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Messaggi - Eutidemo

#4756
Tematiche Filosofiche / Re:Così è se vi pare!
29 Novembre 2019, 10:41:29 AM
Ciao Bob :)
A mio parere, la "realtà oggettiva" è costituita dalle cose così come sono, a prescindere da come a noi "sembra" che esse siano.
Ad esempio, a noi le linee qui sotto possono "sembrare" storte; ed invece esse "sono" perfettamente rette e parallele.
Basta prendere un righello e verificare.

Allo stesso modo, senza ulteriori e più "ragionate" osservazioni, non c'è dubbio che, ad una prima occhiata, la Terra possa "sembrare" apparentemente piatta (come si è creduto per millenni prima di Cristo); ed invece essa è, più o meno, sferica.
Questo io intendo per "realtà oggettiva"; almeno a livello (macro)"fisico", o "fenomenico", che dir si voglia!
Come, invece, ho scritto nel mio "post" iniziale, il discorso a livello "metafisico", o "noumenico", che dir si voglia, è alquanto diverso.

***
Quanto ad intendere la "realtà oggettiva" come la semplice "coerenza" con la quale il mondo si manifesta, piuttosto che un'effettiva "oggettività in sé", lo trovo un assunto:
- teoricamente vero a livello "predittivo", perchè il fatto che il sole sorga ogni mattina, non implica a livello "logico", che debba necessariamente sorgere allo stesso modo anche domattina;
- teoricamente e praticamente falso a livello "constatativo", perchè, invece, il fatto che oggi il sole sia regolarmente sorto alla solita ora, è un dato di fatto già avvenuto, che non può più essere messo in discussione in alcun modo.
"Factum infectum fieri nequit!"

***
Quanto al fatto, quindi, che la coerenza, consiste nella costanza con cui una nostra interpretazione della realtà resta confermata nel tempo, questo è vero; ma, a mio avviso, non ha niente a che fare con il concetto di "realtà oggettiva...che è un'altra cosa. 
Ed infatti, sono d'accordo con te che più conferme abbiamo e consideriamo affidabili le fonti da cui provengono, e più quell'interpretazione può a ragione essere considerata la "realtà oggettiva"; come, appunto, il fatto che stamattina il sole è sorto come al solito, cosa che nessuno può confutare neanche a livello teorico, sebbene i ciechi non se ne siano accorti.
Diversamente, che tale fatto "probabilmente" sarà confermato anche in futuro, invece, è soltanto una supposizione, per quanto noi tutti si possa avere fede in lei!

***
Quanto al fatto che decidere cosa sia la "realtà" fisica (o fenomenica) per noi, sia una scelta squisitamente etica, dissento nel modo più assoluto; le cose sono quelle che sono, che ci piaccia o meno!
Ed infatti, a mio parere, verificare se stamattina il sole sia sorto o meno, con l'etica non c'entra assolutamente NIENTE!
A livello "metafisico", o "noumenico", che dir si voglia, invece, il discorso è alquanto diverso; ma fino ad un certo punto.

***
Un saluto :)
#4757
Tematiche Filosofiche / Re:Così è se vi pare!
29 Novembre 2019, 07:17:12 AM
Ciao Ipazia :)
Stando al "Teeteto", almeno secondo Platone, la concezione di Protagora non ha affatto un carattere epistemologico che postuli un tratto comune nel carattere soggettivo di approccio al mondo da parte della specie umana, e non dei singoli individui. 
Ed infatti, nel "Teeteto", sembra proprio che Protagora si riferisca all'"uomo" in quanto "singolo individuo", e non all'uomo come "specie umana".
Ed infatti Socrate dice:  "...talvolta, quando soffia lo stesso vento, l'uno di noi ha freddo e l'altro no, e  l'uno poco e l'altro molto...Allora diremo dunque che questo vento, di per se stesso, è freddo o non freddo? O daremo ascolto a Protagora, per cui, per chi ha freddo è freddo, e per chi non ha freddo, non lo è?"

***
Quanto al "Rasoio di Ockam", sintetizzabile nel motto:"Entia non sunt multiplicanda sine necessitate", sinceramente non ci vedo alcun nesso con la concezione di Protagora; a mio parere, infatti, si tratta di un discorso completamente diverso!

***
Un saluto!  :)
#4758
Tematiche Filosofiche / Re:Così è se vi pare!
28 Novembre 2019, 15:01:51 PM
Ciao Myfriend.
Sono d'accordo con te che, almeno nel mondo fisico "macroscopico" (gatto di Schrödinger a parte), esiste un'unica realtà oggettiva; e che il fatto di non riuscire ad accedervi dipende unicamente dalla nostra incapacità di farlo o dalla nostra volontà di non farlo.
Un saluto! ;)
#4759
Tematiche Filosofiche / Così è se vi pare!
28 Novembre 2019, 13:08:17 PM
Ho appena rivisto, con estremo piacere, "Così è se vi pare!", la famosa opera teatrale di Luigi Pirandello (tratta dalla novella "La signora Frola e il signor Ponza, suo genero", nella versione del 1974, con attori principali Stoppa, Valli e Morelli.
La cui trama, in  sintesi, potete trovare qui:
https://it.wikipedia.org/wiki/Cos%C3%AC_%C3%A8_(se_vi_pare)
Si tratta, nel contempo:

1)
Di una magistrale satira di costume, avente ad oggetto il provincialismo borghese del primo '900, che amava intromettersi ossessivamente nelle vicende private dei proprii vicini di casa (e non solo), non rispettandone minimamente la "privacy".

2)
Di un'opera volta a sostenere l'assunto che la "verità oggettiva" non esiste, ma che esistono soltanto tante singole "verità relative" di carattere esclusivamente "soggettivo".
Qui mi interesserò soltanto di tale secondo aspetto, visto che il presente Topic viene inserito nel settore filosofico.

***
L'assunto di Pirandello, in sostanza, somiglia moltissimo a quello di Protagora, il quale, almeno nella versione riportata da Platone nel "Teeteto" ( 151e-152a), sosteneva che: "L'uomo è la misura di tutte le cose; di quelle che sono in quanto sono, e di quelle che non sono in quanto non sono" (Panton chrematon metron anthropon, einai. Ton men onton hos esti, ton de ne onton hos ouk estin).
E più avanti nel "Teeteto", il Protagora riportato da Socrate, dice "esattamente" le stesse parole pronunciate da Lamberto Laudisi (che rappresenta Pirandello e le sue idee): "... quale sembra ciascuna cosa a me, tale codesta è per me; e quale sembra a te, tale è per te."
Il che:

A)
E' sicuramente "sempre" vero a livello "metafisico" (o "noumenico"); in quanto, ad esempio, ci sono persone per le quali è evidente che Dio esiste, mentre per altre è evidente che Dio non esiste.
Al riguardo, invero, non è possibile alcuna verifica; almeno finchè siamo vivi!
Per cui, effettivamente, "... quale sembra ciascuna cosa a me, tale codesta è per me; e quale sembra a te, tale è per te."
Punto!

