto vivere di tutti !
(Dico questo perché mia moglie non scruta questo forum).

"Innamorarsi" a 70 anni, 80 anni è una scelta coraggiosa, un brindisi alla vita, un modo di tenere accesa la fiamma dell'esistenza.

"Nulla è più bello, più vero della vita. Prendila sul serio, ma sul serio a tal punto che a settant'anni, ad esempio, pianterai degli ulivi non perché restino ai tuoi figli ma perché non crederai alla morte, pur temendola".
(Nazim Hikmet])
#467
Riflessioni sull'Arte / Re: Paesaggio
19 Luglio 2023, 09:18:18 AM
Adesso vi mostro altri due famosi dipinti "spirituali" di Vincent van Gogh, rimanendo in tema: anche le notti stellate sono paesaggio.


Vincent van Gogh, Notte stellata, olio su tela, 1889, Museum of Modern Art, New york

Vincent ritrasse  questo paesaggio dalla finestra della stanza nell'ospedale psichiatrico  di Saint-Rémy-de-Provence che prospetta  sulla vallata dove c'è il villaggio di Saint-Rémy; sullo sfondo la catena montuosa  delle Alpilles. 

In una lettera al fratello Theo scrisse: "...guardare le stelle mi fa sempre sognare, così come lo fanno i puntini neri che rappresentano le città e i villaggi su una cartina. Perché, mi chiedo, i puntini luminosi del cielo non possono essere accessibili come quelli sulla cartina della Francia?" Inoltre, riferendosi a questo dipinto, scrisse: "...come se il cielo, passando attraverso i suoi gialli e i suoi azzurri, diventasse un irradiarsi di luci in moto per incutere un timor panico agli umani che sentono il mistero della natura". 

Bella e luminosa la "falce" di luna in alto  sulla destra ("gobba a levante, luna calante...).

In primo piano uno strano cipresso,  il villaggio e la chiesa con campanile  cuspidato, alberi sulla destra sullo sfondo le montagne. Si vedono le luci dalle finestre di alcune case.

La contemplazione di questo cielo stellato con alcuni vortici è affascinante e inquietante.

Varie tonalità dei colori blu e azzurro riempiono tutta la superficie dipinta. Come colore complementare il giallo della luna, delle stelle , delle luci evidenti dalle finestre di alcune case.

L'orizzonte è molto basso e la maggior parte della composizione è occupata dal cielo che rappresenta lo schermo emotivo e drammatico di van Gogh.

La profondità è evidenziata dal contrasto tra il grande cipresso in primo piano e il paesaggio con le case e gli alberi che si sovrappongono e diventano più piccoli in lontananza.

Ecco un'altra bella notte stellata dipinta da van Gogh


Vincent van Gogh, Notte stellata sul Rodano, olio su tela, 1888, Musée d'Orsay, Parigi

Ad Arles, tra le sponde del fiume scelse il punto che reputò adatto per  rappresentare "Notte stellata sul Rodano".

In una lettera scrisse:  "Sto lavorando [...] a uno studio del Rodano, della città illuminata dai lampioni a gas riflessi nel fiume blu. In alto il cielo stellato con il Gran Carro, un luccichìo di rosa e verde sul campo blu cobalto del cielo stellato, laddove le luci della città e i suoi crudeli riflessi sono oro rosso e verde bronzeo...".

In primo piano una coppia passeggia sulla riva del fiume.

Sullo sfondo, le luci della città di Arles. 

Questo dipinto mi evoca una celebre frase del filosofo tedesco Immanuel Kant:

"Due cose riempiono l'animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me".

(dalla "Critica della ragion pratica").
#468
Ultimo libro letto / Re: "Spazzolare il gatto"
18 Luglio 2023, 08:45:54 AM


Claudia ha scritto
CitazioneEcco appunto : quando c'è un pricesso di identificazione con la giovinezza irrimediabilmente perduta, e il quadro d'insieme è quello di acciacchi vari che hai descritto in altro passo del tuo post...ma come si può vivere il presente in modo così surreale da "sentirsi" quelli dei 30anni (valido tanto al maschile che al femminile) ? E come si può addirittura parlare e sperare di "passioni" ?

Buongiorno Claudia,

vivere in modo surreale ?

L'illusione aiuta a vivere meglio. Non inganna la mente facendo pensare al vecchio individuo di avere 30 anni. L'anziano è consapevole del suo aspetto fisico decadente e della sua età, ma l'immaginazione lo aiuta a dargli slancio, vigore, lo/la sprona a progetti a breve termine, a vacanze con il nuovo o nuova partner, ed ha (dovrebbe) presente il detto: "finché dura...".

