La poesia è ovviamente legata al linguaggio verbale , ma se ne può dare una definizione buona per qualunque linguaggio.
Qualunque linguaggio si apprende, ma per poterlo fare veramente proprio ,per non ripetere il già detto ,bisogna sperimentarlo liberamente.
Fatto ciò potremo aggiungere a ciò che è stato detto ciò che abbiamo da dire.
Se questa sperimentazione, che nel caso del linguaggio verbale è la poesia, resta nell'ombra , poco male.
Ci sono in fondo fantastici linguaggi, come quello della comunicazione mimica, che usiamo senza neanche saperlo.
Il bello della poesia è nell'evocazione di un nuovo linguaggio, che sia verbale o altro.
L'arricchimento e la nascita di nuovi linguaggi, potrebbero essere visti come l'impoverimento e la fine del Linguaggio con la L maiuscola , se ci si fissa su uno di essi.
Comprensibilmente questi cambiamenti generano dispiacere, perché i nostri linguaggi sono carne della nostra carne a cui la poesia porta nutrimento.
I linguaggi, come tutte le cose vive , nascono e muoiono.
Più che celebrare i Poeti, e lamentarne il mancato ricambio, non manchiamo di sperimentare i nostri linguaggi, qual siano. Prendiamoci la nostra licenza poetica, perché nessuno deve darcela, ne' vidimarcela, per la statistica dello stato dell'arte.
Qualunque linguaggio si apprende, ma per poterlo fare veramente proprio ,per non ripetere il già detto ,bisogna sperimentarlo liberamente.
Fatto ciò potremo aggiungere a ciò che è stato detto ciò che abbiamo da dire.
Se questa sperimentazione, che nel caso del linguaggio verbale è la poesia, resta nell'ombra , poco male.
Ci sono in fondo fantastici linguaggi, come quello della comunicazione mimica, che usiamo senza neanche saperlo.
Il bello della poesia è nell'evocazione di un nuovo linguaggio, che sia verbale o altro.
L'arricchimento e la nascita di nuovi linguaggi, potrebbero essere visti come l'impoverimento e la fine del Linguaggio con la L maiuscola , se ci si fissa su uno di essi.
Comprensibilmente questi cambiamenti generano dispiacere, perché i nostri linguaggi sono carne della nostra carne a cui la poesia porta nutrimento.
I linguaggi, come tutte le cose vive , nascono e muoiono.
Più che celebrare i Poeti, e lamentarne il mancato ricambio, non manchiamo di sperimentare i nostri linguaggi, qual siano. Prendiamoci la nostra licenza poetica, perché nessuno deve darcela, ne' vidimarcela, per la statistica dello stato dell'arte.