B)
E' invece vero solo per alcuni aspetti a livello "fisico" (o "fenomenico"), mentre per altri no.
Ed infatti:

a)
Tale assunto è sicuramente "vero", almeno fino ad un certo punto, sotto l'aspetto meramente "sensoriale" ed "emotivo", in quanto, come pure scritto nel "Teeteto", "...talvolta, quando soffia lo stesso vento, l'uno di noi ha freddo e l'altro no, e  l'uno poco e l'altro molto...Allora diremo dunque che questo vento, di per se stesso, è freddo o non freddo? O daremo ascolto a Protagora, per cui, per chi ha freddo è freddo, e per chi non ha freddo, non lo è?"
Lo stesso dicasi per il gusto, l'olfatto ecc.
Però, a tal punto, occorre distinguere il significato che noi attribuiamo al termine "uomo":
- l'uomo come singolo individuo?
- oppure l'uomo in generale?
Ed infatti, in generale, non c'è dubbio alcuno che, almeno per la maggior parte degli "homo sapiens", la tramontana sia un vento alquanto freddino; a differenza che per i pinguini e per gli orsi polari.
Per cui, quando Protagora e Lamberto Laudisi  dicono che "l'uomo è la misura di tutte le cose", occorre intendersi se si riferiscano al singolo individuo, ovvero a l'essere umano come "specie".
A giudicare dal contesto, almeno nel secondo caso, sembra Lamberto Laudisi  si riferisca al singolo individuo

b)
Tale assunto, invece, è sicuramente "falso", se riferito all'aspetto strettamente "fattuale".
Ed infatti, per tornare a "Così è se vi pare!", , non è affatto vero, come la signora Ponza  dichiara in chiusura dell'opera:  "Io sono colei che mi si crede!".
Manco per niente! :)
Lei, infatti, anagraficamente, è una persona ben individuata: o è Lina o è Giulia.
Non si scappa!
Ed infatti, la circostanza che i dati anagrafici siano andati perduti durante il terremoto:
- incide sulla possibilità "tecnica" di identificarla (come spesso accade in caso di catastrofi naturali);
- ma non incide minimamente sulla realtà "ontologica" delle cose.
Lei, infatti, oggettivamente, o è l'una (Lina) o è l'altra (Giulia); a nulla rilevando che gli altri non abbiano elementi sufficienti per identificarla!
Peraltro, quanto alla sua ascendenza, oggi il test di del DNA direbbe con sicurezza se lei è la figlia di Frola o meno; senza dubbio soggettivo alcuno.
Per cui, quando la signora Ponza  dichiara in chiusura dell'opera:  "Io sono colei che mi si crede!", dice una cosa assolutamente "falsa"; perchè lei è quello che effettivamente è, a prescindere da quello che possano "credere" gli altri...sebbene, in assenza di dati, ognuno può credere quello che preferisce.
Ed infatti:
- un conto è la carenza di informazioni che ci impedisce di conoscere la verità oggettiva, e ipotizzare quello che vogliamo;
- un altro conto è la verità oggettiva in sè stessa.
Ovviamente, diverso è il discorso circa il giudizio sulla "personalità" della Signora Ponza, la quale alcuni possono giudicare in un modo, mentre altri in un altro; ma, circa la sua "persona" (Lina o Giulia), a parte la carenza di informazioni, quello che conta è la realtà oggettiva, e non quello che ne pensano gli altri.


***
Per cui, in conclusione, quando Laudisi, dopo una risata, dice, con uno sguardo di sfida derisoria: "Ed ecco, o signori, come parla la verità! Siete contenti?",  sta semplicemente "mistificando" la realtà!
Ed infatti, la verità (almeno quella fisica e fenomenica), è quella che è...a prescindere da come Tizio o Caio pensano che essa sia o dovrebbe essere; un tempo tutti credevano che la terra fosse piatta, ed invece essa, "oggettivamente", era rotonda!  ;)
#4760
Ciao Bob :)
Ti ringrazio per la comprensione.
Però riconosco  che usare parole "arcane" (salvo che non si parli, appunto, "ar cane"), non è una cosa molto educata, appropriata e conveniente.
Al riguardo, infatti, Trilussa diceva: "Se vôi l'ammirazione de l'amichi nun faje capì mai quello che dichi!". ;D
Un saluto! :)
#4761
Ciao Anthony.  :)
Non credo neanche io che la magistratura abbia agito, "di sua iniziativa", di concerto con il governo; ma, come ho scritto, è stata "tenuta" a farlo "ex lege", a seguito delle denunce di chi voleva appositamente "muoverla"  per impaurire AM.
Ed infatti, la Procura di Taranto ha dovuto "per obbligo di legge" aprire un'indagine "contro ignoti",  per presunta "distruzione di mezzi di produzione"; non certo di sua iniziativa, bensì essendo doverosamente tenuta a dare seguito all'"esposto denuncia" presentato dai commissari dell'ex Ilva, per "fatti e comportamenti inerenti al rapporto contrattuale con ArcelorMittal, lesivi dell'economia nazionale".
Però si tratta degli stessi commissari dell'ex Ilva, che, nella citazione dell'AM sono stati a loro volta accusati di "dolo" ex art. 1439 c.c., per avere deliberatamente descritto ad AM, in maniera "erronea" e "fuorviante" alcune circostanze fondamentali, relative alle condizioni effettive degli altiforni, così come da loro documentato negli allegati 34 e 35 (che, purtroppo, non sono stato in grado di visionare).
Ovviamente, io non ho certo elementi sufficienti per stabilire chi abbia ragione e chi abbia torto, nè la cosa mi compete; ma, poichè tali elementi concreti non ce l'ha ancora nessuno (salvo quelli che la Magistratura sta appena acquisendo), io ci andrei piano col correre subito alla conclusioni, solo perchè sono quelle che a noi -me compreso come italiano- farebbero più comodo!

***
Quanto al fatto che "sono stati loro a dichiarare di voler chiudere gli altoforni", e quindi a generare la reazione "non" della magistratura, "bensì" di chi ha presentato l'esposto alla magistratura, se ho ben capito si tratta degli stessi altoforni che la magistratura aveva ordinato loro di chiudere; sebbene, al riguardo, ci sia molta nebbia e confusione...forse propalata ad arte.

