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Messaggi - iano

#4681
Tematiche Filosofiche / Democrazia e Nichilismo
11 Marzo 2021, 17:05:21 PM
Si Alexander, viviamo una trasformazione radicale che non si presta a profezie.
Ma se andiamo alla ricerca dei valori dobbiamo chiederci cosa ha funzionato e cosa ,proiettandolo nel futuro ,potrebbe funzionare.
Se la democrazia ha funzionato si può prevedere che funzionerà ancora, magari sotto una forma riveduta.
Se andiamo alla ricerca di valori dovremmo chiederci quale sia l'essenza della democrazia che andrebbe comunque preservata.
Credo che la sua essenza sia l'essere un terreno dove nascono punti di vista diversi.
Quindi tutto sommato una profezia mi sentirei di farla.
Chiunque governerà il pianeta avrà vita breve se non coltiverà questo terreno.
Se non la democrazia, la sua essenza.
Nessuno possiede la giusta ricetta del successo, quindi sarebbe saggio non trascurare alcuna prospettiva e anzi incentivarne la pluralità.
Gli individui fanno proprio questo se li si lascia liberi di agire secondo natura.
In fondo non è questo che ci insegna la teoria dell'evoluzione delle specie, dove le specie altro non sono che fittizi quanto comodi ai fini descrittivi raggruppamenti di individui ?
Noi, cosiddetta specie umana, in quanto praticanti assidui della coscienza ,dovremmo cercare di amplificare ciò che già sappiamo funzionare in natura, evitando interpretazioni di parte.
A furia di parlare di poteri forti affamatori e di complottisti professionisti ci stiamo dimenticando che esistono in natura meccanismi che hanno agito e continuano a farlo.
#4682
Tematiche Filosofiche / Democrazia e Nichilismo
11 Marzo 2021, 10:23:48 AM
Citazione di: Kobayashi il 11 Marzo 2021, 10:05:58 AM

Nessuno si muove in nome della giustizia. Sotto l'eroismo dei martiri c'è soprattutto lo spirito della vendetta, l'incapacità a sopportare l'arroganza e la violenza dei nemici.

Post interessante e ricco di spunti il tuo, e questa frase in particolare andrebbe sviluppata e approfondita.
L'ingiustizia potrebbe essere ciò da cui tentiamo di svincolarci avendo acquisito la capacità di farlo.
#4683
Tematiche Filosofiche / Democrazia e Nichilismo
11 Marzo 2021, 09:45:57 AM
Citazione di: Ipazia il 11 Marzo 2021, 08:15:48 AM
E' la fede nella verità che ci permette di liberarci di millenni di fedi farlocche in illusori dei falsi e bugiardi e soprattutto delle loro ben materializzate cricche sacerdotali. A costo della vita, ovunque ed anche oggi. Quindi di che nichilismo stiamo parlando ?!? Democrazia e libertà di pensiero hanno portato verità, non nichilismo.

Certamente se parli di fedi farlocche tu possiedi questa , per me fantomatica , fede nella verità.
Per me abbiamo solo là libertà di uscire da una cricca per rientrare in una nuova della quale potremmo essere noi, senza neanche renderci conto , i nuovi sacerdoti contro i quali ti scagli sovente.
Si tratta di una libertà che nonostante tutto , beninteso, difendo coi denti e con la vita in accordo con te.
È per me là libertà di procedere secondo natura umana senza restare impatanati in nessun posto dove piantare la bandiera della verità.
Io mi limiterei a parlare di fedi dismesse, destino di tutte le fedi, superate come tappe di un cammino che secondo alcuni porta alla verità, metà troppo pretenziosa per i miei gusti, o che solo forse non comprendo.
Davvero non si riesce a procedere senza questa tensione alla verità, affidandosi alla propria natura?
Oppure questa tensione fa' proprio parte della nostra natura?
Se così è vorrei allora testimoniare che le cose stanno cambiando, possedendo noi una natura mutevole.
Il motore di questo cambiamento è proprio un accumulo di sapere come prodotto della coscienza , essendo la coscienza caratteristica forte e persistente di quella natura.
#4684
Tematiche Filosofiche / Democrazia e Nichilismo
11 Marzo 2021, 09:34:25 AM
@Bobmax
Ti ho già' detto che non comprendo cosa sia questa fede nella verità, e ti ho invitato a farmene partecipe.
Però ho piena coscienza di essere una eccezione. Magari è proprio questa la mia diversità.
Ma non vado in cerca della diversità per la diversità, quindi non fuggo possibili convergenze.
L'unica cosa che riesco a concepire finora e mettere in pratica è una fede data  fino a prova contraria, con la certezza che quest arriverà sempre, e , filosoficamente è anche un piacere andarla a cercare.
Mi auguro che questo tuo prendere atto non sia quella porta sbattuta che paventavo.
Ne sarei molto dispiaciuto.