Innamorarsi a 80 anni si può ?  O si deve rinunciare per timore del pregiudizio sugli amori tardivi ?

Se una persona è sola (per esempio vedovo/a) deve rinunciare per il timore del giudizio altrui ?

Penso che l'innamoramento possa avvenire anche a 80 anni, con o senza attività sessuale.

Ovviamente  è un "innamoramento"  diverso da quello di chi ha 20 anni, ma non meno intenso o importante.

In vecchiaia i nuovi "amori" lasciano  presto il posto all'istinto di scavare in quelli passati. E affiorano i ricordi dell'adolescente ormai vecchio che aspetta ancora l'amore, per non deludersi s'illude. Come  gli "amori" dei bambini,  che si fidanzano all'insaputa dell'altro/a.



Bobmax ha scritto:
CitazionePiù che vivere il presente, dovrebbe crescere la consapevolezza di cosa conta davvero in questa vita.

Ciao Bob.
fra pochi giorni compirò 80 anni e con sincerità debbo dirti che non sono consapevole di ciò che conta in questa vita.

Vivo la quotidianità, non do fastidio agli altri e cerco di vivere tranquillo. Questo basta  ?

Nostalgia ?  Nella tarda età non si può più indugiare su di essa. Non conforta !

L'unico cruccio che ho è lo scorrere veloce del tempo.

Tu hai anche la consolazione che ti deriva dalla religione.

Buongiorno anche a te Ipazia. Dove sei ?

Dai partecipa a questo scambio di opinioni.  ;D
#469
Ultimo libro letto / Re: "Spazzolare il gatto"
17 Luglio 2023, 14:51:38 PM
Buon pomeriggio Claudia. Condivido la tua opinione.

Mentre ti scrivo sto pensando al famoso film diretto dal regista Luchino Visconti e titolato "Gruppo di famiglia in un interno". L'hai visto ?

Nel film c'è una scena con Lietta Brumonti (personaggio interpretato dall'attrice Claudia Marsani) e l'anziano professore americano (interpretato da Burt Lancaster).





Lietta: "Che cosa farebbe se io volessi baciarla ?"

Professore: "Ah, non l'invidierei ! Perché se mi mettessi un attimo al suo posto, vedrei avvicinarsi il viso di un uomo che... non è più giovane da tanto tempo".

Amare una persona più giovane significa un forte investimento libidico,  rimette in moto interessi, curiosità, speranze che sembravano perdute, stimola verso nuove mete, in quanto queste rappresentano un modo per tenere vivo il legame e l'interesse dell'altro/a. C'è anche un processo di identificazione con la giovinezza perduta, che non si potrà mai più riconquistare. Infine, c'è la sensazione dell'irripetibilità dell'evento.
Nella tarda età non è la morte a dover far paura ma è l'invecchiamento con le sue conseguenze:  fragilità, impotenza, ridotta mobilità, dolori articolari, perdita dei denti, calo della vista e dell'udito, corruzione fisica del corpo. Bisogna arrendersi, accettare il declino del corpo.
La morte dura un attimo, invece la vecchiaia può prolungarsi per anni, umilia il corpo ed in parte anche lo spirito.
Invecchiando s'impara che quelle che contano non sono le cose  ma è il diverso modo in cui si guarda alle cose.

Il cambiamento di prospettiva verso il futuro, che diventa sempre più breve nella vecchiaia,  dovrebbe facilitare a vivere nel presente. 


p. s. L'amore a ottant'anni  ha lo slancio di chi sa che gli incontri sono contati, ogni volta potrebbe
essere l'ultimo.
#470
Riflessioni sull'Arte / Re: Paesaggio
17 Luglio 2023, 08:15:15 AM
Stamane oltre al virtuale caffè vi offro come pasticcino un noto dipinto di Vincent van Gogh, che prima di dedicarsi alla pittura preferì seguire il lavoro religioso paterno:  pastore protestante. Con tale ruolo trascorse alcuni mesi tra i minatori poi rivolse la sua attenzione ai contadini, ai poveri e ai diseredati. A questi dette dignità artistica in numerosi suoi quadri.

Nei precedenti post ho descritto alcuni paesaggi realizzati da Camille Pissarro.  Questo pittore tra il 1886 e il 1887 impartì lezioni sull'uso del colore all'olandese Vincent  van Gogh (1853 – 1890), purtroppo morto in giovane età: 37 anni !.