***
A parte tale grottesco aspetto (non il solo in verità), a ben vedere, l'AM sarebbe sicuramente in colpa se avesse minacciato di andarsene alla "bruttiddidio", senza chiedere il permesso a nessuno; ed invece l'AM si è limitata ad adire il "nostro" Giudice competente, tramite regolare citazione, al fine di veder "giuridicamente" riconosciuto il suo "diritto a recedere", in base al combinato disposto degli art.25.9 e art. 27.5 del Contratto.
L'AM non ha mai preteso di volerlo fare comunque, se il nostro Giudice nazionale gli negasse tale diritto!
Quindi, come ho cercato di fare io (nei limiti delle mie conoscenze), è in tale contesto che occorre resistere, cercando di contestare ogni loro singola argomentazione in fatto e in diritto; ma non certo con deprecazioni generiche e disinformate, come ho visto accadere in quasi tutti i dibattiti televisivi, da parte di politici e giornalisti che non si sono nemmeno presi la briga di leggere il testo della citazione in questione.

Un saluto! :)
#4762
Ciao Bob. :)
E pensare che volevo usare il termine "orchidocrazia" (dal greco: "governo dei coglioni"), ma poi ci ho ripensato, perchè temevo che fosse una locuzione ignota ai più; credevo che, invece, il termine "onagrocrazia(dal greco: "governo dei somari"), messo in uso da B.Croce più di ottanta anni fa, fosse più accessibile...ma mi sbagliavo!
In ogni caso mi scuso per essere risultato poco chiaro. :-[
Un saluto! :)
#4763
A tutti gli intervenuti :)
Anche io nutro le vostre stesse opinioni,  fortemente critiche, riguardo alle multinazionali ed al loro "filibustering"; che in altri topic ho argomentativamente criticato, anche molto aspramente.
Però, nel casi "specifici", io cerco di non confondere mai le mie "opinioni" con i miei "pregiudizi" (dei quali sono vittima come tutti).

***
Per cui, nel caso specifico, insisto nel dire che trovo inammissibile che i rappresentati della AM, sebbene in molti casi lo abbiano espressamente richiesto (almeno a quanto mi risulta), non siano stati invitati a nessun pubblico dibattito, per poter dire la loro; giusta o sbagliata che essa fosse!
Hanno parlato solo i loro avversari, per giunta, quasi sempre:
- con ragionamenti logicamente e giuridicamente "molto" discutibili (per usare un blando eufemismo);
- senza tenere in alcun conto quello che l'AM ha scritto nella sua citazione (di cui vi ho fornito il LINK).
Probabilmente perchè non l'hanno neanche letta, o non l'hanno capita, o, forse, perchè non avevano niente da replicare.

***
Mi risulta che, contro tale "citazione" (resa pubblica dall'AM) è stato proposto un "ricorso", che sarebbe interessantissimo leggere; purtroppo, però, non riesco a trovarlo da nessuna parte!
Spero di riuscirci, prima o poi, e di commentare anche quello, così come ho fatto per la citazione.

***
Quanto all''intervento della magistratura, esso è stato "provocato" da formali denunce "ex post", chiaramente finalizzate a "spaventare" l'AM; però, almeno finora, tale intervento "dovuto" non ha portato a nessuna incriminazione.
Ma, se c'era qualcosa di losco già in atto, come mai la magistratura non era mai intervenuta prima?
E come mai nessuno ha mai fatto denunce prima, per metterla in moto?

***
Personalmente, sarei ben felice se la Magistratura, prima o poi, trovasse "davvero" qualcosa di concreto, emettendo così una severa sentenza di condanna, utile a far capire alle multinazionali che non possono fare come pare loro, nel nostro Paese >:( ; sebbene, in tal caso, tale sentenza quasi sicuramente li condannerebbe ad abbandonare la gestione dell'acciaieria, per incompatibilità penale.
Che e proprio quello che il governo vorrebbe evitare! :(

***
In ogni caso, tramite indebite pressioni sulla magistratura, stiamo rischiando di fare l'ennesima figura da "buffoni" a livello internazionale (e, forse, galattico), in quanto:
- PRIMA minacciamo di mandarli in galera se tardano a spegnere un altoforno inquinante;
- POI, invece,  minacciamo di mandarli in galera se  si accingono a spegnerlo. 
;D  ;D  ;D
Senza parlare dello "scudo penale", che prima viene messo, poi tolto, poi rimesso con modifiche, poi ritolto ancora; benchè, nel contratto,  la sua sussistenza, era stata chiaramente indicata come presupposto della permanenza in Italia della AM!
Roba veramente da matti! ::)

***
Alla fine dei giochi, secondo me, dobbiamo decidere se arrangiarci da soli, oppure se accettare investitori esteri (che, ovviamente, lo fanno solo per guadagnarci, non certo per farci un favore); così, invece, non riusciamo a realizzare decentemente nessuna delle due cose...e ci avviamo al meritato declino di tutte le "onagrocrazie"!

Un saluto a tutti! :)





 
#4764
La vicenda della AM InvestCo (Arcelor Mittal Invest Company), ha avuto almeno un aspetto positivo; ed infatti, salvo qualche reciproca recriminazione, "tutte" le forze politiche si sono mediaticamente concentrate a "contrattaccare" la AM InvestCo, come quando gli Austroungarici sfondarono a Caporetto.
Però, a parte il fatto che gli Austroungarici minacciavano di invaderci, mentre i Francoindiani minacciano di ritirarsi, in entrambi i casi si è vista una esplosione di patriottismo che ha unito insieme i "sovranisti" e gli "antisovranisti"come non si vedeva da tempo; un po' come accade quando gioca la Nazionale di calcio.

***
Ho detto che questo è un aspetto indubbiamente "positivo", almeno in parte, della triste vicenda; però, secondo me, ce n'è uno molto grave a livello "mediatico".
Ed infatti, nei numerosissimi dibattiti televisi che si sono svolti sul tema, non ne ho visto neanche uno in cui fosse stato invitato un rappresentante della AM InvestCo, per concedere all'azienda il diritto di replica (a meno che non mi sia sfuggito); e questo lo trovo assolutamente intollerabile.
Come trovo ancora più intollerabile che nessuno ci abbia fatto caso! :(

***
I partecipanti ai dibattiti, infatti, a parte il recriminarsi a vicenda le reciproche colpe politiche, danno "tutti" per scontato che l'AM InvestCo abbia in tutto e per tutto torto marcio.
Il che, almeno in buona parte, è sicuramente possibile sostenerlo (come in altra sede ho sostenuto anche io), ma non certo nel modo "totalitario", "paralogistico" o "anapodittico" come molti fanno.
Ad esempio:

