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Messaggi - acquario69

#466
Attualità / Re:A proposito di Donald Trump
13 Febbraio 2017, 11:52:19 AM
Citazione di: Sariputra il 13 Febbraio 2017, 11:01:09 AM
L'evoluzione del capitalismo ( o involuzione e degenerazione) non credo abbia molto a che fare con il fatto che abbia "abbandonato le sue radici giudaico-cristiane" ma con la dinamica evolutiva stessa del modello capitalistico basato sull'utile e la crescita continua. La globalizzazione non è altro che l'effetto della natura stessa del capitalismo, a mio parere. Golbalizzazione degli interessi del capitale senza alcun interesse alla globalizzazione di valori etici condivisi o condivisibili.

Esatto!

Non esiste un capitalismo "umano" e' un ossimoro.
Viene pure il sospetto che a dire castronerie del genere come le avrebbe descritte il giornalista non sia affatto un caso 
..e' il sistema che fa credere di avere al suo interno un "opposizione democratica" e una posizione antagonista (per quelli che abboccano) 
quando in realtà rientra perfettamente negli stessi paradigmi, o "pensiero unico" del regime stesso..e questo e' esattamente il ruolo dei media
#467
Citazione di: Sariputra il 13 Febbraio 2017, 08:44:01 AM
Citazione di: acquario69 il 13 Febbraio 2017, 08:33:34 AM
Citazione di: Sariputra il 13 Febbraio 2017, 08:21:01 AM
Citazione di: acquario69 il 13 Febbraio 2017, 06:49:07 AMRipropongo il bellissimo articolo qui sotto che... "dovrebbe" :-\ ...fare estrema chiarezza sulle molte cose discusse in questo argomento http://www.riflessioni.it/discorsi-di-dharma/la-verita-e-l-amore.htm
Conosco personalmente Lama Geshe e , pur non condividendo del tutto alcune sue posizioni filosofiche sulla dottrina buddhista , devo dire che lo trovo una persona con un approccio alla spiritualità del tutto non settario e profondamente inclusivo, oltre che molto simpatico e alla mano con tutti. Nei suoi incontri si cerca sempre di approfondire ciò che unisce e non ciò che divide. La frase: "la Verità è sempre Soggetto e mai oggetto e deve essere realizzata più che conosciuta", che è anche un approccio tipicamente "orientale" , la condivido in pieno. Mi ha fatto molto piacere vedere che tiene una rubrica per riflessioni.it...
Io credo che nella frase in questione si intenda dire che non vi e' reale separazione tra soggetto ed oggetto...(cosa che al contrario viene concepita dalla modernità in poi...non a caso il titolo riguarda "disgregazione") e quindi realizzazione come "com-prensione" - prendere a se',fare un tutt'Uno diciamo..che e' diverso dal capire semplicemente

Aggiungerei interdipendenza di soggetto e oggetto. La com-prensione di questa interdipendenza diventa quindi la comprensione dell'interdipendenza di tutte le creature tra di loro...la presenza cioè di una interdipendenza naturale che rende catastrofico e illusorio il concetto di separazione...


Condivido  :) ....essenzialmente (e questo credo sai un altro esempio) ci stiamo sempre riferendo alla non dualita del Principio stesso.
#468
Citazione di: Sariputra il 13 Febbraio 2017, 08:21:01 AM
Citazione di: acquario69 il 13 Febbraio 2017, 06:49:07 AMRipropongo il bellissimo articolo qui sotto che... "dovrebbe" :-\ ...fare estrema chiarezza sulle molte cose discusse in questo argomento http://www.riflessioni.it/discorsi-di-dharma/la-verita-e-l-amore.htm

Conosco personalmente Lama Geshe e , pur non condividendo del tutto alcune sue posizioni filosofiche sulla dottrina buddhista , devo dire che lo trovo una persona con un approccio alla spiritualità del tutto non settario e profondamente inclusivo, oltre che molto simpatico e alla mano con tutti. Nei suoi incontri si cerca sempre di approfondire ciò che unisce e non ciò che divide. La frase: "la Verità è sempre Soggetto e mai oggetto e deve essere realizzata più che conosciuta", che è anche un approccio tipicamente "orientale" , la condivido in pieno. Mi ha fatto molto piacere vedere che tiene una rubrica per riflessioni.it...