Nel febbraio del 1888 Vincent si trasferì ad Arles, in Provenza, per dedicarsi alla raffigurazione dei suoi soggetti preferiti:  paesaggi, nature morte con fiori, alberi di cipresso, campi di girasole o di grano.

Un bell'esempio paesaggistico è il suo dipinto titolato: "Il raccolto"


Vincent van Gogh, Il raccolto,  olio su tela, 1888, Van Gogh Museum,  Amsterdam

Questo dipinto raffigura la campagna di Arles, in Provenza, dove Vincent trascorse due anni, dal 1888 al 1890. Artisticamente furono per lui molto prolifici: dipinse centinaia di quadri per trasferire su tela la bellezza paesaggistica della zona.

"Il raccolto" lo realizzò nel giugno del 1888 dopo alcuni disegni preparatori.

In questo dipinto ci i sono elementi del paesaggio che permettono di individuare la zona.

In alto, sulla sinistra, l'Abbazia di Montmajour, con la torre di vedetta del XIV secolo.

Sullo sfondo,  la piccola  catena montuosa delle Alpilles, estrema propaggine delle Alpi nella bassa valle del Rodano.

Il cielo è sereno, i contadini sono al lavoro.

La disposizione delle varie tonalità del colore giallo  permette di individuare il susseguirsi dei campi di grano nella pianura.

In primo piano c'è il grano maturo da mietere, il recinto del piccolo podere alberato entro il quale  si vede un cavallo morello (= mantello equino nero) con sottosella bianco,  intento a brucare l'erba.

Al di là dello steccato, sulla sinistra, il pagliaio con addossate due scale,  covoni di grano in terra, un contadino con la camicia azzurra intento al lavoro, un carro agricolo con le sponde azzurrognole e un carrello di tonalità marrone.

Sulla destra, verso l'alto, un edificio bianco, alcuni alberi, un uomo su un carro agricolo trainato da un cavallo, col manto scuro. 

Più al centro un altro uomo su un carro agricolo trainato da un cavallo col manto bianco.

Due contadini percorrono il sentiero davanti i due bianchi edifici rurali.

I colori prevalenti nella tela: il giallo del grano, il verde  degli alberi  e il blu del cielo.
#471
Riflessioni sull'Arte / Re: Paesaggio
15 Luglio 2023, 16:33:22 PM

Camille Pissarro, La raccolta di fieno a Montfoucault, olio su tela, 1876, Musée d'Orsay, Parigi

Montfoucault al tempo di Pissarro era un villaggio nei pressi di Lassay-les-Châteaux, nel nord della Francia, non lontana da Le Mans.

In questo dipinto prevalgono i colori giallo e verde.

Il cielo è  quasi coperto da nubi bianche. 

I contadini sono sei: tre donne e tre uomini. 

In primo piano, sulla sinistra un alto albero, un pagliaio, tre contadine con le tipiche cuffie bianche intente a rastrellare il fieno. 

Dietro la raccoglitrice al centro delle tre c'è  un altro pagliaio.

Sulla destra  si vede un uomo alla guida del carro carico di fieno trainato da due cavalli bianchi,  un altro uomo è vicino ai cavalli  un altro ancora è sul retro del carro agricolo.

Sullo sfondo la collina boscosa.
#472
Riflessioni sull'Arte / Re: Paesaggio
14 Luglio 2023, 18:03:33 PM

Camille Pissarro, La raccolta del fieno,  olio su tela, 1882, The National Museum of Western Art, Tokyo. 

Restiamo nel mondo rurale, con quest'altro interessante dipinto realizzato  da Pissarro.

Sulla sinistra e centro della scena ci sono 8 contadini, quattro donne e quattro uomini  intenti a formare covoni di grano.

La donna in primo piano, con il cappello con strisce rosse,  è quella che per prima attrae lo sguardo dell'osservatore.

Prospetticamente più lontano si vedono case nei pressi e sul rilievo collinare con alberi; un altro edificio si vede in lontananza al limite della zona pianeggiante; sulla destra, dopo l'uomo isolato che unisce i covoni, c'è un cavallo col manto bianco staccato dal carro, poi altri alberi.
#473
Ultimo libro letto / Re: "Spazzolare il gatto"
14 Luglio 2023, 16:33:13 PM
Ciao Claudia,

è tempo di vacanza, anche breve, perciò ti rispondo con ritardo...  ;D

Si reputo interessante approfondire  gli argomenti.

Comincio con il primo tema.

Sono d'accordo con te nel distinguere tra desiderio sessuale e amore. Ma quando si è giovani tutto confluisce facilmente nella reciproca attrazione fisica (= aspetto estetico corporeo), infatuazione e desiderio sessuale.