1)
In pratica tutti i politici e i commentatori, di destra, di sinistra, di centro, di sopra e di sotto, sostengono che l'AM InvestCo abbia preso la palla al balzo dell'abolizione dello scudo, per recedere dal contratto, mentre i motivi erano ben altri; precipuamente, pare, di carattere economico.
Il che, molto probabilmente è verissimo, ma non comporta minimamente l'illegittimità del loro recesso!
Ed infatti, se, come è indubbio che sia avvenuto nel caso di specie, è "scattata" (per giunta per colpa della controparte) una "clausola risolutiva espressa" che giustifica il recesso, la circostanza che la parte interessata sfrutti tale insperata occasione per svincolarsi dal contratto, sia pure per altre ragioni, non rende per questo illegittimo il recesso.
Ed infatti, tutti i politici e i commentatori, di destra, di sinistra, di centro, di sopra e di sotto, che fanno ricorso a tale argomentazione, per costringere l'AM InvestCo a restare, incorrono in una palese fallacia sia "logica" che "giuridica"; ed infatti, se sopravviene una "giusta causa di recesso" (in questo caso espressamente prevista dal combinato disposto degli art.25.9 e art. 27.5 del Contratto, a causa del  venir meno del c.d. "scudo penale"), i "motivi" per i quali la parte decide di avvalersene sono del tutto "irrilevanti".
"Qui iure suo utitur neminem laedit!"
Semmai, secondo me, "forse", l'unica "chance" per contrastare l'AM su tale punto, sarebbe quella di ricorrere al concetto di "buona fede contrattuale", come da me argomentato in un altro TOPIC; ma è molto arduo, e, comunque, sicuramente, non ci si può limitare ad omologare "motivi" e "giusta causa del recesso".

2)
A parte questo, in totale assenza dei rappresentanti dell'azienda, che possano dire la loro, tutti i politici e i commentatori, di destra, di sinistra, di centro, di sopra e di sotto, si limitano a ripetere che l'AM InvestCo  ha chiesto il "recesso" solo a causa dell'abolizione dello scudo; il che è assolutamente "falso".
Ed infatti, nella sua citazione, l'azienda, ha prospettato un'altra dozzina di cause giustificanti addirittura l'annullamento e la risoluzione del contratto, oltre a quella dell'"abolizione dello scudo"; tra cui, addirittura il "dolo" della parte italiana, nel fornire corrette informazioni, circa le  circostanze fondamentali relative alle condizioni di AFO2 e allo stato di ottemperanza alle Prescrizioni.
https://www.ilcorrieredelgiorno.it/wp-content/uploads/2019/11/ARCELOR-MITTAL-citazione.pdf
Ma nessuno, nei dibattiti televisivi, si è minimamente dato la briga di replicare a nessuna di tali ulteriori eccezioni della ditta; salvo ricordare che l'AM è sotto indagine di due procure a seguito di apposite denunce da parte italiana (con intenti evidentemente intimidatori).

***
In conclusione, nei miei altri TOPIC, essendo anche io un "patriota", ho "cercato", come meglio potevo, di trovare ragioni effettivamente valide per contrastare le pretese dell'ARCELOR MITTAL; però dubito di esserci riuscito, non avendo avuto modo di prendere visione degli allegati fascicolari.
Ma quello che non trovo tollerabile:
- sono le "scemenze" disinformate sparate, nei dibattiti, dai politici e dai commentatori, di destra, di sinistra, di centro, di sopra e di sotto, i quali, con tutta evidenza, non hanno neanche letto l'atto di citazione dell'ARCELOR MITTAL;
- soprattuto il "silenzio imposto ai presunti colpevoli," ai quali è stato impedito di esporre le loro ragioni (giuste o sbagliate che siano) in un pubblico ed aperto dibattito.
Se mi fosse sfuggito, vi prego di informarmene! :)
#4765
Ciao Bob. :)
Hai ragione!
La vita è un teatro nel quale recitiamo tutti -attori e spettatori- credendo di essere i protagonisti dello spettacolo; mentre, invece, siamo solo delle comparse!
Un saluto! :)
#4766
Dedico questo breve scritto, che non riguarda la storia del teatro, ma solo la sua  evoluzione tecnologica, ad una mia amica, bravissima regista ed attrice.

***
Il termine "Teatro" deriva dal greco "θέατρον", che, a sua volta, deriva da   "θέαoμαi", che significa "vedere", ovvero "assistere ad uno spettacolo.
I primi spettacoli teatrali, in senso lato, risalgono ad epoche "protostoriche" (se non addirittura "preistoriche"), ed avevano esclusivamente una funzione religiosa; per cui, secondo alcuni, non è da escludere neanche una etimologia connessa al termine "θεός" (dio).

***
Tali spettacoli, almeno in Grecia, che costuituisce l'unico riferimento antico al riguardo, fino all'ottavo secolo a.c., avvenivano dove capitava, e non in un luogo specificamente dedicato; solo nel sesto secolo a.c., però, appare il primo teatro classivo vero e proprio, dedicato a Dioniso ed a ridosso del suo santuario in Atene.

E qui, per la prima volta, lo "spettacolo" comincio ad avvalersi (in senso lato) dell'apporto della  "tecnologia".

***
Ed infatti, il segreto dell'acustica dei teatri greci (e poi romani) è riconducibile:
- alla conformazione a semicerchio, che contribuisce a "trattenere" i suoni;
- alle gradinate e la loro pendenza, in quanto le strutture di pietra opportunamente inclinate agiscono da filtri acustici (come mi spiegò mio nonno, quando restaurò il teatro di Ostia Antica). 
Alcuni ricercatori del Georgia Institute di Atlanta (Usa), inoltre, hanno notato che i gradini in pietra "tagliano" le frequenze basse che disturberebbero l'ascolto (brusio degli spettatori, rumori ambientali...) e preservano invece i suoni più acuti come le voci degli attori o la musica degli strumenti.
Un diverso studio, condotto all'Università di Sheffield (Uk), ha messo invece in evidenza che l'acustica è tanto migliore quanto più il palcoscenico è elevato, i sedili ripidi e il materiale con cui è costruito il teatro solido e compatto; ed infatti, con questi accorgimenti, il suono viene riflesso più volte tra palcoscenico e gradinate, creando una sorta di riverbero che amplificava le voci degli attori come se si trovassero in un teatro al chiuso. 


***
A parte i miglioramenti visuali ed acustici della struttura, affinchè sempre più spettatori potessero godere contemporaneamente dello stesso spettacolo, già da qualche secolo prima di Cristo si cominciò a ricorrere ad espedienti meccanici sempre più evoluti, per stupire e sorprendere gli spettatori; il più noto dei quali è il famoso "μηχανῆς", che era un meccanismo a carrucola per far scendere in scena, dal cielo, una divinità dell'Olimpo.
Di qui, nel teatro romano, la frase "deus ex machina", che veniva usata per indicare il dio che scende sulla terra per risolvere una situazione troppo intricata per essere risolta dagli esseri umani (e, soprattutto, dal regista); tale espediente veniva usato, soprattutto dal tragediografo Euripide, per risolvere felicemente una situazione complicata e apparentemente senza possibile via di uscita.

