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Messaggi - Eutidemo

#4681
Citazione di: Hlodowig il 31 Dicembre 2019, 21:06:09 PM
Chiedo venia per aver approfittato momentaneamente di questo spazio, ma non avevo idea di dove altro luogo per poter scrivere.

La mia sola giustificazione, è quella di poter essere sereno di portare a tutti; amici, nemici, fratelli/sorelle e cugini/cugine, i miei migliori auguri del buon anno che verrà. (sperando che sia un poco meglio del precedente)

Saluti e Salute a tutti ✋

Il tuo post è così bello, che non necessiti di alcuna venia, bensì di un ringraziamento per averlo scritto. 
Buon anno anche a te!:)
#4682
Citazione di: myfriend il 31 Dicembre 2019, 17:42:34 PM
Certo che il futuro si può prevedere. Visto che è stato già ampiamente dimostrato che il "tempo" non esiste...o meglio è una percezione creata dal nostro cervello.
Tuttavia, proprio perchè il nostro attuale cervello è "costruito" per creare la percezione dello spazio-tempo, il nostro attuale cervello non può prevedere il futuro.
Ma futuri cervelli nella scala evolutiva sicuramente supereranno l'illusione del tempo.

Non lo escludo! :)
Però, se il nostro attuale cervello non può prevedere il futuro, come è possibile che il tuo sia in grado di prevedere che i  futuri cervelli nella scala evolutiva "sicuramente" supereranno l'illusione del tempo? ???
#4683
Tematiche Filosofiche / Re:Si può prevedere il futuro?
31 Dicembre 2019, 16:25:24 PM
Ciao Bob. :)
Sono d'accordo con te sul fatto che proseguire non avrebbe senso; anche perchè, sebbene per motivi diversi, mi pare che nessuno di noi due ritiene che sia possibile prevedere il futuro.
Per cui siamo sostanzialmente d'accordo!

***
In ogni casi ci tengo a precisare che i tuoi ragionamenti, in sè e per sè, erano (quasi) tutti perfettamente corretti e condivisibili; solo che non erano attinenti  a quello che io intendevo dire io.
Però questo non significa affatto che sei tu che non avevi capito, ma soltanto che  sono io (anche a cusa dell'ipotesi un po' contorta), a non essere riuscito a spiegarmi con sufficiente chiarezza.
Della qual cosa chiedo venia! :-[

***
Un saluto! :)
#4684
Tematiche Filosofiche / Re:Si può prevedere il futuro?
31 Dicembre 2019, 08:48:44 AM
Ciao Bob. :)
Guarda che tutto il mio ragionamento era finalizzato a dimostrare proprio quello che sostieni tu; e, cioè, che le ipotesi conseguenti alla tesi "preveggenza", finiscono tutte in degli assurdi paradossi.
Ed infatti, i miei esempi riguardavano proprio il paradosso derivante da un ipotetico tentativo di mescolare il presente con il futuro!

***
Quanto al tuo discorso riguardo al "volere", senza offesa, esso non ha assolutamente alcuna pertinenza con la mia ipotesi!

***
Ed in verità, non riesco assolutamente a comprendere, dopo la mia ulteriore spiegazione, come tu possa continuare a confondere:
- quello che "uno vuole" (ha voluto o vorrà), ovvero "decide" (ha deciso o deciderà);
- con quello che "ad uno viene predetto in modo paranormale", cioè "divinato", a prescindere da quello che lui "vuole", o che gradirebbe sentirsi dire.

***
Si tratta principalmente di una questione semantica, a cui è collegata la questione filosofica:
a) VOLERE
"Tendere con decisione, o anche soltanto con il desiderio, a fare o conseguire qualche cosa, o essere risoluto" (e comandare o disporre) "che altri la faccia".
http://www.treccani.it/vocabolario/volere2/
b) DIVINARE
"Presagire il futuro, per ispirazione divina, per arte magica o per potenza d'intuizione."
http://www.treccani.it/vocabolario/divinare/ 

***
Non lo vedi che sono DUE COSE DIVERSE?
Ed infatti:
- se io "voglio" una cosa, non è detto che sia quella che mi "divinano";
- se mi "divinano" una cosa, non è detto che sia quella che avrei voluto".
Tu insisti nel confondere una cosa con l'altra!!!

***
Chiarito per l'ennesima volta tale concetto, la tua obiezione perde ogni senso, perchè non è "pertinente" a quanto io avevo scritto!

***
Ed infatti, tu scrivi: 
"Perché ciò che vuoi, lo vuoi adesso, in questo preciso istante. Ed è "adesso" che puoi decidere (volere) che in futuro vorrai questo, piuttosto che quell'altro. Ma quando quel futuro diventerà adesso... vorrai quel che vorrai allora (che sarà adesso). A prescindere da quanto avevi in precedenza deciso che avresti voluto."

***
Tale ragionamento potrebbe andar bene nel caso il cui uno sostenesse di poter volere o decidere oggi, quello che potrà volere o decidere domani; ma io non mi sono mai sognato di asserire una cosa così stupida.

***
Io avevo detto una cosa COMPLETAMENTE diversa, e, cioè:
- che, se adesso mi predicessero che tra un'ora scriverò una determinata frase (spontaneamente, memore ecc), io potrei essere del tutto indifferente alla facenda; 
- però potrei legittimamente chiedermi, "in via di mera ipotesi" (e non decidendo adesso quello che voglio fare in futuro), cosa accadrebbe se, in futuro, io mi volessi rifiutare di scriverla.

***
Se non sono riuscito a spiegarmi neanche adesso, ci rinuncio; però ti prego di non continuare a contestare cose che io non ho mai scritto.
Sarebbe un dibattito poco proficuo, come quello tra uno che dice: "Piove"!", e l'altro che replica "Non è vero, oggi è martedì!"  ;D

***
Quanto al fatto che il fondamento della logica sia l'etica, la cosa piacerebbe anche a me; ma, purtroppo, non è così!
Ed infatti, sotto un profilo meramente "logico", il modo migliore per interrompere il flusso di migranti, sarebbe quello di silurarne i "barconi", e poi mitragliare in mare i sopravvisuti per evitare che lo raccontino in giro (come pare che fecero i nostri sommergibili durante la guerra di Spagna); ma, per quanto logicamente molto efficace, non mi sembra che sarebbe una soluzione molto "etica".
La logica non c'entra niente con le scelte meramente "valoriali"!
 