In questo tempo i giovani sono molto sbrigativi nell'approccio e nel decidere il rapporto sessuale.

Ma quando io ero giovane tutto era difficile nell'approccio con il mondo femminile. Non c'erano telefoni cellulari né computer, bisognava escogitare per poterla incontrare, e nell'adolescenza era difficile andare oltre i baci. Perciò debbo dirti che sono favorevole all'attuale più spontaneo feeling con tutto quel consegue, anche se molti adolescenti vanno "fuori binario".
 
Altro tema
Hai scritto
CitazioneIl desiderio sessuale illude che sia "amore" il desiderio, ma così non è, neanche a vent'anni. (Figuriamoci a ottanta, dove il "desiderio" non ha neanche supporto psicofisico di alcun tipo, ed è semplice reminiscenza di desideri passati: se vuoi approfondiamo anche questo).
Nel 2008 nelle sale cinematografiche arrivò il film titolato "Settimo cielo".
Narra la storia d'amore tra due anziani: Inge (Ursula Werner) è una donna che ha superato sessant'anni, tranquillamente sposata da trenta con Werner (Horst Rehberg).  Ma la sua vita cambia improvvisamente quando incontra il settantaseienne Karl (Horst Westphal). Inge tradisce il marito ed instaura una relazione extraconiugale passionale. Ritrova gli sguardi d'intesa, l'attrazione fisica, una vita sessuale ormai dimenticata. Improvvisamente si sente di nuovo giovane...Decide di separarsi e di andare a vivere con Karl. Per il dolore Werner si uccide.

L'amore a 80 anni ? Per un uomo in buone condizioni fisiche è difficile rinunciarci. Poco tempo fa un mio amico ha avuto una breve relazione (dispendiosa) con una più giovane di lui di circa 30 anni (la sua domestica) che gli ha detto chiaramente di non voler più fare sesso con lui causa la differenza di età.

Ci sono anche donne danarose, intorno agli 80 anni,  che cercano giovani gigolò per rinnovare i propri ricordi di gioventù.

L'icona femminista americana Gloria Steinem, in occasione del suo 80esimo compleanno,  disse  di "sentire le cellule del proprio cervello, un tempo ossessionate dalla libido, capaci finalmente di dedicarsi ad altro". Nell'invecchiare c'è una grande consolazione: ci si libera dalla voglia di fare sesso.

Altre sue coetanee, invece, sembrano più inclini alla malinconia.

Altre ancora ammettono che il fatto di non dovere più sostenere le aspettative legate alla sessualità "suona come una benedizione".

Linda, 66 anni, dopo l'asportazione delle ovaie aveva avuto un calo di libido che invece è ritornata, imprevista, dopo l'innamoramento con un 73enne (con tanto di orgasmi plurimi).

Tra le 50enni l'invito della Steinem cade nel vuoto. Infatti, ci sono lettrici come Cindy e Christine che dicono che per loro non è cambiato nulla per quanto riguarda la libido se non i partner, che diventano sempre più giovani, e Kate che dice che a quest'età (59 anni nel suo caso) la liberazione consiste nel non perdere più tempo con partner sbagliati.


Nella vita "normale" l'incontro tra anziani si riduce nel piacere della reciproca compagnia, l'affetto, la tenerezza. 

Buon pomeriggio
#474
Riflessioni sull'Arte / Re: Paesaggio
10 Luglio 2023, 21:29:39 PM
Quasi alla fine del  precedente post ho scritto:

CitazioneNell'Antico Testamento c'è la storia di Rut la Moabita (vedi Libro di Rut), vedova che va a spigolare in un campo di grano e finisce con lo sposare il proprietario.


Julius Schnorr von Carolsfeld, Rut nel campo di Booz, olio su tela, 1828, National Gallery, Londra.
Nel campo di grano di Booz alcune donne stanno "spigolando" (raccolta delle spighe del grano rimasto in terra dopo la mietitura), fra queste c'è Rut, immaginata dal pittore mentre conversa con il proprietario, Booz.
 
 Il quadro fu dipinto a Monaco di Baviera, sulla base di disegni che Schnorr von Carolsfeld aveva realizzato alcuni anni prima durante il suo decennale soggiorno in Italia. Era un pittore che emergeva nel gruppo di artisti tedeschi e austriaci chiamati i "Nazareni", attivi a Roma all'inizio del XIX secolo. Essi rifiutavano nella pittura il "classicismo accademico". Volevano l'arte rinnovata su basi religiose e patriottiche, stilisticamente arcaicizzante.
 