#4685
Tematiche Filosofiche / Democrazia e Nichilismo
11 Marzo 2021, 09:02:58 AM
@Bobmax
Ciò che i media digitali rendono facile è accasarsi in una comunità dove condividere una propria verità.
Quindi quello che tu cerchi non è difficile da trovare.
Secondo me si tratta di una tentazione da tenere a bada, cosa che non faccio fatica a fare per mia natura.
È questione che merita attenta riflessione .
Abbiamo vissuto finora in un mondo in cui il nostro istinto di fuggire la diversità è stato costantemente frustrato.
Non è più così, ma non riesco a intravedere cosa di buono possa venirne.
Troppo facile ai nostri tempi è diventato sbattere fragorosamente la porta e andarsene , per rinchiudersi in comunità esclusive dalle quali rinfacciarsi a vicenda accuse di nichilismo, come dice Ipazia.
Se questa prospettiva non dovesse piacere, oggi come non mai occorrerebbe eleggere la diversità a proprio valore.
Un principio che come tanti va' contro la nostra natura, ma a cosa servono i principi, appunto, se non a forzarla?
In questa epoca di vuoti, o voragini per dirla alla Ipazia, si può vivere un senso di sparsamente o, a scelta, percorrere l'esaltante prospettiva di riempirli di nuovi propositi che ci aiutino a tirare innanzi.
In un epoca in cui tutto si ridefinisce chi ama giocare col pensiero e con le idee non dovrebbe ammusonirsi più di tanto.😊
Naturalmente viviamo una crisi reale con risvolti tragici.
Ma alla fine la mia sensazione è che il fastidio maggiore che si provi è nel dover abbandonare le proprie routine, e i propri  tran tran.
Apparentemente sono finiti i tempi esaltanti i cui si scoprivano nuove terre, ma adesso abbiamo una nuova terra intera da scoprire, da colonizzare, dove piantare le nostre bandierine di verità.
#4686
Tematiche Filosofiche / Re:Democrazia e Nichilismo
10 Marzo 2021, 23:21:15 PM
Citazione di: Ipazia il 10 Marzo 2021, 23:06:14 PM
Il mondo globalizzato riesce a mercificare tutto, nichilismo e libertà inclusi, con testimonial ed influencer ad hoc.
Ho sempre sostenuto che un contenuto privo di forma fa' poca strada, ma per fortuna è vero anche il contrario.
Quanto può durare il piacere di sentirsi dire ciò che piace sentirsi dire?
In una fase di assestamento ci può pure stare, ma prima o poi tutti dovranno registrarsi e oliarsi quelle rotelle che sembrano aggrippate.
In sostanza si tratta di prendere coscienza che soluzioni vecchie non vanno bene per nuovi problemi.
Bisogna uscire dalle solite routine e ricrearne delle nuove.
Ma la solita inerzia richiede il solito tempo.
#4687
Tematiche Filosofiche / Re:Democrazia e Nichilismo
10 Marzo 2021, 23:01:51 PM
Bobmax, io lo vedo il vuoto, ma lo interpreto diversamente da te.
È il vuoto che si crea in ogni crisi e che attende di essere diversamente riempito.
Se guardiamo al passato potremmo prevedere che si cambi per non cambiare nulla.
Diciamo che cambia poco di solito rispetto all'atteso.
La crisi che stiamo vivendo non ha qualità diverse dalle altre, ma quantità diverse si.
Difficile pensare che cambierà poco.
In effetti nessuna generazione come la nostra ha visto mancarsi il terreno sotto i piedi con tale evidenza come la nostra.
Una preoccupazione epocale ci può pure stare, ma in sostanza, cioè dal punto di vista qualitativo , è una crisi come tante altre.
Almeno noi, amanti e pseudo amanti della filosofia 😇 , dovremmo viverla con uno spirito diverso.
Lo spirito di chi non si limita più a  leggere la storia nei libri, ma la osserva e la vive in diretta.
Un minimo di distacco professionale o pseudo professionale dovrebbe ridurre la più che comprensibile e generalizzata ansia da crisi.
Questa crisi mette in evidenza , come mai era successo prima, la natura umana, caduti i belletti autocelebrativi dei tempi grassi.
Più che un vuoto di valori vedo un pieno di sano realismo , dove appariamo per quel che siamo e non per quel che dicevamo di essere.
Se ami la verità dovresti amarla anche quando non piace, prendendone spunto per riflessioni filosofiche.
È una crisi mai vista, ma anche un momento , seppur si spera irripetibile, da vivere.
Ma il plop io non l'ho sentito.
#4688
Tematiche Filosofiche / Re:Democrazia e Nichilismo
10 Marzo 2021, 22:36:15 PM
Citazione di: Ipazia il 10 Marzo 2021, 22:00:43 PM
Associare il nichilismo alla libertà (democratica, di pensiero, azione,...) odora di reazione.
La reazione contagia diverse nazioni in effetti, ma quanto può durare la reazione di qualche nazione in un mondo globalizzato?
La mia impressione è che in un mondo in cui si ridefiniscono i potentati le nazioni con meno risorse tentino di rivendersi al miglior offerente nominando un rivenditore della provvidenza.
Le nazioni con più risorse hanno invece solo il problema di confrontarsi con le multinazionali.
La democrazia sembra un lusso che non tutti credono di potersi permettere.
Là novità sta nel fatto che la vendita è pubblicizzata senza più alcun pudore.
#4689
Tematiche Filosofiche / Democrazia e Nichilismo
10 Marzo 2021, 20:27:43 PM
Citazione di: bobmax il 10 Marzo 2021, 14:50:17 PM
E se dico qualcosa di sbagliato che male c'è? Siamo in democrazia, che diamine!