***
"Comprendere" significa afferrare un concetto.
"Prendere", invece, significa afferrare un oggetto.
Nessuno direbbe mai: "Vuoi comprendere un caffè? e, se quello dice di non capire, domandargli: "Non mi hai preso?". ;D
 
*** 
Riguardo al libero arbitrio, tu dici che dovrei sperare che sia proprio un'illusione; non sono d'accordo.
Ed infatti, come potrei mai fare la volontà di Dio, se fossi privato della facoltà di scelta!
Senza considerare che, senza libero arbitrio, l'Etica (a cui tieni tanto) non avrebbe più senso; perchè nessuno avrebbe più colpa o merito per quello che fa. ::)

Un saluto! :)
#4685
Tematiche Filosofiche / Re:Si può prevedere il futuro?
30 Dicembre 2019, 07:31:39 AM
Ciao Bob. :)
Ho capito il tuo ragionamento, che è ineccepibile in astratto, ma non si attaglia affatto alla mia ipotesi; che hai alquanto travisato!
Ed infatti tu confondi:
- il "volere"
con
- l'"ipotizzare"
Non c'è dubbio, infatti, che non si può certo "non volere" quello che uno "vuole"; ma il mio caso "ipotetico" era completamente diverso.

***
Ed infatti, quando io "ipotizzo" di "prevedere paranormalmente" un evento futuro, non vuol dire che io "voglio" che esso si verifichi, ma solo che "magicamente", lo leggo nel futuro; magari in sogno, come solitamente pare che accada (a chi ci crede). ;)

***
Forse, se io avessi fatto l'ipotesi in terza persona, il concetto sarebbe stato più chiaro da comprendere.
Vale a dire:
---------------------------------------------
"Se un mago mi vaticinasse non solo che io scriverò una determinata frase tra un'ora, ma mi vaticinasse  pure che:
- la scriverò "spontaneamente", non sotto ipnosi, e con mia libera e cosciente determinazione nel momento in cui la scriverò;
-  inoltre la scriverò "memore" del suo vaticinio, nel momento in cui la scriverò.
In tal caso:
- se io, per smentire la sua previsione, la scrivessi in modo diverso da come vaticinato da lui, il mago avrebbe fatto una previsione errata; 
- se, invece, io la scrivessi così come previsto da lui, pur avendo deciso a posteriori di volerla scrivere  in modo differente (per contraddire il mago), vorrebbe dire che la predizione era sbagliata, perchè ho scritto, sì, la frase da lui prevista, ma non "spontaneamente" e con libera determinazione ...come aveva previsto il mago, e pur essendo perfettamente memore della predizione stessa, e volendo modificarla, mi viene (in qualche modo) impedito di volerla modificare (forse ipnotizzandomi)."
----------------------------------------------------
Il paradosso c'è tutto!

***
Mi fa comunque piacere che anche tu non creda che la divinazione del futuro sia possibile; sebbene non mi sia ben chiaro il perchè!
Nè capisco perchè tu ce l'abbia tanto con la logica; visto che, secondo quanto tu stesso scrivi, è anch'essa un dono di Dio! :)

***
Quanto a considerare il tempo un "continuum", sinceramente, non saprei proprio cosa pensare; perchè non trovo sufficienti indizi nè "pro" nè "contro" tale teoria!
Però, se tu non ci credi, mi suona strana la tua affermazione secondo la quale: "...la teoria del "continuum" è un'altra trappola, in cui cade la mente che vuole afferrare la Verità. Ma una trappola è pure il non considerarlo affatto come una pellicola cinematografica."
Ed infatti, tutti i sostenitori della teoria del "continuum", per spiegarla "lippis et tonsoribus" usano proprio la metafora della "pellicola cinematografica"! :)

*** 
Quanto al fatto che la mente logico/razionale che vuole "com-prendere", non capisce che non vi è niente da "prendere", io direi che i due verbi hanno un significato alquanto diverso.

***
Quanto al libero arbitrio può effettivamente darsi che si tratti di una mera illusione, come dici tu; potrebbe essere proprio così, ma spero proprio di no.
Però, onestamente, non lo so  ::)

***
Grazie per l'augurio, che contraccambio! :)
#4686
Tematiche Filosofiche / Re:Si può prevedere il futuro?
30 Dicembre 2019, 06:51:26 AM
Ciao Inverno, :)
Hai perfettamente ragione!
Ed infatti, la cosiddetta "Cojonatura della Capanelle", sia pure in forma un po' più complessa, è un trucco molto in voga anche tra i "consulenti finanziari"; io, per scherzo (e solo in forma di simulazione), ne ho praticata una specie per stupire i miei amici, con le "OPZIONI BINARIE" online, laddove è estremamente facile realizzarlo.

***
Hai anche perfettamente ragione a preoccuparti unicamente della previsione del futuro da parte degli algoritmi; in essa, infatti, non c'è niente di "paranormale"...ma quasi!
Diciamo che c'è molto di "paraculo", ma all'ennesima potenza! ;D

***
Ovviamente, ma è superfluo precisartelo, il mio tema era:
- sulle presunte "previsioni paranormali" (o "preveggenza" di specifici eventi futuri);
- non sulle "previsioni normali", che possono farsi senza violare l'ordine naturale delle cose, e senza violare il meccanismo conosciuto del tempo.
Però, indubbiamente, alcune "previsioni normali" vengono fatte con tale abilità da scaltri lestofanti, da sembrare effettivamente "previsioni paranormali"!