Io credo che nella frase in questione si intenda dire che non vi e' reale separazione tra soggetto ed oggetto...(cosa che al contrario viene concepita dalla modernità in poi...non a caso il titolo riguarda "disgregazione") e quindi realizzazione come "com-prensione" - prendere a se',fare un tutt'Uno diciamo..che e' diverso dal capire semplicemente
#469
Ripropongo il bellissimo articolo qui sotto che...     "dovrebbe"  :-\      ...fare estrema chiarezza sulle molte cose discusse in questo argomento

http://www.riflessioni.it/discorsi-di-dharma/la-verita-e-l-amore.htm
#470
Citazione di: Phil il 12 Febbraio 2017, 00:26:20 AM
Citazione di: acquario69 il 11 Febbraio 2017, 23:58:57 PM
sono i Valori e Principi che sono sempre validi perché permanentemente attuali che andrebbero recuperati proprio perché sono imprescindibili, sono cio da cui poi tutto dipende e tutto il resto a venire non potrebbe nemmeno esserci...sono percio la base e il fondamento a cui fare sempre ovvio riferimento,ed e' l'unica maniera possibile per qualsiasi tipo di "aggiornamento"
Questi Valori e Principi sono indubitabili, eterni ed imprescindibili all'interno del paradigma che essi stessi fondano, ma è oggettivamente così, oppure è possibile pensare ed agire secondo altri paradigmi in cui tali Principi e Valori sono differenti o non eterni o dubitabili? Che appoggiarsi a loro sia "l'unica maniera possibile per qualsiasi tipo di "aggiornamento"" è davvero inconfutabile o ci sono anche altre maniere per "aggiornare" la propria visione del mondo? Secondo me valori e principi ermeneutici (di interpretazione del mondo e del "senso") possono cambiare (a differenza dei principi della fisica, direi), ma ciò non toglie che sia comunque possibile ricorrere agli stessi principi e valori per tutta una vita...

Io credo che cio a cui tu arrivi comunque a riferirti, seppur in diversi modi, rimane solo nell'ambito del sensibile e dell'esperibile e allora le diverse "regole" possono modificarsi e cambiare, ma rimarrebbe un cambiamento fine a se stesso, quindi ritengo che sia proprio questo il paradigma chiuso..ovvio che se non ritieni nemmeno concepibile il fatto che noi non siamo soltanto qualcosa che sia solo in relazione a tale dimensione fenomenica (non mi viene un altro termine di paragone) sarà' piuttosto difficile che riesca a intravedere altre possibilità.

Quindi mi viene da aggiungere che non ce veramente niente da aggiornare ma solo da comprendere ed io penso (e lo esprimo come mi viene meglio) che sia fondamentalmente questo il motivo di tale disgregazione, nel momento che si sarebbe verificato un inversione in tal senso.
#471
Citazione di: Phil il 11 Febbraio 2017, 16:17:25 PM
Citazione di: acquario69 il 11 Febbraio 2017, 06:03:00 AMNell'idea di una certa "inattualità" che riguarderebbe il voler "tornare al passato" ce l'errore,oltreche il preguidizio,che non consente di ravvedersi dalla disgregazione ma al contrario di aumentarla e in maniera accelerata ed esponenziale.
Direi che, al contrario, è proprio partendo dalla consapevolezza della "disgregazione" (ammesso e non concesso che sia tale, ma prendiamola per assodata) che bisogna adeguare i propri paradigmi e non, inversamente, adeguarsi ad essi: se alcune generazioni fa la realtà sociale era comprensibile con alcune categorie, oggi bisogna ripensare tali categorie alla luce della società attuale, altrimenti è inevitabile o l'incomprensione o la nostalgia... ad esempio, oggi c'è un proliferare di associazioni benefiche, onlus, volontariato etc. mai visto in precedenza; come valutarlo? Aggiornando i propri paradigmi di lettura del sociale, considerando pregi e difetti, rischi e opportunità insite in tale dilagare di apparente filantropia nella trama sociale attuale. Se provassimo a valutare questo fenomeno dell'impegno sociale con categorie rinascimentali, non riusciremmo a capirlo fino in fondo, perché all'epoca c'era magari il mecenatismo ma non l'assistenzialismo laico, ovvero i paradigmi di strutturazione e lettura della società erano totalmente differenti (è un esempio drastico, lo so, ma spero mi aiuti a spiegare ciò che intendo...).