Perché con il nichilista non c'è ragionamento che tenga. Non è possibile alcun autentico confronto.
Questi sono possibili solo quando ci accomuna la fede nella Verità.
Ciao Bobmax.
Ho difficoltà a risponderti, perché sono molte le obiezioni al tuo discorso che si accavallano nella mia mente, tanto che non so' da dove iniziare.
Diciamo che ho scelto due frasi, quasi a caso.
Mi pare di capire che tu sei frustrato da una mancanza di autentico confronto.
Immagino quindi anche in questo forum.
Ammesso e non concesso che la mancanza della fede nella verità porti al nichilismo, davvero non capisco cosa centri la democrazia.
In particolare l'espressione " fede nella verità " cosa significa?
Avere fede significa credere qualcosa vero.
Quindi si ha fede in qualcosa, non nella verità.
Magari tu intendi che hai fede che vi sia una verità , e quindi vai alla sua ricerca avendo fede che vi sia.
Quindi non possiedi quella verità, non ancora.
Quindi come fai a dire se qualcuno dice qualcosa di sbagliato?
Anche a voler dire qualcosa di volutamente sbagliato occorre possedere la verità, sennò si rischia di dire il vero.
Si può avere fede in una verità, non nella verità.
Immagino di essere un nichilista se non credo che vi sia una verità.
In effetti io non credo proprio di sapere cosa sia la verità .
Questo però, ti posso assicurare non significa che io non possieda dei valori.
pongo fede momentanea nella democrazia , perché la ritengo fino a prova contraria il miglior sistema di governo.
Essa infatti asseconda quello che ritengo essere un mio valore.
Io do' valore non ad una opinione o ad altra ,nessuna delle quali è giusta o sbagliata, ma alla loro diversità.
Credo che proprio la funzione dell'individuo sia di portare diversità.
Se esistesse davvero una verità nessuno potrebbe negarla, e l'umanità sarebbe concorde.
Sarebbe come un tutt'uno.
Come un solo individuo.
Riflettici. Pensi davvero che sia una prospettiva desiderabile?

Se siamo qui , in questo mondo, sotto forma di individui, pensi davvero che la nostra missione sia annullarci come individui intruppandoci tutti insieme.
Ti dirò di più. Io credo di essere un individuo al cento per cento perché godo nel confrontarmi, e quando vedo attorno a me troppo consenso, troppa uniformità, mi suono un campanello di allarme che natura deve avermi incorporato da qualche parte.
Il progresso , qualunque cosa sia, l'andare avanti, è mutamento nella diversità.
Davvero ti vuoi seppellire  in eterno dentro una verità, ANNICHILENDOTI in essa?
Chi è il vero nichilista fra noi due Bob?
Non è amore di polemica ,davvero,, per quanto la ami, ma non capisco l'attrattiva di questa tua prospettiva.
Riesci a farmene partecipe?
C'è un enorme differenza fra me e te, e proporzionale è quindi il mio interesse a discutere con te, in democrazia, o qualcosa che gli somigli, che non metta mai veti alla nostra possibilità di discutere.
A poter sempre dire, e sentirsi dire, guarda che ti sbagli. Secondo me le cose stanno diversamente.
Che differenza c'è fra un confronto ed un autentico confronto, poi?