Un saluto!  :)
#4687
Tematiche Filosofiche / Re:Si può prevedere il futuro?
29 Dicembre 2019, 12:38:05 PM
Ciao Bob. :)
E' ovvio, che, in un futuro ragionevolmente breve, io dovrei necessariamente sapere di averlo previsto, e che lo "ricorderò sicuramente".
Ed infatti, se io, in questo momento, avessi (o ricevessi) la predizione che tra un'ora scriverò, con libera determinazione e senza coazione, la frase : "Viva la pappa col pomodoro", è ovvio che, tra 50 minuti, io sarei in ansiosa attesa di vedere se tale predizione si avvererà o meno.
O no?

***
Orbene, se mi pungesse vaghezza di "falsificare" tale predizione, come già ho detto, a me pare che i casi siano soltanto due:
- se io la scrivessi in modo diverso da come previsto, avrei fatto una previsione errata; 
- se, invece, io la scrivessi così come previsto, pur avendo deciso a posteriori di volerla scrivere in modo differente (per contraddire la previsione), vorrebbe dire che la predizione era sbagliata, perchè ho scritto, sì, la frase prevista, ma non "spontaneamente" e con libera determinazione ...come avevo previsto! 

***
E' verissimo, come tu giustamente osservi,  che io potrei ricordarmi "dopo" di aver scritto liberamente, che quel fatto lo avevo comunque già previsto; il che accadrebbe sicuramente, se la previsione avvenisse a distanza di anni.
Ma a distanza di minuti, sicuramente no!
E, in via di ipotesi, se io potessi davvero leggere il futuro, la prima prova che farei sarebbe sicuramente "a breve"; proprio per vedere se posso falsificare la predizione!

***
E' vero che nessuna logica può darmi la sicurezza che un domani ricorderò qualcosa; anzi, più divento vecchio e più dimentico le cose!
Però, salvo nel caso in cui io venga colpito da un Halzheimer fulminante, fino adesso riesco ancora benissimo a ricordarmi quello che è successo un'ora fa (o dieci minuti fa); tanto più se si trattasse di un evento sorprendente come una previsione del futuro.

***
Però, per farti contento, potrei benissimo ridefinire la mia ipotesi nel seguente modo:
---------------------------------------------------
"Se io prevedessi non solo che scriverò una determinata frase, ma prevedessi pure che:
- la scriverò "spontaneamente" con libera determinazione nel momento in cui la scriverò;
-  inoltre la scriverò "memore" della predizione, nel momento in cui la scriverò;
ecco che ricadrei sempre in un paradosso, in quanto:
- se io la scrivessi in modo diverso da come previsto, avrei fatto una previsione errata; 
- se, invece, io la scrivessi così come previsto, pur avendo deciso a posteriori di volerla scrivere  in modo differente (per contraddire la previsione), vorrebbe dire che la predizione era sbagliata, perchè ho scritto, sì, la frase prevista, ma non "spontaneamente" e con libera determinazione ...come avevo previsto, e pur essendo perfettamente memore della predizione stessa, e volendo modificarla, mi viene impedito di volerla modificare."
E' sempre un serpente che si morde la coda!
---------------------------------------------------

***
Indubbiamente la logica vorrebbe che se la previsione fosse corretta, io dovrei scrivere spontaneamente quella frase anche se memore della predizione e con l'intenzione di modificarla; ma la stessa logica comporta il paradosso che, in tal modo, la mia volontà non sarebbe più libera di decidere in modo autonomo dalla previsione, per cui, che io ne fossi consapevole o meno, la previsione sarebbe comunque ERRATA!

***
Secondo me, il paradosso sta nella difficoltà di "passatizzare" il futuro.
Ed infatti, solo riguardo al passato si può affermare che "Factum infectum fieri nequit" (e, cioè, che ciò che è stato fatto, detto o scritto non può più essere modificato); ma, per quanto concerne il futuro, la cosa è molto più ardua da asserire, in quanto, come sopra evidenziato, secondo me la cosa comporta non poche difficoltà logiche.
Questo, salvo a non voler considerare il tempo come un "continuum"; cioè come una pellicola fotografica, in cui tutti i "frame" sono "contemporanei" e "coesistenti".
Nel qual caso, in effetti, noi godremmo dello stesso libero arbitrio che hanno gli attori di un film, circa le scene che stanno per scorrere sullo schermo; ma che, però, sono già fissate sul "nastro celluloide"!
Speriamo di no!

Un saluto! :)
#4688
Tematiche Filosofiche / Re:Si può prevedere il futuro?
28 Dicembre 2019, 13:25:38 PM
Ciao Bob. :)
Sono d'accordo con te che la predizione di scrivere una frase volontariamente non possa essere mai esclusa; ma questo non mi sembra che risolva il mio paradosso.
Ed infatti se io prevedessi non solo che scriverò una determinata frase, ma prevedessi pure che lo farò "spontaneamente" con libera determinazione nel momento in cui la scriverò, dovrei aver pure previsto che in futuro saprò che lo avevo previsto; previsione, questa, per la quale non mi serve la chiarroveggenza, perchè mi basta la logica per prevedere che, in futuro, ricorderò sicuramente ciò che è avvenuto in passato, e, cioè, che nel passato avevo previsto che nel futuro avrei scritto quella frase.
In questo modo, in un certo senso, si "passatizza" il "futuro"!
Ma il futuro, comunque, è futuro, e non passato, per cui, visto che le cose previste devono ancora accadere, io dovrei poter decidere di farle avvenire il modo differente.
Per cui, riguardo alla famosa frase:
- se io la scrivessi in modo diverso da come previsto, avrei fatto una previsione errata; ;)
- se, invece, io la scrivessi così come previsto, pur avendo deciso a posteriori di scriverla in modo differente (per contraddire la previsione), vorrebbe dire che la predizione era sbagliata, perchè ho scritto, sì, la frase prevista, ma non "spontaneamente" e con libera determinazione ...come avevo previsto! ;)
Un saluto!
:)
#4689
Ciao Anthony. :)
Quanto al fatto, come scrivi: "...che, con determinati macchinari, si riesce a "leggere" nel pensiero", avevo scritto anche io che, sfruttando il fatto che gli schemi di attività di alcune tipologie di neuroni sono molto simili quando si sogna un oggetto e quando lo si vede realmente  è stato messo a punto una specie di "decifratore" che, partendo dalla registrazione dell'attività cerebrale, riesce a produrre, sia pure con molti limiti, una serie di immagini standard che riflettono il contenuto di ciò che si sta sognando; il che potrebbe valere anche per i pensieri di veglia.
Però, come pure ho scritto, tale dispositivo è ancora MOLTO difettoso ed impreciso.

