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Messaggi - Ipazia

#4651
Tematiche Filosofiche / I limiti della conoscenza.
20 Aprile 2021, 23:02:19 PM
I limiti della conoscenza sono innanzitutto di natura materiale: grandi distanze, tecnologie inadeguate, gestione di grandi quantità di dati simultaneamente. In un librone l'ingegnere capo di Google individua tre fattori che amplieranno di molto la conoscenza: ingegneria genetica, nanoparticelle e robotica/IA.

Questioni molto poco filosofiche, per come le intende la tradizione filosofica. Ma ci stiamo già inoltrando verso l'umanesimo digitale e la spiritualità delle macchine sempre secondo Ray Kurzweil, per cui nella vicina singolarità potremo incocciare anche in una filosofia ad hoc.
#4652
Tematiche Filosofiche / La definibilità del nulla.
19 Aprile 2021, 17:00:36 PM
Citazione di: viator il 19 Aprile 2021, 12:43:39 PM
Non sappiamo ancora attualmente definire FISICAMENTE cosa sia l'energia, figuriamoci i vecchi buoni Padri della tradizione filosofica (i quali però sapevano benissimo quale fosse METAFISICAMENTE il ruolo di essa, cioè la SPIRITUALITA').
I vecchi buoni Padri della tradizione filosofica, denominati genericamente presocratici, cercavano di capire il mondo così com'è e della SPIRITUALITA' fino a Platone non si occuparono proprio.

Negare il nulla ("il non essere non è") elimina tante paturnie sofistiche che cominciavano ad irrompere dalla vivace mente speculativa ellenica. Liberato il campo dal nulla metafisico, resta solo l'essere, inteso non metafisicamente ma come ta panta, la moltitudine degli (ess)enti, costituenti l'universo, ovvero l'Uno parmenideo, ancora totalmente fisico. La cui essenza metafisica è non lasciare spazio alcuno al nulla (i greci, e poi i romani, anche in matematica avevano grossi problemi con lo 0, ci vollero gli indiani per postularlo, coi risvolti metafisici che ciò comporta).

La disputa tra essere e divenire, Parmenide e Eraclito, è ancora totalmente fisica, tra chi pone il fondamento sull'inscindibile relazione di tutti gli enti e chi lo pone sul loro conflitto, Polemos. E' vero che il divenire eracliteo mise in discussione anche sul piano teorico l'ontologia parmenidea, ma già Aristotele compose il dissidio nella tetralogia causale che teneva ancora la teoria dei ta panta (le cose che sono) saldamente a terra. Cosmologia e ontologia impatteranno sulla metafisica dopo i presocratici, con Platone e la sua messa in scrittura di Socrate.

Tornare ai presocratici è fondamentale per la filosofia, perchè ci libera di fantasmi metafisici millenari tra cui il nulla e la contrapposizione tra essere ed esistere.
#4653
Sempre verde il nostro Leopardi:

Citazione... Dipinte in queste rive
son dell'umana gente                             
le magnifiche sorti e progressive.

Qui mira e qui ti specchia,
secol superbo e sciocco,
che il calle insino allora
dal risorto pensier segnato innanti
abbandonasti, e volti addietro i passi,
del ritornar ti vanti,
e procedere il chiami.
Al tuo pargoleggiar gl'ingegni tutti,
di cui lor sorte rea padre ti fece           
vanno adulando, ancora
ch'a ludibrio talora
t'abbian fra se. Non io
con tal vergogna scenderò sotterra;
ma il disprezzo piuttosto che si serra
di te nel petto mio,
mostrato avrò quanto si possa aperto:
ben ch'io sappia che obblio
preme chi troppo all'età propria increbbe.
Di questo mal, che teco                         
mi fia comune, assai finor mi rido.
Libertà vai sognando, e servo a un tempo
vuoi di nuovo il pensiero,
sol per cui risorgemmo
della barbarie in parte, e per cui solo
si cresce in civiltà, che sola in meglio
guida i pubblici fati.
Così ti spiacque il vero
dell'aspra sorte e del depresso loco
che natura ci diè. Per questo il tergo
vigliaccamente rivolgesti al lume
che il fe palese: e, fuggitivo, appelli
vil chi lui segue, e solo
magnanimo colui
che se schernendo o gli altri, astuto o folle,       
fin sopra gli astri il mortal grado estolle.
...
#4654
Tematiche Filosofiche / La definibilità del nulla.
19 Aprile 2021, 07:19:05 AM
Mischiare il piano del fisico col metafisico crea confusione e aporie a non finire che si risolvono in meri paradossi verbali (sofistica). In Holzwegen.

Da questo mette saggiamente in guardia il buon padre Parmenide.
#4655
Tematiche Filosofiche / La definibilità del nulla.
18 Aprile 2021, 21:25:30 PM
Il senso archetipico è la domanda rispetto al "qualcosa", non al "nulla". Ovvero: che senso ha il qualcosa che c'è ?

