Salve iano. Miei commenti (grassettati) alla tua replica :
Ma dicevo anche che non sono poche le cose dietro cui il pensiero in modo inadeguato arranca, e quindi inquadravo il tema in un contesto più generale. (Questo tuo presumere che il pensiero "arranchi" dietro altre manifestazioni ed attività - oltre a quella spirituale - mi incuriosisce. Puoi farmi qualche esempio di ciò che risulti più veloce oppure più nobile ed elevato del pensiero ?). Saluti.
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Non sono uno spiritualista, perché non saprei ben dire cosa significhi.
Mi limito a percepire una mia dimensione spirituale accettandola come cosa naturale, senza fare particolari classifiche fra le mie diverse dimensioni e senza attribuire priorità generatrici a nessuna di esse.
Il pensiero non si limita fare la sua parte ,ma si impiccia di tutto , arrancando in campi in cui non è maestro.
Si tenta di considerare totalizzante la funzione del pensiero e si vorrebbe la coscienza coinvolta in tutto ciò che ci riguarda, e in effetti credo che l'evoluzione nostra vada in questo senso, verso una esplicitazione del nostro essere.
Questa però non è una cosa buona in assoluto (perché dovrebbe esserlo?) , ma solo una strada che nel bene e nel male stiamo cercando di percorrere.
Arrancando in questo modo il pensiero ha già fatto magistrali progressi.
Nel frattempo io cerco di vivere la mia spiritualità come cosa naturale.
Questa è una mia dimensione come le altre per le quali provo maggiore o minore interesse a esplicitarle, e la spiritualità non la prima della lista.
Non credo sia impossibile esplicitarla. Nulla ci è impossibile per quel che ne sappiamo.
Ma credo ci siano tappe intermedie più facili da raggiungere.
Abbiamo già esplicitato i meccanismi della memoria, a te tanto cara, che perciò dovrebbe apparirci adesso banale, e non come una sorta di principio dal quale, insieme ad altro concetto ormai banale, come quello dell'energia, vorresti far derivare tutto.
L'energia è banalmente la capacità di compiere un lavoro, ciò di cui ha bisogno il nostro cervello per funzionare, consumandone per "scelta" evolutiva uno sproposito, come ben dice Jacopus, rispetto ad altre specie animali.
Bella la battuta su Santa Cita 😀 , ma non sono d'accordo con Jacopus nel non attribuire dimensione spirituale agli animali altri da noi.
Non ritengo in generale ci sia nulla che ci distingua da essi in diversa qualità, ma solo in diversa quantità.
Se abbiamo scelto di puntare sul pensiero e sulla coscienza, non ci resta che metterci al lavoro umilmente, sperando che sia la scelta vincente, perché di scelte giuste a priori non c'è n'è in campo evolutivo.