***
Oppure,"in codice binario", si può cercare di comunicare dei messaggi in codice MORSE con le "onde elettriche" (non "magnetiche") del cervello, concentrandosi solo su quelle ALFA e quelle BETA; però bisognerebbe comunque usare un "potenziatore d'onda", perchè le onde cerebrali sono debolissime, e non vanno che qualche centimetro oltre la scatola cranica.
Ma mi pare che anche al riguardo siamo ancora a "carissimo amico".

***
Quanto ad "...interpretare queste onde magnetiche con le potenzialità umane inconscie", come tu scrivi, a quanto mi risulta:

a)
Quelli cerebrali sono campi "elettrici" e non "magnetici".
Ed infatti:
- i primi sono creati da differenze di potenziale elettrico, o tensioni (più alta è la tensione, più intenso è il campo elettrico risultante), senza che ci sia necessità di "corrente";
- i campi magnetici, invece, si creano quando circola una corrente elettrica;  (più alta è la corrente, più intenso è il campo magnetico).
Peraltro, un campo elettrico esiste anche se non c'è corrente (come nel nostro cervello); mentre, se circola una corrente, l'intensità del campo magnetico varia con il consumo di potenza, mentre l'intensità del campo elettrico rimane costante.

b)
Quanto ad interpretare un "linguaggio", sia esso un testo scritto o un pensiero, questo non può che avvenire a livello conscio e sintattico; per le emozioni, invece, questo non è necessario.

Un saluto! :)
#4690
Secondo me:

a)
Una interazione puramente mentale di carattere "analogico" non è possibile, perchè le "codifiche" del pensiero non sono "alfabetiche", ma ogni cervello le "criptografa" a modo suo nei centri di Broca e di Wernicke; per cui, anche se fossimo in grado di trasmettere telepaticamente a qualcuno una determinata parola "formulata" nella nostra testa, il ricevente non la capirebbe (un po' come quando si parlano tra di loro uno svedese ed un cinese).

b)
Una interazione mentale in "logica binaria", invece, (almeno teoricamente) secondo me è possibile, usando il "codice morse" per mezzo delle onde cerebrali; sempre che entrambi i soggetti, tramite apposite apparecchiature, abbiano modo di trasmettere via etere le proprie onde ALFA (linea) e BETA (punto), imparando a controllare i propri stati emotivi per emettere "a comando" i diversi tipi di onde biolettriche.

***
Ma, ammesso che quanto sopra sia già possibile (del che non sono affatto sicuro), pare che la scienza stia andando anche oltre.
Ed infatti, sfruttando il fatto che gli schemi di attività di alcune tipologie di neuroni sono molto simili quando si sogna un oggetto e quando lo si vede realmente  è stato messo a punto una specie di "decifratore" che, partendo dalla registrazione dell'attività cerebrale, riesce a produrre, sia pure con molti limiti, una serie di immagini standard che riflettono il contenuto di ciò che si sta sognando; ed invero, un gruppo di scienziati dell'ATR Computational Neuroscience Laboratories di Kyoto e del Nara Institute of Science and Technology, a Nara, sempre in Giappone, sta mettendo a punto un dispositivo in grado di dedurre - e mostrare sotto forma di immagini - il contenuto dei sogni di una persona a partire dalla registrazione della sua attività cerebrale.
Da quello che ho letto, però, tale dispositivo è ancora MOLTO difettoso ed IMPRECISO; però, se sviluppato, un lontano domani, "forse" potrebbe consentire di comunicare mentalmente in modo "analogico" (o quasi) anche da svegli, poichè anche le parole sono espresse da immagini (le lettere dell'alfabeto).

***
Resta, infine, da vedere se sia possibile la comunicazione telepatica facendo uso di poteri paranormali; il che, a livello teorico, non si può affatto escludere "a priori"

***
Ma "a posteriori", forse, sì!
Ed infatti, se veramente fosse possibile una cosa del genere, sarebbe molto arduo spiegare il motivo per il quale, in circa 30 anni, nessun telepate sia ancora riuscito a mettere le mani sul MILIONE DI DOLLARI messo in palio dalla "RANDI EDUCATIONAL FOUNDATION".
Eppure, di sedicenti telepati, pullula il pianeta; anche io ne ho incontrati parecchi...ma tutti "col trucco" (il più straordinario era quello di Houdini)!

***
Ovviamente, al riguardo, esistono migliaia di testimonianze (alcune anche in buona fede), di articoli di giornale e pure di "dettagliatissimi" e "documentatissimi" libri; perchè, ovviamente, la gente è affascinata da simili fenomeni, ed a tutti piacerebbe molto di poterci credere (me compreso).
Però, purtroppo, ho appreso che nella vita (fenomeni paranormali a parte), la possibilità che una cosa sia vera, in genere è inversamente proporzionale al nostro desiderio che essa lo sia.
In ogni caso, finchè un fenomeno del genere non si verificherà "ripetutamente", sotto lo stretto controllo di scienziati scettici, e di prestigiatori professionisti, io resto drasticamente scettico al riguardo.
;)
#4691
Tematiche Filosofiche / Re:La mano e la moneta
27 Dicembre 2019, 09:16:40 AM
Ciao Davintro. :)
Come vedi, ho azzeccato in pieno la mia previsione del 23/12/19! :)

Per sicurezza, e per meglio dimostrare la cosa, l'avevo persino messa per scritto, datandola.

Ed infatti, tu, il 24/12/19, hai confermato che la mia predizione era esatta: la tua sesta parola era, appunto "differenza"! ;)

Come te lo spieghi? ;D
Un saluto! :)
#4692
Tematiche Filosofiche / Si può prevedere il futuro?
26 Dicembre 2019, 15:26:28 PM
Non sapevo se inserire questo POST nel mio TOPIC "La mano e la moneta", ovvero nel mio TOPIC "L'abuso della credulità altrui", perchè, in effetti ha attinenza con entrambi; per cui, nel dubbio, ho aperto un TOPIC a parte, perchè penso che lo meriti.