***
Ma non mancavano altri espedienti tecnologici per creare veri e propri "effetti speciali", quali:
- l'"ekkyklema", che era una sorta di piattaforma girevole che, tramite un movimento circolare o rettilineo, serviva a rendere visibile agli spettatori ciò che avveniva in un interno (principalmente i fatti di sangue) o a consentire il passaggio dall'esterno all'interno;
- il "bronteion", che era una macchina per simulare i tuoni,  costituita da un vaso di rame o da un recipiente di bronzo contenente rimbombanti pietre;
- il "keraunoskopeion", che era una macchina per produrre i fulmini, che era costituita da un prisma triangolare di legno fissato ad un perno centrale che permetteva la rotazione, rivestita da una superficie metallica striata che riusciva a riflettere i raggi del sole, simulando i lampi.
- il "klimakes", che era una botola usata per le apparizioni di fantasmi o di ombre di morti.

***
Con tali innovazioni tecnologiche, solo pochi spettatori continuarono a contentarsi dei più arcaici spettacoli campagnoli; preistorici e protostorici.

***
Ciò detto, non bisogna confondere il "Teatro" con l'"Anfiteatro" (dal greco αμφί -ambo- , cioè dalle "due parti", da ogni parte, intorno) che era un edificio di forma ellittica usato per spettacoli agonistici, e non per le rappresentazioni teatrali; il quale, in pratica, era costituito da due teatri addossati l'un l'altro lungo il diametro, come due "mezzi limoni".
Essendo predisposto per spettacoli sportivi (e poi, sotto Roma, gladiatorii), l'acustica non era essenziale come nei teatri.

***
A parte quanto sopra, sin dalla "protostoria" (e, forse, fin dalla "preistoria"), gli attori erano soliti indossare "maschere"; ma, in origine, pare che fossero soprattutto raffiguranti animali, a fini religiosi e rituali.
E' solo in Grecia, e, poi, a Roma, che le maschere teatrali assunsero, "tecnologicamente", una doppia funzione pratica:
a)
"Visiva", perchè, avendo caratteri fissi (il giovane, il vecchio, il soldato, ecc..) esse servivano per attribuire con sicurezza il ceto di appartenenza, lo stato d'animo, l'età e il carattere del personaggio che andava in scena, ed aiutavano gli spettatori a identificarli anche da lontano.
Famose, in tal senso, le maschere romane Pappo Macco Bucco e Dosseno, a ciascuna delle quali corrispondeva uno specifico ruolo.
b)
"Acustica", perchè servivano ad amplificare la voce, in modo che anche gli spettatori più lontani fossero in grado di sentire bene; ed è per questo motivo che, a Roma, la maschera veniva denominata "persona".
Ed infatti, sebbene secondo alcuni tale termine deriverebbe dall'Etrusco "pershu", è molto più probabile che, invece, esso derivi dalla terza persona presente del verso "personare" (risuonare)... "personat", cioè, che "risuona"!


***
La funzione "tecnologica" delle maschere teatrali, raffinatamente studiate e costruite per identificare i personaggi, ed amplificarne la voce, secondo me potrebbe offrire spunti anche per qualche riflessione filosofica.
Ed infatti, è molto singolare che "persona" originariamente significasse "maschera"; che, poi, è quella che ciascuno di noi indossa ogni giorno per rimarcare il proprio ruolo, di padre, di capo ufficio, di leader politico ecc.
"Maschera" che, però, non sempre corrisponde alla faccia che essa nasconde dietro di sè; la quale può essere molto diversa.

***
Durante il medioevo il teatro vero e proprio "andò in sonno"; salvo i motivi teatrali religiosi, che si riducevano a mettere in scena, sui sagrati, passi del vangelo.
Fu solo nel rinascimento che il teatro vero e proprio riprese vigore; e non solo "contenutisticamente", ma anche "tecnologicamente"   sotto il profilo architettonico e scenografico, con la costruzione e l'allestimento di nuovi teatri; tutti al chiuso, stavolta, a differenza che nell'evo antico, e, quindi, con soluzioni tecniche completamente diverse, sia sotto il profilo acustico che sotto quello visuale.

***
Nel '600 si (ri)scoprirono le "sezioni coniche", fino ad associare la propagazione del suolo a quella dei raggi luminosi; per la pianta, si cominciarono a sperimentare forme elissoidali, e per la struttura materiali fonoassorbenti.


***
Nel '700 e nell' '800 la pianta si modifica ancora, in quanto:
- l'"orchestra" (come era concepita dai Greci e dai Romani), si allarga fino a diventare l'attuale "platea";
- la "cavea" (come era concepita dai Greci e dai Romani), si trasforma in "palchi" e "balconate";
- gli "echeia" (ἠχεῖα , come erano concepiti dai Greci e dai Romani) vennero "riesumati" in forma moderna, e, a seconda delle dimensioni del teatro, venivano sistemati in una o fino a tre file di sedili (o addirittura sotto la platea). 


***
Nel '900, con l'introduzione della formula del "tempo di riverberazione" scoperto da Sabine nel 1898, venne avviata la moderna acustica teatrale; che poi trovò la sua attuale soluzione tecnologica con l'"assisted resonance", che è un congegno elettronico in grado di tarare la risonanza delle voci degli attori provenienti dal palcoscenico.

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Però, a partire dallo scorso secolo, oltre alle "innovazioni" di cui sopra, si ebbe una vera e propria "rivoluzione" del concetto stesso di "rappresentazione scenica": e, cioè, il "cinematografo", prima muto, e poi "parlante".