Citazione di: acquario69 il 11 Febbraio 2017, 06:03:00 AMInfatti non si tratta ne di tornare indietro e ne tantomeno avanti perché e' cio che sta al di la del tempo e che non e' nel tempo,ed e' percio perennemente valida, qualunque siano le diverse modificazioni successive contingenti. ma nel momento che mi sgancio da questo principio,in se eterno ed immutabile,allora tali modificazioni saranno soltanto disgreganti fino a raggiungere il suo logico esito terminale.
La fede in un principio eterno ed immutabile appartiene ad un paradigma antico (è una constatazione, non un giudizio negativo!), ma proprio il pluralismo e il relativismo, che tale principio critica aspramente, lo rendono ancora attuale e addirittura lo tutelano (pur non venendo ripagati con la stessa moneta  ;D ). La possibilità di leggere l'attualità con categorie di epoche passate è sempre percorribile, ma il contraccolpo può essere lo scoramento nel verificare l'incompatibilità fra tali categorie e il mondo che adesso gli si oppone (o sono loro a fare anacronistica opposizione al mondo?).
L'affermazione
Citazione di: acquario69 il 11 Febbraio 2017, 06:03:00 AMdi sicuro ne viene fuori un esito catastrofico e di totale caos e da tutti i punti di vista.
lascia intendere un pessimismo storico fondato sulla sfiducia nel presente, a sua volta radicata in una lettura dell'attualità come degenerazione del passato, ma il giudizio di valore (passato=meglio, presente=peggio) è appunto innestato in un paradigma precedente all'epoca attuale, per cui è quasi inevitabile il pessimismo. Fra il serio e il faceto si potrebbe ricordare che da sempre i nonni di ogni generazione dicono "ai miei tempi c'erano i valori giusti, adesso ci sono cattive abitudini, la società è allo sbando... magari avevamo di meno ma avevamo dei principi!" e non lo dicono perché sono bisbetici o brontoloni, ma perché, dopo una certa età, aggiornare il paradigma è davvero arduo, poiché non sono solo le articolazioni corporee a perdere di elasticità...

P.s.
Ovviamente non sto dando del "nonno" ad acquario69, né sto condannando il suo modo di leggere la realtà, lo uso solo come spunto per proporre considerazioni...

Ribadisco che non si tratta di leggere l'attualita con categorie di epoche passate e nemmeno di riproporre di tornare indietro nel tempo.
sono i Valori e Principi che sono sempre validi perché permanentemente attuali che andrebbero recuperati proprio perché sono imprescindibili, sono cio da cui poi tutto dipende e tutto il resto a venire non potrebbe nemmeno esserci...sono percio la base e il fondamento a cui fare sempre ovvio riferimento,ed e' l'unica maniera possibile per qualsiasi tipo di "aggiornamento" (parola questa che forse andrebbe a mio avviso anche rivisitata) e che al contrario significa davvero tornare indietro, ma nel senso regressivo del termine.
Mutare solo per mutare oltre a non avere senso, non corrisponde alla realtà...a me fa venire in mente l'immagine del criceto che gira a vuoto sulla ruota rimanendo sempre fermo sullo stesso punto
#472
Nell'idea di una certa "inattualità" che riguarderebbe il voler "tornare al passato" ce l'errore,oltreche il preguidizio,che non consente di ravvedersi dalla disgregazione ma al contrario di aumentarla e in maniera accelerata ed esponenziale.
Infatti non si tratta ne di tornare indietro e ne tantomeno avanti perché e' cio che sta al di la del tempo e che non e' nel tempo,ed e' percio perennemente valida, qualunque siano le diverse modificazioni successive contingenti.
ma nel momento che mi sgancio da questo principio,in se eterno ed immutabile,allora tali modificazioni saranno soltanto disgreganti fino a raggiungere il suo logico esito terminale.