#4690
Tematiche Filosofiche / Metafisica del coronavirus
09 Marzo 2021, 14:31:47 PM
Citazione di: Alexander il 09 Marzo 2021, 10:05:53 AM
Buongiorno Iano


Io non penso che l'"io" e l'individualità andrà a scemare. Intanto in quest'epoca che viviamo vediamo un rafforzarsi dell'individualismo. La molteplicità di opinioni sulla metafisica del sars-cov2 lo sta a dimostrare. La vivacità dialettica che si trova sul web, proprio a riguardo dell'origine, sviluppo, sfruttamento della pandemia è cosa positiva a mio giudizio. La si paga con poca scrupolosità scientifica? Pazienza. Ci pensano i CTS vari al riguardo. Importante è mantenere varietà di opinioni. Semmai si può lamentare un difetto di argomentazione, a volte. Sarebbe nefasto che l'uomo abdicasse all'avere un'opinione propria, seppur imperfetta o persino "sbagliata" (sbagliata per chi? Per l'etica corrente? Per la visione maggioritaria? Ecc.), delegando tutto all'onnipresente pressione mediatica su ciò che è "giusto" o "ingiusto". E' la prima volta, mi sembra, che globalmente si opera per arrivare ad un unico sentimento verso ciò che sta avvenendo. La pressione per uniformarsi tutti alla narrazione ufficiale è fortissima. Difficile sfuggire. Tanto per dare un'ordine d'idea: nella pandemia di "Spagnola" alcuni stati non ne parlarono quasi, nei giornali. I decessi furono moltissimi di più di quelli prodotti dal covid19. Eppure, per molta gente, la vita scorreva normale, soprattutto nelle campagne. Ci si ammalava e si moriva  e, con rassegnazione, fatalismo o fede, si portava la salma al cimitero. Un secolo dopo, la paura della morte, esponenzialmente aumentata nell'essere umano, fa sì che non si parli d'altro, da un anno, snocciolando cifre di positività e decessi (non disaggregati) ogni giorno, come prima notizia, assolutamente prima e senza confronto d'importanza con le altre notizie quotidiane. Questo per un virus la cui letalità non è nemmeno paragonabile a quella del virus della spagnola, che colpiva soprattutto i giovani tra i 20 e i 40anni. Eppure si parla di "catastrofe immane" (Mattarella). E anche questa è metafisica del coronavirus, secondo me. Non so se il termine "metafisica" è del tutto corretto, per un evento che avviene realmente. I morti ci sono, ovviamente, e non sono metafisici. Un conto è però la vittima e un altro ciò che "aleggia" sulla vittima, quasi che la normalità della morte naturale dovesse venire estirpata dalla vita sociale.E'  talmente forte la nuvola metafisica che aleggia sui cadaveri delle vittime, che la riprovazione sociale e mediatica per chiunque discuta su questo, s'interroghi, si arrabbi, ecc. è implacabile. Non è ammissibile avere un'altra opinione. Te la devi tenere ben stretta tra i denti, altrimenti la nuvola metafisica farà piovere sdegno  e improperi su di te. Così la gente, non avendo altro modo per parlarne, se non privatamente e, anche qui, facendo molta attenzione, utilizza i social per "sparare razzi di sale alla nuvola".
Ciao Alexander.
Credo che quanto succeda oggi , nel bene e nel male, sarebbe successo anche ai tempi della Spagnola se ci fossero stati gli attuali media.
È vero che abbiamo perso l'abitudine alla morte, ovvero alla sua percezione come evento naturale, ma ciò che noto con disappunto è che ,occorrendo, non si sappia rinunciare in genere alle nuove abitudini acquisite, come se ne fossimo ostaggi..
Certamente le nuove tecnologie ci trasformano, come è sempre avvenuto, ma si tratta di un processo che ha per sua natura  una forte inerzia; non basta indossarle, esibendole, per ritrovarsi altro da ciò che eravamo.
Nell'immediato esse si limitano a gettare nuova luce su di noi di modo che appariamo in modo più completo per quel che siamo, ma non sapevamo di essere.
Si cerca quindi il colpevole per cio' che sembra avvenire, ma in effetti così mostriamo indebito senso di colpa , esibendo la tecnologia solo nuovi indizi sulla nostra "solita" natura.
Credo appunto, mi ripeto per sottolinearlo,  che la colonna sonora dei tempi che viviamo è la sorpresa di scoprirci per quel che siamo, e che non sapevamo, avendo difficoltà ad ammetterlo.
Indubbiamente là molteplicità' di opinioni e la possibilità per tutti di esprimerle in tempo reale è ciò che agli albori dell'era digitale veniva visto come progresso a venire, e così rimane, anche se nessuno ne parla più, essendo tutti occupati e preoccupati di come organizzare tanta nuova positiva libertà.
Niente di nuovo sotto il sole, anche se l'accelerazione che le nuove tecnologie danno allo svolgersi naturale degli eventi umani fa' apparire tutto come una rivoluzione assoluta.
Tutti siamo coinvolti, ma noi amanti della filosofia naturale, non dovremmo mancare di godere di questo spettacolo naturale con un po' più di distacco, quel tanto che basta per potersi qualificare come osservatori interessati.
La morale che dovremmo trarre da queste osservazioni è che , una parte di noi  sempre resterà sommersa, e per quella tendiamo ad abbondare in belletti , ciò che volendo vedere il bicchiere mezzo pieno potremmo qualificare come tendenza al bene.
Una elencazione di buoni propositi più che di attuali virtù.
Infine l'io e l'individualita' non andranno a scemare, ma saranno soggetti a ridefinizione.
Questo affermavo nel mio precedente post, e saranno in buona compagnia e folta schiera di revisionandi.
#4691
Tematiche Filosofiche / Metafisica del coronavirus
09 Marzo 2021, 00:49:41 AM
Citazione di: Ipazia il 23 Marzo 2020, 19:58:13 PM
I virus sono prodotti evolutivi collocati sul confine tra materia inanimata e animata in quanto sprovvisti della capacità di riprodursi e alimentarsi in assenza di una cellula biologica che infettano. Già questo parassitismo archetipico può indurre riflessioni metafisiche sul senso della vita e su come essa funzioni all'origine della sua evoluzione.