***
Qualche anno fa, un mio amico, che, con mia viva disapprovazione, era dedito al "calcio scommesse online" (legale), cominciò a ricevere strane e-mail, le quali, per una "singola partita", gli "predicevano" gratuitamente il risultato delle "triple"; cioè, 1, 2, X.
Cioè, se ho ben capito come funziona la faccenda (della quale sono completamente all'oscuro), mentre una volta, per giocare una schedina del TOTOCALCIO, bisognava azzeccare almeno DODICI o TREDICI risultati, adesso si può scommettere una tripla anche su una singola partita; io pensavo che la cosa fosse illegale, ma, invece, pare che ci siano dei siti che lo consentono legalmente (o, almeno, lo consentivano fino a qualche anno fa). ::)

***
In ogni caso, il fatto strano è che, per ben "quattro volte" le e-mail predissero al mio amico il risultato "esatto" delle TRIPLE; dopodichè, lo avvisarono che, se voleva ancora avvalersi delle loro "predizioni", doveva iscriversi a pagamento al loro sito.
Il mio amico, che è un matematico, calcolò, non so come, che la probabilità che ci azzeccassero così spesso sulle triple, era MOLTO ESIGUA (tanto più che alcuni risultati, come la Juve perdente in casa, erano davvero imprevedibili); per cui, lui sospettava qualcosa di losco, e, cioè, che si trattasse di partite truccate.
Da parte mia, pur non escludendo tale ipotesi, la ritenevo, però,  altamente improbabile; ed infatti, in caso di partite truccate, nessun delinquente munito di senno, secondo me, si sarebbe mai messo a fare una operazione del genere.
Non avrebbe avuto senso!
Però anche io sospettavo una truffa, sebbene non connessa a partite truccate. ???

***
Non sono mai riuscito ad accertare con sicurezza di che tipo di raggiro si trattasse; ma, probabilmente, doveva essere qualcosa di molto simile alla cosiddetta "Cojonatura delle Capannelle", una truffa che era molto in voga all'Ippodromo delle Capannelle quando ero giovane...ma molto più in grande!
Ed infatti, al giorno d'oggi, con un "software" di selezione automatica, ci vuole poco ad inviare 900 e-mail a 900 giocatori online del calcio-scommesse, suddividendoli in gruppi di 300:
- al primo gruppo dei quali predire 1
- al secondo gruppo dei quali predire 2
- al terzo gruppo dei quali predire X
Dopodichè, sicuramente ad uno dei tre gruppi di 300 sarà stata fatta la predizione esatta; per cui, suddividendoli in altri tre gruppi di 100, si procede allo stesso modo, fino a che, alla fine, 11 persone avranno avuto la predizione giusta per ben 4 volte di fila (e arrivati a 3 o 4 persone, addirittura 5 volte, e ad uno 6 volte di fila)!
Aumentando o diminuendo il campione iniziale, ovviamente, aumenta o diminuisce il numero di predizioni giuste che possono farsi, di seguito,  a gruppi sempre più ristretti di persone.
Non so se questo fosse il loro sistema, però lo ritengo possibile! ;)

***
In effetti, in teoria, sarebbero possibili più ipotesi:
- "Cojonatura delle Capannelle";
- "Partite truccate";
- Altri tipi di truffa che non mi vengono in mente;
- Capacità "divinatoria" da chiarroveggente, da parte di colui che invia le e-mail.
L'ultima ipotesi, sebbene possa apparire teoricamente possibile, in quanto non palesemente contradditoria (mentre invece, secondo me, forse, potrebbe anche considerarsi tale), va però incontro a vari inconvenienti.

***
Ed infatti, se qualcuno fosse davvero in grado di "divinare" i risultati delle partite di calcio, si arricchirebbe scommettendo in proprio, e non certo condividendo -sia pure a pagamento- le sue previsioni con altri.
E lo stesso vale per chiunque si faccia pagare per prevedere il futuro; ed infatti, se davvero qualcuno fosse in grado di fare una cosa del genere, si arricchirebbe senza problemi in proprio, senza aver bisogno di coinvolgere altre persone nei propri guadagni.
Un autentico chiaroveggente, giocando in borsa, anche con un piccolo capitale iniziale, in pochi giorni diverrebbe l'uomo più ricco del mondo!
E, poichè pare che questo non sia mai accaduto (nessuno ha mai azzeccato "tutte" le sue operazioni di borsa, in sequenza), ne consegue che nessuno è "veramente" in grado di conoscere il futuro.

***
A parte tale aspetto, però, occorre anche considerarne altri.
Ed infatti è fuor di dubbio che, talvolta, ad esempio, uno si sogni che il giorno dopo riceverà la telefonata di un amico che non sente da anni; e che ciò, il giorno dopo, inevitabilmente si verifichi. 
E la stessa cosa vale per altri tipi di sogno.
Ma questo è solo un effetto "inevitabile" del "gioco delle probabilità"!
Ed infatti, sul pianeta, ogni notte sognano quasi OTTO MILIARDI di esseri umani, per cui:
- per il calcolo delle probabilità, almeno qualche milione si sognerà che il giorno dopo riceverà la telefonata di un amico che non sente da anni;
- per il calcolo delle probabilità, almeno qualche migliaio (o centinaio) vedrà davvero avverarsi il "sogno profetico".
Sarebbe altamente "improbabile" che ciò non si verificasse ogni notte (per non dire ogni settimana od ogni mese)!
Ovviamente, a propagare in giro la singolare notizia, sarebbero solo i pochi che hanno visto avverarsi il loro "sogno profetico"; non certo gli altri!
Per cui, a meno che un "preciso" sogno profetico non si ripeta, "documentatatamente" e "ripetutamente", tutte le notti, non c'è alcuna evidenza della effettiva esistenza di tale fenomeno; sebbene molte persone ne siano fermamente convinte.