 Tornando alla principessa moabita Rut, rimasta vedova del figlio di Elimelech, un ricco mercante ebreo trasferitosi con la famiglia a Moab per scampare ad una carestia in Israele, dopo la morte di questo e dei figli, la moglie Naomi, suocera di Rut, decise di tornare in Israele, nonostante l'incerto futuro, ma pronta ad affrontare povertà e difficoltà.
 
 Rut preferì lasciare la sua agiata famiglia di origine per rimanere con la suocera: "Dovunque andrai, io andrò; dovunque dormirai, io dormirò; it tuo popolo è il mio popolo e il tuo Dio è il mio Dio": queste furono le parole di Rut alla suocera.
 
 Le due donne si stabilirono a Betlemme (circa 6 km da Gerusalemme), ma la loro vita era economicamente precaria, si adattavano a fare vari lavori, anche le spigolatrici sui campi di grano, raccogliendo le spighe cadute o lasciate dai mietitori.
 
 La legge ebraica imponeva questo atto di carità nei confronti dei poveri: "Quando mieterai la messe della vostra terra, non mieterai fino al margine del campo e non raccoglierai ciò che resta da spigolare del tuo raccolto; lo lascerai per il povero e per il forestiero" (Levitico 23,22).


Rut e Booz si sposarono. Dalla loro unione nacque Obed, che diverrà il nonno del re d'Israele, Davide, e da questo ebbe origine la discendenza, che comprende  pure Giuseppe, il padre putativo di Gesù di Nazaret.

Dio promise al re Davide che la sua discendenza regnerà per sempre su Israele e che da questa discendenza nascerà il Messia.

La genealogia che conclude il libro di Ruth viene ripresa e citata nel versetto 5 del primo capitolo del Vangelo di Matteo.
#475
Ultimo libro letto / "Spazzolare il gatto"
09 Luglio 2023, 19:15:25 PM
Si può considerare scabroso un romanzo d'esordio di una ottantenne  inglese che con sincerità parla di sesso ?

Jane Campbell è l'autrice di "Spazzolare il gatto" (edit. Atlantide, pagg. 166): storie di 13 donne, dei loro corpi e dei loro desideri, che tra amori irrealizzabili e prospettive inaspettate danno vita a questo libro,  che offre una prospettiva inaspettata sulla vecchiaia.

Le loro storie hanno valore paradigmatico, ma anche liberatorio, perché gli atti di ribellione che riescono a compiere sono la migliore risposta alla società borghese, di cui loro sono il prodotto ma anche le vittime, causa cliché sociali e familiari che impongono di riempire la vita degli anziani, la cui esistenza viene percepita da molti solo come anticamera della morte.

Le protagoniste sono personaggi che rivelano un loro ambito  riservato, da tenere nascosto, come se non esistesse, come se fosse "peccato" anche il solo evocarlo.

Il primo racconto di erotico non ha quasi nulla, induce alla malinconia, ma  ha un incipit che fa meditare: "la voglia di un vecchio è disgustosa,  ma la voglia di una vecchia è peggio".

Nel  libro c'è la donna che scopre il desiderio sessuale quando è ormai nella casa di riposo, quell'altra che  deve adattarsi, accettare il tempo che passa e vivere con i figli in casa e un gatto da accarezzare:

"La gatta e io stiamo imparando il processo di espropriazione. Invecchiare è spesso descritto come un accumulo, di malattie, sofferenze, rughe, ma è in realtà un processo di espropriazione, di diritti, di rispetto, di desiderio, di tutte quelle cose che una volta possedevi e di cui godevi con tanta naturalezza".
Le protagoniste sono personaggi che rivelano un loro ambito  riservato, da tenere nascosto, come se non esistesse, come se fosse "peccato" anche il solo evocarlo.


La Campbell ha esordito nella letteratura a ottant'anni e forse proprio per la sua età riesce ad abbracciare mondi diversi: quello di ieri con le donne sottomesse e costrette a seguire uno schema perenne, e quello di oggi:

"Susan sapeva che era importante essere, prima di tutto, una signora. Non era appropriato, non era mai appropriato, pensare in certi modi, vestire o mangiare o parlare in certi modi. E fantasie come quelle erano oltraggiosamente, terribilmente sbagliate. Erano palesemente sbagliate, si disse. Erano disgustose. E distolse gli occhi da Miffy...".

