Citazione di: Ipazia il 19 Febbraio 2021, 15:52:13 PMNell'esempio della Pixar non c'è un livellamento di cervelli, ma l'assunzione di diversità di cervelli che vengono incentivati ad interagire, quando invece normalmente mostrano indifferenza reciproca.
Non viviamo in un mondo idilliaco in cui si tratta solo di comprendere gli altri. La società umana è percorsa da conflitti di tipo economico, politico e caratteriale che usano l'indifferenza quale mezzo razionale per ridurre violenza e aggressività. E' evidente che ogni padrone, incluso Steve Jobs, vorrebbe livellare i diversi cervelli e sensibilità al livello del suo massimo profitto. Ma ci riuscirà soltanto quando, e ci siamo vicini, sostituirà integralmente agli umani le macchine e gli uomini-macchina. Situazione rispetto alla quale esercito la massima, distaccata, autodifesa. Avendo la fortuna di potermelo permettere e non avendo partorito schiavi per questo tipo di evoluzione antropologica.
Direi che si tratta di concentrare nel tempo e nello spazio, e sopratutto in modo pacifico, interazioni conflittuali che di solito hanno ,come tu dici , manifestazioni violente e aggressive.
Se dopo ogni guerra si rifiorisce, l'idea è di rifiorire senza guerre.
Però si potrebbe anche essere tutti soddisfatti e culturalmente allineati in un governo globale finalmente pacificato.
Ma solo a pensarlo mi viene noia.
Noi siamo capaci di dire di no. I robot lo sanno fare?
Mi piace ad esempio dire di no alle tue previsioni sul futuro, dandone una mia versione.
La tecnologia è sempre stata con noi sapiens, noi uomini macchine sapiens.
La sua attualizzazione ci infonde un timore che condivido con te.
Ma secondo me lo sviluppo della tecnologia semplicemente ci aiuta a prendere coscienza di quel che siamo.
O se preferisci a non poter più negare la nostra natura, smettendola di auto adularci.
Ma non è una natura buona o cattiva.
È quel che è, e noi stiamo percorrendo da un nel po' la strada dell'autocoscienza.
Sarà un Nené o un male? Siamo noi.