***
In ogni caso, sia per i sogni premonitori che per altre presunte profezie, in vita mia:
- ho sentito raccontare un sacco di predizioni EX POST!
- però non ho mai sentito una sola predizione EX ANTE!

***
Mi spiego meglio!
Sia sui libri, sia sui giornali, sia in base a resoconti personali, ci sono racconti di "migliaia" di presunte predizioni; che, però, "si erano già avverate" nel momento in cui vengono raccontate, e "resocontate a posteriori"! ;D
Neanche una volta mi è mai accaduto di sentir predire uno specifico evento, PRIMA che questo accadesse. ;)

***
Ad esempio, se qualcuno mi predicesse OGGI un determinato e circostanziato evento futuro (non provocabile ad arte) ed esso si avverasse "puntualmente" e "precisamente" così come descritto adesso, "forse" potrei considerarla una "predizione autentica".
Ad esempio: "Alle ore 18,12 del 14/10/2020 si verificherà un terremoto del terzo grado della scala Richter nel distretto di Hatiplar in Turchia, che avrà la durata di 12 minuti esatti, e che provocherà un numero di 25 feriti lievi e due gravi". ;)

***
Però faticherei molto a considerare una "predizione autentica", quella di qualcuno che mi raccontasse OGGI : "Io, nell'estate del 1962, avevo previsto con esattezza che la  sera del 9 ottobre 1963, nel neo-bacino idroelettrico artificiale del Vajont, si sarebbe verificato un disastro, che avrebbe provocato 1917 vittime, delle quali sarebbero stati recuperati solo 1500 cadaveri". ;D

***
Quanto alle furbesche pseudo-predizioni, in stile Nostradamus, del genere: "Ibis redibis non morieris in bello", se è per questo, anche io sarei capacissimo di farle. ;D
Ci vuole poco, volendo abusare della diffusissima credulità popolare!

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Un altro discorso, comunque, riguarda la possibilità "teorica" di poter leggere il futuro.
Il che, secondo me, incontra due ostacoli logici:

a)
Salvo che il tempo non sia da considerarsi un "continuum" (cosa da dimostrare), il futuro "non esiste"; per cui, dato che non si può vedere quello che "non c'è", il futuro non può essere predetto.

b)
Anche ammesso che il futuro si possa teoricamente prevedere, come è possibile prevedere ciò che è in nostro potere determinare in modo differente da come viene previsto?
Ad esempio, se io potessi prevedere il futuro, potrei vedere in anticipo la frase che sto per scrivere; ma chi mi impedirebbe, una volta saputolo, di scriverla in modo diverso?
Al riguardo, infatti:

IN VIA DI PRIMA IPOTESI:
- se io la scrivessi in modo diverso, non avrei previsto niente;
- se, invece, io la scrivessi così come previsto, pur volendola scrivere in modo differente, vorrebbe dire che la mia volontà cosciente verrebbe coartata dalla mia previsione, in un modo molto difficile da capire.

IN VIA DI SECONDA IPOTESI:
Se io prevedessi non solo che scriverò una determinata frase, ma prevedessi pure che lo farò "spontaneamente" con libera determinazione nel momento in cui la scriverò, i casi sono due:
- se io la scrivessi in modo diverso da come previsto, non avrei previsto niente; ;)
- se, invece, io la scrivessi così come previsto, pur avendo deciso a posteriori di scriverla in modo differente (per contraddire la previsione), vorrebbe dire che la predizione era sbagliata, perchè ho scritto, sì, la frase prevista, ma non "spontaneamente" e con libera determinazione ...come avevo previsto! ;)

***
In conclusione, poichè si potrebbero verificare altre contraddittorietà logiche interne alla teoria, ritengo che essa sia insostenibile sia sotto il profilo teorico, sia sotto il profilo pratico.
Avevo previsto questa conclusione! :D
#4693
Tematiche Filosofiche / Re:La mano e la moneta
26 Dicembre 2019, 07:57:05 AM
Per tornare al "rasoio di Ockham", per sintetizzare al massimo il concetto, esso si riassume brevemente in questo: a parità di elementi la soluzione di un problema è quella più semplice e ragionevole.
Ma la faccenda non è così "liscia" :) .

***
Ad esempio, due secoli fa, se, trovandoci di notte in un cimitero, avessimo assistito al fenomeno dei "fuochi fatui", la spiegazione "più semplice" sarebbe potuta sembrare quella che si trattava degli spiriti dei defunti, sepolti nella terra proprio nel punto da cui scatuirivano le misteriose fiammelle; ed invece, riflettendoci sopra, avremmo dovuto sospettare che quella, invece, era la spiegazione più "complicata".
Ed infatti, per spiegare un fenomeno più o meno misterioso, supporre che esso sia dovuto all'intervento di entità "non fisiche", in  realtà, è molto più "complicato" che supporre che esso si verifichi per il concorso, seppur complesso, di fattori meramente "fisici"; perchè questo ci spingerebbe a supporre qualcosa di non verificabile (e non "falsificabile").
Ed infatti, approfondendo la natura fisica del fenomeno, alla fine si scoprì che si trattava semplicemente di fiammelle derivate dalla combustione del metano e del fosfano dovuta alla decomposizione dei cadaveri; con conseguente fuoriuscita del metano originato dalla decomposizione della salma.
Ma, ad una mente "non scientifica", probabilmente anche oggi l'ipotesi dei fantasmi sembra sempre la più "semplice"! ;)