Senza il desiderio, cosa resta della vita?  L'amore è pulsione, ma anche attrazione mentale, romanticismo... a qualunque età. Campbell rompe un tabù e lo fa con la sicurezza di chi ha raggiunto un'età in cui si può dire tutto e con l'incoscienza di chi esordisce.
#476
Riflessioni sull'Arte / Re: Paesaggio
08 Luglio 2023, 22:22:43 PM
Luigi Mercantini nella poesia "La spigolatrice di Sapri", composta nel 1858, assume il punto di vista di una ragazza, addetta alla spigolatura del grano, che casualmente assiste allo sbarco dei rivoltosi. Lei incontra Pisacane, e tra i due nasce l'infatuazione. La donna parteggia per i cosiddetti "trecento" e li segue in combattimento, ma impotente assiste alla loro uccisione da parte dei contadini locali e delle truppe borboniche.

Testo della poesia:

"Eran trecento, eran giovani e forti,
e sono morti!

Me ne andavo al mattino a spigolare
quando ho visto una barca in mezzo al mare:
era una barca che andava a vapore,
e alzava una bandiera tricolore.

All'isola di Ponza si è fermata,
è stata un poco e poi si è ritornata;
s'è ritornata ed è venuta a terra;
sceser con l'armi, e a noi non fecer guerra.

Eran trecento, eran giovani e forti,
e sono morti!

Sceser con l'armi e a noi non fecer guerra,
ma s'inchinaron per baciar la terra.
Ad uno ad uno li guardai nel viso:
tutti aveano una lagrima e un sorriso.

Li disser ladri usciti dalle tane,
ma non portaron via nemmeno un pane;
e li sentii mandare un solo grido:
"Siam venuti a morir pel nostro lido".

Eran trecento, eran giovani e forti,
e sono morti!

Con gli occhi azzurri e coi capelli d'oro
un giovin camminava innanzi a loro.
Mi feci ardita, e, presol per la mano,
gli chiesi: "Dove vai, bel capitano?".

Guardommi, e mi rispose: "O mia sorella,
Vado a morir per la mia patria bella".
Io mi sentii tremare tutto il core,
né potei dirgli: "V'aiuti il Signore!".

Eran trecento, eran giovani e forti,
e sono morti!

Quel giorno mi scordai di spigolare,
e dietro a loro mi misi ad andare:
due volte si scontrâr con li gendarmi,
e l'una e l'altra li spogliâr dell'armi:
ma quando fûr della certosa ai muri,
s'udirono a suonar trombe e tamburi;
e tra 'l fumo e gli spari e le scintille
piombaron loro addosso più di mille.

Eran trecento, eran giovani e forti,
e sono morti!

Eran trecento e non voller fuggire,
parean tre mila e vollero morire;
ma vollero morir col ferro in mano,
e avanti a loro correa sangue il piano:
fin che pugnar vid'io per lor pregai,
ma a un tratto venni men, né più guardai:
io non vedea più fra mezzo a loro
quegli occhi azzurri e quei capelli d'oro.

Eran trecento, eran giovani e forti,
e sono morti!".




Statua bronzea dedicata alla "Spigolatrice di Sapri" sullo "scoglio dello Scialandro, a Sapri (prov. di Salerno), golfo di Policastro. Fu collocata il 25 giugno 1994 a circa un chilometro dal porto, verso Maratea.

Nel mese di settembre del 2021 a Sapri fu collocata un'altra statua bronzea dedicata alla "spigolatrice" di questa località.



Secondo le detrattrici la statua è una versione sessista della lavoratrice dei campi, addetta alla spigolatura.

Nella scultura realizzata da Emanuele Stifano è evidente l'abito trasparente, ma questo ha suscitato le ire di alcune femministe che hanno considerato la statua diseducativa e fuorviante perché rappresenta la donna in modo "sessualizzato" anziché capace di autodeterminazione, che sceglie di non andare a lavoro per schierarsi contro l'oppressore.

Ma chi era la "spigolatrice di Sapri" ? Un personaggio inesistente, ideato dal poeta Luigi Mercantini. Quando scrisse la poesia le spigolatrici erano diffuse in tutta Italia la cui economia era quasi completamente agricola.

Spesso nel passato le spigolatrici erano considerate "trasgressive": andare da sole o in compagnia di altre donne nei campi di grano dava occasioni di incontri che altrimenti non sarebbero stati possibili nella società contadina del tempo.

Nell'Antico Testamento c'è la storia di Ruth la Moabita (vedi Libro di Ruth), vedova che va a spigolare in un campo di grano e finisce con lo sposare il proprietario.

