Si parla ancora tanto di postmoderno e postmodernismi, dimenticando spesso che si tratta di considerazioni, di eventualità. Sicuramente però l'uso di queste categorie ha rivoluzionato il modo di pensare la storia. Coloro che le pensano come un destino certo per tutti, non le scelgono e ne restano fuori; e molti che le accolgono sentono di essere come i primi uomini che raggiunsero la luna, ma questa può essere un'illusione. Esse non hanno introdotto ma solo additato la molteplicità dei parametri storici, hanno liberato gli eventi da una reciproca incomunicabilità, tuttavia molti mondi si sono ritrovati così in una non desiderata prossimità o contiguità, se non proprio promiscuità. La storia a volte trascina, non sempre la si guida; e il mondo postmoderno, per certi versi salvifico, per altri versi diventa una opzione cui stare in guardia o da rifiutare, una via da cui fuoriuscire o tornare indietro. Non per tutti va così; e non tutti lo rifiutano per un giudizio negativo...
Io ne vissi la dimensione con la creatività artistica, un volumetto di poesie che raccontava di me più di quel che poi mi sarebbe sembrato... Eppure sapevo che poteva o forse doveva essere solo un momentaneo vagabondaggio per i tempi della storia. Infatti, non tardò a imporsi, nuovamente all'attenzione, il titolo di un libro del filosofo russo Nikolaj A. Berdjaev: Nuovo Medio Evo; un pensiero che mi risultò sùbito familiare, che si imponeva alla mia intuizione con pochissimo, come il materializzarsi di un mosaico da pochi frammenti.
Il precipitare degli eventi politici internazionali negli ultimi anni ha reso questa espressione particolarmente significante. La tragica evenienza del conflitto armato in Ucraina a detta di molti sembra aver riportato l'orologio della storia indietro fino alla Prima Guerra Mondiale, intanto però sembra esser nata una nuova opposizione fredda come ai tempi della competizione Usa-Urss; forse nessuna delle due cose è del tutto vera, e a dire molto di più è la situazione religiosa del Paese.
Una parte della Chiesa Ortodossa Russa in Ucraina abbandonava il Patriarcato di Mosca per quello di Costantinopoli; poi la restante parte si distaccava da Mosca, restando russa; tutto ciò dopo che i greco-cattolici si erano riavvicinati al Vaticano. Questo che sembrerebbe l'anticipazione del conflitto potrebbe invece essere visto come una indicazione degli altri fatti che sarebbero dovuti accadere: non un Paese conteso dalle due maggiori potenze atomiche, non uno Stato obbligato a decidere tra la protezione americana o russa, ma un luogo divenuto neutrale, dai vari destini, secondo le varie vicende, compresa ancora quella della Rus' di Kiev, senza che la molteplicità spezzasse l'unità. Ma i dissidi religiosi incontravano delle mancate interpretazioni o delle interpretazioni sbagliate. Il cosiddetto Equilibrio del Terrore, dai primi esperimenti nazisti per la realizzazione degli ordigni atomici alle distruzioni di Hiroshima e Nagasaki e alle cessioni dei progetti atomici ai sovietici, prevaleva, tra le ipocrisie della amministrazione Biden e il revanscismo in Russia. Ma dove la verità della storia? Nel precipitare degli eventi bellici, nelle minacce implicite americane e nelle ritorsioni russe, nel ritorno alle trincee, o nei confronti-scontri tra le alte autorità della chiesa ortodossa? Quale senso avevano ed hanno questi? Sicuramente un altro da quello che la politica dei grandi Stati ha tentato di conferirvi...
Si manifesta in tale dissidio religioso un evento diverso, che le armi moderne o le minacce di distruzione non possono seguire. Non un ritorno al passato dell'Evo di Mezzo, quando fanti e cavalieri provavano a rendere onore alle chiese; ma l'abbandono delle nuove armi e minacce a sé stesse, e l'avvio di un percorso senza scorte... e questo non è evidente nella Russia di Kyrill ma nelle chiese ortodosse russe in Ucraina, con la resistenza non-violenta ai tentativi del regime di Zelensky di fare prevalere la russofobia nel Paese.
