A me sembra che alla base di tanti ragionamenti filosofici ci sia l'ossessione della purezza, della perfezione, per cui un'azione altruistica deve essere per forza sviscerata per capire se sia veramente tale o non piuttosto la compensazione di qualche mancanza del soggetto che la compie etc.
Dal momento che le radici profonde della personalità rimangono misteriose (checché ne dicano le discipline psicologiche), mi sembra che voler indagare sulle reali intenzioni del singolo sia solo presunzione. Si cela in verità l'ossessione del giudizio di valore. E' la filosofia come attività finalizzata alla colonizzazione delle coscienze. E' assoggettamento degli altri. E' imposizione del proprio punto di vista.
Ciascuno di noi è spinto verso il proprio bene, verso una felicità del tutto particolare. La riflessione filosofica dovrebbe aiutare a comprendere l'unicità del proprio desiderio, dovrebbe fornire gli strumenti che consentono di assumersi la responsabilità di vivere il proprio desiderio.
Invece cosa troviamo? Nient'altro che questi infiniti discorsi sull'universalità del valore prediletto dal filosofo di turno.
Allora piuttosto che questa eterna lotta per l'egemonia delle idee, meglio l'arte come sguardo curioso sui tipi psicologici, come catalogo delle indefinite possibilità degli esseri umani.
Dal momento che le radici profonde della personalità rimangono misteriose (checché ne dicano le discipline psicologiche), mi sembra che voler indagare sulle reali intenzioni del singolo sia solo presunzione. Si cela in verità l'ossessione del giudizio di valore. E' la filosofia come attività finalizzata alla colonizzazione delle coscienze. E' assoggettamento degli altri. E' imposizione del proprio punto di vista.
Ciascuno di noi è spinto verso il proprio bene, verso una felicità del tutto particolare. La riflessione filosofica dovrebbe aiutare a comprendere l'unicità del proprio desiderio, dovrebbe fornire gli strumenti che consentono di assumersi la responsabilità di vivere il proprio desiderio.
Invece cosa troviamo? Nient'altro che questi infiniti discorsi sull'universalità del valore prediletto dal filosofo di turno.
Allora piuttosto che questa eterna lotta per l'egemonia delle idee, meglio l'arte come sguardo curioso sui tipi psicologici, come catalogo delle indefinite possibilità degli esseri umani.