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Non intendo qui fare un confronto tra i due mezzi espressivi (teatro e cinema), perchè sarebbe un compito colossale e, comunque, inadeguato alla mie conoscenze e competenze; nel mio piccolo, intendevo soltanto cercare di evidenziare come, in relazione ad uno stesso soggetto recitativo (sebbene di solito siano di carattere molto diverso), la rivoluzione tecnologica del cinematrografo, e, poi, della TV ed oggi dello "streaming", abbiano profondamente inciso:
- sia sulla proposta del messaggio da parte dell'attore;
- sia sulla fruizione  del messaggio da parte dello spettatore. 
Ed infatti:
1)
Quanto all'"attore", la sostanziale differenza di natura squisitamente tecnica fra teatro e cinema, comporta che:
a) 
In teatro, l'attore deve essere cassa di risonanza di sé stesso, deve amplificarsi sia vocalmente che gestualmente; ed infatti, la sua interpretazione dev'essere recepita in modo distinto e istantaneo, dalla prima fila all'ultima. 
Ovviamente, però,  questa amplificazione deve essere mantenuta nei limiti della misura e della credibilità dell'azione e della recitazione; il che non è molto facile, anche considerando che l'attore di teatro deve ricordarsi tutto a memoria.
b)
L'attore cinematografico, invece, non è "nudo" di fronte al pubblico, in quanto la sua interpretazione è mediata dalla tecnologia e dall'uso che ne fa il regista e lo sceneggiatore; anzi, quando viene doppiato, non è neanche lui a recitare. 
Però non intendo qui approfondire oltre l'aspetto "recitativo", in quanto, sebbene da giovane io abbia dilettantescamente partecipato a qualche rappresentazione teatrale, in effetti non posso definirmi neanche lontanamente un "attore", neppure "dilettante".
2)
Posso invece definirmi, come siamo  un po' tutti, un "fruitore" dello spettacolo, "cinematrografico" o "teatrale" che esso sia.
Al riguardo, per quanto mi riguarda, sono convinto che lo spettacolo teatrale non diventerà mai "superato", in quanto,  gli stati emotivi simulati da un bravo attore producono una particolare mimica facciale che può essere riconosciuta a livello visivo solo "dal vivo"; ed infatti, nell'atto di osservare un'emozione positiva o negativa, attiviamo gli stessi identici "neuroni specchio" mimici, donandoci così la capacità empatica di "vivere" e quindi comprendere lo stato d'animo simulato dall'attore di teatro.
Sembra, invece, che con gli attori cinematografici questo accada molto di meno; come posso testimoniare personalmente, almeno per quanto riguarda gli attori comici.
Ed infatti, in vita mia avevo assistito una infinità di volte in TV e al cinema, alle scenette umoristiche di Aldo Fabrizi, e mi erano sempre molto piaciute; ma fu soltanto l'unica volta che lo vidi recitare dal vivo, che venni preso da un riso convulso che non riuscivo in alcun modo a controllare.
Per quanto, invece, riguarda altri tipi di recitazione, personalmente non ho mai rilevato particolari differenze; ad esempio, sto rivedendo adesso su YOUTUBE "Così è se vi pare", di Luigi Pirandello recitato da Stoppa, Valli, Morelli, a cui assistetti al Teatro Sistina negli anni '70, e, sinceramente lo sto apprezzando molto di più così.
Ed infatti:
- sto più comodo;
- me lo posso centellinare andando avanti e indietro;
- vedo molto meglio le espressioni;
- non mi perdo nessuna parola.
Però mi rendo conto che, forse, nell'uno come nell'altro caso si tratta solo di sensazioni soggettive.

***
Quanto al futuro, apre a Los Angeles il primo teatro olografico al mondo: "Hologram", in cui gli ologrammi degli attori entreranno in 3D dentro casa nostra, come se fossero presenti i carne ed ossa (pure se morti).
Ma non ho ancora fatto una simile esperienza, per poterla giudicare!
#4767
Attualità / Re:Caso ILVA in Tribunale
17 Novembre 2019, 11:42:21 AM
Ciao Jacopus :)
Circa l'inziativa della Procura di Milano, so soltanto che è stato aperto un fascicolo sulla decisione assunta da ArcelorMittal di recedere dal contratto di fitto finalizzato all'acquisto del complesso aziendale ex Ilva.
In particolare, il procuratore capo di Milano Francesco Greco, avrebbe emesso una  nota stampa, in cui è scritto: "Ravvisando un preminente interesse pubblico relativo alla difesa dei livelli occupazionali, alle necessità economico-produttive del  paese, agli obblighi del processo di risanamento ambientale, ha deciso di esercitare il diritto/dovere di intervento, previsto dall'ultimo comma dell' art.70 del codice di procedura civile nella causa di rescissione del contratto di affitto d'azienda promossa dalla società ArcelorMittal Italia contro l'Amministrazione Straordinaria dell'Ilva".
Sinceramente, non capisco proprio che cosa intenda fare il Procuratore Greco, in quanto la Procura della Repubblica è competente solo in materia di REATI, e non certo di "interesse pubblico relativo alla difesa dei livelli occupazionali, alle necessità economico-produttive del  paese, agli obblighi del processo di risanamento ambientale".
Ed infatti, agli amministratori della AM non viene imputato, neanche ipoteticamente, alcun REATO, ma si è semplicemente aperto il cosiddetto "fascicolo a modello 45 per fatti non costituenti notizie di reato", al mero fine di verificare la "eventuale" sussistenza di ipotesi di reato con conseguente delega al  Nucleo di Polizia Economia e Finanziaria della Guardia di Finanza di Milano per gli accertamenti preliminari.
A mio avviso, sebbene da italiano io possa "patriotticamente" condividere tale "mossa", secondo me, però, oggettivamente, essa non ha alcun fondamento giuridico (almeno per ora); si tratta di una mera "mossa intimidatoria" nei confronti dell'AM.

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Diversamente dalla procura di Milano, il fascicolo d'indagine avviato dal procuratore di Taranto, Carlo Maria Capristo (che, però, è a carico di ignoti e non di AM), ipotizza la commisione di uno specifico reato; il che ha "molto" più senso.
Si tratta della violazione prevista dall'art.499 del Codice penale, che punisce la: "'distruzione di materie prime o di prodotti agricoli o industriali ovvero di mezzi di produzione"; in effetti, si tratta dello stesso reato denunciato dai commissari Ilva nell'esposto presentato in Procura a Taranto dopo il disimpegno di ArcelorMittal, ma la Procura, almeno per ora, procede contro ignoti.

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In entrambi i casi, comunque, non si sa nemmeno se ci sarà un processo!

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Quanto alla tua osservazione che, in una società finanziariamente globalizzata servirebbe una giustizia globalizzata ed effettiva, sulla scia dei tribunali internazionali, in grado di processare e punire i Ceo delle MULTINAZIONALI dai redditi miliardari, teoricamente sarei perfettamente d'accordo anche io; anzi, secondo me, sarebbe "indispensabile", ma, per ora, purtroppo, mi sembra una cosa molto difficilmente "realizzabile".
Quanto, invece, a tornare ad una società nazionale "chiusa", dove gli scambi internazionali vengano progressivamente ridotti da oneri fiscali sulle transazioni, con tutti i problemi in termini di efficienza del sistema economico che ciò comporterebbe, sono assolutamente contrario; sarebbe come tornare ad un nuovo disastroso medio evo economico, che porterebbe fame e carestia in tutto il mondo.
Un saluto :)
#4768
Attualità / Re:Caso ILVA in Tribunale
17 Novembre 2019, 10:59:02 AM
Ciao Anthony :)
A dire il vero, nel suo atto di citazione, AM non usa "mai", neanche una volta,  il termine"rescissione" del contratto (che, in effetti, col caso di specie c'entra poco); usa, invece, i termini "recesso", "annullamento" e "risoluzione", in ordine alle  varie fattispecie da me menzionate e commentate (ed anche altre che non ho avuto il tempo di esaminare).