Quindi, si spiega come nella poesia sui "300" si parli di un incontro con una spigolatrice locale che si rivolge a Carlo Pisacane chiamandolo "Bel Capitano".
#477
Riflessioni sull'Arte / Re: Paesaggio
08 Luglio 2023, 21:37:12 PM
Offro alla vostra visione un altro quadro dedicato alla fienagione, realizzato dal pittore francese Camille Pissarro  (1830 – 1903), che  dal 1885 si dedicò anche alla pittura "impressionista".


Camille Pissarro, Le raccoglitrici di fieno, olio su tela, 1889, Kunstmuseum di Basilea.

Questo dipinto mi lascia perplesso. Ci sono contadine che raccolgono il fieno (o gli steli del grano ?) e lo avvolgono nel telo. Altre che raccolgono il fieno (?) con una sola mano mettendolo nelle ceste. A me sembra che raccolgano le spighe di grano rimaste in terra dopo la mietitura.

Nel passato i mietitori non potevano perdere tempo a raccogliere le spighe cadute sul terreno. Dopo di loro entravano in azione le spigolatrici e gli spigolatori: persone povere che raccoglievano quello che i mietitori lasciavano sul campo. La quantità di grano che riuscivano a raccogliere era esigua. I chicchi di grano che sfuggivano alla loro raccolta diventavano cibo prelibato per numerosi uccelli.

"Le spigolatrici" mi evocano il bel dipinto realizzato nel 1857 da Jean-François Millet, al quale dedicherò un post. Mi fanno anche ricordare la famosa poesia risorgimentale di Luigi Mercantini titolata "La spigolatrice di Sapri", dedicata alla spedizione "militare" di Carlo Pisacane nel 1857. Tale spedizione aveva lo scopo di cominciare una insurrezione armata antiborbonica nel Regno delle Due Sicilie.

segue
#478
Pensarbene ha scritto
CitazionePurtroppo però il cervello NON AMA LA SPECULAZIONE,LA TRASCENDENZA, LA METAFISICA E LA FILOSOFIA checchè ne dicano i fautori di queste cose.

Ciao Pensarbene. Dal tuo lungo post ho preso soltanto due righe ma il testo intero è contestabile.

La tua certezza mi lascia perplesso. Io sono convinto del contrario.

Non dimenticare che la parola "filosofia"  è  di origine greca, composta dal lemma  filèin (= "amare"), e  da sofìa (= "sapienza"), ossia "amore per la sapienza".

Sono i filosofi che sono noiosi, non sanno scrivere, sono contorti nell'esporre i loro pensieri,  non fanno capire ciò che vogliono dire, non fanno amare la loro disciplina.  S'inventano neologismi difficili per spiegare cose facili.

All'università l'insegnante di storia della filosofia aveva la lezione alle 14.30. Per noi studenti era il momento della digestione e della sonnolenza post prandiale.  Parlava a voce bassa. Era un tormento rimanere svegli...

Oggi la filosofia ha molti problemi, per esempio quello di cercare di essere ancora presa sul serio e non decadere come disciplina astrusa nel dimenticatoio della cultura.

Nel nostro tempo la scienza è considerata la pietra di paragone cui debbono commisurarsi tutte le altre forme di conoscenza, anzitutto la filosofia.

La scienza si presenta come la guida più affidabile nelle decisioni che l' uomo deve prendere e come lo strumento più efficace per risolvere i problemi sempre più complessi della vita.

La scienza ha ereditato il peso e la posizione centrale che la Filosofia possedeva nella cultura europea del passato.

L' agire umano, a sua volta, diventa sempre più specialistico quanto più esso è guidato dalla scienza.

La logica della scienza è ormai adottata dalle grandi forze mondiali.

La nostra cultura è consapevole della progressiva specializzazione del conoscere e dell'agire, dove, in nome della scienza, la filosofia viene sempre più emarginata, perché inutile.

Ciò che invece la nostra cultura non riesce a scorgere è il carattere essenzialmente filosofico dell' emarginazione» della filosofia.
#479
Riflessioni sull'Arte / Re: Paesaggio
05 Luglio 2023, 08:46:46 AM
Stamane vi offro come "colazione spirituale" la visione di due dipinti di Pieter Bruegel il Vecchio.

Le scene mostrano figure in primo piano dedite  alla mietitura di cereali e panorami.


Pieter Bruegel il Vecchio, Mietitura, olio su tavola, 1565, Metropolitan Museum, New York

Questa opera fa parte della serie "Mesi", rimasta incompleta:  dipinse soltanto cinque tavole.

La scena raffigura il lavoro e il riposo dei contadini durante la mietitura. Domina il  colore giallo degli steli e delle spighe del grano, invece  lo sfondo ha tonalità verdastre, grigie o grigio-azzurro come il luminoso cielo.