***
Quanto sopra, peraltro, non vale solo per l'alternativa "fisico"/"metafisico", ma anche al mero livello "fenomenico".
Ed infatti, il mancato uso del rasoio di Ockham è una caratteristica delle "pseudoteorie", in tutti quei casi in cui si cerca di spiegare un fenomeno più o meno misterioso ipotizzandone altri di ancora più improbabili.
Per esempio, le piramidi d'Egitto sono meraviglie architettoniche e non è ancora del tutto chiaro come gli antichi Egizi riuscirono a costruirle, per cui:
a)
E' senz'altro possibile congetturare che lo abbiano fatto grazie a tecnologie avanzate fornite loro da civiltà aliene, magari anche basandoci su presunti "indizi";
b)
Però, seguendo "il principio di economia" di Ockam, è sicuramente preferibile supporre che ci siano riusciti da soli sfruttando in modo ingegnoso le conoscenze dell'epoca.
Ed infatti, nel secondo modo non siamo costretti ad ipotizzare una serie di condizioni particolari (e non dimostrate), e, cioè:
- che gli alieni esistano;
- che siano riusciti ad arrivare sulla Terra;
- che siano riusciti a comunicare con gli Egizi;
- che, infine, siano scomparsi senza lasciare tracce, e senza più tornare a darci una mano (cosa di cui oggi avremmo estremo bisogno).
Per cui è molto più "semplice" (e plausibile) spiegare lo stesso fenomeno delle piramidi, facendo ricorso a "meno" ipotesi consequenziali, e che gli Egizi ci siano riusciti da soli. ;)

***
Fin qui tutto bene, ma, come osserva A.Ferrero, le cose:
1)- diventano "più complicate" se proviamo a definire esattamente che cosa vuol dire "più semplice";
2)- perché mai, comunque, dovremmo preferire la spiegazione più semplice e non quella "più complicata".

***
1)
Quanto alla questione sub 1), la "teoria più semplice":
- da alcuni è ritenuta quella che richiede meno entità dello stesso tipo (semplicità quantitativa);
- da altri è ritenuta quella che richiede meno tipi diversi di entità (semplicità qualitativa);
- ovvero ancora,  quella che richiede meno tipi di processi causali diversi, o meno ipotesi ausiliarie, o meno asimmetrie.
***
In filosofia della scienza, peraltro, ci sono almeno una decina di definizioni diverse di "semplicità":
- alcune delle quali riguardano ciò che pensiamo del mondo (per esempio quante forze fondamentali o quante particelle elementari pensiamo che esistano);
- altre riguardano   la struttura che vogliamo dare alle nostre teorie (per esempio se si possano mettere alla prova sperimentalmente, o se si possano esprimere in equazioni brevi e con poche variabili).
***
Ed allora, come facciamo a valutare una teoria che è più semplice di un'altra secondo uno di questi criteri, ma più complicata secondo un altro?
Come decidiamo se aggiungere a un modello una variabile che ne aumenta il potere esplicativo, a prezzo però di un aumento della complessità che lo rende meno plausibile?
Per chi interessa, l'argomento è trattato approfonditamente dal filosofo della scienza Elliott Sober nel libro Ockham's Razors – A User's Manual, Cambridge University Press, 2015.
***
A tutt'oggi, scientificamente, non esiste il consenso su una definizione specifica e precisa di "semplicità; tuttavia, da Galileo, a Newton, a Lavoisier ad Einstein, fino agli scienziati attuali, tutti sono d'accordo che essa sia un principio basilare della conoscenza.
***
Per quel poco che può valere la mia modesta opinione, tutto dipende da quanto rigorosamente si vuole applicare tale principio; ed invero, se si rispettano "tutti" i parametri di cui sopra (nei casi in cui è possibile), non c'è dubbio che si tratti della teoria preferibile; altrimenti la questione diventa più opinabile.
Quanto al problema di come facciamo a valutare una teoria che è più semplice di un'altra secondo uno di questi criteri, ma più complicata secondo un altro, i casi sono due:
- se è possibile si sceglie  una via di mezzo;
- se non è possibile, ognuno si sceglie la teoria che preferisce.
Tanto, in ogni caso, nè il "Rasoio di Ockham", nè alcun altro metodo umano, ci daranno mai la "certezza assoluta" riguardo a niente!


***
2)
Mettiamo allora da parte  la questione di che cos'è la "semplicità" e proviamo a capire meglio perché gli scienziati preferiscono le teorie "più semplici"; ed infatti, perchè mai non si dovrebbero preferire le teorie "più complicate"?
Il "tafazzismo", infatti, non è certo un reato!
Al riguardo:

a)
La risposta più "semplice" è che le teorie più "semplici" hanno più probabilità di essere "vere"; ma non è del tutto esatto!
Ed infatti, la storia della scienza ci mostra molti esempi di teorie più complicate che hanno soppiantato teorie più semplici e lineari.
Per fare un esempio, qualunque sia la nostra definizione di semplicità, è difficile negare che i 118 elementi chimici attualmente noti formino un quadro più complesso delle 33 sostanze elementari identificate da Lavoisier e delle quattro di Empedocle (aria, acqua, terra, fuoco).
Per fare un altro esempio, la fisica subatomica di oggi, con i suoi numerosi tipi di particelle elementari, è un modello molto più "complesso" di quella del primo Novecento, che si fermava a protoni, neutroni ed elettroni.
E si potrebbero fare molti altri esempi; però, secondo me, non bisogna confondere:
- le teorie "semplici" con le teorie "meno aggiornate", perchè scientificamente più antiche e, quindi, meno "elaborate";
- le teorie gratuitamente "complicate" con le teorie "più complesse", in quanto dovute ad un maggior "progresso scientifico" rispetto al passato.

b)
Però si può fare un diverso ragionamento, per trovare una giustificazione metodologica del rasoio di Ockham: e, cioè, che, proprio perché la natura è complicata ed è probabile che le mie ipotesi si rivelino sbagliate, la "semplicità" mi aiuta a ridurre il rischio di errore, perché meno ipotesi introduco nella mia teoria e più riduco il rischio di sbagliare.
Detto in altre parole, se io parto da teorie "semplici", composte da poche ipotesi e quindi più facili da verificare, e solo dopo aver corretto gli errori comincio ad affinarle, aggiungere altre ipotesi e renderle man mano più "complicate", sarà più "semplice" costruire un po' per volta una rappresentazione sempre più accurata della realtà.
Forse il mio ragionamento può sembrare un po' contorto, ma, almeno secondo me, è del tutto sensato.

c)
Ed invero, quando si fa un esperimento scientifico:
- è tecnicamente impossibile verificare singolarmente le diverse ipotesi che compongono una teoria;
- per cui è inevitabile dover mettere alla prova contemporaneamente diverse ipotesi collegate fra loro;
- e, se il risultato non è quello previsto, almeno ne deduciamo che una delle ipotesi è errata...pur non sapendo, sul momento, quale.

d)
Ne consegue che più sono numerose le ipotesi che mettiamo alla prova allo stesso tempo e più diventa difficile capire quali sono quelle sbagliate se i risultati sperimentali sono diversi da quelli previsti.

e)
In questo senso la versione più adatta del "principio di economia" di Ockham è quella di Bertrand Russell, il quale spesso ripeteva che: "Ogni volta che sia possibile, occorre sostituire le spiegazioni che usano enti sconosciuti con quelle che usano enti conosciuti".