——————

Una persona a me molto vicina,per via del lavoro che fa,mi racconta delle cose che trovano perfetta corrispondenza a quanto scritto sopra (anche se probabilmente molti non ci vedranno nessun tipo di collegamento)
Nel suo lavoro -manager di un enorme sala cinematografica- multisale e multiservizi che infatti non ci avrebbero proprio nulla a che fare nell'andarsi a vedere un film ma creati solo ed esclusivamente per i "consumatori" ..e al pari della stessa "qualità" dei film proiettati,con inerente lavaggio del cervello.

Insomma venti anni di "customer service" a tutti i livelli e mi racconta che in questi ultimissimi anni non sembra più avere a che fare con persone ma con qualcosa che si potrebbe definire come la loro ombra medesima, o magari una "virtualità",dove le loro reazioni sono la riproduzione più o meno inanimata e percio meccanica,dovuta in primo luogo all'uso ormai intensivo di internet.
In sostanza la gente ha perso appunto quelle capacita che si può dire non la rendono più umana..ad esempio non ha più pazienza e cio che e' ancora più grave, non arriva più a capire quando può capitare il momento di averne, abituata come' a ritrovarsi sola davanti a un monitor, (gli basta un click per cambiare o cancellare pagina se questa non gli piace o se non rientra nei suoi schemi..che pero sono gli stessi che gli vengono "offerti" cosi che si sentirà pure "libero" di scegliere!) e che di fatto non consente alcun dialogo reale, cioe che corrisponde alla realtà dei fatti e di un preciso e logico momento...

e' l'IO e basta!..il TU (o altro dall'IO) e' praticamente abolito, cancellato dalla mente e da qualsiasi visione.

Un altro effetto che mi dice e' che non esiste più il concetto di "integrazione" o anche di "visione complessiva" per cui ognuno, in questo caso anche dei suoi subordinati,tendera' ad isolarsi e a deresponzabilizzarsi,ma non per evitare il lavoro in se,in fondo quelli ci sono sempre stati,ma proprio perché e' l'unica maniera che ora viene concepita,sicche nel momento che capita un inconveniente, un problema improvviso,nessuno e' veramente più in grado di capirlo e ad arrivarne a capo..se non per vie lunghe e traverse e tra l'altro solo grazie a quei pochi rimasti che detengono un bagaglio esperenziale che gli proviene da lontano quando ancora era consentito e possible l'uso autonomo del cervello,insieme e coerente ad una più ampia personalità.

se fosse percio solo questione di adeguarsi a dei paradigmi come sarebbero appunto quelli "attuali" di sicuro ne viene fuori un esito catastrofico e di totale caos e da tutti i punti di vista.
#473
Tematiche Spirituali / Re:Dio e il senso del dovere
09 Febbraio 2017, 06:00:29 AM
Se non ho capito male da quanto emerso negli ultimi interventi,che una certa "morale laica" (o anche etica umana?) sia cio che garantirebbe la convivenza tra i differenti soggetti, quindi secondo un corretto discernimento,diciamo di cio che sarebbe giusto o sbagliato.
Quindi secondo norme e valori etici presi in considerazione come sopra,questi dovrebbero poi essere serenamente condivisi da tutti,
..anche se poi viene stabilito sostanzialmente che sia lo stesso individuo nella sua leggittima libertà a ritenere cosa sia giusto o meno,"vero" o "falso".