In primo piano due contadini tagliano le lunghe spighe di grano con le falci, mentre un terzo attraversa il campo tramite un varco, porta una brocca con l'acqua (il vino ?)  e  si dirige verso l'albero frondoso dove ci  alcuni contadini seduti in terra  che mangiano, bevono o riposano.

Più dietro, a destra, alcune donne legano i covoni e raccolgono le spighe tagliate.

Tornando sulla sinistra, nel varco in mezzo al campo di grano si vedono altre figure intente a mietere, mentre due uccelli sorvolano il podere.

In fondo, un carro agricolo carico degli steli di grano,  il campanile di una chiesa tra le fronde degli alberi; più a destra  ancora persone,  un'abitazione rurale, il castello, un bacino idrico.

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Il pittore olandese Pieter Bruegel il Vecchio purtroppo morì  nel 1569 in giovane età: aveva circa 40 anni. E'  noto come paesaggista e per le scene di contadini al lavoro.


Pieter Bruegel il Vecchio, La fienagione, olio su tavola, 1565, Lobkowicz Collections, Praga

La scena è ambientata  nel mese di giugno o luglio, nel tempo della raccolta del grano.

In primo piano, nell'angolo inferiore sinistro, un uomo  seduto sta affilando la falce;  al centro, tre ragazze si dirigono verso il sentiero che conduce in basso; poco dietro di loro, a destra, ci sono cinque contadini  in fila  che camminano, ognuno ha poggiato sulla testa il cesto con le spighe di grano, un altro, col cappello di paglia e la camicia rossa  è su un cavallo bianco con la cesta porta vivande che regge con il  braccio sinistro.

Nei due grandi cesti in primo piano non riesco a distinguere cosa contengono.

Tornando sulla sinistra, nella sottostante valle ci sono contadini intenti al taglio e alla raccolta degli steli di grano che caricano su un carro trainato da due cavalli.

Nello sfondo, sulla collina si vedono alcune case, una chiesa; a sinistra, lo sperone roccioso con un castello su una delle sommità.

Sulla destra la veduta della vallata traversata da un fiume, un  castello su una delle colline circostanti.

I differenti piani sono esaltati dai contrasti coloristici di toni caldi (primo e medio piano) e freddi (sfondo).
#480
Riflessioni sull'Arte / Re: Paesaggio
04 Luglio 2023, 08:31:40 AM
Nell'arte occidentale, alla fine del XIV secolo,  la pittura paesaggistica o di paesaggio  cominciò ad essere oggetto di attenzione degli artisti, ma come sfondo,  non come tema autonomo.

Dipinti in affresco con paesaggi, attribuiti a Giotto, sono ad Assisi nella basilica superiore, nel ciclo pittorico con le "Storie di San Francesco" e in quello con le "Storie dell'Antico e Nuovo Testamento".

Le scene non  hanno tutte la stessa qualità esecutiva, furono  dipinte da più mani con la supervisione di un protomagister.


Pareti affrescate all'interno della basilica superiore di Assisi



Giotto, San Francesco dona il mantello a un povero, Assisi, Basilica Superiore

In questa scena il paesaggio  attrae subito l'attenzione dell'osservatore. E' evidente che la resa prospettica non è ancora definita: secondo gli studiosi san Francesco, il povero e il cavallo non poggiano i piedi direttamente sul terreno ma restano 'sospesi'. A me non sembra.

Un'altra interessante scena è quella della  "Predica agli uccelli".


Giotto: San Francesco predica agli uccelli, affresco, 1290 – 1295 circa, Basilica superiore, Assisi

Questo episodio è descritto nella "Legenda maior": è una biografia di san Francesco d'Assisi scritta da Bonaventura da Bagnoregio: "Andando  Francesco dal castello di Cannara  verso Bevagna insieme ai confratelli,  venne circondato da uno stormo di uccelli. I frati lo videro rivolgersi ai volatili, che lo ascoltavano con attenzione". 

San Francesco è raffigurato con il saio, scalzo, con  l'aureola della santità, nell'atto di benedire gli uccelli con la mano destra. 

A sinistra un compagno osserva la scena, ambientata in un paesaggio verdeggiante organizzato su due piani. Il primo piano è occupato dai personaggi mentre nel secondo piano sono disposti gli alberi.

Il leggendario episodio è molto amato dalla devozione popolare.

I colori originali dell'affresco sono sbiaditi. In passato l'opera  subì danni perché collocata sulla controfacciata ed esposta ad eccessiva umidità proveniente dall'esterno della basilica.