Il nulla è indefinibile, come mette in guardia il buon Parmenide fin dalla notte dei tempi filosofici.
#4656
Pessimismo non campato in aria:

https://www.corriere.it/salute/malattie_infettive/21_aprile_17/astrazeneca-trombosi-francia-perche-dati-uomini-anziani-non-devono-preoccupare-45f5bc48-9f83-11eb-8597-6499de4a4df8.shtml

Le cure pare ci siano, ma devono fare i conti con la sanità italica. E se il bersaglio è il cervello, mi sa che anche altrove...Dai link dell'articolo pare che neppure gli mRna siano sicuri al 100%. Insomma, la sperimentazione procede con cavie umane, stavolta. E le scimmie stanno a guardare.
#4657
Tematiche Filosofiche / La definibilità del nulla.
18 Aprile 2021, 20:09:12 PM
Il quesito della discussione incriminata era sensatissimo perchè poneva la questione archetipica (in senso letterale, non Junghiano) del senso. Alla quale non si può rispondere "scientificamente". Ma filosoficamente, sì.
#4658
Stavolta concordo con bobmax. "L'anima racchiusa nel corpo" è una illusione umana, banalmente umana. Esiste l'unità psico-somatica, mortale, data in dote a ciascuno quale unico suo tesoro incontrovertibile e inalienabile. Forse la lettura di Epicuro aiuterebbe più di una laurea in filosofia, se il problema da risolvere è questo.
#4659
La fantasmagorica tecnoscienza potrebbe benissimo progettare dosimetri ambientali attivi e passivi per monitorare il coronavirus indoor e outdoor. Se non lo fa è perchè crollerebbe tutta la narrazione pandemica e il regime che la genera.
#4660
Citazione di: L.W. - Tractatus logico-philosophicus, proposizione 6.44Non come il mondo è, è il mistico, ma che esso è
Nicht wie die Welt ist, ist das Mystische, sondern dass sie ist
#4661
Le grandi narrazioni sono sempre le stesse, radicate nel logos che è il marchio di fabbrica evolutiva dell'homo sapiens. Malgrado tutta la supponenza scientista rimane valido quanto scrisse L.Wittgenstein nel Tractatus:
Citazione6.52 Noi sentiamo che, persino nell'ipotesi che tutte le possibili domande scientifiche abbiano avuto risposta, i nostri problemi vitali non sono ancora neppure sfiorati. Certo, allora non resta più domanda alcuna; e appunto questa è la risposta.
Restano i problemi vitali cui solo la filosofia può, a modo suo, rispondere. Quindi AspiranteFilosofo58, va dove ti porta il cuore, liberamente, come feci io che alla filosofia attinsi per conto mio, tralasciando ogni velleità e forca caudina accademica. I pilastri, checchè se ne dica, ci sono. E anche se non sosterranno imperi, sostengono quelle domande vitali senza risposta incapsulata che l'operare umano incessantemente ci pone. Costringendoci a lanciare il cervello oltre l'ostacolo dopo aver lasciato cadere la scala - ancora Wittgenstein - che abbiamo usato per salirvi.
#4662
Ci basterebbe la verità, che è la sommatoria di quello che sappiamo hic et nunc. Sapendo di non sapere quello che non sappiamo.
#4663
Tematiche Filosofiche / Ethos, anthropoi, daimon
16 Aprile 2021, 09:00:04 AM
Citazione di: Eutidemo il 14 Aprile 2021, 06:11:00 AM
Ciò premesso, sarebbe interessante riflettere sul perchè Eraclito  abbia parlato di "άνϑρωπος" (contrapposto a δαίμων),  invece che di "ἀνήρ"; ma, per il momento, non mi sovviene alcuna soddisfacente spiegazione al riguardo
Il motivo è lapalissiano per chiunque non sia affetto da misoginia severa: Eraclito, come Protagora per il μέτρον, intende la specie umana, ergo άνϑρωπος. Non riducibile al singolo individuo, ma proprio la specie nel suo insieme, normata dal Logos:
Citazione di: Eraclito frammento 2 DKBisogna perciò seguire ciò che è comune: ma pur essendo comune il Logos, la maggioranza degli uomini vive come se essi avessero una loro propria mente.
Eraclito presuppone un sapere (logos), che travalica umani e numi, sul quale pone il suo pilastro trascendente, al quale possono accedere gli immanenti umani attraverso la disciplina che ama il sapere, la filosofia.

La dimensione collettiva, comune come la definisce Eraclito, del sapere è inequivocabile e attraversa tutta la visione classica del mondo nella sua culla elettiva, innanzi alla quale non ci resta che inchinarci e arrampicarci sulle sue spalle per raggiungere la condizione di mortali (bios) immortali (logos).
#4664
Anche i giovani, se vogliono vedere più lontano, devono salire sulle spalle dei giganti che li hanno preceduti. E' una vecchia storiella.
#4665
Il pilastro eterno su cui si regge la filosofia, come dice il suo nome, è la ricerca del sapere. A cosa serve il sapere ? Ad evitare di ripetere gli errori del passato.