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Quanto alla dichiarazione di AM di aver programmato la chiusura degli altiforni "non a norma", in quanto, in mancanza di scudo penale, se non lo fanno finiscono in galera,  mi sembra che effettivamente non abbiano altra scelta.
Sempre che le cose stiano davvero in questi termini (non conosco bene la situazione di fatto, ammesso che qualcuno la conosca davvero)!

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Come dici tu, in ogni caso, si tratta di atti sicuramente indirizzati a creare pressione nel governo per spingerlo ad una risoluzione consensuale del contratto.

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Messe così le cose, penso anche io che un'adeguata contrattazione della chiusura del contratto, forse sarebbe la soluzione migliore, visto che è ormai non c'è più un rapporto di fiducia reciproca; ed infatti, trattenere forzosamente in casa una moglie recalcitrante, e che vuole assolutamente il divorzio, non mi pare una buona idea.
Al massimo si può puntare al "divorzio per colpa"!

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Quanto ad una nazionalizzazione dell'ILVA, invece, personalmente non sarei molto propenso; però, non trovandosi altre soluzioni, mi rendo conto che, forse, potrebbe diventare una scelta obbligata.

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Quanto allo "scudo penale", ribadisco che è stata una boiata pazzesca concederlo, come è stato fatto, ad un'unica azienda; tra l'altro sarebbe inutile, perchè la Corte Costituzionale lo annullerebbe, e saremmo da capo a dodici.
Sarebbe invece ottima cosa farne una ESIMENTE GENERALE, per tutte le aziende che si trovino in analoghe condizioni.

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Ad esempio, l'art.452 bis CP, stabilisce (giustamente), che è punito con la *reclusione da due a sei anni e con la multa da euro 10.000 a euro 100.000 chiunque abusivamente cagiona una compromissione o un deterioramento significativi e misurabili:
- delle acque o dell'aria, o di porzioni estese o significative del suolo o del sottosuolo;
- di un ecosistema, della biodiversità, anche agraria, della flora o della fauna.
Secondo me, a tale giustissima norma, bisognerebbe però aggiungere un comma del seguente tenore:
"La fattispecie criminosa di cui al comma precedente, tuttavia, non si configura qualora la compromissione o il deterioramento dell'ambiente in questione, siano provvisoriamente posti in essere:
a)
Per ragioni di necessità tecnica, qualora la brusca interruzione di una attività inquinante:
- potrebbe provocare un danno immediato peggiore  dell'inquinamento stesso (come nel caso dello spegnimento alla "bruttidio" di un altoforno);
- potrebbe impedire un'opera di risanamento necessaria dell'impianto.
b)
In adempimento di uno specifico provvedimento legislativo o regolamentare."

Un saluto :)
#4769
Attualità / Caso ILVA in Tribunale
16 Novembre 2019, 14:31:50 PM
Leggendo il testo dell'atto di citazione dell' AM InvestCo (Arcelor Mittal Invest Company), temo che, purtroppo, la Multinazionale, almeno sotto il profilo strettamente giuridico, abbia non poche frecce al proprio arco.
Però, per fortuna, secondo me non ne ha una faretra intera !
In ogni caso ho avuto modo di rilevare che l'informazione mediatica, al riguardo, è stata molto carente.
Ed infatti l'AM InvestCo non si è affatto limitata a chiedere al Tribunale Civile di Milano il mero "recesso dal contratto" in conseguenza della cancellazione dello scudo penale; in subordine, invero, ne è stata richiesta sia la "risoluzione", sia addirittura l'"annullamento" per altre svariate e numerose ragioni, delle quali, nei media, non si è parlato affatto.
Per ragioni di spazio, accennerò solo ad alcune di esse.

RECESSO DAL CONTRATTO IN CONSEGUENZA DELLA CANCELLAZIONE DELLO SCUDO PENALE
Quanto al primo aspetto, molto pubblicizzato, come è noto, il recesso è la facoltà concessa a uno dei firmatari del contratto di interrompere il rapporto giuridico, qualora si verifichino le condizioni previste da una specifica clausola contrattuale; e, questo, a prescindere da situazioni di crisi o di illeciti posti in essere da una delle due parti.
Nel caso di specie, in effetti, sia nell' OVD (Offerta Vincolante Definitiva) della l'AM InvestCo, sia nell'art. 25.9 del Contratto, la Protezione Legale -cioè il cosidetto "Scudo Penale" ereditato dalla precedente gestione commissariale-, veniva espressamente considerato un "presupposto essenziale" su cui l'Affittuario faceva esplicito affidamento; per cui, effettivamente, decadendo la Protezione Legale, o "Scudo Penale" che dir si voglia, sembra davvero che il recente Provvedimento Legislativo 2019, in base all'art. 27.5 del Contratto, abbia fatto scattare il diritto di recesso dell'affittuario...senza penali di sorta.

***
Il fatto (indubbio) che quest'ultimo abbia pretestuosamente colto la palla al balzo per piantare baracca e burattini, sotto il profilo giuridico non cambia molto; ed infatti, nel caso in cui si verifichi una clausola in base alla quale un mio inquilino acquisisce giuridicamente il diritto di recesso, il fatto che lui se ne avvalga solo perchè gli sto antipatico,  non invalida in alcun  modo il suo diritto di recedere.
Ed infatti, i "motivi" reali del recesso non hanno alcuna rilevanza in ordine alla "causa" che lo giustifica legalmente.

***
Sul fatto che lo "Scudo Penale" in sè fosse una colossale castroneria, ho già scritto abbastanza altrove; ma qui il discorso è diverso; ed infatti, se io sottoscrivo una clausola, sia pure balorda, in base alla quale un mio inquilino acquisisce giuridicamente il diritto di recesso, nel caso in cui in corso di contratto si verifichi un determinato evento previsto dalla clausola stessa (quale che esso sia), lui può benissimo andarsene,  sebbene il vero motivo sia un altro.
Per cui, sebbene lo "Scudo Penale" in sè sia una colossale castroneria, benchè sia stato molto discutibile concederlo in origine (prima ai Commissari e poi alla AM InvestCo, anche se in forme sempre diverse), adesso è stato davvero stupido toglierlo! 
Ma forse, senza quello, nessuno si sarebbe preso una simile gatta da pelare.
Questo non lo so!