(avrei fatto una sintesi e solo in base a quello che avrei capito da quanto e' stato detto finora)

A me sembra pero che tutto questo arrivi a comportare la relativizzazione di tutto e su tutto,fino a raggiungere inevitabilmente ad evidenti ed infinite contraddizioni o a veri e propri rovesciamenti del tutto infondati e null'affatto reali,oltre al fatto che comporta il dissolvimento dello stesso tessuto sociale...che poi e' semplicemente quello che mi risulta se provo a guardarmi intorno e in particolare nel punto in cui siamo arrivati, dove poi ognuno,(nelle premesse proprie all'individualismo a cui fa riferimento) rivendica le sue più o meno esclusive ragioni personali e nemmeno cosi pacificamente come sarebbe dovuto essere secondo intenzioni 
#474
tornate al tema iniziale.
Grazie
#475
Citazione di: Duc in altum! il 08 Febbraio 2017, 11:43:45 AM
**  scritto da bluemax:
CitazioneSei sicuro che abbiano condotto una esistenza priva di sofferenze ? Oppure hanno trascorso una intera vita circondati da sofferenza ?
Personalmente penso la seconda.

Giusto, concordo, ma possiamo solo immedesimarci nella sofferenza del Padrino per scommessa, per fede, credendo che sia così. Per la mia fede cattolica, per meglio intenderci, se Dio non usasse la sua misericordia, Michele Corleone soffrirà per l'eternità. Ma siccome ho posto come condizione, a me per primo, di fantasticare senza metafisica, dobbiamo scontrarci con la realtà che nessun essere umano è esente dal soffrire, e dall'essere circondato per una intera vita dalla sofferenza, quindi perché non dovrebbe essere quella del Padrino un'esistenza con un pizzico inferiore di sofferenza rispetto a quella di un impiegato che dopo 40 anni di lavoro, senza tante diversioni, con 5 figli, due mutui e un divorzio, perisce la 1^ settimana di pensione?

E dunque che sarebbe la tua una incitazione a delinquere? 
Vuoi forse contribuire anche tu a fare proseliti in tal senso?..(tanto per rientrare in tema :) )

e non sarebbe proprio questa maniera di ragionare che poi finisce per alimentare la stessa miseria di quel povero disgraziato che hai portato come esempio?...
infatti secondo me ce pure da aggiungere che questa stessa mentalità fa si che poi diventi un circolo vizioso dove il disgraziato di sopra ha pure contribuito,con il suo diretto o indiretto favoreggiamento alle sue stesse condizioni..un esempio può essere quello di dare il classico voto ad un politico locale che pero tutti sanno sia colluso con la camorra,in cambio di miseri favori personali.
e questo può benissimo portare a considerazioni molto più estese ma sostanzialmente analoghe
#476
Citazione di: Duc in altum! il 07 Febbraio 2017, 10:28:50 AM
**  scritto da acquario69:
Citazioneintanto per prima cosa mi domando;
Ma siamo sicuri che le cose stanno effettivamente cosi?
Esatto, partendo dal presupposto che sto ipotizzando che Dio non esiste, chi (e perché principalmente) decide come stanno effettivamente le cose?

Anzi riflettendo mi è giunto questo spunto da film di fantascienza:
stamane è confermato, in diretta mondiale da Ginevra, che la razza umana è giunta a ottenere la prova inconfutabile che Dio non esiste. Dopo la chiusura e lo smantellamento di ogni tipo di spiritualità o religione, quale sarebbe il proselito a cui dovrei sentirmi più partecipe e a cui dovrei dedicare la mia attenzione per confutare, ancora una volta, come facevo quando credevo all'inganno del trascendente, che la prassi del Padrino non è cosa buona e giusta?