Ma più interessante è un'altra questione: la virulenza con cui il coronavirus ha impattato sulla nostra vita attualizza un dibattito ricorrente nel meta-evoluzionismo su chi, tra noi e i virus, sia il vero vincitore al vertice della catena alimentare e di dominio del pianeta.
Penso che questa triste evenienza che viviamo ci agevolerà nel resettare qualche luogo comune giunto a scadenza, come quello del dominatore planetario.
Considerando poi che siamo noi, i presunti dominatori del pianeta, a definire ciò che è vivo, viene da pensare che la storia, come le definizioni,  vengano scritte dai vincitori, o almeno, appunto  da quelli che si definiscono tali, e alla fine magari dovremo aggiornare il classico domandone "chi siamo noi?"  col nuovo "ma chi sta scrivendo veramente questa storia?".
Qualche timido indizio di cambiamento epocale c'è.
Il termine parassitismo viene sempre meno usato, mentre simbiosi si candida a dominatore del vocabolario di interesse.
Magari anche il virus diventerà una specie di simbionte coll'aggiornarsi delle definizioni, e fatto ciò sparirebbe da quel vocabolario il relativo termine, essendo tutti ormai simbionti.
Il cosiddetto essere vivente è in effetti un accozzaglia di più o meno simbionti, e lo è probabilmente fin dalla sua nascita, mantenendosi tale nelle successive  complicazioni .
Chi sarebbe il dominatore di questo essere vivente se già il distinguere i partecipanti al concorso dipende da relative definizioni?
Qui ci troviamo di fronte a una nuova rivoluzione copernicana che non piacerà' ai più.
Il centro non è più da nessuna parte e tutto gira  attorno a tutto in attesa di essere ridefinito.
I primi che vedo in coda sono i concetti di io e di individualità,  mentre quelli che vengono dopo  non li distinguo bene , ma mi pare che ci siano tutti a giudicare dalla folta schiera.
La ricerca scientifica inizia ad offrirci non pochi nuovi punti di vista dai quali noi, o chi per noi, possa rivedere ogni cosa, e , come da copione che non cambia, mal gliene cogliera' , specie in questa era  in cui tutti sanno tutto, e lo espongono sulla piazza digitale senza più il pudore di un filtro.
Dio conservi in salute i nostri saggi moderatori .😊
#4692
I fantasmi non esistono, ma io ci credo.
Questa apparente contraddizione ci esemplifica a meraviglia, per quanto si possa fare con le parole.
La materia è un fantasma non meno dello spirito.
Si differenziano solo per stare su un diverso piano percettivo.
Possiamo infatti ben pensare che la percezione non sia un sistema monolitico e monotono che ci suggerisca una sostanza unica.
Infatti non lo fa'.