***
Come controbattere, sul punto, alla AM InvestCo)?
Secondo me, "forse", l'unica "chance"  è quella di ricorrere al concetto di "buona fede contrattuale".
Ed invero, a parte quanto ho scritto sui veri "motivi" e la "causa" giuridica del recesso, occorre tenere presente quanto segue:
1)
Nell'accezione soggettiva, in genere, la buona fede si atteggia a convinzione di agire in conformità al diritto ovvero a ignoranza di ledere l'altrui diritto e può comportare, a seconda dei casi, la conservazione degli effetti giuridici nei quali il soggetto aveva confidato o l'esclusione della responsabilità o di effetti negativi per il medesimo soggetto.
2)
Nella sua accezione oggettiva, invece, la buona fede si atteggia a regola di condotta, così come è espressa in una serie di norme del codice civile – quali, ad esempio, quelle previste agli artt. 1175, 1337, 1366 e 1375 c.c. – che impongono ai soggetti contraenti un obbligo di reciproca lealtà di condotta in tutte le fasi del rapporto contrattuale, a partire dal procedimento di formazione del contratto sino alla sua esecuzione.
Nel nostro caso, questo è l'aspetto più importante, in quanto  il dovere generale di buona fede in senso oggettivo comporta l'individuazione di obblighi e divieti ulteriori rispetto a quelli previsti dalla strettamente previsti dalla legge; ed invero, la Cassazione ha definito, sin dai tempi antichi, la buona fede, nell'accezione oggettiva, come un vero e proprio "dovere giuridico" e ha riconosciuto che essa, intesa in senso etico, come requisito della condotta, rappresenta uno dei cardini della disciplina legale delle obbligazioni, affermando, quindi, che la sua violazione costituisce una possibile fonte di responsabilità (cfr. fra le altre, Cass. civ., sez. II, 18 febbraio 1986, n. 960; nello stesso senso, Cass. civ., 21 maggio 1973, n. 1460).
E, a ben vedere, molti comportamenti della AM InvestCo potrebbero configurare "malafede" contrattuale.

ANNULLAMENTO DEL CONTRATTO PER DOLO.
Quanto alla "malafede", però, la AM InvestCo "ha già messo le mani avanti", ribaltando l'accusa, e chiedendo addirittura che il contratto  sia annullato per "dolo" della controparte italiana.
Ed infatti, tra le informazioni rese disponibili , al fine di concludere il Contratto, la parte italiana avrebbe "deliberatamente" descritto in maniera erronea e fuorviante alcune circostanze fondamentali relative alle condizioni di AFO2 e allo stato di ottemperanza alle Prescrizioni.
Al riguardo, in primo luogo io eccepirei che:
- l'errore dovrebbe essere "perizialmente" dimostrato dalla AM InvestCo, cosa che non mi risulta ancora fatta;
- anche qualora tale errore venisse comprovato, resterebbe tuttavia da dimostrare che esso era stato "dolosamente" deliberato ex art.1439, e non invece meramente involontario.  
Cosa che, a mio avviso, l'AM InvestCo non sarà mai in grado di dimostrare, in quanto, almeno a quanto mi risulta, non c'è niente che possa comprovare una "frode" deliberata e premeditata da parte italiana.


RISOLUZIONE DEL CONTRATTO PER ECCESSIVA ONEROSITA' SOPRAVVENUTA.
La AM InvestCo, infine (dopo una nutrita serie di altre argomentazioni sulle quali sorvolo per ragioni di spazio), chiede la risoluzione del contratto per "eccessiva onerosità sopravvenuta", in quanto l'eliminazione della Protezione Legale, cioè dello Scudo Penale,  sarebbe stato un avvenimento "straordinario" e "imprevedibile", così come previsto dall'art.1467 cc, che non rientra nell'alea normale del Contratto e che rende eccessivamente onerosa la prestazione della AM InvestCo.
Su questo punto, a mio avviso, quest'ultima ha torto marcio, in quanto la mancata conversione in legge "tel quel" di un D.L., non è affatto un avvenimento "straordinario" e "imprevedibile", in quanto:
- ciò accade continuamente;
- il D.L. è un atto del Governo, e non del Parlamento, il quale, quindi, può convertirlo in legge o meno con tutti gli emendamenti che vuole.

***
Come già ho detto, ho toccato solo alcuni punti della chilometrica citazione, senza neanche approfondirli più di tanto; che, però, penso possano essere i più interessanti (sebbene ce ne siano altri non meno importanti).
#4770
Ciao Anthony.  :)
Hai perfettamente ragione, avrei dovuto approfondire di più il tema alimentare (e non solo quello); ma mi sarebbe stato necessario scrivere un libro!

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In ogni caso, anche nei limiti dello spazio concessomi, mi ero comunque soffermato non poco sulle nostre antiecologiche abitudini alimentari.
Ed infatti, tra le altre cose, avevo deprecato vivamente "...le  nostre occidentali abitudini "carnivore", le quali,  provocano "fame", perchè dirottano la maggior parte delle coltivazioni "cerealicole" da una possibile alimentazione umana nei paesi poveri, all'alimentazione degli immensi allevamenti bovini, destinati all'alimentazione "carnivora" del ricco ed obeso Occidente".

***
Sarebbe sufficiente questo, secondo me, per riequilibrare non poco le diete umane "globali", perchè anche molti vegetali sono ricchi di proteine; per esempio, i legumi sono la fonte vegetale più ricca di proteine in natura, per cui basta associarli ai cereali per ottenere tutti gli aminoacidi mancanti rispetto alla carne. 
Ecco quante proteine contengono i legumi per 100 gr.:
Ceci 19 gr
Fagioli 12 gr
Fave 20 gr
Soia 37 gr
Piselli 22gr
Lenticchie 23gr
Il che non vuole affatto dire rinunciare del tutto alla carne, ma soltanto ridurne drasticamente l'"abuso"!

***
Ridotto tale "abuso", ed integrando poca carne con abbondanti proteine vegetali, sinceramente, secondo me, non è indispensabile -almeno per ora-, ricorrere ad insetti e vermi di vario genere;  ogni cultura, infatti, ha le sue abitudini alimentari, e, una volta correttine gli abusi (nell'interesse proprio ed altrui) non vedo perchè dovremmo adottare quelle di altre culture, che, per noi, risultano disgustose.

***
Per ora, infatti, non ce n'è bisogno, sebbene non è da escludere che, se non modifichiamo adesso in modo razionale le nostre "ipercarnivore" abitudini alimentari, forse, un giorno, dovremo davvero ridurci a mangiare persino le mosche!

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Il guaio è che una recente ricerca stima che ogni anno sparisce per estinzione il 2,5 per cento della "biomassa" degli insetti del nostro pianeta (una quantità enorme): a questo ritmo potrebbero estinguersi in un secolo, e sarebbe un disastro.
Io ricordo ancora che, quando ero bambino, il mio giardino era pieno di lucciole: ora, da circa mezzo secolo, non ne ho più vista una! :(

Un saluto! :)