CitazioneE poi siamo cosi sicuri che queste stesse persone stiano davvero bene come in apparenza potrebbe sembrare?
Perfetto, ma quindi così stiamo affermando che esiste qualcosa oltre l'apparenza, mentre noi dobbiamo provare a immaginarci (con molta fantasia) in un Universo casuale e senza un Dio che ne rivela il senso. Facciamo lo sforzo che la metafisica, la coscienza e la spiritualità sono l'inganno, non esistono, sono la bufala delle bufale, chi scommette su questa teoria è come se s'illudesse che la Terra è piatta, mentre ciò che conta è l'esperienza pratica e pragmatica, giacché la Terra è ben sferica. In quel caso, anzi, in questo caso, perché ciò che rappresenta il Padrino, ossia una persona che riesce a farla franca in barba a ogni precetto filantropo oggettivo socialmente costruito dall'uomo, non sarebbe un vincente? Adesso che è morto e non è più imputabile di ciò che ha fatto - e ha vissuto secondo quello che per lui era lo scopo che rendeva vera e viva la sua esistenza, ed, insisto, è riuscito a non farsi beccare, quindi morendo ancora più convinto che gli altri non sanno cosa si sono persi, non avendo avuto la temerarietà, la fermezza e l'astuzia con cui lui ha raggirato e superato le angosce, i limiti, le frustrazioni, le sofferenze che guastano e nuocciono la felicità e la serenità dell'uomo medio - perché non dovrebbe avere proseliti che acclamano il suo successo, visto che la società civile va sempre più velocemente in quella direzione?

Si ma in sostanza cosa stai cercando di dire? 
forse che il mondo "funziona" al contrario e che proprio per questo più o meno tutti (più o meno da sempre) si fiondano a capofitto nella stessa direzione?

Si esatto e' cosi!...

ed oggi con internet non ce più scampo, basta guardare l'ultima generazione, che della realtà, quella vera e concreta non sa più nemmeno cosa significa...altro che fantascienza!
#477
Citazione di: Duc in altum! il 06 Febbraio 2017, 20:39:29 PM
Concordo con questa tua riflessione, ma, volendo essere stuzzicante e provocatorio (e non nascondo anche per curiosità di esplorare le riflessioni che susciterà questa mia istigazione), perché poi l'uomo o i governi dovrebbero fermare questi orrori? Chi ha deciso che sono orrori se c'è gente che ci campa (eppure bene!) con tanti di questi orrori? Quale sarebbe il fondamento che il genere umano ritiene valido per regolarizzare la dignità umana, quando questa (in assenza di Dio) essendo casuale sarebbe nient'altro che un bip mentale, così come l'amore una pura utopia o favola per sciocchi?

Un esempio su tutti:
l'altra sera, durante uno zapping, ho visto la scena finale del Padrino III e - osservando che Michele Corleone periva felicemente (per me l'infarto è un dono divino) di morte naturale, senza sofferenza, serenamente nelle sue proprietà, circondato dall'affetto della sua famiglia, beato, ricco e soddisfatto di non solo aver ottenuto materialmente più di quello che anelava, di non aver mai lavorato, di non aver pagato le tasse dovute, ma che si era anche liberato delle persone a lui fastidiose, e senza aver mai scontato un giorno di galera - mi sono chiesto: "...se Dio non esistesse, perché non si dovrebbero studiare come modello sociale da seguire per vivere "alla grande" (e quindi dare un senso compiuto alla propria presenza nel pianeta Terra) il mafioso, il politico colluso, il sindacalista faccendiere, l'impiegato raccomandato, l'escort d'alto rango, l'imprenditore scaltro e spietato, il banchiere corrotto, la velina in cerca del matrimonio per soldi (e chi più ne ha più ne metta) che sono morti disinvoltamente senza emendare la loro doppiezza mentre erano in vita? ...visto che ormai non è più recondito che la "società civile" ha adottato questi esempi (ricordo ancora le smorfie di disapprovazione, qualche settimana fa, nei visi dei genitori di un gruppo di scout adolescenti quando dissi ai loro figli di sforzarsi di preferire a essere più scout come Mandela e Celine Dion, che come Renzi e la Boschi) quali campioni da imitare, pena, sennò, una vita miserabile?!?!..."

