@Paul11
Siamo in lotta perchè questa è una delle regole "del gioco" della sopravvivenza, prendere energia a scapito di altri, è un ordine della vita, intesa come sopravvivenza.
Questo è vero se ci fermiamo al livello evolutivo precedente all'homo sapiens.
Quando due leoni antagonisti si incontrano sullo stesso territorio, nasce la competizione e la lotta per la supremazia. Il leone che vince si aggiudica il diritto a cacciare nel territorio e a tramandare il proprio patrimonio genetico.
E questo va benissimo se ci fermiamo a livello evolutivo pre-homo sapiens.
Perchè a quel livello di Realtà le regole sono quelle.
L'homo sapiens, che è un livello evolutivo successivo rispetto al leone, ha sicuramente in sè l'elemento "leone". L'elemento "leone" è codificato nei nostri geni ed è presente nel nostro cervello (come anche l'elemento "gazzella").
Questo è vero se guardiamo a come si comportano molti "leoni" travestiti da homo-sapiens.
Tuttavia l'homo sapiens è ed ha qualcosa in più.
Solo che non ne siamo consapevoli.
E non ne siamo consapevoli perchè quel qualcosa in più che noi abbiamo è molto recente. E' comparso nella Realtà appena 200mila anni fa. Sono caratteristiche che devono ancora svilupparsi e maturare.
Contrariamente alla "lotta per le risorse" che è una legge che governa gli esseri viventi da centinaia di milioni di anni (e che è una caratteristica fortemente radicata in noi homo sapiens che siamo il risultato delle centinaia di milioni di anni della storia dell'evoluzione della vita sulla terra), le qualità tipiche dell'homo sapiens sono presenti solo da 200mila anni. Sono ancora "giovani". Hanno bisogno di radicarsi e di svilupparsi nella storia evolutiva.
E quali sono queste nuove qualità apparse con l'homo sapiens e che sono tipiche dell'homo sapiens?
Ce le racconta il maestro Gesù che, mentre ce le racconta, ci sprona affinchè ne diventiamo consapevoli e possiamo coltivarle e incoraggiarle.
[29]Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?». [30]Gesù riprese:
«Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. [31]Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. [32]Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. [33]Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. [34]Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. [35]Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. [36]Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?». [37]Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Và e anche tu fà lo stesso».
Con l'homo sapiens è apparsa nella Realtà una forma di energia che per milioni di anni era rimasta latente. Questa forma di energia che solo noi abbiamo (insieme alla nostra natura di leone e di gazzella) è la nostra novità.
E' la "compassione" e "l'amore".
Il percorso spirituale consiste nel renderci consapevoli di questo.
Nel renderci consapevoli di chi siamo realmente.
Ma nessun percorso spirituale è possibile se non c'è il "risveglio". E nessun risveglio è possibile se, invece di farci delle domande, mettiamo la testa sotto la sabbia e continuiamo a farci guidare unicamente dalla nostra natura di leone o di gazzella.
O, se preferisci, di scimmia. Con tutte le "fedi" che una scimmia può avere.
Siamo in lotta perchè questa è una delle regole "del gioco" della sopravvivenza, prendere energia a scapito di altri, è un ordine della vita, intesa come sopravvivenza.
Questo è vero se ci fermiamo al livello evolutivo precedente all'homo sapiens.
Quando due leoni antagonisti si incontrano sullo stesso territorio, nasce la competizione e la lotta per la supremazia. Il leone che vince si aggiudica il diritto a cacciare nel territorio e a tramandare il proprio patrimonio genetico.
E questo va benissimo se ci fermiamo a livello evolutivo pre-homo sapiens.
Perchè a quel livello di Realtà le regole sono quelle.
L'homo sapiens, che è un livello evolutivo successivo rispetto al leone, ha sicuramente in sè l'elemento "leone". L'elemento "leone" è codificato nei nostri geni ed è presente nel nostro cervello (come anche l'elemento "gazzella").
Questo è vero se guardiamo a come si comportano molti "leoni" travestiti da homo-sapiens.
Tuttavia l'homo sapiens è ed ha qualcosa in più.
Solo che non ne siamo consapevoli.
E non ne siamo consapevoli perchè quel qualcosa in più che noi abbiamo è molto recente. E' comparso nella Realtà appena 200mila anni fa. Sono caratteristiche che devono ancora svilupparsi e maturare.
Contrariamente alla "lotta per le risorse" che è una legge che governa gli esseri viventi da centinaia di milioni di anni (e che è una caratteristica fortemente radicata in noi homo sapiens che siamo il risultato delle centinaia di milioni di anni della storia dell'evoluzione della vita sulla terra), le qualità tipiche dell'homo sapiens sono presenti solo da 200mila anni. Sono ancora "giovani". Hanno bisogno di radicarsi e di svilupparsi nella storia evolutiva.
E quali sono queste nuove qualità apparse con l'homo sapiens e che sono tipiche dell'homo sapiens?
Ce le racconta il maestro Gesù che, mentre ce le racconta, ci sprona affinchè ne diventiamo consapevoli e possiamo coltivarle e incoraggiarle.
[29]Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?». [30]Gesù riprese:
«Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. [31]Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. [32]Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. [33]Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. [34]Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. [35]Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. [36]Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?». [37]Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Và e anche tu fà lo stesso».
Con l'homo sapiens è apparsa nella Realtà una forma di energia che per milioni di anni era rimasta latente. Questa forma di energia che solo noi abbiamo (insieme alla nostra natura di leone e di gazzella) è la nostra novità.
E' la "compassione" e "l'amore".
Il percorso spirituale consiste nel renderci consapevoli di questo.
Nel renderci consapevoli di chi siamo realmente.
Ma nessun percorso spirituale è possibile se non c'è il "risveglio". E nessun risveglio è possibile se, invece di farci delle domande, mettiamo la testa sotto la sabbia e continuiamo a farci guidare unicamente dalla nostra natura di leone o di gazzella.
O, se preferisci, di scimmia. Con tutte le "fedi" che una scimmia può avere.