Ciao Bobmax.
Come mi pare dici noi possediamo solo concetti ,e io aggiungo relativi,e come l'esperienza ci mostra, manipolabili.
La cosa più semplice, più che logica, è dire che essi derivano da un rapporto con "una" realtà.
Cercare la sua sostanza è esercizio invece illogico certamente, perché altro non possiamo fare che indicare di volta in volta come candidato un sottoprodotto della realtà, cioè uno dei tanti concetti.
Così di fatto la sostanza dell'universo è ogni volta il concetto che più va' di moda al momento, cioè quello che la cultura del momento meglio focalizza per motivi contingenti.
Quindi certamente la realtà non è la somma di qualcosa, ma quell'uno che si può dividere variamente in modo illusorio, perché non è in effetti divisibile in concetti, ma questi possono esserne derivati.
Si tratta quindi semmai di una pseudo divisione che non ammette operazione inversa.
Il prodotto dei concetti quindi, o qualunque altra operazione su essi , non ci restituisce la realtà, ma semmai altri concetti derivati.
Il mistero non è quindi nell'uno, che volendo complicare le cose potrebbe essere un sostanziale molti, ma nel fatto che da una realtà unica o molteplice possano ricavarsi concetti, e che questi concetti in definitiva siano prodotti dalla realtà stessa , essendone noi parte.
Questi concetti che derivano dall'interazione con la realtà modificano a loro volta l'interazione.
Questo, seppur nel nostro piccolo, illustra un diverso punto di vista da cui osservare la dinamica dell'universo.
Quando cerchiamo di comprendere la realtà trascuriamo di dire , per non cadere in un paradosso, che è la realtà che cerca di comprendersi, essendone noi al minimo una parte.
Questo in effetti è il miglior indizio che ci porta a pensare che la realtà in effetti sia molteplice e questo ci permette di uscire dal paradosso... forse.
Non è facile dire cosa pensiamo della realtà, ma ci va' già bene che essa non possa dirci cosa pensa di noi.😂
Ci vedrà come un uno o come una molteplicità?
Al minimo ci vedrà come paradossali.
Come diceva Albert, quello che non si capisce è il fatto che si capisca.
Volendo complicare le cose potremmo chiederci come fa' la realtà a produrre concetti?
Come mi pare dici noi possediamo solo concetti ,e io aggiungo relativi,e come l'esperienza ci mostra, manipolabili.
La cosa più semplice, più che logica, è dire che essi derivano da un rapporto con "una" realtà.
Cercare la sua sostanza è esercizio invece illogico certamente, perché altro non possiamo fare che indicare di volta in volta come candidato un sottoprodotto della realtà, cioè uno dei tanti concetti.
Così di fatto la sostanza dell'universo è ogni volta il concetto che più va' di moda al momento, cioè quello che la cultura del momento meglio focalizza per motivi contingenti.
Quindi certamente la realtà non è la somma di qualcosa, ma quell'uno che si può dividere variamente in modo illusorio, perché non è in effetti divisibile in concetti, ma questi possono esserne derivati.
Si tratta quindi semmai di una pseudo divisione che non ammette operazione inversa.
Il prodotto dei concetti quindi, o qualunque altra operazione su essi , non ci restituisce la realtà, ma semmai altri concetti derivati.
Il mistero non è quindi nell'uno, che volendo complicare le cose potrebbe essere un sostanziale molti, ma nel fatto che da una realtà unica o molteplice possano ricavarsi concetti, e che questi concetti in definitiva siano prodotti dalla realtà stessa , essendone noi parte.
Questi concetti che derivano dall'interazione con la realtà modificano a loro volta l'interazione.
Questo, seppur nel nostro piccolo, illustra un diverso punto di vista da cui osservare la dinamica dell'universo.
Quando cerchiamo di comprendere la realtà trascuriamo di dire , per non cadere in un paradosso, che è la realtà che cerca di comprendersi, essendone noi al minimo una parte.
Questo in effetti è il miglior indizio che ci porta a pensare che la realtà in effetti sia molteplice e questo ci permette di uscire dal paradosso... forse.
Non è facile dire cosa pensiamo della realtà, ma ci va' già bene che essa non possa dirci cosa pensa di noi.😂
Ci vedrà come un uno o come una molteplicità?
Al minimo ci vedrà come paradossali.
Come diceva Albert, quello che non si capisce è il fatto che si capisca.
Volendo complicare le cose potremmo chiederci come fa' la realtà a produrre concetti?