Se non ho capito male ti stai chiedendo se un modello tipo quello del padrino (storia vera o solo un invenzione romanzata cinematografica?) non sia poi un modello esemplare in se, visto che poi gli sarebbe andato liscia fino alla fine, cosi come tutti quelli che adottano criteri più o meno simili di prevaricazione egocentrismo e violenza e che sembrerebbe andar bene pure a loro..

intanto per prima cosa mi domando;
Ma siamo sicuri che le cose stanno effettivamente cosi? 
o non sia pure una facile suggestione che tra l'altro gli stessi media hanno contribuito a fomentare nell'animo delle persone? 
E se e' cosi ci sarebbe anche da chiedersi il motivo per cui tali suggestioni vengono direi ossessivamente proposti...magari non dipendera' pure dal fatto che sia lo stesso modello sociale in cui viviamo che incita per sua stessa sopravvivenza quei "valori" quali la competizione, la sopraffazione, l'invidia, la cupidigia, l'individualismo sfrenato, e in sostanza la separazione, cosa del tutto innaturale,e in ultima analisi il suicidio vero e proprio (della nostra specie e della natura stessa in cui viviamo) talmente per tanto tempo introiettate in noi che hanno cosi finito per diventare la "norma" tanto da non rendercene nemmeno più conto ed anzi di emularle?!
sarebbe percio questa la definizione dell'uomo "vincente" che si e' affrancato dalla natura matrigna, nel suo glorioso percorso evolutivo!!...non sarà al contrario che siamo in realtà regrediti e di brutto allo stato bestiale e del tutto contro tutti (pur avendo un i phone a disposizione per ciascuno) e dunque dei veri e propri coglioni?!

E poi siamo cosi sicuri che queste stesse persone stiano davvero bene come in apparenza potrebbe sembrare?

Io credo di no perché queste alla fine non mi sembra che trovino mai pace, per loro a mio modo di vedere e' come condurre un esistenza in perenne competizione, il mondo per loro e' un arena popolata da fiere di animali feroci in scontri all'ultimo sangue dove bisogna ad ogni istante essere sempre sul chi va la in attesa che qualcuno più svelto e truce ci pugnali alle spalle, dove di conseguenza non ci si può fidare di nessuno,perche e' in primo luogo di noi stessi che non ci fidiamo, oppure di coloro che in cambio di un privilegio materiale perdono la loro dignità, diventano false ed ipocrite e non sono percio più libere perché tutto quello che fanno e che sono e' solo in funzione di qualcosa da cui poi dipendono totalmente, cosi da arrivare un giorno a non sapere più chi sono veramente...si non più uomini ma bestie feroci e non si venga a dire che e' da sempre stato cosi..semmai si era appunto ancora consapevoli sulla nostra intrinseca natura fallace e che da questa semplice presa di coscienza ci si poteva regolare di conseguenza
#478
CitazioneMolte persone affermano che Dio non esiste perchè altrimenti fermerebbe gli orrori del mondo.MA se Dio non c'è e non castiga da dove vengono questi orrori e perchè l'uomo non cerca di rimediare con le sue forze?


Per me e' una bella domanda.
Di solito mi pare che molti dei non credenti (se non tutti,chi prima,chi poi) finiscono per incolpare,per i motivi sopra,un Dio che pero secondo loro non dovrebbe affatto esserci e cosi mi sembra ne viene fuori una contraddizione..

Non so se a quel punto diventa anche questa una forma di proselitismo - al contrario - ma credo pur sempre proselitismo.