Mi pare questa la traccia del Nuovo Medio Evo, non un ritorno... Mentre scrivo questo smetto anche di lasciarmi suggestionare da quel titolo, che in fondo mi diceva altro da quanto il suo autore poteva pensare.
Mauro Pastore
Io ne vissi la dimensione con la creatività artistica, un volumetto di poesie che raccontava di me più di quel che poi mi sarebbe sembrato... Eppure sapevo che poteva o forse doveva essere solo un momentaneo vagabondaggio per i tempi della storia. Infatti, non tardò a imporsi, nuovamente all'attenzione, il titolo di un libro del filosofo russo Nikolaj A. Berdjaev: Nuovo Medio Evo; un pensiero che mi risultò sùbito familiare, che si imponeva alla mia intuizione con pochissimo, come il materializzarsi di un mosaico da pochi frammenti.
Il precipitare degli eventi politici internazionali negli ultimi anni ha reso questa espressione particolarmente significante. La tragica evenienza del conflitto armato in Ucraina a detta di molti sembra aver riportato l'orologio della storia indietro fino alla Prima Guerra Mondiale, intanto però sembra esser nata una nuova opposizione fredda come ai tempi della competizione Usa-Urss; forse nessuna delle due cose è del tutto vera, e a dire molto di più è la situazione religiosa del Paese.
Una parte della Chiesa Ortodossa Russa in Ucraina abbandonava il Patriarcato di Mosca per quello di Costantinopoli; poi la restante parte si distaccava da Mosca, restando russa; tutto ciò dopo che i greco-cattolici si erano riavvicinati al Vaticano. Questo che sembrerebbe l'anticipazione del conflitto potrebbe invece essere visto come una indicazione degli altri fatti che sarebbero dovuti accadere: non un Paese conteso dalle due maggiori potenze atomiche, non uno Stato obbligato a decidere tra la protezione americana o russa, ma un luogo divenuto neutrale, dai vari destini, secondo le varie vicende, compresa ancora quella della Rus' di Kiev, senza che la molteplicità spezzasse l'unità. Ma i dissidi religiosi incontravano delle mancate interpretazioni o delle interpretazioni sbagliate. Il cosiddetto Equilibrio del Terrore, dai primi esperimenti nazisti per la realizzazione degli ordigni atomici alle distruzioni di Hiroshima e Nagasaki e alle cessioni dei progetti atomici ai sovietici, prevaleva, tra le ipocrisie della amministrazione Biden e il revanscismo in Russia. Ma dove la verità della storia? Nel precipitare degli eventi bellici, nelle minacce implicite americane e nelle ritorsioni russe, nel ritorno alle trincee, o nei confronti-scontri tra le alte autorità della chiesa ortodossa? Quale senso avevano ed hanno questi? Sicuramente un altro da quello che la politica dei grandi Stati ha tentato di conferirvi...
Si manifesta in tale dissidio religioso un evento diverso, che le armi moderne o le minacce di distruzione non possono seguire. Non un ritorno al passato dell'Evo di Mezzo, quando fanti e cavalieri provavano a rendere onore alle chiese; ma l'abbandono delle nuove armi e minacce a sé stesse, e l'avvio di un percorso senza scorte... e questo non è evidente nella Russia di Kyrill ma nelle chiese ortodosse russe in Ucraina, con la resistenza non-violenta ai tentativi del regime di Zelensky di fare prevalere la russofobia nel Paese.
Mi pare questa la traccia del Nuovo Medio Evo, non un ritorno... Mentre scrivo questo smetto anche di lasciarmi suggestionare da quel titolo, che in fondo mi diceva altro da quanto il suo autore poteva pensare.
Mauro Pastore