#4693
Citazione di: viator il 06 Marzo 2021, 21:34:31 PM
Salve iano. Ma, se ti togliamo tutto che riguarda il tuo corpo e ti impediamo di pensare (tanto il pensiero non c'entra nè col corpo nè con lo spirito)......................resterebbe appunto solo il tuo spirito. Spiegaci in quale modo il tuo spirito riuscirebbe a manifestarsi.
Potresti risponderci : il mio spirito resterebbe muto ma la mia coscienza si accorgerebbe della presenza del mio spirito.
Ma come fa una coscienza ad essere consapevole di qualcosa (il proprio spirito o qualsiasi altra cosa) senza pensarlo ?. Saluti.
Ci sono cose che non sentiamo il bisogno di spiegare, perché ci appaiono ovvie, finché qualcuno non ci chiede spiegazioni, e allora ci rendiamo conto di non possedere le parole per dirle.
Ho messo la spiritualità in questa folta schiera, banalizzandola di fatto, almeno fino a prova contraria.
Si tratta inoltre di cose che condividiamo con certezza, senza saperle appunto ben dire.
Sembrerà strano che le cose vadano così solo se pensiamo che solo il verbo possa farsi spirito, e per alcuni, non per te , anche carne.
Se si crede che esistano testi sacri, che c'è di strano se le parole poi si facciano altro da se'?
Quoque tu mi vai a cadere su questo? 😊
Non sarà' che il Bobmax ti stia portando sulla cattiva strada. 😅
Si tratta solo di apparenti paradossi che nascono da necessarie semplificazioni.
Quando crediamo oltre il dovuto alle utili storie che ci raccontiamo può succedere che si crei un rapporto intimamente improprio fra ciò che indica e ciò che viene indicato.

Lo spirito, come dice Alexander, è la carta di identità dell'individuo, ma l'individuo è solo un utile invenzione.
Certamente ci percepiamo come individui, ma non sappiamo ben dire certamente di cosa parliamo.
Quando le religioni ci richiamano a "spirito unitario" , stanno solo cercando di mettere una pezza alle nostre percezioni che sono figlie di necessarie semplificazioni, le quali non hanno neanche bisogno della coscienza per attuarsi.
Ci si potrà dividere fra fautori della materia o dello spirito, ma il fatto è che sono entrambe invenzioni, entrambi fantasmi, per dirla con Alexander, della realtà.
Ciò che il nostro rapporto con essa figlia.
Non diamogli più  del credito che occorre.
Non prendiamoci troppo sul serio.
#4694


Legare strettamente la spiritualità al pensiero sembra un modo di complicare le cose e io non acchiappo l'ovvieta' di questo legame.
Io so' di avere una spiritualità perché la percepisco, e siccome la percepisco ne parlo, ma balbettando ,senza sapere bene di cosa parlo.
O si deduce di avere una spiritualità per il fatto che se ne parli ?
Io non direi. Equivarrebbe a dire che solo chi possiede la parola possiede la spiritualità, come se la parola avesse un carattere sacro, e non fosse un banale, per quanto sofisticato, mezzo di comunicazione.
Per il resto  possiamo caratterizzare sia l'energia , che gli  stati mentali associabili alla spiritualità , come successioni di stati fisici.
Forse è da qui che parte Viator?
Ma ,obbietterebbe Ipazia...parliamo delle stesse successioni?
Perché una è potenzialmente casuale e l'altra no , direi io.
L'altra presuppone quindi un significato che forse un giorno riusciremo a mettere in parole e forse no.
#4695
Ma giusto per arrancare col pensiero nel cercare di esplicitare la spiritualità, direi che essa sia il contrappeso di un altra dimensione, quella nella quale ci percepiamo come individui ,si, però non nettamente distinguibili dagli altri. Insomma,, l'individualità, come tutto ciò che percepiamo,' è una specie di forzatura della realtà,che perciò crea uno strappo  e la spiritualità è la pezza.
Ogni percezione netta e ben circoscritta, di quelle sulle quali non sembrano esserci dubbi, ha sempre un corrispondente contrappeso che ne sfuma i contorni.