Citazione di: Apeiron il 07 Aprile 2018, 12:37:16 PM
Beh, personalmente ho anche io problemi con la visione delle cose di Bohr. Tuttavia la trovo stimolante.
In fin dei conti lui ragiona in questo modo: concetti come "posizione", "velocità", "onda", "particella" ecc sono nati nello studio del mondo classico. Ciò significa che sono nati per cercare di formare una "mappa concettuale" in grado di spiegare bene i fenomeni. E nel mondo classico i concetti "classici" funzionano benissimo: la Terra è "quasi sfeerica", le oribite dei pianeti sono ellissi e così via. Da un punto di vista prettamente scientifico in fin dei conti i concetti nascono proprio per spiegare l'esperienza. Ed è l'esperienza e l'esperimento (i.e. la pratica scientifica) ad essere il "centro" dell'attività scientifica, non il contrario.
Se teniamo a mente che questi concetti hanno "a priori" da un punto di vista scientifico una validità in un ambito ben preciso, possiamo pensare che effettivamente questi concetti non si possano più applicare al mondo quantistico. In sostanza la risposta di Bohr a Bohm non è né "pragmatica" né "dogmatica": semplicemente Bohr mette in luce che non solo una determinata teoria ma anche gli stessi concetti che sono "alla base" delle teorie esistenti potrebbero non avere una validità nel mondo quantistico. In realtà l'argomento di Bohr è scettico: mette in discussione l'assunzione (che non deriva dall'esperimento!) che i concetti classici si possano applicare al mondo quantistico.
Dovremo intenderci cosa è un concetto classico. Come spiegavo a iano, proprietà effimere (tipo la fragilità di uno spaghetto prima di rompersi), sono gia concetti classici. Non di meno potremmo anche eliminare da questi concetti proprietà tipo posizione, monento ecc. e posizionarli tra quelli effimeri (invece che intrinseci).
Il problema successivo e dar di conto del motivo per cui una proprietà è misurata. Se prendo uno spaghetto e lo faccio cadere sempre nella stessa maniera noi avremmo un effetto classico, ovvero lo spaghetto a certe condizioni si spezzerà; se cambiamo anche di poco le condizioni, rimarrà intero. In meccanica quantistica non esiste un "effetto classico" tipo lo spaghetto che si rompe o rimane intero, in quanto l'unico elemento che possiamo tenere presente è la probabilità che una delle due proprietà si realizzi. Non sappiamo perche si spezza lo spaghetto...ma sicuramente daremo la colpa alla nostra ignoranza, in m.q. invece l'ignoranza c'entra poco. Se esistesse un comportamento classico anche nella m.q. allora avremmo una teoria fisica. Io aggiungo che secondo me la fisica per autonomasia è classica.