***
In conclusione, l'importanza del rasoio di Ockham sta:
- nel costringerci a distinguere tra ciò che sappiamo da ciò che non sappiamo;
- nel proibirci di andare oltre la più semplice descrizione possibile.
In pratica, quindi, il rasoio di Ockham ci aiuta a stare alla larga dalle conoscenze "presunte" (come quella dell'etere luminifero) ed a capire dove le nostre teorie sono incomplete e hanno bisogno di essere migliorate.

Un saluto a tutti :)
#4694
Ciao Jacopus. :)
Quello che hai aperto, è un TOPIC interessante e vastissimo, che tocca molti temi meritevoli di approfondimento; i quali, invece, in genere vengono affrontati con estrema superficialità, e, soprattutto, a meri fini propagandistici.

***
Qui, per brevità, accennerò ad uno solo di questi temi, in quanto, paradossalmente, riguardo ad esso, la propaganda di destra, di sinistra e di centro, quasi sempre coincidono: la lotta alla evasione fiscale!
Ed infatti, tutti i politici, di qualunque orientamento essi siano, proclamano a gran voce che, per reprimerla, bisogna concentrarsi soprattutto sulla ricerca dei GRANDI EVASORI, e non sugli "evasorelli".
La qual cosa:
- è perfettamente condivisibile sul piano "etico" e della "repressione penale", perchè anche io sono perfettamente d'accordo sul fatto che i GRANDI EVASORI debbano essere puniti molto più pesantemente degli "evasorelli" (ci mancherebbe altro!);
- è assolutamente errato, però, quanto alla convinzione di poter combattere così il fenomeno evasivo nel suo complesso, poichè l'evasione complessiva dei GRANDI EVASORI (qualche migliaio), è almeno mille volte inferiore all'evasione complessiva dei PICCOLI EVASORI (che sono milioni).
Per cui, anche se riuscissimo a sbattere in galera "tutti" i  GRANDI EVASORI, indubbiamente ciò ci darebbe una notevolissima soddisfazione (a cominciare dal sottoscritto); ma, quanto al recupero delle somme complessivamente evase dal resto degli Italiani, la cosa non servirebbe praticamente a NIENTE!

***
Ed infatti, al riguardo, un'altra inesattezza propagandistica, consiste nel dire che la maggior parte dell'evasione IRPEF si annida nel "lavoro autonomo" (il che è indubbiamente vero), mentre non ce n'è traccia nel "lavoro subordinato" (il che, invece, è falso).
Ed infatti:

1)
I "lavoratori subordinati" non assoggettati a ritenuta alla fonte, in genere, non sono soltanto evasori, bensì "evasori totali"; cioè non pagano un euro di IRPEF.
Ad esempio, la differenza tra quanto potenzialmente dovuto allo Stato e quanto realmente versato dai lavoratori domestici è di oltre 8 miliardi di imponibile Irpef evaso, per una evasione media di circa 1 MILIARDO di euro all'anno; ed infatti, il rapporto del Mef sull'economia sommersa allegato alla nota di aggiornamento al Def 2019, rileva che colf e badanti ogni anno evadono non meno di 960 milioni di euro, cui si devono aggiungere relative addizionali regionali e comunali Irpef che fanno salire il conto oltre il MILIARDO di euro. 

2)
I "lavoratori subordinati" assoggettati a ritenuta alla fonte, invece, se dipendenti da ditte private di piccola e media grandezza, molto spesso sono evasori parziali dell'IRPEF, in quanto i loro datori di lavoro, per contrarre i ricavi ed evadere anch'essi, devono necessariamente contrarre anche i relativi costi (sennò "non ci casca nessuno"); e, pertanto, a fine mese, erogano consistenti "fuori busta" ai loro lavoratori.

3)
Infine, i "lavoratori subordinati" assoggettati a ritenuta alla fonte che sono dipendenti statali, pensionati o simili, non possono effettivamente evadere neanche un euro.

***
Ai fini IVA, invece, siamo TUTTI evasori!
Ed infatti, nella mia non breve esistenza, non ho mai visto NESSUNO pretendere la ricevuta dall'idraulico, per togliersi la soddisfazione di pagare 122 euro invece di 100, solo per costringere l'idraulico a non evadere l'IRPEF (l'IVA è a carico del cliente, non sua).

***
Circa i metodi per combattere le varie forme di evasione (moneta elettronica, contrasto di interessi ecc.), ne ho già trattato ampiamente nel mio TOPIC sulla lotta alla evasione fiscale.

***
Un saluto!
#4695
Tematiche Filosofiche / Re:La mano e la moneta
24 Dicembre 2019, 09:54:42 AM
Citazione di: baylham il 24 Dicembre 2019, 09:24:11 AM
A me sembra che ci sia una differenza teorica e non solo pratica tra la tesi che afferma l'esistenza di qualcosa e la tesi contraria, che sostiene l'inesistenza di qualcosa: la prima è una proposizione infalsificabile, la seconda è falsificabile.
Questa differenza mi sembra avvantaggi la religione, la metafisica, il soprannaturale, la magia, il miracolo.

Giusto! :)
Però, secondo me, non c'è "equipollenza" tra una proposizione infalsificabile ed una  falsificabile; chi sostiene che ci sia, secondo me, cade nel sofisma della "falsa isostenia"