Alla domanda perché l'uomo (attuale, profano e non credente) non cerca di rimediare con le sue forze, probabilmente proprio perché sostanzialmente "crede" (sia pur dicendo di non credere) che "non ce niente"..ma se non ce niente non ce pure nulla da rimediare e se non ce nulla da rimediare non ce nulla che si può fare..
e siamo giunti cosi all' "horror vacui"
Ma siccome nessuno potrebbe resistere (e tanto meno esistere) a tanto..e a dimostrazione anche questa del fatto che il nulla di per se non può esistere...e allora succede proprio che mi adopero per "fare" (per riempire il vuoto) inteso pero solo come agitazione cronica senza senso e per sfuggire a questa insopportabile angoscia,onde cosi evitare di guardarmi dentro a quel fondo vacuo a cui io stesso e di mia stessa iniziativa sarei giunto e che a monte risiede nell' auto-negazione del principio da cui provengo e di cui faccio parte integrante.

CitazioneIn effetti Dio è in un'altra dimensione.


tempo fa ho letto questa frase;

Dio si fa presente nel mondo proprio a misura che il mondo diviene assente per noi
#479
Citazione di: maral il 04 Febbraio 2017, 11:42:09 AM
Eppure anche quelle leggi universali sono il risultato delle visioni umane sul mondo in cui vive, la natura di per sé non conosce legge, solo l'uomo dà significato a ciò che accade e può intenderlo in forma di "legge di natura". Ma quest'uomo non è fuori dalla natura, ne è parte pur vedendosi separato e qui sta tutto il dolore e la pena della condizione umana, perché l'uomo non è mai stato in perfetta armonia con la natura, non ci sono mai stati passati idilliaci se non nei rimpianti immaginifici del presente. L'uomo ha sempre visto la natura come madre che lo genera gli dà sostentamento e matrigna che glielo nega nel patimento e nella morte, perfettamente indifferente all'uomo stesso.
In realtà la natura è sempre stata specchio per l'essere umano e a volte nell'immagine dello specchio è dato un po' di riconoscersi e altre no e allora capita di volerlo mandare in frantumi, illudendosi di fabbricare poi specchi migliori, ma ogni specchio continua sempre a rifletterci per quello che siamo.

La mia impressione e' che se e' vero (e lo e') che quello specchio e' il riflesso della natura sull'uomo e viceversa,credo sia altrettanto vero che tutte le civiltà pre-moderne ne avessero al contrario infinito e sacro rispetto e che appunto solo dopo non si riconoscesse più in quel riflesso, tanto da volerlo in seguito mandare in frantumi, come poi credo sia accaduto...evidentemente perché cio che siamo (ora e non prima) non consente quel riflesso che a loro invece veniva "naturale" e proprio per quella sintonia che li faceva percepire di non esserne separati 
#480
Citazione di: donquixote il 04 Febbraio 2017, 09:53:22 AM
Citazione di: acquario69 il 04 Febbraio 2017, 01:16:18 AML'umanità regredisce tecnologicamente finché, dopo un quarto di milione di anni, gli uomini finiscono per essere addomesticati da una specie evoluta di cani che li impiegano nel loro sport preferito: il recupero di bastoni e oggetti. Nascono gli uomini da riporto.

A Philip Klass sfuggiva che è il progresso e non il regresso tecnologico la strada migliore per istupidire l'uomo che perderà progressivamente conoscenza appaltandola alle macchine, e quindi saranno loro e non i cani a prendere il potere sull'uomo (vedi Matrix). E se manca ancora un po' per avere al potere gli uomini da riporto nel frattempo ci accontentiamo di avere al potere del paese più potente l'uomo col riporto.

Giusta osservazione!
Fra parentesi,quel racconto e' stato scritto negli anni 50 e da autore americano....insomma era credo il culmine della fiducia per la tecnocologia in termini avveniristici,penso non sia un caso Che proprio  in quel decennio in particolare,tante sono state Le opere di fantascienza,tra cinema e letteratura....

Ma cosa intendi esattamente quando dici Che nel frattempo ci accontentiamo di avere al potere del paese piu potente l'uomo col riporto?....semplicemente non l'ho capito  :)